Ritrovarsi innamorati, sprofondati dentro un amore totalizzante, è spesso una condizione difficile: ogni passione, quando estrema, può trasformarsi in ossessione, solitudine, finire persino per sfociare in ansia sociale. In queste storie originalissime, sempre divertenti, ciascuna con la sua unità ma piene di rimandi l'una all'altra che presto coinvolgono il lettore in un lieve gioco di specchi, ci riconosciamo tutti. Perché tutti conosciamo l'amore, e a volte, chissà perché, qualcuno si innamora perdutamente di una scatola di latta, o anche, insospettabilmente della propria ansia. Sociopatici in cerca d'affetto raccoglie brevi, sempre ironici racconti interconnessi e ripartiti in quattro sezioni: Coloro che amano, in cui i protagonisti sono consumati da una passione bruciante per qualcuno o qualcosa, spesso portata alle estreme conseguenze; Ritratti in bilico, galleria di personaggi decisamente fuori dal comune; Tra le orecchie, monologo interiore di un ossessivo compulsivo; Paesaggi sghembi, dove a parlare sono oggetti inanimati o animali. Straordinario punto di forza è il gioco sottile che collega i racconti tra loro, e spinge il lettore a rintracciare i rimandi nascosti tra le righe, permettendogli di osservare una stessa situazione da punti di vista diversi, ma sempre divertenti e insieme malinconici. Michele Mellara, qui al suo esordio narrativo, ci consegna una galleria di personaggi insoliti, sospesi tra le pieghe di un'esistenza a volte amara e indigesta, ma soprattutto, a ben guardare, comica. Perché in fondo è così, siamo tutti sulla stessa barca, soprattutto quando in gioco ci sono le relazioni.
Una raccolta davvero particolare, di racconti brevi e brevissimi, che sembrano essere completamente scollegati fra loro, e invece ogni tanto, nascosto fra due righe o dietro una virgola, un piccolo dettaglio riunisce due storie all'apparenza separate.
Le storie si dividono in quattro macro-categorie: in "Coloro che amano" seguiamo le avventure e le disavventure di personaggi dediti all'amore e all'innamoramento, che bruciano di passione per qualcuno (o qualcosa), che risplendono nella loro unicità e finiscono, a volte, per precipitare nei propri desideri; in "Tra le orecchie" possiamo ascoltare il monologo interiore di un ossessivo compulsivo, di un sociopatico in cerca di affetto e di un po' di serenità; in "Ritratti in bilico", una galleria di voci e volti e sguardi sfila di fronte ai nostri occhi, accomunati fra di loro dalle loro personalissime peculiarità; e in "Paesaggi sghembi" sono le voci di oggetti inanimati ed animali ad accompagnarci in strani viaggi immobili, dove aspettiamo la pioggia con i rami protesi o che scenda la notte per poterci illuminare, mentre il mondo umano ci sfila di fianco, quasi senza importanza.
Come una collana di perle estremamente luminose e lucide, chiare e brillanti, Mellara ci racconta una serie di vite comuni e particolarissime, ognuna con una voce propria che spicca e si separa dalle altre.
Mellara è documentarista, regista e sceneggiatore, e questo si percepisce con forza dalla sua prima opera narrativa, un po' per questo occhio attento ai dettagli, un po' per il modo in cui ogni racconto sembra quasi un siparietto, una piccola scena a forte impatto visivo, che vediamo scorrere con chiarezza dietro le palpebre.
Una buona raccolta, che si fa notare per la sua originalità, e che riesce a conquistare il lettore.