Toccando le corde intime e struggenti delle grandi storie d’amore e delle imprese “disperatissime”, Raffaella Romagnolo intreccia magnificamente quattro vicende ambientate in momenti storici diversi ma tutte sospese nel tempo, con il preciso e riconoscibilissimo intento di celebrare la bellezza e il potere salvifico della natura. Una ragazza inscena il proprio rapimento per sottrarsi a una famiglia arcaica e raggiunger il suo amato Meir. Per farlo dovrà salire sulla montagna, attraversare la grande foresta dei cedri e arrivare al mare. Ma la grande foresta non è un bosco di quelli che lei conosce e frequenta: è un labirinto di alberi giganteschi che Meir chiamava kédros… Giorgio Santi è professore, botanico e consigliere del granduca Pietro Leopoldo Asburgo Lorena. Dopo alcuni anni trascorsi a Parigi, si è visto negare la possibilità di una straordinaria carriera alla corte di Versailles e si rifugia nella bellezza delle piante rare dell’Orto botanico di Pisa, tra le quali spicca un esemplare magnifico di Cedrus libani… Una contessa rimasta vedova decide di lasciare la tenuta di campagna, sulle colline di Barolo, e trasferirsi in città. Una femmina da sola non può comandare gli uomini, fare la vendemmia, vendere il vino. Prima di andarsene vorrebbe però abbattere il grandissimo cedro del Libano che lei e il marito avevano piantato il giorno delle nozze e liberarsi di ogni ricordo… Dopo la grande Catastrofe la geografia della Terra è stata completamente sconvolta. I livelli di ossigeno sono bassissimi e si cercano zone adatte per il Ripopolamento. Nel giorno del suo ultimo incarico, il capitano Nyman affronterà una situazione drammatica pur di garantire che il finanziamento del villaggio alpino non venga sospeso…
Una bella raccolta ben scritta ma che purtroppo non mi ha coinvolta più di tanto. Quattro racconti diversi tra loro, ambientati in periodi temporali differenti con protagonista indiscusso uno o più esemplari di cedro del Libano. Tra tutti i racconti ho preferito il primo e l’ultimo. Il primo ambientato in un imprecisato periodo arcaico/primitivo. L’ultimo ambientato nel futuro in una terra desolata dopo una grande catastrofe ambientale.
Con quattro racconti diversi, Raffaella Romagnolo esplora quattro periodi storici diversi, dalla preistoria al futuro della fantascienza. Quattro situazioni diverse sono accumunate da un'esperienza rigenerante con il cedro. Come se quest'albero possedesse, in più della sua forza naturale, un'energia capace di aprire nuovi orizzonti nel percorso di una vita.
Ogni storia è introdotta da una corta descrizione leggermente poetica di un aspetto dell'organismo del cedro.
Ho letto questo libro in poco tempo. È scorrevole, piacevole e accessibile. Credo sia adatto a sensibilizzare sia grandi che piccoli alla questione ecologica. Lo stile di scrittura sembra essere curato, ma rimane semplice. Alcuni passaggi sembrano essere superflui, come se questo libricino fosse in realtà ancora più corto e rapido. Comunque non c'è una pagina che non sia gradevole.
Finally! Well-crafted short stories without pointless eccentricities and with memorable characters. Very balanced prose (what I mean: never “under-imagined”, the reader feels in good hands, it has the right amount of density and a very good tempo). Reminded me of Ursula Le Guin, both in her shortstory “The author of the Acacia seeds” and her novel “Malafrena”. I will certainly read this author again in her mother tongue, even though the German translation was excellent.
Voto vero 3.5 Anche se lcuni passaggi meriterebbero un 5,altri capitoli sono meno convincenti.
Un libro che scorre veloce.
Tra le cose più belle c’è la sensazione di bellezza della natura e la voglia che mette di uscire di casa per apprezzare gli alberi, il vento, i colori.
Unsagbar gut. Die Bedeutung einer Zeder im Laufe der Zeit. Punktuiert!
**** Worum geht es? **** Ein Baum war noch niemals nur ein Baum und so ist insbesondere die Libanonzeder mit ihrer Fähigkeit über mehrere Tausend Jahre alt zu werden ein Naturwunder, dasselbe viele Geschichten zu erzählen hat. Und noch viele Geschichten erzählen wird, wenn wir schon längst nicht mehr sind.
**** Mein Eindruck **** Eine Erzählung fokussiert auf die Nähe zur Natur und der Seele einer Zeder, die weit länger auf dieser Welt verweilt als jeder einzelne von uns. Ich tauchte in die biologische Struktur der Zeder ein, verfolgte ihr Wachstum und menschliche Schicksale in Verbundung mit Ablegern von Zedern, die teils heute noch leben. Die Entwicklung aus der Sicht der Menschen und der Zeder zu erleben, unsere Entfremdung zu der Natur und eine dystopische Interpretation unserer Zukunft in diesem Zusammenhang schwarz auf weiß niedergeschrieben zu sehen, hat mich tief in meinem Inneren berührt und mir die Macht der Natur auf besondere Art nahe gebracht, und dabei vor allem die Bedeutung dieser wundersamen Bäume, die seit mehreren tausend Jahren auf der Erde wandeln und uns mit Sauerstoff versorgen. Ein besonderes Stück Literatur, fabelhaft geschrieben und eine kunstvoll vermittelte Botschaft, die definitiv bleibt. Komplex, vielschichtig und an den richtigen Stellen klar und punktuiert.
**** Empfehlung? **** Literarische Mahnmale in Bezug auf unseren Umgang mit der Natur werden mit jedem Tag wichtiger. Kunstvoll in diesem Kontext auf eine besondere Lebensquelle hinzuweisen ist etwas besonderes und hoffnungsvolles. Literaturliebhaber und Naturfreunde sind hier genau an der richtigen Adresse. Eine klare Empfehlung!
Einen sagenumwobenen Baum wie die Libanonzeder in den Mittelpunkt eines Buches zu stellen ist eine schöne Idee und wurde von Raffaela Romagnolo genial umgesetzt.
Den Anfang macht eine mystische Geschichte aus einer fernen Vergangenheit, die uns den ursprünglichen Zedernwald im Libanon nahe bringt. Die Autorin spannt dann mit zwei weiteren Geschichten einen Bogen, der uns Einblicke in die Verbreitung des besonderen Baumes gestattet. Das Finale blickt in die Zukunft und klingt keineswegs abwegig. Bereits heute wird um den Erhalt des Weltkulturerbes im Libanon gekämpft. Den Rahmen für diese vier Erzählungen bilden wissenschaftliche Texte.
Libanonzedern können über 1000 Jahre alt werden, sie überleben unglaublich viele Generationen von Menschen. Es war eine große Freude darüber zu lesen. Das Buch stimmt nachdenklich und das literarische Gesamtkonstrukt hinterlässt tiefe Spuren. Eine würdige Biografie für einen Baum wie diesen.
Peter Klöss hat den Text sprachlich sehr schön übersetzt.
Leider wird der Preis von 24 Euro die Leserschaft auf eine kleine Gruppe reduzieren.