Edoardo ha 25 anni e il lavoro che i suoi sognavano per lui in una grande multinazionale. Ogni mattina lascia la sua stanza in affitto e corre verso la metropolitana di una città in cui non ha contatti né riesce a trovare qualcosa o qualcuno a cui appassionarsi. Per questo ogni venerdì sera prende il treno e torna nel suo piccolo paese dove ritrova gli affetti, i ritmi e i riti che danno un po’ di sollievo alla sua inquietudine. In uno dei suoi weekend a casa, rivede Rebecca, un’amica d’infanzia, anche lei trasferitasi in una grande città, dove lavora nello studio di un importante avvocato grazie alle conoscenze materne. Il loro è un incontro in cui a poco a poco emerge un sottile disagio quasi inconfessabile: quella vita non è la loro. Ma dopo quel confronto accade qualcosa che sconvolge i pensieri di entrambi, qualcosa di inimmaginabile che artiglia le loro esistenze e le riempie di uno strisciante terrore. Quando il tempo inghiotte pezzi di vita, quando alcune cose sembrano perse per sempre, la paura può creare mostri e ombre che offuscano il senso di futuro...
La realizzazione personale in una vita annegata nel lavoro e dal relativo stress. Tema quanto mai attuale che Mangiasogni racconta molto bene dando diversi spunti di riflessione. Si vede che è, almeno in parte, autobiografico. Dovrebbero leggerlo tutti i ragazzi universitari con aspirazioni molto forti verso un mondo del lavoro totalizzante La formula narrativa del “Romanzo illustrato” è abilmente impiegata per sottolineare il riflesso oscuro della storia
Diritto al punto. Come nella trilogia della città di K di A. Kristof, in cui l'autore e la sua storia paiono legati indissolubilmente, anche qu il tema dei "lame corporate jobs" e del conflitto generazionale sul tema della cultura del lavoro sembrano inevitabilmente uscire dalle pagine incontenibili, evidentemente molto cari all'autore. L'opera che ne risulta colpisce come un pugno nello stomaco per quanto e' diretta, senza fronzoli. Come conseguenza di questa immediatezza, in alcuni passaggi l'autore sembra quasi frettoloso, specialmente nello sviluppo della trama, dando l'impressione di un'opera ancora immatura, a cui, forse, avrebbe giovato una nuova stesura "a mente fredda". Va sicuramente detto che si tratta di un'opera prima di un autore che, per giunta, non nasce come romanziere ma come fumettista. Sotto questo punto di vista ho trovato che lo stile del fumetto supporta perfettamente il tema e la trama, con tratti che si ispessiscono e scuriscono nella climax della storia, supportando molto bene lo storytelling. Un romanzo illustrato moderno e coinvolgente, specialmente per una certa demografica...assolutamente consigliato!
Io adoro le strisce di Mangiasogni. Rappresentano finemente le sensazioni di malessere, spaesamento ed incertezza che rispecchiano la nostra generazione di lavoratori nata dagli anni '80 in poi. La vicenda ha come protagonisti due ragazzi neolaureati alle prese con le loro nuove mansioni lavorative caratterizzate da scadenze impellenti, lavoro fuori orario, nessuna certezza di un futuro stabile. Di quelle realtà in cui se segui il numero di ore contrattuali e lavori ad un ritmo umano, ti dicono che non fai abbastanza. Ci si chiede se tutto ciò ha un senso, se la scelta lavorativa sia deterministica alla fine di un percorso accademico prescritto o se legata davvero ad una sensazione di felicità e appagamento. Ho apprezzato tutte le tematiche perché le sento particolarmente vicine. Sicuramente ci sono delle riflessioni carine; nessun libro può dare una risposta alle tue domande personali perché una risposta univocamente giusta non esiste. Onestamente però ho trovato la discussione a tratti un po' semplicistica e avrei apprezzato sicuramente di più un libro interamente disegnato più che letterale. La lettura comunque è piacevole e scorrevole.
Romanzo di lettura estremamente scorrevole. Linguaggio curato e illustrazioni molto belle, perfette per suscitare emozioni nel lettore. L’aggettivo che meglio descrive il romanzo è “attuale”: i protagonisti Edoardo e Rebecca, neolaureati alle prese con il loro primo impiego, rispecchiano perfettamente le paure e i dubbi delle generazioni moderne. Il libro è toccante e dona innumerevoli spunti di riflessione: l’inquietudine che accompagna il passaggio all’età adulta ma anche il coraggio di compiere scelte che cambieranno inevitabilmente il nostro percorso, per inseguire l’obiettivo di una vita piena e appagante, dove trovano spazio i sogni e le speranze.
L'autore ha saputo descrivere perfettamente la sensazione di perenne insoddisfazione e sconforto che proviamo noi giovani entrati da poco nel mondo lavoro. Mi ha fatto sentire meno sola ma altrettanto triste nel sapere che questo sentimento è piu diffuso di cio che immaginassi 😔😔😔
Lettura consigliata a tutti i millennials. Per interrogarsi se stiamo vivendo la vita che vogliamo o che qualcun altro ha scelto per noi. Storia “leggera” che tratta temi importantissimi. Sicuramente un esordio molto bello per Mangiasogni!
Nonostante io abbia circa 5 anni in più dei protagonisti, quindi sia ormai più settata nel mondo del lavoro, l’ho trovato molto “relatable”, cioè condivido molti dei sentimenti provati dai protagonisti. Scrittura un po’ acerba, ma scorre, si legge. Apprezzato il misto di prosa e fumetto, anche se non di mio gradimento lo stile del disegno.