Jump to ratings and reviews
Rate this book

Oh, Serafina!

Rate this book
Augusto Valle è un industriale ecologista la cui moglie, donna avida e priva di scrupoli, lo fa richiudere in manicomio. Ma proprio lì Augusto incontra la giovane Serafina, anch’essa internata. É l’inizio di un amore travolgente, grazie al quale i due troveranno la forza di cambiare il proprio destino.
Un romanzo breve che oltre quarant’anni fa affrontava, con apparente ironia e spensieratezza, alcune delle tematiche più calde di ieri, e di oggi: l’ambiente, la malattia mentale, le prime avvisaglie della rivoluzione giovanile. Una storia d’amore in cui Giuseppe Berto si dimostra attento osservatore dei suoi tempi, rivelandoci la sua sorprendente attualità.

157 pages, Hardcover

First published June 1, 1973

5 people are currently reading
68 people want to read

About the author

Giuseppe Berto

34 books34 followers
Giuseppe Berto (27 December 1914 – 1 November 1978) was an Italian writer and screenwriter. He is mostly known for his novels Il cielo è rosso (The Sky Is Red) and Il male oscuro.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
9 (15%)
4 stars
28 (47%)
3 stars
20 (33%)
2 stars
1 (1%)
1 star
1 (1%)
Displaying 1 - 13 of 13 reviews
763 reviews95 followers
January 27, 2024
I had never heard of the Giuseppe Berto (1914-1978), a North-Italian author with an interesting biography who spent time as in a Texan POW-camp after being captured in North-Africa. During this time he loses his fascist ideology, helped by American literature, and becomes a writer himself. First as a way to exploring what has happened during the war, and later themes such as ideology, mental health and environmentalism.

'Oh Serafina' is a sweet ecological fable first published in 1973, that feels very much like the seventies, but relevant and modern at the same time.

Our hero is Augusto Secondo, an industrialist in anything but name. Rather than caring for his button factory, he spends his day talking to birds like a modern day St. Francis. As his materialist wife starts plotting against him, Augusto continues to make the case against Milan's encroaching industrialisation, pollution and edification.

I enjoyed this quite a bit. It is not a rediscovered masterpiece, but definitely an interesting and sweet little novel.

The English translation is part of a Rutgers university series called Other Voices of Italy.

3,5
Profile Image for Xenja.
695 reviews98 followers
August 7, 2019
Incantevole favola umoristica e dolceamara in cui si ritrova tutto il sapore dell'Italia anni Settanta, dal boom economico alla contestazione, dalla droga all'inquinamento. Serafina è quasi una Marcovalda (riservata agli adulti). Ironia e poesia, stile garbato e irriverente, e la leggerezza non del tutto leggera del Berto più disimpegnato. Perfetta lettura da weekend estivo.
Profile Image for Eric.
35 reviews
December 13, 2024
I picked up this book on a whim from a bookstore that specializes in translated works. I’d never read an Italian novel before and its tagline “a fable of ecology, lunacy, and love” seemed adorable, so I took a chance. This is a charming little novella that is occasionally very funny, but I think I am too far removed from Italy in the early 70s to see much insight in it.

It follows a reluctant industrialist Augustus who nominally runs a button factory, but cares little for capitalism and wants to spend his time communing with birds. His nagging, scheming, miserable wife (terrible women are unfortunately a running theme in this book) has him institutionalized in a bid to take over the factory for herself. In some of the book’s more memorable and interesting moments, Augustus finds that the mental health system cares only for conformity and tries in vane to convince his psychologist that hating industry and loving nature is not an illness. He then falls in love with another inmate, the rebellious hippie Serafina, and the two make their plans to live happily ever after.

The characters here are mostly cardboard cutouts. Augustus is vaguely likable, but his aversion to industrial capitalism is never quite fleshed out enough to feel subversive. All of the women except for Serafina are wicked and manipulative. Serafina herself is basically a Manic Pixie Dreamgirl from before that trope had a name. She falls in love with Augustus because it was destined and not because he says or does anything interesting, and her own critique of modernism is just as shallow and childish as his.

This was a quick and mostly enjoyable read. I hoped it would explore the ecological and political themes more deeply and not treat sex and gender so shallowly, but perhaps that is too much to ask of a sunny little “fable” from 1973.
Profile Image for Il Pech.
351 reviews23 followers
January 22, 2025
3.5


Fiaba adulta tipo trilogia di Calvino ma con uno humor bello peso e volgare, il protagonista Augusto è molto Vonneguttiano perché invece di ammodernare la fabbrica che ha ereditato dal nonno pensa all'ecologia e parla con gli uccelli (che in italiano fanno un banale cip cip invece del più musicale puu-tuuiiitt americano)
Divertente anche che mandi la madre "a casa a fare la calza" e seduca Palmira, una sua dipendente, dandole una manata sul culo. Poco male tanto la madre è cattiva come la merda e Palmira è un troinone che si chiava mezzo paese compresi il dottore, il sindaco e gente che lavora in fabbrica.
Sul lungo Berto perde mordente ma sono felice di averlo trovato così leggero e spensierato dopo che si è strappato il cuore sulle pagine del Male oscuro e ha dato prova di creatività e precisione ne La Gloria. Ho La cosa buffa in libreria e non vedo l'ora di leggerlo.
Profile Image for Andrea Muraro.
750 reviews8 followers
December 1, 2024
"Ma alle volte, verso sera, cioè circa l'ora in cui faceva male sentire una campana che piangesse la fine del giorno [...], nell'animo gli scendeva un novembre umido e piovigginoso [...]."

Riscoprire Giuseppe Berto è una delle mie mete nei prossimi mesi e anni e grazie a Neri Pozza questa operazione sarà sicuramente più facile. Dopo la lettura di "Il cielo è rosso" ecco "Oh, Serafina!", romanzo profondamente diverso nello stile, nei temi e nelle intenzioni di fondo. Se il primo è neorealista e orientato a raccontare la Seconda Guerra Mondiale in una Vicenza nascosta ma riconoscibile (forse un po' fantastica), ecco qui invece un libro incentrato pienamente sul realismo magico (aperto da Buzzati e Manganelli) e ambientato in quella Brianza che già Gadda aveva trasformato nella Macondo italiana. Pubblicato nel 1973 come "fiaba di ecologia, di manicomio e d'amore" narra la vicenda di Augusto Secondo Valle, figlio di un imprenditore di bottoni in un paese della Brianza, che eredita la fabbrica del padre senza però esserne realmente interessato, perché il suo reale oggetto del desiderio è parlare con i tanti uccelli che popolano il parco della sua azienda. E così la moglie, una sua operaia diventata ora signora, lo fa internare in un manicomio, sperando di approfittare dei proventi dell'azienda per potersi trasferire in un bell'appartamento a Milano. Augusto Secondo accetta tutto, anche il divorzio, basta che non gli cedano il parco. Sarà proprio nel manicomio che conoscerà Serafina, una ragazza anch'essa strana ma proprio perché strana, assolutamente autentica agli occhi del nostro protagonista, tanto che tra i due nasce qualcosa.
Berto scrive una fiaba, ok: ma questa fiaba non fa altro che essere assolutamente addentro alle cose che nel 1973 rappresentavano il cuore della riflessione sui cambiamenti cui era ormai andata incontro la provincia industrializzata, con l'alienazione dell'uomo e la distruzione del paesaggio. Un romanzo che merita di essere letto proprio per questi temi, sebbene possano risultare tradotti in uno stile appunto fiabesco che è profondamente straniante.
Profile Image for marco renzi.
299 reviews101 followers
August 21, 2017

Non siamo per nulla dalle parti dei grandi romanzi di Giuseppe Berto, ma nella zona di quei suoi progetti un po' rocamboleschi previsti per il cinema e poi riciclati sottoforma di romanzo, poi di nuovo approdati sul grande schermo; in questo caso, con l'omonimo film di Alberto Lattuada con Renato Pozzetto, che non ho ancora visto, ma già plaudo alla scelta dell'attore protagonista, dato che il personaggio principale di questo libro sembra essere pensato su misura per lui.

Parliamo infatti di un uomo che si ritrova, alla morte del padre, a gestire una fabbrica, mancando però di spiccate qualità imprenditoriali. E non solo: Augusto ama la natura, gli animali e, come San Francesco, parla con gli uccelli, attività che preferisce più di tutte le altre, senza dubbio più della fabbrica, che ritiene inquinante e deturpante per l'ambiente. È ovvio che la donna che ha sposato, attaccata al denaro e al "potere", non la pensi come lui, e farà di tutto per far rinchiudere il marito in manicomio, la cui follia verrà comprovata proprio da questa sua peculiarità condivisa col santo di Assisi.

Sarà in manicomio che Augusto conoscerà la bella Serafina, ragazza che potremmo chiamare figlia dei fiori, con la quale lui vivrà una storia d'amore sincera, pura, lontana dagli automatismi comtemporanei, dagli interessi ecomomici e tutto il resto.

Episodio minore nel corpus narrativo del suo autore, "Oh Serafina" soddisfa principalmente per la qualità della sua prosa, per l'ironia e per lo sguardo fiabesco sull'ecologia, tema che cammina sottotraccia assieme a quello, caro a Berto, dell'emarginato, del diverso, dell'unicum, rappresentato qui dallo strambo protagonista, dentro al quale lo scrittore, com'è solito fare, mette un po' di sé, regalando una lettura quanto meno piacevole, a suo modo interessante, senza però essere mai davvero incisiva.
Profile Image for Cristiana Facchini.
217 reviews3 followers
December 1, 2023
Decisamente avanti anni luce questo Berto!

Scritto negli anni 70 con uno stile e un linguaggio che potrebbe essere dei nostri giorni, parolacce comprese.

Una favola per grandi, ecologista, sì, ma soprattutto sull'incapacità cronica di alcune persone di essere parte della società sempre più cattiva e disumana.

E se per togliersi da questo mondo che corre verso il baratro l'unico modo è essere matti, allora qua ci siamo in pieno: un romanzo pieno zeppe di matti e di mattisie. Che a volte paiono pericolose, e invece alla fine trovano la loro strada.

Consiglio davvero la lettura di questo gioiellino.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Evelyn.
1,370 reviews5 followers
July 1, 2025
This is an absolutely delightful modern day fairy tale in which love of nature is pitted against avaricious greed, corruption, and destruction of the environment in the pursuit of wealth and power.

The brief digression to a discussion of political philosophy, and carnal entanglements detract from what is otherwise a charming story.

It rates 4.5 stars.
49 reviews1 follower
July 13, 2018
Una favola moderna, ecologica e delicata da cui è tratto un film con Renato Pozzetto e Dalila di Lazzaro.
20 reviews
Read
October 10, 2024
Cosa dire di questa: "fiaba di ecologia, di manicomio e d'amore" come la definisce l'autore nel sottotitolo...
È proprio così, una bella storia a lieto fine, una vera soddisfazione per il lettore!
Augusto Secondo, novello San Francesco, amante e protettore della natura ma soprattutto di uccelli con i quali riesce a comunicare, ci dà una grande lezione di vita.
Fondamentale è avere un ideale, cercare di realizzarlo, fare anche l'impossibile per perseguirlo. Cercare di raggiungere sempre i propri obiettivi senza mai tradire noi stessi, nonostante le opinioni contrarie degli altri creino grandi ostacoli. Dobbiamo restare fermi nei nostri desideri con tutte le nostre forze, così si potranno realizzare davvero.
Fondamentale è poi la CONDIVISIONE di questo ideale con una persona "speciale" come è Serafina. Due anime pure si incontrano, si amano, in un luogo che tutto può ispirare ma non l'amore! Per Augusto e Serafina invece sarà il luogo che li farà incontrare, conoscersi, piacersi. Diventeranno una forza l'uno per l'altra ed entrambi una famiglia vera (del cuore) per il piccolo Giuseppe (figlio di Augusto Secondo) e per la vecchia signorina Rosa, segretaria da sempre innamorata del nonno di Augusto. Proprio lui ci aveva visto giusto: aveva nominato suo erede universale proprio Augusto Secondo ancora fanciullo. Il nonno aveva capito che solo di lui si sarebbe potuto fidare per conservare l'originale fabbrica di bottoni che aveva fondato. Un visionario il nonno, con la passione del volo.
Due visionari Augusto Secondo e Serafina...ma con le idee chiare!!!! E con una in particolare in testa:
"Essere veramente liberi da condizionamenti" questo è il segreto per raggiungere la felicità!
128 pagine di piacevole lettura
Displaying 1 - 13 of 13 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.