Il lungo regno di Caterina II, durato l'intero arco del secondo Settecento, ebbe momenti di grandiosa spettacolarità. La sua iniziativa politica nel contesto europeo portò gli eserciti russi dal fronte turco a quello polacco, e mosse frotte di cortigiani, fiduciari ed avventurieri sulle molte strade che collegarono con Mosca i gabinetti di Vienna e Berlino, di Londra e Stoccolma. I guadagni territoriali che ne risultarono ed una ricchezza senza precedenti conferirono alla Russia una inusitata credibilità internazionale e a Caterina l'appellativo di "Grande". E tuttavia, nel fitto intreccio fra la biografia della sovrana e la storia della Russia nel secolo dei Lumi, quello non fu che un frammento. Su uno scenario ben più intricato, sul quale gravavano intemperanze nobiliari e rivolte contadine, nonché le controverse ragioni di funzionari e di uomini d'affari, di massoni e di predicatori, Caterina riuscì infatti ad improntare della sua vigorosa personalità una politica di riforme che sconvolse la vita di Russia e attrasse l'attenzione di tutta l'Europa illuminata. Paradossalmente, per oltre un secolo Caterina non ebbe uno storico che sapesse ritrarre la generalità e la complessità del suo operato. De Madariaga, dopo dodici anni di ricerche sulle antiche fonti russe e sui più recenti materiali della storigrafia sovietica, ci restituisce ora un affresco limpido e sostanziale della personalità della sovrana, della sua politica e della natura della Russia che essa governò. Nuovi e più equilibrati tratti ci conducono nell'intimità della vita di Caterina e al tempo stesso ci svelano le ragioni profonde di riforme amministrative e di esperimenti sociali, di progressi artistici e letterari e di dibattiti sull'istruzione o sulla religione.
Anche Caterina II (1729-1796), zarina di tutte le Russie, soffre della maledizione comune a molte grandi personalità della storia: il venire sorpassati dalla controparte letteraria-filmica-pop, sicché quasi nessuno sente la necessità di indagare sulla sua realtà terrena. Si è così sedimentata nell’immaginario collettivo la figura della regina virago, intrigante, altezzosa e perfino insaziabile sessualmente. I suoi rapporti epistolari con molti dei grandi illuministi francesi le sono valsi la nomea di sovrana progressista, anzi di traghettatrice della Russia alla modernità.
Isabel de Madariaga, figlia d’arte e insigne slavista, dà alle stampe questo lavoro dopo dodici anni di raccolta di fonti quasi inaccessibili perchè provenienti da archivi chiusi al grande pubblico. La figura della zarina subisce una forte demitizzazione sotto molti punti vista, è inutile negarlo: ella non sarebbe stata la grande riformatrice cantataci dai suoi ammiratori né le sue passioni avrebbero mai esondato tanto oltre la medietà. Una serie di riforme in effetti porta la sua Russia ad avvicinarsi agli standard europei, ma nel complesso le cose non fatte restano molto più delle altre e queste ultime paiono quasi sempre più l’eredità da politiche precedenti, cambiamenti subìti più che voluti. Caterina ha riformato la farraginosa burocrazia statale, riscritto il rapporto tra la corte e la nobiltà, introdotto le prime scuole femminili, tuttavia non ha mai pensato di abolire o ridurre la servitù della gleba – questo sarà la causa delle grandi rivolte come quella di Pugačëv – né favorito una liberalizzazione tanto economica quanto culturale, a dispetto della sua relativa tolleranza e della fioritura di artisti avvenuta dalla parti di San Pietroburgo.
Anche la fama ‘sovrana illuminista‘ andrebbe un attimo rivisitata. Sì, è vero che ella leggeva con fervore gli scritti dei francesi e non solo (Beccaria è stato di ispirazione per una riforma del diritto penale) e le carte testimoniano del suo tentativo di attirare alla sua corte le menti più brillanti del tempo. Come quest’ultime sembrerebbero però aver capito rifilandole una sequenza di rifiuti (eccetto Diderot), Caterina era più attratta dall’alone chic delle grandi discussioni salottiere che dall’effettivo contenuto delle nuove idee. Ella prendeva dall’illuminismo solo quello che le si confaceva e tralasciava il resto; la Rivoluzione francese l’ha fatta inorridire e costretta a riunire l’Europa nella reazione.
La Caterina di questo importante lavoro di de Madariaga è una figura meno affascinante ma più complessa di quella tramandata dalla vulgata. La sua vicenda umana e politica viene ritratta nelle sue luci, che son state tante, e ombre, che son state di più. Purtroppo si ha la sensazione che le ombre siano state tratteggiate meglio delle luci: si capisce bene perché Caterina sia stata odiata da Pugačëv e dai suoi emuli, non tanto bene perché al contempo sia stata amata da milioni di russi. Comunque ancora per diverso tempo non si potrà prescindere dalla qualità di questo studio.
This biography of Catherine the Great of Russia published in 1981 by Isabel de Madariaga, Fellow of the Royal Academy and the British Historical Society, may still be the best biography available on Russian's most extraordinary empresses.
Madariaga's book presents the Catherine that is admired from so many sides. She is revered in Russia for the skill with which she governed her empire and greatly added to its territory. Her intellect impressed any the great philosopher's of the day who met her including Voltaire and Rousseau. The Hermitage Museum is a remarkable testimonial to her artistic taste. Historians in all the countries that she fought wars with or had alliances with agree that she was highly skilled but fair in her negotiations. In all these areas, Madariaga concludes that the facts justify the praise that has been bestowed on Catherine.
Madariaga absolves Catherine the great of any involvement in the assassination of her husband which made her the ruler of the Russian empire. Once a widow, Catherine was placed in a very difficult position. She needed male confidants and counsellors but she could never marry any of them as it might put her son's ascension to the throne in jeopardy. Thus she could have many lovers but all affairs had to end promptly lest factions might unite against her to prevent her from giving too much power to her favorite.
All the archival material relevant to Catherine's was available for over 100 years before Madariaga started this book. Nothing new will emerge. Future historians can reinterpret but not add our knowledge. Madaraiga's book is as good as anything currently available and may remain so for some time.
I have noticed other GoodReads reviewers have complained that Madaraiga's assumption that the reader could understand French and was familiar with the trends in 18th century French Political Philosophy makes this book difficult in places. Being a native French speaker I had no problems of this nature but suspect that for some readers this will indeed be a problem.
Why cant all histories be this good. Jam packed with information and written in a readable academic style (no gossip) For anyone interested in Russian history or one of the greatest monarchs of the Russian state. I was saddened to learn there weren't other major works by this author.