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Сан Феличе

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Adapted from Alexandre Dumas Pere's novel, "La San Felice," this play is set in the Kingdom of the Two Sicilies during Napoleonic times, and features tyrants, traitors, and great acts of heroism. First translation into English.

771 pages, Paperback

First published January 1, 1863

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About the author

Alexandre Dumas

6,994 books12.3k followers
This note regards Alexandre Dumas, père, the father of Alexandre Dumas, fils (son). For the son, see Alexandre Dumas fils.

Alexandre Dumas père, born Alexandre Dumas Davy de la Pailleterie, was a towering figure of 19th-century French literature whose historical novels and adventure tales earned global renown. Best known for The Three Musketeers, The Count of Monte Cristo, and other swashbuckling epics, Dumas crafted stories filled with daring heroes, dramatic twists, and vivid historical backdrops. His works, often serialized and immensely popular with the public, helped shape the modern adventure genre and remain enduring staples of world literature.
Dumas was the son of Thomas-Alexandre Dumas, a celebrated general in Revolutionary France and the highest-ranking man of African descent in a European army at the time. His father’s early death left the family in poverty, but Dumas’s upbringing was nonetheless marked by strong personal ambition and a deep admiration for his father’s achievements. He moved to Paris as a young man and began his literary career writing for the theatre, quickly rising to prominence in the Romantic movement with successful plays like Henri III et sa cour and Antony.
In the 1840s, Dumas turned increasingly toward prose fiction, particularly serialized novels, which reached vast audiences through French newspapers. His collaboration with Auguste Maquet, a skilled plotter and historian, proved fruitful. While Maquet drafted outlines and conducted research, Dumas infused the narratives with flair, dialogue, and color. The result was a string of literary triumphs, including The Three Musketeers and The Count of Monte Cristo, both published in 1844. These novels exemplified Dumas’s flair for suspenseful pacing, memorable characters, and grand themes of justice, loyalty, and revenge.
The D’Artagnan Romances—The Three Musketeers, Twenty Years After, and The Vicomte of Bragelonne—cemented his fame. They follow the adventures of the titular Gascon hero and his comrades Athos, Porthos, and Aramis, blending historical fact and fiction into richly imagined narratives. The Count of Monte Cristo offered a darker, more introspective tale of betrayal and retribution, with intricate plotting and a deeply philosophical core.
Dumas was also active in journalism and theater. He founded the Théâtre Historique in Paris, which staged dramatizations of his own novels. A prolific and energetic writer, he is estimated to have written or co-written over 100,000 pages of fiction, plays, memoirs, travel books, and essays. He also had a strong interest in food and published a massive culinary encyclopedia, Le Grand Dictionnaire de cuisine, filled with recipes, anecdotes, and reflections on gastronomy.
Despite his enormous success, Dumas was frequently plagued by financial troubles. He led a lavish lifestyle, building the ornate Château de Monte-Cristo near Paris, employing large staffs, and supporting many friends and relatives. His generosity and appetite for life often outpaced his income, leading to mounting debts. Still, his creative drive rarely waned.
Dumas’s mixed-race background was a source of both pride and tension in his life. He was outspoken about his heritage and used his platform to address race and injustice. In his novel Georges, he explored issues of colonialism and identity through a Creole protagonist. Though he encountered racism, he refused to be silenced, famously replying to a racial insult by pointing to his ancestry and achievements with dignity and wit.
Later in life, Dumas continued writing and traveling, spending time in Belgium, Italy, and Russia. He supported nationalist causes, particularly Italian unification, and even founded a newspaper to advocate for Giuseppe Garibaldi. Though his popularity waned somewhat in his final years, his literary legacy grew steadily. He wrote in a style that was accessible, entertaining, and emotionally reso

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6 (2%)
1 star
2 (<1%)
Displaying 1 - 28 of 28 reviews
Profile Image for Malacorda.
598 reviews289 followers
July 8, 2019
Grandioso. Sin dalle prime pagine.
Superiore a I tre moschettieri e forse anche a Il Conte di Montecristo, in qualità come in quantità. Eppure è un libro sconosciuto ai più, anche quelli che hanno visto lo sceneggiato tv anni ‘60, per la maggior parte ignorano che il romanzo da cui è tratto sia di Dumas.
Di quelle letture che quando uno alza la testa dalle pagine, non si ricorda più dov'era (di solito uno vive la sua giornata e poi si chiede "a che punto ero rimasto con il libro", qui uno legge il libro e poi si chiede "a che punto ero rimasto con la giornata").
Uno stile impeccabile, moderno e ottocentesco al tempo stesso, e anche molto cinematografico: le panoramiche per descrivere i paesaggi, gli stacchi dei capitoli, il modo di introdurre i personaggi, di iniziare i dialoghi.
Un contenuto che definire ricco è poca cosa. Dumas qui ha eseguito un lavoro minuzioso di storico, ha raccolto documenti che prima non erano stati mai consultati, intervistato gli anziani che hanno vissuto gli eventi in prima persona, e i loro figli, proprio come la Mitchell per raccontare la guerra di secessione americana. La storia di Luisa e Salvato è solo la punta dell’iceberg - mi si passi il paragone per dare un'idea delle dimensioni - il grosso del lavoro, la sostanza, è quella che sta sotto.
Ancora una volta si può constatare come là dove la storia scrive pagine di guerra terribile, il bravo scrittore sa trarne le sue pagine migliori, ed il grande scrittore sa trarne i suoi capolavori. E in questo senso non c’è dubbio che Napoleone abbia dato un notevole contributo, alla letteratura come e forse più che alla storia.
Oltre a tutto quello che già sapevo di poter trovare in Dumas (l’intreccio, l’intrigo, i personaggi dal forte carattere, i duelli, i palazzi sontuosi, ecc.) c’è il piacere dell’obiettività con cui l’italianità viene descritta e spiegata, secondo il punto di vista dello straniero che qui ha vissuto per diverso tempo. Descrive un’Italia finalmente non più come un luogo esotico dove lo straniero viene in vacanza ma come un paese, un paese europeo qualsiasi, con i suoi tanti pregi e i suoi tantissimi difetti.
Si impara di più sulla città di Napoli - la sua storia, la sua geografia, i suoi monumenti, la sua gente, le sue tradizioni - leggendo questo libro che non con una visita in loco. D’altra parte Dumas ha vissuto la Napoli del 1860, ha raccontato la Napoli del 1799, ma è comunque tutta attualità perché, come per il resto dell’Italia, non è che le cose siano cambiate granché. Al termine della lettura, Napoli apparirà al lettore come minimo sotto una luce completamente diversa rispetto quel che gli appariva prima di iniziare il libro.
Nelle prefazioni e postfazioni si parla di innalzare il romanzo all'altezza della storia, innalzare la storia all'altezza del romanzo… uh, qui c’è di che disquisire all'infinito.
Profile Image for Savasandir .
273 reviews
January 28, 2021
Epica partenopea

E in avvenire, quando qualcuno chiederà: «Chi era la Sanfelice?», aprirà il mio libro … la storia sarà dimenticata, e il mio romanzo sarà diventato la storia.

Alexandre Dumas


Basterebbe questa lapidaria, presuntuosa ed arguta sentenza a descrivere la potenza di codesto romanzo, ma siccome ho finito quello che credo sia il secondo libro più lungo che abbia mai letto, gli devo un giudizio commisurato alla vastità dell'opera, per cui sappiatelo:
il mio commento sarà l
______________u
_______________n
________________g
_________________o. Siete avvisati.

Un Dumas in stato di grazia per un'opera magistrale, immensa, sopraffina; diversa sia dalle avventurose gesta dei moschettieri che dal vendicativo tramare di Edmond Dantès: qui la protagonista assoluta è la Storia, cosa che permette alla Sanfelice non solo di rivaleggiare con i grandi romanzi storici ottocenteschi, quelli seri, densi, impegnati; ma le consente a mio avviso addirittura di primeggiare fra essi.
L'Autore in questo gran ricamo, mosaico sterminato di umanità, riesce ad inserire di tutto: la fugace storia della Repubblica Partenopea, messa in scena anche col secondo fine di ritrarre degnamente sia i più nobili e gloriosi ideali della Rivoluzione, prima che Napoleone la divorasse, sia i suoi più biechi errori; descrizioni paesistiche così pittoriche che al lettore sembrerà di camminare per le vie di Napoli o fra le rovine di Pæstum; saggi sull'indole partenopea che spaziano da San Gennaro al brigantaggio; e da ultima, ma non meno coinvolgente, la triste storia della prigionia del padre, il generale Dumas, e dei numerosi tentativi di avvelenamento che subì nelle carceri borboniche.

E se è vero che, per fare ciò, l'Autore abbandona sovente i suoi protagonisti per decine di capitoli, addentrandosi in dettagliate ricostruzioni di fatti storici, trascrivendo spesso, oltre ad estratti di cronache ed annali, pure numerosi documenti dell'epoca in questione quali editti, proclami, articoli di giornale, lettere e missive da lui stesso ritrovate nei segreti archivi borbonici; è altrettanto vero che l'intreccio narrativo è solidissimo, incalzante ed avvincente; anche la vicenda più minuscola o la digressione più marginale, non solo potrebbero essere estrapolate dal romanzo e reggersi perfettamente sulle proprie gambe in forma di racconto, ma contribuiscono tutte a rendere l'esperienza di lettura unica ed appassionante.
La Storia sovrasta l'invenzione letteraria, ma non la travolge, come invece capita per esempio con le opere di Victor Hugo, in cui spesso gli intenti didascalici tendono a mangiarsi tutto il resto o quasi (ma ti vogliamo bene lo stesso, notre cher Victor!).

A mio avviso, il giusto contraltare di questo massiccio apparato storico non son tanto le vicende sentimentali della Sanfelice -vero fulcro dell'immaginifica fantasia di romanziere, che però, per quanto siano assai ben architettate e facciano di costei un'eroina degna di un'opera lirica, mi hanno lasciato tutto sommato un po’ freddino- ma semmai i fenomenali e lussureggianti ritratti dei numerosissimi personaggi storici: re Ferdinando e la sua spietata consorte, l'ammiraglio Nelson, il generale Championnet, Lord Acton, Gaetano Mammone, Lady Hamilton, Francesco Caracciolo, Fra Diavolo, Eleonora de Fonseca Pimentel, il Cardinal Ruffo, e chissà quanti ne sto dimenticando; sia i buoni che i cattivi sono tutti mirabilissimi ed il libro meriterebbe la lettura già solo per fare la loro conoscenza.

Tuttavia, devo riconoscere che, fra le opere di Dumas finora lette, questa non è riuscita a scalzare le mie preferite dal podio. È invero un gran romanzo da 5 stelle piene, sia chiaro, ma se proprio devo trovargli un difetto dirò che questo protagonismo della Storia a discapito dell'invenzione letteraria, per mio gusto, a lungo andare -e 1700 e fischia pagine sono un andare lunghissimo- si fa sentire un po’, specialmente in alcuni punti. Mi riferisco soprattutto alla cronistoria della controrivoluzione sanfedista ed alla lunga marcia del Cardinal Ruffo: forse con qualche assedio e qualche battaglia in meno il tutto mi sarebbe risultato più congeniale; le ultime quattrocento mirabolanti pagine però ripagano appieno il lettore della presenza di quei rari ed effimeri momenti di eccessiva lentezza sparsi qua e là nel romanzo, ed il capitolo conclusivo è semplicemente da urlo, letteralmente! Io ho urlato.
Indi per cui, se devo considerare la trama in sé, ammetto di essermi goduto di più i piani machiavellici di Montecristo o i duelli a fil di spada e la lingua altrettanto tagliente di D'Artagnan, ma è una questione di mero gusto personale, il romanzo è in tutto e per tutto formidabile, ogni cultore di Dumas non potrà che esserne deliziato; del resto, fra i tanti dipinti di Raffaello è lecito avere un preferito, però non per questo le altre opere sono degradate a croste; e in fin dei conti lo stesso Paride, pur consegnando a Venere l'ambito pomo, non cessò mai di riconoscere in Minerva la più intelligente ed in Giunone la più potente di tutte le dee.
Ed a chi, invece, ha amato questo tomo sopra ogni altro, come Malacorda per esempio -la cui ottima recensione che campeggia sopra tutte le altre ci ha spinto ad iniziare questo romanzo- sapendo bene quanto disapproverà questa nostra sentenza finale noi diciamo: "Insorgete pure, Madame!"; perché, come ha giustamente affermato La Fayette, "L'insurrezione è il più santo dei doveri".

Ecco fatto, dopo quasi 2000 pagine di lettura sto iniziando a impostare i periodi come Dumas, infarcendoli di metafore e citazioni mitologico-storico-artistiche. Direi che è ora di cambiar genere! Ma prima, a dimostrazione che i suoi libri non sono solo puro intrattenimento, come qualche sciocco si ostina a sostenere, concedetemi ancora di riportare un palpitante ed attualissimo passo del romanzo, che racchiude il succo di un capitolo in cui l'Autore fa un uso politico della letteratura.

Dal Capitolo 68 de La Sanfelice
-In cui si spiega che differenza c’è fra popoli liberi e popoli indipendenti-

[…]
Passiamo a spiegare che differenza c’è fra queste due parole: LIBERTÀ e INDIPENDENZA.
La libertà è la rinuncia da parte di ogni cittadino a una porzione della sua indipendenza per costituire un fondo comune che si chiama legge.
L'indipendenza è per l'uomo il godimento completo di tutte le sue facoltà, l’appagamento dei suoi desideri. L’uomo libero è l’uomo che vive in società, che sa di poter contare sul suo vicino, il quale a sua volta fa affidamento su di lui. E, essendo disposto a sacrificarsi per gli altri, ha il diritto di esigere che gli altri si sacrifichino per lui. L'uomo indipendente è l'uomo allo stato naturale. Si fida soltanto di se stesso. I suoi unici alleati sono la montagna e la foresta. La sua difesa, il fucile e il pugnale. I suoi aiutanti sono la vista e l'udito.
Con gli uomini liberi si costituiscono gli eserciti.
Con gli uomini indipendenti si formano le bande.
Agli uomini liberi si dice, come Bonaparte alle piramidi: «Serrate le file!».
Agli uomini indipendenti si dice, come Charette a Machecoul: «Divertitevi figlioli!».
L'uomo libero si leva alla voce del suo re o della sua patria.
L'uomo indipendente si leva alla voce del proprio interesse e della propria passione.
L'uomo libero combatte.
L'uomo indipendente uccide.
L'uomo libero dice: «Noi».
L'uomo indipendente dice: «Io».
L'uomo libero è Fraternità.
L'uomo indipendente non è altro che Egoismo.


L'acuto Alexandre lo aveva già capito più di centocinquant'anni fa.
Che ognun ne tragga l’insegnamento che più gli si addice.
Profile Image for Raffaello.
197 reviews73 followers
April 12, 2021
Il libro è un mattone nel vero senso della parola. 1750pg suddivise in due volumi (un plauso all'edizione Adelphi, che se n'è venuta in giro in valigia x 3 mesi e ha retto alla lettura alla grande, senza fare una singola pieghetta sulla costa). L'ho amato, ma allo stesso tempo l'ho trovato una lettura lunga, davvero troppo lunga. Ho attraversato molte fasi di entusiasmo, ma innegabilmente anche diverse fasi di stanca.
Più che un romanzo, è davvero un monumento storico (come dice in chiusura proprio l'autore) travestito da romanzo. Troppo rigore storico, che in parte appanna il genio di Dumas. Troppe lettere citate per intero, a volte presentate solo per giustificare le posizioni prese dall'autore nel suo scritto. Infiniti dettagli sui movimenti degli eserciti, questi finiscono persino per togliere pagine e spazio a figure che avrei voluto vedere piu al centro del romanzo, come Carafa, Eleonora Pimentel e l'ammiraglio Caracciolo (incredibile che in 1700 pagine non abbia dedicato neanche 5 pagine alla sua impresa di Procida).
Tuttavia, nonostante queste pecche, sarebbe un'ingiustizia dare a La Sanfelice meno di 4 stelle. Prima di tutto perché è scritto alla Dumas: emozionante, pungente, coinvolgente...mi ha dato molto come ogni libro che ho letto di questo meraviglioso autore. Poi perché è una testimonianza incredibile, di una pagina di storia sorprendentemente sconosciuta ai più e non posso che ringraziare Dumas per avermela raccontata.
Quindi 4 stelle oggettive (e 3,5 stelle mie soggettive). Ma che fatica...e non avrei mai detto che sarei arrivato a dire "che fatica" di un romanzo di Alexandre Dumas.
Profile Image for  amapola.
282 reviews32 followers
June 24, 2018
Dumas santosubito!

C’è l’epopea della Repubblica Napoletana del 1799, ci sono i patrioti, le donne del popolo, le nobildonne, e ancora re, regine, generali e un’infinità di altri personaggi. C’è la storia d’amore insieme ai tradimenti, le gelosie, gli eroismi, le meschinità, i complotti, le grandi passioni ideali e molto altro. C’è Napoli descritta in modo non convenzionale da Dumas, che la conosceva bene per averci vissuto un periodo della sua vita. Ci sono tante cose in questo romanzone, tante storie che vanno a comporre un grandioso affresco storico, e ancora, c’è una trama ricca e ben congegnata che tiene incollati alle pagine senza un attimo di tregua o di noia.
È un tomazzo, lo so, 1.754 pagine fanno paura, ma voi non siate pavidi e leggetelo: è un Dumas in gran spolvero, assolutamente da non perdere.

Profile Image for flaminia.
452 reviews129 followers
August 28, 2019
esigo che nei criteri di votazione di goodreads vengano contemplati gli interi firmamenti, perché ritengo che assegnare 5 stelle a questo libro sia estremamente riduttivo.
1700 pagine che non annoiano mai, fra corna, inganni, passioni, guerre, cospirazioni, nobili sentimenti, piccinerie, grandi uomini, ominicchi e quaquaraquà, descrizioni e digressioni una mejo dell'altra.
dumas, io ti idolatro.
Profile Image for Dana-Adriana B..
768 reviews302 followers
March 17, 2025
O poveste de dragoste cu multe piedici, multe crime, ca doar erau la moda pe acea vreme. Povestea este destul de incarcata, multe personaje italiene, franceze mai probabil ca nu am avut eu starea de spirit potrivita.
Profile Image for Czarny Pies.
2,829 reviews1 follower
March 24, 2016
“La San Felice” is the last major work of Alexandre Dumas and one that deserves a much larger audience than it currently enjoys. It was written by Dumas while he was resident in Italy just after the declaration of the Kingdom of Italy in 1861 which largely concluded the process of Italian unification. Garibaldi and the other leaders of the Italian Unification triumphed in 1861 because they had followed a strategy that did not require that a majority of the population of the peninsula support them in order to succeed. Rather they rigorously followed a strategy of avoiding any action that would provoke the passively hostile population into active insistence. Dumas wrote “La San Felice” to show what had happened roughly sixty years earlier when progressive forces failed in an attempt to install a liberal Republican regime in southern Italy because they did not understand how strong were the forces of reaction amongst the general populace.
“La San Felice” has lost none of its relevance since its publication in 1864 as well-intentioned western governments continue to stumble whenever they attempt to foster progressive regimes in foreign countries.
In Dumas’ view democracy fails when it is imposed militarily on a people that is not ready fort it. Dumas argues that people who live under tyrants or autocrats desire independence (that is to lay license to do what one pleases) rather than liberty (that is to say the commitment to support a nation in exchange for rights). When an oppressive regime collapses, liberal democracy must be supported by the masses not just by a small group of intellectuals in order to take hold.
In “La San Felice”, Dumas presents this thesis in a fictionalized history of the Parthenopean Republic which was created on 21 January 1799 when the Napoleonic army expelled the Bourbon Ferdinand IV from the Kingdom of Naples and which lasted until 13 June 1799 when Ferdinand returned to the city.
At the start of the novel, Dumas shows Ferdinand to be an incompetent dominated by his wife Maria Carolina who is the sister of the late Marie Antoinette. Anxious for revenge upon France, she decides to send the Neapolitan Army to attack the French army occupying Rome. Having surrounded herself with incompetent, panderers as counsellors there is no one in her entourage to advise her against such a risky enterprise. To convince her dithering husband Ferdinand to agree this action, she arranges for him to receive a falsified letter from the Austrian Emperor promising to aid Naples in its war with the French. Ferdinand agrees or rather washes his hands of the matter. The Neapolitans attack the French and are routed. The French army then marches on Naples. Maria Carolina and Ferdinand flee to Sicily while the French create the Parthenopean Republic in Naples with the help of local liberal progressives.
The Parthenopean Republic proves to be nothing more than the creation of the French invader. The public nominally has reason to rejoice at the departure of the Bourbons who governed incompetently, allowed no civil liberties and savagely tortured their political enemies. Instead, the public sentiment is solidly on the side of the Bourbon dynasts. The brilliant Cardinal Ruffo organizes an insurgency which brings an end to the Parthenopean Republic in less than six months.
“La San Felice” provides a compelling explanation for the resiliency of the corrupt, autocratic dynasties that survived the forces of liberal democracy into the twentieth century. At the same time, it has all the joyful romances and adventures that one expects from Alexander Dumas the great master of the swashbuckler genre.
Profile Image for Gwynplaine26th .
683 reviews75 followers
July 29, 2022
Questa è una vera opera monumentale, per stazza e peculiarità. Se ne sconsiglia fortemente l'approccio se non si è pronti a dedicare molti, molti giorni (non so perché GR si sia inventato le date di inizio e fine, ci ho messo quasi due mesi, non venti giorni) alle 1754 pagine di dettagliate ricostruzioni, editti, proclami e visioni divergenti con quella che è la naturale (e affrontabile) linearità della storia, omaggio alla meravigliosa città di Napoli, ambientato durante il periodo della nascita della repubblica partenopea.

Si perché è un Dumas incalzante ma molto, molto, lungo. E le continue disgressioni e approfondimenti storici sicuramente non aiutano il focus su quella che è invece l'invenzione letteraria, solida e coinvolgente: Luisa la dolente quanto romantica protagonista del romanzo e Salvato, il suo ardente innamorato, sono infatti solo due dei numerosi figuranti in questo ambiziosissimo affresco storico-romanzato.

Dumas è sicuramente nell'olimpo dei grandi della letteratura, ma sento di non poterlo annoverare nel podio dei miei preferiti dell'autore.
Profile Image for Mick.
33 reviews
February 17, 2024
Siamo sul finire del secolo XiV, dopo l'avvenuta rivoluzione francese gli ideali di libertà e democrazia iniziano a diffondersi e a far paura alle grandi dinastie regnanti.
Inizia così un libro, anzi il capolavoro, che concatena, perché non solo unisce ma approfondisce gli eventi e le appendici della rivoluzione e controrivoluzione Napoletana di fine settecento, in cui sono palesate le differenze, per cui il popolo dei lazzaroni non era ancora pronto, tra la giustizia, il coraggio e la bontà di Championnet e l'assoluto cuore di ghiaccio della corte Borbonica, che difatti vede tutti i principali cortigiani allontanarsi.
Oltre ai fondamentali messaggi di eguaglianza e fratellanza, c'è l'eroicità dei protagonisti, degli uomini e delle donne che non hanno paura del loro destino e non si affrangono perché sono dalla parte giusta della storia, come oggi noi possiamo affermare.
Ci sono le rivalità tra due ammiragli che si concludono come tutto il romanzo e la storia dell'epoca a favore di chi antepone gli interessi personali ai propri ideali.
C'è un uomo dai valori inossidabili che è un modello di devozione e altruismo.
Ci sono i due amanti che vedono oltre la siepe e credono tutto possibile.
C'è la magia delle arti esoteriche.
C'è infine la storia che Dumas magistralmente racconta attraverso le vite di personaggi uccisi ma usciti vincitori, perché il progresso era il loro fine ed è quello che hanno ottenuto, mentre la monarchia che ha con spargimenti di sangue illimitati cercato di mantenere il potere è stata spenta come i mille fuochi dei roghi accesi durante le violente conquiste.

Dunque si può tranquillamente definire questo lavoro immane di Dumas un capolavoro, dove a differenza degli altri libri chiarifica come ci sia stato un studio senza precedenti della città, del periodo, degli autori, di tutte le fonti attendibili che potessero creare una storia ancora più attendibile e che mantenesse il focus del lettore.

Non si può racchiudere tutto ciò in una sola frase, una conclusione netta, ma dobbiamo ricordare che niente è eterno senza mantenere la fiamma costantemente controllata e ricaricata, tutto può essere perso in un istante senza la giusta cura.
Profile Image for Valentina Di Dio.
206 reviews5 followers
July 19, 2024
Romanzo immenso!
In questa opera mastodontica Dumas connubia alla perfezione il romanziere e lo storico, alternandoli nella narrazione e facendoli intervenire nel racconto come se fossero due personaggi differenti e non due diversi lati di una stessa penna!
In queste pagine si percepisce l’amore che lo scrittore prova per Napoli ed i suoi abitanti! Le descrizioni sono magnifiche, dettagliate e coinvolgenti, come qualsiasi cosa scritta da questo fantastico autore. Le vicende sono sapientemente approfondite da decreti, documenti, lettere ed ogni cosa pervenutagli scritti di pugno dai protagonisti, ricavati dagli archivi che ha consultato durante il suo incarico di Responsabile delle belle Arti di Napoli!
Non mi sento però di dare la massima valutazione per due motivi principali: durante la lettura spesso mi sono persa e perché ho trovato i due protagonisti principali di una noia mortale!
È appurato che Dumas sia uno dei miei autori preferiti, leggerei qualsiasi cosa scritta da lui, ma questo romanzo mi ha lasciato un po’ perplessa. Indubbiamente non me lo sono goduto come dovrebbe essere, troppi impegni e troppe cose per la testa, ma sicuramente non mi ha aiutato l’incredibile numero dei personaggi, delle battaglie e colpi di scena. Non è sicuramente un libro noioso, ma non sono riuscita a tenermi concentrata o a provare empatia per i protagonisti.
Il lavoro di documentazione che sta dietro a tutte queste pagine è immenso! Dumas ha fatto un lavoro incredibile sia per informarsi che per essere il più possibile coerente con la Storia e le idee veicolate da quell’eco che è stata l Rivoluzione Francese.
Infine non ho provato la minima empatia per i protagonisti: troppo perfetti, troppo finti, troppo smielati per i miei gusti! Meno male che Giovannina compensa con sentimenti più affini all’animo umano quello che manca a gli altri due!
Non so se lo rileggerò, troppo lungo ed ho davvero tanti libri da leggere prima di tuffarmi una seconda volta in queste pagine, ma ho comunque fatto una valutazione mettendo tutti i pro ed i contro sul piatto della bilancia, e mi sento di dire che più di così non potevo andare!
Profile Image for Francesca Landoni.
350 reviews12 followers
September 18, 2022
2,5⭐️

Sarei cattiva a descriverlo solo come una lunga e lenta agonia. Sarei bugiarda nel definirlo un libro memorabile. Forse è meglio solo definirlo come pesante...anche nei suoi 2 tomi. Ho trovato Dumas in meno della metà delle pagine e un finale deludente e frettoloso è stata la ciliegina sulla torta di questa grandissima delusione (e dopo Robin Hood non ci voleva proprio). Peccato...sopratto per le 28 euro spese!
3 reviews
August 11, 2021
Un libro straordinario ed entusiasmante. Non badate alla mole: quando finirà, invidierete quelli che non l'hanno ancora avuto tra le mani!
Ed in effetti, a 150 anni dalla sua morte, è stato scritto che Dumas è una sorta di precursore di Netflix, per la sua capacità di costruire storie che si dipanano con ritmo e maestria, arricchite da un'incredibile galleria di personaggi -mai inutili, ridondanti o scontati- e senza una sola volta annoiare, ingannare o tradire il lettore.
Dumas scrive innanzitutto da grande giornalista, ma non maltratta mai la Storia. Il suo stile scorrevole e la sua aneddotica catturano il lettore, ma non come espediente per confondere e romanzare, ma come semplice strumento per appassionarci a piccoli e grandi fatti storici ed a personaggi in carne ed ossa, della più svariata qualità, fedelmente aderenti alla realtà.
A seguire, alcuni dei motivi alla base del mio amore per un capolavoro che non verrebbe sminuito dal confronto con nessuno tra i grandi classici della letteratura europea.
1. Ho adorato il libro da Napoletano, perché nessuno scrittore nostrano è mai riuscito -sia pure nel limitato arco temporale dell'anno in cui si svolge la storia della Sanfelice e della Repubblica Partenopea- a descrivere Napoli e la sua gente con tanta vivace, onesta, appassionata competenza.
Dumas tuttavia non scrive per i Napoletani, ma prende in fondo Napoli a pretesto per raccontare sentimenti, ambizioni, sofferenze, generosità e crudeltà universali.
2. L'ho adorato da Italiano, perché Dumas ci fa percorrere il nostro Paese, da Roma in giù, con un'eccezionale ricchezza di luoghi, ambienti, tradizioni, storie, eroismi ed efferatezze.
Dumas adora l'Italia (ne fanno fede altri piccoli capolavori come I Borgia, Beatrice Cenci e le sue Impressioni di Viaggio) e probabilmente soffre con noi, quando vediamo che le nostre idee (regaliste o liberali, borboniche o giacobine non importa) sono condannate a trionfare (e soccombere) sulla scia di eserciti stranieri.
3. Ho amato questo libro anche da amante della Storia, perché Dumas è notoriamente partigiano (da francese e da garibaldino), ma sa raccontare, senza pregiudizio e spesso con generosità, anche il campo avverso. Ne sia riprova il ritratto nobile ed equanime che egli fa sia dell'Ammiraglio Caracciolo che del Cardinale Ruffo, due Italiani cui va, sia pur per motivi molto diversi, l'ammirazione del lettore (o per lo meno la mia).
4. Dumas ti incolla alla pagina, ti avviluppa in un racconto rapido e sapiente, fa sfilare davanti ai nostri occhi un'intera epoca, ci introduce a personaggi celebri o dimenticati, nobili o malvagi, guidati dalle passioni e dai rancori. Siamo lì con loro, ascoltiamo le loro parole e scrutiamo i loro sentimenti e le loro intenzioni. Quando Dumas si ferma a riflettere, ci interroghiamo con lui; e quando riparte con lo sfavillio del suo ritmo narrativo e della sua lingua perfetta, ci buttiamo a capofitto al suo seguito, prendendo partito -tra sorrisi, emozioni ed indignazioni- per i nostri personaggi preferiti.
In definitiva, così come non credo occorra essere stati in Russia per apprezzare i romanzi di Tolstoj o Dostojevsky (rispetto ai quali, oso dire, Dumas ha il ritmo di un centometrista perpetuo, più che di un instancabile maratoneta), non penso che avere un'idea di Napoli sia requisito imprescindibile per apprezzare la Sanfelice.
Un'ultima notazione, molto personale, su Horace Nelson, già eroe del Nilo e castigatore di Napoleone, che disonora la parola di Ruffo, e fa impiccare Francesco Caracciolo, figura nobile della Marina napoletana, in spregio a qualsiasi codice d'onore. Libero il suo Paese di ricordarlo come un eroe, ma a Napoli si è comportato da canaglia piccola piccola.
Profile Image for Fromlake.
166 reviews
October 11, 2022
Più che di un mattone in questo caso si dovrebbe parlare di un vero e proprio blocco di cemento: due volumi per un totale di oltre 1700 pagine scoraggerebbero anche i lettori più benintenzionati! Eppure chi non si lascerà impressionare dalla mole di quest’opera sarà alla fine premiato da una lettura sorprendente e coinvolgente.

Sorprendente per chi ama il romanzo storico ed è interessato ad un periodo ben preciso: gli anni intorno al 1799, quelli della nascita della Repubblica Napoletana. In quest’opera i fatti storici sono ricostruiti e descritti in maniera quasi maniacale tanto che le vicende romanzate di Luisa Sanfelice, che danno il titolo al libro, rimangono abbastanza sullo sfondo rispetto alla descrizione degli eventi storici.

Coinvolgente per la vivacità e l’arguzia di Dumas nel narrare queste vicende. Non solo per come la città di Napoli è descritta: di una bellezza e vitalità impressionante (Dumas la conosceva bene per avervi soggiornato per un periodo). Ma anche per come i protagonisti storici e soprattutto la gente ed il popolo napoletano sono raccontati, con una ricchezza di particolari che ancora ai giorni nostri impressiona.

La bravura di Dumas è tale che gli si perdona sia l’eccessivo dilungarsi nella descrizione di alcune battaglie (soprattutto sul finale) sia, da buon francese, un eccesso di sciovinismo nella descrizione della corte di Ferdinando (che ci mette peraltro parecchio del suo nel rendersi inviso a chi vuole combattere il dispotismo e l’arretratezza allora piuttosto diffusa nel Regno delle Due Sicilie).

In conclusione per chi come me è interessato a questo periodo storico questa lettura regalerà indubbie soddisfazioni. Per me è stata una piacevole sorpresa, con un gradimento elevato che la porta quasi a pari merito (sottolineo quasi…) di quel romanzo immortale che è Il Conte di Montecristo.
Profile Image for Miriam Coraci.
53 reviews1 follower
September 17, 2022
Forse è il libro più bello di Dumas. Per la sua lunghezza, Godreads dovrebbe considerarmi, per lo meno, 2 libri. È una storia d'amore immersa nelle vicende post napoleoniche del Regno delle due Sicilie. Salvato e Luisa, i due amanti protagonisti, subiscono le vicende storiche, diventandone pedine fondamentali. È un romanzo da 5 stelle, con lacrime finali, ma Dumas, a mio parere, ha peccato troppo sulle descrizioni storiche, che l'hanno reso, a volte, noioso e da perdere il filo. Una lettura da fare almeno una volta nella vita. Grande Dumas!
Profile Image for Ludovica.
8 reviews
September 9, 2014
Great great great great book! History, passion, amazing themes..
I really enjoyed it: I was amused by Dumas'description of the bandit culture in Italy (not all true, not all false, take it from an Italian girl ;) ), and loved Championnet as a character!
I felt like I was living there!
I give 4 stars rather than 5 only because it took so much to let Luisa die..com'on, you told it in the second chapter, and it takes 100 pages only after her arrest!!
Profile Image for Nickolai.
930 reviews8 followers
November 24, 2019
Хотя местами и скучновата, но, бесспорно, относится к числу лучших произведений Дюма. Недаром, его включили в популярный в СССР 12-томник писателя. В романе две основных сюжетных линии: любовная (любовь неаполитанки и офицера французской армии) и историческая (жизнь слабого короля и интриги злобной королевы).
Profile Image for PORZIA.
22 reviews1 follower
October 9, 2022

Bellissimo romanzo storico che scorre in maniera estremamente piacevole come solo lo stile di Dumas può garantire. A tratti divertente, tremendo, tragico, ricchissimo di riferimenti storici, carico di sentimenti, di personaggi dei più disparati, meravigliosi, valorosi, buffoni, atroci…un romanzo mastodontico e bellissimo!!!
513 reviews
December 4, 2017
Великий роман про трагічні події часів наполеонівських воєн на території роздробленої Італії, в основному у Неаполі. Змальовано історичні постаті адмірала Нельсона, леді Гаміільтон, неаполітанських монархів та республіканців. Цікаво для того, хто любить історію.
Profile Image for Marina.
Author 1 book1 follower
November 9, 2013
un lungo viaggio durato tre mesi dove la lettura di questo romanzo storico ha riempito i miei momenti "vuoti". presto una recensione dettagliata sul mio blog www.marinamacaluso.it
Profile Image for Socrate.
6,745 reviews269 followers
November 2, 2021
„Prin prezenta, vin să vorbesc cu Eminenţa Voastră despre ştirile bune şi rele pe care le-am primit. Începând cu cele triste, veţi şti că flota franceză, plecată din Brest la 25 aprilie, a trecut prin strâmtoarea Gibraltar şi a intrat în Mediterana la 5 iunie, înşelând vigilenţa flotei engleze, al cărei comandant îşi băgase în cap că Directoratul hotărâse să întreprindă o expediţie în Irlanda, şi, încredinţat că într-acolo se îndrepta flota, nu se îngrijorase. Fapt este că a trecut prin strâmtoare şi că, împreună cu bastimente de război cât şi cu altele, numără treizeci şi cinci de vase. Or, sporind sau fiind sigur că flota franceză nu va scăpa de vegherea a două flote engleze şi că, păzită de amiralul Bridgeport şi de amiralul Jarvis, strâmtoarea Gibraltar îi era închisă, lordul Nelson şi-a împărţit şi subîmpărţit escadra în aşa fel, încât se afla la Palermo cu o singură navă şi un vas de război portughez, adică doi împotriva a douăzeci şi doi sau douăzeci şi trei. Vă daţi seama că ne-am alarmat şi am trimis mesageri în toate părţile pentru a reuni la Palermo cât mai multe bastimente cu putinţă. Aşa că, total sau în parte, blocada de la Neapole şi de la Malta se va ridica, dat fiind că Nelson trebuie să adune cât mai multe forţe pentru a ne scăpa de un bombardament sau de un atac. Dar, cum au şi trecut unsprezece zile fără să se fi zărit vreun vas francez, încep să sper că escadra republicană s-a dus la Toulon să ia trupe de debarcare şi că, deci, armata contelui de Saint-Vincent va avea răgazul să se alipească de cea a lordului Nelson, iar amândouă, reunite, vor putea nu numai să ţină piept francezilor, ba chiar să-i şi bată.

Cât despre mine, iată ce-mi închipui: expediţia franceză are drept scop să ridice asediul Maltei, iar de acolo să alerge în Egipt să-l ia pe Bonaparte şi să-l readucă în Italia. Oricum ar fi, vestea ne-a tulburat cu desăvârşire.

S-ar mai putea ca, ridicând blocada Neapolului, flota franceză să apuce de-a dreptul spre Constantinopol ca să provoace o mare diversiune ruşilor şi turcilor.

De asemenea, se prea poate ca flota franceză să aibă misiunea de-a ridica blocada Neapolului, de-a lua trupele franceze şi, adăugându-le câteva mii dintre fanaticii noştri, să atace Sicilia.

Dar cum toate aceste operaţii cer timp, vom avea şi noi când să-i dăm o escadră lui Nelson, care se va uni cu contele Saint-Vincent, şi atunci va putea să lupte împotriva francezilor cu puteri egale. Acum, singura frică este ca flota din Cadix, găsindu-se fără blocadă şi, deci, liberă de-a se mişca, să nu vină să sporească numărul inamicilor noştri. Şi tot părerea mea e ca francezii se vor strădui din răsputeri să ajungă la rezultatul ăsta. În sfârşit, mai sunt câteva zile şi vom şti de ce să ne temem sau ce să sperăm. În tot cazul, dacă avem norocul să învingem această escadră, totul se va isprăvi, francezii nemaiavând altele să ni le opună. Dar cine poate spune ce se va întâmpla, dacă se aruncă asupra noastră, înainte de reunirea lui Nelson cu contele Saint-Vincent?

Acum, pentru a veni la veştile bune, vă voi spune că s-a aflat de la o fregată engleză, plecată în ziua de 5 din Livorno, că mai toată armata franceză fusese nimicită la Lodi, într-o bătălie din cele mai sângeroase, în urma căreia imperialii au intrat fără împotrivire în Milano, fiind aclamaţi de poporul care înjurase şi pălmuise pe guvernatorul francez. De asemenea, aliaţii noştri au cucerit Ferrara şi Bolonia, unde ruşii au trecut prin foc şi sabie pe toţi cei care, în timpul retragerii, insultaseră pe nevinovatul mare-duce şi familia lui. În dimineaţa zilei de 5, chiar în ziua plecării fregatei, armata imperială avea să reintre la Florenţa, readucându-l pe marele duce. Afară de aceasta, o coloană austriacă se îndrepta spre Genova şi alta spre Piemont, în fortăreţele căruia s-au retras francezii. După toate aceste victorii, mai rămân aliaţilor noştri 40.000 de oameni, trupe proaspete, gata să lupte sub generalul Strasoldo, şi care, sper, vor fi de ajuns pentru a libera curând Italia.

În clipa de faţă, voi face buletinul tuturor evenimentelor, pe care, când va fi tipărit, îl voi trimite Eminenţei Voastre, după cum îi trimit şi două copii ale proclamaţiei regelui către sicilieni ce va fi expediată în provincie, dat fiind că acum nu vrem să aţâţăm prea mult patimile în capitală.
Profile Image for Carlo Cinque.
1 review
August 14, 2023
Giù il cappello, vi trovate di fronte al più grandioso affresco storico che sia mai stato creato da mano umana, si percepisce da subito che Dumas l'ha dipinta col pennello, più che scritta con la penna, proprio come farebbe un pittore con il suo quadro.

Disvelando, man mano, i sipari che Dumas vi tesserà in questa saga, i personaggi cominceranno a danzarvi davanti agli occhi e la lettura scorrerà veloce e fluida perché capirete tutto subito, senza bisogno di rileggerne una sola sillaba. Il periodo - la frase - di Alexandre Dumas è, al tempo stesso, completa, ricca, asciutta e semplice, dentro c'è tutto quanto ci deve essere, non una parola di più non una di meno.

State per entrare in un’epopea piena di colpi di scena improvvisi, vi troverete immersi in un susseguirsi di azioni meravigliose, avvincenti, sexy, intriganti, che vi entreranno subito nel sangue e non potrete più farne a meno fino alla fine.

La cosa peggiore che non posso on dirvi, riguardo a questa magistrale opera di Alexandre Dumas, è che una volta che avrete finito la sua lettura, perdete ogni speranza di essere così fortunati in futuro da sperare di leggerne un’altra più bella, forte e appassionata o almeno di pari intensità.

Se il dio egizio Thot è stato l’inventore della scrittura allo scopo di donarla agli uomini, Alexandre Dumas ha avuto non meno meriti nell’elevarla al rango di arte sublime per renderla adattabile ad ogni descrizione e di facile comprensione per tutti gli uomini.

Caro Alexandre Dumas, ti ringrazio per averci donato tutta l’energia di cui sei capace in questa tua ennesima e mirabile perla che trovo infinitamente più bella, lucida e preziosa di tante altre che primeggiano nelle classifiche mondiali dei romanzi storici, pur non avendo la tua brillantezza, magistralità e regalità.

Grazie per sempre Dumas se, come sono certo, nel regno dei più vi è consapevolezza della tua grandezza - come è giusto che sia - sono anche certo che al tempo opportuno non esiteranno a rimandarti indietro, a noi mortali, per farci dono di altre tue mirabili opere a dimostrazione della maestosità delle vette a cui sa arrivare l’animo, il cuore e la mente di noi esseri umani.

Carlo Cinque
Positano
Profile Image for Tommasina.
117 reviews10 followers
September 4, 2022

In questa opera di Dumas c’è tutto il suo amore per Napoli! Le parti prettamente storiche e di battaglie sul campo appesantiscono il tutto, peccato perché la narrazione delle vicende è stata ricca e interessante, e mi ha permesso di conoscere personaggi a me sconosciuti.
⭐️⭐️⭐️ e 1/2
4 reviews
October 5, 2024
Un libro muy lindo! Un final agridulce muy real pero con una narrativa de primera como solo Dumas puede traer
Profile Image for Antonella Imperiali.
1,265 reviews144 followers
January 16, 2016
Io ne ho letto un estratto intitolato LUIGIA SANFELICE, che è una delle tante protagoniste di questo romanzo.
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