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Tempi barbarici. L'Europa occidentale tra antichità e medioevo

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"Tempi barbarici" è un’espressione che appare nelle fonti tra VI e XI secolo, per indicare i momenti di profondo cambiamento in cui si ricerca faticosamente un nuovo equilibrio, e per questo motivo è usata nel titolo, non certo per alludere alle interpretazioni tradizionali dell’alto medioevo come uno dei momenti più oscuri della storia dell’uomo.
Oggetto, nell’ultimo ventennio, di un’intensa ricerca internazionale, l’alto medioevo appare oggi molto lontano dal quadro ottocentesco, che vedeva i barbari nel ruolo di fondatori delle nazioni europee, oppure di distruttori della civiltà. L’alto medioevo invece – se prescindiamo dalle mitografie nazionali – è ben altro: è il momento delle origini del potere del papa e della nascita dell’Islam, dell’emergere di nuovi modelli maschili (i valori militari invece dell’ otium, la superiorità dei celibi sugli uomini sposati) ma anche di spazi per l’esercizio del potere pubblico da parte delle donne. Al suo interno agirono forze vecchie e nuove: i soldati barbari dell’esercito tardo romano si affermarono come nuovo gruppo di potere, e i monaci irlandesi proposero la propria peregrinatio come segno di santità. Pure lo stato si trasformò, dal modello romano regolato dalle imposte, a uno ove il rapporto di amicizia o di conflitto col re rappresentava il fattore decisivo, finché, durante la fase carolingia, si tentò di ricreare di nuovo un impero, basato sulla collaborazione fra il potere pubblico e l’ecclesia.
Guardare complessivamente all’occidente ci aiuta a comprendere le strategie e i compromessi di un momento affascinante. Se l’alto medioevo resta ancora lo specchio delle domande che tutti ci poniamo di fronte a ogni cambiamento epocale, le sue fonti e le sue voci ci invitano a interrogarci sulla sua storia, a comprenderne la lontananza osservandolo dalla giusta distanza.

360 pages, Paperback

First published January 1, 2012

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Stefano Gasparri

26 books2 followers

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24 reviews
January 23, 2025
An excellent tour through the main events of Late Antiquity but frame in something of a bit more positive (though still impartial) mode: in terms of the development of the many "Barbarian" groups. Late Antiquity's shifting borders is framed not so much as the "Fall of Rome" as the development of many peoples who were typically very Romanized and Christians of some variety by the time they moved into Roman territories. As with any history there is some risk of getting caught in the details. I had to read 2-3 chapters very quickly just to maintain my interest and make it to the end. I found the material on the Goths, Vandals, and Franks (i.e. Pippinds and Carolingians) to be the most helpful. Further, I should highlight the excellent account of "foederati" and the manner in which Barbarians (esp. Goths) came to occupy the primary positions of leadership in the Roman military.
Profile Image for Alessandro Nicolai.
307 reviews1 follower
December 9, 2024
Disamina completa ed interessante del passaggio dalla storia romana alla medievale, moderna spiegazione della prima società feudale carolingia con tante nuove interpretazioni
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