Das Papsttum ist in einem langen Prozeß bibeltheologischer Reflexion und kirchenpolitischer Entwicklungen in die Geschichte eingetreten und in ihr groß und mächtig geworden. Im Laufe seiner fast zweitausendjährigen Geschichte hat es viele Wandlungen erfahren. Georg Denzler stellt in diesem Buch die wichtigsten Grundlinien und die Hauptstationen der Papstgeschichte kritisch dar und betrachtet die Entstehung der Idee des Papsttums, Aufstiege und Niedergänge, Spaltungen, Exile, Irrtum und Unfehlbarkeit, Tradition und Aufbruch.
Pubblicato nel 1997, questa da me letta è un’edizione italiana della Claudiana. È una breve storia del papato ad uso profani, fatta da uno storico della Chiesa, un prete cattolico molto critico con il papato. Nel suo veloce excursus storico Georg Denzler delinea le principali tappe evolutive e i nodi connessi dell’istituzione papale, dalla chiesa primitiva, a quella degli ultimi imperatori cristiani (Teodosio, etc.) fino al costituirsi del papato come corpo politico religioso nell’alto medioevo che vuol rivaleggiare e “sottomettere” il potere temporale, e oltre. Ma la critica è rivolta soprattutto alla radice, al primato del patriarca di Roma sugli altri patriarchi dell’ecumene cristiana, mal interpretato e mal utilizzato secondo Denzler (e non solo lui, naturalmente), abusato addirittura. È una condanna senza appello di quasi millecinquecento anni di storia del papato. L’orizzonte (cupissimo alla metà dell’Ottocento quando con il Concilio Vaticano I si sancisce l’infallibilità del papa) si rasserena un pochino con l’avvento del Vaticano II. È una visione questa di Denzler sul papato, a volte condivisibile (troppo spesso il papato è stato anche un esercizio durissimo di potere), a volte no, secondo me; no proprio.