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Ovunque io sia

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Ofelia, Margarida e Maria do Ceu sono le tre donne di una travolgente saga familiare che parte negli anni Quaranta e finisce ai giorni nostri. Sullo sfondo di una Lisbona dalla bellezza magica, ma anche oppressa da una dittatura che finirà solo con la rivoluzione del 1974, i loro tragici destini si incroceranno per sempre.
Manuel, Carlos e Tiago sono gli uomini che, dopo le false promesse, le porteranno verso il dolore, il sacrificio e l’annientamento.
Romanzo di amori mancati e sbagliati, Ovunque io sia è anche la storia della forza di una maternità senza confini, la frase lascito che ogni madre, prima di morire, affida ai figli nel desiderio di non abbandonarli del tutto.
Con una grande narrativa di stampo realista, Romana Petri dipinge l’affascinante affresco di un Portogallo chiuso, dolente e tragicamente arretrato. Il lungo cammino umano di un popolo che, dopo il forzato silenzio, troverà il coraggio di essere moderno scegliendo la libertà.

608 pages, Paperback

First published January 1, 2008

20 people are currently reading
577 people want to read

About the author

Romana Petri

66 books44 followers
Romana Petri (Roma, 1965) è una scrittrice e traduttrice italiana.
Figlia del cantante e attore Mario Petri, vive tra Roma e Lisbona. Insieme al marito Diogo Madre Deus dirige la casa editrice Cavallo di Ferro.
Critica letteraria, traduttrice dal francese, dallo spagnolo, dal portoghese di autori come Jean-Marie Gustave Le Clézio, Alina Reyes, Adolfo Bioy Casares, Anne Wiazemsky, Helena Marques, Ana Nobre de Gusmão, Inês Pedrosa, João Ubaldo Ribeiro, ha recentemente tradotto dall'inglese "Il diario di Adamo ed Eva" di Mark Twain. Autrice di radiodrammi per la Rai, ha pubblicato diversi contributi per le testate Leggere, Nuovi Argomenti e l'Unità; collabora oggi con Il Messaggero e La Stampa. I suoi libri sono tradotti e pubblicati in Germania, Stati Uniti, Olanda, Inghilterra, Francia e Portogallo.

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2 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 49 reviews
Profile Image for Roberta.
142 reviews34 followers
May 20, 2018
Un inizio lento, piatto che poi va in crescendo verso un racconto che ti imprigiona nelle vicende dei protagonisti. Sullo sfondo, il Portogallo sotto la dittatura di Salazar, e poi il Portogallo libero. Un romanzo familiare atipico, dove la famiglia non è sempre di sangue, e quasi strettamente al femminile: una serie di Penelopi più o meno masochiste si succedono, ognuna con la sua lotta. Personaggi che sono sentimenti: orgoglio, gioia, forza, codardia. La scrittura ha la sua forza non tanto nelle parole ma nel ritmo avvolgente, come una filastrocca, gli occhi filano sulle pagine con velocità e gioia, potrebbero non fermarsi mai. E invece alla fine si fermano e staccarsi dai personaggi è difficile, rimangono in testa, ti ossessionano, ovunque tu sia.

"- Ma di che colore sono?
-Sono cosmici. - le rispose la donna che stava nel letto accanto al suo. - Gli occhi dei neonati sono così, senza un colore vero, per un po' di tempo si portano dietro il colore dell'altro mondo.
-Per quanto tempo?- chiese Margarida.
-Dipende. - rispose la donna. -Dipende da quanto ci mettono a staccarsene e a sceglierne uno di questo qui."

"Le labbra amare delle donne che sono state amate poco e sempre di fretta, senza conoscere l'abbandono, quel modo che hanno le labbra di ritirarsi, come risucchiate da un rancore sempre più indispettito."

"Possibile che nessuno abbia invece mai paura di tutti i secoli in cui non ha fatto parte di questo benedetto mondo?"

"Io non ho avuto una gran vita, ma l'ho sempre attesa e continuerò ad attenderla con lo stesso ottimismo fino all'ultimo giorno. Non sono una che si volta indietro, mi piace di più l'emozione che c'è nelle cose che si aspettano. Domani, domani, capisci? Sempre domani. Il mondo è grande. Si può sperare fino all'ultimo in una vita migliore. Ma non migliore dopo, nell'altra vita, no, sempre in questa, sempre noi, prolungati qui, di madre in figlio. E allora sì, avere proprio una visione della vita eterna, ma sempre qui, sulla terra, fino a che durerà la vita dureremo anche noi. (...) Se andasse al peggio, non farti ingannare da chi ti dirà che starò meglio lì dove sarò andata a finire, perchè, certo, da qualche parte andrò, ma ricordati, ovunque io sia, io continuerò a stare anche qui, e vedrò e saprò quello che farai. (...) Non esiste il non esistere, è per questo che si può sempre sperare nel meglio anche quando il meglio sembra non arrivare. Il mio tempo è nel tuo, Ceuzinha, e il tuo in quello dei tuoi figli, che continuerà a essere anche il mio."

"Le avrebbe sacrificato l'intera vita, non avrebbe vissuto per altro scopo, ma sua figlia non doveva mai accorgersene, altrimenti le avrebbe fatto solo del male, e quel mai cominciava fin da adesso."

" Gli uomini hanno un talento speciale nel nascondersi le paure."

"Della figlia voleva la vittoria e la sconfitta. La vittoria doveva portarle un bel tornaconto, la sconfitta, invece, doveva riguardare solo la figlia, che non doveva mai sentirsi troppo amata, ma, in quanto figlia, sempre in colpa per aver obbligato la madre al sacrificio."

" E invece succede con i figli quello che succede con un grande amore. I baci dei primi tempi, quei lunghi baci di passione, alla fine non si sa nemmeno più che fine hanno fatto. C'erano, e poi non ci sono stati più. C'è un giorno in cui finiscono i baci. Le persone continuano ad amarsi, ma in altro modo, senza baci. E da quel momento cominciano i lunghi giorni, i mesi, gli anni senza quel sapore."

"E' questione che ognuno di noi, se si concentra a sufficienza, qualcosa d sé riesce a capirla meglio di chiunque altro."

(maresia)
Profile Image for Gabriela Silva.
119 reviews3 followers
May 16, 2017
Este livro quase podia ser um 4. Mas a verdade é que não sou capaz de dar um 4 a um livro que acaba com uma sensação de vazio. De certa forma há uma beleza extraordinária na força que a Maria do Céu tinha assim como na ingénua felicidade de Margarida que apesar de ter tido uma vida difícil encontrava alegria nos gestos mais simples. No entanto este livro está demasiado focado no negativismo e na fatalidade da vida, que corre sem se importar com os nossos desejos e ambições e que termina demasiado depressa.

Custódia foi uma personagem amarga, consequência do casamento infeliz que teve e que a consumiu o resto da vida. Demasiado crente em deus e resignada à sua infelicidade passou o tempo todo à espera da sua morte. Se pensarmos bem, a pobre Custódia não viveu mas antes resignou-se ao seu destino e passou a vida toda em sofrimento.

Apesar do espírito positivo de Margarida, o destino puxou-a sempre para baixo e além de ter sido abandonada, terminou pobre e morreu demasiado jovem.

A filha de Margarida também seguiu as pisadas da mãe: um homem que a abandonou, deixando-a sozinha a criar 3 filhos. Claramente que aos filhos de Maria do Céu também lhes estava destinado um final triste. Tanto Joana, Vasco e Rita sao descritos como pessoas infelizes com a sua vida. Condenados a maus casamentos, solidão e um eterno cansaço.

Isso foi honestamente o que mais me desagradou nesta história. A depressão e a infelicidade são a única mensagem que o livro transmite. Já para nao referir que homens como o Belmiro se safam e que todas as mulheres desta história parecem condenadas a um sofrimento atroz que não merecem. Esperança, alegria e mérito são valores que a escritora achou irrelevantes.
Profile Image for Vite da Lettore.
58 reviews6 followers
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July 31, 2020
Nel nome di Lisbona sussiste, secondo certe teorie, qualcosa dell’ossimoro che la definisce a volte una baia sicura e un incantevole porto; a volte luogo di traversate odisseiche, dove i cavalli del Sole muoiono in mare. Un rifugio aperto sull’ignoto, la cui storia volge le spalle alla terraferma e il viso al libeccio atlantico. Come la Luna e le maree, Lisbona si avvicina, Lisbona si allontana e nell’eco delle vie, seguendo panorami privati, l’autrice, Romana Petri ci fa così comprendere quanta pienezza si trovi aprendosi alle prospettive dei personaggi narrati.

Si pensa a come accade, nella vita, d’incontrarsi con brava gente e come sia increscioso che di questi incontri nulla più rimanga, se non i ricordi. Avviene, a volte, che all’orizzonte, lungo il fiume Tago appaiano delle cicogne nere, e di lì a un minuto, per quanto avidamente si fissi l’azzurra estremità, non è possibile vedere più un sol puntino: proprio allo stesso modo le persone balenano nella vita, non lasciando null’altro che tracce insignificanti nella memoria.
Mai si voglia che in Ovunque io sia le immagini possano perdersi nella fitta trama del tempo, dove tre figure di donne e quattro generazioni s’intraprendono, si prendono, si sorprendono nello spirito per acquisire consapevolezza dell’uno e dell’altra forza nella carne che pur non li divide.

Volitive le figure dell’infelice Ofelia, di Margarida nella sua beata miseria e di sua figlia Maria do Ceu. Cidália; Fernanda; Joana; Julieta; Maria José; Marta, Rita e Tina: femminilità confessate e generose, intrecciate alla dittatura amorosa, parallela a quella salazariana che terminerà con la rivoluzione del 1974. Cravos, Garofani dai petali increspati coltivati a singolare uso ornamentale da chi ne ignora l’esser simbolo di virtù e nobiltà.

Quello dell’autrice, un romanzo che coopera con il linguaggio nel creare uno spazio in cui la donna può attingere alle proprie esperienze, analizzare le icone che pretendono di figurarla, interpretare alcune delle vicissitudini nelle quali è stata osteggiata con sdegno.

Viceversa a quanto idealisticamente sostenuto da Carlos, Manuel e Tiago e ben lungi dall’esistenza di un’essenza femminile, l’indignazione morale non è iscritta nel patrimonio genetico delle donne. Ella può non essere fedele e materna, così come non è per natura perfida o libidinosa. Le ingiustizie cui si assiste sono numerose e le verità faticano a emergere, per questo motivo è importante intraprendere una lotta alla memoria contro l’oblio del sentire. Se gli atti di eroismo e i gesti di sacrificio non hanno sesso, non sarebbe meglio potersi impegnare, difendere i valori in cui si crede, senza necessariamente sfilare lungo la sola via del sacrificio?

Bisognerebbe smettere di pensare che la donna abbia disertato la storia, poiché in modo parimenti drammatico, questa continua a scriversi anche al femminile. Nonostante le discriminazioni continuino e le donne siano ancora emarginate, molte sono coloro che escono allo scoperto. La riprovazione è il frutto di una scelta consapevole e coraggiosa. Ci sono dei momenti, nella vita di ognuno, in cui è necessario avere l’audacia di assumersi la responsabilità della propria vita, di essere consapevoli delle ingiustizie del mondo e di diventare soggetti della storia. Sarebbe penoso che un giorno, raccontando alle generazioni future delle lotte portate aventi perché trionfino infine libertà e giudizio, alcune persone siano costrette a riconoscere di non aver compiuto nulla, d’essere state intenzionalmente assenti.

Diventare genitori è un esempio di quanto descritto in precedenza e di quel che narrato dalla stessa Petri. Per una donna, la maternità – che sia biologica o adottiva – deve poter essere una scelta. Quando un bambino nasce, la donna si trova di fronte ad una creatura che, almeno nelle prime fasi, dipende completamente da lei. Le vicissitudini decideranno poi del destino venturo. Sarebbe illusorio pensare che un genitore possa prevedere e controllare la vita del proprio figlio, anzi, il controllo è sinonimo di possesso, e il possesso non permette di maturare autonomamente e divenire soggetto della propria vita.

Che si ami! Sosterrebbero le donne e gli uomini della penna lusitana. Ciascuno nutre le proprie zone d’ombra e credere che si possano annullare le alterità facendo luce là dove persiste l’inespressività, o riempiendo ogni spazio vuoto, significa non comprendere che l’incontro con l’altro si basa anche sulla differenza, sul non detto. Si scopre così la gioia della dipendenza che non perde in autonomia. L’amore è anche questo: permette di rendersi consapevoli che profondamente imperfetti, si ha la forza di esplorare luoghi sconosciuti del proprio essere.

Anche se è difficile trovare il giusto equilibrio tra indipendenza e desiderio, spesso si vive addormentati in un mondo che ristagna sotto una fitta coltre sonnolenta. Ancora una volta, spetta inventare un nuovo modo di amare, senza rinunciare al libero arbitrio e volerlo fare solo quando non si rischia di essere feriti o abbandonati significa in realtà porsi al di fuori dell’esistenza, non capire che il sentimento amoroso è prima di tutto ciò che rende possibile il sorgere di un santuario in cui ci si accoglie e ci si raccoglie. Amare significa condividere il proprio spazio, il corpo, la mente e lo spirito, aver speranza che l’altro accetti di condividere il suo, senza privarsi della personale singolarità, senza abbandonarlo disumanamente tra le pieghe di quel che celato nell’essere. Questo il miracolo di Maria do Ceu raccontato al figlio Vasco il –dolore che a un certo punto smette di far male, ma che comunque vadano le cose c’è sempre e ci sarà sempre stato.-
17 reviews
September 7, 2025
Un romanzo che racconta la vita di tre generazioni di donne, tutte diverse ma con un destino simile. Scorre molto bene, i personaggi sono descritti in maniera chiara e si riesce a tenere perfettamente il filo del discorso nonostante i diversi cambi di narrazione.
Profile Image for Stefano Menchetti.
304 reviews3 followers
September 9, 2017
Uno romanzo dai due volti svelati all'occhio del lettore con impressionante semplicità; una prima parte un po' lenta forse dovuta ad una scrittura per me particolare ma nel proseguimento della lettura l'autrice si insidia nella tua anima tracciando le fila di un romanzo fatto di amori sbagliati, convivenze impossibili attraverso una saga familiare che si snoda in un Portogallo in profondo cambiamento.
Un romanzo che ti porta a credere nell'amore eterno e poi ti disillude con la concretezza della vita quotidiana; la forza della maternità vissuta senza confini che si alimenta nelle difficoltà della miseria fanno di questa lettura un piccolo capolavoro.
Difficile dare un giudizio distaccato su questo libro è così malinconicamente coinvolgente che ti lascio un solco dentro.
Profile Image for Silvia.
91 reviews
August 7, 2018
“Se andasse al peggio, non farti ingannare da chi ti dirà che starò meglio, lì dove sarò andata a finire, perché certo, da qualche parte andrò, ma ricordati, ovunque io sia, io continuerò a stare anche qui, e vedrò e saprò quello che farai”. Un libro non perfetto, con personaggi maschili quasi tutti negativi, con una sequenze di sfortune e malattie da record. Ma anche un libro che si fa leggere nelle sue più di 600 pagine, che intreccia la storia di tre donne e che porta il lettore in un viaggio di 70 anni a Lisbona, prima durante e dopo la dittatura di Salazar. Un viaggio nella maternità, in tutte le sue sfumature, mancata, disgraziata, appassionata e soprattutto eterna.
Profile Image for Elena Favaro.
378 reviews11 followers
August 26, 2016
Meraviglioso. Le storie di queste tre donne ti entrano nel cuore e Le descrizioni di Lisbona ti incantano.
88 reviews
March 1, 2023
Ho appena conosciuto Romana Petri, tardi, sempre troppo tardi per una scrittrice così brava. Conosciuta di fatto, poiché la sua reputazione invece mi era già nota da tempo. Ho in lista tutti gli altri suoi libri ora, ma questo posso proprio dire che ha toccato tutte le mie corde. Prima di tutto perché parla di donne e poi perché non lo fa nel modo melenso di autocommiserazione e rivendicazioni di moda, tra quello che si può dire e ciò che è troppo offensivo: a meno che qualche raffinato/a non si offenda e lo faccia correggere, qui troviamo donne ciccione, sfatte nell'anima e nel corpo, donne abusate e abusanti, ricche, povere, ignoranti, colte, vittime di violenza di genere e dittatura. E poi abbiamo uomini, parliamoci chiaro, alla fine tutti uguali. Ricchi o poveri, potenti o commessi, colti o analfabeti, gli uomini sono tutti deboli.
Si parte da un presente e si va indietro, con una scrittura bellissima, nella memorie di un figlio che non riesce ancora a liberarsi del vuoto lasciato dalla morte di sua madre. E andiamo a conoscere così la storia di sua mamma, di sua nonna morta giovane di stenti e malattia, e della nonna adottiva, l'unica che lui ha conosciuto. Tutto intorno c'è un corollario di altre donne, dalla zia disabile, cui non viene riconosciuto neanche il diritto ad una sedia a rotelle ed è condannata a strisciare per terra tutta la vita, fino alle amanti degli uomini di famiglia, tutte donne infelici. Donne che però non cedono al dolore per orgoglio e quando piangono è solo perché tanto a lungo hanno represso le lacrime e non riescono a trattenerle proprio più. Come, ad esempio, nella scena bellissima in cui Maria do Ceo telefona alla sua matrigna e dopo una brevissima frase, la notizia più attesa, lasciano andare le monete nel telefono senza dirsi altro, solo piangendo insieme.
Ma se le donne sono infelici, anche gli uomini in questo romanzo alla fine non se la cavano proprio tanto bene, gli uomini scappano dalle difficoltà, dai problemi, dall'infelicità e dalla povertà ma anche loro, persino quelli che ce la faranno, sembrano non trovare davvero quello che cercano. La cosa più bella e forte di tutte in questo romanzo è la delicatezza con cui Romana Petri ci restituisce i ritratti dei suoi personaggi, non giudica nessuno l'autrice ma al contrario, ce li fa amare tutti: ciascuno a suo modo è pedina e complice nel racconto della vita. Una storia ambientata a Lisbona, in Portogallo, ma potrebbe essere ambientata in qualunque altra parte del mondo oppure semplicemente Lisbona in questo romanzo è un universo di ritratti umani e di sentimenti, è tutto il mondo.
Profile Image for La lettrice controcorrente.
592 reviews247 followers
July 14, 2023
Ovunque io sia di Romana Petri (Neri Pozza) è una storia al femminile lunga più di seicento pagine. Sono sincera, se non fosse stato per il gruppo Saghe familiari controcorrenti non l'avrei né scelto né portato avanti. Ovunque io sia dovrebbe essere una saga familiare ma ci sono state diverse cose che non mi hanno convinto: lo sfondo storico, a eccezion fatta di qualche capitolo, è sfumato. I personaggi sono o buoni o cattivi: Maria do Ceu è praticamente una santa e sua madre anche, mentre le figure maschili sono opportuniste, grette e bugiarde. Le vere protagoniste sono le donne (e non ci trovo nulla di strano) ma avrei preferito una storia di famiglia che comprendesse anche altre figure. Ovunque io sia è anche un libro sulla perdita: madri che muoiono troppo presto, mogli lasciate o accantonate in un angolo...è un testo pieno di amarezza.

Lo sono cosa state pesando: "sei troppo cattiva". E forse avete ragione ma è un periodo pieno di impegni, la concentrazione è poca e portare avanti un libro così lungo è stato davvero molto difficile. Soprattutto l'ultima parte (non so quantificare perché l'ho letto in digitale) mi ha messo a dura prova, non mi sentivo coinvolta, non mi interessavano le vicende ed era abbastanza prevedibile il finale, perché le gioie in Ovunque io sia, nemmeno con il binocolo. Per amor di cronaca va detto che il libro scorre velocissimo, altrimenti non ce l'avrei mai fatta a leggere tutte quelle pagine, e che nonostante i dialoghi, non sempre così credibili, si arriva davvero in fretta alla parola fine.

RECENSIONE COMPLETA: www.lalettricecontrocorrente.it
Profile Image for Marta Folgarait.
693 reviews7 followers
May 7, 2022
Tre sono le donne protagoniste di questo romanzo ambientato in una Lisbona sotto dittatura e poi libera. Tre donne determinate, ferme nelle loro posizioni. Accanto a loro tre uomini che sicuramente non le meritano ma dai quali sapranno ben difendersi.
Profile Image for Valentina.
146 reviews1 follower
January 7, 2021
Ero molto incuriosita della trama, mi piacciono i romanzi stile "saga" familiare, in cui si intrecciano le storie di varie donne in diversi anni.
Ma non mi è piaciuto per nulla.
E' scritto sicuramente bene, Lisbona si sente, ma speravo fosse piu tangibile con i suoi rumori e i suoi odori; il tema centrale è quello della donna- madre, la donna che deve sopravvivere in una società maschilista e in un periodo storico particolare in un paese con una dittatura(Lisbona). Presupposti tutti buoni, ma mi aspettavo una sorta di riscatto femminile, ma invece a mio avviso non c'è. Sembra che la donna per essere tale debba immolarsi completamente per una propria giusta causa, ma a me non piace come concetto. Magari non sono madre e non capisco, ma per me è bocciato.
Profile Image for Margarida.
591 reviews14 followers
June 11, 2012
Quando recebi este livro fiquei um pouco intrigada, não conhecia a autora, mas gostei imenso da capa e da sinopse. Achei muito bom, aprendi algumas coisas sobre o nosso Portugal, da década de 40 e posteriores. O romance em si é muito bonito, acompanha a vida de três amigas que enfrentam ao longo de suas vidas, todo o tipo de adversidades. Mostra a capacidade que cada uma tem de enfrentar os problemas que vão surgindo! Aconselho a leitura deste romance, vou por o nome de Romana Petri na minha lista de livros que quero...Agradeço à minha filha a escolha que fez quando me ofereceu este romance!
2 reviews1 follower
Read
July 27, 2022
É sempre um enorme orgulho ler um livro de um autor estrangeiro sobre uma história passada em Portugal.
Adorei os pormenores tão “tugas: as ruas de Lisboa, Fátima, as pastelarias, Santa Maria, os miradouros, o Tejo, os cheiros e as cores da cidade, o 25 de abril ...
Adorei o Belmiro e a Custódia, duas personagens reais: boas e más, nem boas, nem más... pessoas... o retrato de muitos casais da época
Profile Image for Monica Brizzi.
Author 29 books40 followers
July 11, 2019
Una bellissima saga famigliare in cui una pagina tira l'altra. Sullo sfondo di un Portogallo dittatoriale si svolge la storia di donne, figli e compagni di vita. Una Lisbona magica, protagonisti immensi. Quasi non ci si accorge della lunghezza.
Forse troppo drammatico, soprattutto se si tirano le fila di tutte le figure che compaiono nel romanzo.
Profile Image for Roberto Buono.
105 reviews4 followers
November 7, 2020
💐 “A Roberto e alla sua mamma”.
Questa è la dedica che @romanapetri4404 ha vergato sulla mia copia dell’opera dopo averle brevemente raccontato che, proprio come Margarida, una delle tre protagoniste de “Ovunque io sia”, anche mia madre ha dovuto combattere contro un grande sofferenza.

💐 Ofelia, Margarida e Maria do Ceu sono le tre protagoniste del romanzo. Tre donne, tre generazioni, tre capisaldi a confronto, che con le proprie storie emozionano sinceramente il lettore.

💐 Grandi sofferenze, folli amori e ineluttabili dolori accomunano le tre donne.

💐 La storia si dipana lungo tutto il XX secolo in una Lisbona dall’atmosfera magica.
Nei primi anni del 900, Margarida, una ragazza sola al mondo ma dai profondi valori, si innamora di Carlos, un giovane scapestrato che viene licenziato dalla fabbrica presso cui lavora. Margarida, ignara del licenziamento di Carlos, gli confida di essere incinta. Il ragazzo, però, avendo un passato che non ha confessato alla protagonista decide di non assumersi le sue responsabilità e di svignarsela a gambe.

💐Contemporaneamente Ofelia, ragazza di estrema fede e figlia di due rigattieri dell’Alfama, subisce la corte del giovane Manuel Ramalhete, il classico dongiovanni di quartiere. I due, una volta sposati, non riescono ad avere figli. Questo aspetto, unito all’indole fedifraga del buon Manuel, comporterà un’estrema frattura all’interno della coppia.

💐 Pochi mesi dopo, Margarida mette al mondo sua figlia, una femmina, che chiamerà Maria do Ceu (perché i suoi occhi sono azzurri e limpidi come il cielo è come il Tago). La ragazza crescerà, però, con Dona Ofelia e Manuel, che tratteranno la giovane come una figlia.

💐 Crescendo, Maria do Ceu conoscerà Tiago, un giovane anarchico che combatte la PIDE, il corpo di polizia che torturava e brutalizzava tutti i dissidenti della dittatura. Purtroppo, però, le contingenze fanno sì che le persone cambino drasticamente.

💐 Romana, ogni singola lacrima che è sgorgata dai miei occhi mentre leggevo il tuo romanzo ti ringrazia per aver descritto in una maniera così netta, ma così sincera, il dolore che una persona può provare nella propria vita. Sei una donna ed una scrittrice speciale.
Profile Image for Salvatore.
173 reviews7 followers
June 16, 2021
A una come Romana Petri è difficile non voler bene a pelle. L’ho sentita parlare la prima volta, pochi anni fa, senza avere letto di suo: e qui ho ritrovato quella franca limpidezza e il coraggio dell’ipotassi che colpiscono da subito, in un romanzo storico che nasce volutamente all’antica. La scrittura di Petri esce dagli anni Cinquanta ed eredita quell’affezione per le descrizioni e la delicata arte del dialogo, che spesso ammaliano gli appassionati di Tabucchi; che sia la profonda conoscenza del portoghese a proteggere da certi automatismi scadenti che spesso fanno della narrativa contemporanea una sequela di punti fermi e coordinate? Da tempo non leggevo un atto maggiore di devozione verso la virgola, un così tenero sguardo verso il punto e virgola. E certo, andrebbe detto di come tutto questo sia anche il racconto di una madre, di come la maternità declinata nelle generazioni di questa fiaba familiare sia profondamente arcaica e nostalgica (non come le matrone ispide dei bei tempi d’oro secondo Giovenale, ma più da primo Novecento italiano: e insomma Morante). Andrebbe evidenziato il coraggio col quale Lisbona è smontata e restituita con una serie di dettagli che permettono di innamorarsi di tanti suoi lati: coraggioso è soprattutto il superamento del mito dell’Alfama, mentre di altrettanto interesse è il confronto tra le lusiadi di Lucia, brasiliana, e Maria do Ceu, incarnazione di un Portogallo destinato all’anacronismo. Tuttavia, se si legge con grande gusto questo romanzo, è soprattutto grazie alla qualità dello stile: qui si sente ancora una letteratura che non ha vergogna di farsi chiamare tale.
Profile Image for Marcello.
306 reviews10 followers
September 24, 2023
Un romanzo travolgente. Una saga familiare lunga decenni, 3 generazioni, 3 famiglie diverse, tre donne tutte e tre maltrattate dalla vita e dai partner che hanno incontrato. Non c'è riscatto, redenzione, è la vita a piegare alla fine anche chi non si fa spezzare.
E quindi ne vien fuori un romanzo difficile da leggere perché doloroso, di quel dolore che ti punge nel vivo. In questa storia ce n'è così tanto di dolore, di situazioni in cui la vita fa male, che è statisticamente improbabile non provare empatia.
La cosa che più mi ha colpito è la lucidità, la chiarezza e la profondità con cui l'autrice descrive certe situazioni, che ad averle già vissute pensi "è proprio così", magari non riuscivi ad esprimerlo a parole ma improvvisamente sai che ha colto nel segno.
L'altra particolarità di questo libro è che ti trasmette l'amore per Lisbona pur senza mai descriverla nel dettaglio. Quanto di più lontano dal verismo, la città è appena intuita, ma il sentimento per Lisbona impregna le pagine, nelle piccole cose, passaggi fugaci, che pure ti trasmettono la magia di una finestra con vista sul Tago o la luminosità della città.
Ah, e c'è giusto un tocco di realismo magico, che non influenza la trama, che non permea la storia, però sta lì, ogni tanto fa capolino con discrezione.

Dal lato dei "contro", un po' troppo accanimento del destino concentrato su poche persone, la parte iniziale un po' lenta, una seconda metà fatta di salti temporali che contrasta con la minuziosa cronaca della parte 1. Certi personaggi che sembrano un po' stereotipati. E forse un po' più di Lisbona, di descrizioni della città, mi sarebbe piaciuta.
Profile Image for Luca Frasca.
451 reviews9 followers
August 1, 2024
Un romanzo sulle donne, narrato attraverso una saga familiare che attraversa tre generazioni. La scrittura della Petri è piana e scorrevole, sempre piacevole e, in alcuni passaggi, particolarmente ispirata ed evocativa.
La narrazione è un po' lenta, a volte trascinata; se fosse stata un po' più condensata sarebbe stata di certo più scorrevole.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati sebbene, tra le righe, sembra quasi emergere una sorta di antipatia di "genere": alle esemplari protagoniste femminili, donne di statura gigantesca, pur nella loro sofferenza ed umana fragilità, fanno da contraltare delle controparti maschili desolanti e meschine, deboli, codarde, opportuniste ed anaffettive. Quasi che la ricchezza e la generosità dei sentimenti sia esclusivo appannaggio femminile.
Una storia di sofferenza al femminile, le cui radici profonde sono da ricercarsi nella pochezza degli uomini.
Profile Image for Maria Luisa.
320 reviews8 followers
September 9, 2025
Lisbona, splendida, tragica ma anche finalmente rinnovata, fa da sfondo a questo romanzo che stenta a decollare e che a tratti si inceppa. Un libro in cui la maternità, ma anche l'essere figli, la fa da cuore pulsante di tutta la storia. Maternità varie non solo di sangue: cercata, voluta a tutti i costi, scelta e vissuta sempre con coraggio e senza nascondersi, senza mai scendere a compromessi, faticosa e con orgoglio. Figure di donne singolari e cocciute, capaci di qualsiasi azione per le persone che amano, orgogliose e beghine, non tutte positive o esemplari. Donne che fanno da contraltare a uomini pavidi, egoisti, menefreghisti e ipocriti. Ma tant'è.
Una saga scritta bene anche se avrei gradito che alcune pagine fossero più snelle e ho trovato i personaggi un po' troppo stereotipati e la storia del Portogallo moderno risolta assai frettolosamente.
Profile Image for Alessandra.
1,058 reviews16 followers
April 10, 2020
Romanzo che parte piano ma che poi coinvolge con la storia di queste tre donne (Margarida, Ofelia, Maria de Ceu) così vicine e così diverse tra loro. Ofelia: tragica e immensa nella sua autodistruzione; Margarida, povera, saggia e solare; Maria de Ceu: rivoluzionaria e determinata. Figure maschili delineate perfettamente, a volte ingombranti, a volte patetiche: su tutte Manuel e Tiago: talmente ipocriti da risultare fastidiosi. Da sfondo, ma in realtà vera protagonista nascosta, una Lisbona luminosissima e sempre presente, bella da mozzare il fiato. Leggerò sicuramente "pranzi di famiglia" della stessa autrice, per conoscere i destini di Vasco, Rita e Joana.
Profile Image for Chiara.
86 reviews12 followers
August 20, 2018
Bellissime le descrizioni di Lisbona, a momenti ho sentito l'aria salmastra salirmi su per il naso, e accattivante la storia, una saga matrilineare come poche altre ne ho lette fino ad ora. Belli i personaggi di Margarida e Ofelia,
insopportabile Maria do Ceu, sospesa a metà tra l'una e l'altra, ed i personaggi maschili che si somigliano al punto da sembrare copie carbone.
Profile Image for Laura Machado.
391 reviews29 followers
January 12, 2019
Sempre que vou a casa dos meus pais roubo um livro da estante - normalmente um livro em Portugues e que nao saiba muito sobre. Achei a capa desta edicao maravilhosa, e o resumo pareceu-me semelhante aos romances do Miguel Sousa Tavares.

Mas infelizmente a escrita deixa muito a desejar. Precisava dum forte editor para cortar pela metade aqueles devaneios longos e irritantes; ou entao outro estilo de escrita mais forte e muito menos melodramatico.

Porque de resto a historia e' interessante, e com imenso potencial.
Profile Image for Gabry Virgilio.
14 reviews2 followers
January 3, 2020
Il libro scorre tra una disgrazia e l’altra, in realtà è tutta una tragedia la vita di queste povere donne, al contrario, gli uomini se la spassano a meraviglia. Un romanzo simile alle telenovelas, la mia opinione è che sia un po’ esagerato tutto questo dolore concentrato in una famiglia, il troppo stroppia.
Inoltre non ho capito il finale.
Profile Image for Serena Sorrisi.
30 reviews3 followers
October 18, 2023
Avevo letto altri libri di Romana e mi erano piaciuti molto, questa non sembra un saga familiare, non sono riuscita ad arrivare neanche a metà, in quasi 250 pagine sempre la stessa storia…lento, non mi ha coinvolto. Mi dispiace perché ero rimasta molto entusiasta di Pranzi di famiglia e pensavo che fosse lo stesso stile.
Profile Image for Lucio Aru.
Author 1 book35 followers
April 23, 2020
Consigliato caldamente dalla mia (nuova) libraia locale: una storia di famiglia, resilienza, dolore (molto) ma anche forza, coraggio e ideali. Una storia che è donna all’80%. E il Portogallo, sullo sfondo, dalla finestra.
Grande scoperta, Romana Petri
4 reviews1 follower
September 20, 2024
In questo romanzo è descritta molto bene la disperazione e la grande forza di essere madri.
Ho apprezzato particolarmente la capacità di dipingere minuziosamente le caratteristiche di ogni personaggio dandogli così una vita vera all' interno del romanzo.
Profile Image for Lia Valenti.
828 reviews57 followers
August 18, 2025
Che dire, questo libro mi ha aspettato per quasi 10 anni, in tre giorni l'ho letto.
Bellissima storia e splendida scrittura, inizierò immediatamente il sequel "Pranzi di famiglia"
spero sia bello e avvincente come questo.
Profile Image for Deb.
85 reviews1 follower
October 2, 2019
E' il primo libro che leggo di questa autrice e mi piace il suo modo di scrivere. Bella la storia e i personaggi.
Displaying 1 - 30 of 49 reviews

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