Espressionismo, cubismo, futurismo, realismo, astrattismo, dadaismo, surrealismo; tutte le correnti artistiche sorte in Europa all'inizio del secolo come rottura con l'arte del passato, costituiscono il tema di questo libro la cui fortuna è testimoniata anche dalle numerose traduzioni che ne sono state fatte in Europa e nelle Americhe. Con un saggio efficace, che unisce al rigore degli argomenti la ricchezza dell'informazione, Mario De Micheli rievoca gli "anni eroici" delle avanguardie, svolge un'indagine sulle cause che hanno provocato il fenomeno dell'arte moderna nella determinazione specifica dei suoi caratteri e delle sue tendenze. Il libro, rifuggendo sia da una semplice cronaca dei movimenti, sia da un astratta descrizione delle dottrine, esamina le idee, le teorie, le poetiche nel loro concreto divenire e soprattutto nel fuoco dell'esercizio creativo dei maggiori protagonisti dell'arte moderna. Ne risulta un saggio organico, serrato, in cui i motivi dominanti nel cono dell'arte d'oggi si dispongono in modo criticamente evidente, offrendo al lettore la chiave di un'interpretazione non esteriore, né metafisica, dell'arte moderna. Ai pregi del saggio si aggiunge inoltre la parte documentaria, in cui sono raccolti i testi programmatici dei vari movimenti, i manifesti, tradotti integralmente, e molti per la prima volta.
Mario De Micheli fue un crítico de arte, crítico literario y académico italiano. Historiador de las vanguardias artísticas del siglo XX, apoyó con gran pasión el arte del compromiso social y civil, militando con su crítica junto a pintores italianos y europeos desde principios de la década del cuarenta hasta finales de siglo.
This was very interesting, but there is this huge idea that the main point of avant-garde is that it came out of realism, that expressionism was the continuation of the realism and negation of impressionism, but then came cubism as the next important part, then a bit of futurism and at least Russian konstruktivism. So in the end, it turns out that avant-garde is all about revolution, socialism, marxism and anarhism. And there was this weird moment of celebrating Lenjin. After everything, I got more the idea that in this book it was more analysing the political beat of mostly Europe with the help of artists as the examples than that I actually got really good view into what it was about for artist. But I can see now why some artist today believe that the "activism" is the only real purpose of the art. The second part of the book with all the manifests and other documents is superb.
Excelente manual de estudio de arte contemporáneo. Ahonda en el contexto social, histórico y cultural más que en las obras de cada uno de los autores mencionados, lo cual es interesante.
Muy buen libro para comprender el arte del arranque del siglo XX.
Dividido por -ismos (cubismo, suprematismo, futurismo, etc) trata de relacionar unos con otros, algo harto difícil en el contexto de la simultaneidad de aquellos momentos.
Lectura de dificultad media (de vez en cuando se suelta un parrafo con Bergson, o con Hegel) que yo no recomendaría si no se está realmente interesado en el tópico que trata.
Sus dos "pero", la ausencia de láminas ilustrativas (bendito google images) y una cierta tendencia a lo italiano, justificada por la nacionalidad del autor.
Hasta aquí la reseña.
Comentar también que estoy leyendo este libro a la vez que un ensayo sobre picasso, otro también sobre vanguardias de Sedlmayr y uno de historia sobre los primeros 14 años del XX, y que con ese puzzle he entendido mejor algunas lagunas y ausencias cruzadas, tanto de este libro como de los otros. Por ejemplo, este libro tiene un enfoque dialéctico de acción-reacción que puede ser una manera de ver el surgimiento de "nuevos artes", pero que merece la pena contrastar, ya que en los ensayos (ejem: hola juncoliebers!!) la tesis ensayada puede ser acertada, errónea, personal, contrastada... Sedlmayr le da un enfoque distinto a los ismos -la búsqueda de "la pureza", entre otras razones- y me parece tanto o más interesante que el de Micheli.
Vamos, que en ensayo no hay lectura perfecta y completa, aunque ésta, siendo algo técnica, es muy recomendable.
Un saggio utile per comprendere le dinamiche sociali, politiche e le diverse soluzioni formali adottate che sottendono alle avanguardie artistiche nate nel Novecento. Nonostante le differenze artistiche e le problematiche che ciascuna corrente si pone di affrontare, emergono gli elementi propulsori comuni che hanno generato questi movimenti: la crisi dei valori sociali e la costante affermazione e ricerca della libertà dell'artista. Arricchiscono il saggio i manifesti artistici riportati nella seconda parte. Unica nota negativa la scarsità di immagini.
L’arte è politica e De Micheli ce lo ricorda molto bene. Testo difficile che faceva parte dei miei “irriducibili” da comodino. Onestamente ci ho messo anni a finirlo, De Michieli come intellettuale di vecchio stampo non mette note o corollari. Le informazioni di politica, storia, filosofia e storia dell’arte che servono per poter davvero leggere e comprendere il testo appieno sono tante, motivo per cui non lo consiglierei come primo testo universitario per iniziare a studiare le avanguardie ( come mi era stato originariamente consigliato emotivo per cui avevo iniziato la lettura del volume un paio di anni fa). Consiglio invece di partire con un bel tomo di Storia Moderna di Giulio Argan per avere forse una prima infarinatura più scolastica sui temi e poi magari approcciarsi a De Micheli.
Belli i manifesti a fine capitolo, avrei preferito però leggerli prima di ogni capitolo dedicato ad ogni singolo -ismo. Ingenuamente mi sono trovata a leggerli alla fine un po’ come aggiunta e per completezza.
In ogni caso lo ritengo un testo fondamentale proprio in un periodo come il nostro in cui si cerca di svuotare l’arte e renderla solo esperienza soggettiva.
De Micheli interpreta l’uso dell’arte con una accezione fortemente Politica, come se l’arte avesse lo scopo di denunciare i maltrattamenti ai danni delle classi sociali più deboli. Per questo esalta Ensor, mentre definisce Vlaminck come fortemente anarchico.
Vlaminck definisce se stesso come autodidatta, ed è uno dei più importanti espressionisti francesi di sempre. Concordo sul fatto che sia anarchico sulle emozioni, ma non è detto che una emozione negativa sia più forte di una positiva e viceversa.
A mio avviso gli espressionisti, come dal nome, sono maestri di emozioni, e sicuramente anch’essi utilizzano l’arte in modo per denunciare la società in cui viveva e tutt’oggi viviamo. Lo fanno senza uno scopo preciso, questa è la loro vocazione, ma non significa che non ci sia uno scopo.
De Micheli no ofrece una mera sinopsis histórica de las vanguardias modernistas. Su obra profundiza de primera mano en muchos casos en los grandes movimientos que transformaron los paradigmas artísticos hasta 1950. Sus ensayos críticos combinan la historia viva con la crítica militante. Al final, tenemos un producto integral que examina como pocos los orígenes y legados de las vanguardias.
Opera indispensabile per avvicinarsi al’Arte moderna-contemporanea. L’apparato iconografico è deludente è pressoché superfluo. Alcune opinioni e considerazioni sono superate e discutibili. Rimane un passaggio obbligato per avvicinarsi a questo affascinante e difficile settore dell’Arte.
Me había olvidado que lo había leído ya que fue todo muy apurado porque lo necesitaba para una materia de la facultad. Recopila los distintos manifiestos de cada vanguardia, pero no agrega ejemplos de sus obras o un desarrollo histórico de éstas en el tiempo.
Un libro interesante para conocer las vanguardias artísticas de principios del s. XX: expresionismo, cubismo, dadaismo, etc. Un momento del arte apasionante y muy interesante. Se hace bastante denso por momentos, podria ser algo más divulgativo.