Nel presentare il primo volume dei Romanzi – comprendente Poveri e semplici, Il cappello piumato e Il porto di Toledo, e dunque il ciclo ‘autobiografico’ – osservavamo che la statura di narratrice della Ortese quale si era venuta affermando fra gli anni Ottanta e Novanta era tale da imporre una rilettura fondata su cure critiche e filologiche degne di una fisionomia d’eccezione, estranea all’ordine esistente ma di assoluto rilievo sul piano europeo. E al compito di andare oltre la mera compilazione di testi non si sottrae il secondo volume, dedicato a quella trilogia fantastica (L’Iguana, Il cardillo addolorato, Alonso e i visionari) che fonda il più enigmatico bestiario del Novecento – dalla «bestiola verdissima e alta quanto un bambino, dall’apparente aspetto di una lucertola gigante, ma vestita da donna» sino al piccolo puma dell’Arizona oggetto di un odio irragionevole o di un amore inerme – e insieme delinea una dottrina, un’etica (o forse una mistica) dove il male è il «dolore recato all’altro» e l’amore, suo antidoto, «solidarietà cieca». Le accurate Note ai testi, infatti, nel ricostruire l’iter di formazione dei romanzi, aprono prospettive insospettate: come il «secondo finale» dell’Iguana, romanzo apparso per la prima volta sul «Mondo» nel 1965 e infine da Adelphi nel 1986, ma che, con la sua incompiuta metamorfosi, ha sempre ossessionato la scrittrice, inducendola a infiniti rifacimenti. O come il segreto e seducente Mistero doloroso, incunabolo del Cardillo: storia «un po’ magica di Napoli già toccata dai Francesi, ma ancora borbonica», e della estatica adorazione di Florì – strana adolescente dalla «bianchezza stellare» e dai «puri occhi grigi» – per il triste e severo principe Cirillo di Borbone, che la considera solo «un uccello o un fiore intravisto in un negozio, o disegnato sul parato della sua camera sontuosa».
Born in Rome in the year 1914, Anna Maria Ortese grew up in southern Italy (primarily Naples) and in Lybia, the fifth of nine children of a soldier's family often short on money. Like many poor girls of her generation, Ortese left school at age thirteen, initially with the idea of studying (and then, teaching) music in mind; until the discovery of literary romanticism, particularly the writings of Edgar Allan Poe and Katherine Mansfield, and her need for creative self-expression made her turn to writing.
She eventually studied with Massimo Bontempelli, proponent of the "magical realism" she herself would soon make her own as well, and in 1937 published her first collection of short stories, entitled "Angelici Dolori." Her work garnered her native Italy's most prestigious literary prizes (most notably, the 1953 Premio Viareggio for the collection of stories "Il Mare Non Bagna Napoli" – published in English under the title "The Bay Is Not Naples" - and the 1967 Premio Strega for the novel "Poveri e Semplici"), and she is considered one of the foremost Italian writers of the 20th century.
L'iguana (19/04/18 - 26/04/18): **** (Recensione qui) Il cardillo addolorato (21/11/18 - 23/12/18): ***** (Recensione qui) Alonso e i visionari (07/09/18 - 18/10/18): ****/***** (Recensione qui)
Avendoli letti (e riletti) in meno di un anno, è interessante notare cosa li accomuna: la natura, il dolore, l’oppressione, l’umiltà, lo sfarzo, l’irreale per parlare del reale, nonché alcune situazioni ricorrenti, come versioni contraddittorie di uno stesso evento, intricate trame familiari con dinamiche inasprite da questioni di soldi, e un personaggio assolutamente buono destinato a soccombere, ma anche alcuni dettagli, come per esempio una domestica con “la testolina perfetta di serpente” in Alonso eco dell’Iguana o l’ossessione per le pietre.
Sul volume in sé, è una spesa a conti fatti superflua per il lettore qualunque, dato che le centinaia di pagine di appendici soddisfano eventuali interessi filologici (ricostruiscono il percorso creativo, la storia delle pubblicazioni e le differenze nelle varie revisioni, seppur con approcci diversi), ma mancano di un’analisi delle opere. Insomma, le “verità profonde” che cercavo non sono qui.
Cosa ha stuzzicato la mia attenzione? Mistero doloroso, racconto alla base del Cardillo addolorato, e un finale alternativo che ho addirittura preferito a quello definitivo.