Questa raccolta di versi fu pubblicata per la prima volta nel 1998, nella stessa collana: era allora attribuita a uno sconosciuto poeta turco vissuto tra due date incerte (1891-1940), Mehmet Gayuk – finzione letteraria perfettamente riuscita, dietro la quale si celava Guido Ceronetti, immaginario curatore e perfino scopritore del manoscritto. E ricompare oggi, quattordici anni dopo, arricchita di alcuni inediti e di una nuova prefazione del vero autore, al quale converrà lasciare la parola: «Sgusciato come ritrovamento in lingua turca, il Gineceo è ora definitivamente gallo canoro di un improbabile Luogo segreto che ospita in gran numero donne rappresentanti tutte le donne in età di amare e di essere desiderate – però invisibili. Un'altra singolarità di questa offerta di poesia è la rigorosa assenza di amore individuale: non c'è nessun io e nessun tu. Neppure il coro narrante degli uomini ha volti, caratteri, nomi. Tendono ad afferrare al di là delle mura, per amarle senza ritegno, le donne, ma per essere certi che il Gineceo esista bisogna materializzarle presenti, di passioni, verità, ululati, nei contesti storici del tempo, tra l’agonia ottomana, le deportazioni degli Armeni, la Grande Guerra, la guerra civile di Spagna, o nel ricordo terrificato della caduta di Costantinopoli».
Guido Ceronetti è un poeta, filosofo, scrittore, giornalista, drammaturgo italiano. Uomo di erudizione e di sensibilità umanistica, ha cominciato nel 1945 a collaborare con vari giornali; la sua presenza sul quotidiano La Stampa ebbe inizio nel 1972 e continua tuttora. Nel 1970 ha dato vita al Teatro dei Sensibili allestendo, insieme alla moglie Erica Tedeschi, spettacoli itineranti con le sue "marionette ideofore". Amico di Emil Cioran, quest'ultimo gli ha dedicato un capitolo di Esercizi di ammirazione pubblicato in Italia nel 1988. Nel 1981, all'uscita del primo libro tradotto in italiano di Emil Cioran (Squartamento), presso Adelphi, Ceronetti scrisse la prefazione definendo lo scrittore rumeno-francese "squartatore misericordioso". Di rilievo la sua attività di traduttore, sia dal latino (Marziale, Catullo, Giovenale, ecc.), sia dall'antico ebraico (Salmi, Qohèlet, Libro di Giobbe, ecc.). È noto per essere un acceso sostenitore del vegetarismo. Nel 2012 è stato insignito del premio "Inquieto dell'anno" con cerimonia avvenuta il 2 giugno 2013 nell'auditorium di santa Caterina a Finale Ligure