Jubei ha disobbedito agli ordini del suo signore e per questo deve morire. Spetta al giovane Tetsuo il compito di trovarlo e consegnarlo al suo destino. Ma, lungo la strada, una rivelazione inaspettata cambierà il corso della sua missione…
Roberto Recchioni è un fumettista e scrittore italiano. Sceneggiatore e disegnatore, ha esordito sulla serie Dark Side per la Bdb presse. In seguito ha collaborato con Disney, Panini, Bonelli, Eura Editoriale, StarShop, Comic Art, Rizzoli, Magic Press, Astorina, e per l'americana Heavy metal; è inoltre tra i fondatori della casa editrice indipendente Factory, ormai sciolta. Creatore di John Doe e Detective Dante insieme a Lorenzo Bartoli, attualmente collabora con la Sergio Bonelli Editore in veste di sceneggiatore e curatore di testata per Dylan Dog.
Un gran bell'omaggio ai Chambara, storie di samurai popolari in letteratura, cinema e fumetti giapponesi, ma anche qui in Italia a partire dagli anni '80, quando a tarda notte andava in onda lo splendido e violento telefilm Samurai basato sul classico manga Lone Wolf and Cub.
Una storia avvincente, infarcita di citazioni (da quella iniziale del Ronin di Frank Miller a quella finale dello Zatoichi di Takeshi Kitano) e qualche spiegone di troppo, ma disegnata benissimo e si legge che è un piacere, quasi a riprova del fatto che quando non si perde nel meta-fumetto (povero Dylan Dog... *SIGH*), Recchioni ci sa fare davvero.
Secondo volume delle storie bonelli. Roberto Recchioni ci porta nel giappone feudale (in curiosa concomitanza con Lilith: sarebbe stato carino sfasarli) per una storia veloce di samurai e di onore. Veloce come Recchioni sa farle, dinamica, com'è suo marchio di fabbrica, ma soprattutto bella e coinvolgente, pur nella sua semplicità. Ci sono tutti gli ingredienti dei classici giapponesi: un giovane di talento, che si oppone a tutte le inguistizie, un maestro che parte rinnegato per poi rivelarsi più saggio di coloro che lo vogliono rinnegare, un guerriero avvolto in un alone di fama perfettamente meritata, dei cattivi che se la vogliono prendere con un villaggio e lo attaccano in massa, salvo poi ritirarsi di fronte a tre soli micidiali spadaccini. Insomma, tutti gli ingredienti classici, ma storia confezionata benissimo, con bei dialoghi e alcune scene davvero belle (lo sguardo di Ichi, improvviso dopo tutte le sue prestazioni da "cieco", è memorabile). I disegni di Accardi sono stupendi, poco da dire.
Da applausi. Un fumetto di samurai scritto da un occidentale, che è capace di rivaleggiare con lavori come "Lone wolf & cub" o "Kamui" senza uscirne con le ossa rotte. Lo svolgimento della storia ed il suo finale sono piuttosto classici, ma Recchioni riesce ad infondere il giusto spirito orientale. I dialoghi funzionano, complici anche alcuni haiku posizionati strategicamente. I disegni sono molto buoni, le scene d'azione sono pulite e vi sono alcune tavole in chiaroscuro veramente belle. C'è anche un omaggio al film "Zatoichi" di Kitano, non so se voluto o meno, ma comunque io l'ho apprezzato molto.
Probabilmente, e la cronologia di stampa conferma, Chanbara inizia con questa storia. Pubblicato come terzo volume, è in realtà il primo tassello. Non è la storia di Jubei, bensì di Tetsuo. Priva del lirismo delle altre due, è un vero primo assaggio di Giappone feudale.
This Graphic one shot is among the finest in this series.
A king asks a Samurai to hunt down and bring his master, so his master can answer for not obeying the King's orders, to attack and execute the rebellious people of a Village who aren't paying the taxes nor putting up with the Kingdom's needs.
We follow the Samurai as he ventures through the villages of the kingdom, soon finding that many villages are being attacked by raiders who claim to be collecting taxes on behalf of the king.
The storyline is close to an epic, with a bit of mystery, betrayal, high quality drama and extreme action sequences all handled in perfect proportions. And the artwork was simply beautiful.
Tetsuo es un samurái encargado de buscar a su maestro, quien es un Ronin fugitivo. Al encontrarlo, se percata que su huida tiene más honor del que a simple vista se pensara. El guión y el arte están muy bien enmarcados. Las ilustraciones tienen virtuosismo en cada trazo, en el que el respeto por la cultura nipona se aprecia en cada detalle. Por su parte, la historia ejemplifica lo que es el honor de los samurái.
Una historia clásica de samurais, desarrollada por dos creadores italianos, que no presentan algo revolucionario, pero gracias a la buena ejecución, hacen del viaje uno agradable al lector de fumetti italiano. Recomendado para aquellos que deseen un autoconclusivo entretenido y sin mucha pretención, con un buen desarrollo y homenaje a los clásicos del "chambara" japonés.
Bella, bellissima storia con una montagna di citazioni dei film di cappa e spada giapponesi. Evocativi ed espressivi i disegni, assolutamente accurati dal punto di vista storico. Tre splendidi protagonisti per una storia piena di cliché, ma che vola via come un soffio di vento primaverile tra i ciliegi.
Questo secondo numero delle Storie supera di gran lunga le mie aspettative. Recchioni e Accardi riescono ad inventare un linguaggio nuovo, un modo di narrare e di rappresentare il tempo e l'azione che svela comunque le sue profonde radici, la più classica tradizione italiana del fumetto d'avventura, i film di genere giapponesi (chanbara) e l'arte popolare (che va dagli ukyo-e ai moderni manga) dei maestrei del sol levante. Una storia lineare, come il destino ineluttabile che accompagna i protagonisti di questo dramma in costume, la morte. Un fiume che scorre piano verso il mare, ma che si rompe appena prima in una fragorosa cascata; la pioggia che cade incessante alla fine del volume, come a voler purificare la terra inondata dal sangue. 110 pagine che mi hanno avvinto ed emozionata. Una prova notevele per i due autori, una novità in casa Bonelli e aria fresca in Italia.
Prima parte di Chanbara. Bello il disegno di Accardi. Nonostante l'utilizzo di sole vignette squadrate (quadrate o rettangolari per intenderci), riesce a rendere il fumetto molto dinamico, soprattutto nelle fasi di duello. Gli ambienti e i personaggi sono riprodotti fedelmente in uno stile che, anziché scimmiottare quello dei classici manga di samurai, si ispira a qualcosa di più realistico e cinematografico. La sceneggiatura di Recchioni è chiaramente ispirata alle classiche storie di samurai. E' ben narrata, ben scritta e plausibile rispetto al contesto in cui si svolge. Ne consiglio la lettura.
Speravo che questo secondo numero de Le storie si rivelasse entusiasmante quanto Il boia di Parigi, ma purtroppo così non è stato. La trama è avvincente, soprattutto per chi ama l'azione, ma personalmente ho sentito la mancanza delle riflessioni filo-antropologiche di cui era intriso il primo numero. Ineccepibile dal punto di vista grafico, ed è alle vignette che assegno le mie tre stelle. Sperando che la prossima uscita riacquisti qualità.