Brescia, 27 ottobre, ore 8.00: l'ingegner Rava lascia casa sua in auto. Ore 9.10: Giorgio Anselmi, autotrasportatore, mette in moto il suo furgone. Ore 9.15: la piccola Giulia, quattro anni, figlia di un noto avvocato e di una stimata pneumologa, col suo vestitino giallo, si avvia al parco sotto casa accompagnata da Santina, la baby sitter. Ore 9.47: la mamma di Giulia compone un numero di telefono. Il cellulare dell'ingegner Rava squilla all'improvviso, quanto basta per distrarlo e fargli mancare uno stop. Il furgone di Giorgio Anselmi arriva troppo veloce all'incrocio. Una spaventosa carambola e, alla fine, un fagottino giallo informe resta sul marciapiede. È solo l'inizio. Due settimane dopo, l'ingegner Rava viene trovato morto, assassinato. Tre settimane dopo, Santina Vergottini sta passeggiando da sola, quando due colpi la raggiungono al torace. Quasi due mesi dopo, Letizia Strambi, pneumologa, in auto davanti a casa, si becca due pallottole in fronte. Un orrore inarrestabile, destinato a mietere altre vittime, apparentemente innocenti e slegate l'una dall'altra. Una sfida ardua per l'ex giudice Petri e il commissario Miceli e la sua squadra. La soluzione sembra sempre più lontana a mano a mano che ci si avvicina alla fine. Eppure era tutto chiaro, scritto fin dall'inizio.
Gianni Simoni è nato a Brescia ed è stato magistrato sia a Brescia, sia Milano dal 1967 affrontando processi importanti per criminalità organizzata, terrorismo ed intrecci tra politica e malaffare. Risiede a Milano dal 1985.
L’ex giudice Carlo Petri e il commissario Salvatore Miceli compaiono per la prima volta in un romanzo per occuparsi di un’indagine complessa e cruenta. Una bambina viene investita trovandosi in mezzo a un incidente d’auto mentre si trova al parco con la tata e da quel momento iniziano dei brutali omicidi in cui le storie si intrecciano l’una con l’altra.
Un noir caratterizzato da una prosa fluente e specifica, in cui le vicende umane dei due protagonisti si alternano ai casi e alla quotidianità del lavoro.
Il giallo è ben congegnato e incuriosisce il lettore, anche se dopo la prima metà il colpevole può apparire un po’ scontato.
Lo stile è scorrevole e calibra bene tensione e colpi di scena, tenendo il lettore in stato di ansia e apprensione.
Questo primo volume dedicato a due protagonisti così empatici e energici invoglia a proseguire la lettura degli altri romanzi con Miceli e Petri.
"... portava sempre quel suo vestito rosso, che sanguinava nel sole." Anche se come al solito è scritto benissimo, ho apprezzato questo libro meno di altri di Simenon. Penso che ciò sia dovuto all'ambientazione tropicale e alle atmosfere asfissianti, tanto dal punto di vista climatico quanto da quello metaforico. Un libro che trascina il lettore, assieme ai protagonisti, in un contesto sempre più claustrofobico, come un cappio che tanto lentamente quanto inesorabilmente si stringe attorno al collo, fino all'inevitabile conclusione.
Divorato in un paio di giorni. Scrittura piacevole, storia ben congeniata. I piccoli eventi intrecciati alla trama rendono la storia reale, giusto per comprendere la vita quotidiana in un commissariato, dove, a parte le indagini su un reato particolare, ci sono storie satellite che costellano le giornate delle forze di polizia.
Leggere un giallo, se scritto bene è un autentico divertimento. Se poi è ambientato in una città vicina a te e che consoci, lo è ancora di più!!! Già prenotato il secondo.
Giallo all'italiana, con i pro e i contro che l'etichetta porta con sè. L'atmosfera di casa mi piace sempre molto (qui siamo a Brescia), sia per quanto concerne l'ambiente della Questura, sia per quanto riguarda i tipi di italiano che attraversano la scena: l'edicolante, il meccanico, il portinaio sono maschere che riconosciamo con facilità. Un po' di tentennamenti invece per quanto riguarda la storia, che si dipana con lentezza per tutta la prima metà di libro, salvo poi decollare con l'ingresso in scena a tempo pieno dell'ex giudice Petri. Si tratta in ogni caso di un'opera prima piacevole e delicata, piena di spirito noir tricolore e che riesce ad evitare certi lisi schemi del genere. La seconda chance Gianni Simoni se la merita tutta.
Ben costruito, anche se in una paio di punti sa di "brodo allungato". Complessivamente una buon giallo. L'autore non tradisce il contratto con il lettore, con improvvisi e inopportuni "deux es machina" risolutivi. Una storia che si soda senza dimenticarsi di far conoscere al lettore i personaggi oltre gli eventi.
Con tutto il rispetto per coloro ai quali questo libro è piaciuto, io l'ho trovato veramente insulso. Un libro il cui contenuto vero e proprio avrebbe potuto riempire si e no un centinaio di pagine (e sono buona), dilatato da tante storielle inutili che avrebbe dovuto far quantomeno sorridere il lettore! Anche i personaggi li ho trovati veramente antipatici.