Jump to ratings and reviews
Rate this book

Foundation (Chronological Order) #3-6

Fondazione: La quadrilogia completa

Rate this book
Il ciclo della Fondazione -uscito originariamente su rivista e costituito da brevi racconti autoconclusivi- è diventato il "classico dei classici" della fantascienza mondiale da quando, nel dopoguerra, è stato raccolto in tre volumi che possono leggersi come altrettanti, vorticosi romanzi. Era quindi ovvio riproporlo in questa collana. Alla trilogia originale Asimov aggiunse, negli anni Ottanta e Novanta, altri quattro romanzi, il primo dei quali riproposto in questo tomo insieme agli originali, fondamentali tre. Ognuno di essi è più vasto e grandioso del precedente: di seguito alle vicende stellari di Prima Fondazione, Fondazione e impero, Seconda Fondazione, il lettore italiano troverà in questo stesso volume l'imponente saga de L'orlo della Fondazione, che riprende e sviluppa a livello di cosmica infinità il maestoso tema galattico dell'opera.

739 pages, Hardcover

First published January 1, 1981

152 people are currently reading
4376 people want to read

About the author

Isaac Asimov

4,337 books27.6k followers
Works of prolific Russian-American writer Isaac Asimov include popular explanations of scientific principles, The Foundation Trilogy (1951-1953), and other volumes of fiction.

Isaac Asimov, a professor of biochemistry, wrote as a highly successful author, best known for his books.

Asimov, professor, generally considered of all time, edited more than five hundred books and ninety thousand letters and postcards. He published in nine of the ten major categories of the Dewey decimal classification but lacked only an entry in the category of philosophy (100).

People widely considered Asimov, a master of the genre alongside Robert Anson Heinlein and Arthur Charles Clarke as the "big three" during his lifetime. He later tied Galactic Empire and the Robot into the same universe as his most famous series to create a unified "future history" for his stories much like those that Heinlein pioneered and Cordwainer Smith and Poul Anderson previously produced. He penned "Nightfall," voted in 1964 as the best short story of all time; many persons still honor this title. He also produced well mysteries, fantasy, and a great quantity of nonfiction. Asimov used Paul French, the pen name, for the Lucky Starr, series of juvenile novels.

Most books of Asimov in a historical way go as far back to a time with possible question or concept at its simplest stage. He often provides and mentions well nationalities, birth, and death dates for persons and etymologies and pronunciation guides for technical terms. Guide to Science, the tripartite set Understanding Physics, and Chronology of Science and Discovery exemplify these books.

Asimov, a long-time member, reluctantly served as vice president of Mensa international and described some members of that organization as "brain-proud and aggressive about their IQs." He took more pleasure as president of the humanist association. The asteroid 5020 Asimov, the magazine Asimov's Science Fiction, an elementary school in Brooklyn in New York, and two different awards honor his name.

http://en.wikipedia.org/wiki/Isaac_As...

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
3,082 (55%)
4 stars
1,755 (31%)
3 stars
584 (10%)
2 stars
102 (1%)
1 star
25 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 117 reviews
Profile Image for Luca Ambrosino.
276 reviews13.6k followers
January 18, 2020
English (Foundation_Series)/ Italiano

«HARI SELDON... born in the 11,988th year of the Galactic Era; died 12,069»

Five hundred years of history of space, in which the Galactic Empire gives way to the Foundation, an entity created by the mathematician Hari Seldon, in order to minimize tens of thousands of years of chaos and barbarity to a few hundred. Probably one of the most ambitious sci-fi pieces ever written.

The laws of history are absolute as the ones of physics. The difference is that history has to deal with humans, who are significantly less than atoms, therefore they are subject to greater variability. Brilliant.

Vote: 8


description

«HARI SELDON... nato nell'anno 11.988 dell'Era Galattica, morto nel 12.069»

Cinquecento anni di storia dello spazio, che vedono l'Impero Galattico cedere il passo alla Fondazione, un'entità fondata dal matematico Hari Seldon allo scopo di ridurre decine di migliaia di anni di caos e barbarie a poche centinaia. Probabilmente una delle opere di fantascienza più ambiziose ad essere mai stata scritta.

Le leggi della storia sono assolute quanto quelle della fisica. La differenza è che la storia ha a che fare con gli esseri umani, che sono molto meno degli atomi, e quindi soggetti a più variabilità. Geniale.

Voto: 8

Profile Image for Utti.
510 reviews35 followers
May 10, 2018
Prima fondazione ****
Asimov catapulta il lettore in un futuro lontano, costruendo una storia millenaria. Riesce a descrivere nuove discipline scientifiche, dando spessore a personaggi che spesso incontriamo solo per poche pagine. Pieno di colpi di scena il primo libro della quadrilogia è un ottimo modo per "mettersi comodi" e iniziare a conoscere la storia dell'impero.
Fondazione e impero ***
Più lento del primo libro, mi ha convinto di meno e mi è sembrato meno autoconsistente e forse troppo di passaggio. Bello il personaggio femminile di Bayta e l'evoluzione del cattivo Mulo.
Seconda fondazione ****
Un rapido susseguirsi di colpi di scena e di evoluzioni inaspettate della storia del piano Seldon. La Galassia continua a cambiare faccia e si fa sempre più labile il confine tra buono e cattivo, tra giusto e sbagliato. Asimov si conferma capace di tenere stretti nella lettura.
L'orlo della fondazione *****
In assoluto il libro che mi ha coinvolto di più della saga. I personaggi riescono a far arrabbiare il lettore, a lasciarlo inorridito e spaventato. La capacità di Asimov di superare le barriere del conosciuto ha qualcosa di incredibile e la sua lucidità di analisi del mondo e del senso di giustizia di un'attualità disarmante.
Nel complesso Il ciclo delle fondazioni è imperdibile: una quadrilogia che riesce a crescere di intensità pagina dopo pagina trasmettendo un messaggio di una forza disarmante. Meraviglioso.
Profile Image for Elena BigBookworm.
93 reviews20 followers
January 15, 2020
N.B. (Questo commento si riferisce a tutti e sette i romanzi)

SPECIALE: Il Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov - 23/02/2019

Quello della Fondazione è uno dei pochi (ma solo per ora!) cicli letterari di fantascienza che abbia completato. Nell’insieme è costituito di sette volumi, in ordine di pubblicazione: Fondazione, tradotto anche con il titolo Cronache della galassia o Prima Fondazione (Foundation, 1951), Fondazione e Impero o Il crollo della galassia centrale (Foundation and Empire, 1952), Seconda Fondazione o L’altra faccia della spirale (Second Foundation, 1953), L’orlo della Fondazione (Foundation’s Edge, 1982), Fondazione e Terra (Foundation and Earth, 1986), Preludio alla Fondazione (Prelude to Foundation, 1988) e Fondazione anno zero (Forward the Foundation, 1993, postumo). All’interno del più ampio Universo della Fondazione è preceduto, secondo la cronologia interna, dal Ciclo dei Robot e dal Ciclo dell’Impero. Le vicende narrate nelle tre serie si situano in un periodo lungo ben 40 000-50 000 anni…

Si nota un significativo scarto temporale tra la pubblicazione dei primi tre romanzi e quella dei restanti quattro. La saga in principio era una trilogia, ampliata successivamente da due sequel (L’orlo della Fondazione e Fondazione e Terra) e due prequel (Preludio alla Fondazione e Fondazione anno zero). Tale distanza ha delle forti ripercussioni stilistiche: i primi tre libri sono delle sequenze di racconti legati da un filo conduttore, mentre gli altri, in virtù della loro coesione interna, sono romanzi nel senso più proprio del termine. Le storie della Trilogia erano precedentemente comparse sulla rivista Astounding Science-Fiction.

Ma di cosa parla questo classico della fantascienza?

Prima di rispondere intendo chiarire quale sarà il mio modus operandi. Innanzitutto, la Trilogia sarà trattata separatamente dal resto. Inoltre, mi sembra giusto introdurre con maggiori dettagli il primo libro, cosicché il lettore inesperto possa avere delle coordinate chiare da cui partire. In più, vorrei evitare, nei limiti del possibile, il rischio di spoiler.

LA TRILOGIA

Ci troviamo in un Impero Galattico ormai al tramonto. Il suo declino riflette quello dell’Impero Romano, così come descritto nell’opera dello storico inglese Edward Gibbon (1737-1794). Il cuore della narrazione è una parola, psicostoria , una scienza capace di predire statisticamente il futuro riducendo a complicatissime funzioni matematiche il comportamento delle grandi masse, come quelle che popolano lo sterminato impero.

Il primo volume, Fondazione, è formato da cinque parti, originariamente racconti pubblicati tra il 1942 e il 1944, a parte la prima, scritta appositamente per l’edizione in volume del 1951. Si apre così:

Si chiamava Gaal Dornick ed era un semplice ragazzo di campagna che non aveva mai visto prima d’allora Trantor. Cioè, non l’aveva vista di persona. Ne conosceva però il panorama per averlo visto sullo schermo dell’ipervideo e sugli enormi trasmettitori tridimensionali quando diffondevano le notizie dell’Incoronazione Imperiale o dell’apertura del Consiglio Galattico. Pur essendo vissuto sempre nel mondo di Sinnax, che ruotava intorno a una stella ai margini della Corrente Azzurra, il ragazzo non era affatto tagliato fuori dalla civiltà. A quel tempo, nessuno nella Galassia lo era.

Gaal Dornick è un giovane matematico arrivato sul pianeta Trantor, la capitale imperiale, per incontrare Hari Seldon, l’inventore della psicostoria. Grazie ai suoi studi, Seldon è giunto alla conclusione che l’impero crollerà nel giro di pochi secoli e che sarà seguito da un periodo di caos e barbarie lungo trentamila anni. Tuttavia, è riuscito a trovare uno spiraglio di speranza: poter ridurre questo interregno a soli mille. Ciò si rivelerebbe possibile solo se l’imperatore permettesse l’istituzione di una comunità di scienziati (la Fondazione del titolo) su un pianeta all’estrema periferia della galassia, il cui nome non a caso è Terminus. Inizialmente pare che il suo obiettivo sia la redazione di un’Enciclopedia galattica, un immenso volume ideato per preservare l’intero scibile umano. In realtà, la costituzione della Fondazione altro non è che uno dei numerosi passaggi, previsti dal Piano Seldon, necessari per la nascita di una nuova entità imperiale più solida. Alcune di queste fasi si configurano come crisi politiche e sociali superabili attraverso una sola linea d’azione dalle conseguenze irreversibili. Piccola, subitanea osservazione: il significato originario della parola crisi è privo della connotazione negativa a cui siamo abituati, poiché deriva dal greco κρίσις, che vuole dire «scelta, decisione» (fonte: Treccani).

Degno di nota il progressivo passaggio dal sistema di datazione imperiale (Era Galattica, E.G.) a uno nuovo (Era della Fondazione, E.F.). La Fondazione viene ufficialmente costituita nel 12 068 E.G., che quindi coincide con l’anno 0 E.F. Anche se i potenti, in primo luogo l’imperatore, paiono non accorgersene, una nuova epoca ha avuto inizio.

Tre delle otto Crisi Seldon previste nei primi cinquecento anni dell’interregno avvengono in Fondazione. Vale la pena di sottolineare che la prima, avvenuta in seguito alla dichiarazione d’indipendenza dei Quattro Regni nel 50 E.F., viene risolta dal Sindaco di Terminus Salvor Hardin, il personaggio a cui Asimov ha messo in bocca le indimenticabili parole: «La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.»

Fondazione e Impero e Seconda Fondazione, entrambi composti da due parti, seguono questa falsariga. Tuttavia, gli ultimi rigurgiti della forza imperiale, oscure minacce, nuovi colpi di scena e misteri (Un circolo non ha un capo…) arricchiscono e complicano sempre di più l’intreccio.

La prima volta che lessi la Trilogia, ricordo che all’inizio rimasi un po’ perplessa. In fin dei conti, sembra priva di elementi che la possano rendere “avvincente”. L’azione è poca: apparentemente un grosso svantaggio per una storia fantascientifica. Le battaglie stellari ogni tanto avvengono, ma sono raccontate sempre con un certo distacco. Gli intrighi sono onnipresenti, gli omicidi rari, gli scontri in prevalenza verbali.

Lo stile di Asimov è asciutto e preciso. Egli stesso dichiarò: “Mi sono deciso molto tempo fa a seguire un solo punto cardinale in tutta la mia attività di scrittore: essere chiaro. Ho rinunciato a ogni pretesa di scrivere in maniera poetica o simbolica o sperimentale o in qualunque altro modo che potrebbe (se ne fossi capace) farmi vincere il premio Pulitzer. Vorrei scrivere solamente in modo chiaro e in questo modo stabilire una calorosa relazione tra me e i miei lettori, e i critici… beh, facciano quello che vogliono.” (fonte: introduzione a Nemesis). Questa affermazione si può spiegare in virtù del fatto che, prima ancora che uno scrittore, Asimov era un biochimico e un divulgatore scientifico. Il rischio, però, è quello di apparire freddo, quasi astratto o meccanico. Non sorprende che chi non lo apprezza come autore definisca la sua scrittura con questo aggettivo: arida.

Inoltre, parlare di “personaggi” nel senso vero del termine è improprio. Se i momenti di crisi sono tappe obbligate verso la formazione di un nuovo impero, i personaggi sono i meccanismi che permettono al piano di funzionare (ancora un’analogia meccanica). Affezionarsi a essi, o detestarli, è pressoché impossibile, dato che sono privi di profondità psicologica, sembrano dotati solo di razionalità (non tanto diversa da quella dei robot asimoviani) e in genere compaiono per breve tempo. Non sono altro che pedine su una scacchiera politico-diplomatica assai complicata. Buona parte della storia è basata sui dialoghi, che di solito non brillano per espressività e sono incentrati su questioni politiche, sociali o tecnologiche. Altra osservazione: i robot, protagonisti indiscussi di tanti racconti di Asimov e del ciclo a cui danno il nome, qui sembrano scomparsi. Perché? Che ne è stato di loro? Per scoprirlo, occorre avventurarsi nelle altre serie…

Eppure, ho amato la Trilogia. Quelli che a prima vista sembrano dei difetti possono riservare delle sorprese. O vengono sovrastati dalle qualità. Personalmente, ritengo che sia un insieme di fattori. Le trasformazioni a cui la società galattica va incontro sono estremamente verosimili e ricalcano per molti versi quelle vissute dall’umanità europea e mediterranea dopo la disgregazione dell’Impero Romano. È una poderosa riflessione sulla Storia e su un suo eventuale fine ultimo, concetto che i filosofi chiamano “teleologia”. Sembra presente un ottimismo fideistico nel progresso umano un po’ sconcertante, considerato che i racconti erano stati scritti durante e subito dopo la Seconda guerra mondiale. Forse all’epoca Asimov era convinto che, dopo un disastro simile, la specie umana avrebbe avuto l’accortezza di non ripetere errori così marchiani. In questo caso, con il senno di poi ci rendiamo conto della portata e dell’ingenuità della sua illusione…

Dal punto di vista stilistico, la chiarezza della narrazione e la sua logica ferrea aiutano a seguire il complesso sviluppo degli eventi. Mi viene addirittura da pensare che un tema così astratto come la psicostoria non possa essere raccontato in altro modo. Lo stile rispecchia il soggetto. Come minimo, una scelta coerente.

PREQUEL E SEQUEL

Il discorso cambia radicalmente con gli altri romanzi. Sebbene siano stati scritti prima i sequel dei prequel, per quanto riguarda l’ordine di lettura consiglio di invertirli.

L’opinione degli appassionati di Asimov su questi libri è molto variegata. Alcuni amano solo la Trilogia. Altri apprezzano anche i prequel. Ad altri ancora, magari con intensità variabile, piacciono pure i sequel. Forse c’è chi gradisce i sequel, ma non i prequel. Come sostengono i puristi, tutti e quattro sono stati pubblicati perché Asimov era incalzato dai fan che volevano arrivare alla fine del millennio e perché aveva bisogno di soldi. Fatti veri, nessun dubbio. I risultati ottenuti, però, non mi inducono a pensare che ciò sia per forza un difetto. La Trilogia, per temi e stile, è una pietra miliare nella storia della fantascienza: basti pensare al rifiuto dei luoghi comuni degli anni ’20 e ’30, come gli alieni, che oltretutto venivano generalmente rappresentati come esseri orrendi e malvagi. Tuttavia, con ciò non considero i suoi ampliamenti carta straccia.

Tutti e quattro sono veri romanzi, abitati da personaggi degni di questo nome, dotati almeno di un barlume di profondità. Fondamentale l’interesse sociologico e antropologico per classi sociali e popoli di altri pianeti; i loro nomi sono inventati, ma le loro caratteristiche in qualche modo ricordano quelle riscontrate nelle società umane. Lo stile è sempre limpido e preciso, ma meno scarno e minimalista, aperto a una maggiore introspezione psicologica. I puristi con ogni probabilità parlerebbero di una mera svolta “mainstream”…

I prequel hanno il merito di scavare nell’avventurosa vita di Hari Seldon, sia sul versante professionale che su quello privato. Oltre ad assistere all’elaborazione della nuova scienza fin dal primo momento, si apprende che il matematico ha un figlio, Raych, e una compagna di vita, Dors Venabili. Una famiglia assai singolare…

Nei sequel la psicostoria esce di scena. Di sicuro è uno stravolgimento del senso della saga, ma al tempo stesso può essere un’opportunità per capire fin dove possa spingersi la creatività dell’autore. In entrambi i romanzi il protagonista è Golan Trevize, che dubita dell’esistenza del Piano Seldon perché un progetto così perfetto, secondo lui, non può funzionare. Arrestato dal Sindaco di Terminus Harla Branno (una lady di ferro), viene mandato in esilio con il pretesto di trovare informazioni sul pianeta che antiche leggende definiscono “la culla dell’umanità”, ovvero la Terra. Curioso osservare come in Fondazione questo nome fosse caduto nell’oblio. Nonostante ciò, il cosiddetto “problema delle origini” appassionava ancora qualcuno, per esempio il cancelliere imperiale Lord Dorwin, il quale ipotizzava che il pianeta nativo del genere umano ruotasse intorno ad Arturo, benché nei suoi testi di riferimento fosse citato anche il Sole. In ogni modo, Trevize parte in compagnia dello storico Janov Pelorat a bordo della modernissima astronave Far Star. Gli incontri che li aspettano saranno sorprendenti…

CONCLUSIONI

Asimov non è riuscito ad arrivare dove avrebbe voluto, anzi: si è fermato a metà. Il finale, pur essendo diverso da quello che la psicostoria prospettava, conclude degnamente il ciclo, sebbene rimanga sostanzialmente aperto: secoli e secoli di storia giacciono in lontananza e nessuno più ne scoprirà i segreti…

Mi rendo conto che questa serie possa non piacere a tutti. Probabilmente è una questione di prospettive. In ogni caso, si tratta di un affresco di storia futura accurato e potenzialmente verosimile che vale la pena almeno di provare, anche solo in parte.

Se l’avete letto o l’avete iniziato, quali sono le vostre impressioni?
Profile Image for ⚔️Kelanth⚔️.
1,117 reviews165 followers
November 5, 2025
Il Ciclo delle Fondazioni è un gruppo di sette romanzi di fantascienza scritti da Isaac Asimov a partire dal 1951. Dopo la trilogia iniziale, nota come Trilogia della Fondazione, Asimov — spinto dagli appassionati e dall’editore — riprese in mano il ciclo nel 1982, realizzando un seguito e concludendo la saga con due prequel, nel 1988 e nel 1992.

La Trilogia della Fondazione, cuore originario della saga, è composta da:
• Fondazione (Cronache della Galassia)
• Fondazione e Impero (Il crollo della Galassia centrale)
• Seconda Fondazione (L’altra faccia della spirale)

Per questi tre romanzi Asimov vinse il prestigioso Premio Hugo come miglior ciclo fantascientifico della storia, nel 1966.

L’intera saga, ordinata secondo la cronologia interna degli eventi, comprende:
1. Preludio alla Fondazione (non incluso in questa raccolta)
2. Fondazione anno zero (non incluso in questa raccolta)
3. Fondazione (Cronache della Galassia o Prima Fondazione)
4. Fondazione e Impero (Il crollo della Galassia centrale)
5. Seconda Fondazione (L’altra faccia della spirale)
6. L’orlo della Fondazione
7. Fondazione e Terra (non incluso in questa raccolta)

I primi tre volumi, scritti trent’anni prima dei seguiti e dei prequel, hanno uno stile differente, più asciutto e schematizzato — sono raccolte di racconti cucite in un disegno più ampio — ma ancora oggi costituiscono l’ossatura fondamentale della saga.

Dopo la morte di Asimov, la moglie Janet Jeppson affidò a Gregory Benford, Greg Bear e David Brin una trilogia ambientata nei tempi di Hari Seldon, nota come Second Foundation Trilogy. I tre romanzi:
• Fondazione: la Paura
• Fondazione e Caos
• Fondazione: il Trionfo

Di questi, solo il primo è stato tradotto in italiano. La trilogia è stata accolta con molte critiche dai fan di Asimov.

Ma chi è stato davvero Isaac Asimov?
Un biochimico russo naturalizzato americano, divulgatore brillante e scrittore visionario. Con oltre 500 volumi pubblicati, ha attraversato generi e discipline: dalla fantascienza ai gialli, dalla divulgazione scientifica alla letteratura per ragazzi. È la colonna portante della fantascienza moderna, insieme a Clarke e Heinlein. Ma Asimov ha qualcosa di più: la capacità di spiegarti l’universo con parole semplici, chiare, inevitabili.

La trama del ciclo è maestosa, difficile da riassumere. Ma ci provo.

L’Impero Galattico governa milioni di pianeti. Dopo secoli di dominio assoluto, sta però lentamente morendo, trascinando con sé il sapere, la scienza, la cultura. Hari Seldon, scienziato geniale, inventa una nuova disciplina — la psicostoria — capace di prevedere il futuro su scala di massa. Il suo verdetto è spietato: 30.000 anni di barbarie.

Per ridurre questa notte oscura a “soli” mille anni, Seldon crea la Fondazione, insediamento scientifico su Terminus, ai margini della galassia. Ma il piano non è semplice: guerre, dittature, mutanti, derive religiose, una misteriosa Seconda Fondazione… e il destino della civiltà sulle spalle di pochi uomini (e donne) straordinari.

La fantascienza per me è Asimov. Punto.

Mi sono avvicinato al genere grazie a lui, e per me questo ciclo — insieme a quello dei robot — rappresenta il vertice assoluto della space opera.

Da ragazzo, quando l’ho letto per la prima volta, non avevo parole per esprimere ciò che sentivo. Oggi, ancora, mi mancano.

Asimov ha costruito un’epopea che attraversa decine di millenni, da un’umanità ancora legata ai robot fino al tramonto dell’Impero e alla speranza di un nuovo ordine. Ha creato mondi, città, pianeti, società complesse, idee rivoluzionarie. E personaggi indimenticabili: Hari Seldon, Salvor Hardin, Hober Mallow, Golan Trevize, R. Daneel Olivaw, Elijah Baley, Gladia… Ciascuno con il proprio destino, ciascuno tassello di una visione più grande.

Questo ciclo è fondamentale. È la Bibbia della fantascienza.
Se non lo avete letto, non potete dire di conoscere il genere.

È un viaggio immenso, filosofico, sociologico, scientifico. Ma è soprattutto un atto d’amore verso l’intelligenza umana, la razionalità, la cooperazione.
Asimov non ha mai smesso di credere nell’uomo. Nemmeno mentre raccontava il collasso dell’Impero.

Ecco perché, alla fine, questa saga ti rimane dentro.
Non per le astronavi. Ma per l’umanità che ci riconsegna.
Profile Image for Maico Morellini.
Author 52 books184 followers
August 27, 2021
Ho definito Il ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov il mio romanzo cometa nel senso che, con una periodicità di circa quindici anni, mi si riaffaccia alla mente e per motivi sempre diversi decido di rileggere la quadrilogia composta da Prima Fondazione, Fondazione e Impero, Seconda Fondazione e L’Orlo della Fondazione. Questo 2020 – un anno che definire bizzarro è piuttosto riduttivo – mi ha visto alle prese con la terza rilettura dei quattro romanzi. Perché ho deciso di frequentare di nuovo la saga del Buon Dottore? E cosa ho (ri)scoperto?

I motivi che mi hanno portato di nuovo su Trantor e Terminus sono due: il primo, più pop e meno importante, è stato l’imminente arrivo della serie TV ‘Foundation‘ per la quale l’attesa già si taglia con il coltello. Il secondo era scoprire il cambiamento della MIA percezione (i libri non cambiano, cambiano le persone, cambiamo noi) rispetto a una saga che ho amato davvero tanto. Cosa avrei trovato trascorsi quindici anni dall’ultima rilettura? Cosa avrei scoperto di meglio (o di peggio) in quei libri dopo che negli ultimi dieci anni la mia formazione di lettore si è arricchita con la mia esperienza di chi le storie ha provato a scriverle? Avevo bisogno di risposte, e ne ho trovate tante.

La prima cosa che mi ha colpito (questo discorso vale soprattutto per Prima Fondazione e Fondazione e Impero) è stat la (ri)scoperta delusa di uno stile asciutto, lineare, non particolarmente elaborato mescolato a una serie di ingenuità tecnologiche figlie degli anni ’50 in cui Asimov ha scritto i prime tre romanzi del volume. A prima vista, se non si ha la pazienza o la voglia di grattare sotto la superficie e ci ferma alle percezioni tecniche, il passare del tempo non ha fatto un buon servizio ai primi due libri (energia atomica, fogli di carta, microfilm, sigari e sigarette sono alcune delle cose che saltano all’occhio nell’era del digitale). Ma se si ascolta la voce più profonda, se si cerca di cogliere il disegno complessivo (ed è una cosa DEVE essere fatta quando si affronta un’opera complessa come quella delle Fondazioni) delle suggestioni meta-letterarie che la saga offre, le cose si fanno decisamente più interessanti.

Hari Seldon
Comprendere è immaginare
Primo aspetto. Terminus, nella seconda crisi gestita da Salvor Hardin, è una nazione (di fatto è come se lo fosse) che dopo un periodo di prosperità, è costretta ad affrontare una robusta fiammata di nazionalismi. Forze politiche cercano di scardinare la politica riflessiva e tecnologicamente generosa di Salvor Hardin chiamando la volontà popolare, rivolgendosi a slogan anche troppo attuali che potremmo riassumere con “Prima Terminus, poi il resto della Galassia”. Siamo nel 1950, Asimov scriveva questo cinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Forse all’epoca poteva essere visto come un modo per esorcizzare il troppo recente passato, se non fosse che alla base della Fondazione c’è la psicostoria, cioè una scienza capace di predire il futuro. E Asimov, a suo modo, questo ha provare a fare. Ho trovato estremamente lungimirante la sua visione. Così come ho trovato altrettanto visionaria questa citazione presa da L’Orlo della Fondazione (e siamo nel 1982):

"Mi pare che il progresso della civiltà porti a una limitazione sempre più forte della privacy, vero?"

Perciò. Comprensione del presente è immaginazione del futuro. Al netto di tecnologie più o meno vetuste: qui si parla di psicostoria e di atteggiamenti della masse. Non di uno smartphone al posto di un blocco note.

Psicostoria E CAOS
Ho citato la psicostoria che è, sotto tutti gli aspetti, al centro della narrazione di Asimov. Di cosa si tratta? Di una scienza pura, basata su solidissime strutture matematiche, capace di predire il futuro incentrando tutte le sue equazioni sui comportamenti e le tendenza di masse di persone. Gli individui, nella psicostoria ante litteram, hanno un ruolo piuttosto misero. Anzi. Cercare di comprendere le volontà e le interazioni dei singoli individui renderebbe, di fatto, impossibile applicare le formule psicostoriche. Asimov struttura la Prima Fondazione e parte di Fondazione e Impero in questo modo. E lo fa anche stilisticamente. Il racconto è scorrevole, essenziale, a dimostrare che gli eventi si susseguono. È una trasposizione letteraria della freddezza psicostorica. Gli individui, a conti fatti, non sono importanti. Asimov ci racconta le loro gesta perché lo strumento da lui scelto è il romanzo ma fa di tutto, riuscendoci, per dare la sensazione di qualcosa che succede a prescindere. E lo ripete, per bocca dei suoi personaggi. Questo fino a quando non compare il Mulo. Siamo sempre nel 1952 e Asimov (almeno in quella configurazione, poi rimescolerà un po’ le carte) per un battere d’ali di farfalla in una parte qualunque della Galassia che innesca la mutazione del Mulo, scatena un temporale di proporzioni inimmaginabili su tutta la Prima Fondazione. La Teoria del Caos (di cui ho citato l’effetto farfalla) nasce ufficialmente nel 1963: Asimov la elabora a modo suo più di un decennio prima e la applica alla psicostoria.

Limitandoci a una trattazione piuttosto superficiale, uno dei dettami della teoria del Caos è l’imprevedibilità: anche minuscole variabili posso avere effetti incredibili (da qui, la farfalla che batte le ali a Pechino e scatena un temporale a New York al posto del bel tempo). Nell’ambito matematico della psicostoria, cosa è il Mulo se non un decimale fuori posto? Eppure, quali effetti ha avuto? Suggestione? Questa mi pare teoria del Caos incarnata.


Il Mulo
Linguaggio e cambiamento
Con la Seconda Fondazione Asimov tocca un altro tasto a me molto caro. Lo fa sotto traccia, forse senza sapere davvero nemmeno lui fino in fondo l’intraprendenza della sua visione. Gli uomini della Seconda Fondazione fanno del pensiero, nella sua componente più pura, la loro forza. E la prima cosa che viene messa in discussione dagli Oratori è l’efficienza del linguaggio. Il linguaggio è un limite, è uno scoglio che vincola, è qualcosa che deve essere superato pur avendoci dato innegabili vantaggi.
Ci sono filosofi e pensatori contemporanei, penso ad Abraham, Sheldrake o McKenna (e me ne sfuggono di certo altri), che identificano nel linguaggio uno spartiacque di fondamentale importanza. C’era La Macchina del Tempo di Wells in cui una delle prime cose persa dall’uomo del futuro, dai suoi eloi, era proprio il linguaggio. E c’è il termine gestalt che suggerisce l’esistenza di una somma superiore al singolo valore delle parti. Applicata alla Seconda Fondazione in questa somma linguaggio e uomo hanno un valore se presi separati ma ne hanno uno assolutamente maggiore se presi insieme. Asimov intreccia tecnologia e pensiero dimostrando, anche qui, che non si è occupato solo di trasportare millenni nel futuro la caduta dell’Impero Romano, ma che ha alzato la sua personale asticella mettendo in discussione la cosa che ci ha sempre resi diversi dagli altri esseri viventi: il linguaggio articolato.

Tecnologia e individuo
Arriviamo a L’Orlo della Fondazione. Per l’autore Isaac Asimov, sono passati trent’anni. Trent’anni nei quali ha visto cambiare la tecnologia. Trent’anni nei quali probabilmente la sua personale teoria del Caos è maturata. È stato per me molto interessante frugare oltre le scorribande di Janov Pelorat e Golan Trevize entrando in contatto diretto con l’uomo e con la mente dell’uomo che hanno dato vita alle avventure dei due uomini della Fondazione. Prima di tutto, la tecnologia: Asimov, che non era uno sprovveduto, si trova nel 1982 con tecnologie a disposizione che hanno superato alcune delle cose da lui descritte nella Prima Fondazione. Questo traspare in maniere chiara nello stile e nella fantasia tecnologica di Asimov, ma ancora di più nella sua concezione psicostorica. L’evoluzione di Terminus in termini di sviluppo scientifico ha stravolto le equazioni del Piano Seldon tanto da rendere FONDAMENTALE comprendere le esigenze e le interazioni dei singoli individui. Golan Trevize è entità speculare e opposta di ciò che nel mondo di Tolkien incarnava Tom Bombadil. Al posto della neutralità tolkeniana rappresentata da chi è persino oltre il potere dell’Anello, di chi continuerà a vivere sempre e comunque, abbiamo il libero arbitrio di Trevize che con la sua unicità può decidere le sorti della Galassia intera. La psicostoria nella sua accezione iniziale si frantuma e il Piano Seldon, falcidiato dall’effetto farfalla del Mulo prima, e dalla tecnologia della Prima Fondazione poi, annaspa.

Come se allo sviluppo tecnologico estremo si accoppiasse in maniera indiretta la crescente importanza dell’individuo. Come se anche nella percezione di Asimov, nella sua comprensione del presente, l’eleganza di una matematica capace di prescindere dal singolo ‘io’ sia stata costretta a cedere il passo a un futuro determinato anche dai singoli individui.

Ci sarebbe ancora tanto da dire sulle Fondazioni di Asimov. La mia personale sintesi? Si possono recriminare ingenuità stilistiche e tecnologiche all’opera di Asimov. Si può respirare, in alcuni casi, un aroma vagamente retrò. Ma quando si entra in contatto con la mente dell’autore, con i suoi intrecci, le sue visioni, con tutto ciò che ci mostra attraverso la lente pop di una complessa avventura spaziale, le cose da comprendere e imparare sono tante. La (psico)storia che ha raccontato è più grande dei personaggi che la abitano perché questa è l’essenza della sua narrazione, o almeno di quella impostata per buona parte delle Fondazioni. Resta una domanda. Cosa avrebbe visto, cosa ci avrebbe raccontato Isaac Asimov se avesse potuto applicare i meccanismi raffinati del suo pensiero a un presente tormentato come il nostro?
Profile Image for Riccardo Mazzocchio.
Author 3 books88 followers
June 11, 2021
Geniale: immaginazione scientifica avanzata considerando che fu concepito prima del 1950! La storia dell'umanità nei suoi cicli (guerre, imperi, distruzioni, decadenza, miseria, progresso scientifico/tecnologico, prosperità) si ripete anche in un lontano futuro a scapito di nuove pianeti e galassie. L'uomo, più esattamente il maschio, come dominatore incontrastato dell'universo. Qui non c'è spazio per alieni nel senso di una prospettiva diversa, più interessante e innovativa di quanto non sia stata quella umana (espansione a tutti i costi). Credo che Asimov abbia voluto offrire una visione critica di questa non-evoluzione dato il finale. Ho trovato una cosa particolarmente interessante tra le tante immaginate dall'Autore e cioè che lo sviluppo del linguaggio, capacità tutta umana che ha contribuito alla socializzazione e alla vita in comune, abbia paradossalmente isolato l'individuo rispetto alla capacità, atrofizzatasi di conseguenza, di "leggere nel pensiero" cosi da capire e carpire sentimenti e emozioni, consentendogli di dire e non dire, di mentire e fingere senza rivelarsi, di nascondere i veri intenti. Da qui l'alternativa necessaria della Seconda Fondazione per venire a capo dei cicli...
Profile Image for Claudia.
324 reviews30 followers
February 16, 2012
I casi sono due:
A: Asimov ha inventato una macchina del tempo per viaggiare nel futuro e tornare per raccontarci quello che ha visto.
B: Asimov è un uomo proveniente dal futuro tornato indietro per regalarci una visione del mondo in cui lui ha vissuto.

Non vedo altre possibilità, visto il genio che ha avuto nell'immaginare un possibile universo come quello presentato nel ciclo delle fondazioni. Un genio.
Profile Image for Simona F. 'Free Palestine, Stop Genocide'.
616 reviews60 followers
Currently reading
August 31, 2025
Prima Fondazione
E' trascorso un centinaio di anni dalla nascita della prima Fondazione sul pianeta Terminus, situato alla periferia della galassia. Le previsioni dell'ormai defunto Hari Seldon, inventore della psicostoria, sembrano verificarsi in ogni dettaglio grazie a pochi illuminati che credono in Seldon e cercano di non modificare il corso "ideale" degli eventi. Solo così, aveva predetto Seldon, il periodo di crisi si sarebbe risolto in mille anni anziché trentamila. Ogni capitolo del romanzo corrisponde più o meno ad una "crisi Seldon", ad un punto di svolta cruciale per il futuro dell'umanità. Ad ogni capitolo si avanza di svariati decenni e si perdono di vista i personaggi precedenti. Questo è forse l'unico dispiacere prodotto da questo romanzo: non si riesce ad affezionarsi a nessuno e la storia prosegue a balzelli enormi, fredda e ineluttabile.

Fondazione e Impero
Romanzo di passaggio, poco avvincente, un po' dispersivo. Ho fatto davvero fatica a finirlo ma adesso sono ancora più curiosa di iniziare Seconda Fondazione.
Profile Image for Yukino.
1,120 reviews
Read
December 30, 2014
*PRIMA FONDAZIONE - 02/04/2014
Le prime 50 pagine un po' macchinose. Storie diverse con un filo logico unico. Ho faticato un po' all'inizio perché c'è molta teoria..molti discorsi sulla psicostoria..ma questo mi è servito per capire i meccanismi successivi. Come al solito Asimov è geniale. E ora sono pronta per divorarmi il resto ^_^

*FONDAZIONE e IMPERO - 04/04/2014
Questo invece l'ho divorato!!!! Il misterioso Mulo che sta mettendo in ginocchio la Fondazione,il ritorno su Trantor..e..dov'è la Seconda Fondazione???? Anche se ad un certo punto il dubbio mi è venuto e quindi non è stata proprio una sorpresa,devo dire che mi è proprio piaciuto. La sorpresa è un'altra,perché se ho capito bene...insomma davvero bello. Ora via con il successivo!!!! Confermo la genialità di Asimov.

*SECONDA FONDAZIONE - 06/04/2014
Davvero davvero carino! molto più leggero se vogliamo rispetto agli altri due. Un gruppo di persone decide di scoprire dove si trova la Seconda Fondazione. La figlia di uno di questi ascolta il piano e decide di "infiltrarsi" per partecipare e aiutare anche lei. Inizia così un'avventura che ti prende..fino al capitolo finale quando tutto si svela..bello! Ecco premetto che adoro Asimov e che anche quando scrive "storielle anni 50" mi piace parecchio. Per cui a molti forse non piacerà. Ora passiamo al prossimo e ultimo libro del ciclo che credo poi sia il nucleo di tutto ^_^
Profile Image for Ajeje Brazov.
950 reviews
October 21, 2017
21 Maggio 2010
Letti i primi 2: "Prima Fondazione" e "Fondazione e Impero".
Assolutamente incredibile come ad uno scrittore nel 1951 gli sia venuto in mente un mondo, anzi universo galattico di queste proporzioni, non posso che definirlo: "Genio"
Devo ammettere che in alcuni capitoli ho fatto fatica a stargli dietro, perchè ci sono molti salti temporali e un ricambio continuo di personaggi, ovviamente.
Continuo con gli altri 2: Seconda Fondazione e L'orlo della Fondazione
Lo consiglio vivamente a chiunque, non è solo un libro di fantascienza ma anche una storia sul decadimento dell'umanità, che oggi 2010, dopo circa 60 anni dalla stesura del primo, è molto sentito.
30 Luglio 2010
Finita la lettura del terzo libro "Seconda Fondazione", mi è piaciuto veramente molto, adesso si incomincia a delineare bene tutta la storia. Asimov è veramente un maestro di scrittura, riesce a cullarti con "semplici" parole attraverso tutta l'avventura, è un piacere leggere i suoi libri, esprimono tranquillità, un filo di malinconia, serenità, mai violento.
11 Giugno 2011
Conclusa anche la lettura del quarto libro "L'orlo della Fondazione", davvero interessante!
Complimenti ad Asimov perchè è riuscito a creare un universo futuro, molto lontano, convincente (come se gli avvenimenti, i personaggi e le tecnologie siano vere, reali).
Profile Image for Drilli.
384 reviews33 followers
April 28, 2021
La cosa che più ho apprezzato dei Ciclo delle Fondazioni è l'ambizione e la capacità di Asimov di concepire un'epopea destinata sin dal principio a svilupparsi su un piano temporale veramente veramente lungo.
Non mi ha entusiasmato il suo saltellare da un evento storico all'altro, con stacchi di 30, 50 o 80 anni da un episodio all'altro e i conseguenti continui cambi di personaggi, però questo schema consente espedienti e riflessioni molto interessanti (sulla Storia e il modo di raccontarla, sulla sociologia e la psicologia, ma anche sulla possibilità per chi è al potere di sfruttare la speranza in momenti migliori e l'attesa stessa di questi momenti, e altro ancora). Così come interessanti sono le tematiche alla base dell'intero ciclo e che costituiscono la scienza della "psicostoria" ideata da Asimov, con tutte le conseguenze che essa e il "Piano Seldon" portano con sé.
La pecca principale del ciclo, per quelli che sono i miei gusti, è data dal fatto che tutti gli episodi narrati hanno una struttura piuttosto simile (il che purtroppo li rende un po' prevedibili) e soprattutto il fatto che i vari protagonisti si somigliano tantissimo tra di loro, al punto che si fa quasi fatica a distinguerli l'uno dall'altro (tranne alcuni casi).
Non fosse stato per questo, sono sicura che il mio giudizio si sarebbe alzato parecchio, perché per il resto apprezzo molto la scrittura così fluida e lineare di Asimov, che si lascia leggere senza alcun impegno pur sollevando di volta in volta interessanti spunti di riflessione.

Scrivo qualche riga in più sui singoli romanzi che compongono il volume:

Prima Fondazione: ⭐⭐
Poco più che un'introduzione, che purtroppo non mi ha catturata né convinta molto.
Di fatto, è più una raccolta di racconti brevi con ambientazione comune che un romanzo omogeneo, e questo, se è vero che rende molto bene il senso di un Piano destinato a svolgersi su molti secoli, penalizza però l'immersione nella storia, visto che ad ogni salto temporale cambiano completamente anche i personaggi. Tralaltro, i vari "racconti" hanno tutti struttura e personaggi terribilmente simili, il che li rende anche piuttosto ripetitivi.
I temi trattati e le prospettive su quanto sarebbe accaduto in seguito, però, mi hanno incuriosita quel tanto da farmi andare avanti con la lettura. Interessantissimi i principi della psicostoria e il tema del ricorso alla religione, da parte dei potenti, per creare consensi nei pianeti aggiogati.

Fondazione e impero: ⭐⭐⭐
Il secondo romanzo riduce a due i salti temporali, per cui finalmente c'è tempo di immergersi di più negli avvenimenti. La prima metà soffre ancora di struttura e personaggi pressoché identici ai "racconti" del romanzo precedente: c'è una crisi in arrivo, qualche intrigo politico, e poi il protagonista di turno - intelligente e carismatico - risolve la situazione, che si conclude con un "te l'avevo detto io!" (o meglio, "te l'aveva detto Hari Seldon!").
La seconda metà, però, presenta ben 2 personaggi che si differenziano dai precedenti e anche lo schema muta quel tanto che è bastato a farmi rinascere l'interesse nei confronti della storia.

Seconda Fondazione: ⭐⭐⭐½
Anche in questo caso il romanzo si compone di due parti, ma nella prima ritroviamo alcuni dei personaggi del libro precedente, il che elimina per buona parte il senso di straniamento dato dal continuo cambio di contesto, mentre la seconda è talmente ricca di colpi di scena da mantenere l'interesse sempre vivo (nel finale sembra quasi un poliziesco!), per cui mi è piaciuto più dei precedenti. La comparsa della Seconda Fondazione rende la trama e le tematiche più interessanti, ma ancora si sente un po' quel ripetersi di schemi e tipoi che fa perdere clamore ai colpi di scena, perché in fondo te li aspetti. Menzione d'onore al personaggio di Arcady Darell, che aggiunge freschezza e qualche risata alla storia.

L'Orlo della Fondazione: ⭐⭐⭐⭐
Finalmente, niente più suddivisioni: è il romanzo più lungo del volume ed è anche il solo ad avere un unico piano temporale. C'è tutto il tempo, quindi, di approfondire i personaggi - che ne escono finalmente meno piatti che nei romanzi precedenti - ma anche di far spazio a nuove tematiche e spunti di riflessione. Per me, che prediligo i romanzi dal passo lento, è sicuramente il migliore dei quattro. Lo sguardo al passato, l'inizio della ricerca del pianeta d'origine dell'umanità, il mistero che circonda il pianeta Gaia e i primi accenni al collegamento col ciclo dei robot, poi, hanno stuzzicato notevolmente il mio interesse e mi aspetto quindi grandi cose da Fondazione e Terra, già messo in wishlist.
Profile Image for The Frahorus.
991 reviews100 followers
August 24, 2018
Non ho dubbi nel definire questo Ciclo delle Fondazioni il capolavoro di Asimov! Il Ciclo delle Fondazioni raccoglie la bellezza di quattro romanzi: 1) Fondazione; 2) Fondazione e Impero; 3) Seconda Fondazione; 4) L'orlo della Fondazione. I primi tre formano la cosiddetta Trilogia della Fondazione, scritti esattamente nel 1951, 1952 e 1953. L'ultimo, L'orlo della Fondazione, è stato scritto nel 1982 ed è il quarto libro che continua la storia della Fondazione. In realtà ci sarebbero altri romanzi che farebbero parte della Fondazione, e sono: Preludio alla Fondazione (1988), Fondazione Anno Zero (1992) e Fondazione e Terra (1986).
- Fondazione = L’Impero Galattico è avviato verso la decadenza; Hari Seldon, lo scienziato inventore della Psicostoria, ha però un suo progetto per limitare la fase della barbarie a pochi secoli. Il suo strumento sarà la Fondazione, un’Istituzione di scienziati enciclopedisti su un lontano pianeta.
- Fondazione e Impero = L’immenso Impero Galattico è scosso dai sussulti dell’agonia, dilaniato da sanguinose lotte intestine, e le autorità centrali non sono più in grado di tenere a freno le rivolte che scoppiano ovunque. Da questa caotica situazione emerge una nuova temibilissima forza: una sorta di milizia privata che con astuzia si impadronisce via via di tutte le leve di comando. Il suo capo è un avventuriero misterioso dotato, a quanto si dice, di poteri sovrumani: il Mutante. Chi è? Da dove viene? Dove si nasconde? Troppo tardi… coloro che vogliono annientarlo si accorgeranno che il Mutante è più forte e più vicino di quanto sospettino.
- Seconda Fondazione = Dopo secoli di decadenza l’Impero Galattico si è finalmente dissolto, ma l’istituzione che ne sta prendendo il posto, la Fondazione, incontra molti problemi davanti a sé. E’ sorta infatti una nuova spaventosa minaccia rappresentata dal misterioso “Mule”, un mutante dotato di straordinari poteri e in grado di dare vita a una spaventosa tirannia interplanetaria. Per riuscire ad averne ragione, sarà necessario l’aiuto della leggendaria Seconda Fondazione, l’istituzione gemella fondata secoli prima e rimasta fino a quel momento nell’ombra.
- L'orlo della Fondazione = Quarto volume della grande saga galattica asimoniana, una straordinaria avventura dell’intelligenza e della fantasia, giocata tra intrighi e complicazioni politiche, lotte e tragedie, sorprese e amori. Viaggiando su straordinarie navi spaziali tra stelle, pianeti e asteroidi, battendosi con le più sottili e raffinate facoltà della mente, perdendosi nella ricerca di un mitico pianeta chiamato Terra dove si narra abbia avuto origine la grande avventura umana, gli uomini e le donne della galassia asimoniana si incontrano e si scontrano, si amano e si temono, si combattono e si riconciliano, dando vita a una saga cosmica che ha la tensione drammatica della realtà e il fascino senza confini della fantasia.
Il protagonista assoluto di tutti e quattro i romanzi è certamente Hari Seldon, creatore della Psicostoria e ideatore del Piano Seldon. Asimov, con questo stratagemma, riesce a ideare una scienza che prevede il futuro e, in parte, lo condiziona.
Profile Image for Fred Hughes.
843 reviews51 followers
May 6, 2012
Asimov at his best, which is out of this world.

A prolific writter with a wicked sense of the impossible and able to bring you along on the ride.

100's of books written. Hour after hour of enjoyment
Profile Image for Roberto.
365 reviews41 followers
August 13, 2017
La nascita della fantascienza moderna.
Profile Image for Elena.
173 reviews7 followers
July 14, 2021
Non è "solo" un romanzo di fantascienza: per quanto sia ambientato nello spazio, su altri pianeti, ci siano navicelle spaziali e tecnologie avanzatissime, il romanzo non si riduce a viaggi spaziali e navicelle. Assieme alla fantascienza, si mischiano storia, filosofia e religione; si prende in esame uno dei più grandi "problemi" di tutti i tempi: esiste un Fato, un Destino che ci guida ed è già stato tutto deciso o è tutto a caso? E se esiste un qualcosa che guida i nostri passi, siamo così privi di libero arbitrio?

I primi tre libri sono, a mio avviso, i meglio riusciti: si assiste a una carrelata di avvinemtni storici che caratterizzano la galassia in generale e la Fondazione in particolare, che si intersecano gli uni con gli altri e sono la conseguenza gli uni degli altri; lo stile è icastico, incisivo e incalzante e gli avvenimenti sono coinvolgenti. Sembra di assistere al dispiegamento di una parastoria in cui i fatti storici che abbiamo studiato a scuola sembrano ripetersi in chiave fantascientifica: non ho potuto fare a meno di notare diversi parallelismi e ho adorato queste somiglianze, lasciando intendere come l'uomo possa cambiare strumenti e spazi ma rimane comunque coerente con se stesso 8che poi è il principio della psicostoria, più o meno).

Il quarto libro, invece, è stato quello che mi ha convinta meno: molto più speculativo e descrittivo, è il romanzo che affronta in maniera esplicita il problema di cui sopra, e che negli altri tre era solo accennato, come un sottofondo musicale. Purtroppo, lasciandosi andare a riflessioni e pensieri, ha perso completamente l'immediatezza dello stile dei primi tre, preferendo descrizioni dettagliate (sembrava quasi che Asimov avesse scoperto della loro esistenza in quel momento e come un bambino entusiasta le abbia inserite ovunque) e riflessioni molto spesso ripetitive e inutili.
Anche gli avvenimenti narrati non mi hanno coinvolta più di tanto e la conclusione mi ha fatto storcere parecchio il naso, probabilmente perché non condivido affatto la visione che l'autore lascia intendere in merito, appunto, al libero arbitrio e a chi (o cosa) conduca la nostra vita.

Nel complesso, per quanto la lunghezza possa scoraggiare, si è rivelato un libro scorrevole e piacevole che ha rallentato solamente nel finale.
Si può decidere di leggerlo come semplice romanzo di fantascienza con avventure divertenti, espedienti interessanti e sorprendenti e personaggi molto variegati e uno più bello dell'altro (e, a mio avviso, Asimov ha creato una delle migliori eroine di sempre); oppure, lasciarsi coinvolgere dai sottesi del romanzo e domandarci anche noi quello che già gli antichi greci si chiedevano: siamo padroni del nostro destino oppure stiamo seguendo un piano già predisposto da qualcun altro?
Profile Image for Ilaria Vigorito.
Author 3 books27 followers
September 24, 2021
Passano gli anni e ci sono sicuramente dettagli e situazioni che sanno di anni Cinquanta e anni Ottanta, ma la saga della Fondazione resta un capitolo meraviglioso del genere fantascientifico e il capolavoro di Asimov e io, dopo diciassette anni e più da quando l'ho letta la prima volta, ne resto innamorata alla follia. L'ho divorato, incombenze quotidiane permettendo, come se fosse stata la prima volta che lo leggevo e non avessi saputo assolutamente nulla della trama e del finale.

E adesso tocca di nuovo a "Fondazione e Terra"!
Profile Image for Luca Broggi.
52 reviews1 follower
August 13, 2020
Wow, davvero mi è piaciuto un sacco. Dicano pure che lo stile è spoglio, ma quanto è scorrevole! Aria fresca rispetto a quello che mi aspettavo: le cose succedono, senza fronzoli e senza dietrologia (salvo quella che fa parte della trama).

Ammiro il fatto che il ciclo sia stato scritto nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, giusto per contestualizzare la fantascienza più credibile che ho letto fin'ora (salvo i Reietti dell'altro pianeta, forse).

Devo ringraziare il mio amico Carlo per avermi consigliato quest'avventura.
Profile Image for Karl Stark di Grande Inverno.
523 reviews18 followers
January 31, 2014
Fondazione
Noioso. I vari episodi non sono molto interessanti, e le pagine si susseguono per inerzia del lettore fino alla fine.
Si salvano solamente i personaggi principali, caratterizzati in modo apprezzabile.
Voto: 2/5

Fondazione e Impero
Se possibile, ancora più noioso del primo.
Due racconti lunghi: il primo insulso, in cui sembra che debbano avvenire tante cose, ma alla fine non succede quasi nulla.
Il secondo è sconclusionato, sia nella narrazione sia nello svolgimento della trama; lo salva il colpo di scena finale, abbastanza prevedibile ma comunque gestito bene da Asimov.
Voto: 2/5

Seconda Fondazione
Discretamente godibile nel suo complesso, anche se la protagonista è piuttosto antipatica, nel suo essere estremamente saccente.
Il fatto che sia un'unica vicenda aiuta sicuramente, fornendo ad Asimov la scusa per imbastire una trama di più ampio respiro,
dettagliando meglio lo scenario entro cui si muovono i personaggi.
Voto: 3/5

L'orlo della Fondazione
Bello per metà.
La prima parte si trascina stancamente, senza avere molto da dire.
Nella seconda invece, la trama ingrana ed il ritmo cresce di conseguenza, lasciando alcuni punti in sospeso che verranno, credo, risolti nell'ultimo romanzo della Fondazione (Fondazione e Terra).
Nota negativa: alcuni personaggi non vengono sfruttati a dovere, e vengono dimenticati nel pur gradevole finale.
Voto: 3/5

Mi aspettavo decisamente di più da questa saga.
Dopo tutto il bene che avevo sentito, dopo tutte le recensioni entusiastiche che ho letto, dopo tutta la fama intorno ad uno dei cicli fondamentali della SF, la mia reazione al termine del libro è stata: tutto qui?
Ci sono alcuni aspetti dei romanzi che risultano molto buoni, considerando che sono stati scritti oltre mezzo secolo fa: ad esempio la costruzione di un'affresco galattico coerente; oppure la creazione di una nuova scienza, anche se alla fin fine è statistica, mica magia o chissà che altro; la struttura ad episodi che espongono le vicende della società futura nel corso dei secoli...
Ma il tutto è raccontato in modo mediamente noioso, con personaggi a cui riesce difficile affezionarsi.
Siamo distanti anni luce dai fasti del Ciclo dei Robot, a mio umile parere la cosa migliore che Asimov abbia scritto, oppure da
altri suoi romanzi che sono invecchiati meglio.
23 reviews1 follower
October 13, 2011
d-- have you read the foundation series yet? if not, shame on you! it might be a little dry, but it's the finest bit of sci-fi world-building that i think i've ever read. yeah, yeah, people will argue with me about that, but some of the worlds people build i have a really hard time actually "seeing" -- no matter how much detail there is. but with asimov, i felt like i was there. this place was real and might truly be a part of our (far) future. and psycho-history is an amazing concept -- i might even say it changed how i looked at REAL history after that. it's one of those series of novels that sticks in your head for YEARS afterwards and actually gives you new tools with which to look at your own reality -- if that makes any sense.

asimov is one of my idols (and i don't have many). everything he's written is worth reading (though good luck 'cause he wrote a book a month for most of his life) -- but the foundation series should be required reading for everybody! --e
Profile Image for Tyler.
3 reviews
November 14, 2013
I love science fiction, but I did not love these books. For me, Asimov's appeal lies in his incredible vision: the technological advances he predicts, together with the rich history and culture he invents. Unfortunately, I feel that his characters are terribly weak, and exist only as necessary (and perhaps unwelcome) literary devices that showcase his world. His lack of focus on character depth, combined with the vast jumps in time between each novel, made me lose interest rather quickly.

If you love reading history books and science fiction, you might actually love this series. But as a literature guy, I was disappointed.
Profile Image for Francesco.
Author 4 books8 followers
August 26, 2016
Tutto nasce qui. Non c'è bisogno di aggiungere nulla. Star Wars, Blade Runner, Mass Effect... ogni capolavoro del mondo moderno e contemporaneo dell'entertainment ha preso qualcosa da questo ciclo di libri. Asimov ha ideato la sua fantascienza, e il mondo lo ha seguito come se fosse il solco per il futuro.

"Fondazione e Impero" e "Seconda Fondazione" sono, a mio parere, capolavori assoluti. Dalle eroine improbabili alle battaglie spaziali, dall'ampio respiro del viaggio interstellare alla quotidianità dei nativi di piccoli pianeti abbandonati. Il libro di fantascienza che ho amato di più.
Profile Image for Giulia Sicuro.
368 reviews11 followers
January 1, 2020
Gli do 3 stelle per la genialità dell'autore, ma che testa deve avere una persona per partorire visioni così??? ... Ma per quanto riguarda la trama in sé.. Uhh che fatica, dopo 600 pagine ho capito la storia il senso ecc ecc.. Ma a personaggi è durissima... Non gli stavo dietro.
Forse non è il mio genere!
Buon 2020 pieno di letture
Profile Image for Claudio Causio.
1 review
February 3, 2020
Quattro opere d'arte, una più bella e intricata dell'altra: scienza, fantasia, azione, avventura, storia e filosofia. Guerre che scoppiano, altre che vengono combattute a suon di dibattiti per chi ha escogitato il piano-e-contropiano migliore, colpi di scena a destra e a manca per uno dei capolavori del Novecento. Asimov sta alla fantascienza come Tolkien sta al fantasy.
Profile Image for Gioggio.
5 reviews6 followers
October 13, 2015
Una meravigliosa visione futuristica della storia dell'umanità, con qualche lezione morale qua e là che non fa mai male.
Profile Image for aetnensis.
107 reviews6 followers
March 18, 2023
La prima rilettura del ciclo delle fondazioni a distanza di quasi dieci anni, è stato infatti uno dei primi libri di fantascienza che abbia mai letto e se possibile l'ho apprezzato anche più di prima. Se la storia la spiegassero a scuola ricalcando Fondazione sarebbe stata la mia materia preferita: caduta dell'impero, piccole comunità monastiche che scrivono enciclopedie e tramandano il sapere, avvento dei mercanti e l'inizio di una grande signoria... Niente di nuovo sotto il sole in un certo senso, ma nonostante il filo della psicostoria, scienza creata dal mitologico Hari Seldon che riesce a prevedere il futuro tramite la psicologia delle masse, si scopre che il tempo riserva ancora molte sorprese. Tra tutte quella del Mulo, protagonista indiscusso del secondo e terzo libro, figura iconica ben inserita nell'archetipo del super-cattivo che vuole conquistare il mondo per desiderio di rivalsa. In tutto ciò emerge la misteriosa Seconda Fondazione che piano piano avrà un ruolo sempre più centrale e che allarga gli orizzonti del piano di Hari Seldon.
Mi ha fatto molto molto piacere riscoprire che in Seconda Fondazione e Fondazione e Impero ci siano due protagoniste donne tutto sommato non così banali. Asimov in realtà forse non esce mai dalla banalità dei personaggi, ma proprio per questo ho apprezzato la linearità di queste personagge. Certo non mi aspettavo eroine femministe o grandi figure sfaccettate ma sono stata favorevolmente colpita. Purtroppo comunque non è esente da situazioni che ho trovato fastidiose, in particolare nell'ultimo libro di questa raccolta, L'orlo della fondazione, che è molto più tardo rispetto ai primi tre. Ho trovato terrificante la proiezione di fantasie sul personaggio di Bliss (perché parliamoci chiaro, di questo si tratta) cosa che non riesco ad ignorare, anche se riesco a "comprendere" e sinceramente non riesco a dargli il 10/10 che vorrei per questo motivo! A parte questo, pure quest'ultimo capitolo che si svolge secoli dopo la saga del Mulo, l'ho trovato estremamente accattivante e l'ho letteralmente divorato. Asimov, con la scusa della ricerca della Seconda Fondazione, cerca di trovare una quadra a tutta la sua produzione, tirando in ballo pure gli eterni e i robot: non so se la cosa funzioni al meglio ma assicuro che prendersi delle pause dalla lettura è stato veramente difficilissimo.
Profile Image for Tassia.
102 reviews54 followers
July 19, 2021
Magnifico.

Questa raccolta, edita da Mondadori, raccoglie i primi 3 romanzi del Ciclo delle Fondazioni più il primo sequel, scritto da Asimov in seguito alla grande richiesta da parte dei lettori dopo il successo della trilogia originale. Dato questo presupposto, mi aspettavo che il quarto libero sarebbe stato il più debole della raccolta, eppure mi sono dovuta ricredere: mentre il primo serve a delineare la storia e i successivi due a riportare gli eventi più importanti dei primi quattro secoli del Piano, il quarto è quello che, a livello di personaggi, storia e ambientazione, è meglio riuscito (sicuramente non può essere tralasciato il fatto che il quarto sia stato scritto trent'anni dopo la trilogia originale, quindi porta con sé una maestria e raffinatezza che l'autore ha potuto coltivare per decenni).

Nonostante sia una grande ammiratrice dello scrittore, di cui avevo letto i racconti sui robot, solo nella breve postfazione mi sono resa conto di come molte delle sue opere principali siano in realtà un'espansione di questo ciclo, a partire per l'appunto dai racconti sui robot fino al celebre romanzo La fine dell'eternità. Benché le opere possano essere prese e apprezzate anche singolarmente, solo avendo chiara la spina dorsale delineata da questa raccolta si possono incastonare tutti i lavori e apprezzare appieno la maestosità dell'opera, cogliere i temi ricorrenti e le loro conseguenze a livello micro (nella singola opera) e macro (a livello di Ciclo), come nel caso delle Tre leggi della robotica.

Imprescindibile per gli appassionati di fantascienza.
Profile Image for Lady Elly.
61 reviews1 follower
November 8, 2020
Questa edizione racchiude quattro libri in uno, devo ammettere che ho preferito i primi tre nonostante abbia semplicemente amato la conclusione di "L'orlo della Fondazione".
Benché si tratti di una storia che risente dei suoi anni su alcuni aspetti (il ruolo marginale dei personaggi femminili, il fatto che esista solo l'umanità come unica forma di vita nella Galassia, ecc.) la trama e i personaggi mi sono piaciuti tantissimo. Riuscire a raccontare 500 anni di storia in poco più di 700 pagine senza annoiare è difficile. Resta il fatto che alcune parti sono effettivamente noiose, credo che l'ultimo libro sia il più noioso tra i quattro.
La storia è molto più complessa di quanto si pensi non è solo una storia di fantascienza, c’è di tutto: scienza, filosofia, religione, sociologia e riuscire ad amalgamare tutto senza far perdere l’attenzione è da maestri. Sicuramente senza Asimov, il mondo non sarebbe come è, se alcune volte ho sorriso per una tecnologia del tutto obsoleta, in altri casi ho intravisto la sua genialità nel vedere il presente; chissà se ci sarà un Hari Seldon anche per noi in un futuro che sembra sempre più alle porte.
Un libro che merita di essere letto per la profondità dei temi trattati, sarebbe riduttivo chiamarla fantascienza.
Profile Image for Alessandro.
23 reviews1 follower
November 28, 2021
Lo avevo già letto da ragazzo, alcuni punti base me li ricordavo e sono i pezzi forti del romanzo. La struttura base, l'idea della psicostoria, è veramente buona e permette al romanzo di avere una bella impalcatura logica.
E' stato piacevole rileggerlo anche se in tanti punti ho dovuto mettere da parte la razionalità, per via degli ovvi anacronismi, che in più punti fanno sorridere, dovuti al fatto che la trilogia è stata scritta negli anni 50 del secolo scorso: l'energia atomica, per esempio, è la fonte di energia più avveniristica e i pianeti "decaduti" sembrano utilizzare solo combustibili fossili anche per i viaggi interstellari nell'iperspazio, non c'è nessun accenno alla teoria della relatività (anche se questa era nota da tempo nel 1950) e il commercio all'interno della galassia è basato su beni come grano o patate. Insomma, per certe cose, il contesto fantascientifico è abbastanza superfluo e la storia poteva benissimo ambientarsi "a terra" (in effetti il parallelo con la caduta dell'impero romano è abbastanza trasparente).
In ogni caso, si tratta di un classico che merita di sicuro una lettura.
Profile Image for Demis Biscaro.
304 reviews1 follower
August 6, 2025
Ho letto i quattro romanzi centrali del ciclo della Fondazione (il sottotiolo del volume recita "La quadrilogia completa", peccato che ora sia una eptalogia...) durante l'estate tra la seconda e la terza superiore, dopo che avevo letto Preludio alla Fondazione durante l'inverno. È stata una lettura entusiasmante, che mi aveva coinvolto moltissimo, soprattutto durante i primi tre romanzi, che per me rimangono i migliori. L'orlo della Fondazione è inutilmente prolisso e diventa interessante solo nella parte finale.
Stilisticamente non è un capolavoro e, tolto Hari Seldon, il Mulo e Daneel R. Olivaw, i personaggi si dimenticano facilmente. Ciò che rimane impressa in modo indelebile è la sensazione di aver assistito al dipanarsi di una storia futura dal respiro grandioso, frutto di una fantasia capace di costruire architetture insieme realistiche e affascinanti.
Per chi ama la fantascienza, i primi tre romanzi sono da leggere assolutamente.
Displaying 1 - 30 of 117 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.