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Το γιγάντιο καλαμάρι: Ταξίδι στο όνειρο της απεραντοσύνης
Ένα ταξίδι έξω από τα συνηθισμένα, στη δίνη των κυμάτων, στα μήκη και στα πλάτη του κόσμου και πρώτα απ’ όλα της θάλασσας, με οδηγό τα όνειρα, το πάθος, τις ιστορίες. Γιατί οι ιστορίες είναι το υλικό απ’ το οποίο είμαστε φτιαγμένοι.
Το γιγάντιο καλαμάρι είναι ένα από τα τελευταία μυστήρια της θάλασσας. Για αιώνες η ύπαρξη του μυστηριώδους αυτού γίγαντα του βυθού αμφισβητήθηκε ως ναυτικό παραμύθι. Ο Φάμπιο Τζενοβέζι, ως έξοχος παραμυθάς, αφηγείται κομμάτια της ζωής του και πλήθος αληθινές ιστορίες με πρωταγωνιστές τολμηρούς καπετάνιους, την παραγνωρισμένη Μαίρη Άννινγκ, που πέρασε τη ζωή της αναζητώντας απολιθώματα, τον Δανό επίσκοπο Έρικ Ποντόππινταν και τον Γάλλο φυσιοδίφη Πιερ Ντενύ ντε Μονφόρ, που φαντάστηκαν το Κράκεν, και τον ντον Φραντσέσκο Νέγκρι, έναν ιερέα στη Ραβέννα, που πρώτος το ονόμασε και το περιέγραψε.
Αφηγείται ακόμη την ιστορία ενός νησιού στα ανοιχτά της Σικελίας που αναδύθηκε ξαφνικά από τον αφρό της θάλασσας και εξίσου αιφνίδια ξαναβυθίστηκε αλλά και της ανακάλυψης των σπηλαίων του Λασκό με τις περίφημες τοιχογραφίες της παλαιολιθικής εποχής. Και πάνω από όλα μάς μιλά για το γιγάντιο καλαμάρι με τις κινήσεις που υπνωτίζουν, ένα σύμβολο της αγάπης και της ίδιας της ζωής, και τα όσα μπορεί αυτό να μας διδάξει.
Το "Γιγάντιο καλαμάρι" είναι μια ιστορία του πολιτισμού δοσμένη με τρυφερό βλέμμα, μια επίκαιρη οικολογική κραυγή ενάντια στη ρύπανση των ωκεανών, ένας ύμνος στους οραματιστές που πιστεύουν στο φαινομενικά αδύνατο.
Το γιγάντιο καλαμάρι είναι ένα από τα τελευταία μυστήρια της θάλασσας. Για αιώνες η ύπαρξη του μυστηριώδους αυτού γίγαντα του βυθού αμφισβητήθηκε ως ναυτικό παραμύθι. Ο Φάμπιο Τζενοβέζι, ως έξοχος παραμυθάς, αφηγείται κομμάτια της ζωής του και πλήθος αληθινές ιστορίες με πρωταγωνιστές τολμηρούς καπετάνιους, την παραγνωρισμένη Μαίρη Άννινγκ, που πέρασε τη ζωή της αναζητώντας απολιθώματα, τον Δανό επίσκοπο Έρικ Ποντόππινταν και τον Γάλλο φυσιοδίφη Πιερ Ντενύ ντε Μονφόρ, που φαντάστηκαν το Κράκεν, και τον ντον Φραντσέσκο Νέγκρι, έναν ιερέα στη Ραβέννα, που πρώτος το ονόμασε και το περιέγραψε.
Αφηγείται ακόμη την ιστορία ενός νησιού στα ανοιχτά της Σικελίας που αναδύθηκε ξαφνικά από τον αφρό της θάλασσας και εξίσου αιφνίδια ξαναβυθίστηκε αλλά και της ανακάλυψης των σπηλαίων του Λασκό με τις περίφημες τοιχογραφίες της παλαιολιθικής εποχής. Και πάνω από όλα μάς μιλά για το γιγάντιο καλαμάρι με τις κινήσεις που υπνωτίζουν, ένα σύμβολο της αγάπης και της ίδιας της ζωής, και τα όσα μπορεί αυτό να μας διδάξει.
Το "Γιγάντιο καλαμάρι" είναι μια ιστορία του πολιτισμού δοσμένη με τρυφερό βλέμμα, μια επίκαιρη οικολογική κραυγή ενάντια στη ρύπανση των ωκεανών, ένας ύμνος στους οραματιστές που πιστεύουν στο φαινομενικά αδύνατο.
208 pages, Paperback
First published January 1, 2021
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496 people want to read
About the author
Fabio Genovesi
24 books141 followersBorn in 1974, Fabio Genovesi is the author of three novels and is a regular contributor to Vanity Fair and La Lettura, the literary supplement to the Italian newspaper Corriere della Sera. He also writes for film and has contributed articles to Rolling Stone.
His second novel, Esche vive (Live Bait), was translated into ten languages.
His second novel, Esche vive (Live Bait), was translated into ten languages.
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Community Reviews
Displaying 1 - 30 of 146 reviews
July 12, 2021
Tanto tempo fa avevo messo una X su Fabio Genovesi: mi ero cioè ripromessa che non l'avrei mai più letto. O meglio, qualcosa tipo, "Con me Genovesi ha chiuso, ormai non credo che possa più riscattarsi, ai miei occhi."
E come scrive lui in questo suo libro: “Già, eccola la parola assassina: ormai. Lei non passa mai di moda, e ora come allora serve a non partire, non fare, non provare mai a cambiare le cose intorno a noi. È una parola corta, ma basta a riempire una vita di scontento, giorno dopo giorno fino all’ultimo, raccontandoci che per essere felici è troppo tardi, ormai.”
Quindi, come scrive lui, "Mai dire ormai."
In questo libro tanti sono gli echi dei grandi romanzi, da Melville a Verne, e ogni volta che ne ho incontrato e riconosciuto uno ho piacevolmente sorriso:
“Pure Melville in Moby Dick scrive che il calamaro, per non farsi strappare dagli abissi, si appiccica al fondale coi tentacoli, che sono un’infinità e ricordano “una nidiata di anaconda”. È comprensibile, è quasi giusto esagerare un pochino anche noi, in mezzo a questo turbine dove la realtà sfida la fantasia, la supera e la umilia lasciandola in ginocchio senza fiato.”
Ed è proprio vero che noi del mare non sappiamo nulla, nulla di nulla, eppure il mare è quasi tutto.
“Del mare non sappiamo nulla.
Nulla di nulla, eppure il mare è quasi tutto.
All’inizio c’era solo lui, poi ha concesso un po’ di spazio secco e polveroso alla terraferma, e noi subito superbi a dire che il centro del mondo è New York o Pechino, come una volta Babilonia, Atene, Roma, Parigi… invece il centro del mondo è il mare. Occupa i tre quarti del pianeta, che noi chiamiamo Terra, ma se fossimo onesti dovremmo chiamarlo Acqua.
Tutto viene dal mare, pure noi, che siamo un’evoluzione complicata di certi vermi ciechi impegnati a strisciare sul fondale degli oceani. ”
Genovesi usa l'espediente del Calamaro gigante, per trattare temi ambientali, e invitarci ad avere rispetto per ciò che ci circonda, per ciò di cui non sappiamo nulla.
Perché così stanno davvero le cose: noi del mare non ne sappiamo nulla. Non possiamo investigare gli abissi. E anche se raggiungiamo una profondità tale che la luce non filtri più, noi continueremo a non saperne nulla. Una cosa però possiamo imparare a non disimparare: che siamo immersi nella meraviglia e che davanti alla meraviglia, ci si mette in ginocchio:
“Allora noi, smettendo di trattenerci e misurare, potremmo mollare la presa e tuffarci in questa smisurata meraviglia, di cui non sappiamo e non sapremo mai nulla, ma una cosa sola e stupenda: che quella meraviglia siamo anche noi.”
In breve: il riscatto e la rivalutazione di Fabio Genovesi.
E come scrive lui in questo suo libro: “Già, eccola la parola assassina: ormai. Lei non passa mai di moda, e ora come allora serve a non partire, non fare, non provare mai a cambiare le cose intorno a noi. È una parola corta, ma basta a riempire una vita di scontento, giorno dopo giorno fino all’ultimo, raccontandoci che per essere felici è troppo tardi, ormai.”
Quindi, come scrive lui, "Mai dire ormai."
In questo libro tanti sono gli echi dei grandi romanzi, da Melville a Verne, e ogni volta che ne ho incontrato e riconosciuto uno ho piacevolmente sorriso:
“Pure Melville in Moby Dick scrive che il calamaro, per non farsi strappare dagli abissi, si appiccica al fondale coi tentacoli, che sono un’infinità e ricordano “una nidiata di anaconda”. È comprensibile, è quasi giusto esagerare un pochino anche noi, in mezzo a questo turbine dove la realtà sfida la fantasia, la supera e la umilia lasciandola in ginocchio senza fiato.”
Ed è proprio vero che noi del mare non sappiamo nulla, nulla di nulla, eppure il mare è quasi tutto.
“Del mare non sappiamo nulla.
Nulla di nulla, eppure il mare è quasi tutto.
All’inizio c’era solo lui, poi ha concesso un po’ di spazio secco e polveroso alla terraferma, e noi subito superbi a dire che il centro del mondo è New York o Pechino, come una volta Babilonia, Atene, Roma, Parigi… invece il centro del mondo è il mare. Occupa i tre quarti del pianeta, che noi chiamiamo Terra, ma se fossimo onesti dovremmo chiamarlo Acqua.
Tutto viene dal mare, pure noi, che siamo un’evoluzione complicata di certi vermi ciechi impegnati a strisciare sul fondale degli oceani. ”
Genovesi usa l'espediente del Calamaro gigante, per trattare temi ambientali, e invitarci ad avere rispetto per ciò che ci circonda, per ciò di cui non sappiamo nulla.
Perché così stanno davvero le cose: noi del mare non ne sappiamo nulla. Non possiamo investigare gli abissi. E anche se raggiungiamo una profondità tale che la luce non filtri più, noi continueremo a non saperne nulla. Una cosa però possiamo imparare a non disimparare: che siamo immersi nella meraviglia e che davanti alla meraviglia, ci si mette in ginocchio:
“Allora noi, smettendo di trattenerci e misurare, potremmo mollare la presa e tuffarci in questa smisurata meraviglia, di cui non sappiamo e non sapremo mai nulla, ma una cosa sola e stupenda: che quella meraviglia siamo anche noi.”
In breve: il riscatto e la rivalutazione di Fabio Genovesi.
July 5, 2021
Alte aspettative per questo libro: decisamente deluse. La storia degli avvistamenti del calamaro gigante dà all'autore lo spunto per far riflettere il lettore sui grandi temi della vita, dal tempo che scorre inesorabilmente alla spensieratezza della giovinezza, passando per il problema della plastica nei mari e l'allontanamento dell'uomo dalla natura, il tutto condito con aneddoti autobiografici. Nel finale il ritmo della narrazione cala precipitosamente, ho davvero faticato a finirlo, nonostante lo stile semplice e scorrevole. Strappa la sufficienza per un pelo (anzi, per un tentacolo) grazie a qualche stralcio che mi ha colpito, in cui Genovesi con poche e semplici parole riesce a descrivere la complessità della vita. Promosso con riserva insomma.
January 7, 2024
Ένα «πειραγμένο» (έως καμένο) παραλήρημα -ευτυχώς σε κεφάλαια για να ξεζαλίζεται λίγο ο αναγνώστης- με αφορμή το γιγάντιο καλαμάρι και αποτέλεσμα "πολλά μαθήματα ταπεινότητας, οικολογικής ευαισθησίας και αξιολόγησης της ανθρώπινης δράσης ανά τους αιώνες".
Με διαφορετική δομή ή τεχνική αφήγησης, ίσως να ήταν πιο ενδιαφέρον (δε λέω ότι στερείται εντελώς ενδιαφέροντος), αλλά τη μια έχουμε το φάντασμα του παππού του Φάμπιο να εμφανίζεται στη γιαγιά του (αλλά μόνο όταν τα φώτα είναι σβηστά) και λίγο πριν τηγανιστούν οι πατάτες και την άλλη πλοίαρχοι και ναυτικοί, μεθυσμένοι ή όχι, βλέπουν κράκεν από δω κι από κει, νησιά αναδύονται, διεκδικούνται και στη συνέχεια εξαφανίζονται λόγω της σύνθεσής τους που ευνοεί την αποσάθρωση, μαθητές ανακαλύπτουν σπήλαια με παλαιολιθικές τοιχογραφίες στα χρόνια του Β’ΠΠ και, ναι, μπορεί όλα αυτά ή κάποια να είναι συμβολισμοί, αλλά ο πονοκέφαλός μου μετά την ανάγνωση είναι πραγματικός, υπαρκτός και σχετικά έντονος.
Η οικολογία μπλέκει με το μαγικό ρεαλισμό, η επιστήμη με την αφήγηση και προκύπτει κάτι απροσδιόριστο, λες και μπήκαν όλα στο μπλέντερ αντί να συνθέσουν ένα ενδιαφέρον πιάτο και τώρα πρέπει να αναγκάσεις τον κατασπιόνα σου να περιορίσει τα αντανακλαστικά του και να το κατεβάσει μέχρι το στομάχι, παρά τις διαμαρτυρίες του. Χώρια που στο τέλος ο Φάμπιο μάς κουνάει και το δάχτυλο λες και πάω εγώ να στραγγαλίσω χελώνες με δαχτυλίδια πλαστικού από εξάδες κοακόλας (sic) κι εκείνες μου λένε «choke me harder daddy -WHAT? -…what?»
Σε αυτό το μήκος κύματος, θα βρείτε πολύ καλύτερα βιβλία εκεί έξω…
Υ.Γ. Ευτυχώς είναι μικρό, όπως και η διάρκεια του πονοκέφαλου μετά την ανάγνωση
Υ.Γ2. Δε θα με εξέπληττε αν ο συγγραφέας έχει νοσηλευτεί, ξέρετε... εκεί που οι τοίχοι είναι μαλακοί και οι γιατροί σου μιλάνε με σούπερ μαλακή φωνή και σου λένε πάντα ότι έχεις δίκιο, ακόμη κι αν ισχυρίζεσαι ότι είσαι ο Μέγας Ναπολέων και πρέπει να ετοιμαστείς για τη μάχη του Αούστερλιτς. Δεν το λέω υποτιμητικά για το συγγραφέα. Απλώς δε θα με εξέπληττε.
Με διαφορετική δομή ή τεχνική αφήγησης, ίσως να ήταν πιο ενδιαφέρον (δε λέω ότι στερείται εντελώς ενδιαφέροντος), αλλά τη μια έχουμε το φάντασμα του παππού του Φάμπιο να εμφανίζεται στη γιαγιά του (αλλά μόνο όταν τα φώτα είναι σβηστά) και λίγο πριν τηγανιστούν οι πατάτες και την άλλη πλοίαρχοι και ναυτικοί, μεθυσμένοι ή όχι, βλέπουν κράκεν από δω κι από κει, νησιά αναδύονται, διεκδικούνται και στη συνέχεια εξαφανίζονται λόγω της σύνθεσής τους που ευνοεί την αποσάθρωση, μαθητές ανακαλύπτουν σπήλαια με παλαιολιθικές τοιχογραφίες στα χρόνια του Β’ΠΠ και, ναι, μπορεί όλα αυτά ή κάποια να είναι συμβολισμοί, αλλά ο πονοκέφαλός μου μετά την ανάγνωση είναι πραγματικός, υπαρκτός και σχετικά έντονος.
Η οικολογία μπλέκει με το μαγικό ρεαλισμό, η επιστήμη με την αφήγηση και προκύπτει κάτι απροσδιόριστο, λες και μπήκαν όλα στο μπλέντερ αντί να συνθέσουν ένα ενδιαφέρον πιάτο και τώρα πρέπει να αναγκάσεις τον κατασπιόνα σου να περιορίσει τα αντανακλαστικά του και να το κατεβάσει μέχρι το στομάχι, παρά τις διαμαρτυρίες του. Χώρια που στο τέλος ο Φάμπιο μάς κουνάει και το δάχτυλο λες και πάω εγώ να στραγγαλίσω χελώνες με δαχτυλίδια πλαστικού από εξάδες κοακόλας (sic) κι εκείνες μου λένε «choke me harder daddy -WHAT? -…what?»
Σε αυτό το μήκος κύματος, θα βρείτε πολύ καλύτερα βιβλία εκεί έξω…
Υ.Γ. Ευτυχώς είναι μικρό, όπως και η διάρκεια του πονοκέφαλου μετά την ανάγνωση
Υ.Γ2. Δε θα με εξέπληττε αν ο συγγραφέας έχει νοσηλευτεί, ξέρετε... εκεί που οι τοίχοι είναι μαλακοί και οι γιατροί σου μιλάνε με σούπερ μαλακή φωνή και σου λένε πάντα ότι έχεις δίκιο, ακόμη κι αν ισχυρίζεσαι ότι είσαι ο Μέγας Ναπολέων και πρέπει να ετοιμαστείς για τη μάχη του Αούστερλιτς. Δεν το λέω υποτιμητικά για το συγγραφέα. Απλώς δε θα με εξέπληττε.
July 30, 2021
Non si capisce dove voglia andare a parare. A volte sembra avere gli spunti de Il vecchio e il mare, con l’uomo e il calamaro in competizione come metafora, altre sembra un saggio di ittiologia, altre si perde in ricordi e fantasie di quando Genovesi era bambino. Poi la tirata dell’ultimo capitolo contro l’inquinamento da plastiche nel mare. Si va dai dinosauri alle bottiglie di plastica passando nei fondali marini dove le balene inseguono i calamari. Nulla di che
June 26, 2022
Ho scelto di andare al mare con “Il calamaro gigante” perché, come ho ascoltato da Fabio Genovesi alla sua bellissima presentazione, quando pensi al mare tutto è più vero.
Il mare è colui che decide e non l'uomo.
Il mare non è artificioso come le città... ripeto il mare è vero.
Ho scelto di scoprire Il calamaro gigante per lo stesso motivo per cui, probabilmente,
l'autore lo ha scritto: ho deciso di vedere
oltre, perché c'è tanto di più di quello che
vediamo o che vogliamo solo scorgere per paura di veder troppo.
“quando scegli di saltare sull'arcobaleno, il
grande grigio intorno ti guarda male.”
Questo romanzo cerca di non far perdere
l'istante dell'ormai è troppo tardi, ormai, ormai…
Rinnova lo stupore, tanto consueto in noi da bambini, sempre più carente in noi da adulti.
Fabio Genovesi racconta la vera storia del calamaro gigante, insieme a mille altre storie che come tentacoli si stendono dall'oceano a casa nostra e ci portano a riflettere in modo cosmogenico su tutto il nostro essere… che cosa siamo? Chi? E quanto effimeri siamo noi e la nostra esistenza?
Toccante l’omaggio che l’autore fa a Marjorie Latimer, una delle dieci donne inglesi più importanti nella storia della scienza;
e non è l’unico omaggio presente.
Se avete voglia di andar per mare ma in modo un po’ più filosofico e riflessivo, con una scrittura scorrevole e imparando un sacco,
potete partire per questo viaggio alla scoperta del Kraken.
Ahhh il mare… quante cose ignoriamo soltanto perché non siamo abituati a vedere veramente… spegniamo un po’ di luci e la magia avverrà.
“quanto siamo minuscoli in mezzo a tanta enorme potenza, tanta spaesante varietà, quanto è corta la nostra strada rispetto all'orizzonte intorno.”
Il mare è colui che decide e non l'uomo.
Il mare non è artificioso come le città... ripeto il mare è vero.
Ho scelto di scoprire Il calamaro gigante per lo stesso motivo per cui, probabilmente,
l'autore lo ha scritto: ho deciso di vedere
oltre, perché c'è tanto di più di quello che
vediamo o che vogliamo solo scorgere per paura di veder troppo.
“quando scegli di saltare sull'arcobaleno, il
grande grigio intorno ti guarda male.”
Questo romanzo cerca di non far perdere
l'istante dell'ormai è troppo tardi, ormai, ormai…
Rinnova lo stupore, tanto consueto in noi da bambini, sempre più carente in noi da adulti.
Fabio Genovesi racconta la vera storia del calamaro gigante, insieme a mille altre storie che come tentacoli si stendono dall'oceano a casa nostra e ci portano a riflettere in modo cosmogenico su tutto il nostro essere… che cosa siamo? Chi? E quanto effimeri siamo noi e la nostra esistenza?
Toccante l’omaggio che l’autore fa a Marjorie Latimer, una delle dieci donne inglesi più importanti nella storia della scienza;
e non è l’unico omaggio presente.
Se avete voglia di andar per mare ma in modo un po’ più filosofico e riflessivo, con una scrittura scorrevole e imparando un sacco,
potete partire per questo viaggio alla scoperta del Kraken.
Ahhh il mare… quante cose ignoriamo soltanto perché non siamo abituati a vedere veramente… spegniamo un po’ di luci e la magia avverrà.
“quanto siamo minuscoli in mezzo a tanta enorme potenza, tanta spaesante varietà, quanto è corta la nostra strada rispetto all'orizzonte intorno.”
May 10, 2021
Fabio lo amiamo, non c'è niente da fare. Anche in una veste diversa, inusuale, come questo suo nuovo lavoro, si ritrova la voce genuina, sincera, malinconica come il mare di Forte dei Marmi in inverno, e un po' come queste storie che ci racconta ne "Il Calamaro gigante". Tra racconti di grandi avventure, per terra, per mare, per ogni dove, ritroviamo i racconti della semplice vita di ogni giorno, le paure del bambino e l'eccitazione per mille avventure, gli occhi colmi di meraviglia e storie. Un po' come al pensiero di scorgere dalla propria nave i contorni indefinibili del Calamaro gigante, che ci fa paura, ma che ci fa anche volare con la fantasia. Un viaggio strano e meraviglioso, come sempre quando ci si immerge nelle pagine di Fabio Genovesi.
March 8, 2022
Fabio Genovesi schreibt mit seinem Buch einen Liebesbrief an sein Lieblingstier. Nach einem Exkurs zu Feriensommern, die er bei seiner verwitweten Großmutter verbrachte, schlägt er einen großen Bogen von Menschen, die von der Existenz riesiger Meeresbewohner überzeugt waren, lange bevor sie tatsächlich gesichtet wurden, bis zu denen, die unbeirrt forschten, Tiere bestimmten und sammelten, auch wenn sie sich damit zum Gespött ungläubiger Zeitgenossen machten. So können wir als Leser mit Genovesi ins Heimatdorf seiner Großmutter reisen, wo er nicht nur lernt, bei völliger Dunkelheit den Sternenhimmel wahrzunehmen, sondern auch, dass Neues nur entdeckt werden kann, wenn zuvor jemand ein Bild oder einen Traum hatte, ohne das Gesuchte je gesehen zu haben. Wer nicht träumt, wird auch nichts entdecken. Die Macht von Geschichten verbindet Forscher, Finder, Zuhörer von Seemannsgarn und Chronisten, wie z. B. die Spender der Votivtafeln für aus Seenot geretteter Matrosen. Pfarrer Don Negri aus Ravenna, der den Norden erforschte und zum Nordkap reiste, Bischof Pontopoppidan, der Fischern und Hafenarbeitern zuhörte und ihre Geschichten aufschrieb und Pierre Denys de Montfort, der die Votivtafeln studierte, sie alle brannten für das Meer und ließen sich von ihrem Traum nicht abbringen. Ein letzter Schritt führt zum pazifischen Müllstrudel und macht uns die Verantwortung bewusst für Lebewesen, von deren Existenz vor 1850 noch niemand wusste.
Nicht jedem Exkurs konnte ich problemlos folgen. Als gelernter Journalist kann Genovesi seine Leser jedenfalls in kurzen Kolumnen unterhalten und liefert nebenbei noch ein paar Motivations-Tipps.
Nicht jedem Exkurs konnte ich problemlos folgen. Als gelernter Journalist kann Genovesi seine Leser jedenfalls in kurzen Kolumnen unterhalten und liefert nebenbei noch ein paar Motivations-Tipps.
October 7, 2023
Un llibre que vaig agafar per començar i veure el què i no l'he pogut deixar.
Una petita joieta que tampoc sé ben bé com explicar.
Ens va parlant de les trobades al llarg de la història amb els kraken i calamars gegants, ens fa pensar sobre el fons marí, mentre també ens parla d'anècdotes, de pensaments que tots compartim.
Us recomano que llegiu el primer capítol i m'entendreu
Una petita joieta que tampoc sé ben bé com explicar.
Ens va parlant de les trobades al llarg de la història amb els kraken i calamars gegants, ens fa pensar sobre el fons marí, mentre també ens parla d'anècdotes, de pensaments que tots compartim.
Us recomano que llegiu el primer capítol i m'entendreu
June 23, 2021
Una lettura emozionante, da brividi, con uno stile che fonde inaspettatamente incanto, spiazzante profondità e ironica leggerezza. Non parla (solo) del calamaro gigante. Parla di noi, della vita e ancora di noi. Straordinario.
March 16, 2022
eine so schöne geschichte, nicht nur über die historischen Hintergründe und anfängliche historische horrorerzählungen zu den "monstern", sondern auch eine familiengeschichte, enkel und großmutter
einfach toll
einfach toll
July 2, 2024
Una combinació entre desconcertant i intrigant de les històries reals a l’entorn de descobertes i albiraments de calamars gegants (escrites una mica a l’estil Zweig) amb reflexions o històries personals. Lo primer mola molt, lo segon va apareixent aquí i allà i no m’ha aportat res i de vegades no venien a cuento. Que si el missatge general era “no deixis de creure (en allò desconegut etc.)” es podia fer únicament amb les històries dels krakens. En fi, no sé què dimonis he llegit però m’ha distret.
July 31, 2022
Non avevo mai letto nulla di Fabio Genovesi e sono partita da qui, incuriosita dal saperne di più sul calamaro gigante, e incuriosita dall'affrontare un audiolibro letto dall'autore, che può essere bellissimo o una ciofeca incredibile.
In questo caso l'esperienza è stata molto positiva, perché Genovesi legge, anzi, scrive ad alta voce il suo libro, che parla del calamaro gigante, creatura misteriosa e affascinante, ma di molto molto altro.
Un libro che parla di natura e del ruolo dell'uomo nella stessa, di noi che siamo "il vetriolo della vita, il diserbante della bellezza"
In questo caso l'esperienza è stata molto positiva, perché Genovesi legge, anzi, scrive ad alta voce il suo libro, che parla del calamaro gigante, creatura misteriosa e affascinante, ma di molto molto altro.
Un libro che parla di natura e del ruolo dell'uomo nella stessa, di noi che siamo "il vetriolo della vita, il diserbante della bellezza"
November 28, 2025
4.5
"Del mare non sappiamo nulla. Nulla di nulla. Eppure il mare è quasi tutto."
Ascoltato direttamente dalla voce dell'autore, mi è piaciuto in ogni sua parte.
Genovesi ci porta a conoscere non solo l'incredibile ed inafferrabile gigante padrone degli abissi marini, insieme alla sua storia e scoperta, ma tutto un mondo di cui, oltre a non saperne nulla, ne "siamo il vetriolo".
Un bellissimo breve racconto che in realtà è un caleidoscopio di perle, spunti di riflessione, coccole e cose belle.
Consigliato col cuore.
"Del mare non sappiamo nulla. Nulla di nulla. Eppure il mare è quasi tutto."
Ascoltato direttamente dalla voce dell'autore, mi è piaciuto in ogni sua parte.
Genovesi ci porta a conoscere non solo l'incredibile ed inafferrabile gigante padrone degli abissi marini, insieme alla sua storia e scoperta, ma tutto un mondo di cui, oltre a non saperne nulla, ne "siamo il vetriolo".
Un bellissimo breve racconto che in realtà è un caleidoscopio di perle, spunti di riflessione, coccole e cose belle.
Consigliato col cuore.
Read
July 13, 2023Τι βιβλίο, τι βιβλίο! Πραγματικά, δεν ξέρω από πού να ξεκινήσω και πού να τελειώσω με αυτό το αριστούργημα.
Για αρχή, ας πω πως είναι κάτι άλλο σε κάθε σημείο του. Αλλού υπερισχύει η ψυχολογία, αλλού η ιστορία, η φιλοσοφία, η ζωολογία, η μυθολογία, η βιολογία και η περιβαλλοντολογία. Το σίγουρο είναι ότι παντού υπάρχει η λογική, ενισχυμένη από μια λογοτεχνικοτητα που παρασύρει. Κι όλο αυτό είναι θαύμα να το βλέπεις.
Την τελευταία αυτή πρόταση την ξεσήκωσα από την αγαπημένη μου ταινία "The Man from Earth". Και μπορώ να πω ότι αυτό το βιβλίο μου δημιούργησε παρόμοια συναισθήματα: μιλάει για πράγματα απλά, κατανοητά, με τρόπο απλό, κατανοητό. Κι όμως, διδάσκει με τον τρόπο του μια τέτοια υπερκόσμια αλήθεια, που το μυαλό μου μαγεύεται και απελευθερώνεται ταυτόχρονα. Ναι, να το διαβάσετε.
Για αρχή, ας πω πως είναι κάτι άλλο σε κάθε σημείο του. Αλλού υπερισχύει η ψυχολογία, αλλού η ιστορία, η φιλοσοφία, η ζωολογία, η μυθολογία, η βιολογία και η περιβαλλοντολογία. Το σίγουρο είναι ότι παντού υπάρχει η λογική, ενισχυμένη από μια λογοτεχνικοτητα που παρασύρει. Κι όλο αυτό είναι θαύμα να το βλέπεις.
Την τελευταία αυτή πρόταση την ξεσήκωσα από την αγαπημένη μου ταινία "The Man from Earth". Και μπορώ να πω ότι αυτό το βιβλίο μου δημιούργησε παρόμοια συναισθήματα: μιλάει για πράγματα απλά, κατανοητά, με τρόπο απλό, κατανοητό. Κι όμως, διδάσκει με τον τρόπο του μια τέτοια υπερκόσμια αλήθεια, που το μυαλό μου μαγεύεται και απελευθερώνεται ταυτόχρονα. Ναι, να το διαβάσετε.
October 19, 2021
Se c'era un "mezzo" glielo davo. Ultimamente non mi dice molto culo con le letture. Questa non è malaccio ma qualcosa non mi ha convinto.
September 3, 2024
La lettura è stata una piacevole scoperta. La mia valutazione si riferisce soprattutto ai primi capitoli da cui sono rimasta colpita, soprattutto dalla riflessione sull'ormai: riflessione capitata al momento giusto e che perciò ha fatto breccia nel mio cuore.
Man mano l'entusiasmo purtroppo è andato scemando.
Man mano l'entusiasmo purtroppo è andato scemando.
January 3, 2024
Una oda a la curiositat que ens ajuda a entendre que l’ésser humà és, en realitat, insignificant…
August 20, 2021
La recespressione de "Il calamaro gigante" di Fabio Genovesi.
L'ho letto in un paio di giorni. Come sempre la scrittura di Genovesi è ipnotica. Ti prende e non riesci più a staccartene.
Questo è ancora più evidente in questo suo ultimo lavoro, che non è, come i precedenti che ho letto, un romanzo, dove oltre alla scrittura, a tenermi incollato alle pagine, c'era anche una trama.
Qui c'è una voce narrante che parla a ruota libera delle nostre convinzioni come esseri umani, della nostra posizione nel mondo, dei nostri difetti congeniti e della bellezza che sta tutta intorno a noi, anzi, di cui noi siamo proprio parte.
Questa voce narrante racconta storie e avventure in relazione al calamaro gigante (essere reale o immaginario?). Credo siano vicende realmente avvenute, non ho approfondito, ma non è questo il punto.
L'importante è ciò che crediamo di sapere, pur non sapendolo (e viceversa).
Mi è piaciuto molto, fino all'ultimo capitolo, dove ho percepito un cambio di registro netto. Non si parla più del calamaro gigante e il narratore diventa più esplicito nella sua accusa all'uomo che si crede superiore e ha avvelenato il pianeta.
Tutto sacrosanto, ma ho vissuto questo capitolo come una conclusione, "letterariamente" parlando, moraleggiante e fuori tema.
Abbiamo fatto un casino con questo bellissimo pianeta, è vero. Ma io non ho percepito questa tema fino al termine del libro (probabilmente per mancanza mia).
Ho respirato magia per tutto il viaggio, pensando a quanto siamo miopi, a quante cose credevamo impossibili e invece accadono. Poi, quest'ultimo capitolo, mi ha proprio spiazzato e ha rovinato la bella sensazione che ho avuto fino a quel momento.
Avrei di gran lunga preferito il libro senza quest'ultimo capitolo. Credo anche che questa parte smorzi l'efficacia del testo, sia dal punto di vista narrativo, sia da quello dell'eventuale intento "didattico".
#recespressione #recensioneveloce #recensionelibro #recensionivelocidilibri #recensionilibri
L'ho letto in un paio di giorni. Come sempre la scrittura di Genovesi è ipnotica. Ti prende e non riesci più a staccartene.
Questo è ancora più evidente in questo suo ultimo lavoro, che non è, come i precedenti che ho letto, un romanzo, dove oltre alla scrittura, a tenermi incollato alle pagine, c'era anche una trama.
Qui c'è una voce narrante che parla a ruota libera delle nostre convinzioni come esseri umani, della nostra posizione nel mondo, dei nostri difetti congeniti e della bellezza che sta tutta intorno a noi, anzi, di cui noi siamo proprio parte.
Questa voce narrante racconta storie e avventure in relazione al calamaro gigante (essere reale o immaginario?). Credo siano vicende realmente avvenute, non ho approfondito, ma non è questo il punto.
L'importante è ciò che crediamo di sapere, pur non sapendolo (e viceversa).
Mi è piaciuto molto, fino all'ultimo capitolo, dove ho percepito un cambio di registro netto. Non si parla più del calamaro gigante e il narratore diventa più esplicito nella sua accusa all'uomo che si crede superiore e ha avvelenato il pianeta.
Tutto sacrosanto, ma ho vissuto questo capitolo come una conclusione, "letterariamente" parlando, moraleggiante e fuori tema.
Abbiamo fatto un casino con questo bellissimo pianeta, è vero. Ma io non ho percepito questa tema fino al termine del libro (probabilmente per mancanza mia).
Ho respirato magia per tutto il viaggio, pensando a quanto siamo miopi, a quante cose credevamo impossibili e invece accadono. Poi, quest'ultimo capitolo, mi ha proprio spiazzato e ha rovinato la bella sensazione che ho avuto fino a quel momento.
Avrei di gran lunga preferito il libro senza quest'ultimo capitolo. Credo anche che questa parte smorzi l'efficacia del testo, sia dal punto di vista narrativo, sia da quello dell'eventuale intento "didattico".
#recespressione #recensioneveloce #recensionelibro #recensionivelocidilibri #recensionilibri
September 3, 2021
"Del mare non sappiamo nulla.
Nulla di nulla, eppure il mare è quasi tutto.
All’inizio c’era solo lui, poi ha concesso un po’ di spazio secco e polveroso alla terraferma, e noi
subito superbi a dire che il centro del mondo è New York o Pechino, come una volta Babilonia, Atene,
Roma, Parigi… invece il centro del mondo è il mare. Occupa i tre quarti del pianeta, che noi chiamiamo
Terra, ma se fossimo onesti dovremmo chiamarlo Acqua."
Si passa dai dinosauri, ai preti, alla signora anziana che vede in marito morto se spegne la luce.
Non vedo il filo logico, leggendolo mi sono chiesta: Va bene, ma dove stiamo andando?
Da nessuna parte.
Nulla di nulla, eppure il mare è quasi tutto.
All’inizio c’era solo lui, poi ha concesso un po’ di spazio secco e polveroso alla terraferma, e noi
subito superbi a dire che il centro del mondo è New York o Pechino, come una volta Babilonia, Atene,
Roma, Parigi… invece il centro del mondo è il mare. Occupa i tre quarti del pianeta, che noi chiamiamo
Terra, ma se fossimo onesti dovremmo chiamarlo Acqua."
Si passa dai dinosauri, ai preti, alla signora anziana che vede in marito morto se spegne la luce.
Non vedo il filo logico, leggendolo mi sono chiesta: Va bene, ma dove stiamo andando?
Da nessuna parte.
March 5, 2023
Se dopo averlo letto continuate a sognare di essere una sirena e non un calamaro gigante, non vi capisco. Questo libricciolo, ci porta in un viaggio nel tempo. Ci mostra le tappe della presa di coscienza dell'esistenza di questo animale e, per farlo, ci dona gli strumenti per abbattere punto per punto la nostra incredulità, condendo ogni capitolo di fatti personali che permettono di empatizzare con ciò che viene spiegato. Una lettura tanquilla e leggera, che però dona occhialini da nuoto nuovi. "Il calamaro gigante mi hanno detto che non esiste, ma..." cosa aspettate, leggete questo libro.
October 15, 2021
Il calamaro gigante diventa una scusa per approfondire da una parte le grandi scoperte legate ai fondali marini, ai fossili e alle scoperte scientifiche legate agli abissi, e dall'altra, se ce ne fosse bisogno, a scoprire ancora un po' di piú del passato dell'autore (sarà vero?). Il totale, che é piú della somma delle parti, é piacevole da leggere e scorre veloce.
March 21, 2022
È raro trovare scrittori che sappiano coinvolgerti così bene parlando di amore e di plastica negli oceani. Ho divorato questo libricino come i calamari giganti divorano le imbarcazioni. O almeno questo è quello che si pensava un tempo. Consigliatissimo!
June 14, 2023
Tutto inizia con un bambino, che aveva dieci nonni e doveva disegnare il suo animale preferito. Anzi più precisamente, inizia con un bambino, che aveva dieci nonni e che fu sommerso di gomme, penne e pennarelli, perché aveva disegnato il suo animale preferito. Cane, gatto, criceto? …no, calamaro.
Il Calamaro Gigante, per secoli, è stato classificato dalla scienza come mero effetto etilico, parto abnorme della fantasia di marinai dal gomito facile. Ipotesi degna di sobrio rispetto, sicuramente, purtroppo ampiamente superata dal fatto che il Calamaro Gigante esiste, in tempi più vicini a noi è stato filmato, fotografato, sezionato… così prove inoppugnabili hanno finalmente rivalutato le figure di coloro che nei secoli precedenti avevano creduto ai racconti dei marinai e si erano ritrovati vinti, derisi, emarginati dalla scienza, ma non cancellati dalla Storia, visto che qualcuno, ancora oggi, ci racconta le loro… di storie.
Ora, per narrare bisogna imparare a osservare, e qui ci vengono in aiuto, Umberto Tozzi, le stelle e una saggia nonna che parla coi muri, cucina patate e ci invita a spegnere la lampadina della ragione. Quella che ci abbaglia e ci impedisce di gustare, non le patate, ma le Storie… perché anche noi siamo figli di una storia e da piccoli amiamo le storie di amor figliale, favole o fiabe che siano, ma poi arriva la ragione, spariscono stelle e costellazioni, e con loro spariscono calamari giganti, calamari colossali e kraken. Tutto perduto? …no, perché grazie al lume dei grandi narratori possiamo ritrovare le stelle/storie, grazie ai Gabo e ai Luciano Rossi, grazie al realismo magico sudamericano e grazie al pragmatismo magico dello spazzino di Pontedera.
Così le storie del Calamaro Gigante, dell’animale creato il settimo giorno da un Dio che non aveva voglia di riposare ma ne aveva molta di farsi beffa degli uomini, si alternano e si mischiano con quelle di famiglia del narratore. La storia di don Francesco Negri che nel seicento getta alle ortiche la sua parrocchia per spingersi a iperboree latitudini sulle tracce degli animali del settimo giorno, avendo intuito che la realtà “non è realistica quasi mai”. La storia di Tommy Piccot, bambino che forse quel giorno non era in barca e forse non esisteva nemmeno, quella del reverendo Harvey che rifila un tentacolo di sei metri al professor Verril, dell’impresario Barnum che ordina un paio di calamari giganti per il suo rinomato circo e attende ancora la consegna, e soprattutto la storia di Mary Anning che nel Dorset scoprì il primo pterosauro, ma che non si vide mai pubblicata sulle riviste scientifiche, nonostante fosse la massima autorità del tempo in fatto di fossili, perché ai suoi tempi era inconcepibile che una donna scrivesse di argomenti tanto seri.
Quando i grandi libri finiscono, dentro di noi comincia qualcosa, e io spero che da questo libro possa davvero cominciare, o crescere, il rispetto per il mare, per quel mare a cui vorremmo negare la presenza del Calamaro Gigante, ma accettiamo quella di un’isola galleggiante di plastica, grande quasi come un continente, e la accettiamo con la stessa disarmante disinvoltura con cui ingurgitiamo una carta di credito a settimana.
Davvero una bella Storia questa di Fabio Genovesi. Una storia fatta di tante storie, alcune da ascrivere alla sfera pubblica, altre a quella privata, ma narrate con il solito garbo, con la solita ironia, con il solito talento… per narrare una storia davvero insolita.
Il Calamaro Gigante, per secoli, è stato classificato dalla scienza come mero effetto etilico, parto abnorme della fantasia di marinai dal gomito facile. Ipotesi degna di sobrio rispetto, sicuramente, purtroppo ampiamente superata dal fatto che il Calamaro Gigante esiste, in tempi più vicini a noi è stato filmato, fotografato, sezionato… così prove inoppugnabili hanno finalmente rivalutato le figure di coloro che nei secoli precedenti avevano creduto ai racconti dei marinai e si erano ritrovati vinti, derisi, emarginati dalla scienza, ma non cancellati dalla Storia, visto che qualcuno, ancora oggi, ci racconta le loro… di storie.
Ora, per narrare bisogna imparare a osservare, e qui ci vengono in aiuto, Umberto Tozzi, le stelle e una saggia nonna che parla coi muri, cucina patate e ci invita a spegnere la lampadina della ragione. Quella che ci abbaglia e ci impedisce di gustare, non le patate, ma le Storie… perché anche noi siamo figli di una storia e da piccoli amiamo le storie di amor figliale, favole o fiabe che siano, ma poi arriva la ragione, spariscono stelle e costellazioni, e con loro spariscono calamari giganti, calamari colossali e kraken. Tutto perduto? …no, perché grazie al lume dei grandi narratori possiamo ritrovare le stelle/storie, grazie ai Gabo e ai Luciano Rossi, grazie al realismo magico sudamericano e grazie al pragmatismo magico dello spazzino di Pontedera.
Così le storie del Calamaro Gigante, dell’animale creato il settimo giorno da un Dio che non aveva voglia di riposare ma ne aveva molta di farsi beffa degli uomini, si alternano e si mischiano con quelle di famiglia del narratore. La storia di don Francesco Negri che nel seicento getta alle ortiche la sua parrocchia per spingersi a iperboree latitudini sulle tracce degli animali del settimo giorno, avendo intuito che la realtà “non è realistica quasi mai”. La storia di Tommy Piccot, bambino che forse quel giorno non era in barca e forse non esisteva nemmeno, quella del reverendo Harvey che rifila un tentacolo di sei metri al professor Verril, dell’impresario Barnum che ordina un paio di calamari giganti per il suo rinomato circo e attende ancora la consegna, e soprattutto la storia di Mary Anning che nel Dorset scoprì il primo pterosauro, ma che non si vide mai pubblicata sulle riviste scientifiche, nonostante fosse la massima autorità del tempo in fatto di fossili, perché ai suoi tempi era inconcepibile che una donna scrivesse di argomenti tanto seri.
Quando i grandi libri finiscono, dentro di noi comincia qualcosa, e io spero che da questo libro possa davvero cominciare, o crescere, il rispetto per il mare, per quel mare a cui vorremmo negare la presenza del Calamaro Gigante, ma accettiamo quella di un’isola galleggiante di plastica, grande quasi come un continente, e la accettiamo con la stessa disarmante disinvoltura con cui ingurgitiamo una carta di credito a settimana.
Davvero una bella Storia questa di Fabio Genovesi. Una storia fatta di tante storie, alcune da ascrivere alla sfera pubblica, altre a quella privata, ma narrate con il solito garbo, con la solita ironia, con il solito talento… per narrare una storia davvero insolita.
May 29, 2023
"Τα αστέρια τη νύχτα μεσοπέλαγα: αν φτάσει η τελευταία μέρα της ζωής σου και δεν έχεις δει αυτό το θέαμα, δεν έχεις ζήσει ".
Μια μικρή μαγική μπουκιά που θα σου θυμίσει σε τι θαυμαστό κόσμο ζεις. Με βάση πραγματικά περιστατικά και διάθεση παραμυθιού ο συγγραφέας θα σε πάρει από το χέρι και θα σε ταξιδέψει. Οικολογικό, μα χωρίς να ξεχνά τον άνθρωπο. Ανήσυχο, μα με αέρα αισιοδοξίας.
Το Γιγάντιο Καλαμάρι υπάρχει εκεί έξω. Ένα γιγαντιαίο πλάσμα που για αιώνες θεωρούταν μύθος. Υπάρχει τώρα, αυτή τη στιγμή που διαβάζεις αυτές τις γραμμές από τον καναπέ σου ή στο διάλλειμα της δουλειά σου ή καθώς περιμένεις το λεωφορείο. Υπάρχει εκεί κάτω στο σκοτάδι, ενάντια σε όλες τις προβλέψεις.
Το βιβλίο του Φάμπιο Τζενοβέζι ειναι ένα σπουδαίο ανάγνωσμα. Θέλει να αφυπνίσει μέσα σου το θαύμα της φύσης, εκείνο που ξέχασες καθώς μεγάλωνες.
Από τα καλύτερα που διάβασα φέτος.
Μια μικρή μαγική μπουκιά που θα σου θυμίσει σε τι θαυμαστό κόσμο ζεις. Με βάση πραγματικά περιστατικά και διάθεση παραμυθιού ο συγγραφέας θα σε πάρει από το χέρι και θα σε ταξιδέψει. Οικολογικό, μα χωρίς να ξεχνά τον άνθρωπο. Ανήσυχο, μα με αέρα αισιοδοξίας.
Το Γιγάντιο Καλαμάρι υπάρχει εκεί έξω. Ένα γιγαντιαίο πλάσμα που για αιώνες θεωρούταν μύθος. Υπάρχει τώρα, αυτή τη στιγμή που διαβάζεις αυτές τις γραμμές από τον καναπέ σου ή στο διάλλειμα της δουλειά σου ή καθώς περιμένεις το λεωφορείο. Υπάρχει εκεί κάτω στο σκοτάδι, ενάντια σε όλες τις προβλέψεις.
Το βιβλίο του Φάμπιο Τζενοβέζι ειναι ένα σπουδαίο ανάγνωσμα. Θέλει να αφυπνίσει μέσα σου το θαύμα της φύσης, εκείνο που ξέχασες καθώς μεγάλωνες.
Από τα καλύτερα που διάβασα φέτος.
August 23, 2025
Sconsiglio letterario azzeccato.
Il protagonista di questo libro dovrebbe essere una creatura mitica, il calamaro gigante, solo avvistato ma della cui esistenza per moltissimi anni non c'è mai stata certezza.
E questa è la parte che del libro che salvo perchè mi ha dato la possibilità di conoscere storie di esploratori, preti, ragazzi che hanno fortemente creduto nell'esistenza di questo essere anche quando tutti sembravano scettici.
Il problema, e forse questo era l'intento dell'autore, sono le continue digressioni e le parti pseudofilosofiche che ho fatto fatica a seguire o che comunque mi hanno annoiata.
Insomma, si direi che anche io lo sconsiglio.
Il protagonista di questo libro dovrebbe essere una creatura mitica, il calamaro gigante, solo avvistato ma della cui esistenza per moltissimi anni non c'è mai stata certezza.
E questa è la parte che del libro che salvo perchè mi ha dato la possibilità di conoscere storie di esploratori, preti, ragazzi che hanno fortemente creduto nell'esistenza di questo essere anche quando tutti sembravano scettici.
Il problema, e forse questo era l'intento dell'autore, sono le continue digressioni e le parti pseudofilosofiche che ho fatto fatica a seguire o che comunque mi hanno annoiata.
Insomma, si direi che anche io lo sconsiglio.
September 3, 2023
Una bella dichiarazione d'amore al mare e alle sue creature, anche quelle più strane e inquietanti, che ci appaiono tali semplicemente perché non le conosciamo.
Genovesi parte dal racconto del Kraken per arrivare a raccontarci aneddoti, riflessioni sulla vita, l'amore, l'amicizia, con uno stile semplice e delicato.
Una lettura piacevole.
Genovesi parte dal racconto del Kraken per arrivare a raccontarci aneddoti, riflessioni sulla vita, l'amore, l'amicizia, con uno stile semplice e delicato.
Una lettura piacevole.
May 6, 2023
Mi ha fatto emozionare tantissimo. Trovo che l'ultimo terzo non sia all'altezza della prima parte e di quella centrale. Per questo avrei forse dovuto mettere 4 stelle, ma non potevo che darne 5 considerando ciò che mi ha donato e quanto ha risuonato con ciò che oggi mi porto dentro. Grazie.
November 1, 2024
58: «Al cap i a la fi, els grans narradors són així, la seva veu és una festa a l'aire lliure, on milers d'històries es troben i s'enamoren, s'abracen i ballen arrapades fins que es converteixen en una de sola, encara més grandiosa»
December 27, 2021
Lettura leggera e piacevole.
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