Montale considerava La bufera e altro il suo libro «più alto»; uscito nel 1956, diversi anni dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, di quella barbarie, di quella bufera, è il diario sofferto e allucinato.
Satura, la raccolta pubblicata nel 1971 dopo un lungo silenzio, è la cronaca di una guerra diversa, non convenzionale e forse più perfida e distruttiva per l'individuo: a dichiararla è una società che si avvia a diventare moderna potenza economica. L'antico «male di vivere» si chiama adesso alienazione, fastidio, noia.
Di questi due libri rimarranno indelebili nella memoria dei lettori i ritratti di due donne e dei loro occhi. Quelli di Clizia nella Bufera, che come «luce di lampo» trafiggono e interrompono a tratti l'orribile buio della guerra, alla ricerca disperata di un segno da trasmettere all'umanità distrutta. E nella prima parte di Satura il buio o quasi buio degli occhi semiciechi della moglie Drusilla, che pur «offuscati» riescono a vedere di più o diversamente, e aiutano il poeta a scendere «milioni di scale», a superare il vuoto che si rinnova a ogni gradino.
Eugenio Montale was born on October 12, 1896 in Genoa, Italy. He was the youngest son of Domenico Montale and Giuseppina (Ricci) Montale. They were brought up in a business atmosphere, as their father was a trader in chemicals. Ill health cut short his formal education and he was therefore a self-taught man free from conditioning except that of his own will and person. He spent his summers at the family villa in a village. This small village was near the Ligurian Riviera, an area which has had a profound influence on his poetry and other works. Originally Montale aspired to be an opera singer and trained under the famous baritone Ernesto Sivori. Surprisingly he changed his profession and went on to become a poet who can be considered the greatest of the twentieth century’s Italian poets and one who won the prestigious Nobel Prize in Literature in 1975 "for his distinctive poetry which, with great artistic sensitivity, has interpreted human values under the sign of an outlook on life with no illusions."
Lettura difficile quella di Montale, ma non per questo meno appassionante. Del resto, in generale, il bello della scrittura in versi consiste anche nel fatto che ognuno possa rifugiarvisi nel modo più consono al proprio sentire, a dispetto delle cervellotiche elucubrazioni dettate dai critici letterari. E' stato bello muoversi tra fronde e canneti, seguire gli erbosi sentieri tracciati da file stonate di formiche, deliziarsi della semplicità del giallo dei limoni, lasciarsi cullare dall'onda che termina il suo peregrinare su rasserenate spiagge sopra le quali, in verità, il viaggio mai s'arresta… Anche se, si sa, il male di vivere può attendere a ogni angolo di strada e "la vita è crudele più che vana".
"TALVEZ CERTA MANHÃ andando por um ar de vidro, árido, voltando-me, veja acontecer assombrado: o nada por cima dos meus ombros, e atrás de mim o vazio, com um terror de embriagado.
Depois, como sobre um écran postar-se-ão lado a lado árvores casas colinas para o costumado credo. Mas será tarde demais; e eu escapar-me-ei calado por entre os homens que não olham para trás, com o meu segredo."
"CHIA A ROLDANA do poço, a água sobe até à luz e aí se funde. Treme uma recordação no alcatruz colmado, no círculo fechado uma imagem progride. Aproximo o rosto de evanescentes lábios: deforma-se o passado, fica avelhentado, pertence a um outro...
Ah range já na sua lide a roda, entrega-te ao fundo escuro, visão, uma distância nos divide."
"A VIDA oscila entre o sublime e o imundo com alguma propensão para o segundo. Saberemos mais acerca disso depois das ultimas eleições que se farão lá em cima ou lá em baixo ou em algum lugar porque fomos já eleitos todos nós e quem o não foi está bem melhor aqui em baixo e quando se dá conta é tarde demais les jeux sont faits diz o croupier pela última vez e com a sua pá vai varrendo as cartas."
_____________ Prémio Nobel da Literatura 1975 Eugenio Montale nasceu em Itália em 12 de outubro de 1896 e morreu em Itália em 12 de setembro de 1981.
Questa raccolta di Poesie di Montale La bufera e altro 1940-1954 Satura 1962-1970 È più attuale che mai, in quanto l’antico male di vivere si chiama adesso alienazione, fastidio, noia. Ho apprezzato molto le poesie dedicate alla moglie Drusilla, ahimè miope come me, per la quale Montale deve superare il vuoto ad ogni gradino.
Mi e' sempre piaciuto lo stile di Eugenio Montale in poesia per la sua franchezza e per contrapporre gli aspetti più comuni della vita come simbolo della realtà concreta e semplice. Questo stile che e' quasi come la pittura impressionista che riesce ad usare le espressioni che ci sono comuni per creare significati al di la' del comune.
Di tutte le sue poesie, "Non recidere, forbice, quel volto" rimane sempre la mia preferita. Dopo anni di lettura di poesie in diversi linguaggi devo ancora trovare un' autore che sia capace di esprimere, come Montale, cio' che sentiamo dentro all'anima quando qualcuno che abbiamo tanto amato diventa un ricordo che non vogliamo dimenticare. L'uso delle forbici in questa metafora e' cosi' forte che mentre leggo riesco a sentire il rumore delle lame che si aprono e si chiudono per effettuare il taglio. Il secondo verso poi ci parla di natura, ma e' un'altra metafora per parlare di cio' che si e' perso e di speranza...
"Non recidere, forbice, quel volto, solo nella memoria che si sfolla, non far del grande suo viso in ascolto la mia nebbia di sempre.
Un freddo cala... Duro il colpo svetta. E l'acacia ferita da sé scrolla il guscio di cicala nella prima belletta di Novembre".
In questo volume sono raccolte le due raccolte di Eugenio Montale, intitolate "La bufera e altro" e "Satura", due raccolte che, pur differendo tra loro per toni e temi, sanno entrambe toccare le corde dell'animo del lettore.
Io e le poesie non andiamo molto d'accordo. E soprattutto mi sento indegna di questa raccolta di cui ho afferrato molto poco. Provarci comunque non mi ha fatto male.
Poesie che mi hanno particolarmente colpito: - "La bufera" e "L'arca" dalla raccolta "La bufera ed altro" - "5" di "Xenia II" e "Provo rimorso", "Un mese tra i bambini", "Fine del '68"e "Ex voto" di "Satura II", dalla raccolta "Satura"
Una locura lo que escribe Montale. Los poemas de La Tormenta, Satura y Huesos de Sepia son fascinantes y ameritan una lectura cada vez más profundizada. Como la miel y el ajenjo, sus poemas son también dulces y amargos.