Una biblioteca della letteratura universale

by Hermann Hesse, Emilio Castellani (Translator), Italo Alighiero Chiusano (Translator)

Per molti il mondo dei libri è una foresta ostile, troppo folta. Sentono che lì si celano quelle pagine che sarebbero per loro preziose, ma disperano di trovarle. Per questo essi vorrebbero essere guidati fra i libri. Ma pochissimi sanno essere loro d’aiuto: nei saggi qui raccolti dimostra di aver avuto in grado eminente quel dono Hermann Hesse, uno scrittore che continua a farsi amare da schiere di lettori e, oltre tutto, uno scrittore che aveva «letto tutti i libri». Con mano ferma e gesto intimamente gentile, Hesse introduce in questi suoi saggi alla «magia del libro». Spiega con limpidezza che cosa significhi incontrare un libro – evento che può essere non meno complicato e fatale dell’incontro con una persona. E ci aiuta, con discrezione e precisione, nel passo più delicato: la formazione della nostra biblioteca. Consiglia i testi inevitabili, ma con poche parole che ci rendono subito evidente perché dobbiamo conoscerli; e ci consiglia anche libri più segreti, che però per lui sono stati decisivi – invitando così ogni lettore a scoprire la propria fisionomia nella biblioteca che a poco a poco si costruisce. Il lettore che voglia iniziarsi all’arte sottile di scegliere i libri per sé troverà qui le indicazioni di un amico sapiente e del tutto privo di quel sussiego che molti ancora associano con la cultura. Alla fine non vedrà più i libri come un’angosciosa, sopraffacente molteplicità: «da innumerevoli lingue e libri di tanti millenni, da questo mostro mitologico dalle mille teste, quella di cui il lettore, nei suoi momenti di grazia, avverte su di sé lo sguardo è una chimera strana, sublime, più che reale: è il sembiante dell’uomo, da mille tratti contraddittori magicamente ricomposto». I saggi che compongono Una biblioteca della letteratura universale sono stati scritti tra il 1907 e il 1945.

Genres: Nonfiction, Essays, German Literature, Books About Books, Literature, Nobel Prize, Classics

130 pages, Paperback

First published January 1, 1929

About the author

Many works, including Siddhartha (1922) and Steppenwolf (1927), of German-born Swiss writer Hermann Hesse concern the struggle of the individual to find wholeness and meaning in life; he won the Nobel Prize for literature in 1946.

Other best-known works of this poet, novelist, and painter include The Glass Bead Game , which, also known as Magister Ludi, explore a search of an individual for spirituality outside society.

In his time, Hesse was a popular and influential author in the German-speaking world; worldwide fame only came later. Young Germans desiring a different and more "natural" way of life at the time of great economic and technological progress in the country, received enthusiastically Peter Camenzind , first great novel of Hesse.

Throughout Germany, people named many schools. In 1964, people founded the Calwer Hermann-Hesse-Preis, awarded biennially, alternately to a German-language literary journal or to the translator of work of Hesse to a foreign language. The city of Karlsruhe, Germany, also associates a Hermann Hesse prize.

Reviews

[Luís · Rating 3 out of 5]

Step into Hermann Hesse's ideal library! Here is the book's implicit promise, collecting items collected for the occasion. In a sort of strange rigidity, we first discover the significantly reduced list of books everyone should have in their library: ancient and oriental pearls of wisdom, founding stories, many books in the German language, and a few others. But ultimately, for Hesse, the essential books are few. And then he adds what gives the book its breath, the main idea that it is merely the desire that should guide the desire to surround oneself with books. And if these books he invokes are undoubtedly the basis of the opening to the world, each one must determine his way among the readers. This book has the merit of not dealing with literary novels but only comic books that have stood the test of time. And then, it makes you want to reconstitute your "survival kit" (Lao-Tse, Plato, The Thousand and One Night, Goethe, ...), and also makes you want to find the great German authors.

[Miguel · Rating 4 out of 5]

«"Diz-me o que lês e eu dir-te-ei quem és" é verdade; mas conhecer-te-ia melhor se me dissesses o que relês.»
http://silenciosquefalam.blogspot.pt/...

[Guido · Rating 4 out of 5]

Mi è piaciuto riscoprire questo libretto. Nelle ultime settimane ho avuto poco tempo a disposizione per leggere; per abitudine, ogni tanto tiro giù dagli scaffali qualche libro che non ho mai letto, oppure uno che temo d'aver dimenticato. Forse ho scelto questo perché fu il mio primo Hesse: quando lo lessi non sapevo nulla di questo autore; in seguito ebbi il tempo di innamorarmi della sua opera, e di stancarmene. I libri di Hesse sono stati sfruttati per giustificare ogni genere di ideologia e di stile di vita, dai più elevati ai più mediocri. Non credo che la colpa sia da attribuire all'autore: si potrebbe dire, forse, che le mode letterarie non sono sempre al servizio della letteratura.

Questo non è il tipico libro di Hesse. Appartiene a quella categoria di prodotti editoriali verso cui, in genere, nutro estrema diffidenza: i libri creati raccogliendo estratti, articoli, interviste, prefazioni e altri brevi scritti, spesso appartenenti a periodi molto diversi, e certamente non concepiti per essere riuniti in uno stesso volume. Nonostante questo, ricordavo con piacere Una biblioteca della letteratura universale, e riscoprendolo ho potuto apprezzare la sottile influenza che ha avuto sulla mia vita di lettore. La raccolta comprende una decina di brevi saggi sui libri e sulla scrittura; ma ricordavo soprattutto il primo, nel quale Hesse immagina di costruire una biblioteca perfetta, che includa tutti i libri che è davvero necessario avere e leggere, e non uno di più. L'esperimento si dimostra, ovviamente, fallimentare: Hesse nota subito che nella collezione da lui proposta mancano numerosi capolavori. Ma l'osservazione più importante è un'altra: La nostra biblioteca ha un'aria molto ideale e graziosa, ma troppo impersonale; il suo catalogo, più o meno, è quasi identico a quello che, nelle sue linee fondamentali, avrebbe compilato ogni vecchio amico della letteratura.

Questo allarme mi ha fatto riflettere in un modo inatteso, che va probabilmente oltre le intenzioni dell'autore, ma che immagino legato alle incertezze degli anni in cui visse. Mi ha lasciato una certa inquietudine, che posso provare a spiegare in questo modo: chi vedesse la mia libreria potrebbe identificarmi, definirmi; e forse si scandalizzerebbe, notando che possiedo un unico libro di Dostoevskij e nemmeno uno di Tolstoj, e chissà quali altre gravi mancanze, dettate dalla mia storia e dalle mie preferenze. Bene: queste mancanze sono il mio ideale; niente mi terrorizza più della loro assenza. Chi ambisce a quel genere di perfezione mi spaventa; e vedere la mia mediocre collezione "corretta" sarebbe per me come non avere più libri. Ho bisogno di riconoscere quei difetti nelle persone e nelle loro abitudini: sarò sempre felicissimo di trovare una libreria dove Tolstoj e Dostoevskij sono i veri re, e Stevenson e Conrad sono rigorosamente esclusi: protesterò, ma con un sorriso di inesauribile riconoscenza.

[Yann · Rating 4 out of 5]

Cet ouvrage est un recueil de textes écrits par Hermann Hesse, relatifs à la bibliophilie, cette affection qui pousse à rechercher, acheter, puis lire et relire compulsivement des quantités de livres. On a vite fait, en s'exerçant de la sorte, à affiner ses goûts, et à devenir un peu difficile. L'auteur bavarde donc de manière sympathique de cette passion, la décrivant avec tantôt avec bienveillance, tantôt avec réserve. Ici, il faut lire avec mesure, se restreindre à quelques ouvrages choisis, mais là, il nous avoue qu'il en a lu plus de dix mille, et qu'il se paye le luxe de les relire. Ici, il fustige les lecteurs intempérants ou étourdis, qui lisent trop et mal, sans comprendre, ou par conformisme, et puis là, il invite à la liberté, indique qu'il peuple sa bibliothèque en se réglant plus sur ses caprices que sur un quelconque plan préétabli. Je pense effectivement que le sentiment de liberté est sans doute l'ivresse la plus agréable qui anime et entretient ce passe-temps. Le tour de sa bibliothèque auquel il nous invite est également fort plaisant, comme autant de recommandations amicales. Enfin, les "couronnes de violettes" qu'il laisse couler de sa plume ne laisseront pas de faire "se tortiller sur la petite pointe de leurs fesses", comme dit Aristophane, les vrais amoureux de la lecture et des livres, à la lecture de cette belle apologie.

J'ai souvent éprouvé des sentiments mitigé à l'égard des œuvres de Herman Hesse, et cette fois encore, je me sens partagé entre le sentiment d'avoir vraiment passé un très bon moment avec un agréable causeur, et une petite déception. Ses impressions ne manquent pas de justesse, ses idées de clarté, ses vues de profondeur, mais ses jérémiades et ses critiques de la modernité me pèsent. Les muses n'ont pas à arborer ce vilain air boudeur, triste et chafouin, mais bien plutôt un visage illuminé de joie, de grâce et d'alacrité. Ce dernier sied bien mieux à leur caractère libre et divin. Ne dit-il pas lui-même : "la lecture accroit la joie de vivre et la confiance en soi." ? Alors pourquoi l'ensemble ne s'harmonise-il pas avec cet esprit ? Je préfère donc le sel attique de Lucien qui, dans son bibliomane ignorant, m'égaye plus par la joyeuse franchise de ses piques que la sagesse mais un peu lisse et froide de Hesse.

[Maria · Rating 3 out of 5]

Süsses kleines Buch, vielleicht als Inspiration nicht mal so sehr, was man lesen sollte, sondern dass man lesen sollte und dass man gut darüber nachdenken sollte, was man lesen will, und wie das Gelesene einen für den Rest des Lebens beeinflussen wird. Als Abhandlung über die "Weltliteratur", wie Hesse selbst reflektiert, völlig unbrauchbar. Als Essay über die Liebe zu Büchern, das Grauen von schlechten Übersetzungen und über die kindheitliche Prägung von Lesevorlieben - genial.

Wie Hesse selbst notiert, werden unsere Kinder (nicht nur unsere Söhne, Hesse, nicht nur die Söhne) anderes lesen und schätzen als wir und unsere Eltern (nicht nur unsere Väter, Hesse, nicht nur die Väter). Da kann ich nur zustimmen, etwas hätte ich mir von ihm nämlich schon gewünscht: Frauen. Annette von Droste-Hülshoff wird kurz erwähnt, ansonsten sieht es mager aus, Austen, Brontë sind inexistent, Shelley kommt nur als Mann und Dichter vor, Virginia Woolf war wohl noch etwas jung, als diese Büchlein verfasst wurde, aber ihr versteht worauf ich hinaus will.

Schade, wo ich ihm wirklich zugute halten möchte, geographisch sehr breit gelesen zu haben, viel breiter, als ich das bisher hingekriegt habe (ich arbeite daran).

So sehr sich mein von Mittelalterbüchern-wo-dann-doch-alle-Feminist:innen-sind geprägtes Herz sich hier weiblichen Input gewünscht hätte, ist meinem Hirn doch klar, dass die meisten Schriftstellerinnen erst ab 1900 regelmässig veröffentlicht wurden, und bis 1927 dann kaum "Klassikerstatus" erreicht hatten. Bleibt einem nur übrig, selbst anzufangen, Bücher und Autor:innen zu sammeln, für meine eigene kleine Bibliothek der Weltliteratur. Ich veröffentliche sie dann, wenn ich 50 bin.

"Ehe die Meisterwerke sich an uns bewähren, müssen wir uns erst an ihnen bewähren."

[Michael Balmer · Rating 5 out of 5]

Hermann Hesse non smette mai di stupire. Con un linguaggio all'apparenza molto semplice riesce ad avvicinarsi ai temi più importanti della vita e dello spirito umano. In questa breve raccolta di testi riflette sull'importanza della letteratura e racconta con passione la sua personale esperienza come autore e lettore. Confessa di aver letto più di diecimila libri e in poche pagine raccoglie quelli che considera siano essenziali per una 'biblioteca universale', ovvero quelli che sono più importanti nella storia della letteratura. Tra i molti classici europei (antichi e moderni) e qualche perla dell'oriente, vi ho trovato molti autori di cui non avevo mai sentito parlare, per lo più appartenenti romanticismo tedesco. La lista non vuole essere ne definitiva, ne oggettiva, lo stesso Hesse se ne rende conto. Grandi artisti vengono continuamente dimenticati, o sotterrati dall'incredibile quantità di scritti e poi riscoperti e apprezzati anche parecchi anni dopo. Solo il tempo può determinare quali opere sono destinate a sopravvivere al cambio di moda e di gusti.

[Carolina Paiva]

Excelente livro para os amantes de literatura.

[Emma-Luna · Rating 4 out of 5]

Ein Büchlein darüber, welche Teile der Weltliteratur man auf jeden Fall in sein persönliches Repertoire aufnehmen sollte, von meinem liebsten Schriftsteller. Man kann der Sammlung einiges vorwerfen: so gut wie keine von Frauen geschriebenen Werke werden empfohlen und sie ist viel zu limitiert auf den Westen, Russland, China und Indien (zugegebenermaßen ist das ja schon beachtlich progressiv für Hesses Zeit, aber dennoch). Was ist mit afrikanischer Literatur? Was ist mit lateinamerikanischer Literatur? Um einige Beispiele zu nennen, die fehlen. Aber Hermann Hesse war sich der schlimmen Unvollständigkeit der Sammlung im Klaren und schreibt in der Einleitung und im Fazit des Heftchens extrem selbst- und kulturkritisch. Schon ein kleines Must-have für junge Literaturfans und Hesse-Liebhaber. Und es zeugt von seinem von der leidenschaftlichen Liebe zum Lesen und zur Bildung insgesamt geprägten Leben.

[papilionna · Rating 5 out of 5]

„Von den Wegen, die zu solcher Bildung führen, ist einer der wichtigsten das Studium der Weltliteratur, das allmähliche Sichvertrautmachen mit dem ungeheuren Schatz von Gedanken, Erfahrungen, Symbolen, Phantasien und Wunschbildern, den die Vergangenheit uns in den Werken der Dichter und Denker vieler Völker hinterlassen hat.“ (S. 3)

Jeder, der sich mit Literatur beschäftigt und sich eine Bibliothek mit den wichtigsten Werken aufbauen möchte, sollte mit diesem kleinen Büchlein anfangen. Wirklich, die 2,20€, die dieses Reclamheft kostet, lohnen sich.

Hesse liefert einen kurzen Querschnitt der wichtigsten Werke der Weltliteratur aus verschiedenen Kulturkreisen und obwohl es kein belletristisches Buch ist, ist der Schreibstil wie immer außerordentlich schön.

[Sorobai · Rating 5 out of 5]

É um livro muito interessante para os amantes de livros. Uma colecção de ensaios do famoso escritor Hermann Hesse em que o próprio aborda a sua relação com os livros e a literatura em geral. Incluí um conto muito interessante. A primeira parte é a mais aborrecida porque o autor propõe-se fazer uma selecção dos livros da literatura mundial que considera mais relevantes numa biblioteca. Como seria de esperar (e o próprio autor o admite) estas selecções são sempre incompletas e pior esta ficou datada no tempo e época do autor. Tirando este pequeno pormenor a escrita é agradável e lê-se muito bem.
Outro senão é a tendência do autor em favorecer a literatura alemã (ou não fosse ele próprio alemão) chegando mesmo a afirmar algures: "nisto os alemães são os melhores"!

[Laura · Rating 5 out of 5]

In questo periodo mi chiedo spesso perché leggo come in altri periodi mi chiedo come un autore fa a scrivere, vorrei sia entrare nella testa di un lettore per capire cosa è davvero la lettura, sia nella testa di uno scrittore per capire cosa pensa e sente quando scrive. Questa piccola raccolta di saggi sui libri e sulla lettura mi ha dato degli spunti interessanti, se non proprio alcune risposte. Su alcune cose non sono perfettamente d'accordo, in certi punti si sente lo stacco fra i nostri tempi e i tempi di Hesse, ma per tanti versi le considerazioni fatte sono di grande attualità. Questo libriccino è per me una piccola perla, uno dei libri che prima prendo in biblioteca e poi devo assolutamente possedere perché sento che devo rileggerlo.

[Amandine · Rating 5 out of 5]

Une bibliothèque idéale est un recueil d’articles d’Hermann Hesse, écrivain mais aussi grand lecteur comme le rappelle Nicolas Waquet dans sa préface. C’est donc principalement cette pratique de la lecture qui est discutée, ainsi que celle du travail d’auteur.

Dans Une bibliothèque de littérature universelle, Hermann Hesse fait débuter son propos par une introduction tout à fait passionnante et intéressante sur la culture : selon lui, « elle possède sa propre rétribution en elle-même : elle accroît la joie de vivre et la confiance en soi ; elle nous rend plus gais, plus heureux » [p. 17]. L’une des facettes de cette culture, celle dont il est question dans cet essai, est la littérature universelle : pour qu’elle remplisse cette fonction de la culture, il n’est pas tant que question de lire beaucoup que de lire bien. Tout en insistant sur le fait que la bibliothèque idéale différera en fonction de chaque lecteur (c’est la raison pour laquelle il ne faut selon lui forcer personne à lire tel ou tel chef-d’œuvre qui ne lui correspondrait pas : « La violence ou la patience ne nous seront d’aucun secours pour venir à bout d’une œuvre que l’on nous a vantée, qui nous déplaît, nous résiste et nous reste impénétrable. » [p. 21]), Hermann Hesse propose une série de titres et d’auteurs incontournables d’après lui. J’ai été assez contente de retrouver quelques noms qui m’étaient connus – par la lecture ou l’histoire de la littérature – et en ai repéré quelques autres. Ma mention de l’histoire de la littérature n’est pas anodine ici : Hesse dit lui-même à l’issue de cet exposé que cette bibliothèque est davantage celle des manuels que d’un véritable lecteur avec sa personnalité et ses préférences. Il répare alors cette froide objectivité en faisant part de sa propre expérience et de ses propres choix, en assumant tout à fait sa subjectivité. J’ai de loin préféré ce classement-ci, qui ne correspond pas forcément au mien, mais qui m’a semblé beaucoup plus vivant et passionné que le précédent. C’est donc avec plaisir que j’ai retrouvé cette subjectivité et surtout cette envie de partager sa passion dans le dernier article du recueil, Mes lectures préférées.

Le second article, beaucoup plus court, est intitulé De la fréquentation des livres et a ravi la bibliophile en moi, de même que De la lecture et de la possession des livres : ces deux textes très courts sont une véritable célébration de l’amour des livres et de ces objets si particuliers. Lisez donc vous-mêmes :

Les livres ne sont pas là pour être lus par n’importe qui n’importe quand, pour servir de sujets de conversation et tomber rapidement dans l’oubli comme le dernier bulletin sportif ou le dernier meurtre à la une. Non, il faut les savourer et les aimer sérieusement, sereinement. C’est alors seulement qu’ils dévoileront les forces et les beautés qu’ils recèlent. [p. 68]

Dans De la lecture, Hesse se montre plus critique vis-à-vis de la lecture et surtout des lecteurs, comme le montre la première phrase : « La majorité des gens ne comprennent rien à la lecture et ne savent pas au juste pourquoi ils lisent. » [p. 91] Ces lecteurs qu’il fustige ainsi sont ceux qui, selon lui, lisent trop (et surtout, lisent mal) : cet excès n’est pas bénéfique à la littérature, car elle est alors détournée de son but (cf. ci-dessus). On retrouve une idée semblable dans La Magie du livre (qui insiste davantage sur le livre que le lecteur néanmoins) et dans De la lecture des livres : les lecteurs y sont classés dans différentes catégories ; celles-ci ne concernent pas telle ou telle personne exclusivement. Selon Hesse, chaque lecteur peut passer par ces différentes catégories en fonction du moment et de son humeur. Même si toute vérité n’est pas toujours plaisante à entendre/lire, j’ai trouvé ces articles très justes et très intéressants : le regard lucide d’Hermann Hesse s’applique aussi bien à son époque qu’à la nôtre encore.

Enfin, comme je l’annonçais ci-dessus, certains articles concernent également le travail de l’écrivain : il s’agit de De l’écrivain, de La profession de foi de l’écrivain et de Le Jeune poète. Lettre à maints destinataires (dont je parlerai plus particulièrement dans mon prochain article). Là encore, Hermann Hesse fait preuve d’une grande lucidité et d’un ton parfois acerbe pour évoquer le comportement de certains de ses confrères indignes d’être nommés « écrivains ». Il souligne également la difficulté de cet état à son époque (et à la nôtre, peu différente de ce point de vue, m’a-t-il semblé) de plus en plus industrialisée.

Bref, je ne peux que vous recommander ces articles d’un lecteur passionné et passionnant, intelligent, lucide et assumant tout à fait sa subjectivité. Une véritable merveille !

http://minoualu.blogspot.be/2012/10/u...

[Kalkwerk · Rating 3 out of 5]

Wer in Hesses erstmals 1929 erschienenem Essay "Eine Bibliothek der Weltliteratur" einen gestrengen Kanon im Stile Reich-Ranickis fürchtet, kann beruhigt werden: "Nicht darauf soll es ankommen, möglichst viel gelesen zu haben und zu kennen", schreibt er, "sondern in einer freien, persönlichen Auswahl von Meisterwerken, denen wir uns in Feierstunden ganz hingeben, eine Ahnung bekommen von der Weite und Fülle des von Menschen Gedachten [...]." Bildung durch Literatur - das macht Hesse deutlich - hat ihr Ziel nicht im Anhäufen toten Wissens, sondern in der Selbsterfahrung und Selbstentfaltung des Lesers im und am gelesenen Werk. So besteht Hesses weltliterarische Bibliothek konsequenterweise nicht nur aus Texten überzeitlicher Gültigkeit, sondern vor allem aus persönlichen Liebhabereien, die ihm zu bestimmten Zeiten seines Lebens wichtig waren.

Hesse schreibt in seinem Aufsatz (das hätte auch überrascht) nicht als Schulmeister, sondern als Bibliophiler, dem Werkinhalte ebenso wichtige sind, wie eine gute redaktionelle Herausgabe der Texte, gelungene Übersetzungen und liebevoll gestaltete Bücher. Literatur ist für ihn eine Wertanalage im materiellen wie geistigen Sinn - und das stimmt gerade in der heutigen Zeit nostalgisch, in der Bücher eigentlich nur noch für die Mülltonne produziert werden.

Ein gelungener und kurzweiliger Essay für Bücherliebhaber, den schon Kurt Tucholsky wärmstens empfohlen hat.

[Nuno · Rating 5 out of 5]

Deixo aqui, um excerto da obra que achei pertinente:

"Aprender a ler, no sentido mais elevado da palavra, nunca poderá ser feito por intermédio de jornais nem da literatura contemporânea que nos aparece à mão, mas somente através das obras-primas. Estas têm, por vezes, um sabor menos doce e menos picante do que as leituras que estão na moda. Querem ser levadas a sério,
conquistadas. É mais fácil absorvermos uma música dançável americana, tocada de um modo arrebatador, do que as formas comedidas, elásticas como o aço, de um drama de Racine ou o humorismo ricamente variegado e cheio de
ténues graduações de um Sterne ou de um Jean Paul.

Se nós queremos que as obras-primas nos demonstrem aquilo que valem, precisamos primeiro de lhes demonstrar o que valemos."

[Raquel · Rating 3 out of 5]

Um livro sobre livros, é o que este 'Uma Biblioteca da Literatura Universal' é. Uma visão sobre a literatura, as grandes obras de todo o sempre, na voz de um grande autor e 'livrólico' que nos leva numa viagem por histórias, memórias e aquela sensação maravilhosa que os verdadeiros amantes de livros têm ao lê-los.

http://leiturasmarginais.blogspot.pt/...

[Heidi · Rating 4 out of 5]

Hesse fanitti kirjallisuutta ja tässä laajahkossa esseessä käy läpi maailmankirjallisuutta, saksankielistä tarkemmin ja lukuintoaan nuoresta asti. Asenne: kirjallisuuden lukeminen sivistää, opettaa ymmärtämään toisia ja itseään. Klassikoita iso määrä ja hyvin eurooppakeskeisesti. Klassikoista sekin huomio, että niitä ei tule lukea ja hankkia ulkoisista syistä. Lue sitä mikä innostaa, kiinnostaa, vaikuttaa. Lukeminen vie aikaa. Ei kyse hetkellisestä nautinnosta tai eskapismista vaan syvästä sivistyksestä.

[Val Marc · Rating 4 out of 5]

C'est un peu la discussion que tout bibliophile, qui admire l’auteur du Loup des Steppes et de Siddharta, aurait aimé avoir avec ce merveilleux écrivain.

[Jil Jordan · Rating 4 out of 5]

Ich würde sogar Hesses Einkaufsliste lesen. Was würde ich geben für ein gemütliches Gespräch mit ihm über Gott und die Welt.

[Read me two times · Rating 4 out of 5]

Hesse che parla di libri è qualcosa di speciale, anche quando si atteggia a snob con la puzzetta sotto il naso ;)

[Célia | Estante de Livros · Rating 3 out of 5]

Com uma sinopse destas, como não ficar interessada neste livro? À luz do meu interesse recente em ler sobre livros, pareceu-me mais uma aposta interessante, e deste modo aproveitei o facto de a biblioteca que frequento o ter disponível.

Uma Biblioteca da Literatura Universal é um conjunto de 11 ensaios curtos sobre livros, leitores, escritores e a literatura, de um modo geral. O maior ensaio do livro é o que lhe dá nome; nele, Hermann Hesse partilha connosco o que, na sua opinião, constitui o núcleo de livros a ter em qualquer biblioteca. Clássicos, na sua grande maioria, trata-se de uma selecção que considero muito interessante e que só peca mesmo por não conter nenhum livro de autores portugueses. Claro que não se poderá considerar uma falha, até porque o autor faz questão de frisar que é apenas a sua lista e que tem consciência que muitos autores de qualidade ficaram de fora.

Os restantes ensaios versam sobre a importância da leitura na educação das pessoas, sobre a relação que as pessoas estabelecem com os livros, sobre as vicissitudes de se ser escritor ou sobre os diversos tipos de leitores. E foi no que respeita a este último tema que discordo em parte com o que Hermann Hesse afirma; na sua opinião, um leitor que pega num livro com o único propósito de passar o tempo ou se entreter não é um bom leitor. Na minha opinião, querer pegar num livro que ajude a aliviar o stress do dia-a-dia ou que sirva, pura e simplesmente, para entreter, é um motivo tão válido como outro qualquer. Concordo que evoluímos mais como leitores e pessoas quando nos deparamos com um livro que nos dá que pensar, que nos ensina e que nos faz sentir que acrescentou algo; contudo, nem sempre estamos para aí voltados e devemos, acima de tudo, pegar em livros que desejamos ler.

Trata-se pois, de um livro interessante, com uma prosa lúcida e cativante, de um assunto que me interessa bastante, e cuja leitura recomendo. Mas com espírito crítico.

[Maria · Rating 4 out of 5]

Quite in the same way as I did not expect Kant to be amusing, I certainly did not expect Hermann Hesse to be this… approachable. Yet again I seem to have dived into someone’s body of work without beforehand reading anything about them. I mean, I had heard of Hesse before, of his brilliance, but I had never heard a word about his tone, his writing. Let’s just say I have ordered a copy of Siddhartha and will be searching for some sort of biography soon (any recommendations?). I am sure his fiction will sound different from his essays, but I really enjoyed his voice, or at least the one from the translation that somehow found its way to me.

“I’m always so ashamed when I discover how well-read other people are and how ignorant I am in comparison.”

I thought that the feeling so straightforwardly articulated above by the wonderful Helene Hanff would come as a consequence of going through this collection of considerations, but I am pleased to report that Hesse made me feel completely at home. It read almost like a conversation, really, and quite an enjoyable and enlightening one.

[Luis · Rating 3 out of 5]

Nesta pequena obra de Hermann Hesse conseguimos perceber um pouco melhor o mundo dos livros, graças as suas palavras e pensamentos claros. O autor é sem duvida um homem superior, com uma capacidade incrivel de descrever as coisas..

O livro trata a literatura classica que Hesse acha essencial, mas ao mesmo tempo o nega. Explica-nos de que maneira devemos ler, em termos de atitude, e como o livro serve para nos encontrar-mos e estar mais proximos do nosso ideal.

[Géraldine]

Confiance aveugle :D !

[Tiina · Rating 2 out of 5]

Maailmankirjallisuuden kirjasto on ensimmäinen teos Hermann Hesseltä, jonka olen lukenut. Tämä on hyvin lyhyt teksti. Hesse käy läpi maailman historian kirjallisuutta ja yrittää koota täydellistä ihannekirjastoa. Raja vedetään 1900-luvun alkuun: Hesse perustelee valintaa toteamalla, ettei nykylukija voi tietää, miten nykykirjallisuus kestää aikaa ja mikä nousee klassikoksi. Ja niinhän se on. Luulen vain, että 1900-luvulta olisi löytynyt ne kaikkein kiinnostavimmat valinnat.

Odotin tässä olevan enemmän henkilökohtaista pohdintaa teoksista, ja kyllä sitä lopulta lopussa onkin, mutta melko niukasti. Teos on vuodelta 1952, ja nykylukijana hätkähdytti, miten teoksia valittiin vain Euroopasta, Intiasta ja Kiinasta. Yhdysvalloista valittiin ainoastaan Poen teos. Hesse etsii teoksia, jotka on käännetty saksaksi ja joiden käännös on laadukas. Tätä käännöksen laadun ajatusta analysoidaan aika runsaasti, ja se on itse asiassa aika mielenkiintoinen näkökulma. Suomi pienenä kielialueena nojaa käännöksiin suuren osan julkaistun kirjallisuuden osalta. Kiinnitämmekö tarpeeksi huomiota käännökseen ja lukemaamme painokseen? Vertailemmeko eri laitoksia? En usko, että kovin moni näin tekee. Ehkä olisi syytä.

Joka tapauksessa, tuo ehto teoksen laadukkaasta saksannoksesta saattaa osittain selittää valintojen maantieteellisen ja kulttuurisen rajoittuneisuuden, mutta ei se ihan riitä. Joka tapauksessa, tämä teksti on kuin lista kirjoista, joita Hesse hyväksyisi kirjallisuuden kaanoniin. Ei ihan sitä mitä odotin.

”Lukemaan oppimiseen korkeammassa mielessä ei päästä sanomalehtien eikä satunnaisen päivänkirjallisuuden, vaan ainoastaan mestariteosten kautta. Usein ne maistuvat vähemmän makeilta ja vähemmän pikanteilta kuin muotilukemisto. Ne vaativat vakavaa asennetta, ne on ansaittava.” s. 69

[Frynne · Rating 2 out of 5]

Lê-se bem, um estilo simples e directo. Qualquer pessoa que gosta de livros já pensou nestas coisas e é bom vê-las escritas. Agora, claro, o problema: os ensaios são de 1920 (por volta desta altura) e na enumeração que ele faz de uma biblioteca universal há zero mulheres. Não estou a brincar, são mesmo zero. A literatura universal é, como eu suspeitava, literatura de homens. Agora ele diz algo importante: não ler um clássico só porque é clássico, seguir o amor. A biblioteca ideal de cada um deve seguir o amor aos livros, por isso deve ser completamente subjectiva (por exemplo, ter obras completas de um escritor que amamos mesmo que ele não seja o maior clássico deste mundo e do outro). Depois ele elabora mostrando quais os seus amores pessoais e obviamente ele ama homens apenas, especialmente os homens alemães. Por isso acho que o Herman é bom moço, muito culto em homens, mas com muita falta de perspectiva relativamente a toda uma porção da humanidade. Ainda assim vale a pena, ele dá bons conselhos sobre como escolher as melhores edições (não comprar simplesmente a primeira que aparece, ver bem se a poesia completa é completa ou falso marketing etc). Faz-me sonhar com a minha biblioteca ideal ajudando-me a perceber que me vou livrar de muitos livros e que vou arranjar outros. Também me faz sonhar com alguém que escreva uma literatura universal que tenha mulheres e negros, por exemplo. E alguém que escreva uma que inclua portugueses (que aqui também estão desaparecidos em combate). A minha biblioteca não vai ter nada a ver com a dele. Em comum só terá uma coisa: vai estar viva e em mudança.

[Andrea Pighin · Rating 5 out of 5]

Il titolo si ispira a un omonimo scritto dello scrittore, datato 1929, in cui Hesse stila una lista delle opere che una persona dovrebbe assolutamente possedere. Per stessa ammissione dell'Autore, la biblioteca privata non doveva per forza essere numerosa ed era meglio leggere una dozzina di libri nella vita, ma con profitto per il carattere e la personalità, che migliaia di volumi in grado di lasciare, al massimo, uno sterile sapere. L’importante non è aver letto e conosciuto il più possibile, ma aver scelto in libertà le opere che ci permettano di «porci in un rapporto di vivificante congenialità con il tutto, con la vita e il pulsare dell’umanità.»
Nella sua proposta, Hesse riconosce di aver dimenticato non poche celebri opere, dalla 'Bhagavadgītā' agli scritti di Victor Hugo, ma afferma che sia inevitabile un certo grado di soggettività nella scelta. Una biblioteca che non riflette il gusto e la conoscenza di chi l’ha creata è una mole di carta senza anima, una copia pedante di un testo scolastico di letteratura.
Oltre al testo del 1929, l'edizione Adelphi contiene altri scritti che ruotano intorno al tema della lettura, della scrittura e della bibliofilia. Lo stile lucido e asciutto di Hesse permette al lettore un approfondimento tanto semplice quanto erudito sul mondo della letteratura, nel significato più ampio del termine.

[J Braz · Rating 5 out of 5]

Partilho a primeira página:
"A verdadeira cultura não é aquela que almeja um determinado objetivo mas sim aquela que, como acontece em qualquer procura de perfeição, tem o seu próprio significado ínsito. Tal como a procura da força, da agilidade e da beleza física, não tem um objetivo próprio definitivo (por exemplo, o de nos tornar ricos, célebres e poderosos), antes encontra em si mesma a sua recompensa, na medida em que exalta o nosso sentido vital e a nossa confiança em nós próprios, nos torna mais alegres e mais felizes e nos dá uma maior sensação de segurança e de saúde, também a procura da "cultura", ou seja, de um aperfeiçoamento intelectual e espiritual, não é um fatigante caminho em direção a uma meta bem precisa, antes sendo, pelo contrário, um fortificante e benéfico alargamento da nossa consciência, um enriquecimento das nossas potencialidades de vida e de alegria. Por isso, a verdadeira cultura, tal como a educação física, é, ao mesmo tempo, um estímulo e uma satisfação, atinge sempre o alvo mas não para em lugar algum, é um proceder no infinito, um vibrar em uníssono com o universo, um viver com isso fora do tempo. O seu objetivo não é o desenvolvimento de uma única faculdade ou capacidade; essa ajuda-nos, principalmente, a dar um sentido à nossa vida, a interpretar o passado, a abrir-nos ao futuro com corajosa prontidão"

[Elise · Rating 4 out of 5]

Une bibliothèque idéale est constituée d’œuvres qui nous touchent ainsi reflétant et construisant notre subjectivité

Il faut lire par passion et non obligation

Se lit comme une autobiographie de son amour pour les livres qu’il transmet en nous donnant un aperçu des livres qui ont marqué à la fois la littérature européenne et lui plus personnellement

Hesse reconnaît que la liste qu’il propose est « loin d’être parfaite et exhaustive » mais c’est précisément ses omissions et lacunes qui la rend parfaite

Les bibliophiles cherchent un.e ami.e dans le livre - iels essayent de décrypter la pensée et vie qui y ont conduit d’un.e inconnu.e et ainsi créer une relation imaginaire avec iel

J’adore cette quote p69: « les seuls à avoir toujours raison sont ceux qui savent suivre leurs penchants, écouter les besoins de leur cœur, refuser la norme et fuir le conformisme »
Hesse donne envie d’être besties avec lui lol

[Antero Tienaho · Rating 3 out of 5]

Hauska pikku kirjanen. Hesse lähtee kokoamaan klassisen kirjallisuuden kirjastoa ja päätyy käymään läpi useita klassikoita ja toteamaan, kuinka vaikka klassikot ovat tärkeitä (ja hänelle kovin rakkaita), on lukemisen ja oman kirjaston lähtökohtana omat mielenkiinnon kohteet parempi kuin orjallinen klassikoiden tankkaaminen.

Jotenkin söpö tämä oli. Ja tulin sen myötä laittaneeksi varaukseen kiinalaista runoutta. Ei turha reissu.

[Fulvio Denza · Rating 3 out of 5]

Una rassegna su cosa voglia dire leggere, sui vari tipi di lettori e sui libri che Hermann Hesse preferiva. Hesse affronta i problemi generazionali della lettura e dei lettori,
anche se nella prima parte ha messo troppi libri tedeschi nella sua rassegna di libri che non devono mancare e troppo poco di altro, anche se questo è ovvio visto che lui ha una cultura più fondata sugli scrittori del suo paese.