Se potesse, Odyssea, sedici anni e nessuna bellezza, chiederebbe molte cose a sua madre. Ad esempio perché da anni sono costrette a vivere come fuggiasche, senza una meta, una casa stabile e, soprattutto, senza un padre. Finché in una tiepida notte d’estate, attraversando un varco incantato nascosto nel bosco, sua madre la riporta a Wizzieville, dove è nata, e lei scopre di appartenere a una cerchia di persone speciali, dotate di rari poteri. Incredula, Odyssea si immergerà in un mondo intriso di magia, dove ogni esperienza – per lei che è sempre vissuta lontano da tutto e da tutti – ha il sapore della prima volta, ma si accorgerà presto, suo malgrado, che dietro la facciata idilliaca e fatata di Wizzieville brulica il Male. Un nemico sanguinario – lo stesso che ha ucciso suo padre dodici anni prima – perseguita la sua famiglia da generazioni ed è tornato sotto mentite spoglie per attuare il suo crudele disegno. Mentre la paura di non essere in grado di gestire i propri poteri arriverà a farle rimpiangere la vita fuori di lì – senza amicizie, né legami né radici – e a temere per l’incolumità di chi ama, terribili, inconfessabili incubi la assaliranno come artigli di un doloroso passato. Come se non bastasse, l’amore la coglie di sorpresa. Il misterioso e impavido Jacko, un giovanotto di poche parole che, a differenza di tutti gli altri, la tratta senza solennità e cerimonie, entra nella sua vita e devasta il suo cuore inesperto. Ma come mai tutti lo temono e lo disapprovano? Può fidarsi di lui? Minacciata da un’oscura condanna, Odyssea dovrà crescere e trovare in sé la forza di difendersi. Non può concedersi errori. Il nemico è in agguato. Potrebbe essere ovunque, potrebbe essere chiunque.
Amabile Giusti è nata in Calabria ed è lì che vive ancor oggi: proprio sulla punta dello stivale, fra il mare e la montagna, vicino a una distesa di verde che, vista dall’alto, sembra la sagoma di un cavalluccio marino. Ha frequentato il liceo classico e si è laureata in Giurisprudenza. Fa l’avvocato ma non si sente avvocato. Scrivere è la sua vita vera, al di fuori degli schemi imposti dal linguaggio secco e avaro del diritto. Si addormenta la sera sognando di scrivere, si sveglia la mattina con lo stesso chiodo fisso in testa, non è escluso che perfino davanti a un giudice, mentre perora una causa, la sua mente divaghi pensando a come plasmare una storia o finire un capitolo. Dunque non sceglietela come avvocato, scriverebbe una citazione pensando alle favole! È un tipo che ascolta molto e parla poco ma quando scrive non si ferma più... Se volete farla contenta regalatele un saggio su Jane Austen, un ninnolo di ceramica (preferibilmente blu), un manga giapponese, o una piantina grassa (più spine ci sono meglio è). Preferibilmente tutti insieme. Spera di invecchiare lentamente (perché questo pare sia l’unico modo per vivere a lungo...) ma mai invecchiare dentro! Dentro avrà sempre un’età con poco passato e molto futuro e scarsa saggezza.
Dopo “Cuore Nero”, Amabile Giusti torna in libreria con “Odyssea”, il primo capitolo di una nuova bellissima ed emozionante saga fantasy.
Odyssea, così si chiama la protagonista di questa nuova saga, ha 16 anni ed è una ragazza qualunque, non particolarmente bella ma sensibile e coraggiosa. Ha passato 12 anni della sua vita viaggiando continuamente per quella che lei definiva “fame di fuga” della madre, fino al fatidico giorno in cui scopre la verità sulle sue origini.
In seguito all’ultima fuga imposta dalla madre, Odyssea si ritrova a vivere a Wizzieville a casa della nonna in un luogo magico e segreto “oltre il varco incantato”. Ed è proprio qui che grazie ai racconti della nonna scopre sia di possedere degli straordinari poteri e sia quali scheletri sono nascosti nel passato della propria famiglia. Tra le altre cose apprende anche che Il Male, che ha le sembianze di Squartavene (lo spietato e sanguinario stregone che ha assassinato suo padre 12 anni prima) è tornato deciso più che mai ad eliminarla. Chissà per quale motivo...
A Wizzieville la ragazza conosce Jacko O‘Donnell, un ragazzo di qualche anno più grande di lei, bello, schivo, di poche parole e che non la tratta particolarmente coi guanti. Il ragazzo, dotato di poteri speciali come lei, non è ben visto dalla comunità, ma Odyssea non si lascia ingannare dalle apparenze e si innamora inevitabilmente di lui anche se apparentemente lui non sembra essere interessato. Le scene con i due ragazzi protagonisti sono per la maggior parte da farfalle nello stomaco. I rispettivi sentimenti si avvertono nell’aria anche se sono più le volte che si "beccano" .
Jacko è decisamente il personaggio più intrigante della storia: non si fida di nessuno, nasconde dei segreti e non si risparmia dall’usare le persone per i propri scopi. E' proprio questo alone di mistero che lo rende così affascinante agli occhi del lettore e anche a quelli di Odyssea. Jacko è uno di quei personaggi che nonostante si comporti spesso in maniera sgarbata e incostante ti entrano nel cuore e lasciano il segno.
La storia non ha nulla di banale o scontato e l’autrice è bravissima a mantenere quel senso di ansia e suspense nel lettore che inevitabilmente non riesce a staccarsi dalle pagine per necessità di sapere come stanno veramente le cose.
Come il precedente “Cuore Nero” anche questo suo romanzo mi ha letteralmente conquistata. Lo stile fresco di Amabile Giusti continua a coinvolgermi completamente.
I capitoli finali sono qualcosa di incredibile e di emozionante. Dire che nelle ultime pagine le scene con protagonisti Odyssea e Jacko mi hanno toccato ed emozionato all’inverosimile è poco.
Cara Amabile Giusti, con una conclusione così tu ci vuoi proprio obbligare a reclamare di avere tra le mani il seguito il prima possibile!
Avevo già letto Cuore Nero di questa autrice, è mi era piaciuto molto, quindi non mi sono fatta molto problemi, e le mie aspettative erano molto alte. Fatto sta, che sono rimasta delusa. Mi piaceva lo stile usato in Cuore nero, fresco e semplice, ma in questo libro risulta molto pesante, non so il motivo, infatti dovevo ritornare indietro nelle pagine, perchè non riuscivo a capire di cosa si stava parlando. Odyssea è una ragazza piuttosto bruttina di 16 anni, insieme alla madre sono delle nomadi, non rimangono in un posto per più di qualche mese. Grace è una madre davvero rigida, che non ha mai dimostrato il suo affetto per la figlia. Durante uno dei loro traslochi notturni, la madre porta la figlia, in un paesino molto strano. Ovvero la città dove è cresciuta la Grace, e dove Odyssea ha trascorso i primi 4 anni della sua vita. Dalla nonna viene a scoprire che esiste la magia, che lei è una strega. Che Grace è scappata con lei, perchè Squartavene, un mago potentissimo, dopo aver ucciso il padre della protagonista voleva uccidere anche loro. Ma Odyssea nonostante la tenera età, riesce a fermare e indebolire il nemico. Anche se sono passati 12 anni, la protagonista non è al sicuro, infatti Squartavene è tornato, e stanno accadendo cose davvero spiacevoli a Wizzieville. A Wizzieville Odyssea conosce gli abitanti, che praticamente venerano il padre. Conosce nuovi amici, e soprattutto Jacko, lo stalliere della nonna. Non vi dico altro, se no spoilero troppo. Allora ci sono varie somiglianze con Harry Potter. Eccone alcune: Un mago potentissimo che fin da piccola ti vuole uccidere, che uccide i genitori (anche se in questo caso solo uno), il non sapere dell'esistenza della magia, e di essere un mago, di aver sconfitto il nemico da piccoli, riaffrontarlo anni dopo e rimanere vivi. Poi il segno, anzi in questo caso l'oggetto di riconoscenza dei seguaci di Squartavene. I strani sogni che disturbano il sonno di Odyssea. Non ho trovato magia in questo libro, solo delle formule magiche ogni tanto, poi finisce qui. Mi sembrava un paesino normale, tranne per i loro abiti bizzarri. Per quanto riguarda la protagonista, è una ragazzina davvero capricciosa, di solito i battibecchi tra innamorati mi divertono, ma tra Jacko e Odyssea (tralasciando il fatto che tra loro non succede nulla, solo una bacio a stampo, che non mi sono neanche accorta quando se lo sono scambiato, un minuto prima erano vicini, il secondo dopo si erano già scambiati il bacio, e lui la stava prendendo in giro, perchè era una ragazzina ingenua che non sapeva neanche baciare. Non ho letto nessuna frase del tipo " e si sfiorarono le labbra"). Ma i loro battibecchi m'infastidivano, da immaturi. Ho veramente faticato a finire il libro, alquanto noioso. L'unica cosa che mi è piaciuta, è il colpo di scena finale, non mi sarei mai aspettata che quella persona fosse "il traditore". Ho dato 3 stelline appunto per il colpo di scena, se no sarebbero state 2. Mi dispiace dare un voto negativo, perchè comunque ho adorato Cuore Nero, ma qui le cose non mi sono piaciute, sia lo stile di scrittura, sia i riferimenti a Harry Potter!!!
Viste le tantissime recensioni positive, questo libro è stato purtroppo alquanto deludente.
Perché questa cocente delusione? Avevo letto che il libro guardava parecchio alla saga di Harry Potter, ma non pensavo lo facesse così tanto. Il cuore della trama sembra preso pari pari da lì, una riscrittura degli eventi salienti di Harry Potter e la pietra filosofale. Un po' come si notano le... affinità tra La spada di Shannara e Il Signore degli Anelli, per quanto però il libro di Brooks fosse immensamente più curato, ovviamente.
Quindi, si passa oltre metà libro a combattere la nausa per gli elementi presi di peso dalle pagine della Rowling e trasportate qua dentro. E altre due cose non ci aiutano a fare la pace con questo libro: la prima è l'ambientazione, visto che oltre a non capire per bene dove siamo (è un altro mondo cui si accede dall'albero? O è come Hogwart solo uno dei tanti posti magici, per viaggiare tra i quali si deve uscire nel mondo reale? No, perchè inizialmente è descritta come una città ma poi si aggiungono elementi su elementi, e non si menziona mai niente che sia fuori da quei confini...), beh, Wizzieville non ha molto di magico. E' popolata da maghi tendenzialmente incapaci, vive al di fuori del tempo, e a parte le magie cittadine che vediamo inizialmente (illuminazione, magie domestiche a casa di Augusta) si assiste a ben poco di magico, finché non si palesa la minaccia. E anche lì sono pochi individui a mostrare doti magiche. Un po' pochino e un po' deludente, per una città di maghi. L'altra cosa che non ci aiuta è, beh, Odyssea. Capisco la vita difficile che ha condotto finora, capisco la sua abitudine a stare da sola, ma ho trovato noiose le sue reazioni alla magia del posto, e irritanti le sue schermaglie con gli altri vertici di questa specie di triangolo amoroso adolescenziale. Al quale proposito, nel caso qualcuno se lo chiedesse, stranamente Odyssea è una sedicenne bruttina dotata solo di un nome famoso, che appena arriva in città viene circondata da ventenni affascinanti e bellissimi pronti praticamente a lottare per lei. Cosa mi ricorda tutto ciò? Libri brutti cui non voglio pensare. Chissà come mai la Rowling non ha scritto che Harry, arrivato alla scuola di magia, è stato posto al centro di un harem popolato dalle più fighe dell'ultimo anno... magari per coerenza e serietà?
Comunque, questi erano i tanti lati negativi del libro. Quelli che per oltre la metà delle pagine mi avevano convinto a dargli un voto più basso.
Inizialmente salvavo il libro dal baratro del pessimo e illeggibile perché comunque l'autrice scrive bene, e malgrado i deja vu e gli sbadigli di certe rivelazioni non proprio inaspettate il libro scorreva via tranquillamente. Poi invece, verso la fine e in maniera totalmente inaspettata, ecco che si guadagna la sufficienza. Come? Non so se sia stata una cosa voluta, l'aver giocato per tutto il tempo con luoghi comuni e omaggi sentitissimi per poi rovesciare il tavolo e scombussolare tutto prendendo in giro la credulonità del lettore, o se sia qualcosa venuto così, tra il casualmente e il programmato ma non per giocare sulla prevedibilità asserita precedentemente. Fatto sta che quando ormai siamo sicuri di aver capito il tenore della storia, e abbiamo già deciso tra uno sbadiglio e l'altro come tutto evolverà e si concluderà -chi è chi, chi era buono, chi cattivo, chi si metterà con chi e via dicendo-, beh, a quel punto tutto viene stravolto. Oddio, detta così sembra chissà cosa... alla fine lo stravolgimento conferma le ipotesi iniziali e a ben vedere avvicina ancora di più il libro a Harry Potter. Ma quantomeno, dopo pagine e pagine di prevedibilità, mostra un'impennata di orgoglio e sembra dire Non sono così stupida come credi, sto facendo apposta. Non sarà granché, ma per come si erano messe le cose è stato oro colato.
Comunque non penso proseguirò la mia esperienza con questa serie.
Odyssea è una bruttissima copia di Harry Potter al femminile. Il libro non ha quasi nessuna originalità e gli unici punti di vantaggio sono che è scritto correttamente ed in modo fluido e scorrevole; persino le descrizioni non mi sono piaciute, mi sembravano astratte e non riuscivano a farmi riprodurre le immagini ed i luoghi nella mia mente. Considerando quanto è stato pubblicizzato e apprezzato, le mie aspettative erano molto alte e sono state completamente disilluse. Resta una storia piacevole ma tranquillamente non indispensabile, c'è davvero di meglio in circolazione.
Quando ho ricevuto il pacchetto del libro non ho resistito e l'ho aperto all'istante e sono stata subito catturata dalla bellissima copertina, ma ancora di più mi sono soffermato sul titolo e sulla grafica che è stata dedicata per dare risalto a Odyssea. Inizialmente senza leggere la trama, non avevo capito bene il tema centrale del romanzo, avevo colto solamente solitudine e tristezza in quella ragazza raffigurata su una panchina con l'abito scuro. Un paio di giorni dopo averlo ricevuto e ammirato, ho iniziato a leggerlo e ..bhè mi tremavano le mani, mi sono immersa in un mondo ricco di magia e mistero, era fantastico per me, dopo così tanto tempo, poter leggere un libro su questo argomento scritto soprattutto da un'autore italiano. Spesso vengono sottovalutati, perchè sono più in voga quelli americani, ma quando fin dalla prima pagina, un libro è in grado di catturarti e stregarti, diventa impossibile sottovalutarlo. Ovviamente, parlando di un tema come la magia, moltissime persone potrebbero fare paragoni con la saga della Rowling, il che non sarebbe sbagliato, per certi punti di vista, in quanto Odyssea. Oltre il varco incantato è una saga che comprende ben sette libri. Per il resto è abbastanza differente dai libri della Rowling. Amabile Giusti, ha uno strano stile, sa metterti i brividi (e fidatevi a me ne ha messi moltissimo), ma non di paura, di piacere.. i suoi personaggi sono talmente ben descritti che è impossibile non raffigurarseli nella mente, percepire i loro pensieri e le loro emozioni. Mentre leggevo, mi sono ritrovata a sorridere nello stesso momento di Odyssea, mentre scopriva il "nuovo mondo", quando capiva che la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Solitamente apprezzo gli scrittori italiani ma sono pochi quelli che adoro e Amabile Giusti fa parte di quei pochi, capaci di emozionarmi con le loro parole. Avete presente quando leggete un libro e riuscite a identificarvi quasi completamente in uno dei personaggi?bhè in questo libro vi accade e molto spesso; sembra quasi che l'autrice faccia parte del libro stesso, o meglio, sia il libro stesso. I luoghi sono anche loro molto descrittivi e permettono al lettore, di eccedere con la fantasia e immaginare questi luoghi meravigliosi e senza tempo. All'interno di Odyssea. Oltre il varco incantato si possono ritrovare moltissime sfumature dark, romanticismo, atmosfere in stile fiabesco e ovviamente non può mancare un pò di azione. Secondo me è un mix perfetto che rende questo romanzo davvero ottimo. Quando ho aperto questo blog non avrei mai pensato di ritrovarmi a leggere tanti libri di scrittori italiani, nè tanto meno credevo di innamorarmi di alcuni di questi scrittori. Leggendo un libro, mi lascio trasportare quasi completamente dalle emozioni, è una cosa che mi piace moltissimo, mi annullo completamente, siamo solamente io e i personaggi narrati nel romanzo.Ovviamente non mi accade sempre, per far ciò che succeda deve essere in primo luogo l'autore a creare una storia che trasporti, ma nel caso di Amabile Giusti non è così, lei non ha trasportato nessuno nel mondo di Odyssea, ha semplicemente catturato il 100% dell'attenzione dei lettori e l'ha legata a doppio filo all'interno del romanzo. Insomma, se volete farti trasportare in un mondo pieno di magia, accompagnati da Odyssea la giovane protagonista coraggiosa, questo è un libro che va assolutamente letto. Ha solo un punto leggermente negativo, ma non avendo ancora avuto il piacere di leggere il seguito non posso essere certa che sia completamente negativo; secondo me l'autrice, svela troppo della storia e degli eventi, avrebbe dovuto restare di più nel dubbio, ma essendo sette libri chi sà che mi sbaglio e Amabile Giusti riuscirà a catturarmi nuovamente nel mondo di Odyssea stupendomi completamente.
«La faceva sentire fragile, in pericolo, come un vaso di cristallo lasciato in bilico su un tavolino, un pesce all’asciutto o un fiore al buio.»
Quando ho cominciato questo libro avevo paura che fosse fin troppo assurdo. Io amo le cose assurde, ma non è facile creare un mondo interamente nuovo e renderlo credibile e amabile allo stesso tempo. La scrittrice di Odyssea ci è riuscita.
Un mondo adorabile, fatto di personaggi genuinamente stravaganti e un'atmosfera magica. Odyssea è ingenua e rende alla perfezione quell'innocenza della sua adolescenza. Non c'è malizia nel suo amore per Jacko, nell'amicizia con Lindia e nello stupore per la magia. Lei è pura. Gli altri personaggi, seppure all'apparenza meno innocenti, condividono con lei una sorta di purezza che rende il lettore loro complice. Come Jacko, Lindia, lo stesso terribile Squartavene. All'inizio del libro credevo che alla fine non avrei dato un giudizio entusiasmante perché credevo che la storia non potesse andare da nessuna parte, ma più andavo avanti più mi rendevo conto di quanto mi piacesse e di come questo primo romanzo non abbia fatto altro che gettare le basi per un. Ciò che ha reso questo libro ancora più interessante dipende da più fattori:
- Personaggi ben definiti, ironici, che si fanno amare. - Mondo credibile e originale. - Una storia d'amore struggente, che ti spezza il cuore prima ancora che inizi. Diciamoci la verità, quanto soffriranno Jacko e Odyssea prima di poter stare insieme?
Basta paragoni con altri fantasy! Wizzieville è una nuova meta da raggiungere! In poche parole, consiglio di leggere questo libro. Perchè? Soprattutto perché Amabile Giusti è una scrittrice che merita per la capacità di rendere la sua storia sempre impeccabile grazie ad uno stile affascinante.
Waaaa io sono pazzamente innamorata di questo libro e di tutta la saga! Sono INDIMENTICABILI tutti i quattro libri pubblicati fino ad ora! Non potete capire quante volte li abbia riletti, tante, troppe, non rammento nemmeno più. Altrettanto ho sclerato con la stessa autrice e le mie compagne di lettura (o meglio, di avventura di questo mondo fantastico) per “JackoMario” (eeehhh, queste persone sapranno sicuramente di chi sto parlando 😝 ). Amabile Giusti è come sempre meravigliosa, ha uno stile talmente scorrevole e dolce che ti dona delle emozioni indescrivibili. Lo dico in continuazione, questa autrice è un piccolo genio. È riuscita a creare Wizzieville, un mondo magico così articolato e fenomenale che appena mi sono ritrovata lì dentro è stato difficile poi uscirne. Questo è l’effetto che mi fa questa serie: tutte le sante volte che la finisco mi sento come svuotata, come se mi mancasse qualcosa, come se volessi continuare a stare con i protagonisti visto che davvero creano dipendenza! Ma veniamo a parlarvi di come la storia di Odyssea e Jacko ha inizio.
“Quel ragazzo era ciò che un dizionario avrebbe definito soggetto di bellezza non comune, capace di far tremare le ginocchia e suscitare pensieri spudorati, vale a dire uno schianto.”
Odyssea Bennet, sedici anni, è una ragazza normalissima, un po' impacciata ma tanto coraggiosa. Lei e sua madre Grace non sono mai vissute per più di qualche mese in un unico posto fino a che, un giorno, Grace decide di ritornare finalmente a casa loro: nella cittadina di Wizzieville. Un luogo dove regna la magia, un luogo di cui Odyssea non ne sa assolutamente nulla, un luogo in cui riuscirà a sapere di più di suo padre (Charlton Bennet), un luogo in cui scoprirà di avere dei poteri e dei nemici fin da quando era solo che una bambina. Un luogo in cui conoscerà per la prima volta, possiamo dire anche unica, un nuovo sentimento: l’amore.
“Era notte fonda, e un ragazzo di cui sapeva pochissimo, tranne che possedeva occhi straordinari e maniere intriganti e che aveva la pessima tendenza a pestare chi non era di suo gradimento, la invitava a uscire di casa e lei, invece di stupirsi o indignarsi, accettava con slancio, comportandosi come una ladra in casa propria? L’idea di non correre da lui non l’aveva minimamente sfiorata. Sapeva di essere incosciente e sciocca, sapeva di stare disobbedendo a tutte le promesse e le regole del buon senso, ma qualcosa le diceva che doveva andare. Che poteva fidarsi.”
A Wizzieville andranno a stare insieme a Nonna Augusta che spiegherà a Ody tutto ciò che concerne questo mondo. Le racconterà che la maggior parte dei cittadini di Wizzieville non possiede i tre Poteri Sommi che contraddistinguono i maghi forti. Chi li ha può fare delle cose straordinarie come dominare la natura, le cose e il tempo. Uno dei maghi più potenti della cittadina era senza ombra di dubbio Angus Ziggart, o più comunemente chiamato Squartavene, il quale dodici anni prima uccise Charlton e ha cercato di uccidere pure Odyssea stessa, ma inutilmente. Purtroppo però, pare che Squartavene sia ritornato ed è pronto più che mai a finire il suo intento.
Odyssea poco per volta inizierà a comprendere questo nuovo mondo, si farà degli amici come Lindia e Stylo Mou e Jordy Angel. Ma soprattutto, ecco che siamo arrivati al personaggio più incantevole della storia (oltre a Ody naturalmente), Jacko O’Donnell (JackoMario per me e le mie amiche sclerate!!).
Jacko, di qualche anno più grande di Odyssea, è lo stalliere di nonna Augusta e vive nella casetta vicino alla loro. Jacko è tanta roba, è bello, è un duro, è un ribelle, è uno spirito libero sempre in giro col suo cavallo Levante, è uno stronzetto, è dotato di poteri magici e non si fida di nessuno. Nessuno, tranne di Odyssea. Jacko mi fa venire la pelle d’oca ogni volta che compare, riuscendo a trasmettermi tantissime emozioni. Ody e Jacko insieme sono un qualcosa di meraviglioso. Mentre lui fa un passo in avanti e dieci indietro, lei rimane subito abbagliata da questo bellissimo ragazzo, e come darle torto! Non ci posso fare niente, sono innamorata persa di loro e del loro rapporto che cresce poco per volta in tutti e quattro i libri. La Giusti ha fatto un lavoro straordinario con loro due.
Odyssea è il nuovo libro con cui la scrittrice Amabile Giusti torna nelle librerie dopo il successo ottenuto con il paranormal romance, Cuore Nero. In questa nuova opera la protagonista è appunto Odyssea una ragazzina sedicenne, tormentata da strani incubi e fenomeni che hanno del sovrannaturale inspiegabili per la sua logica. Introversa, impacciata e assolutamente insoddisfatta del suo aspetto fisico.
Era piuttosto alta per la sua età ma troppo magra, benché le mancasse l’ansia tipica dell’adolescenza di vedere il proprio corpo crescere. Si sopportava, e non le importava granché del suo aspetto. Si accontentava di se stessa, senza preoccuparsi delle spalle ingobbite, delle clavicole che sporgevano esageratamente ai lati del collo, del seno troppo acerbo per i suoi sedici anni...
Lei e sua madre Grace sono praticamente delle nomadi. Non rimangono mai in un posto per più di due o tre mesi al massimo. In fuga continua da cosa di specifico proprio Odyssea non lo ha mai saputo, poiché sua madre è sempre stata restia a parlarne. Fino a quando dopo un ennesimo viaggio la madre la condurrà nel posto più strano che lei abbia mai visto o addirittura potuto sognare. Grace la riporterà a Wizzieville, la città magica in cui Odyssea apprenderà di essere nata.
Attraversarono quello che somigliava sempre più a un passaggio segreto verso qualcosa... Odyssea non credeva ai suoi occhi. Oltre il bosco, come un palcoscenico dietro un sipario, c’era una cittadina vera e propria, un villaggio che sembrava uscito da un libro di fiabe.
Inizialmente questo nuovo luogo le sembrerà talmente assurdo da rendere difficile il solo credere la sua reale esistenza, le persone e gli esseri fatati che lo popolano, inclusa quella stravagante vecchietta arzilla che si svelerà essere sua nonna Augusta.
Bene presto Odyssea verrà messa a conoscenza di tutta la verità sulla sua nascita e discendenza. Su chi era stato suo padre e del Male che da tanti anni imperversa in questo nuovo paese incantato. Un potente stregone dall’inquietante nome di Squartavene.
Un essere talmente malvagio da riuscire a soggiogare con i suoi poteri persone innocenti e deboli. Ammirato, invidiato e temuto dai suoi tanti seguaci. Un mostro demoniaco che potrà essere sconfitto solo grazie ai Sommi Poteri custoditi in pochi eletti. Sarà lei uno di questi prescelti?
In questa sua nuova casa Odyssea incontrerà ben presto molti personaggi particolari. Ci saranno Lindia Mou e suo fratello Stylo. Lei una ragazza tanto bella ma allo stesso tempo molto supponente mentre lui un ragazzino ficcanaso e petulante. Jordy, dolce e simpatico subito attratto da Odyssea e dalle sue origini. L’esuberante Joyce, la governante nella splendida casa materna, una strega buona quanto la sua cucina. E poi c’è lui, Jacko O’Donnell. Affascinante e intrigante quanto austero e scorbutico.
Ed ecco che per una ragazzina di soli sedici anni, scatta la molla del primo innamoramento. Mani sudate, cuore che batte all’impazzata. Farfalle nello stomaco ogni volta che lo vede o solo il minimo pensiero vada a posarsi su di lui.
Le parve che l’aria burbera fosse solo un modo per difendersi, una barriera eretta per allontanare il dolore. Il cuore le si attorcigliò, mentre lo scrutava come se fosse aria per respirare, acqua per far sbocciare, terra per non cadere, fuoco per non morire.
Una nuova eroina. Una “Alice” portata attraverso un varco magico, in un paese delle meraviglie al quale lei è sempre appartenuta fin dalla sua nascita. Questa “Harry Potter” tutta al femminile - senza ovviamente voler offendere l’operato dell’autrice per questa mia similitudine – mi ha conquistata. Odyssea è una ragazzina semplice, timida e sensibile. Ben presto però sarà costretta a prendere coscienza dei suoi poteri e del suo indiscutibile ruolo. Dovrà lottare contro forze oscure, contro incubi notturni e visioni ad occhi aperti che proveranno a sconvolgerle la mente. Riuscirà a trovare dentro se stessa la forza di reagire e la tenacia che la condurrà alla verità finale.
Non devi avere paura, ora sei a casa. Chissà perché quella parola tanta attesa, che aveva desiderato sentire per tutta la vita, ora le suonava estranea. Sognava da sempre una casa, un panetto di terra fertile nel quale affondare qualche radice, ma era vissuta come una rondine senza nido, come un’ape esiliata, senza neanche la speranza di un futuro decente, sballottata di luogo in luogo senza calore né certezze, ed era difficile, adesso, così all’improvviso, sentirsi a casa.
In questa opera incantevole ecco che Amabile Giusti usufruendo di uno stile assolutamente semplice e decorativo, ci guiderà attraverso scenari magici descritti in maniera molto accurata. Ogni minimo dettaglio viene portato alla visione del lettore per fare in modo che egli possa cogliere appieno la sua ubicazione, uso, colore e forma.
Sono stata sorpresa e poi entusiasta nell’apprendere da alcune interviste rilasciate dall’autrice, che Odyssea è il primo volume di una serie composta da sette libri complessivi. Tutto starà ora nel vedere quanto riscontro avrà la prima avventura di questa nuova protagonista letteraria. Io sinceramente spero che otterrà il successo che si merita poiché ho gradito davvero tanto tutta la storia. Sarà un piacere aspettare e leggere poi le nuove vicende di questa bizzarra ragazzina. Conoscere meglio sia lei che gli altri personaggi stravaganti che incontrerà. Vederla crescere, cambiare e maturare.
Mistero, magia, potenti maghi e streghe, azione, tormenti e lacrime e un pizzico di sentimentalismo che non guasta affatto. Tutto questo è racchiuso in queste interessanti pagine. Si! Questa lettura mi è davvero piaciuta tanto. E mi auguro che riuscirà a conquistare anche tutti voi. Buona lettura a tutti!
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Ci ho messo parecchio a leggere questo libro. Già la mia lettura è lenta di suo, poi il fatto che il libro fosse in versione cartacea non ha aiutato (sì, sono una di quelle lettrici che alla comodità dell'e-reader difficilmente riesce a rinunciare). Non interpretatelo come un aspetto negativo, perché di negativo in questo libro c'è davvero poco, quasi nulla. "Odyssea: oltre il varco incantato" mi è piaciuto. Tanto, in tutto l'insieme. La storia è ben studiata e raccontata con i giusti ritmi, avvincente nei punti di svolta e dolce nei momenti romantici (anche se, lo ammetto, in alcuni passaggi mi ha ricordato un po' Harry Potter). Il percorso che viene affrontato dalla protagonista la porta dall'essere una semplice sedicenne bloccata nella sua infanzia a trasformarsi in una coraggiosa eroina, che riesce a prendere anche le decisioni più difficili trovando un equilibrio tra gli altri e se stessa. Personalmente avrei calcato più la mano sulla storia tra Jacko/Odyssea/Jordy, ma spero che Amabile mi accontenti nel seguito. Il personaggio che ho apprezzato maggiormente è stata Joyce. Spesso rimango colpita più dai personaggi secondari rispetto a quelli principali e anche per questo libro ho confermato la mia abitudine. Joyce è simpatica e divertente, quasi una mamma chioccia a cui ci si affeziona facilmente. So che molte lettrici si sono innamorate di Jacko, ma per quanto mi riguarda voglio aspettare il secondo libro per dare un giudizio su di lui. Nulla da ridire sulla scrittura. Perfetta, adatta al contesto e alla storia narrata, piena di poesia e dolci metafore (adoro questo stile). Diventa più leggera nei tratti di azione e più astratta nelle parti introspettive e romantiche. Molto bello, consigliato. Non perdetevi questa chicca tutta italiana!
Ho letto “Odyssea - Oltre il varco incantato” da un po’ di tempo ormai, ma è uno di quei libri che tengo sempre sul mio comodino, pronti per essere sfogliati ogni volta che ne ho voglia, praticamente un giorno sì e l’altro pure. Perché? vi chiederete. La risposta è semplice: perché spesso mi capita di aver bisogno di un po’ di poesia, di fantasia pura, di buoni sentimenti, di boschi incantati, di piccole fatine che parlano in rima, di una ragazza testarda, spaventata, ma non per questo meno forte, di un ragazzo altrettanto spaventato, così corazzato da sembrare freddo, ma con l’animo che in realtà brucia. Il mondo reale suscitava già poco interesse, o meglio, mi lascia il più delle volte l’amaro in bocca, per questo adoro rifugiarmi a Wizzieville e vivere i dubbi di Odyssea, le sue paure, l’amore che attecchisce, germoglia e sboccia per Jacko. Questo libro è scenografico a tal punto che sembra di starci dentro, le immagini vengono descritte in maniera così evocativa che te le senti sulla pelle. Questo è un romanzo in 3D, lo apri, e ti ci tuffi dentro. E speri di non uscirci mai più. La penna di Amabile Giusti, scrittrice italiana di cui ho grandissima stima, non è capace solo di scrivere parole, le dipinge, le rende vive, le trasforma in tutto quello che la sua mente è stata capace di creare. Se pensate che solo una strega o un mago possano fare incantesimi, non avete mai avuto a che fare con la bacchetta magica di Amabile: la sua penna. Io sono ancora sotto incantesimo, e non intendo trovare un modo per scioglierlo, anzi, non vedo l’ora di essere di nuovo incatenata dalla magia delle sue parole con il prossimo romanzo della serie di Odyssea.
Se non fosse stato per i riferimenti - troppi! - a Harry Potter avrei potuto dare un voto più alto, senza dubbio.
Amabile Giusti sa scrivere, ha uno stile pulito, dolce e ricco. I suoi personaggi sono interessanti e, senza dubbio, alcuni espedienti narrativi, come l'idea dell'allucinazione di Odyssea, le ha permesso di non scoprire troppo presto le sue carte, di farci dubitare di tutto e tutti, e di conquistare il lettore fino all'ultima parola.
La storia è interessante, niente di innovativo, ma sicuramente ben scritto e raccontato abbastanza bene da prendere anche una vecchia fan della Saga di Harry Potter come me. I riferimenti, come già detto, ci sono, ma sono gentili, impreziositi e non ostentati: possiamo sopportarli, dopotutto.
Il triangolo, perché, sì, c'è un triangolo, è ben gestito. Non è soffocante, non monopolizza la storia, ed è abbastanza rassicurante nel suo esistere, senza esserlo mai realmente. Sappiamo bene, o lo capiamo, quali siano i sentimenti di tutti, e quindi attendiamo con pacifica pazienza che lo capiscano anche loro, senza innervosirci troppo. Per una ormai allergica ai triangoli, è una lode assoluta all'autrice.
Il finale, in aggiunta, si è mostrato come stranamente "maturo". L'autrice non ha voluto fare "fan-service" a tutti i costi, sia ringraziato la Dea della Scrittura. Ora, però, attendiamo con un po' troppa ansia il seguito: Amabile Giusti, quanto vorrai farci attendere?
Che dire di questo romanzo. E' magia pura e non perché l'argomento che lo permea è appunto la magia, ma perché ti abbraccia come una coperta calda, ti fa stare bene, ti coinvolge e ti fa sospirare, ti spinge ad andare sempre avanti, a svelare l'oscuro mistero che corrompe il passato di Odyssea e quello di Jacko, due anime splendide che si ritrovano a incontrarsi e scontrarsi con una tale efficacia narrativa da lasciare storditi. La loro interazione scava un buco nel cuore, li ami, non puoi fare a meno di farlo e di desiderare quel qualcosa in più tra loro. Lei così piena di vita e di coraggio, lui così irruente e tormentato, ma con un animo dolce che riversa amore sulla sorella con una natualezza che lascia storditi. La lirica usata da Amabile Giusti è pura poesia e ti conduce per mano in un mondo nuovo, un mondo che vorresti conoscere meglio e visitare. L'autrice ha la capacità di catturare con le parole l'aurea di un personaggio, di imbrigliarla e descrivercela con amore e delicatezza. Ogni descrizione lascia un buon sapore in bocca, come quello di un dolce delizioso. La sua capacità di mostrare usando la carta stampata è preziosa. Una grande autrice che merita di brillare nel nostro firmamento editoriale. Indubbiamente uno dei miei romanzi preferiti. Lo rileggerò e rileggerò...
La storia di Ody e Jacko è davvero molto coinvolgente. Ogni volta che si trovavano faccia a faccia, un nodo mi stringeva la gola, e faticavo a leggere per via delle lacrime che cercavano di sfuggire al mio controllo. Scrittura impeccabile ed emozionante! In realtà sarebbero 4 stelline e mezzo, e se non ne ho date 5 è solo perché avrei voluto rubare un istante in più ai protagonisti sul finale... e godere di una paginetta extra. I miei complimenti ad Amabile! Adesso scusate se non mi dilungo ma il sequel mi aspetta :D
Non so, adoro Amabile ma questo suo libro non mi ha elettrizzata come solitamente riesce a fare. È una buona lettura, e sicuramente leggerò la saga però mi aspettavo molto di più da una scrittrice come lei.
Inizialmente non mi aveva colpito, non apprezzavo molto lo stile dell'autrice, ma man mano che procedevo nella lettura, non solo mi sono abituata a questo stile ma l'ho anche adorato, così come il resto del libro. Questo libro è palesemente rivolto ad adolescenti, ma è comunque di una delicatezza e di una poesia unica, che lo rendono apprezzabile anche ad un pubblico più adulto. La cosa che ho amato di più è stata l'ambientazione di Wizzieville, che con i suoi paesaggi bucolici, i vestiti vintage, le botteghe di una volta e la magia che pervade ogni singolo momento della vita quotidiana, mi ha ricordato tantissimo il villaggio di "Fairy Oak", la mia primissima e amatissima saga fantasy, e mi ha rievocato bellissime sensazioni legate all'infanzia, donandomi serenità e spensieratezza anche nella vita di tutti i giorni. Poi ho trovato molto coinvolgente la storia d'amore fra Odyssea e Jacko, era da tanto tempo che una storia d'amore non mi appassionava così tanto, al punto che ogni loro scena mi riempiva di allegria o in alternativa mi faceva piangere, e questa è una cosa rarissima, di solito non piango per le storie d'amore. Ho amato immensamente Odyssea, con la sua fragilità e la sua dolcezza che però nascondono un grande coraggio. Invece ho spesso odiato Jacko per aver fatto soffrire Odyssea, lo avrei preso a schiaffi in più di un'occasione. Tuttavia come coppia mi piacciono molto, e non vedo l'ora di vederli insieme. Anche la trama è carina, certo non un capolavoro di intrighi e colpi di scena, ma comunque avvincente e godibile. Molto meno apprezzabili sono invece i personaggi secondari, tutti molto stereotipati, con l'unica eccezione di Grace, che durante la storia vivrà un'evoluzione davvero molto bella e interessante. L'altra cosa che non ho sopportato... LINDIA!! Sarà per il suo legame con Jacko, che ha ostacolato non poco il suo rapporto con Odyssea, saranno i suoi modi irritanti, ma spero che nei prossimi libri sparisca di scena, proprio non la sopporto. Il finale, poi, è stata una bomba, mi ha commosso profondamente e mi ha lasciata con una voglia smodata di leggere il seguito. Per concludere, questo libro mi ha davvero appassionato e donato tante bellissime sensazioni, che mi sono portata dietro ben oltre la lettura, anche nella vita di tutti i giorni, mi ritrovavo in continuazione a pensare alla storia e ai vari personaggi, e non vedevo l'ora che si facesse sera per proseguire la lettura. Consigliato a tutti gli amanti del fantasy e delle storie d'amore.
Premessa: io amo i libri di Amabile Giusti; è una delle poche scrittrici italiane che leggo. Se penso alle emozioni che mi hanno trasmesso libri come "C'è qualcosa nei tuoi occhi", "Come nessuno al mondo" o al più nostrano "Cuore nero" non posso che tirare un sospiro di beatitudine, tipico di quando ripensi ai libri che ti hanno veramente lasciato qualcosa dentro e che ti ricordi bene a distanza di anni. La sua scrittura ha qualcosa di ipnotico, capace di tenerti incollata alle pagine e di farti immedesimare come non mai nei suoi personaggi. Riesce a farti vivere il tormento dei suoi protagonisti, la lotta interiore e non puoi che farti trascinare nelle atmosfere così ben delineate, anche se quasi mai idilliache. Le storie di questa scrittrice sono "magiche", cosa che non si può dire di questo primo capitolo della saga Odyssea, che di "incantato", appunto, ha ben poco. Leggendo questo libro ho avuto la sensazione che fosse una "preparazione" al libro, un buon scheletro da poi rifinire, arricchire ed ornare, non quindi la storia finita. Mancano insomma tutti gli approfondimenti ed i particolari che rendono unica la penna della Giusti, capaci di trasformare la banalità in unicità. La data di pubblicazione è 2013 quindi posso pensare che l'autrice non avesse ancora preso veramente coscienza delle sue grandi capacità, quindi sicuramente andrò avanti con la lettura del 2° capitolo della saga, sperando di ritrovare la magia della sua penna.
" Jacko la fissò con aria sdegnosa. <> mormorò con un'espressione strana. < Non c'è niente da fare. Sono perduta. Se mi cercate, non ci sono, o al massimo dovrete attendere la fine del capitolo.
Ma non vi assicuro nulla eh?
Non riesco a capire come può il primo volume di una serie, creare tutto questo scompiglio di emozioni o forse ho atteso tanto, tantissimo tempo per leggerlo, proprio perche sapevo che sarebbe diventata una dipendenża.
Ora, sono consapevole che devo andarci piano, ma sarà difficile.
Vorrei solo chiudermi in camera, rimandare eventi, responsabilità e obblighi per scoprire cosa succederà a Jacko e Odyssea nei prossimi romanzi... Quindi nulla, adesso vado, i libri non si leggono da soli!
Ah un'ultima cosa... Amabile me lo crei un Jacko tutto per me? Lo apprezzerei tantissimo!!
Questo primo capitolo mi è piaciuto moltissimo i personaggi mi sono piaciuti tutti moltissimo alcuni atteggiamenti di jacko non li capisco non sa bene cosa vuole e spero che nel secondo capitolo faccia un po' di chiarezza nella sua testa Mi sono piaciuti li inganni che sono stato creati e ti fanno credere che la erede del cattivo sia in altro e mettono in dubbio la modalità di alcuni personaggi devo ancora capire perché jacko abbia così tanta mala fede per Jordi. La scrittura dell' autrice come sempre cattura il lettore. Molto curiosa di andare avanti e scoprire sempre di più in attesa dell'uscita dell' ultimo volume che dovrebbe essere a breve.
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Adorato😍 Avete presente quei libri che tenete in libreria da un sacco di tempo e non vi decidete mai a leggere? Ecco odyssea è rimasta qualche anno lì in attesa... Non mi sembrava mai il suo momento. Alla fine mi son detta "ci provo. O mi piace o lo tolgo"... E mi sono pentita di aver aspettato così tanto. I primi 3 capitoli sono un po' descrittivi e ho faticato ad entrare nel vivo ma poi non sono più riuscita a smettere ❤️ un primo amore dolce che fa tanta fatica a sbocciare e che ci fa sospirare e che non finisce col primo libro e l ho amato ancora di più per questo. Un avventura magica meravigliosa
Odyssea ha sedici anni e non ha mai messo radici: vive da sola con la madre e non si fermano mai troppo a lungo in una città. Apparentemente non c'è motivo valido; forse è solo l'indole irrequieta della madre. Da diverse notti Odyssea fa un sogno particolare e inquietante. Nel sogno è una bambina di quattro anni e si trova tra le braccia della madre che corre disperatamente; sta fuggendo da un mostro, un uomo privo di occhi. È proprio Odyssea ad allontanarlo, quando ormai è vicino a prenderle. Un urlo e l'uomo viene sbalzato indietro, ridotto a un masso informe di stracci. Non c'è tempo per farsi troppe domande: Odyssea e Grace Bennet (la madre) sono di nuovo in partenza. Questa volta, però, c'è qualcosa di strano: invece di imboccare l'autostrada come al solito, la madre svolta in una stradina sterrata, fermandosi sul limitare di un bosco. Da lì le due donne proseguono a piedi, trascinandosi dietro le valigie.
Odyssea non credeva ai suoi occhi. Oltre il bosco, come un palcoscenico dietro un sipario, c’era una cittadina vera e propria, un villaggio che sembrava uscito da un libro di fiabe.
E non solo: Odyssea ha proprio l'impressione che gli alberi e i fiori si muovano e la osservino. Sono tante le scoperte che la ragazza fa nel villaggio incantato di Wizzieville: è lì che abitavano, quando era piccola e il padre era ancora in vita. Nella cittadina si trova ancora la nonna Augusta, una donna dall'aspetto fragile, ma agile e tenace. Odyssea è una strega, così come lo sono la madre e la nonna, ma lei ha dei poteri e anche molto grandi proprio come il padre, vittima del terribile Squartavene. Ridotto in catene all'interno dell'Antro dei Raminghi sul Monte Basto, il mostro è riuscito a liberarsi e ora minaccia Wizzieville e soprattutto la piccola Odyssea. Piccola, già. Perché nonostante l'età, Odyssea è magra e il suo corpo è ancora acerbo.
Chiunque l’avesse vista avrebbe detto che c’era qualcosa di delicato in lei, qualcosa di impacciato e tenero, ma nemmeno l’occhio più affettuoso avrebbe potuto definirla bella.
Non ha certo l'aspetto di un'eroina, ma non ci vuole molto per affezionarsi a lei, al suo spirito determinato e coraggioso. È stata proprio questa sua caratteristica ad attrarmi nelle prime pagine. Una volta tanto non abbiamo una protagonista che si vede brutta, ma in realtà è uno schianto. Evviva! In ogni caso Odyssea non è brutta, semplicemente sta ancora crescendo: il suo corpo è un po' sgraziato, forse, ma è una ragazza carina e interessante. Almeno quel tanto che basta per attirare l'attenzione di Jordy, un ragazzo bello e gentile. Purtroppo (sì, ammetto di aver tifato per Jordy all'inizio), la nostra protagonista è rimasta affascinata dal misterioso e intrigante Jacko, un ragazzo che si occupa delle stalle e dei cavalli della signora Augusta. Quest'ultima l'ha preso in affidamento insieme alla sorella dopo la morte dei loro genitori, ma la povera Breta, soggiogata dal potere di Squartavene, ne è divenuta vittima. Dal canto suo Jacko, sempre schivo e a tratti scontroso (preparatevi: ci saranno momenti in cui vorrete prenderlo a badilate), non sembra affatto interessato a Odyssea e ha una strana relazione con Lindia. Con i suoi occhi grandi e azzurri, i boccoli biondi e i vestitini da bambolina, Lindia Mou ha all'incirca l'eta di Ody, ma è graziosa e ha una cotta colossale per… indovinate un po'? Sì, Jacko. E in realtà, fossi stata al posto delle due fanciulle, anch'io ne sarei rimasta invaghita. In ogni caso Jacko fa proprio poco per incentivarle, anche se con Lindia manterrà volutamente un comportamento ambiguo. Vi sto raccontando troppo! Perdonatemi, mi sono affezionata davvero più di quanto mi aspettassi a questi ragazzi. Ci sarebbero altri personaggi degni di nota, ma potrei di nuovo lasciarmi trascinare dall'entusiasmo e rivelarvi più di quanto sia realmente necessario. Quindi mi limiterò a presentarvi la piccola Fagola, che ho adorato all'istante. Fagola è una Farfalla delle Pendole; grande come un mignolo, ha ali leggerissime, cangianti e trasparenti. Vive nella pendola della camera di Ody e annuncia le ore, svegliando la ragazza, con la quale conversa in rima.
Ora riposa, col cuore più lieve posa la testa sul bianco cuscino l’alba è vicina, la notte assai breve lascia ch’io dorma ancora un pochino.
Wizzieville è un villaggio davvero incantevole e magico: io ne sono rimasta rapita e mi ci sono immersa con occhi luccicanti di meraviglia. La scorrevole penna di Amabile Giusti è capace di liberare la fantasia del lettore, tanto che talvolta mi è sembrato di vedere con i miei occhi i ranuncoli che si voltano al passaggio di Ody. Con sincerità, però, devo ammettere che durante la lettura ho sentito la mancanza di qualcosa, ma non sono riuscita a definirla. Ho avuto l'impressione che se avessi avuto giusto qualche anno in meno ne sarei stata conquistata completamente e questa saga, almeno per quanto riguarda il primo romanzo, sarebbe stata decisamente equiparabile a ciò che Harry Potter ha rappresentato per me. Con questo non voglio togliere nulla al libro, che ho apprezzato moltissimo e consiglio. Se avessi una sorellina dell'età giusta, gliene regalerei una copia proprio per la magia che ho trovato durante la lettura e, anzi, sapete che faccio? Aspetto qualche anno e regalo Odyssea alla mia cuginetta.
Inizialmente ho faticato un po' a continuare la lettura di questo libro. Adoro i fantasy ma questo mi sembrava piatto e troppo lento per i miei gusti, poi sono andata avanti visti i commenti positivi di questa saga e devo dire che è un libro molto interessante che pian piano ti catapulta in quel mondo fantastico fatto di incantesimi e magia. Leggerò il seguito per scoprire cosa succederà ai protagonisti e a Wizzieville e se finalmente Squartavene sarà sconfitto e magari se il futuro sarà quello che viene raccontato brevemente in questo libro.
L'autrice scrive bene, davvero bene. Un vocabolario ricco, descrizioni vivide, una struttura del testo eccellente, sono i motivi per cui do tre stelle a questo libro. Il racconto di per sé è invece, a mio parere, assai poco originale e i personaggi piuttosto stereotipati. Il libro scorre bene, ma solo per merito del buon livello di scrittura. Penso leggerò altro di questa autrice, ma dubito proseguirò questa serie.
Non capisco chi dice che il libro è tale e quale a Harry Potter. Ok è un libro fantasy, quindi è chiaro che riprenda alcune caratteristiche di harry potter visto che si parla di magia, però è chiaramente diverso. L'ambientazione, i personaggi, la storia d'amore, le dinamiche. A me è piaciuto tantissimo. Scritto davvero bene.
Stupendo.. finalmente un fantasy che mi ha affascinata .. questa quarantena mi ha provato di interesse verso ogni cosa, ma Odyssea e Jacko mi hanno fanno incuriosire e sebbene il libro ha un continuo.. sono rimasta affascinata.. lo consiglio e.. ho preso il secondo capitolo!!😉😉