«José Bianco è uno dei nostri primi scrittori e uno dei meno famosi - scrive Borges a presentazione di questi due racconti, I topi e Ombre suole vestir -. La spiegazione è facile: Bianco non curò mai la sua fama, questa cosa rumorosa che Shakespeare paragonò a una bolla e che adesso hanno in comune le marche di sigarette e i politici. Ha preferito la lettura, la scrittura di buoni libri, la riflessione, l'esercizio integro della vita e la generosa amicizia. La sua opera originale è parca, dato che l'ha ripensata e limata. I manoscritti che hanno preceduto il testo che l'autore ha dato alle stampe non si lasciano sentire; tutto ci sembra spontaneo, sebbene indubbiamente non lo sia. Gli dobbiamo le seguenti narrazioni: La pequeña Garos, I topi, La pérdida del reino e i saggi di Ficción y realidad. Più tempo ha consacrato al disinteressato e sottile compito di tradurre. Ha volto in spagnolo circa quaranta testi; ricordo ora la sua mirabile versione del più famoso dei racconti di Henry James. Il titolo è, letteralmente, Il giro di vite; Bianco, fedele alla complessità del suo artefice, ci dà Un altro giro di vite. Ombre suole vestir, parole che provengono da Góngora, è un racconto nel quale il quotidiano e il fantastico si intrecciano, così come succede nella realtà. La gravitazione della Bibbia, tante volte ricordata e citata dai protagonisti, rafforza il fantastico. Bianco è nato a Buenos Aires, alla fine del 1908, anno in cui la speranza era facile».
Librarian note: There is at least one more author with this name in this data base. For the Argentine meteorologist, go to José Bianco.
José Bianco fue un escritor argentino, nacido en la ciudad de Buenos Aires en 1908 y fallecido en la misma ciudad en 1986. Cultivó la novela, el cuento y el ensayo. Incursionó también en el periodismo y en la traducción.
Comenzó su carrera literaria en marzo de 1929, con la publicación de cuento El Límite, en La Nación, en donde ya mostraba su estilo pulcro y elegante. Posteriormente publicaría La Pequeña Gyaros en 1932, con el que obtuvo el Premio Biblioteca del Jockey Club. En 1941 aparece una de sus obras maestras, Sombras suele vestir. Escrito originalmente para la antología de la literatura fantástica que realizaron Jorge Luis Borges, Silvina Ocampo y Adolfo Bioy Casares, Bianco se demoró en la escritura y la antología se publicó sin su relato en 1940 (apareció en este libro recién en 1967, en una nueva edición). En 1943 ve la luz otra de sus obras cumbres, Las Ratas.
Las ratas: Una novela corta llena de matices y aunando significancias abstractas entre las relaciones interpersonales de una familia del próspero principio del siglo XX en Argentina. Manifestando contraste, desconstruismos y personajes sólidos pese a su unidimensionalidad. Con prosa exquisita y una gran vuelta de tuerca al final. 4.5 estrellas Una sombra suele vestir: Siguiendo la prosa exquisita José Bianco nos adentra en un micro torbellino entre los personajes, trastornados, efímeros y más humanizados que la anterior novela, nuevamente con un giro inesperado, aunque abrupto y abierto en cierto aspecto, desolador para sus criaturas. 4.0 estrellas.