I libri sono oggetti che generano storie. Quelle che narrano e quelle delle persone che li hanno scritti, editati, pubblicati, stampati, distribuiti, venduti e letti. Il cambiamento che oggi investe le professioni e i ruoli-chiave connessi ai libri e alla loro economia è inedito e rapidissimo, a causa di una serie di innovazioni interne alla filiera produttiva, ma anche all'ingresso di attori operanti in ambiti competitivi tradizionalmente assai distanti. I confini del settore editoriale si sono allargati e sfrangiati a comprendere prodotti e servizi che poco hanno a che fare con il libro, ma che soddisfano analoghi bisogni di intrattenimento e formazione, in contesti di mobilità e a elevata frequenza d'aggiornamento. "Voltare pagina?" indaga le trasformazioni in atto nell'editoria libraria fissando come orizzonte d'analisi il nuovo ambito competitivo allargato, e ragionando sul libro come oggetto costituito dalla connessione tra testo e supporto materiale. La presenza di supporti alternativi alla carta consente un ampliamento delle configurazioni possibili del testo e implica attività di progettazione e produzione totalmente differenti rispetto al passato. La pagina cartacea, unità di misura dell'economia del libro, decade. "Voltare pagina?" è un libro che parla di libri, del futuro degli editori ma anche dei lettori. È un libro sull'economia dei libri e sul loro valore, che va ben oltre la loro economia.
Purtroppo il mercato culturale ed editoriale negli ultimi dieci anni ha subito rivoluzioni talmente significative che i saggi a riguardo diventano vecchi con una rapidità spaventosa. Ancora sicuramente valida la parte di riflessione sull'organizzazione del sistema libro, la parte sul digitale andrebbe aggiornata in maniera piuttosto pesante, sia per le novità nelle modalità di fruizione che gli spazi di discussione per i lettori come è lo stesso Goodreads.
3,5/5 Questo saggio di Paola Dubini offre un discorso completo sulla filiera editoriale e le sue più recenti trasformazioni che coinvolgono il digitale (ebook, Amazon, autopubblicazione). Sebbene i cambiamenti ormai avvengano a ritmi vertiginosi, molti degli aspetti rilevati in questo testo di alcuni anni fa risultano ancora validi, e fotografano quanto meno il passo precedente all'attuale situazione con un corredo di dati che particolarmente apprezzato: rispetto ad altri testi che riguardano l'editoria e i mestieri del libro, ho trovato "Voltare pagina?" ricco di esempi e di riferimenti bibliografici o sitografici decisamente utili. La struttura segue un crescendo di approfondimento delle questioni trattate che va in parallelo (idealmente) alla competenza del fruitore, dal lettore curioso al professionista del settore: la progressiva complicazione dell'esposizione e i tecnicismi in passaggi in cui potevano essere superflui devo dire che pesano un po' sulla lettura, e i contenuti non bastano da soli a mantenere alto l'interesse. Ultima nota molto negativa: il libro contiene tantissimi refusi. Non so se il mio è un ragionamento condiviso, ma la credibilità di un testo che parla proprio di editoria, di cambiamento dei supporti e della fruizione del testo scritto, passa anche attraverso questi dettagli; non essendo un libro pubblicato da un microeditore che non si può permettere mezza correzione di bozze, direi che è una pecca non da poco (ovviamente non imputabile all'autrice).
Nel complesso rimane un testo che mi sento di consigliare a chi è particolarmente interessato al mercato editoriale e all'influenza che su di esso hanno avuto e avranno in futuro i cambiamenti tecnologici in atto.
Il libro dà una panoramica delle trasformazioni dell'editoria a seguito di processi di digitalizzazione vari. Avrei preferito che si approfondissero alcuni argomenti, ma in generale è una lettura interessante.
Eccessivamente prolisso. Si sofferma in modo esagerato sul digitale, per quanto questo rappresenti una percentuale quasi irrisoria del mercato librario, soprattutto se parliamo di narrativa. Troppe divagazioni e troppi riferimenti al mercato estero.