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Nel sangue

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Amor ch'a nullo amato amar perdona...

Terribili e densissime sono le parole di Dante, piene di tristezza e rimpianto, di comprensione e tenerezza verso gli amanti maledetti legati per sempre da un sentimento che li ha sopraffatti e perduti. Lo stesso sentimento invincibile che unisce Lucrezia e Cesare. I Borgia. Nati dalla relazione di un papa con una donna bellissima e presto dimenticata. Marchiati dal nome di una famiglia potentissima nella quale intrigo, violenza e sete di conquista segnano il loro destino fin dalla culla. Consegnati alla Storia in un'aura di leggenda nera: lui spietato e sanguinario, lei avvelenatrice immorale dai mille amanti. Ma le leggende sono fatte di cartapesta, e cancellano la carne e il sangue, la mente e il cuore dei protagonisti. Esiste di certo un'altra verità: quella di un Cesare coraggioso e ribelle, protettivo e appassionato. Quella di una Lucrezia tenera e indifesa, romantica e sognante. Quella di due fratelli che si amano forse di un amore proibito, ma certamente unico e immortale. Quella di un uomo e di una donna che saranno costretti a separarsi, dolorosamente, per la ragion di Stato, eppure non si lasceranno mai nello spirito, fino alla morte. Perché ogni loro pensiero, ogni sogno, ogni gesto, fino alla fine, sarà imbevuto del ricordo perfetto di una breve stagione vissuta l'uno per l'altra. La stagione di una possibile innocenza.

256 pages, Paperback

First published February 1, 2013

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About the author

Francesca Petrizzo

8 books14 followers

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5 (15%)
1 star
2 (6%)
Displaying 1 - 6 of 6 reviews
Profile Image for Stefania.
190 reviews4 followers
February 4, 2018
Sui Borgia credo di aver letto abbastanza da poter scriverci un libro io stessa, e l’idea mi è anche balenata in mente più di una volta. Per questo, quando ho letto la trama di “Nel Sangue” (peraltro scritto da una mia coetanea, che ha procrastinato molto meno di quanto non faccia io), da una parte ero contrariata dal fatto che il libro che volevo scrivere fosse già stato scritto, dall’altro mi andava benissimo perché così potevo leggermelo senza sobbarcarmi io tutta la fatica.
Purtroppo o per fortuna, “Nel Sangue” è risultato un libro molto diverso da quello che pensavo fosse, sotto molti punti di vista.
Il rapporto tra Cesare e Lucrezia è stato esplorato in tutte le salse, nei romanzi, al cinema, e in televisione, ma ci sono sempre mille modi diversi per raccontare una stessa storia, quindi ero pronta a tuffarmi a occhi chiusi in un romanzo che si proponeva di ruotare esclusivamente attorno a loro due, e alla natura di un rapporto che li ha tenuti legati a doppio filo per tutta la vita, non solo come fratelli.
I problemi che per me ci sono stati, però, sono tanti.
Il primo ostacolo è stato lo stile. Se dovessi usare una parola per definirlo, lo definirei “ampolloso”. Fin dalle prime pagine il racconto è vago, fatto di impressioni, immagini sfocate, dialoghi costruiti e inverosimili, come se l’autrice si preoccupasse più di far sembrare la sua prosa ricercata e poetica piuttosto che raccontare qualcosa.
Forse proprio per questo, l’evoluzione del rapporto tra Lucrezia e Cesare è coperta da un’enorme punto di domanda. A parte immagini retoriche che lasciano il tempo che trovano (“Il mio primo ricordo è stato Cesare”, bla bla bla), il rapporto tra Cesare e Lucrezia sembra essere unito unicamente secondo la legge del “perché sì”, viene mostrato come un dato di fatto ma senza raccontarne le ragioni, anche irrazionali, della sua nascita.
Il resto del libro - che, tutto sommato, è anche molto breve - è una cronaca della vita di Cesare e Lucrezia in cui il loro rapporto si spezza prima ancora di nascere, ma la natura del suddetto rapporto è sempre lasciata nella nebbia. Sono amanti? Il loro rapporto è platonico? Non c’è nessuna immagine chiara, sotto la tonnellata di, perdonate, fuffa. Parole, immagini astratte, ma poca sostanza. E questo è probabilmente il più grande difetto di questo libro, che non aggiunge nulla di nuovo a quello che è già stato scritto mille volte prima e sarà scritto mille volte dopo.
Profile Image for Nikki.
45 reviews44 followers
March 17, 2013
"Il mio unico amore è quello che non avrei mai dovuto volere." - Cesare.

Prima di tutto posso dire che se amate gli amori impossibili non rimarrete delusi.

Il libro è scritto in modo molto scorrevole,talvolta con parole cruente che però si adattano benissimo al contesto in cui vengono usate.
La scrittrice ha riportato alla luce due personaggi che sono sempre stati marchiati duramente dalla storia,dandone invece dei connotati umani e positivi(a volte). :)
Il libro è scritto sia dal punto di vista di Cesare,sia da quello di Lucrezia,sia da un punto di vista esterno.
Ho amato particolarmente le parti di Cesare,cosi passionale e violento sia nelle parole che nelle azioni. E poi Lucrezia. La ragazzina innocente che è dovuta crescere troppo in fretta.
Cesare sempre pronto a difendere la sua sorellina,la donna che ama,dalla crudeltà del loro mondo.
Lucrezia sempre pronta ad affidarsi a lui e a confidare nei suoi "Andrà tutto bene.",anche se poi non va bene proprio nulla.

Due persone unite nel sangue,nel cuore e nell'anima. Destinate ad amarsi e a volersi anche se la loro natura glielo proibisce.

Libro bellissimo,che coinvolge dalla prima all'ultima pagina. Da leggere tutto d'un fiato.

Una storia d'amore come poche.
Profile Image for Roxx.
20 reviews2 followers
October 21, 2016
Nel sangue di Francesca Petrizzo è bellissimo. La storia è intensa, struggente. La scrittura è sublime. Ogni pagina è una poesia, forte e delicata.
Profile Image for Marta.
445 reviews15 followers
June 13, 2013
La mia recensione anche qui: http://rosadeldeserto.weebly.com/2/po...

Quando l'ho visto per la prima volta in libreria, subito mi ha attratta, sia per la cover splendida sia per la trama. Amo i romanzi storici - insieme al Fantasy il mio genere preferito - e mi ha sempre incuriosito parecchio la storia dei Borgia, famiglia spietata legata a una leggenda nera di cui ancora oggi si parla, soprattutto grazie a film, telefilm e libri che propongono le loro versioni sulla base delle informazioni che si hanno, infarcendole poi di un tocco di fantasia personale.
Descrivere l'emozione che ho avuto, nel vedermi contattare dall'autrice stessa per ricevere il suo libro e recensirlo, è difficile. Ancora sorrido al ricordo, e la gioia è tanta.
Così, finalmente sono riuscita a leggerlo e oggi lascerò il mio pensiero a riguardo.

Francesca Petrizzo riprende la storia dei due fratelli più famosi della famiglia Borgia, lo spietato Cesare e l'incantevole Lucrezia, e con abilità intesse una trama che profuma sia di antichità e storia vera, che di leggenda. E' ovvio che essendo un romanzo, e non una biografia, certi elementi siano stati rielaborati secondo la volontà e l'interesse dell'autrice, ma devo ammettere che il risultato è davvero molto, ma molto buono.
Ho letto i romanzi di diverse figure degli anni passati, ma ancora mai nulla dei Borgia, e trovo che questo romanzo abbia espresso perfettamente il tormentato rapporto tra i due fratelli, fatto di un amore impossibile, cadute e possibili redenzioni.
Le vicende sono narrate da due punti di vista: quello di Cesare e quello di Lucrezia, che si alternano, portando alla luce la loro vita, dall'infanzia alla morte. Cesare e Lucrezia, nel momento ultimo delle loro vite, ricordando e riassaporano i momenti felici della loro infanzia, quando giocavano a essere una dama salvata dal suo cavaliere, per poi proseguire con la crescita e la maturazione. I giochi politici del loro padre, il cardinale Borgia, poi Papa Alessandro VI, gli amori e le tante persone che sono entrate a far parte delle loro vite; le morti irrimediabili che hanno allontanato almeno in apparenza i due protagonisti, e il loro amore, impossibile da attuare, ma spesso valida cura a malattie che potevano causare la loro morte.
A mio avviso, l'autrice è riuscita a entrare perfettamente nei personaggi, usando due toni diversi, due differenti registri che permettono di indentificare bene entrambi. Ci sono differenze di stile, ed è facile comprendere chi stia parlando, a prescindere dal titolo.
Il suo stile è scorrevole e coinvolgente, a tratti poetico, altre volte più spietato. In 256 pagine, vediamo scorrere sotto i nostri occhi, la vita della Roma dell'epoca, fatta di intrighi politici, di morti spesso ignorate, di matrimoni combinati, di lotte, di sangue e amore, di lacrime e sofferenze, di scandali e desiderio di conquistare il potere.

E' una lettura davvero piacevole, che aiuta anche a riflettere, a chiederci se anche i "cattivi" meritino un'assoluzione alla loro condotta. Quando mi capita di leggere di personaggi storici con molte ombre e poche luci, cerco sempre di domandarmi se la loro condotta sia stata provocata da qualcosa, o qualcuno, e anche in questo caso mi sono fermata a riflettere ancor di più su Lucrezia e Cesare.


"L'anno scorso eri una bambina che tutti insistevano a chiamare donna, ora una donna che vorrebbe essere ancora bambina."

Lucrezia - pur senza prove certe - è stata etichettata come una donna immorale, un'avvelenatrice, perfettamente in linea con la condotta e gli intrighi della sua famiglia; il giudizio su Cesare è ancora più spietato, accusato di aver ucciso suo fratello e anche il secondo marito - tanto amato - di Lucrezia, ma anche peggio. Eppure, a mio avviso, ci si dovrebbe fermare un attimo a pensare a come era la Roma di allora, fatta di intrighi, di immoralità, di ambiguità. Papi che risultano lascivi e usano a propri scopi il proprio potere, sesso e morte tra le mura della Chiesa oltre che fuori, donne costrette ad essere pedine al servizio dei potenti.
Lucrezia, in fondo, era solo una bambina e già è mandata in sposa a un uomo più vecchio di lei. Lucrezia è costretta in poco tempo a rinunciare alla sua infanzia, fatta di sogni e favole, e a crescere, a diventare donna, a una tenerissima età.
Lucrezia è costretta a far parte dei giochi politici del padre, deve rinunciare al primo matrimonio con Giovanni Sforza - noioso e non voluto - e presto diverrà la sposa di un altro uomo - Alfonso d'Aragona - di cui si innamora, che cerca di proteggere fino all'ultimo, e soffrirà. La morte del suo secondo marito - che secondo molti è stata voluta da suo padre o suo fratello - la porterà ad allontanarsi proprio da quest'ultimo, nonostante i forti sentimenti che li legano.
Lucrezia sarà promessa sposa a un terzo uomo, Alfonso d'Este, duca di Ferrara, e da lì inizierà una nuova vita per lei. Grande mecenate, protettrice delle arti, donna raffinata. Eppure, in quella nuova vita, ci sarà sempre l'ombra del fratello tanto amato, nonostante tutto.



"Io sono un mostro. Un mostro vero, di quelli che ne nasce uno ogni cent'anni e anche allora, forse, Dio ha pietà del mondo e lo soffoca ancora prima che possa parlare. Infatti questo mostro è cresciuto. Questo mostro a ucciso".

Cesare appare come un uomo spietato e intelligente. Anche lui è mosso come una pedina dal padre, costretto a divenire vescovo, pur amando le armi. Costretto a sopportare un fratello, Juan, irriverente che esalta davanti ai suoi occhi, il suo comando.
Uomo abile, grande condottiero, spietato contro i suoi nemici, braccio destro del padre, e sempre al suo servizio. Libero di esercitare ciò che voleva, grazie alla protezione di suo padre il papa, la sua discesa si avrà solo alla morte di quest'ultimo.
E' descritto perfettamente, si avverte la sua ira, i suoi pensieri, il suo essere spietato spesso, e il suo terribile piacere e tormento per la sua amatissima sorella.

Il fulcro del romanzo è, infatti, proprio il loro amore. Secondo la leggenda avevano avuto un rapporto incestuoso, che qui però è reso in maniera piuttosto soffusa. Sì, Cesare e Lucrezia si amarono, ma il loro amore fu anche tormentato. Perché l'unica donna che avrebbe potuto veramente amare Cesare, era Lucrezia, e - viceversa - l'unico uomo che amava realmente Lucrezia era Cesare. Ma il loro legame di sangue non permetteva loro di completare l'unione. Tuttavia, l'abilità e la bellezza del romanzo, è anche questo perenne legame tra i due, anche nella lontananza, anche in punto di morte.

La storia di due bastardi, figli di un rapporto tra Rodrigo Borgia e Vannozza Cattanei. Amore, odio, passione, tormento. Morte e vita. Infanzia negata e sogni svaniti. "Nel Sangue" è tutto questo; un perfetto titolo per un romanzo davvero ben scritto.

Ho amato veramente la storia di Lucrezia e Cesare e, a conclusione, mi sento di dire che non posso condannarli del tutto. Sono figli del loro tempo, pedine di un potere più grande. Lucrezia, sopratutto, mi ha sempre dato l'idea - e con questo romanzo ancor di più - di una bambina che si ritrova a crescere troppo in fretta, che non può ribattere al volere del padre, e dopotutto la donna all'epoca non aveva grandi poteri. E' un personaggio che mi ha sempre affascinato molto e di cui vorrei leggere di più.
Cesare, invece, ammetto che mi ha fatto sempre paura. Complici forse anche le rappresentazioni cinematografiche/televisive. Ma qui appare realmente più protettivo, un baldo cavaliere, pronto a proteggere la dama amata, la sua sorellina.

Non ho messo il massimo, semplicemente perché a volte, questo continuo cambiamento di narrazione - dal io, al tu - mi ha un poco confusa, ma nulla di grave. Inoltre è un genere che conosco maggiormente, e rispetto ad altri, forse ha qualcosa che non lo rende perfetto, ma sicuramente va e deve essere letto!

Perché l'amore di Lucrezia e Cesare è struggente e sempre fermo. E' un amore che non svanisce neanche con la morte.


"Quale inferno? Non era un uomo buono, mio fratello. In cielo non c'è mai stato un posto per lui. Se tra le fiamme riuscirò a trovarlo, è lì che voglio andare".
Profile Image for Eleonora.
36 reviews76 followers
April 15, 2013
Non si meriterebbe nemmeno questa stellina
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