Quando l’esplosione accidentale di una bomba a mano sepolta in giardino lo rende cieco, Richard Hermantier, magnate dell’industria abituato a dettare legge e a incutere rispetto con una semplice occhiata, si trova costretto a trascorrere un mese di convalescenza nella sua villa in un mese soltanto, ma cruciale, perché la fabbrica di lampadine che gestisce con piglio feroce si prepara al lancio di un prototipo destinato a rivoluzionare il mercato. In attesa di tornare al comando, Hermantier non potrà che affidarsi alle persone che gli stanno la moglie Christiane, «bella e sciocca come una Giunone», l’affascinante quanto irresponsabile fratello Maxime e Hubert, il suo socio in affari, un uomo «della razza dei pusillanimi, degli ipocriti, dei piccoli contabili». Ma l’incidente che gli ha cucito per sempre le palpebre ha minato irrimediabilmente anche la sua sicurezza, e a poco a poco, nell’implacabile calura estiva, i contorni della realtà si fanno incerti. Può davvero dare credito ai suoi sensi, ai ricordi, a quello che gli viene raccontato? Ancora una volta la «più grande coppia della letteratura nera» ci regala una storia della stessa materia di cui sono fatti gli incubi, che trascina il lettore in un labirinto senza via di fuga dove nulla è come appare – dove la verità rimane acquattata nell’ombra, a portata di mano ma impossibile da raggiungere.
Pierre Boileau and Pierre Ayraud (aka Thomas Narcejac) were French authors who specialized in police stories. They collaborated as "Boileau-Narcejac," with plots from Boileau. Narcejac provided most of the atmosphere and characterisations in each novel.
Each of them were highly successful alone before beginning their work together. The Prix du Roman d'Aventures, one of the most important literary awards in France, is given each year to the author of the best example of detective fiction in the world. Boileau won it in 1938 for Le Repos de Bacchus. Narcejac received it for La Mort est du Voyage in 1948. They met at the 1948 awards dinner.
While most of their works stand alone, they also wrote the "Sans Atout" series for young readers.
In fondo per un cieco la vita degli altri non è sempre un ricordo? Il livello di ansia e di angoscia che mi ha suscitato questo breve noir è inversamente proporzionale al numero delle pagine che lo compone.
Gli ingredienti sono minimali ma talmente ben amalgamati che il risultato non può che essere incisivo oltre che di classe sopraffina.
Leggetelo e vivrete un incubo a occhi chiusi, anzi meglio, a occhi cuciti.
Come sempre le dritte di Daisy (su anobii) fanno centro.
«Si accorge finalmente di avere un corpo. In passato c’erano la posta, le partenze improvvise, l'ossessione degli affari. E sempre qualche lavoretto urgente a occupare i momenti liberi. Sempre quella smania del lavoro. E invece è esattamente il contrario. Solo ora comincio a vivere! “E se mi fossi sbagliato? Se l' essenziale non fosse il lavoro?“. Sono più di vent'anni che combatte, la lotta ormai gli è indispensabile. Ha bisogno di sbaragliare i concorrenti, di imporre la propria volontà , di sentir bisbigliare al suo passaggio: “Hermantier... Sa... quello delle lampadine elettriche...”. Però non può non ammettere che questa pausa è piacevole »
5 ⭐️ Non so come mai non ho mai letto questo romanzo, è stato incredibile dall’inizio alla fine, ti lascia senza fiato…
“Adesso era davanti alla finestra e probabilmente aveva la faccia inondata di luce, magari di sole, eppure nessun chiarore attenuava l'oscurità in cui era immerso. Non era neanche una vera oscurità. Era il nulla”.
Infatti Hermantier, imprenditore di successo (inventore di lampadine, che paradosso!), a causa di un incidente perde la vista…e perde anche sé stesso. Abituato a dirigere, abituato a controllare, ora vive in un mondo buio e pervaso di possibili insidie.
A ogni incerto passo un tranello si acquatta nell’ombra. In ogni angolo ecco celarsi un possibile tradimento. In ogni sfumatura di voce la percezione di una potenziale menzogna.
Ecco che a poco a poco il suo mondo di baldanza si sgretola, ecco che nulla è mai come sembra, ecco che il dubbio si insedia tra cuore e respiro come un serpente arrotolato, pronto a colpire.
La diabolica coppia Boileu- Narcejac, inesorabile produttrice di enigmi, ci porta nei labirinti di una mente che va organizzando nelle tenebre il suo inquietante mondo parallelo.
Ma davvero si tratta solo delle fantasie di un uomo che ha perso l’orientamento (e la ragione), oppure le sue congetture si nutrono di una contorta ma plateale realtà?
A noi lettori e lettrici vengono consegnati il dubbio e il rovello.
I volti dell’ombra è un romanzo veramente notevole prodotto dalla coppia Boileau & Narcejac, scrittori francesi che dagli anni cinquanta alla fine degli anni ottanta hanno sfornato un numero impressionante di opere catalogate spesso come polizieschi ma che, come in questo caso, definirei indagini nel buio della mente.
Nei romanzi di Boileau e Narcejac c’è spesso, o quasi sempre, una sorta di mostro, ovviamente sociologico, non fisico. Un tempo giovane e brillante industriale, Richard Hermantier ha perso accidentalmente la vista a causa dello scoppio di una bomba a mano sepolta in giardino. Sopravvissuto miracolosamente si ritrova sfigurato e ormai cieco. Deve imparare a fidarsi di chi lo circonda e si rassicura pensando che questo periodo di adattamento sarà sicuramente un periodo di transizione, difficile ma temporaneo. Deve solo riuscire a orientarsi e potrà tornare l’uomo indipendente che tutti conoscono. Eppure Hermantier, uomo dal carattere ombroso e incline a cupi pensieri, ha costantemente l’impressione che tutti gli stiano mentendo e manipolando. Firma documenti e assegni ma una voce interiore lo fa dubitare dicendo: “Non farlo!” Così inizia a diffidare di tutti. La sua sensazione sarà frutto d’immaginazione? I contorni della realtà si fanno incerti, nessuno dice la verità sulle sue reali condizioni di salute. Perché?
Leggere “I volti dell’ombra” è vivere un incubo a occhi aperti, un incubo al quale il protagonista non riesce a sfuggire e noi con lui immergendoci in un labirinto senza via di fuga dove nulla è come appare.
Ho scelto di leggere questo breve romanzo perché sono stata attratta dal fatto che l'avessero scritto gli autori di "La donna che visse due volte", dal quale è stato tratto il celebre capolavoro di Hitchcock. Anche qui si tratta di un noir nel quale il protagonista, diventato cieco a causa di un incidente, si trova nella sua casa di vacanza a dover riposare ed, a seguito di strani episodi, comincia a dubitare sia delle sue sensazioni, della sua sanità mentale, che della sincerità delle persone che lo circondano. Un breve romanzo molto avvincente e scorrevole, che si legge molto velocemente e ti tiene incollata alle pagine, in cui il "non vedere" diviene metafora del non potersi fidare ed affidare, ma anche del non vedere la realtà e della perdita di controllo. Il lettore si trova subito coinvolto nella storia e finisce con l'essere pervaso dagli stessi dubbi e pensieri del protagonista. Mi aspettavo, però, un finale diverso, più sorprendente. Sono arrivata di corsa alla fine, ma sono rimasta con una spiacevole sensazione di incompiutezza, per cui do tre stelle.
I volti nell'ombra di Boileau e Narcejac lo definirei un noir dai toni angoscianti, o almeno questo è ciò che mi ha trasmesso.
La storia narra la vita di questo imprenditore che ad un tratto si ritrova a causa di un incidente senza vista.
Si sa per un normo dotato perdere un arto o un senso è sempre un trauma, ma Hermantier vive il tutto con profonda angoscia perché la verità è che oltre a sentirsi inferiore agli altri si sente anche insicuro. Un insicurezza non dovuta a ciò che uno fa, ma al vivere stesso.
Hermantier non vede più e allo stesso tempo non riesce neanche però a fidarsi di chi lo circonda.
È un viaggio nel buio non solo dei suoi occhi ma della sua stessa mente. Lui vive in questo oblio costante che i due scrittori fanno percepire bene al lettore trasportandoti in quel buio totale che è la sua mente.
Lo consiglio agli amanti del genere e a chi si fida troppo degli altri 😅
La coppia Boileau-Narcejac non delude mai. L’ansia sempre più palpabile pagina dopo pagina conduce alla lenta realizzazione di una verità tremenda: che in una posizione di debolezza non ci si può fidare di nessuno.
Consiglierei la lettura agli aspiranti autori di gialli, thriller & co. affinché comprendano che non è indispensabile cercare di sconvolgere con scene splatter, violenze inaudite o plot twist che offendono l’intelligenza del lettore per ottenere un risultato di qualità.
"Un'intuizione. Un'intuizione è poca cosa, ma da quando viveva nell'oscurità doveva per forza affidarsi a quella sorta di sesto senso. D'altronde lui stesso in certi momenti si era sentito a un passo dalla follia".
اولین رمان معمایی بهمعنای مصطلح کلمه است که میخونم. و خب چیز خاصی نبود فقط شرح نابینایی توش بسیار خوب بود. نابینایی ناگهانی شخصیت و امکاناتی که این پیرنگ برای قصهپردازی فراهم میکنه، درواقع.
Az ötvenes évektől a kilencvenes évekig vagy 40 krimit írtak együtt, számosat meg is filmesítettek (Ördöngösök, Szédülés), de nálunk valamiért nem lettek népszerűek. Talán mert – ahogy a fülszöveg is írja – „fojtogató légkörével, nyomasztó végkifejletével” nem igazán tör népszerűségre ez a történet sem. Borzasztó rosszul éreztem a magam a szörnyű baleset során megvakult férfi fejében, aki megpróbálja kitapogatni maga körül a valóságot és az igazságot. Sikerülhet vajon? Örülök, hogy Rézék kiadták ezt a regényt, mert tényleg egyedi a stílusa és a hangulata, de egyelőre még nálam sem került a szerzőpár a kedvenc kategóriába. A fordító, Mihancsik Zsófia azonban remek munkát végzett.
«Hermantier non ricordava un vento del Sud così forte, così infuocato. Ansimava, teneva in mano il fazzoletto appallottolato, ma a farlo soffrire più che il caldo erano i pensieri che lentamente, con una precisione sempre più terrificante, si facevano strada nel suo animo».
Richard Hermantier è un Uomo con la maiuscola. Magnate dell’industria che si è fatto da solo, benestante ma non arricchito, sposato alla bella e sciocca Christiane e attorniato da facoltosi e bramosi collaboratori. Ma la vita del titano francese per come la conosceva, laboriosa e apparentemente destinata al successo, viene bruscamente interrotta da una granata. Hermantier perde la vista, e con la vista la sua sicurezza. I sussurri degli amici diventano bisbigli cospiratori, i silenzi condiscendenti si caricano di sospetto, le attenzioni e l’accudimento si trasformano in sordidi alibi, mentre tutto il mondo del protagonista si dilata in un’oscurità senza fine. Così, lungo le pagine, l’uomo di pietra si sgretola insieme al suo mondo: può davvero fidarsi di sua moglie, del suo socio, del suo stesso fratello? È realtà quello che lo circonda, o un artificio? Ne “I volti dell’ombra” si perde l’orientamento, come accade al protagonista, e tutto ciò che crediamo di conoscere viene messo in discussione, dal luogo in cui si svolgono i fatti narrati ai moventi che li hanno fatti scaturire. L’unica cosa vera, tangibile, certa, è la cecità, l’impossibilità di discernere con sicurezza, l’incapacità di definire il mondo attraverso lo sguardo. L’unica realtà, dunque, è l’impossibilità di definire quello che è reale: siamo in balia di un complotto ai nostri danni, o è la nostra mente a giocarci brutti scherzi? Hermantier è vittima o inconsapevole carnefice?
La coppia noir per eccellenza, Boileau-Narcejac, non delude nemmeno questa volta. Nonostante l’ambientazione claustrofobica, la narrazione acquista un respiro profondo, lasciando immergere il lettore nel labirinto delle possibilità. Una splendida lettura, non perfetta, ma coinvolgente.
In the frail light, you can easily see glimpses of shadows floating all around you... but in complete darkness, your brain is your brightest light - and you'd better keep it sharp and alert!!
In this dark novella, the protagonist invites us to live with him the nightmare of falling in the pit of obscurity and doubts. All he needed is someone to tell him the truth about what is really going on, but lies kept compiling and hailing on him from all corners. Whom can he trust? And where does Truth hide? Who is really his friend and who are his foes?! But the biggest question is: is he hallucinating or not?!
The novella starts with the blind man, and it gets unfolded as if the readers were blind too! Yet, with each page, a sliver of light shines in, evading a murky piece of the dark. The plot gets escalated with fast yet dense steps as visions are mixed with illusions, thoughts are tinted with imagination, and realities are hit by lies.
It is the story of a powerful mind of a once powerful man, whose incapability of seeing through his sight wasn't enough to stop his insight from discovering the darkest secrets around him, leading him to uncover a very cruel reality and a clever con.
Reading "Faces in the Dark" was absolutely enjoyable. I highly recommend it for those who are into suspenseful stories.
Recensione a cura della pagina instagram Pagine_e_inchiostro: 3,5 🌟 I volti dell’ombra é un breve romanzo dalla matrice noir. Quasi un incubo allucinatorio, si tratta di un libro che esplora i territori dell’ombra, in tutte le sue forme.
Protagonista é Richard Hermantier, un proprietario di fabbrica altolocato quanto arrogante, che si trova, in seguito ad in incidente, a perdere completamente alla vista. Sprofondato nell’oscurità, Hermantier inizia a sentirsi vittima di un complotto, con la sensazione che qualcuno si stia prendendo gioco di lui. Ogni rapporto é in bilico, ogni relazione un possibile tradimento alle spalle: la verità rimane celata nell’ombra, nulla é come sembra.
I contorni della realtà percepita dal protagonista si fanno più incerti, la sua sicurezza é sempre più minata, fino a sprofondare in una spirale claustrofobica di dolore e perdita d’orientamento. Boileau e Narcejac si confermano due autori noir per eccellenza, capaci di creare un’impalcatura psicologica strutturata per gradi, ma realistica. Peccato per il ritmo che, col fine di suggerire al lettore la paranoia del protagonista, finisce per rallentare il libro, che verso metà diventa più ripetitivo e ridondante. I volti dell’ombra é un romanzo diabolico ed enigmatico, il cui parallelismo tra cecità fisica e perdita del senno si sottolinea nell’infinito labirinto che é la mente dell’uomo.
Originale, storia resa "gialla" della particolare situazione del protagonista, reso non vedente a causa di un recente incidente. Sarete così calati nella realtà buia di un uomo prima potante e prepotente, ora costretto ad una vita di incertezza fra difficoltà, dubbi e diffidenza, lo seguirete mentre si aggrappa alla sua nuova vita, circondato a distanza dai familiari, reso paranoico dal non potere sapere ma solo inmaginare. E così la cecità diventa metafora del mistero, motivo di diffidenza, sprone ad indagare, a chiedersi il perchè di quanto gli accade intorno, alla ricerca della verità o della presunta realtà. Siamo Hermandier quando si muove senza vedere, usando solo il ragionamento ed il sospetto. Ci muoviamo fra sospetti reali, paranoia, ore la cecità visiva è cecità della realtà, degli affetto, dei tradimenti, che tuttavia sembrano apparire un po alla volta, ma non sono mai del tutto confermati.Poco alla volta, il protagonista precipita verso un ineluttabile destino, che non vedremo compiersi perchè il destino, si sa, è cieco.
Come un Simenon più cinico e allucinato, il duo francese responsabile di Vertigo propone l’infinita sofferenza di un uomo ricco e invidiato, attirato in una trappola dalla quale pare impossibile uscire. In un’opera dove contano di più le sensazioni della realtà narrativa, i personaggi sono come fantasmi a caccia di una vittima da spaventare e confondere. Se il protagonista ha perso la vista, anche noi lettori fatichiamo molto a comprendere cosa ci sta attorno. Prendiamo per buone le sensazioni tattili dell’uomo ormai inesorabilmente cieco, ascoltiamo i rumori che sente lui, odoriamo gli aghi di pino come lui, ma, proprio come lui, non siamo più sicuri di ciò che ci circonda. E alla fine, anche la comprensione del mistero è solo parziale, come i sensi ottenebrati del buon Richard.
Terzo romanzo che leggo della coppia Boileau-Narcejac e che lo faccio con una lettura condivisa con le mie michette di Instagram. Sono ammaliata dalla bravura di questi scrittori e questo, dei tre che abbiamo letto, è al momento il mio preferito. Il protagonista Richard Hermantier è un industriale che sta per lanciare sul mercato la sua ultima innovazione, una lampadina super performante ed economica. Ma proprio sul più bello resta vittima di un incidente che lo rende cieco (ironico no?). Hermantier è costretto a riposarsi nella casa al mare in compagnia della moglie e della servitù. Ma Hermantier è inquieto... fatica ad accettare questa condizione irreversibile. Si sente troppo dipendente dagli altri, in primis dalla moglie e dal socio, lui che ha sempre comandato l'azienda con pugno di ferro. Solo il fratello, inguaribile tombeur de femmes e scialacquatore impenitente, gli dà un po' di sollievo. Eppure c'è qualcosa che non va... odori che Hermantier non riconosce, prese elettriche che si trovano a destra invece che a sinistra, possibile che i lavori di restauro della casa siano stati così importanti? E poi quel pesco che non riesce a trovare in giardino... È possibile che Hermantier stia impazzendo? Sicuramente è un errore, è tutta immaginazione eppure... come esserne certi?
Il senso di smarrimento e di claustrofobia che si prova leggendo questo libro è incredibile. Un viaggio nella mente di una persona che perde ogni suo riferimento, anche la fiducia nelle persone che gli dovrebbero voler bene. Ad ogni pagina mi chiedevo come starei io se dovessi restare cieca oggi, come mi comporterei e cosa farei...
Se amate Simenon e le sue atmosfere non potete lasciarvi sfuggire questo libro! Riesce a fare dubitare di tutto! Le angosce del protagonista diventano presto le nostre stesse angosce e mentre inizialmente si può pensare che sia un po' paranoico, alla fine non si può che dargli ragione. Io addirittura sono arrivata a pensare che < spoiler> l'incidente che gli ha fatto perdere la vista in realtà sia stato orchestrato dalla famiglia, ma forse mi sono lasciata trascinare . La perdita della vista per il protagonista diventa l'occasione per acuire gli altri sensi e arrivare a comprendere cose che prima non avrebbe nemmeno immaginato. Leggerò altro di questa coppia di autori...
Felice di aver scoperto questo titolo. È un libro che si assapora in pochi giorni, in cui in ogni capitolo cresce la suspense, la ricerca di scoprire la verità che tormenta Hermantier, il protagonista di questa vicenda raccontata. Ciò che non delude è la capacità degli autori di rendere ciechi i lettori esattamente come lo è Hermantier. Con periodi brevi e molto dialoghi, questo titolo è davvero leggero e non smette mai di tenere incollati alle pagine. Consigliato +++++
Brividi. La costruzione della storia riesce a far si che il lettore si immedesimi nel protagonista e che senta tutto ciò che gli accade intorno. È una sensazione straniante poiché essendo cieco, ti catapulta in una dimensione diversa dal solito. L'intreccio che sta alla base della vicenda è ben congegnato e tiene col fiato sospeso fino all'ultimo. La tensione é palpabile, consiglio la lettura.
Оригінальний сюжет захоплює, а автор майстерно передає емоційний стан героя. Чи приховують щось усі навколо? Чи можна довіряти власним відчуттям і пам’яті, коли світ занурюється в темряву? Кому взагалі можна довіряти? Напруга зростає, але деякі події все ж виявилися передбачуваними.
Boileau e Narcejac sono una certezza, come tutti gli altri loro libri. La tensione della storia è crescente, lo stile curato, capace di evocare le atmosfere cupe che aleggiano intorno al protagonista. Fortemente consigliato.
Un brillante racconto in cui è difficile distriscarsi fra il reale e ciò che è immaginato, temuto, sospettato. Non stupisce che siano autori da cui Hitchcock ha tratto dei capolavori.
Este romance sobre um industrial que, após perder a vista num acidente, começa a suspeitar de que os seus entes mais próximos conspiram contra ele, é um excelente exemplo do engenho da dupla Pierre Boileau/Thomas Narcejac. Embora o romance não seja narrado na primeira pessoa, a perspectiva é sempre a do cego, o que convida o leitor a partilhar das suspeitas e receios da personagem e a alimentar a dúvida sobre a razão de ser dessas suspeitas e sobre o que se passa no mundo visível. Pode argumentar-se que todos os romances policiais são histórias sobre a interpretação de signos. Em "Les visages de l'ombre", a ansiedade da decifração é agravada pela inépcia da personagem principal: habituado à legibilidade de um mundo que ele se sabia capaz de dominar e de manipular com vista ao sucesso dos seus empreendimentos, vê-se, de súbito, obrigado a prestar uma atenção obsessiva aos ruídos, às texturas, aos cheiros e a toda uma panóplia de sinais cuja linguagem ele não conhece. A angústia que daqui decorre é-nos transmitida de uma forma admiravelmente intensa e concisa.
Non avevo chissà quante aspettative per questo libro, e invece!! Non mi aspettavo nulla di tutto quello che succede, tra i colpi di scena e l’aumentare del senso di angoscia che culmina nel finale. Era tutto un sogno? Le sue angosce erano fondate? I suoi familiari lo volevano avvelenare davvero? Sono rimasta piacevolmente sorpresa!
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Les Visages de l'ombre met en scène un industriel devenu accidentellement aveugle. Il doit apprendre à faire confiance à son entourage mais a sans cesse l'impression que tous lui mentent et le manipulent. Est-il le jouet de ses proches ou de son imagination? L'ironie du sort, l'enfer de la cécité, et le cauchemar commence. Un très bon roman policier mené d'une main de maître, moins subtil que Sueurs froides.