Elle l'aime avec des mots, il lui parle avec des sentiments. Bientôt ces deux-là, qui n'étaient faits ni pour se rencontrer ni pour s'entendre, nourriront un drôle d'amour, faits de pages tournées et de corps caressés. Elle, c'est Mathilde, jeune bibliothécaire. Lui est en permission, parachutiste à Pau. Et si l'une, au jardin, lit pour les oiseaux, l'autre n'a jamais ouvert, de sa vie, que quelques volumes. Ce seront les noces de l'art et de la vie. Les livres seront leur lit.
La peau du papier, l'odeur de la colle, la sueur qui perle sur un cou penché, les mots qui papillonnent, un baiser sur des lèvres... Ils font l'amour en lisant. Le matin, il lit Dumas dans la cuisine, nu comme un vers. Le soir, elle range, cambrée, sa bibliothèque. Y a-t-il un mot, un seul, pour dire tout ça ? Un seul n'est certainement pas assez. Alors... Chut !
Inauguro una nuova categoria di recensioni: le recensioni sulla fiducia. Recensioni brevi, adatte a quei libri che hanno poca trama su cui spendere parole ma in quelle parole hanno così tanto da dire che uno non sa dove iniziare a parlarne e allora non inizia, oppure inizia dalla fine: “Silenzio!”, romanzo di Jean-Marie Gourio, è un romanzo meraviglioso.
Svelato il finale di questo romanzo, potremmo dire che “Silenzio!”, di Jean-Marie Gourio, parla di una storia d’amore tra una donna che vive in mezzo ai libri e un uomo che di libri non ne ha mai letto neanche mezzo e non sa neppure in che squadra gioca il russo “Dostovski”.
Mi spiego meglio: il protagonista, un giovane paracadutista che non ha mai letto un libro in vita sua e nemmeno sospetta di doverlo fare, incontra una ragazza in un parco intenta a leggere, giorno dopo giorno, un libro diverso su una panchina e se ne innamora perdutamente; prima della ragazza, poi dei libri.
Ed è proprio dedicato alla passione per i libri questo romanzo del funambolico e scanzonato Jean-Marie Gourio, autore molto noto in Francia e naturalmente non in Italia, dove è stato pubblicato per la prima volta da Feltrinelli nel maggio del 2000, senza avere più una seconda volta.
Esiliato dal catalogo così come tanti altri, bellissimi libri, che uno pensa: boh. Dove andremo a finire? E magari mentre pensa dove andremo a finire sta guidando in autostrada da sei ore, perciò si ferma in Autogrill per fare una pausa e così capisce subito dove andremo a finire.
Andremo a finire alla cassa, dove si trova la classifica. Ovvero la classifica dei libri che vengono ristampati in milioni di copie che non esauriscono mai a parte quando passa la moda, mentre quelli che quando li leggi capisci la differenza tra casse di Autogrill e Letteratura si trovano dimenticati negli scaffali, che uno per tirarli fuori deve fare un concorso.
Il primo che riesce a trovare questo libro in qualche bancarella, nelle zone dei remainder o dove vi pare a voi basta che non veniate a rubarlo in casa mia, vince il primo premio che consiste in quello che avrà fra le mani, ovvero il romanzo “Silenzio!”, di Jean-Marie Gourio.
“Gettai un’occhiata nello specchio per ammirarmi con il mio libro di quattrocento pagine e la mia crema alla nocciola, vi scorsi un giovane uomo in piedi al banco, stretto in un abito verde oliva con un enorme libro di almeno quattrocento pagine aperto davanti a sé! E’ vero che il libro cambiava tutto. Senza, lo specchio mi avrebbe rinviato l’immagine di un giovane in piedi al banco, il cranio rasato, stretto in un abito verde oliva, in breve: l’immagine di un coglione che sbevazza. Nascosi il libro. Coglione che sbevazza diceva lo specchio. Lo rimisi sul banco. Giovane uomo che legge diceva lo specchio. Lo nascosi di nuovo. Coglione che sbevazza diceva nuovamente lo specchio. …Come faceva Mathilde ad amare un tipo come me? Lo rimisi nella cornice. Era normale che amasse un giovane uomo che legge Dostoevskij assaporando una crema alla nocciola dal momento che era bibliotecaria!”
Παρότι ο τίτλος, η περίληψη και το εξώφυλλο του βιβλίου σε προϊδεάζουν για μια"βουτιά" στη λογοτεχνία γεμάτη αγάπη για βιβλία το μόνο που βλέπεις τελικά είναι ένα ανάγνωσμα που εστιάζει κυρίως στην ερωτική επιθυμία του συγγραφέα. Προσπάθησα αλλά δεν βρήκα τη σύνδεση του συγκεκριμένου αναγνώσματος με τα βιβλία. Δεν υπάρχει κάποιο υπόβαθρο ή κάποια πλοκή να σε κρατήσει. Οι χαρακτήρες αποδίδονται επιπόλαια λες και βρίσκονται εκεί απλά για να ικανοποιήσουν την ερωτική ανάγκη του συγγραφέα. Ακόμα και αν δεν ξέρεις ότι είναι γραμμένο από άντρα το καταλαβαίνεις στην πορεία από τις περιγραφές. Δεν κατάφερα να το τελειώσω-προσωπικά το κατατάσσω στην κατηγορία φτηνή λογοτεχνία και διερωτώμαι πώς εκδόθηκε το εν λόγο σύγγραμμα...
Je l'ai DNF. Un exemple parfait du "male gaze", au bout de la deuxième page j'ai eu envie d'arrêter mais je me suis forcé a continuer un peu. Je suis arrivé à la page 60 avant d'abanonner. L'histoire aurait pu être bien, une rencontre entre deux personnes qui se lit grâce à la lecture, c'est un speech qui paraît super! Mais sérieusement, ça nous sert a quoi de savoir la forme des seins du personnage féminins sous ses vêtements? Pourquoi sexualisé le fait de lire à voix haute? De lire tout court? Et l'objet même qu'est le livre?
Ik dacht, gezien de commentaren en recensies, een ode aan het lezen te vinden met deze korte roman. Na 35 bladzijden het boek dichtgeslagen. Een vrouw zien lezen op een bank, ze aanspreken, en bij de derde ontmoeting haar begeleiden naar een wasserette waar hij haar oraal bevredigt, is wel heel ongeloofwaardig, zelfs belachelijk. Hieraan verspil ik mijn tijd niet. Weg ermee.
2.5 stelline ad essere onesti. Scrittura solo in pochi momenti brillante, nella restante parte sciapa e completamente dimenticabile. Come stile narrativo si potrebbe dire che sia una storia alla Stefano Benni, ma venuta male. Penso lo rivenderò allo stesso mercatino da cui l'ho preso.
Mysigt småputtrigt och mustigt franskt (vad är det med franska böcker som gör att de ofta känns just mustiga?) om läsning och böcker från en icke-läsares synvinkel. Hur går det till egentligen? Vad är grejen? Hur ska man sitta när man läser? Han fascineras av läsande människor, men har svårt att hitta till litteraturen själv. Hemma lästes mest tv-tidningen medan uppslagsverket stod orört som prydnadsföremål i en upplyst hylla. Med en vacker bibliotekarie som förlösande kraft hittar snart både han och hans far till böckernas värld.