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Non so niente di te

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È un mattino di novembre. Nella sala di uno dei più prestigiosi college di Oxford, centinaia di persone aspettano l'inizio di una conferenza. Dopo qualche minuto entrano - nel silenzio generale - decine e decine di pecore. Bianche, lanose, ordinate, moderatamente belanti. Le guida Filippo Cantirami, giovane economista italiano, che come nulla fosse comincia il suo intervento sulla crisi dei mercati.
Inizia così il nuovo romanzo di Paola Mastrocola, che a poco a poco, alternando toni ironici, riflessivi e fiabeschi, dà forma a una storia che si legge in un soffio e lascia un'eco lunga. Quella incredibile invasione di pecore getterà nel caos i genitori Cantirami, convinti che il figlio modello sia a Stanford a finire un dottorato, e che si ritrovano all'improvviso spiazzati e in ansia. Cosa combina Fil, dov'è finito, chi è veramente? E chi è quel suo compagno Jeremy con il quale ha stretto un patto, che cosa si sono scambiati i due ragazzi, qual è il loro segreto?
Tutti a cercare una risposta, anche la sorella, anche la svagata e fascinosa zia Giuliana: ognuno seguendo una sua pista, facendo le sue indagini, viaggiando da un continente all'altro o dentro di sé, fino a scoprire che probabilmente, a dispetto dei sentimenti più profondi che legano le persone tra di loro, sappiamo ben poco gli uni degli altri. Fil sembra sparito nel nulla, perduto in un mistero. Imprendibile.
E intanto, sullo sfondo, la crisi dei nostri giorni. Ma raccontata da lontano, come guardando il presente dal futuro, tra una cinquantina d'anni.
Filippo Cantirami, il giovane rivoluzionario della Mastrocola, è un ragazzo privilegiato, un personaggio scomodo, di questi tempi: eppure è lui - in virtù dei suoi pensieri, dei suoi silenzi, dei suoi gesti e delle sue scelte - che pagina dopo pagina ci apre al sogno di una vita diversa. Un sogno che ci porta a riflettere sull'idea di tempo e sulla possibilità di metterla in discussione, di ripensarla. Un sogno che inizia con il ronzio di un calabrone e finisce con la ricerca di una libertà che ognuno di noi vorrebbe - anche al prezzo di una rinuncia - riconquistare.

344 pages, Paperback

First published March 19, 2013

17 people are currently reading
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About the author

Paola Mastrocola

42 books97 followers
Born in 1956, she works presently as high school teacher. She has won some of the most prestigious Italian literature prizes.

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Community Reviews

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168 (24%)
4 stars
238 (34%)
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208 (29%)
2 stars
67 (9%)
1 star
18 (2%)
Displaying 1 - 30 of 69 reviews
Profile Image for Uhtred.
362 reviews27 followers
December 16, 2020
A very beautiful book, one of those one does not understand what message it wants to convey. And at the end, the transferred messages are quite many. It is the story of Fil, but also of his parents, of his aunt Giuliana, of his friend Jeremy, of his wife Stine and at the end of the book also of their son Daniel. A story that begins in a fun way and ends in a poignant way. With in between the development of a life, of many lives. One vision of life that invites us to have the courage to take uncomfortable positions, even if they cost a lot of effort and if they can hurt someone; because if you live only to please someone else then you risk living badly. And Fil makes this decision: he could become a great economist, he has all the characteristics and skills, including graduating from Bocconi, but he decides to take another path, a path that will eventually lead him to happiness and also to a kind of popularity, linked to the fact that all those who met him in their life have had an indelible memory of him. A really good story, one that invites us to reflect on many aspects of our individual life and also on how society pushes us in the direction of a life focused on success - making money and becoming famous. Fil's story presents us with a possible, but certainly courageous, alternative. 4 stars well deserved.
Profile Image for Simona.
974 reviews228 followers
November 7, 2014
Ciò che colpisce della Mastrocola è l'elemento surreale che da sempre contraddistingue le sue opere. Un elemento surreale che qui assume le sembianze di un gruppo di pecore che giungono nel college di Londra e cambieranno il corso della vita del protagonista e della sua famiglia.
La Mastrocola si domanda, ci domanda e anche il lettore a sua volta si domanda quanto conosciamo davvero gli altri. Quanto conosciamo i nostri amici? Quanto i nostri amici e i nostri genitori ci conoscono?
Quanto conosciamo di noi stessi e le nostre aspirazioni, i nostri sogni, i nostri desideri appartengono davvero a noi o sono il prolungamento delle aspirazioni e dei desideri di qualcun altro? Viviamo davvero la vita che vogliamo?
Il libro, il lettore e la Mastrocola cercano di rispondere a tutti questi interrogativi con un finale che lascia un po' di malinconia, ma invita a vivere fino in fondo la propria vita seguendo le proprie passioni e aspirazioni, proprio come accade a Fil, che trova la felicità là dove non avrebbe mai immaginato, magari in compagnia di quelle pecore che così tanto trambusto hanno creato.
Profile Image for Sina & Ilona Glimmerfee.
1,057 reviews118 followers
September 26, 2016
Cover und Titel haben mich sofort neugierig gemacht. Die Weisheit der Schafe? Das kann von Achtsamkeit bis zu Küchenpsychologie eigentlich alles bedeuten.

Was veranlasst einen jungen Mann zu einem Vortrag, den er hält, eine Herde Schafe mitzunehmen? Wohlgemerkt, es geht hier nicht um die besten Weidegründe oder wie Schafe am besten gehalten werden. Der Vortrag findet im alterwürdigen Balliol statt, nur das sich unter die Studenten einhundertachtzig Schafe gemischt haben, die einem Wirtschaftsvortrag lauschen. Und schon hatte mich der Autor am Haken.

Eine Geschichte die ebenso schlau, wie amüsant und tiefgründig ist. Die Charaktere sind prägnant und ihre Handlungen durchaus nachvollziehbar. Viele Situationen kommen dem Leser vielleicht auch in der einen oder anderen Form bekannt vor. Man wird dieses Buch sicherlich 'einfach' lesen können, aber es lohnt sich zwischendurch eine kleine Pause einzulegen, das Gelesene 'sacken' zu lassen um es dann für sich und das eigene Leben zu reflektieren. Zumindest haben sich für mich viele Fragen aufgeworfen, so auch die, ob man die eigenen Kinder wirklich kennt. Das Buch wirft immer wieder neue Fragen und Gedanken auf.

Es gab für mich nicht einen Charakter, den ich unsympathisch fand. Filippos unkonventionelle Tante konnte mich völlig für sich einnehmen und auch die Eltern sind letztlich nur daran interessiert, für Filippo das Beste herauszuholen. Filippo ist ein zutiefst sympathischer Charakter, der aber auch eine kleinen Wermutstropfen bei mir hinterlässt.

Die Geschichte des Filippo, wie der junge Hirte heißt, wird aus den unterschiedlichen Perspektiven der handelnden Personen erzählt, so dass man auch seine unterschiedlichen Facetten zu fassen bekommt.

Ein großartiges Buch, dass ich garantiert noch einmal lesen werde und das ich auch unbedingt gedruckt in meinem Regal stehen haben möchte. Es hat mich zum Nachdenken und Diskutieren gebracht und ganz nebenbei hat es mich bestens unterhalten - was will man mehr von einem Buch verlangen?
Profile Image for Damy 14.
36 reviews15 followers
September 29, 2024
Conosciamo davvero le persone che ci circondano? La risposta della Mastrocola sembra essere negativa, ma ciò che mi è davvero piaciuto del romanzo è che la non-coscienza che abbiamo dei desideri e delle emozioni degli altri nasce dalla volontà inconscia di proiettare sugli altri le nostre aspettative: si fraintendono gli altri perché non vogliamo vedere la realtà, scegliamo di non cogliere i segnali che ci vengono mandati, e alla fine ci si indigna quando è ormai impossibile continuare nella recita.
Profile Image for Francesca.
106 reviews
February 1, 2016
L'ho trovato noioso e ripetitivo. L'inizio è interessante, con l'ingresso del gregge di pecore alla conferenza di economisti tenuta nel Baillol College di Oxford, poi si perde in involuzioni sul perché si vive questa vita e non un'altra, perché non si lascia tutto per rincorrere la vita che realmente vorremmo vivere, sul come poco gli altri (non) ci conoscano davvero... insomma, nulla di nuovo sotto al sole.
Filippo Cantirami, il protagonista, è semplicemente insopportabile: viziato, quasi spocchioso nel suo non ritrovarsi nella vita che fanno tutti gli altri.
Finché la narrazione è incentrata sul parentado alla ricerca del ragazzo-prodigio-Filippo tanto tanto si può leggere, ma nei capitoli finali, quando si parla del protagonista stesso, diventa illeggibile, noioso nel ripetere concetti scontati. Non mi è piaciuto, mi aspettavo qualcosa di più, non lascia e non toglie nulla. Sul finale si riscatta un minimo, anche se il salto temporale lascia un pochino spiazzati, ma almeno recupera un minimo l'attenzione del lettore.
Nel complesso l'ho trovato un libro mediocre.
Profile Image for Bi.
109 reviews20 followers
July 15, 2020
Un bel romanzo, a tratti commovente, in cui mi sono rivista molto e a cui assegno solo 4 stelle (la Mastrocola è una delle mie autrici preferite e questo libro meriterebbe forse 5 stelle!) per il semplice fatto che la lettura, sebbene mi abbia preso molto e sia molto scorrevole, non è risultata "avida" come lo era stata per gli altri suoi libri che ho letteralmente divorato.
In questo romanzo, Paola Mastrocola riprende il tema trattato nel suo saggio "Togliamo il disturbo! Saggio sulla libertà di non studiare", raccontando la storia di Filippo attraverso una estenuante ricerca da parte della sua famiglia incredula che scopre, poco alla volta, di non conoscere affatto quel ragazzo di cui pensavano di saper tutto. La storia, come da premessa della stessa autrice, è ambientata ai giorni nostri ma raccontata come dal futuro per dare, forse, la speranza che la situazione dei giovani di oggi, catturati da questa vita frenetica e piena di aspettative (più degli altri che loro), possa realmente cambiare e tornare alla semplicità; io lo spero vivamente!
Profile Image for Annalisa.
18 reviews1 follower
June 1, 2013
Trama esile (qualcuno scompare e qualcun altro lo cerca), che si complica appena appena qui e là, ma sempre nel racconto puntuale di cosa è successo a lui, a lei, all’altra, alla mamma e alla zia, al papà e all’amico caro, alla fiancé di una notte e a quella di uno sguardo per tutta la vita.
Il racconto. Appunto.
Qui molti raccontano: l’amico, la zia, la mamma, le amiche della mamma.
Molti. Non l’autrice. Che lascia il passo ai personaggi che spiegano e spiegano e spiegano e si fanno domande e si danno risposte, ma le domande sono talmente tante (e retoriche) che spesso di risposte non ce n’è nessuna. L’azione, quando c’è, è filtrata dal racconto-spiegazione di qualcuno che c’era a qualcuno che non c’era. Tra gli altri, tra i “qualcuno” che non c’erano, ci siamo noi, che subiamo e giriamo in fretta le pagine per capire e vedere come va a finire.
Ma niente. Perché, dopo l’amico e la zia che raccontano quello che è successo, c’è la zia (o l’amico) che si domanda che tipo di vita siamo costretti a fare. [cit]Ma costretti da chi? Come fossero le vittime. Ma vittime di che cosa? L’avevano voluta loro una vita simile, o no? Chi aveva premuto, al posto loro, il tasto di non ritorno? E non gli veniva mai in mente che ce n’era un’altra possibile, di vita, diversissima, magari proprio accanto, tra l’altro, a due passi dalla loro? Bastava spostarsi. Perché non lo facevano? Cosa c’era sotto? [/cit]
Eh. Brava. Cosa c'è sotto? Io, per esempio, perché non pianto qui famiglia, figli, marito, cani, lavoro e non mi sposto più in là? Perché? Che domande, eh?
E quando non ci sono le domande, c’è la spiegazione: perché, attenzione, il romanzo è ambientato nel futuro. No, non nel senso che le cose accadano nel futuro, nel senso che chi scrive, ogni tanto, ci spiega (sempre a spiegare) che “allora”, “a quei tempi” succedeva questo e quello: e giù una pagina a dirci che [cit] l’umanità si era convinta che la fitta rete di relazioni interpersonali fosse il fulcro dell’esistenza stessa sulla Terra, che non ci potesse esser miglior modo di vivere che star connessi l’un l’altro sempre, a tutte le ore del giorno, tutti i giorni dell’anno, nonostante le distanze geografiche. Si viveva per connettersi e ci si connetteva per vivere, in un certo senso [/cit], e così via per un’altra intera pagina che spiega (questo narratore del futuro spiega, sempre) che [cit]vennero messi da parte quei puri luoghi dello spirito, della riflessione, ovvero della speculazione squisitamente teoretica che da sempre traggono sempre giovamento proprio da ciò che è opposto all’orgia di relazioni, e cioè dalla solitudine e dall’assenza di ogni contatto che possa interrompere la concentrazione[/cit]. E da qui uno si dice: orpo! Ma sta parlando di noi, 2013, post, link, tweet (sì, cita anche i tweet). Che poi viene da chiedere, al narratore futuro: ma te, stai poi così meglio? Sei perfetto, te che vivi e guardi indietro e disprezzi? Mah. Non si sa: il narratore futuro guarda indietro, disprezza e amen. Amen.
Questo per dire che dopo la duecentesima pagina, ho cominciato a leggere alla velocità della luce, perché volevo sapere dove era Filippo e che c’entravano le pecore, e invece a pagina 259 trovo un’altra pagina in cui mi si dice che Filippo pensava che [cit]quei ragazzi hanno dentro un fuoco che li tiene accesi sempre [/cit] e via un’altra pagina (dal futuro) sui poveretti che (ai nostri tempi) girano col laptop, il Kindle, il cellulare e così via [modoe on: disprezz disprezz]. E allora io… via a saltar pagine e a leggere solo l’inizio del paragrafo per capire di che mi si parla (per dire, quando leggo: [cit]il bello è il cielo che ci fa da tetto. D’accordo che è infinito e che si perde nelle buie galassie dell’interspazio. Ma a noi che ce ne importa?[/cit], ecco, appunto. A noi che ce ne importa? E via a saltare la spiegazione di come percepiamo il tetto. Così, finalmente, verso la trecentesima pagina, si comincia a capire il perché e il percome. Sì, c’è ancora la spiegazione di come i genitori percepiscono i figli e di come chi non ha figli percepisce i figli degli altri, e poi [cit] piano piano, ogni cosa tornò al suo posto [cit/]. Ecco, appunto (di nuovo). Ogni cosa torna così al suo posto che a pagina 319, tutti tornano o vanno dove vogliono e in due facciate passano mesi e mesi. A pagina 322 è passato un altro anno, a pagina 323 passano in un lampo 15 anni e morti varie, a pagina 325 ne sono passati, a occhio e croce altri cinquanta di anni (e morte) e poi altri dieci anni due righe dopo (e morte) e poi cinque o sei pagine di funerale e amen.
Per dire: un bel libro (“un romanzo esuberante”, ehm), ma già dalla quarta di copertina si capisce che è un predicozzo unico. C’è di peggio, ovvio, ma a due giorni di distanza mi è rimasta solo l’irritazione delle prediche e delle elucubrazioni filosofiche.
Profile Image for Jules.
82 reviews82 followers
November 26, 2016
3.5☆
Un libro che sintetizza a pieno, la società attuale, in preda all'ansia da esami, master, prestigiose università, lavori che garantiscano uno stipendio vantaggioso; e dall'altro lato, la ricerca della calma e della pacatezza che manca. Filippo, Fil, è un ragazzo fortunato: ha avuto tutto dalla vita, ma quello che ha avuto gli è stato imposto. Dopo avere studiato alla Bocconi e aver ottenuto una prestigiosa borsa di studio alla Stenford University, capisce che questo non era quello che sognava. Tutto quello che ha fatto, lo ha fatto per compiacere e compiacersi, ma non è quello che voleva: una vita realmente vissuta e tranquilla.
Ma soprattutto gli piaceva! Gli piaceva essere considerato buono, più ancora che essere buono. Sentire che gli altri intorno erano contenti di lui, soprattutto la famiglia... Questo più di ogni altra cosa lo faceva sentire bene: corrispondere.


"Secondo lui quando nasciamo, ognuno viene buttato in una corrente, e di conseguenza si sente subito molto...travolto, molto in balia di una forza oscura. Annaspa, ha paura di annegare, trascinato com'è da una specie di acqua vorticosa che lo sospinge e lo ammassa insieme a mobili, arbusti, tronchi galleggianti... Fil la chiama <>, questa cosa oscura. Poi però, crescendo secondo lui succede che ognuno si costruisce un riparo come può


Penso che queste frasi sintetizzino a pieno lo spirito del libro, e che moltissimi giovani si possano ritrovare. Tutti noi siamo chiamati a fare una scelta sul nostro futuro, ma questa scelta non deve venirci imposta, ma deve essere frutto di una vocazione e di passione. Per questo è un libro che parla di libertà e ricerca personale.
Profile Image for Davide Cipressi.
13 reviews2 followers
June 6, 2013
Ci conosciamo?

Una domanda semplice ma dalla risposta molto difficile. In un mondo sempre più collegato, online e virtualmente sociale, possiamo affermare di conoscere realmente le persone che ci circondano?
Quando Filippo - il protagonista - si presenta con un gregge di pecore ad un convegno universitario e successivamente sparisce, le persone che lo circondano - familiari e amici - si ritrovano a dover rispondere a questa domanda. Perchè un ragazzo così serio, calmo, gentile, studioso... perfetto ha commesso un gesto simile? Cosa passa per la testa di Fil?
Impossibile avere una risposta da lui: il cellulare perennemente spento e sempre offline dalla rete. Così l'amata zia e i genitori iniziano separatamente una caccia all'uomo, portandoli a riflettere sulla loro stessa vita e a scoprirne una, quella di Filippo, a loro sconosciuta.

Il libro è scritto nel classico stile della Mastrocola; semplice e diretto. Fin dai primi capitoli si viene catturati e procedendo con la lettura la curiosità di scoprire il mistero di Filippo si trasforma in un'ansia crescente di saperne di più man mano che i personaggi scoprono le motivazioni del protagonista. E' un libro che fa riflettere molto su cosa significhi essere genitori e cosa significa essere figli.
Riflettere. Anche questo è un tema riportato in questo romanzo, ne abbiamo ancora il tempo?
I personaggi poi sono tutti caratterizzati molto bene ed è molto facile rivedersi in uno o più di essi.

Personalmente ritengo che questo sia uno dei romanzi migliori scritti da Paola Mastrocola fin qui, il suo messaggio è molto chiaro e ben sviluppato. Un libro che tutti dovrebbero "fermarsi" a leggere.
Profile Image for cristina.
54 reviews1 follower
July 7, 2016
Non mi piace la Mastrocola. Rigida, didascalica, prevedibile, banale. i suoi personaggi sono spesso ingessati in stereotipi che rendono la lettura fastidiosa. L'essere umano è molto più complesso, che lo sappia.
Profile Image for Whisperingwood.
45 reviews22 followers
September 19, 2018
Era il preferito, lui lo sapeva benissimo, non c'era bisogno di tante parole. E crescere con questa certezza gli aveva dato qualcosa di impagabile nella vita, che ben pochi ricevono: la fiducia che, comunque andassero le cose, per quanto il mondo fosse vasto e complicato, c'era una persona, foss'anche quella sola, che tra tutti i milioni e milioni di esseri umani, senza condizioni né ricatti, lo amava più di tutti, lo anteponeva a qualsiasi altro. Che meraviglia.

Pag. 36
Profile Image for Frances.
83 reviews13 followers
May 20, 2017
Kurioserweise habe ich dieses Buch wirklich gemocht. Eigentlich passiert handlungstechnisch nicht viel, außer dass viel diskutiert, telefoniert, analysiert und über das Leben nachgedacht wird. Doch gerade diese Zeitentgleisung, das Auf die Bremse Treten, habe ich nach einigen Seiten irgendwie liebgewonnen.

Ein intensives Review folgt.
Profile Image for Marianna Grandinetti.
15 reviews17 followers
August 29, 2022
Irriverente e schietto, è stato una scoperta emozionante e del tutto casuale di un libro che probabilmente non avrei mai scelto da uno scaffale.
Profile Image for Sara Boffa.
25 reviews
July 15, 2024
A book I would like all parents (especially mine) and parents-to-be to read
Profile Image for Silvia.
49 reviews
April 23, 2024
Un libro che tutti dovrebbero leggere; gli insicuri, i fragili, chi sa di sapere tutto, e chi è sicuro di non sapere niente. Un libro che conforta le scelte anacronistiche, che dà libertà di pensiero e nuovi orizzonti per vivere la vita. Mostra l'importanza di essere fedeli a sé stessi, perché la vita è una e serve coraggio per affrontarla
Profile Image for Chiara.
153 reviews45 followers
February 10, 2016
Ci sono un sacco di cose in questo libro: il rapporto tra genitori e un figlio, le loro e le sue aspettative sul futuro, un grande spiazzamento e un immenso amore. Ma alla base di tutto questo è un libro sul tempo: quello che ci viene rubato, quello che vorremmo avere e quello che, se abbiamo abbastanza coraggio, riusciamo a riprenderci. Ed è una riflessione sul tempo, il nostro tempo, visto da un prossimo futuro, e sulla continua corsa al fare, all'andare e al crescere che lo contraddistingue. Ma per fare cosa poi? E per andare dove?
"Ah il tempo, com'è vero che allontana le cose, e le risistema, le ricolloca al loro giusto posto. In fondo, si trattava solo di avere un po' di pazienza".
Profile Image for Giulia.
13 reviews1 follower
March 31, 2015
Qualcuno ha la vita che vorrebbe?

Per chi sta cercando la propria strada, e per chi pensa che fosse già chiara fin dall'inizio.
Per chi ha scelto di studiare economia, e per chi ha scelto filosofia.

PIL e pecore, finalmente insieme.

Un libro sul senso della vita, ha il suo peso senza essere un mattone.
Cinque stelle perché sei arrivato al momento giusto.

Buona lettura!
Profile Image for Valeria Paradisi.
1 review2 followers
October 8, 2013
"Forse è proprio questo,papà. Dovreste essere curiosi,voi genitori, molto curiosi dei vostri figli. Morire dalla curiosità di vedere come diavolo andrà a finire. Invece siete sempre così scontenti, cosí incontentabili. Sembra che conosciate già tutto. Non vi lasciate sorprendere. Peccato. Vi private di una grande felicità."
Profile Image for Luca Pascotto.
40 reviews
September 1, 2013
Davvero piacevole questa storia che ci ricorda l'importanza del tempo, del rallentare, del pensare, del cercare quella che è la nostra strada. Sullo sfondo la crisi economica e la "ceiling theory" e il rapporto genitori-figli.
l'ho trovato davvero un bel libro
Profile Image for Chrome_24.
40 reviews1 follower
September 8, 2014
A partire dall’iniziale ingresso del gregge di pecore, il libro, con ritmo scorrevole, presenta un personaggio interessante e una narrazione che tematizza efficacemente il rapporto genitori-figli.
Profile Image for Francesca de Grazia.
10 reviews
July 16, 2025
Era un po’ come constatare che, a dispetto del tempo, le cose possono stare dove le abbiamo lasciate. Le persone come le case. Gli alberi. Gli scogli. Rassicurante, sì, molto rassicurante: qualcosa che finalmente contrastasse l’idea di precarietà, propria di tutti noi esseri umani.

Così va il mondo a volte. Che quel che uno s’aspetta non succede, e quel che non ci si aspetta invece sì.

Era come una grossa pentola dimenticata per anni a bollire, a cui di colpo qualcuno avesse tolto il coperchio, così che tutti i fumi compressi, gli odori raggrumati, buoni o cattivi che fossero, si espandevano finalmente liberi nell’aria. Difficile poi rimetter tutto dentro, e richiudere il coperchio.

“I filosofi hanno solo interpretato il mondo, il punto adesso è di cambiarlo”

Vorremmo almeno salutarle, le persone che scompaiono - scrive Fil il 12 aprile 2008 - Quando muoiono, o anche solo quando se ne vanno. Non ci va bene che se ne vadano così, senza dire niente. Soprattutto le persone che per noi hanno contato tanto… Non si fa. Lo facevamo con le foglie, di salutarle. Cos’altro era per lavarle un attimo prima che cadessero? Era salutarle, no? E poi invece cosa? Te ne vai così?

Allora Fil immagina, e pensa piú o meno questo: che lui non ce l'ha quel tempo, il tempo di fermarsi a ridere per un calabrone e poi uscire a razzo e andare a perdersi per strada con una ragazza sconosciuta. Quel tempo è un lusso. Il lusso di permettere che un calabrone ti cambi la vita, che te la sposti dove vuole lui... E quello il tempo vero. Il tempo che non ha. Qualcuno glielo ha preso, e lui non sa neanche dire chi, perché, e quando se l'è lasciato prendere, e in cambio di cosa... Sa solo che lo vuole, lui, adesso, quel tempo.

Da cosa nasce cosa, Jeremy gli dice sempre. E Fil pensa che lui non vuole che da cosa nasca nessuna cosa, non vuole niente, non sa neanche quali cose e perché mai dovrebbero nascere, e da quali altre.
Jeremy sí. Sa cosa volere e come fare ad avere quello che vuole... Ma lui?
Lui non è Jeremy.
Lui, il suo tempo, lo rivuole indietro.

Cosa ti devo dire? Non hai nessuna colpa, hai fatto tutto bene, sei stato un bravo padre, sí. Hai voluto sempre il meglio per me. Ma forse è proprio questo, papà. Nessun genitore deve volere il meglio per suo figlio. E sai perché? Perché non lo sa. Un genitore non sa cos'è il meglio per suo figlio. Non lo può sapere, come potrebbe? E Dio? Legge nella sfera di cristallo? No, è solo un genitore. E allora dovrebbe starsene a guardare e basta, in silenzio e con grande calma. Un po' come si sta davanti al mare a guardare il mare. Cosa si fa davanti al mare? Si guarda il mare. Basta.
Si accompagnano le onde con lo sguardo. Questo. Una per una. Come faceva il mio amico Malmecca con le foglie: le accompagnava, le prendeva in braccio un attimo prima che cadessero. Le... accompagnava. Hai presente? Le onde che si frangono, le foglie che cadono, la canna da pesca che si piega quando il pesce abbocca... Cosí. Accompagnare. Anche i figli bisogna accompagnarli. Stare a guardarli, come le onde. Ma tu mi hai mandato questa lettera terribule...
Non dovevi mandarmela, e nemmeno scriverla, nemmeno pensarla. Non dovevi. Cosí non mi hai dato scampo. Come facevo? Dovevo dirti di no, dirtelo, che non la volevo, io, una vita come la tua...

Invece, siete sempre cosí scontenti.... Cosí incontentabili. Siete co-sí privi di curiosità, voi genitori... Sembra che conoseiate già tutto, che sappiate al millesimo che fine farà ogni cosa, ogni figlio... Non vi lasciate sorprendere. Non prevedete neanche la possibilità di una sorpresa. Peccato. Vi private di una grande felicità...


Profile Image for Laura.
51 reviews31 followers
September 5, 2022
È novembre e in uno dei più prestigiosi college di Oxford centinaia di persone aspettano l'inizio di una conferenza, ma quello che vedono arrivare li lascia tutti senza parole. Un centinaio di pecore, in maniera ordinata e guidate da Filippo Cantirami, un giovane economista italiano, entra nella sala conferenze del college e, come se nulla fosse, Filippo Cantirami comincia il suo intervento sulla crisi dei mercati.
Ecco come inizia questo romanzo di Paola Mastrocola. Bizzarro, no? Talmente bizzarro che solo dopo 30 pagine avrei voluto abbandonarlo. Invece no, ho voluto dargli una possibilità e così sono andata avanti.
Dal giorno della conferenza tutto non sarà più come prima. I genitori di Filippo Cantirami sono convinti che il figlio modello, il loro Fil di cui tanto si vantano con gli amici di famiglia e i loro parenti, sia a Stanford a finire un dottorato in economia. Invece, si ritrovano all'improvviso catapultati nella vita che realmente sta conducendo il loro figlio, totalmente spiazzati da quello che è successo o meglio da quello che hanno appreso sia successo in quel college a Oxford e in ansia perché non riescono a rintracciare più Filippo. Inizia così la loro disperata ricerca di Filippo e nel frattempo iniziano anche a domandarsi cosa faccia in realtà Filippo e soprattutto chi sia realmente loro figlio.
Sì, perché i suoi genitori capiscono che non sono stati in grado di vedere cosa realmente Fil voleva dalla vita, ma "involontariamente" gli hanno proiettato addosso i loro sogni e le loro aspettative.

"Nessun genitore deve volere il meglio per suo figlio. E sai perché? Perché non lo sa. Un genitore non sa cos'è il meglio per suo figlio. Non lo può sapere, come potrebbe? È Dio? Legge nella sfera di cristallo? No, è solo un genitore. E allora dovrebbe starsene a guardare e basta, in silenzio e con grande calma."

È quindi un romanzo che tra i vari temi si concentra anche sul rapporto genitori/figli e lo si può così leggere da due punti di vista. Io, non essendo ancora genitore, l'ho letto dal punto di vista di figlia e mi sono domandata se le scelte fatte siano state influenzate o meno dai miei genitori e se la vita che sto conducendo oggi è quella che ho sempre desiderato oppure è quella che avrebbero voluto vedere i miei genitori. Fortunatamente, non sono un Filippo Cantirami ma mi ha fatto comunque riflettere il fatto che molti sono stati o sono dei Filippo Cantirami, intrappolati in una vita che in realtà ha poco a che fare con loro.

"(..) E che cos'è la vita che si vuole? Tutti dovrebbero sapere che vita vogliono, e quindi farla, o provarci. A patto che siano in grado di poter scegliere, ovvio. E allora perché invece c'è tanta gente che fa una vita non sua? Perché tutti, o quasi tutti, hanno una vita che non è quella che vorrebbero?"

Gli do 3 stelline (sarebbero 3.5 in realtà) perché tutto sommato il libro mi è anche piaciuto, ma in alcuni punti l'ho trovato un po' prolisso mentre il finale, al contrario, l'ho trovato piuttosto frettoloso.
Profile Image for Giuls (la_fisiolettrice).
184 reviews28 followers
July 4, 2020
“Le sue scelte…Ma quali erano state le sue scelte, poi, davvero le sue scelte? Ce l’aveva, lei, la vita che voleva? E che cos’è la vita che si vuole? Tutti dovrebbero sapere che vita vogliono, e quindi farla, o provarci. A patto che siano in grado di poter scegliere, ovvio. E allora perché invece c’è tanta gente che fa una vita non sua? Perché tutti, o quasi tutti, hanno una vita che non è quella che vorrebbero?”
Questo libro ha subito acceso la mia curiosità: un giovane economista si presenta ad Oxford durante una conferenza con un gregge di pecore.
I parenti di Filippo iniziano a chiedersi il perché e scoprono tante cose del figlio, scoprono che si è ribellato alla vita che avevano scelto loro per lui, che ha scelto di prendersi del tempo, di smettere di fare l’animale sociale e spengere il telefono.
In un mondo sempre più social, possiamo affermare di conoscere realmente le persone che ci circondano? L’amicizia dà realmente accesso alla conoscenza dell’altro e a capire il perché delle sue azioni?
In questo libro si parla di rapporto genitori - figli, che forse bisognerebbe osservare crescere, accompagnare nella vita senza imporre loro comportamenti o scelte che non li soddisfano. Sotto questo punto di vista mi sento molto fortunata perché ho due genitori che mi hanno sempre aiutato e mai ostacolato, anche quando non capivano certe mie scelte.
L’importanza del momento presente, del riuscire ad assaporare il tempo e non vederlo scorrere inesorabile senza fermare attimi e dettagli. Questo libro mi ha ricordato anche che ognuno ha il suo tempo e non ne esiste uno “giusto” per fare i figli, costruirsi una carriera, trovare l’amore della vita. Esistono i sogni. “E i sogni non bisogna lasciarli troppo lì da soli, nascosti. A un certo punto bisogna andare a vedere come stanno, controllare se ci sono ancora.”
Sembra una cosa da bambini, da persone che non hanno i piedi per terra e invece credo che i sogni riflettano i nostri desideri più viscerali e sono proprio questi che dovrebbero guidarci durante le scelte importanti. E' necessario avere una grande dose di coraggio per intraprendere una strada che sentiamo dentro anche quando il mondo esterno sembra portarci verso un'altra direzione, ma credo anche che sia l'unico antidoto alla perenne insoddisfazione. 
Questo libro mi ha fatto fare un viaggio, ho ripercorso eventi passati, ho focalizzato meglio il presente e ho pensato un pò al futuro. Un intero capitolo è dedicato ad una nonna un pò speciale, casualmente si chiamava come la mia che mi diceva sempre: “Ascolta tutti i consigli ma poi fa come te pare.”
Profile Image for SabiAnnika.
292 reviews1 follower
August 20, 2019
Das Buch ist in 3 große Teile unterteilt, die jeweils größtenteils aus der Sicht eines anderen Charakters erzählt werden.

Der ersten Teil ist aus der Sicht von Filippos Eltern geschrieben. Er dreht sich grob darum, dass die Familie erfährt, dass ihr Sohn nicht wie angenommen in Stanford studiert, sondern Schafe hütet. Die Eltern verlangen extrem viel von ihrem Kind und ich konnte mich nicht ganz in die Erzählung einfinden und musste mich eher zum Weiterlesen zwingen. Zudem passt die konfuse Erzählweise nicht wirklich zu dem als struktiert beschriebenen Vater.

Im zweiten Teil begibt sich Filippos Tante Giuliana auf die Suche nach ihrem Neffen und kommt dabei durch die Erzählungen seiner Studienkollegen langsam auf seine Spur.

Im dritten Teil geht es endlich darum, wie Filippo selbst die Geschehnisse wahrgenommen hat. Die Kapitel decken die Zeit seit seiner Kindheit ab, man begleitet ihn ans College und lernt einen jungen Mann mit vielen Gedanken und Ideen kennen, der nicht ganz in der heutigen Zeit angekommen ist und dem alles eigentlich einen Ticken zu schnell geht. Man versteht ihn, gerade weil die Kapitel auch ein bisschen tiefgründiger sind, aber sich langsam entwickeln, weil die Autorin sich Zeit lässt, Filippo und seine Gedanken zu erklären.

Alles in allem hat mir an dem Buch nur das letzte Drittel wirklich gefallen. Davor musste ich mich eher durch das Buch kämpfen.
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Profile Image for Monica Riva.
250 reviews
January 15, 2020
Bellissimo romanzo! Bella la trama, bello lo stile, belli i contenuti.
Grande lucidità di pensiero dell'autrice, un'ottima introspezione dei personaggi: profonda e mai banale.
Al centro del romanzo il rapporto tra genitori e figli: quanto conosciamo veramente i figli e, in generale, le persone che ci stanno accanto? E i figli, quanto sono capaci di essere se stessi, senza tradire le aspettative palesi o non palesi dei genitori?
E poi in sottofondo la società e le istituzioni politiche, sociali e scolastiche: perchè il dispensare diplomi e certificazioni dell'istituzione scolastica va spesso a discapito della vera cultura e dell'insegnamento del vero sapere?
E infine la bellezza dello stile con cui l'autrice fa parlare e pensare i personaggi:
"Anche lei d'altronde si sentiva in quell'età della vita in cui non si è più giovani e non si è ancora vecchi, e ci si trova quindi nella dolorosa condizione di rimpiangere qualcosa che si possiede ancora, ma che assume ogni giorno di più i contorni di ciò che sarà perduto per sempre."... solo per fare un esempio.
3 reviews
January 18, 2021
Libro piacevole ma, secondo me, con alcuni limiti:bella l' idea iniziale, il mistero dell' invasione delle pecore in un prestigioso college di Oxford; poi però il ritmo rallenta a volte in modo esasperante con digressioni che poi non sembrano contribuire al successivo svolgimento della vicenda.
Oltre alla vicenda umana il libro sembre promettere al lettore un' analisi delle diverse teorie economiche attraverso le riflessioni del protagonista: nei fatti però l' analisi è molto superficiale e, personalmente, mi hanno in po' infastidita alcuni stereotipi (la protesta giovanile sia negli anni 70 che nel 2000 è liquidata come anti conformismo di forma per figli di papà che poi rientreranno immediatamente nei ranghi).
Molto belle comunque le pagine che raccontano la crisi personale e professionale di Filippo: autentiche e toccanti: vale la pena di leggere il libro anche solo per queste.
61 reviews1 follower
July 4, 2021
Una bellissima sorpresa. Ironico, intelligente, molto profondo e riflessivo senza però mai risultare pesante. Centra moltissimi bersagli per quanto riguarda il rapporto genitori-figli, almeno per quanto mi riguarda. É una storia, a modo suo, molto dolce, anche malinconica, coinvolgente, con dei bei messaggi mi pare. In poche parole, go with the flow, ma anche stop the flow e change the flow quando ne senti il bisogno.
Profile Image for Chichirivoluzionaria.
82 reviews4 followers
January 8, 2025
Ho preso questo libro per caso, su una bancarella solo per avere lo sconto su 3 libri. Non ne avevo mai sentito parlare, poi leggendolo ho capito che questo libro mi ha trovato al momento giusto.
Tanti spunti di riflessione sul rapporto con i genitori, su come le nostre scelte sono influenzate dal contesto familiare.
Parla di come la necessità di avere l' approvazione degli altri plasmi la nostra vita.
Profile Image for amberle.
376 reviews13 followers
November 26, 2017
<3
"Nessun genitore deve volere il meglio per suo figlio. È sai perché? Perché non lo sa cos'è il meglio per suo figlio. Non lo può sapere, come potrebbe? È Dio? Legge nella sfera di cristallo? No, è solo un genitore. È allora dovrebbe starsene a guardare e basta, in silenzio e con grande calma"
da scolpire nella roccia.
4 reviews
May 15, 2020
Il primo libro che ho letto di quest'autrice, che mi ha fatto divertire e riflettere. I personaggi e le atmosfere surreali di questo romanzo sono nelle mie corde e ho trovato la trama avvincente. Super consigliato.
Displaying 1 - 30 of 69 reviews

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