La rappresentazione dei segreti dell’aldilà ha stimolato la fantasia dei narratori anche nel mondo musulmano, come già in quello ebraico e cristiano: un angelo gigantesco a forma di gallo, una penna fatta di luce che scrive su una tavola i nomi dei beati e dei dannati, fiumi di pietre preziose, mari di fuoco sono solo alcuni dei prodigi che Maometto incontrerà durante il suo viaggio attraverso i cieli, il paradiso e l’inferno. Il Libro della Scala è la versione in latino, voluta dal re castigliano Alfonso X il Savio nella seconda metà del Duecento, del racconto tradizionale del mi‘rāj, l’ascesa del profeta fino all’incontro con Dio. Una suggestiva testimonianza dell’immaginario islamico, che conobbe una vasta diffusione nel Medioevo cristiano e lasciò significativa traccia di sé anche nella Commedia di Dante. Il testo è presentato in una nuova edizione critica e corredato di un saggio di Maria Corti su Dante e la cultura islamica.
Libro interessante sulla visione islamica dell'Aldilà, con note, testo originale latino e un breve saggio alla fine sulle influenze che questo racconto ha avuto sulla Divina Commedia. Se si è appassionati o interessati all'Islam, si può leggere questo Libro Della Scala, che regala anche qualche piccola riflessione filosofica (non a caso molti autori trasposero il racconto del viaggio di Maometto in chiave mistico-filosofica). Tuttavia, il Libro Della Scala è l'unificazione in un unico scritto di più racconti, problema che porta a contraddizioni e incongruenze durante la narrazione. Inoltre, la tradizione orale su cui ci si è basati per scrivere l'opera è stata probabilmente influenzata dalla mitologia araba/mediorientale e dalle altre religioni abramitiche, perciò è meglio non basarsi totalmente su questo libro per conoscere l'Islam.