Tra i nuovi inquilini che arrivano e i vecchi che cospirano la Casa di ringhiera si rianima per una nuova avventura sempre dentro una cornice comico criminale con cui Francesco Recami ha costruito la sua sferzante commedia umana.
Francesco Recami è uno scrittore italiano. Dopo un'iniziale esperienza nella redazione di testi divulgativi e guide di montagna, esordisce come scrittore per ragazzi con i romanzi Assassinio nel paleolitico (Mondadori, 1996) e Trappola nella neve (Le Monnier, 2001). Nel 2006 inizia a collaborare con la casa editrice Sellerio, con cui pubblica L'errore di Platini, Il correttore di bozze (2007) e Il superstizioso (2008), con cui entra nella cinquina finalista del Premio Campiello. Nel 2009 pubblica Il ragazzo che leggeva Maigret, che gli vale il Premio Scrittore Toscano, mentre un anno dopo esce Prenditi cura di me, che entra nella dozzina pre-finalista del Premio Strega e viene selezionato anche per il Premio Castiglioncello e il Premio Capalbio. Seguono poi La casa di ringhiera (2011), Gli scheletri nell'armadio (2012), Il segreto di Angela (2013), Il caso Kakoiannis-Sforza (2014). Nel 2015 pubblica L'uomo con la valigia e la raccolta di racconti Piccola enciclopedia delle ossessioni, che si aggiudica la vittoria al Premio Chiara. Ha inoltre pubblicato scritti e racconti per varie antologie edite da Sellerio dal 2009 in poi.
This is a "meta-romanzo", Pirandello-style (and apparently like Camilleri too). However, I can't really say it worked for me. The points where the author started inserting his voice just broke up the tempo of the story, which wasn't the most exhilarating to begin with. Also, it's an interesting (if not original) idea, but after you bring it up several times it just gets old.
Oddly enough, I thought it worked best in the final chapters, where the characters wonder about the 'Nonmondo', and the author makes you wonder about all the other characters in all other books/stories and their Nonmondo as well.
Al mare in vacanza mi sono trovata avendo finito il libro che avevo portato e ho pescato dalla pila dei libri di mia madre. Forse non geniale iniziare una saga da uno dei suoi ultimi capitoli..
Recami non mi ha entusiasmato, se all'inizio l'idea del colpo grosso e un po' matto mi ha entusiasmato (al netto che mi mancassero alcuni dei passaggi precedenti), arrivata alla fine la struttura del meta romanzo mi è sembrata tirata da tutti i lati, come una coperta corta che non va né di qua né di là. Peccato perché alcuni spunti erano carini.
Per ora tra me e l'autore il giudizio continua a rimanere sospeso...
L'idea del "meta-romanzo" in stile Pirandello/Camilleri, sebbene non sia del tutto originale, rappresenta un esperimento intrigante. Tuttavia, risulta deludente che questa scelta non riesca a dare slancio a una trama che fatica a decollare. Inoltre, la comprensione della storia risulta complessa per i lettori che non hanno familiarità con i romanzi precedenti della saga della Casa di Ringhiera. Il Recami delle prime opere incentrate sulle vicende dei condomini milanesi sembra ormai distante e persino i suoi personaggi hanno subito un'evoluzione significativa. Pur concedendo all'autore la libertà di rompere gli schemi narrativi, la ricerca di situazioni tanto improbabili quanto ironiche sembra sacrificare la coerenza a favore di un surrealismo marcato che potrebbe deludere il lettore.
Delusione, non è un thriller, non è un romanzo, i personaggi sono improbabili, la trama sottilissima e prevedibile. Almeno fosse divertente, invece nemmeno una battuta o una situazione divertente. Anzi l'autore a un certo punto intreccia il piano principale (una rapina, il colpo grosso appunto), con un contropiano (un parziale ammutinamento del gruppo), col risultato di creare confusione e appiattire, se mai ci fosse l'intenzione, ogni minima suspance. Esile.
Incipit Calvairate è un quartiere di Milano, antico borgo agricolo a est della città, assorbito dal comune del capoluogo alla fine dell’Ottocento. Continua su Incipitmania
Un modo come un altro per chiudere una fortunata serie. Che i personaggi parlino con l'autore non è cosa nuova ma in questo caso non è particolarmente indovinata. Nella casa di ringhiera si sviluppano i soliti intrecci con personaggi che hanno subito una qulache trasformazione. La storia non è male...
2.75 ⭐️ Non male ma l’espediente stilistico è copiato da “Riccardino” di Camilleri. L’autore scrive nella nota finale di no, che se l’è inventato prima lui… però ha pubblicato nel 2020 — dopo. Dunque non mi convince. A malapena a sé stante letto da solo, perché è claudicante, fatica a stare in piedi. Sembra una storia svogliata (e lo è, lo dicono anche i personaggi).
A tratti molto divertente e godibile, a tratti non tanto. È un meta romanzo, perciò la voce, in qualche modo assente, dell’autore si fa sentire durante il romanzo. La fine è tirata ed un po’ stanca.