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431 pages, Paperback
First published January 1, 1998
« Tutti coloro che ho amato mi sono stati strappati. C’è qualcosa di pericoloso in me, un potere oscuro che non comprendo... »
[Angelique - Dark Shadows - pag. 284]
"Kids tended to think I was Angelique and that I was that evil and cruel."
[“I bambini tendevano a pensare che io fossi Angelique e che, come lei, fossi cattiva e crudele”]
“Dark Shadow - La Maledizione di Angelique” è soprattutto un cammino di espiazione al rovescio.
Se il film di Burton parla per voce di Barnabas Collins, vero protagonista della soap americana (andata in onda dal 1966 al 1971 - inedita in Italia), non stupisce affatto che Lara Parker, ancora una volta, interpreti se stessa, raccogliendo in un diario i ricordi della sceneggiatura originale integrati ad una memoria inventata, quella personale di Angelique, che narra la genesi della maledizione, motore unico della storia.
Non pensiate, dunque, di trovare nel film il contenuto del libro, poiché non sono l’uno l’eco dell’altro, bensì entrambi omaggio ed interpretazione di una sola voce, ovvero, la serie cult Dark Shadows, che influenzò generazioni di giovani, introducendo tutti gli elementi del paranormal che oggi sono tornati alla ribalta.
Veniamo al libro.
Siamo nel 1972 (il ‘presente’ negli anni della serie), Barnabas Collins è libero dalla sua prigione di legno, la bara incatenata che lo ha costretto al sonno e al digiuno per oltre due secoli e, forse, libero anche dalla maledizione che lo aveva mutato in vampiro e, com’è ovvio, in assassino.
Al suo fianco ora c’è Julia, prima testimone della sua condizione di ‘mostro’, la sola persona in grado di comprendere, di trovare una cura, di guarirlo e conquistare con ciò quella fiducia e quell’affetto che Barnabas, chino sotto il peso di un passato terribile, non avrebbe mai immaginato di ritrovare in una donna.
La macabra casa di famiglia a Collinswood è prossima alla distruzione, sostituita, poco distante, dalla sua versione moderna, una villa meravigliosa, tuttavia priva di quella memoria che coincide col passato di Barnabas, un baule di ricordi divisi tra felicità e dolore, che finisce inesorabilmente per attirarlo in seno a quelle stanze, impregnate ancora di quell’oscurità inquietante memoria e presagio di eventi incredibili.
Barnabas è deciso a lasciarsi alle spalle la sua prima esistenza per cominciarne una nuova, nella normalità che il tempo corrode, di gran lunga preferibile all’orribile prezzo da pagare all’immortalità. Ma alla vigilia dell’abbattimento della vecchia casa, qualcosa di antico lo conduce fra le spoglie di quel passato, una presenza o una suggestione, in principio non riesce a capirlo, finché il suo timore più grande non si concretizza in una coincidenza diabolica, nel ritrovamento del diario di Angelique.
Barnabas comincia a leggere il diario, convinto che ci sia una ragione per cui questo si è salvato dalla distruzione; lo legge di nascosto, temendo di ferire Julia e, forse, di scoprire qualcosa di pericoloso... ma quello che trova è totalmente nuovo, inaspettato, per la prima volta vede chi è veramente la donna che gli ha rovinato la vita.
Angelique racconta il suo destino sulle pagine del diario, di come siano stati gli eventi a tenere il timone della propria vita. Nel paesaggio vergine della Martinica, trascorre la vita semplice felice di una bellissima bambina, dalla pelle troppo chiara per somigliare alla madre, dagl’occhi del colore del mare incorniciati da una cascata di capelli d’oro da somigliare una dea, Erzulie la Dea dell’Amore.
Questo è solo il primo di una serie d’inganni che devieranno verso un destino immeritato la giovane Angelique, strappata all’affetto della madre senza apparente motivo, ignara dell’identità del padre naturale, sola di fronte a violenze ed ingiustizie, costretta a ricoprire un ruolo che non comprende, la ragazza scopre il lato più crudele degli uomini, lottando per non cadere in quelle stesse tentazioni, cercando, quasi mendicando un po’ di affetto, imparando ad usare la magia, diversa da quella praticata dalla madre, per avvicinare e proteggere quelle persone care, scoprendo, invece, l’imprevedibilità del proprio talento, la potenza incontrollabile che cela una natura legata a doppio filo col male, ben lontana dall’aura angelica che il suo nome suggerisce.
La vita di Angelique scorre sotto gli occhi di Barnabas, ora sconvolto dalla scoperta della sua dimensione umana, fragile, persino amabile, riportando il pensiero al momento in cui la vide per la prima volta, come in un sogno meraviglioso e se ne innamorò all’istante, come sotto l’influsso di un incantesimo, un bellissimo quanto terribile incantesimo che lo avrebbe incatenato per secoli.
La Parker ha uno stile semplice, ma fluido quanto basta per convincere il lettore a girare le pagine, ad inoltrarsi in una storia inedita, tra realtà (persino storica) e fantasia, raccontando l’evoluzione, sinora nascosta, del suo personaggio, le tribolazioni di un animo che oscilla pericolosamente tra Bene e Male, il suo indeciso passare tra l’ambizione e la semplicità, tra l’ingenuità e l'ossessione del suo amore per Barnabas e la consapevolezza del tradimento, un duello costante tra passione e vendetta, dietro a tutto questo l’ennesimo inganno, una maledizione indelebile, il potere oscuro che va oltre la vita e... oltre la morte.
Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, lasciando in sospeso la dose giusta di domande da rendere trepidante l’attesa del secondo libro della serie.