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Una barca nel bosco

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Questa è la storia di Gaspare Torrente, figlio di pescatore e aspirante latinista, approdato a Torino da una piccola isola del Sud Italia. Un ragazzo come lui, che a tredici anni traduce Orazio e legge Verlaine, deve volare alto, deve fare il liceo e dimenticare il piccolo mondo senza tempo dell'isola. E allora eccolo entrare al liceo, dove non trova grandi maestri ma insegnanti impegnati a imbastire compresenze, eccolo accanto ai compagni, con le scarpe sbagliate e la felpa senza cappuccio. È fuori moda, fuori tempo, fuori posto: un pesce fuori dalla sua acqua, una barca in un bosco.

257 pages, Paperback

First published January 1, 2004

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About the author

Paola Mastrocola

42 books97 followers
Born in 1956, she works presently as high school teacher. She has won some of the most prestigious Italian literature prizes.

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5 stars
487 (14%)
4 stars
963 (29%)
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2 stars
527 (15%)
1 star
252 (7%)
Displaying 1 - 30 of 125 reviews
Profile Image for Ginny_1807.
375 reviews158 followers
September 15, 2015
Delizioso, divertente, surreale, ironico e doloroso, questo libro non può lasciare indifferente chi in una certa occasione si sia sentito, o in un certo contesto abbia riconosciuto in qualcun altro, "una barca nel bosco".
La "diversità" percepita come inadeguatezza a vivere secondo i dettami imperanti nella scuola e nella società; i progetti e i sogni sviliti in un contesto dominato unicamente dal profitto e dall'utilitarismo; le passioni naufragate in un mare di incomprensione o, peggio, di indifferenza.
E poi la fuga: la rinuncia, ma solo fino ad un certo punto, a restare coerenti con ciò che si è.
Perché se sei "una barca nel bosco", l'unica soluzione è... arredare il bosco.
Bellissimo.
Profile Image for Michele Bonomi.
43 reviews
January 8, 2022
Da dove posso cominciare per esprimere l'enorme stronzo a forma di piramide di Cheope che ho prodotto leggendo questo libro.
Profile Image for S©aP.
407 reviews72 followers
March 10, 2014
Un delicatissimo affresco interiore. Prende le mosse da una realtà oggettiva (nota a tutti; mistificata dai più), e poi s'inerpica in una fantasia deliziosa, ricca di sensate metafore. Garbato. Sottile. Profondo. Dolce. Corretto. Divertente. Sereno. Per alcuni scomodo. Come solo un'educata fantasia sa essere, pur senza volerlo. O come in certi casi lo specchio.

PS: non avevo mai letto nulla di quest'autrice. Non la conoscevo. Non sapevo che questo romanzo avesse vinto premi. Il libro (e la sua nuova, pratica, e bellissima veste tipografica) si sono proposti alla sensibilità istintiva di un primo, fugace, contatto in libreria. Fuori dal nulla.
Grazie all'amore per la vita di chi ha voluto condividerlo con me.
Profile Image for Annie .
196 reviews43 followers
December 15, 2015
Il titolo del libro prende spunto da una frase che zia Elsa ripete spesso al nipote : sei proprio una barca nel bosco.Con una scrittura diretta, chiara ed immediata la Mastrocola ci racconta la storia di Gaspare Torrente, figlio di un pescatore, che lascia la sua piccola isola al sud per andare a studiare in una grande città : Torino.Certo che quel ragazzo ha talento, gli piace studiare e quindi non dovrebbe avere problemi al liceo in cui è iscritto.Ma qui iniziano i problemi che gli derivano dall'essere troppo dedito agli studi- un secchione insomma- e nel non sapersi adeguare allo stile di vita dei compagni e della scuola, arrivando spesso in ritardo su mode e comportamenti che segnano l'essere integrato nel gruppo.Una storia che fa riflettere per i temi importanti toccati : la solitudine, l'integrazione e l'emarginazione, ma anche una scuola che è cambiata- e certamente non in meglio è l'amara riflessione dell'autrice- insegnante anch'essa.Una scuola in cui i testi sono diventati strumenti obsoleti, rimpiazzati da cassette, videocorsi, computer e lo studio ha perso importanza per lasciare posto ad altri obiettivi, ben più moderni e in grado di far apparire la scuola "flessibile" e al passo coi tempi.La socializzazione e l'integrazione sono gli obiettivi più importanti quindi e il nostro povero Gaspare cerca in ogni modo di integrarsi, per essere accettato dal gruppo, per non ritrovarsi solo, per non apparire, appunto, una barca nel bosco. La magia dell'autrice sta nel farci riflettere su tematiche molto attuali, con leggerezza ed ironia, coinvolgendo ed emozionando il lettore.Non possiamo che stare dalla parte di questo antieroe, combattendo per e con lui, dalla prima all'ultima pagina ed arrivati alle ultime righe, gli vogliamo già bene come ad un vecchio amico perchè, più o meno, a tutti noi è accaduto almeno una volta di sentirsi proprio "Una barca nel bosco".
Profile Image for Giulia♡.
48 reviews
October 21, 2021
3.5 (italian)
Ho apprezzato molto questo libro ma ammetto che lo ritengo pieno di pause che possono renderlo un po' noioso. L'inizio non mi aveva convinto pienamente, ma mi ha soddisfatto molto il finale. È diventato quasi fantasioso da un punto di vista, inoltre trovi sia ricco di metafore che si estendono nella trama.
Profile Image for Cariatide ✨.
111 reviews31 followers
November 29, 2014
Volevo andare a vedere di che colore era, se era diverso dal mare della mia isola ad esempio, se davvero un oceano è più grande di un mare. Cercavo l'idea di grandezza, l'idea. Speravo di incontrarla, di vedermela davanti spianata e palpitante. Mi tenevo stretto questo pensiero per quando avrei finito la scuola, ero libero e la vita ce l'avevo davanti, dico la vita che volevo, che è un po' come avere un oceano davanti. Avevo solo paura che invece non fosse niente, che fosse come il mare, perché l'infinito te lo da benissimo anche un mare, non c'è bisogno di un oceano: finiscono tutti e due con l'orizzonte, e l'orizzonte è uguale da tutte le parti, non è che c'è scritto sopra "orizzonte di mare" oppure "orizzonte di oceano".
Così sono andato a vedere. Mi sono detto: vado sempre dritto finché trovo l'oceano. E l'ho trovato. E' stato anche facile, non c'era bisogno di tante cartine, bastava andare sempre verso ovest e lo trovavi subito l'oceano, e neanche chissà in quale paese: in Francia, bastava andare in Francia fino a dove finisce la terra, niente di straordinario.
E così l'ho trovato. L'ho sentito, prima di vederlo. Era ancora notte, ma io l'ho sentito col naso, ho pensato: ecco, questo è l'odore dell'oceano.
Poi ci sono arrivato davanti, al mattino, che cominciava appena a diventare chiaro, un leggero chiarore azzurro, ma ancora azzurro notte. Io da solo, tutto silenzio. Ho preso una strada dritta, che finiva in uno slargo. Ho posteggiato, sono sceso, ho fatto una ventina di passi, c'era un muretto e dietro il muretto lui, l'oceano; lì spalmato davanti che ti respira largo come l'universo e tu dici: ecco, appunto, io intendevo questo.
Non era per niente come il mare: era l'oceano. Come mi aspettavo. L'esattezza delle cose che ti aspetti, la perfetta coincidenza di ciò che hai immaginato con ciò che è, la felicità di vedere che le due cose si sovrappongono esattamente e non c'è più divario tra pensiero e realtà. Stupendo. Non facile. Quasi sempre ti fai un'idea delle cose che poi non è mai quella.
Profile Image for luigi.
1 review10 followers
July 22, 2016
Inizio col dire che mi aspettavo molto da questo libro, quindi probabilmente parte del mio giudizio negativo è dovuto anche a questo; forse quando è stato scritto, quasi dieci anni fa, poteva apparire piacevole e magari anche originale, tuttavia io l'ho trovato pieno di clichés irritanti. Abbiamo il classico protagonista più capace dei suoi coetanei che resta deluso dal liceo, i professori a cui sembra non importare, il ragazzo imbranato con interessi inusuali che però si rivela l'unico amico in grado di capirlo, gli altri compagni ricchi e "alla moda" che sanno solo fare festa e che non pensano a studiare, eccetera. Sembrava di leggere la versione romanzata di decine di film adolescenziali tutti uguali tra loro: sicuramente scritto bene, ma privo di fantasia nei contenuti. Ho dato comunque due stelle perché l'ultima parte è stata nettamente superiore al resto del libro, ma non riesce a salvarlo del tutto.
Profile Image for elipisto.
282 reviews20 followers
March 20, 2017
Non so se sia un'espressione diffusa nel resto dell'Italia, ma in Piemonte "essere come una barca nel bosco" inidica una situazione di disagio, di poca aderenza ai canoni standard, di straniamento e quella sensazione di sentirsi perennemente fuori luogo; così è Gaspare che dalla Sicilia si trasferisce a Torino perché i genitori nutrono grandi speranze sulle capacità scolastiche del figlio. Purtroppo, e questa è la denuncia dell'autrice, la scuola e gli insegnanti non sempre sono in grado di valorizzare le capacità degli allievi ma, anzi, appiattiscono il livello. La storia è anche una lucida rappresentazione della necessità degli adolescenti di sentirsi parte di un gruppo e di aderire alle regole del gruppo.
Il libro si lascia leggere facilmente, ma, nonostante anche io per certi aspetti sia stata una barca nel bosco, non sono riuscita ad entrare in sintonia con il protagonista.
Profile Image for Callie S..
309 reviews95 followers
July 11, 2012
Un romanzo tesi, politicamente scorretto per definizione e drammaticamente scontato in conclusione.
Dal genio incompreso e solitario ai surreali baroni universitari, una fiera di cliché sulla scuola italiana in generale e il mondo accademico in particolare.
Visto che all'autrice piacciono le allegorie naturalistiche, mi domando perché non abbia pensato al più saggio Lao Tzu: fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.
Come al solito viene imbandita la macchietta di un'istruzione becera e sorda, che schiaccia anziché valorizzare, mentre non resta traccia del bene quotidiano dei bravi maestri.
Giudizio finale? Irritante: perché appartengo alla categoria dei germogli silenziosi.
Profile Image for Federica.
16 reviews4 followers
October 6, 2020
La storia è un po' inquietante in quanto il protagonista Gaspare si arrende ai problemi che incontra nella vita finendo per dedicarsi alla foresta che ha preso il posto della sua casa, iniziata dopo un amore non corrisposto, alternando il lavoro al bar. Infatti ha un finale alternativo, cioè non vuole più cercare un lavoro da latinista, ciò che gli piace più al mondo, come tutti fanno, ma si accontenta e sembra appagato di quello che fa.
Profile Image for Mavie.
85 reviews1 follower
November 24, 2022
appena ricordato di averlo letto al liceo, hated every second of it
Profile Image for Eos BookCar.
151 reviews
November 7, 2024
Ho voluto leggere questo libro, perché era il romanzo che, quando ero in prima superiore, la professoressa di italiano era intenzionata a leggerci in classe, ma dopo aver visto che quelli seduti nelle ultime file erano totalmente disinteressati a seguire, interruppe la lettura, ed io sono rimasta per anni incuriosita su quale fosse il finale. Il libro è scorrevole, e i dialoghi sono quasi del tutto assenti ed è perlopiù descrittivo. L'autrice è stata brava a immedesimarsi in un liceale, ma fin dalle prime righe, non so se il tipo di narrazione o cosa, ma ho avuto l'impressione di leggere un tema scolastico. Per tutta la durata del libro ho sempre avuto l'impressione che il protagonista avesse sempre la stessa età, sempre a farsi tante seghe mentali. Mi ha dato fastidio, il fatto che pur di non sentire il secchione, il "diverso" della classe, passa da studente modello a studente svogliato. La seconda parte del libro, parla invece (argomento più che mai d'attualità), il difficile ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, tra i meno portati a fare un dato lavoro/ o interessati, è che solo magari per la possibilità economica familiare , si ritrovano a fare quel dato lavoro, e a chi voleva veramente quel posto, a fare tutt'altro nella vita.
Profile Image for Dario.
161 reviews36 followers
January 24, 2020
Questo e' un libro che ho già letto e adorato anni fa, e che ho avuto il piacere di riscoprire adesso. E’ un libro in cui, spesso, mi ci rispecchio, avendo io un ricordo non proprio felice dei miei anni al liceo. Questo romanzo e’ un’allegoria più che altro, un’allegoria su come, in molti sensi, la scuola può deludere le aspettative di persone a cui, alla scuola e allo studio, ci tengono.

Povero Gaspare. Chi glielo ha fatto fare, di andarsene a Torino? Anche se era bravo a latino e francese era davvero così appassionato? Che ne sa un ragazzo di tredici anni cosa vuole fare veramente nella vita? E i genitori, con tutto che fare sacrifici ai propri figli fa loro onore, perché non hanno pensato anche alle conseguenze (loro che poi fanno una pessima fine)? Questo e’ l’ennesimo libro che conferma una triste ma penso giusta verità, ovvero che essere un bravo genitore e’ veramente difficile, soprattutto quando si tratta di decidere cosa e’ meglio per i propri figli.

La Mastrocola a mio parere ha fatto un lavoro di immedesimazione del personaggio veramente eccezionale. Sono sicuro che per un pó deve aver pensato proprio come Gaspare, per meglio immedesimarsi e dargli vita. Di certo si e’ ispirata a qualche suo allievo per inventarselo, così come anche i suoi genitori, i suoi compagni e i suoi insegnanti. Ha dato un’anima ad ogni singola figura che esce fuori dalle sue pagine.

Anche se ho dato cinque, rimane un libro abbastanza triste, che difficilmente rileggerò in futuro, o meglio solo quando e se sarò dell’umore giusto, e magari a distanza di qualche annetto. E’ comunque un libro che consiglio per chi e’ appassionato di libri ambientati in una scuola.
Profile Image for Sara.
246 reviews14 followers
November 14, 2011
Avendo letto l’ultimo della Mastrocola, Togliamo il disturbo, dopo le prime 30 pagine credevo di trovarmi davanti un altro libro – denuncia dell’inadeguatezza della scuola italiana. Stavolta però Gaspare mi pareva l’alunno modello della prof. appassionata di latino, uno che si traduce Orazio fino a notte fonda e che ha l’ansia di andare avanti col programma pachiderma di un liceo prima un pochino mitizzato. E va bene che la Mastrocola insegna proprio in un sosia di questo liceo e di cose fatte a cavolo ne vede parecchie - la didattica che va a rotoli, i ragazzi che se non sei nel branco giusto sei morto, la gita da organizzare che prende il sopravvento sulle poesie mai lette. Però non può venirmi a dire che l’Università ti tarpa le ali perché è burocratica, dispersiva, disincentivante. Non è vero. All’Uni se vuoi studi e sempre se vuoi ti dedichi totalmente alla materia che ti appassiona. Te la impari in tutte le sfaccettature, ti fai un piano di studi bello tosto ed esci competente. Quindi Gaspare ha solo da biasimare sé stesso se non si è iscritto a Latino, che tanto per aprire un bar era lo stesso, Latino o Giurisprudenza. E’ solo che la sorte forse si è accanita un po’ troppo contro di lui e chi gli stava intorno, nonostante gli volesse un bene smisurato, proprio non sapeva come sostenerlo. Male che anche da grande fatichi a trovare un posto per il suo latino. E' bello che trovi conforto nella lentezza e nella solida presenza delle piante, ma se senti che qualcosa ti rende felice, fosse anche una pagina di Seneca, nessuno può fartene vergognare.
Profile Image for Virginia.
201 reviews5 followers
November 24, 2013
Scritto in maniera piuttosto semplice, forse fin troppo (tale da rispecchiare l’età del protagonista) è molto scorrevole e piacevole alla lettura. Spiazza per la sua veridicità e l’amaro realismo; commuove per l’ingenuità e la sfortuna del protagonista e, ancor peggio, salda definitivamente terribili opinioni sulla società di oggi. Perchè Paola Mastrocola dipinge una realtà struggente ma al tempo stesso normalissima. Molti di noi ci sono dentro, la riconoscono e sono coscienti dell’esattezza delle sue parole. Trama? Un povero ragazzino provinciale si stabilisce in città per coltivare un talento naturale per lo studio. Con lui, il lettore affronterà le tappe del normale vivere: la difficoltà di integrazione sociale, la mancanza di serietà della scuola, la difficoltà di trovare un lavoro (che piaccia e che soddisfi la laurea ottenuta) ma non solo…
Profile Image for Collezionedistorie.
325 reviews13 followers
August 14, 2017
Gaspare si trasferisce a Torino a 13 anni da un'innominata isola del Sud per poter frequentare il liceo -scientifico, sebbene voglia fare il latinista. Si trova presto escluso dai compagni all'interno di dinamiche che non capisce, a vivere con una zia grassa e sola e una madre che frigge polpette e non lo capisce quando cerca di inserirsi nel branco dei coetanei. L'inizio è interessante, ma poi ho smesso di capirne la logica: Gaspare cresce al ritmo di un anno a capitolo, il suo modo di esprimersi da preadolescente non si evolve, la sua condizione psichica si fa preoccupante (si fa crescere un bosco in casa...) e i suoi parenti muoiono come mosche. Dalla metà in poi è una vera delusione... Lo stile dall'inizio non mi convinceva molto.
Profile Image for Marika.
186 reviews18 followers
December 26, 2013
L'ho letto parecchi anni fa, tanto che non ricordo quasi niente di questo libro!!
So solo che ho fatto una faticaccia immensa a finirlo. Da quel che ricordo, non sopportavo il protagonista e anche la storia non mi aveva entusiasmata per niente.
Non so se rileggendolo ora, magari, potrebbe piacermi. Per il momento, dato il ricordo negativo che ho, non penso lo rileggerò tanto presto.
Profile Image for Malacorda.
598 reviews289 followers
July 30, 2017
Un racconto delicato, aggraziato. A parte alcuni dettagli volutamente surreali, mi pare una storia molto reale, specialmente nella psicologia dei personaggi.
Ok, non sarà Tolstoj, ma l'ho trovato una buona lettura, per nulla superficiale come invece mi è capitato di sentire.
Profile Image for Laura.
119 reviews8 followers
September 1, 2018
Mi ci sono rivista molto. Il punto forte di questo libro è che è scritto in prima persona e così si ci può immaginare Gaspare perfettamente, oppure rivivere i momenti a scuola attraverso lui. Avrei dovuto leggerlo qualche anno fa probabilmente.
Profile Image for Alessio Camobreco.
43 reviews4 followers
January 11, 2020
Dopo un inizio interessante, in cui l'autrice solleva delle critiche tanto aspre quanto corrette verso le nuove tendenze della didattica, il libro si perde in uno sviluppo al limite del verosimile che vanifica ogni aspettativa.
Profile Image for Mariana.
2 reviews2 followers
October 24, 2012
Starts nicely, then becomes repetitive until it gets lost in the woods.
Profile Image for vediallavoceleggere.
77 reviews25 followers
December 30, 2019
Gaspare Torrente vive in un’isola del sud Italia e legge Orazio e Verlaine. La sua insegnante dice ai genitori “fatelo studiare”, sua mamma gli chiede “cosa vuoi fare da grande?” “il latinista”. Approdano, quindi, a Torino e zia Elsa li ospita per tutti gli anni in cui Gaspare va al liceo. Qui deve far fronte a un mondo che non gli appartiene: alle corse in bici con Giorgia si sostituiscono i viaggi in un tram sempre affollato, ai giri in barca con il papà pescatore subentra la gastronomia della mamma e «due fette di gorgonzola, ché mio marito non ha tempo di andare a mensa»; non c’è più madame Pilou che gli presta i libri scritti in francese, ma insegnanti incapaci («non devi leggere Orazio, non ti serve, noi dobbiamo studiare le declinazioni e tra qualche anno traduciamo una versione»). Gaspare è sempre indietro sulla tabella di marcia, i suoi compagni di classe corrono troppo velocemente dietro una meta che sembra allontanarsi man mano che la si raggiunge. La moda, le parolacce, i motorini, le ragazze... non sono cose che fanno per lui.

Poi si iscrive all’università, per fare l’avvocato come aveva promesso a suo padre, e rimane ancora una volta deluso da un sistema che si rivela inadeguato a coltivare un talento.

Gaspare è un pesce fuor d’acqua, una barca nel bosco.

Plutarco diceva che «i giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere» e questo libro è proprio una denuncia verso quel sistema scolastico che bombarda gli studenti di informazioni, senza far caso alla crescita personale.

È un romanzo che ho trovato prolisso nella prima parte e troppo sintetico verso il finale. La scrittura è semplice e scorrevole. Lo consiglio agli studenti delle superiori, per farvi capire che se vi sentite smarriti non siete comunque soli.
Profile Image for Sara Morelli.
727 reviews75 followers
March 2, 2021
Sono abbastanza amareggiata perchè le prime 200 pagine del libro mi sono molto piaciute. “Una barca nel bosco” non è solo un romanzo di formazione che si limita a parlare di un ragazzo, vuole parlare anche di differenze di classe, di conflitti e gap generazionali, di emarginazione, di cosa sia l’istruzione e della scuola italiana. Mastrocola fa tutto ciò molto bene e con una voce adolescenziale convincente senza essere troppo marcata. Ciò che purtroppo non posso mandare giù è il finale (per la precisione le ultime 60 pagine del romanzo). Quest’ultima parte è completamente sconnessa dal resto della storia, tanto che non sembra far parte dello stesso libro. Dopo un salto temporale brusco e non motivato, i toni diventano improvvisamente drammatici, assurdi, quasi surreali, e la trama cade nel delirio, un delirio di cui ho faticato a vedere il punto. Non so esattamente cosa mi aspettassi da questo romanzo, ma sicuramente non un messaggio di resa, non questo oblio esistenziale. Le ultime pagine sono a dir poco tragiche, da tutti i punti di vista, e mi chiedo allora quale sia il senso di questo libro perché davvero non l’ho capito.
Profile Image for Perdiana.
68 reviews
March 24, 2017
Storia intrinseca di ricordi e di sensibilità.
Ironia, spavalderia, ingenuità caratterizzano Gaspare, il quale rimane nella mente del lettore per il suo pensiero trasparente e a tratti pungente. Verso la fine la trama diventa quasi surreale, si rallenta...ma trovo possa essere un punto a favore, non un difetto.
Profile Image for psicopompo.
4 reviews1 follower
July 13, 2022
Un libro doloroso, ma necessario. Gaspare è un ragazzo normale, un ragazzo vero. Vive una vita bloccata e lenta, una vita che per lui è difficile da vivere, una vita che non voleva. Questo libro parte allegro e ironico e finisce con una mazzata violenta sulla faccia. L’ho letto due volte e rimane tra i miei preferiti.
335 reviews
January 5, 2018
Un libro strano, su un ragazzo strano e la sua vita strana.
Che alla fine risulta piena, completa, anche se nulla di quello che lui pensava o sognava si è realizzato.
Comunque un'ottima inquadratura di come le nostre scuole non siano fatte per il mondo reale.
Profile Image for Zu Bi.
1 review
February 20, 2025
È la storia di ognuno di noi.
Ognuno con il proprio sogno nel cassetto, con le sue speranze e le sue convinzioni che deve fare del suo meglio con quello che la vita gli offre e accettare che il nostro percorso non procederà esattamente come avremmo immaginato.
Penso che la forza di questo libro sia tutta riassunta nel titolo in grado di evocare immagini che richiamano un pubblico ancora alla ricerca di risposte, di parole in grado di sciogliere dei dubbi e idee che illuminino il percorso giusto.
Io però sono ancora su quella barca, immersa nel bosco di Folklore, con il viso accarezzato dal sole e punto dal vento leggero, per arrivare al mare ci vorrà ancora un po'.
Profile Image for Matteo Angelica.
38 reviews
April 14, 2024
Tutti noi ci siamo sentiti almeno una volta una barca nel bosco, totalmente inutili e fuori contesto. Il pregio più grande del romanzo è proprio quello di rendere al meglio quel mondo all'interno del quale Gaspare Torrente "non conclude" (per dirla alla Pirandello), le barriere che lo separano dagli adulti e dai suoi coetanei. Nota di merito all'autrice per un'ellissi ben piazzata che ci nasconde gran parte degli eventi cardine nel futuro del giovane protagonista, fino ad un finale di un'intimità sconvolgente.
Displaying 1 - 30 of 125 reviews

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