Il teatro fantasma

by Seishi Yokomizo, Francesco Vitucci (Translator), Alessandro Passarella (Translator)

Tradotti per la prima volta in Italia tre avvincenti romanzi brevi del maestro del poliziesco giapponese Yokomizo Seishi ambientati nell’affascinante mondo del teatro e dei locali notturni di Tokyo. Tre misteri da risolvere per l’investigatore Kindaichi Kōsuke, icona della cultura popolare nipponica.

Genres: Japan, Classics, Mystery, Asia, Crime

232 pages, Kindle Edition

Published July 11, 2023

About the author

Seishi Yokomizo (横溝 正史) was a novelist in Shōwa period Japan.
Yokomizo was born in the city of Kobe, Hyōgo (兵庫県 神戸市). He read detective stories as a boy and in 1921, while employed by the Daiichi Bank, published his first story in the popular magazine "Shin Seinen" (新青年[New Youth]). He graduated from Osaka Pharmaceutical College (currently part of Osaka University) with a degree in pharmacy, and initially intended to take over his family's drug store even though sceptical of the contemporary ahistorical attitude towards drugs. However, drawn by his interest in literature, and the encouragement of Edogawa Rampo (江戸川 乱歩), he went to Tokyo instead, where he was hired by the Hakubunkan publishing company in 1926. After serving as editor in chief of several magazines, he resigned in 1932 to devote himself full-time to writing.
Yokomizo was attracted to the literary genre of historical fiction, especially that of the historical detective novel. In July 1934, while resting in the mountains of Nagano to recuperate from tuberculosis, he completed his first novel "Onibi" (『鬼火』), which was published in 1935, although parts were immediately censored by the authorities. Undeterred, Yokomizo followed on his early success with a second novel Ningyo Sashichi torimonocho (1938–1939). However, during World War II, he faced difficulties in getting his works published due to the wartime conditions, and was in severe economic difficulties. The lack of Streptomycin and other antibiotics also meant that his tuberculosis could not be properly treated, and he joked with friends that it was a race to see whether he would die of disease or of starvation.
However, soon after the end of World War II, his works received wide recognition and he developed an enormous fan following. He published many works via Kodansha's Weekly Shōnen Magazine in serialized form, concentrating only on popular mystery novels, based on the orthodox western detective story format, starting with "Honjin Satsujin Jiken" (『本陣殺人事件』) and "Chōchō Satsujin Jinken" (『蝶々殺人事件』) (both in 1946). His works became the model for postwar Japanese mystery writing. He was also often called the "Japanese John Dickson Carr" after the writer whom he admired.
Yokomizo is most well known for creating the private detective character Kosuke Kindaichi (金田一 耕助). Many of his works have been made into movies.
Yokomizo died of colon cancer in 1981. His grave is at the Seishun-en cemetery in Kawasaki, Kanagawa (神奈川県 川崎市).

Reviews

[Seregnani · Rating 3 out of 5]

Fu solo dopo aver compreso di trovarsi di fronte a una testa mozzata che aveva preso a gridare terrorizzato rischiando di cadere nel fiume sottostante.
«Sugai, cosa ne è stato del corpo...?»
«Non saprei... È tutto così bizzarro, ispettore. In effetti, non siamo ancora riusciti a trovarlo..».
«Cc... cosa ha detto? Non avete trovato il corpo?».
«Proprio così. Ecco perché appare tutto cosi singolare. Venite qui, per favore».
«Guardate lì sotto!», li esortò Sugai illuminando con la torcia la banchina che correva sotto finestra.
«Ci sono altre chiazze di sangue sul muretto. Le ha notate il proprietario della rosticceria di cui la vittima era un'affezionata cliente. È grazie a lui se siamo potuti intervenire subito. Tuttavia al momento non abbiamo idea se l'assassino abbia gettato il corpo nel fiume o se lo abbia trasportato via con qualche imbarcazione...».
«Ii.. iimposs..sibile!».
«Eppure, per quanto impossibile, abbiamo perlustrato l'interno dell'appartamento e il corpo non c'è...».
Todoroki era già capitato di trovarsi coinvolto in episodi in cui gli assassini avevano sezionato i corpi delle vittime.



3 ⭐️ Tre racconti gialli ben scritti, alla giapponese. Consiglio la lettura!

[Paola Tani · Rating 3 out of 5]

Questo libro raccoglie 3 racconti lunghi del famoso giallista giapponese Yokomizo, poco noto in Italia ma molto famoso in patria.
Dei 3 racconti, quello centrale e quello che da il titolo alla piccola raccolta è secondo me il più debole e confuso. Ambientato in un vecchio e cadente teatro kabuki, inizia con una misteriosa scomparsa, legata al passato, di un famoso attore teatrale proveniente da una illustre e antica famiglia di attori. Quando la storia sembra ripetersi in occasione dell'anniversario della scomparsa, entra in scena il "detective" Kindaichi, arruffato e trasandato, troppo giovane e magro ma acuto e capace di scavare sotto le apparenze, sempre però affiancato dalla polizia ufficiale.
Nel secondo racconto, quello che dà il titolo alla piccola raccolta, l'ambientazione teatrale con i suoi espedienti tecnici e i nomi tutti molto simili dei personaggi ha reso la lettura confusa; le motivazioni dell'assassino le ho trovate deboli o comunque poco comprensibili.
Gli altri due racconti, che hanno tutti il filo conduttore di misteriosi sparizioni, sono più snelli e contemporanei, anche se sono tutti ambientati nella prima metà degli anni '50. Mi è piaciuto in particolare il terzo e ultimo perché l'ambientazione, un vecchio ryokan a gestione familiare, isolato in una ambientazione di montagna, dà una sensazione di claustrofobia non solo fisica ma anche morale e psicologica ai vari personaggi, alcuni dei quali ben descritti e vivi.
La letteratura gialla o thriller ben scritta apre, a volte meglio di altri generi letterari, squarci di visione e comprensione in società distanti nello spazio e nel tempo e questo vale soprattutto per il terzo racconto, le cui dinamiche familiari e sociali hanno senso solo in quel momento storico e in quel tipo di ambientazione.
Il primo racconto, di ambientazione cittadina, è forse il più ovvio, per chi legge abitualmente gialli o thriller, con l'espediente della sparizione del corpo della vittima ma non della sua testa, lasciata in bella vista. Dei tre è sicuramente il più scontato ma è anche il più scorrevole e comprensibile.

[Concha Jiménez · Rating 4 out of 5]

Il Simenon giapponese

[Jack · Rating 2 out of 5]

2,5

[Ragazzi Giulia · Rating 2 out of 5]

Raccolta di racconti non particolarmente entusiasmanti.
Scritti bene, scorrevoli ma non mi hanno convinto.

[Gian Marco · Rating 5 out of 5]

Detective stories con un'atmosfera particolare e che ti rimane addosso. La traduzione mi pare un pochino altalenante - a volte coglie quella che, nella mia esperienza, è la cadenza del linguaggio giapponese, mentre in altre la scimmiotta. È una lettura scorrevole e piacevole.

[Francesca · Rating 4 out of 5]

4.5⭐

Un giallo classico per tre casi interessantissimi!!!

Questo piccolo romanzo contiene al suo interno tre short stories che vedono come protagonista Kindaichi Kōsuke, detective privato, un po' bizzarro ma dal grande intuito, che spesso e volentieri aiuta la polizia nelle loro indagini.

Con uno stile semplice e suggestivo e dialoghi incalzanti che costruiscono la suspense e il mistero, l'autore ci descrive ambientazioni inquietanti, omicidi grotteschi e personaggi eccentrici.

I tre racconti sono:
1) "Una testa in gioco": dove Kindaichi Kōsuke sarà alle prese con il brutale omicidio di una spogliarellista;

2) "Il teatro fantasma": dove ci immergiamo nella tradizione del teatro kabuki;

3) "Il corvo": tra religione e sovrannaturale, la terza indagine ci porta in un santuario shintoista.

Personalmente li ho trovati uno più divertente e curioso dell'altro!

[Chiara Rizzarda · Rating 4 out of 5]

Gli intrecci sono ben costruiti e anche in questo caso spiccano per colore e carattere i comprimari, vittime e assassini inclusi. Rispetto ad altri romanzi, anche più lunghi, emerge più squillante anche la personalità del detective, che tuttavia rimane paradossalmente meno caratterizzato dei suoi comprimari.
Non si capisce però la logica secondo cui sono stati raggruppati: se il fil rouge dei primi due sembrano essere l'ispettore e il mondo dello spettacolo, il terzo racconto non condivide né l'uno né l'altro elemento. La sequenza cronologica, poi, è per me tutt'ora un mistero.

[Andrea Bellini · Rating 3 out of 5]

Solito stile impeccabile, ma purtroppo non tutti i racconti hanno la stessa qualità. Il primo sicuramente il migliore, il secondo forse risolto troppo facilmente ed il terzo decisamente il più debole e dimenticabile.

[Irene Manara · Rating 3 out of 5]

Raccolta di 3 racconti gialli. Le trame non sono un granchè e i moventi risultano deboli. Da tenere conto che l'autore opera negli anni '70 in Giappone. Non sempre le donne vengono "trattate bene".
Ho adorato lo stile giapponese e le descrizioni di tutto ciò che è legato alla cultura giapponese.

[leir · Rating 4 out of 5]

A lato di una vasca piastrellata era appoggiato un lavabo di metallo colmo di sangue fino all’orlo.

[Nick · Rating 3 out of 5]

libro abbastanza blando, non ci sono troppi colpi di scena… nel racconto centrale, poi, non viene neanche spiegato il meccanismo della scomparsa, cosa che nei 3 libri precedenti si tendeva a fare.

[Mariko1988 · Rating 3 out of 5]

- una testa in gioco
- il teatro fantasma
- il corvo