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Allegro occidentale

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Mister Piccolo è uno scrittore al quale viene fatta una proposta: girare il mondo insieme ad altri sei colleghi. Così comincia per lui un'avventura all'insegna della diversità: quella di popolazioni lontane, ma soprattutto della sua. Sì, perché Mister Piccolo, con il bagaglio di Occidente che si porta dietro, capisce ben presto che il vero diverso è lui, segnato dal marchio del privilegio che azzera le distanze geografiche e amplifica le differenze sociali. Eppure, a poco a poco, si lascia permeare dall'imprevedibilità del viaggio, perdendosi nella mesta allegria di sapersi altro da ciò che è. E scopre che i cinesi vedono gli occidentali tutti allo stesso modo (tanto che lui viene scambiato per Nicolas Cage), che a Hong Kong non si è nessuno se non si possiede un biglietto da visita, e che l'avventura più inquietante, in realtà, l'ha vissuta a Roma, una notte che non aveva i soldi per rientrare a casa in taxi...

221 pages, Paperback

First published January 1, 2003

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About the author

Francesco Piccolo

50 books142 followers
Francesco Piccolo was born at Caserta, in 1964. His novels and short story collections include “Allegro occidentale”, “E se c'ero dormivo”, “Il tempo imperfetto”, “Storie di primogeniti e figli unici” (all published by Feltrinelli), “L’Italia spensierata” (Laterza) and “La separazione del maschio” (Einaudi). With “Storie di primogeniti e figli unici" he won two literary prizes: the Premio Giuseppe Berto and the Premio letterario Piero Chiara. His latest works are “Momenti di trascurabile felicità” and “Il desiderio di essere come tutti”, published by Einaudi.

In cinema, he has developed the screenplays “My Name Is Tanino, Paz!“ (based on cartoons by Andrea Pazienza), “Ovunque sei”, “Giorni e nuvole” and “Nemmeno in un sogno”, as well as “Il caimano” (for which he, Nanni Moretti and Federica Pontremoli were awarded the 2006 David di Donatello for Best Script), “Caos calmo” and “Habemus Papam” directed by Nanni Moretti.

He writes for varied newspapers and periodicals, including la Repubblica and Diario. Piccolo lives in Rome, where he runs the screenwriters’ laboratory for the DAMS course at Roma Tre.

Francesco Piccolo è nato a Caserta nel 1964. Si è laureato in Lettere con una tesi su "Le teorie comiche nel teatro del Settecento". Vive e lavora a Roma e collabora alle pagine culturali del “diario della settimana”. Nel 1993 è stato finalista del Premio Calvino con il romanzo inedito "Diario di uno scrittore senza talento". Con la casa editrice Minimum fax ha pubblicato nel 1994 "Scrivere è un tic. I metodi degli scrittori", tratto da alcune lezioni di creative writing sui metodi di scrittura.

Ha scritto romanzi e raccolte di racconti: “Allegro occidentale”, “E se c'ero dormivo”, “Il tempo imperfetto”, “Storie di primogeniti e figli unici” (tutti pubblicati da Feltrinelli), “L’Italia spensierata” (Laterza) e “La separazione del maschio” (Einaudi). Con “Storie di primogeniti e figli unici” ha vinto il Premio Giuseppe Berto e il Premio letterario Piero Chiara. Il suo penultimo libro, edito da Einaudi, si intitola “Momenti di trascurabile felicità”, una raccolta di aneddoti sulla felicità delle piccole cose quotidiane. Nel 2013, ha pubblicato “Il desiderio di essere come tutti”.

Ha lavorato anche per il cinema scrivendo sceneggiature, tra cui “My Name Is Tanino, Paz!” (tratto dai fumetti di Andrea Pazienza), “Ovunque sei”, “Giorni e nuvole” e “Nemmeno in un sogno”, oltre a “Il caimano”, “Caos calmo” e “Habemus Papam” con reggia di Nanni Moretti.

Collabora con riviste e quotidiani. Attualmente vive a Roma e cura il laboratorio di sceneggiatura al D.A.M.S. della terza Università di Roma.

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Community Reviews

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54 (28%)
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2 stars
34 (17%)
1 star
10 (5%)
Displaying 1 - 23 of 23 reviews
Profile Image for Bobparr.
1,149 reviews88 followers
September 20, 2017
Il secondo libro di Francesco Piccolo letto a poca distanza dal primo non fa che confermare il piacere nel seguire questo autore nei flussi della sua logorrea verbale. Cosi' veloce nello scrivere il pensiero che viene voglia di saltare le righe per rendere il proprio pensiero assonante al suo, senza indubbiamente pensare di potervi riuscire. I viaggi attorno al mondo sono intervallati da riflessioni "locali" e rende il tutto assai piacevole.
Per la leggerezza e per la (piu' che probabile) auto-identificazione, un libro da consigliare.
Profile Image for Martola.
90 reviews10 followers
October 4, 2013
"Erano giorni in cui avevamo accumulato ore di isolamento e di mancanza di comunicazione. Ciò vuol dire, nel linguaggio sms, un' enorme quantità di messaggini in stand by che avevano vagato dall' Italia attraversando più di un continente e adesso volteggiavano sulla foresta cingalese come anime dannate, in attesa di essere ricevute, e ricevendo di continuo la compagnia di altri messaggini ancora, messaggeri di frasi sempre più sorprese e allarmate riguardo al fatto di non ricevere risposte (alcuni degli ultimi si assomigliavano, abbiamo scoperto dopo, perché contenevano una domando che con poche variazioni era nella sostanza la seguente: ma non hai il segnale?, che con un po' di onestà bisognerebbe ammettere che è una domanda scema se uno il segnale non ce l'ha per davvero, visto che non può ricevere nemmeno la domanda).
Ma provate adesso ad allontanarvi dal nostro gruppo e anche solo ad attraversare la strada e a guardare la scena non più all' interno, ma con il punto di vista di una di quelle persone indigene che sostano per qualche motivo nella piazzola e che a un certo punto vedono fermarsi un pulmino di turisti, li vedono scendere uno dietro l'altro con espressione di eccitazione, tutti con un aggeggio in mano che accendono e digitano il pin e poi attendono il segnale, il segnale arriva e loro se lo comunicano l'un l'altro con entusiasmo, lo mostrano, rimangono in attesa accanto a quello che ha un telefonino più scandente che tarda a ricevere il segnale e poi lo riceve. E dopo, vedono quegli esseri che fissano l'aggeggio in attesa di ricevere quel che vogliono. E infatti i messaggini, avuto il via da una specie di torre di controllo, atterrano l'uno dopo l'altro e ogni volta vengono acquisiti tramite la testimonianza di un rumore netto e sordo, che sembra una musica ma non fa in tempo a esserlo e finisce per assomigliare di più a quando si vincevano le partite a flipper e una botta sorda lo annunciava. Tatatà. Un messaggio a Caterina. Tatatà. Un messaggio a Giordano. Tatatà, due. E poi una serie continua e ininterrotta, sempre più eccitata di tatatà e tatatà, e così tutti i messaggini che occupavano il cielo dello Sri Lanka atterrano nel piazzale in mezzo alla foresta e provocano una gara a chi ne ha ricevuti di più, un' eccitazione sempre più grande a ogni tatatà che compare sul proprio telefonino, e una lunga attesa anche dopo il silenzio nel caso in cui qualche messaggino tardasse ad atterrare. E dopo, sempre lì, in piedi, vicinissimi perché il campo è ridotto, e invasati dall'eccesso di comunicazione con il mondo dopo giorni di astinenza, tutti consultiamo uno dopo l'altro i messaggini, sul posto perché dobbiamo rispondere, e quindi l'indigeno dall'altro lato della strada ci vede premere tasti come in un videogioco e inviare, e alle volte il destinatario in Italia è troppo abile e pronto e prima che finiamo di rispondere a tutti arriva qualche altro sporadico tatatà, di già, una controrisposta alla quale velocemente contro-controrispondere. Cala la sera, la guida ci guarda con sguardo assente e senza un velo di giudizio, e questo va a suo merito. Quando ci riteniamo soddisfatti, saltiamo di nuovo sul pulmino, pronti per qualsiasi appuntamento. Appagati. Felici."

Piccolo ha scritto una sorta di "cronaca di viaggio" fra Roma, Berlino, Sri Lanka e Australia - divertente, dall'aspetto spesso tragicomico - di quello che dovrebbe essere (ma che secondo me non è, o perlomeno non lo è sempre) il classico occidentale alla ricerca di se stesso, nei tanto agognati "Paesi Lontani".
Il protagonista si ritrova catapultato in abitudini e luoghi completamente fuori dal suo standard, a cominciare dal viaggio in business class, passando per la vita spassosa dei villaggi Valtur, fino ad arrivare alle hostess che, sull'aereo, spruzzano sterilizzanti, onde evitare che i turisti - ovvi portatori di microbi - possano minacciare l'incontaminato mondo australiano. Il vivere luoghi, usanze e profumi nuovi, farà spesso venire a galla pensieri seppelliti nella memoria di Mister Piccolo, costringendolo a tornare con la mente al suo vero mondo e a capire che in realtà non si era poi allontanato tanto quanto credeva.
La penna dello scrittore scorre velocissima, tanto che a tratti quasi si rischia di perdere il filo, ma resta sempre ironica senza mai cadere nella stupidità, e credo sia soprattutto questo che mi ha spronato ad andare avanti nella lettura. Stavolta infatti Piccolo non mi ha del tutto convinto: ha iniziato bene, ma verso metà romanzo ho avuto come l'impressione che si stesse perdendo per strada e che, nonostante il ritmo incalzante, stesse diventando un po' noioso. Peccato.
Profile Image for Massimo Carcano.
520 reviews6 followers
December 22, 2020
Libro scritto in prima persona, con il protagonista mister Piccolo, che ci racconta delle sue peripezie di giornalista spedito in giro per il mondo insieme a sei colleghi. Una serie di luoghi comuni sulle diversità e le distanze tra popoli e culture, fino al momento trash del rapporto con la prostituta nigeriana. Davvero inutile!
Profile Image for Nino.
29 reviews
May 22, 2022
1,5 . Per un un’unica frase interessante in tutto il libro. Che liberazione
Profile Image for Svalbard.
1,137 reviews66 followers
November 16, 2020
Nel suo consueto stile leggero e scanzonato, Francesco Piccolo scrive un libro dedicato ai viaggi. Viaggi molto particolari, peraltro: a quanto pare interamente spesati da una rivista, Marie Claire, per poi raccontare quello che si è trovato a incontrare e a vivere lungo il suo percorso.

Attenzione: questi viaggi sono ben altra cosa da quelli di Folco Quilici o di Walter Bonatti. Sono viaggi super-organizzati, comodi, lussuosi. E le sue impressioni, descritte benissimo, sono quelle che potrebbe avere qualsiasi vacanziero moderno con un’adeguata quantità di denaro in tasca.

Come sempre, Piccolo è molto brioso, tanto ironico quanto autoironico, non fa sconti né a quello che vede e che vive - il labile confine tra ricchezza e povertà, il piacere di vedere luoghi sconosciuti e quello di aggirarsi in mezzo al disagio con la consapevolezza di essere altro e con una degna compassione in tasca pronta all’uso - né a sé stesso, alle sue paure, ai suoi tic e alle sue fissazioni. Tutte le bellezze e le bruttezze della vacanza organizzata sono messe sotto esame: la finzione dell’allegria dei villaggi, il personale perennemente a tua disposizione con una gentilezza e una disponibilità tanto grande quanto figlia di un contratto - tu paghi quindi io son qui a occuparmi di te - le visite programmate nei luoghi dell’artigianato col fine nemmeno troppo celato di spennarti o di farti spennare. Esilaranti peraltro le ricchissime vacanze in Australia, in luoghi tanto belli e tanto “ricchi” - qui niente povertà, solo lusso e benessere - quanto micidiali per la presenza di animali pericolosi e piante velenose pronti a stroncarti non appena fai un passo falso.

Tra tutti i capitoli, curioso quello dedicato a un “viaggio” molto particolare, quello in una via periferica di Roma a farsi fare un servizio da una prostituta nigeriana. Divertente, brioso e leggero come sempre, ma anche piuttosto disturbante. Complimenti comunque per il coraggio di raccontare e raccontarsi qualcosa che ben pochi avrebbero osato.
Profile Image for Maurizio Manco.
Author 7 books131 followers
September 30, 2017
"Eppure non c'è bisogno di compiere il nostro esotico-filantropico-compassionevole-sociologico viaggio in Sri Lanka o in India o in Africa. Non c'è bisogno di andare noi da loro, perché sono loro che vengono da noi. Tutto quello che cerchiamo è arrivato sotto casa. Ora per esempio molti di loro se ne stanno seduti accanto alle pompe di benzina durante la notte. Ognuno di loro è venuto da un paese lontanissimo e sta lì per ricevere da te una manciata di centesimi, solo che tu sia d'accordo a lasciargli infilare la tua banconota nel distributore automatico e la benzina nel serbatoio, al posto tuo. E tu lo fai; perché dici che è giusto che anche lui guadagni qualcosa - lo fai per lui insomma. Ma nella sostanza fai finta di non sapere che lui è venuto da un paese lontanissimo, ha preso navi, camion, gommoni o chissà cos'altro, pagando oltretutto, per cnosentire a te di non fare una cosa che non ti va di fare, e cioè scendere dalla macchina di notte, se fa freddo o fa caldo o non ne hai voglia, e mettere da solo la benzina al distributore automatico.
Per non farti fare tre metri, lui è venuto da un paese lontano migliaia di chilometri." (p. 155)
Profile Image for Valerio Pastore.
401 reviews1 follower
December 7, 2023
Un libro nel complesso inspido: la prosa è bella, intendiamoci, l'autore trasmette un gradevole senso di confidenza, ma non sa unire il serioso al faceto. Appena comincia a farsi retorico, ecco che parte il pippone esistenzialist-colpevolista, come se questo libro fosse stato scritto a quattro mani. Comincia anche bene, graffiante, divertente, ma poi diventa una pozza di sabbie mobili che ti mettono un'uggia...
Se voglio deprimermi, leggo i giornali, che di approfondimenti seriosi ne hanno quanto basta.
144 reviews
January 10, 2020
Racconto di un viaggio con uno stile a metà strada fra il modo allegro e dissacrante di "una cosa molto divertente che non ripeterò " e un intimismo autobiografico e struggente.
La lettura scorre rapida e leggera e si giunge al termine con un sorriso e anche qualche riflessione.
Nota sullal versione audio: bravo l'attore ma mi sarebbe piaciuto sentire l'autore che avrebbe aggiunto un pizzico di cuore (in più)
Profile Image for Pollapollina Books.
736 reviews68 followers
December 2, 2018
Una sorta di diario di viaggio, in Sri Lanka, Hong Kong e Australia, è l’occasione per Piccolo per una serie di considerazioni sul mondo occidentale, sull’uomo occidentale e il suo senso di supremazia, certo, attraverso aneddoti che dovrebbero (e a volte sono) divertenti, ma che in fondo fanno anche riflettere sulle molte contraddizioni della nostra quotidianità.
Profile Image for Nadir.
11 reviews
January 1, 2020
Ho letto il libro in versione audiolibro quasi per caso ed è stato davvero piacevole. Le argomentazioni e gli aneddoti scorrono come un fiume. Una buona dose di ironia, situazioni surreali, riflessioni sul nostro rapporto con gli enti organizzati per il turismo e i trasporti. E' un libro piacevole e riflessivo. Il lettore, Lino Musella magistrale.
Profile Image for Martina Palermo.
12 reviews
February 2, 2024
Di Francesco Piccolo avevo già letto altro, non è il suo lavoro migliore, ma sicuramente una piacevole compagnia, non è facile far ridere attraverso l’esercizio della scrittura, lui con me ci riesce. Inevitabilmente questo suo lavoro mi ha ricordato moltissimo “una cosa divertente che non farò mai più “ di Wallace per tematiche e scrittura.
28 reviews
October 13, 2020
Ho scritto questa nota sul libro " Scrivere non è descrivere: descrivere non ha nessuna portata poetica". Non ricordo nemmeno di cosa parli questo libro, tanto dev'essermi risultato anonimo.
Profile Image for Alessia.
56 reviews
August 5, 2022
Il mondo del turismo, fatto di luci e parecchie ombre, viene osservato e analizzato dall’occhio critico di Piccolo che, come sempre, riesce a trarre conclusioni intelligenti e ironiche.
12 reviews
October 25, 2023
Ti piace se sei un maschio bianco etero cis basic che non è mai uscito dall'italia e ride delle battute "odio mia moglie"
Profile Image for chiara.panda_.
378 reviews11 followers
October 11, 2022
Allegro Occidentale, ovvero l’interpretazione dei viaggi, è un lungo monologo nel quale Francesco Piccolo ci racconta aneddoti, scene particolari, esperienze di vita che ogni buon viaggiatore che si rispetti, e sicuramente non privo di denaro, affronta durante i suoi giri intorno al mondo.

È questo un viaggio dentro al viaggio, con il quale Piccolo ci racconta in modo diretto, spassionato, brioso, e non del tutto politically correct, quelle che sono le percezioni che ogni viaggiatore ha, ma che finge di non avere, vuoi per camuffare un certo snobbismo, vuoi per mascherare una finta abitudine al lusso, chiamatelo anche lifestyle, che poi in realtà non si ha.

Questo libro abbraccia sicuramente l’idea che il viaggio è più importante della destinazione, spesso impacchettata come le offerte al supermercato. Nulla viene lasciato al caso, anche il degrado è costruito su misura, inscenato in modo da commuovere senza aborrire. Si crea così il perfetto equilibrio tra l’occidentale benestante, che riconosce il suo vantaggio, e la sua solidarietà verso il prossimo, che odora un po’ di marcio e di imperialismo velato.

Piccolo non risparmia niente e nessuno, neppure se stesso; e nonostante le sue parole facciano male, se ben comprese, ti ritrovi comunque a ridere di gusto e a divertirti quel tanto da farti venir voglia di tirar fuori la valigia e assaporare tutte le esperienze che ti racconta, così da non fermare mai la ruota di ipocrisia che tanto spassionatamente e ironicamente condanna.
Profile Image for Silva.
11 reviews4 followers
September 8, 2014
I viaggi di Mr. Piccolo sono una buona scusa per una riflessione sui nostri tempi. Le osservazioni critiche di Mr. Piccolo riguardo realtà diverse, dinamiche sociali e relazioni umane sono pertinenti e seducenti. Sono sicuro che parlare con lui sarebbe stimolante per me, anche perché apprezzo molto la sua capacità di decostruire le immagini che egli dà di se stesso, applicando a sé lo stesso sguardo ironico che ha sui contesti circostanti. Una passeggiata attraverso una sosta idilliaca o una cena con il bicchiere di vino riempito a continuazione con il signor Piccolo indubbiamente meriterebbe 4 o 5 stelle. Ma, purtroppo, il libro "Allegro Occidentale" no rende intera giustizia al personaggio, pur essendo una lettura che ha punteggiato piacevolmente questi miei ultimi mesi.
Profile Image for La mia.
360 reviews33 followers
January 23, 2013
Forse, anzi sicuramente, questo libro non rientrerà tra i capolavori della letteratura, e non ne ha nemmeno l'ambizione. Forse il pretesto del viaggio in oriente è esile per costruirci un libro intero. Ma trovo comunque geniale la prosa di Francesco Piccolo, per quello che dice e per come lo dice. Il continuo mettersi in discussione, la capacità di mettere in luce le sue, ma in fondo le nostre, idiosincrasie, manie, ipocrisie, con uno stile autoironico ma che non lascia scampo all'autoassoluzione. Adoro Francesco Piccolo perchè senza pretese riesce a farmi capire come sono, riesce a farmi riflettere sui miei difetti, riesci a farmi sorridere lasciandomi l'amaro in bocca.
Profile Image for Francesca.
Author 2 books31 followers
September 25, 2013
"Il ritmo di Allegro occidentale è come un bimbo su di un’altalena: punta i talloni e si ferma quando indugia su un dettaglio per svilupparlo con prolissità; impenna nel momento in cui coglie lucidamente la naturalezza della suggestione, contribuendo - fra le altre cose - a ritrarre con sottile disprezzo un certo tipo di provincialità “tutta occidentale”. E forse tutta italiana".

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Profile Image for Stefano.
24 reviews4 followers
September 22, 2014
È un libro che si legge velocemente, la scrittura è fluida e leggera. Però il libro l'ho trovato banalotto. Ci sono pochi, troppi pochi spunti di riflessione, dei quali il migliore ed il più azzeccato si trova proprio nelle ultime due pagine. Diciamo che l'entusiasmo che ho avuto durante la lettura del libro ha una forma di curva a campana rovesciata: molto bene all'inizio e alla fine, stancante e superficiale in mezzo. Peccato.
Displaying 1 - 23 of 23 reviews

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