Yet he's the one person that can remind her what it means to live.
Abbi Jenkins never thought she would leave the walls of the mental institution that's housed her for the last year. Now she has, but that doesn't mean she's forgotten everything Pearce put her through.
She knows there's only one way to deal with the depression that claws at her mind each day, and ballet becomes more than a hobby, a dream. Ballet - and Julliard - becomes a reason to live. Something to hold on for.
Blake Smith left London for one reason and one reason only. Running from the heartbreak of his past was never something he wanted to do, but with constant reminders everywhere he turned, it became his only option. When he arrives in New York City, he vows he'll keep the promise he made to his sister and get into Juilliard.
But he doesn't expect to be paired with Abbi in class, the girl whose eyes show a world of pain he's seen before. Pain he knows too well. As each hour they spend together pulls them closer, Blake can't fight his need to save her from herself.
Lines blur as their pasts are wrenched into the open, and they have to ask themselves whether they're too broken to ever to be fixed, or if they're the healing the other needs.
Emma Hart is the New York Times and USA Today bestselling author of over twenty novels and has been translated into several different languages. She first put fingers to keys at the age of eighteen after her husband told her she read too much and should write her own. Four years later, she's still figuring out what he meant when he said she 'read too much.'
She prides herself on writing smart smut that's filled with dry wit, snappy, sarcastic comebacks, but lots of heart... And sex. Sometimes, she kills people. (Disclaimer: In books. But if you bug her, she'll use your name for the victims.)
La historia tendrá sus topicazos y falla en la rapidez con la que se desarrolla casi todo, pero no se le puede negar a la autora, sobre todo con esta pareja Abbi-Blake, que escribe muy bonito. El modo de transmitir sentimientos y emociones llega hondo, y la dinámica entre los 2 protagonistas es muy cuqui y divertida. Pero tienen taaaaaaanto drama a sus espaldas y el romance es taaaaaan inmediato, que le resta puntos al libro. Pero ha sido entretenida y con un sabor dulce a pesar de todo. El título no le hace justicia tampoco, pues no tiene lógica alguna, pero bueno...
Himmel! So platt und vorhersehbar. Slutshaming! Und die Aussage, dass man nur den richtigen Kerl braucht, damit alles wieder läuft. Wuah, war das ätzend. Die Grundgeschichte der beiden war ganz nett, aber das wars auch schon
Tak toto bol najhorší diel. Predvídateľné, neoriginálne, ani jednu postavu som si nejako neobľúbila... a pritom z toho nápadu sa dalo vyťažiť. Téma sebapoškodzovania sa dala spracovať oveľa, oveľa lepšie. Toto vo mne nevyvolávalo žiadne emócie. Je to však taká jednohubka, veľmi rýchlo a dobre sa to číta :)
When this book has a date and is out (and edited hahaah) I will write a review for it. BUT dear god, Emma told me i would cry a river and by god, she was right! I SOBBED so hard.
E poi, per un secondo meraviglioso, non sento più nulla, solo la musica. E in quel secondo, ritrovo un pezzetto di me stessa. Trovo una minuscola parte della combattività di cui mi ha parlato la dottoressa Hausen. E mi ci aggrappo più forte che posso, prima che la pesantezza mi spinga di nuovo giù.
Abbi Jenkins è una ragazza distrutta, sta ricostruendo se stessa passo dopo passo dedicandosi al suo sogno nel cassetto: la danza, che le permette di scacciare l’oscurità che ogni giorno rischia di assalirla e farla sua.
Durante una lezione alla scuola di danza conosce un nuovo studente, Blake, e tra i due la chimica è subito innegabile. Blake è conquistato dalle mosse di Abbi e riesce inspiegabilmente a far breccia nel muro che si è costruita intorno.
~Blake È precisissima, sia a tenere il tempo sia nella posizione, e passa dal plié al tendu ai battements, ignara dei miei occhi che la seguono. Ignara dei miei occhi che seguono ogni curva del suo corpo. Ignara del fatto che non mi sono mai sentito così attratto da una ragazza di cui non conosco nemmeno il nome.
~Abbi L’arte della danza è come un film: se tra i due protagonisti non c’è intesa, il film non funziona; allo stesso modo, se tra due ballerini non c’è intesa, se non scatta qualcosa, la danza non funziona. Ho ballato con tante persone, sia maschi che femmine, e non ho mai sentito una connessione così forte come con Blake. Non mi sono mai sentita così a mio agio tra le braccia di qualcuno, non mi ero mai fidata in quel modo. E non mi sono mai sentita nemmeno tanto attratta da un partner come mi è successo con lui. E questo mi spaventa. Il giorno in cui sono uscita dalla clinica ho cominciato a costruirmi intorno muri alti centinaia di metri. In cima ci ho messo del filo spinato e dei lupi feroci a protezione di ogni fessura. Ero – e sono ancora – determinata a non provare nulla. A non fare entrare nessuno. Non finché riesco a reggere.
Mentre Abbi affronta le sue reticenze, combatte anche ogni giorno contro le sue paure e le sue debolezze – si domanda sempre se sta davvero guarendo o solo sfuggendo al problema. La tentazione di tagliarsi, di farsi del male, è sempre dietro l’angolo come i ricordi di ciò che il suo ex ragazzo le ha fatto passare.
Ora è tutto nelle mani di Blake, riusciranno lui e la danza a tenerla a galla?
È successa una cosa molto semplice, quasi banale, ma per me importantissima. Pensavo che non sarebbe accaduta mai più. Se me l’avessero detto tre settimane fa non ci avrei creduto, sarei scoppiata a ridere. Ho ritrovato la fiducia. Dal profondo di me stessa sento salire una voce, e mi sussurra che mi fido di Blake. Con tutto il cuore.
Emma Hart mi ha stupito, lasciatemelo dire! Ho apprezzato la serie “Game“: i primi due titoli mi sono piaciuti moltissimo ma li ho sempre trovati un po’ “leggeri”. Con questo romanzo scopro una nuova autrice, una Emma Hart che sa incantare, coinvolgere e portare all’attenzione del lettore un problema tanto grave quanto impalpabile e difficile da comprendere: la depressione.
In questo romanzo scopriamo una protagonista con un tragico passato, un tentato suicidio e un amore per la danza che riuscirà a salvarla.
«Perché tu hai qualcosa che molte altre persone qui non hanno.» «E cioè?» Inclina la testa, ora siamo l’una di fronte all’altra. «Tu hai un sogno, qualcosa per cui andare avanti, qualcosa per cui vivere fuori di qui.» «E perché fa così tanta differenza?» «Perché si può vivere per qualcosa soltanto quando si è fissata la morte negli occhi. Tu sei stata vicina alla morte, così vicina da toccarla, ma hai ancora una presa forte sulla vita perché hai un sogno. Non puoi apprezzarlo finché non rischi di perderlo per sempre. Questa è la differenza.»
D’altro canto, Blake è un inglese che si trasferisce a New York per essere ammesso alla Julliard, così da raggiungere il sogno suo e della sorella morta, tanto simile ad Abbi ma non abbastanza forte da sconfiggere la depressione. Soffre ancora per non esserle stato vicino al momento del bisogno, seppur troppo piccolo per comprendere cosa stesse accadendo. Fu lui a trovarla nella sua stanza dopo che si tagliò per l’ultima volta, troppo profondamente.. tanto da morire dissanguata.
È insopportabile l’idea di essere arrivato troppo tardi. Sempre, cazzo, sempre un passo indietro. Sempre un minuto in ritardo. Sempre un sogno avanti. Non voglio che sia così anche con Abbi. Sono determinato a non restare dietro di lei, ma nemmeno davanti. La conosco solo da tre settimane e ho ancora fresca nella memoria la prima volta che l’ho vista. Voglio starle accanto, passo dopo passo. All’unisono con lei. A lezione. Sul palcoscenico. Per strada. Nei passi di danza e nei passi di tutti i giorni. Se piange, voglio tenerla stretta. Se prova a scappare, voglio inseguirla e riprenderla. Se cerca di mollare, voglio convincerla a resistere.
La forza di questi due ragazzi traspira dalle pagine: un giovane che combatte per il proprio sogno e per l’amore che prova per Abbi; una ragazza che cerca di restare a galla per non farsi trascinare giù dal buio; tutti e due fuggono dal proprio passato, rincorrendo un sogno composto da passi di danza.
«A volte bisogna correre dei rischi. Qualunque cosa tu decida, le alternative sono soltanto due: o davvero ti sbagli, però impari a superare la difficoltà; oppure finisce bene e potrai essere felice. In entrambi i casi la tua vita cambierà. Cambierà il tuo modo di pensare, e le decisioni che prenderai successivamente ne saranno condizionate. Ma non decideranno il tuo futuro. Il tuo passato non controlla il tuo futuro, Abbi. Anzi, il tuo passato non deve condizionare minimamente la tua vita, se tu non vuoi. Ora tu stai permettendo al tuo passato di decidere per te. Gli permetti di tenerti prigioniera. Non puoi paragonare una tigre a un leopardo: anche se la specie è la stessa, il loro aspetto e il loro atteggiamento sono diversi.»
La caratterizzazione è veramente ben fatta, la narrazione è in prima persona alternata tra Abbi e Blake e il tutto contribuisce a creare una storia davvero toccante.
“A un passo da te” è un romanzo d’amore ma non solo: è uno sguardo al buio dell’anima, alla maturità che ognuno di noi raggiunge scontrandosi contro le avversità, alla forza che solo noi possiamo creare giorno dopo giorno. Non è una favola e nemmeno un saggio di psicologia, è una storia che conquista pagina dopo pagina, facendo riflettere e lasciando un senso di pace e positività.
Ma adesso lo so che ce l’abbiamo tutti, quell’oscurità. Per alcuni è una nuvola pesante che incombe su di loro ovunque vadano. Per altri, come me, è un sussurro appena percettibile, esile come una gentile brezza estiva. È sempre presente, mi gira intorno e affonda nella mia pelle mentre cerco disperatamente di combatterlo. Ci sono molti modi per descrivere la depressione, e li ho sentiti tutti. A un certo punto, li ho pensati tutti. Un demone. Un buco nero. Un abisso senza fine. Una stretta. Sono tutti giusti, ma sono anche tutti sbagliati. Ciascuno ha la propria esperienza, la propria maniera di combatterla, il proprio modo di farci i conti. Alla fine sono riuscita a scoprire che cos’è per me la depressione, e nel profondo del mio cuore so che è l’unico motivo per cui non ho perlustrato tutta la casa in cerca di qualcosa di appuntito. Per me, la depressione è quella costante brutta sensazione che mi appesantisce il cuore. È l’espressione sempre triste, è lo sguardo spento dei miei occhi. È il sospiro pesante quando capisco che devo affrontare un’altra giornata. Ed è il sussurro nell’orecchio che mi ricorda quanto sarebbe facile farla finita. Ma per ogni due centimetri di oscurità dentro di me, c’è un centimetro di luce. E la luce mi spinge ad andare avanti. È la promessa del domani che c’è nel tramonto e la certezza della settimana prossima nel calendario. È il sogno della ragazzina che vive dentro di me e che si rifiuta di mollare. È un “e se…” che controbilancia ogni pensiero cupo. La luce è un’unica stella circondata da un mare di oscurità. È il punto a cui mi aggrappo ogni volta. E che non posso lasciare andare. Ci sono tanti punti così nella mia vita: i miei genitori, la danza, Maddie… Blake. Io so tutto questo. E quindi posso combatterlo. Posso reagire, sorridere tra le lacrime e accendere una luce nell’oscurità. E un giorno, forse, vincerò. Un giorno forse riuscirò a sconfiggere la depressione.
I have never been through depression myself and I can only hope that I never do. That being said, I've always had a hard time understanding depression. What causes it, why people do the things they do, how someone overcomes it...
This book explains that beautifully.
I absolutely loved the characters. Their depth, their humour and their connection.
I'm not gonna lie, I went into this book thinking that I wouldn't like it very much. Especially Abbi. The main reason for that was her attempt at suicide. I know that sometimes you can't take the pain that life brings with it. I've gone through the wanting to die stage. It took a lot for me to finally move on and accept that I deserved better. And that life deserved better. And I never went through anything even close to how bad things were for her.
I thought that I would never understand why she was adament about staying with Pearce. Why she let him treat her the way he did. And I though that I would never understand, nor forgive, her for her suicide attempt.
But I did. Forgiveness can't be considered because it was never mine to give. But I did understand it. Everything made sense. All the things that happened were explained and you understood why she did what she did.
I used to ask myself how someone got into cutting. I'd read about the reason they did it many times; but never found out how it all started. This book gave me that too. It told the beginning of her addiction to cutting.
Basically, the book explained everything about her and her depression. Why she was with him. Why she stayed with him. Why she pushed Maddie away. How she excused his behavior. Why she cut. How she bagan cutting and eventually, what pushed her over the edge; why she tired commit suicide despite the fact that what she was doing was incredibly selfish.
I think the way the author explained all the emotions was so amazing that even if it lacked in some other department, it would still be a good book.
Fortunately, it didn't lack in much. The story was great. I adored both Abbi and Blake. The writing was great. The errors were a lot less. And it was a beautiful book. I laughed with it. Cried with it. I even had to put it aside for a few minutes when some things became too much.
Abbi's strugle was so heartbreaking that adding innocent 12-year-old Blake flaskbacks made me want to break down.
This was a very powerful book and I kinda don't want to mention any negatives, but I feel like I have to.
Even though there weren't many, there still were typos that I wich weren't there. And in the first book, we were told that Abbi took pills and then cut herself. In this one, the pills weren't mentioned.
Last things isn't negative per say. I just wanted more. The first book was stretched at the end, the second one had unnecessary secenes, even chapters, near the end, and this one needed a chapter or two. I guess I wanted know more about how Abbi was getting better. And how Blake was. Even about Jase and what he did (I'm hoping football). Maybe someone needs to hit me on the head with a book for being so fussy.
Anyway, this was a wonderfull book. Probably the best one from Emma Hart and I'm very glad that I got a chance to read it.
In true Emma Hart style, The Right Moves was sweet, emotional, and witty.
I think with all books that contain an emotional storyline, it's important to balance it out with some humour, and Emma always writes dialogue that has me laughing along. And I absolutely loved Abbi and Blake together. They were just so sweet. But then again, the ones who start off broken, always have a special place in my heart.
Emma knows a lot about depression, and that's evident in the portrayal of her character. Everything that was described through Abbi, was believable of someone suffering with, and gradually overcoming this illness that shatters lives. I loved that when Abbi allowed Blake in, her depression didn't maraculously dissapear. It wasn't Blake, or Maddie, or love that really saved Abbi. It was a long journey, but she ultimately saved herself.
A little pinch of suspense in the epilogue (I'm talking exciting suspense, not oh-no suspense) had me reading that bit faster, and I ended this book with the biggest grin on my face. I don't think I've ever been so happy for one Emma's characters to get their happily ever after. Abbi Jenkins definitely deserved it.
The Right Moves es el tercer libro de los cuatro que forman la saga The Game creada por la autora Emma Hart y narra la historia de Blake y Abbi. Al ya haber leido libros de la autora me hacia una idea de lo que podria encontrar en esta lectura, ademas no esperaba demasiado de la historia, me conformaba con que fuera entretenida, lo que no esperaba era que todo el desarrollo fuera tan rapido, creo que si todo hubiera sido mas pausado me hubiera gustado mas la historia, ya que al ser todo tan apresurado no nos deja llegar a conectar con los protagonistas y es una pena, porque Abbi y Blake son unos personajes muy reales. Creo que este libro no trata tanto sobre romance sino mas sobre la evolucion individual de los protagonistas, quizas si lo hubiera iniciado buscando una gran historia de amor me hubiera sentido decepcionada pero en este caso el hecho de comenzarlo sin expectativas fue una suerte. No sabia que puntuacion ponerle, ya que la historia podia haber dado mas, si hubiera tenido un desarrollo mas lento, ademas tuve la sensacion de que la historia era plana, nunca llega a pasar nada que diga " guau ", pero aun asi me gusto mucho leer sobre Abbi y su superacion.
Tak tohle bylo úplně jiné kafe, než na co jsem od Emmy Hart zvyklá. Pořádná romantická scéna až na konci? Když to srovnám s Hrej hráčem... :D Jen mě mrzí ten překlad, protože v češtině nevyzní ten skvělý rozdíl mezi britskou a americkou angličtinou. Jednou to dám v originále, a to se teprve budu bavit. :D
No me gustó mucho, hizo demasiado hincapié en la enfermedad de ella, era monotemático, yo es que prefiero historias que me hagan pasar un buen rato y con este fue todo lo contrario...y no sé a qué fin le dieron ese título y le adjudicaron esa portada, que no estuvieron nada acertadas
Romance and Fantasy for Cosmopolitan Girls Terzo volume della serie The Game e, questa volta, troveremo come protagonista un personaggio che, se avete ancora ben fresco in mente il primo volume, tanto sconosciuto non è. Perché lo dico? Abigail Jenkins, Abbi, altro non è che la migliore amica di Maddie, la ragazza che, tempo addietro, riuscì a catturare il cuore del bello, tenebroso e un tantino insopportabile Braden, come scherzosamente piace dire a certe persone. Ed ora eccoci alla recensione vera e propria...
Basta una cosa soltanto. Un pensiero. Un secondo. Un impulso. Una carezza. Tante piccole cose che, una dopo l’altra, un po’ alla volta, si accumulano e si trasformano in una più grande. Una sola cosa grande, sempre la stessa. Sufficiente a cambiarti la vita. Irreparabilmente. Inspiegabilmente. Irreversibilmente.
Parecchio tempo è trascorso da quando Abbi è stata ricoverata all'istituto St. Morris, un luogo costituito da regole ferree, orari prestabiliti per fare qualsiasi genere di cosa e, soprattutto, attività di gruppo. Perché una scelta così drastica per quella che, di fatto, era poco più che una ragazzina?
Quando l'oscurità sembra avvolgere nelle sue spire in una morsa da lasciare senza fiato, senza dare un attimo di tregua, tutto ciò che una persona può fare è combattere, combattere ancora più duramente di quanto già non faccia per sopravvivere. Questo, però, sino a quando non si giunge al punto di rottura ed è in quei casi che le persone si distinguono per il palliativo che cercano per non soccombere all'oscurità. C'è chi trova ristoro al dolore con la droga, chi con l'alcol e gli psicofarmaci e chi, ancora, nel dolore, proprio come Abigail. Pare un paradosso ma alcune persone cercano di scacciare il dolore andando alla ricerca di quell'attimo in cui la soglia di sopportazione diventa così bassa che nella testa sembra regnare solo il vuoto. Con il passare del tempo, però, questo metodo risulta solo il palliativo che era, e gli attimi di pace diventano sempre meno frequenti e duraturi, al punto che bisogna soffrire sempre più per arrivare a quella pace tanto agognata.
Ora Abbi è tornata, più forte e tenace di prima, e vuole chiudere a tutti i costi con quel passato che l'ha segnata così profondamente, e non c'è modo migliore che un drastico cambiamento per dire addio a quella parte della sua vita. Nuovo look, nuovo taglio e nuova tinta e, soprattutto, vivere per il suo sogno, il ballo. Questa è la nuova Abigail Jenkins. Una giovane donna con un passato ingombrante alle spalle ma che, senza quello, non sarebbe ciò che è ora. E, soprattutto, non avrebbe incontrato lui, Blake Smith.
Il giorno in cui sono uscita dalla clinica ho cominciato a costruirmi intorno muri alti centinaia di metri. In cima ci ho messo del filo spinato e dei lupi feroci a protezione di ogni fessura. Ero – e sono ancora – determinata a non provare nulla. A non fare entrare nessuno. Non finché riesco a reggere. La danza è l’unica cosa che mi fa andare avanti; l’unica per cui mi concedo di provare emozioni, la sola che sento davvero reale. È l’unica a cui permetto di superare i lupi e scalare i miei muri. Ieri, Blake e la danza erano sinonimi. Erano una cosa sola. Dove andava la danza, andava anche lui.
E' solo un attimo, uno scambio di sguardi, e quel guscio dove la ragazza si è rintanata sembra finalmente mostrare una crepa, tanto che la sua insegnante di ballo, la stessa che l'ha conosciuta quando ancora era in cura all'istituto, con un'abile mossa sembra approfittare di quell'attimo, dandole la proverbiale spinta fra le braccia del nuovo arrivato (metaforicamente parlando). Questo ragazzo dall'accento inglese è lo stesso che, con i suoi occhi verdi, sembra attirare lo sguardo delle persone che gli gravitano attorno, arrivando ad aggiudicarsi l'appellativo di Ragazzo Inglese Sexy da parte di Maddie e di Abbi. Cosa c'è di migliore che un grand pas de deux (anche conosciuto come coreografia a due, o balletto) per spingere due persone a socializzare?
«Devi farmi una promessa». «Quello che vuoi.» Tori scese dal letto e si inginocchiò di fronte a me. Mi prese il volto tra le mani. «Devi promettermi che qualunque cosa succeda andrai alla Juilliard. Che andrai a New York e realizzerai il nostro sogno.» «Come?» «Promettimelo. Qualunque cosa succeda.» La fissai, non capivo perché mi parlasse così. Però glielo promisi. Non le avrei mai negato niente.
Su Blake si possono dire molte cose, ma non che non abbia la danza nelle vene, che il ballo sia il suo respiro, la sua ragione di vita. Tutto è nato da ragazzino, da quella promessa fatta ad una persona a lui cara, quando lui e sua sorella Tori vivevano per questa passione, la coltivavano uniti come se fosse stato un sogno che segretamente i due sapevano che presto avrebbero realizzato insieme.
Ora che Blake si è trasferito a Brooklyn molte cose sono cambiate, come il fatto che abbia deciso di dare il massimo di se stesso per entrare un domani alla Juilliard e, per mantenere il suo sogno, lavorare come chef, un'altra passione che ha scoperto di avere decisamente da giovane.
Quando ogni cosa sembra portarlo sulla strada della sua compagna di corso, gli interrogativi nella mente del ragazzo si fanno sempre più frequenti, così come l'attrazione che prova nei suoi riguardi.
Cosa celano quegli occhi azzurri colmi di segreti che tanto gli ricordano quelli di Tori? Perché i fantasmi di Abbi gli sembrano come quelli di Tori, se non molto peggio? Cosa c'è che la accomuna tanto a sua sorella e, al contempo, la differenzia così tanto? Come mai quella ragazza sembra svegliare in lui ricordi a lungo sopiti e, al tempo stesso, sensazioni così nuove da lasciarlo come sull'orlo di un precipizio? Cosa succede se due sistemi così diversi fra loro entrano in collisione? Saranno scintille o l'esplosione sarà così eclatante che non ci sarà più niente da salvare?
Sempre, cazzo, sempre un passo indietro. Sempre un minuto in ritardo. Sempre un sogno avanti. Non voglio che sia così anche con Abbi. Sono determinato a non restare dietro di lei, ma nemmeno davanti. La conosco solo da tre settimane e ho ancora fresca nella memoria la prima volta che l’ho vista. Voglio starle accanto, passo dopo passo. All’unisono con lei. A lezione. Sul palcoscenico. Per strada. Nei passi di danza e nei passi di tutti i giorni.
Non so cosa mi stia accadendo ultimamente, ma sembra che io sia irrimediabilmente attratta da libri con storie molto complesse alle spalle e questo, alla fin fine, non è che l'apoteosi di ciò che ho detto.
Non aspettatevi, in questo volume, di capire già dalle prime pagine il passato di Abigail, le sue scelte o cosa l'ha spinta ad essere ciò che è divenuta perché questa consapevolezza, questa visione a 360 gradi l'avrete solo con il procedere delle pagine, dato che con una maestria non da poco Emma Hart ci offre un volume a due pov, dove due storie si intrecciano a passo di danza in una maniera così inaspettata da lasciarci senza fiato. Il perché alcuni di noi potranno immaginarlo, noi non siamo che il frutto del nostro passato, delle nostre scelte e, talvolta, cerchiamo negli altri quella scintilla che alimentiamo dentro di noi, rimanendo attratti così da qualcosa di "nostro" in un altro corpo.
Contrariamente agli altri volumi, devo ammettere che ho trovato in questa storia qualcosa in più rispetto ai precedenti, qualcosa che mi ha fatto amare maggiormente Emma Hart più di quanto trovassi possibile. Quest'opera, principalmente, basa le sue radici nel coraggio, nella speranza e nella forza di un animo che, dopo aver toccato il fondo ed aver visto il più buio dei tunnel, cerca di rialzarsi, di trovare in se stesso la forza per ricominciare a vivere la vita che, per un periodo, era convinto di non meritarsi.
She has a terrible story of depression and attempting suicide. He had a sister dead because of the emptiness of her life. Both of them love ballet and they meet at a ballet school. The story was good even if I expected something more.
I first read this series late last year, and once I had finished the first two books I knew I wanted to read more and the last two books in the series quickly found thier way onto my iPad.
Having already read the previous books, I had a basic idea of what Abbi had gone through, but for those who pick this book up first have it all briefly explained, so you are not missing out on anything. Abbi is a ballet dancer but after Pearce broke her heart, and her self worth, Abbi went to places and thoughts inside her head that should never have been there. She has physical and emotional scars that need healing, so when she was released, her first point of call was dance studio. Here she can forget the past, forget all the hurt, just for a few short moments. Blake, has his own history he is escaping, he is British and travels to America to dance, to go to Julliard to fulfill a promise he made to his sister, days before he found her dead body.
Going into The Right Moves I had no idea what to expect, but as soon as I began reading I immediately felt sorry for Abbi, to have gone through so much abuse and feel like she has to take an easy way out, but still be here, each day a fight to survive, can't be easy. But Abbi has a great support system in her family and friends, and has dance as a way of escaping. She comes across as distant and very withdrawn, especially around Blake, but I liked seeing thier friendship slowly develop, it made it real real and important to this duo.
Blake was someone who you can tell is a nice person the moment you meet them, he just has this feeling about him, and he was perfect for Abbi, understanding everything she had been through, but also being there for her and not letting her hide away, or fall back into depression. As well as doing an extremely British accent in my head when it was his turn to speak, I really enjoyed getting to know him and learn about him.
I started The Right Moves as a way to pass an hour or two before bed, and ended up finishing it in one sitting, not stopping till after 2am. I laughed, and cried through the the pages. The Right Moves was a book that instantly clicked with me and drew me into the world and the story. The characters are easy to like and you can't help but become emotionally connected to them. I liked how the characters both had a similar past, and together they make it work, being each others support, and just being there. The journey for Abbi isn't an easy one, but seeing how she fought, seeing her determination to fight her depression but also seeing the occasional time of desperation made me feel truly sorry for anyone who has to fight this terrible illness. The Right Moves portrays this in a tasteful but realistic way.
Final Verdict The Right Moves was an enjoyable, unputdownable read. I love how the stories have a small connection with each other, but can also stand alone by themselves.
Questo libro è il terzo della serie The Game. Ogni volume parla di una coppia diversa, quindi anche se incontriamo alcuni dei personaggi già conosciuti negli episodi precedenti questo non inficia assolutamente la lettura dei singoli volumi. Sicuramente, dei tre questo è il migliore. Non è una storia leggera, l'autrice pare distanziarsi dalle altre per adottare un tipo di narrazione diversa, più intensa e coinvolgente. Il tema trattato è forte, tragico ma portato avanti con maestria e delicatezza. La Hart riesce a farci sentire l'angoscia e il dolore che entrambi i protagonisti hanno attraversato e dal quale ancora non sono usciti. Vivi la loro lotta per guarire, i piccoli successi e le cadute, e sei consapevole di come insieme si sentono e sono più al sicuro dandosi forza l'un l'altra. La danza è la loro fuga ma anche la loro forza e la loro salvezza e forse l'unico modo per guarire e andare avanti. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI: http://newadultedintorni.blogspot.it/...
Questo libro è il terzo della serie The Game. Ogni volume parla di una coppia diversa, quindi anche se incontriamo alcuni dei personaggi già conosciuti negli episodi precedenti questo non inficia assolutamente la lettura dei singoli volumi. Sicuramente, dei tre questo è il migliore. Non è una storia leggera, l'autrice pare distanziarsi dalle altre per adottare un tipo di narrazione diversa, più intensa e coinvolgente. Il tema trattato è forte, tragico ma portato avanti con maestria e delicatezza. La Hart riesce a farci sentire l'angoscia e il dolore che entrambi i protagonisti hanno attraversato e dal quale ancora non sono usciti. Vivi la loro lotta per guarire, i piccoli successi e le cadute, e sei consapevole di come insieme si sentono e sono più al sicuro dandosi forza l'un l'altra. La danza è la loro fuga ma anche la loro forza e la loro salvezza e forse l'unico modo per guarire e andare avanti. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI: http://newadultedintorni.blogspot.it/...
Už jsem si zvykla na to, že díly této série jsou všechny předvídatelné a neoriginální, ale ty předchozí se alespoň četly dobře. Tenhle byl zbytečně depresivní, aniž by mě to donutilo s postavami jakkoli soucítit - i o depresích se dá psát tak, aby to zaujalo, a s postavami, které vás při čtení udrží, viz Deset malých nadechnutí.
Tady byla příliš velká náhoda, že si Blake po tom, co prožil se svojí sestrou, najde holku, která má úplně stejný problém s úplně stejnými projevy.
Otravovalo mě věčné "chodil jsem tady" ve smyslu sem - to si může podat ruce s "výškou" místo vysoké, jako to bylo v druhém a třetím díle Božského bastarda. Neskutečně to bije do očí.
Jediné zajímavé mi na celé knize přišly konfrontace Blakea s jeho rodinou, především mámou. To je taková pokrytecká zmije, že mi přišla i zajímavá.
I am not an NA fan... I'm not. But if I keep reading them and liking them, I may end up making a liar out of myself. This was a really poignant story about a young woman fighting through deep clinical depression, finding reasons to live again, first through her love of ballet and then with a young man. One who was uniquely able to understand her pain and yet love her all the same. It was very well done and a beautiful love story. I don't know if the author wrote of the illness of depression 'right' but to me it was respectful of those who suffer and was done in such way as to be focused on the unique pain of the heroine and not as an authority on depression. It was a story of strength, beauty and hope. I feel richer for having met this amazing young woman.
Book 3 of The Game series has us back with Abbi. If you remember Abbi, we met her in book 1 and she is Maddie's best friend who is also the girl her brother nearly destroyed. Abbi is trying to piece her life back together after nearly succeeding in taking her own life. After spending a year in a mental institution, she is back home and living with her parents and reclaiming her love of ballet. Then she meets Blake, her new dance partner and Blake stirs feelings she never thought she would feel again. This book had a completely different feel to it than the other two books in the series. Maybe because it was set in NY, and we didn't have the whole group of friends and their banter. This book was just okay for me.
Ani netuším, jak dlouho jsem knihu četla, ale byla to krátká chvíle... A přesto, tak dokonale vystihující veškeré pocity, které se ve mě nahromadily. Nevím, jestli se mám usmívat nebo plakat, i když bych nejraději dělala oboje. Tak silný, emotivní a citlivý příběh jsem už skutečně dlouho nečetla a překonalo to všechny mé deprese - ať z knihy Dash & Lily: Kniha přání nebo Případ Amélia, které jsem zažila v nedávné době. Ale tomuhle se to nemohlo vyrovnat. Ta empatie, síla, odvaha, jako kdyby se z té knížky dostalo do mě a skutečně, nevím, co si mám myslet. Jenom, že tahle kniha se mi skutečně vryla do srdce, hluboko a zasáhla mi i duši. A teď lidi končím, ten konec mě rozsekal...
Třebaže jsou příběhy jiné, autorky podpis je tu znatelný. Jak jsem již zmínila, je to právě čtivost, dále také vtipné hlášky, ale především střídající se kapitoly hlavních hrdinů.
Tento titul má mnoho svých poprvé, ale jedno mě překvapilo snad nejvíce. Autorka tentokrát vynechala milostné scény a sexuální hrátky a dokázala tím, že ona bez toho psát umí a také, že čtenář to k pravému prožitku knihy nepotřebuje. Čtenář o ně nebude ochuzen úplně, ale také bude vděčný, že jich není přehršel. Emma Hart zkrátka ví, co se k ději skvěle hodí.
The issues Abbi struggled with gave me many types of feels. With that being said, I felt the romance was bland and rushed many times throughout the book. I also wish more of the original characters were in the book...I found myself wishing Abbi was in Berkeley dancing so she had more interaction with the characters I had already come to love.
Schade, die ersten beiden Teile waren um einiges besser.
Im dritten Band der "Love Games"-Reihe ist Emma Hart wohl nicht mehr viel eingefallen und so greift sie auf klischeehafte Handlungsstränge zurück.
Die Protagonisten sind genauso langweilig, wie der Verlauf der Geschichte. Wirklich schade, weil ich die ersten beiden Teile eigentlich richtig gut fand...
Nevím jestli to bylo mou knižní kocovinou, stavem autorky, když knihu psala nebo jen knihou, ale přišlo mi, že tam NĚCO chybí. Možná to bylo i tím, že deprese je něco, co mě straší několik let, a proto jsem knihu hůř snášela, ale jinak byla geniální a dostala se mi pod kůži. Jen jak říkám, takové to zapálení ve čtení tu jako v předchozích dílech nenastalo :)
Tak tohle bylo něco. Rozhodně nejlepší díl série, ale to se dalo očekávat. Jsem vážně ráda, že autorka potenciál, který ten nápad měl, dostatečně využila, protože po předchozích knihách jsem se bála, že tomu tak nebude.
Come gli atri due precedenti, questo libro è bellissimo. Gli altri erano più leggeri negli argomenti trattati e forse più fluidi, questo è un libro che ha una tinta più drammatica, che ti mette faccia a faccia con un problema che non ha età: la depressione. Mi è piaciuto un sacco!