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Piangi pure

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Iris ha 79 anni, una figlia intelligentissima e antipatica, che parla esclusivamente con Dio, e una nipote bellissima e ignorante, che trae vantaggio dalle passioni degli uomini. Vive sola ed è in ottima salute, ma quando, per risolvere una decorosa miseria ormai intollerabile, vende la nuda proprietà della casa in cui abita, incomincia a pensare alla morte. È perchè ha scommesso sulla sua aspettativa di vita? Lo chiede a Carlo, lo psicoanalista che lavora al pianterreno e, da tre anni, prende il caffè con lei al bar di fronte. Carlo è una buona conoscenza, una consuetudine, quasi un amico. È lui che le consiglia di tenere un diario per contenere e disinnescare quei sintomi minacciosi. Iris esegue. Prima è cauta, racconta le sue paure per dominarle. Ma poi finisce per raccontare anche altro. E si scopre innamorata di Carlo. Anche questo è un sintomo, ma siamo portati a pensare che sia sintomo di una malattia giovanile. È così? Esiste una scadenza per l’eros, un inverno del nostro desiderio? Oppure è uno dei tanti stereotipi che ci obbligano a rinunciare alla vita? Contro ogni previsione Iris e Carlo vivranno la loro storia d’amore. Impareranno a guardarsi l’un l’altra, e a guardare il tratto di strada che devono ancora percorrere, approfittando della luce più suggestiva. Quella del tramonto. Con Piangi pure Lidia Ravera racconta una storia struggente e divertente, in cui l’età avanzata dei protagonisti diventa l’occasione per un rinnovato inno alla vita, un ritratto di signora straordinario, commovente, gioioso.

366 pages, Paperback

First published January 1, 2013

6 people are currently reading
89 people want to read

About the author

Lidia Ravera

66 books17 followers
Lidia Ravera is an Italian writer, journalist, essayist and screenwriter. She became famous in 1976 for Porci con le ali, co-written by Marco Lombardo Radice, a novel dealing with the myths and ideals of the years around 1968.

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Profile Image for Malacorda.
598 reviews289 followers
June 29, 2025
Primissimo impatto con le primissime pagine: scrittura un po' respingente (si trovano frasi troppo arrotolate su sé stesse) e protagonista un po' respingente (non so dire se sia troppo realistica o troppo finta). Trama ed impianto debolucci. Uno potrebbe dirmi: ma nel 2025, stai ancora a guardare la trama e l'impianto? Sì, lo so che non sono così indispensabili, però se mancano quelli allora ci deve essere qualcos'altro a fare da spina dorsale, e qui il qualcos'altro latita. C'era il personaggio di Carlo che mi interessava, mi ricordava qualcuno che conosco, e poi invece mi diventa deboluccio anche lui, parla in maniera troppo ampollosa per essere realistico. La figlia e la nipote sono studiate a tavolino per essere odiose. Tutti gli altri personaggi femminili vengono descritti come 'palle di lardo'*, il punto di vista di questa signora ottantenne trasuda acidità, talché che potrebbe tranquillamente vedersela con mia mamma, gareggerebbero da pari a pari. Mi piacerebbe sentirle (o leggerle) mentre si lanciano frecciate velenose a vicenda, questo sì che sarebbe un testo senza trama ma divertente. Ed io che speravo di trovarci la "tenerezza" tanto sbandierata in copertina; altroché: tonnellate di acidità.
Questa ottantenne in realtà è una bambinona. Mi si dirà: bene, vuol dire che è realistica, gli anziani spesso e volentieri regrediscono fino ad uno stato pressoché infantile. Ma un'ottantenne che non ha - non dico una malattia - ma che non ha mai avuto a che fare con nessun acciacco di nessun tipo, si siede per terra a gambe incrociate e si rialza senza nessunissimo aiuto delle mani (!), insieme alla giovane Debbie sale le scale fino alla mansarda al quinto piano (quindi almeno dieci rampe di scale senza fare una piega), anche nel finale in albergo corre su e giù per le scale più scattante di Sinner, un'ottantenne i cui unici malesseri sono quelli presenti nella sua immaginazione quando le viene un attacco di panico notturno... questa è un'adolescente a tutti gli effetti, punto e basta. Tipico da adolescente anche il misto di cattiveria/invidia con cui commenta l'aspetto di tutte le altre donne. Le vecchiette descritte da Charlotte Wood ne Il Weekend sono mille volte più plausibili.
In fin dei conti il personaggio che preferisco, di tutto il libro, è il grande attico in Viale Parioli. E ho detto tutto.

Un po' troppa ricerca lessicale: temo che sia per il puro e semplice desiderio di stupire il lettore. Esempio: se un autore/autrice riesce a mettere il vocabolo "periclitante" nel suo romanzo, può essere anche un elemento positivo, vuol dire che possiede un ottimo vocabolario; ma se stava solo spiegando che nel tal posto il cellulare prende poco e a singhiozzo, allora credo che qui si stia solo facendo uno sfoggio. Mi si dirà: è una signora colta, è una scrittrice, usa un vocabolario desueto. Sì, ma poi allora non mi tornano i conti con altri vocaboli usati del tutto a sproposito (qualche esempio: usa paracarro al posto di banchina, usa rollio al posto di ronzio, assale al posto di cassone, campata anziché corsia: a quanto pare con i termini tecnici non ce la può proprio fare); per non dire dei congiuntivi sbagliati: ne ho beccati più di uno.

Non è tanto chiara nemmeno la struttura narrativa dell'opera. Le prime 250 pagine sono il diario della protagonista, poi la sera del 31 dicembre lei decide di smettere di scrivere il diario. Quindi nelle settanta pagine successive sarà la voce esterna a tenere un surrogato del diario: poco elegante, ma vabbé, la prenderei per buona, se non fosse che a pagina 290, dalle parti del 15 gennaio, mi si dice che lei va a tirare fuori il quaderno dal cassetto per rileggere le parole scritte due o tre giorni prima. Quindi: con il diario ha smesso o ha ricominciato? Boh, Rinuncio a capire. Sarò io che son troppo pignola. (Spoiler sensazionale: a pagina 330 riprenderà a narrare la protagonista in prima persona, ma senza diario).


Insomma, mi aspettavo di più, invece è una lettura senza lode e senza infamia. O forse sarebbe meglio dire: sia lode che infamia.
Si trovano alcuni spunti brillanti, altri pessimi. Nello stesso paragrafo, a distanza di pochissime righe, trovi una riflessione azzeccatissima e subito prima (o subito dopo) una castroneria colossale (vedi esempi citati sopra). Tema della vecchiaia affrontato con troppa acidità, tema della malattia con superficialità (nella prima metà del libro Carlo sta facendo la chemioterapia ma ha bei capelli e baffi folti, poi dopo alcuni mesi ha appena finito la radio e lì ha perso tutti i capelli. Raveraaaaaaa! È il contrario! Se fai errori di questo calibro, poi non serve più a niente filosofeggiare sulla malattia perché ti ho già sgamata, tu con la malattia non ci hai avuto niente a che fare, né direttamente né indirettamente, punto). Tema del suicidio trattato in maniera goffa. Forse, nel finale, vorrebbe imitare o ricreare un qualcosa di simile a L'amore ai tempi del colera, ma non ci si avvicina manco per sogno.

Fino a metà lettura viaggiavo verso le tre stelle, forse anche un po' stiracchiate. Verso pagina duecento ho iniziato a rendermi conto che stiracchiata ed irritante è l'idea di scrivere un romanzo in cui c'è una signora che scrive un diario, e nel diario si racconta la genesi del suo romanzo di successo, solo che io lettrice quel romanzo non l'ho letto, non potrei averlo letto perché a tutti gli effetti quello non esiste, e allora c'è bisogno che nel diario la signora un po' me lo citi, un po' me lo spieghi, un po' me lo riassuma, mi faccia notare la differenza tra l'auto-fiction che c'era nel romanzo e la vera verità che sta scrivendo ora nel diario. Un po' troppo complicata, la cosa, per i miei gusti. Forse questo fantomatico romanzo di successo dell'anziana signora in realtà vuol essere l'alter-ego di Porci con le ali, ma anche così l'esercizio di scrittura mi rimane contorto, tutto un giuoco di specchi finalizzato unicamente a guardarsi l'ombelico.

E poi, a pagina 219, finalmente casca l'asino: una perla in perfetto stile Gospodinov. "Tutto ciò che è scritto diventa vero. Anche se non è reale." Duh. Ora non lo so più se ce la faccio a portare a termine la lettura.

Alla fine ce l'ho fatta, a tirarci in fondo; ma per definizione, se uno si ritrova a parlare di "tirarci In fondo", non si può accendere più di una stella.



*)Giunta al termine della lettura resto allibita per la quantità di epiteti che la protagonista, nel corso di tutto il libro, rivolge alle donne le quali, secondo il suo metro, sembrano essere tutte delle ciccione mostruose. Anche se non è il pensiero dell'autrice, anche se si tratta di fiction pura, c'è comunque di che vergognarsi a creare siffatto personaggio e a battere su quel tasto ancora, e ancora e poi ancora. Il messaggio sembrerebbe essere: si deve perdere la testa per una giovane bellissima tipo top-model (la nipote), ci si può innamorare di una vecchietta (la nonna) anche se rinsecchita (oppure forse, a 'sto punto, proprio in quanto rinsecchita), ma tutte le altre, incluse quelle con la canonica forma 90-60-90, mandatele tutte dal dietologo oppure al patibolo. Ma questa scrittrice, non doveva essere una paladina sessantottina o qualcosa di simile?

Profile Image for Annie .
196 reviews43 followers
February 4, 2017
Difficile recensire questo romanzo di Lidia Ravera, che da una parte è una lettura molto scorrevole, ma dall'altra ti costringe a fermarti spesso per assaporare un dialogo, una descrizione, per riportare una frase che ti ha colpito o emozionato. Una storia intensa, coinvolgente, che parla di come la vita ti possa offrire un dono inatteso, proprio quando si sta per esaurire il tuo tempo. Iris,la protagonista, 79 anni, comincia a scrivere, dietro consiglio di un vicino, terapeuta, su un quaderno : all'inizio sono osservazioni e pensieri superficiali, ma poi, pian piano, ripercorre tutta la sua vita, dal matrimonio, alla maternità, all'abbandono di figlia piccola e marito per seguire un nuovo amore, al ritorno in seno alla famiglia . Ricordi, pensieri ,voci e persone si accavallano e si intersecano con i sentimenti che la legano allo psicologo, agli incontri fra i due che diventano sempre più confidenziali ed intimi, fino alla nascita di un amore. Un sentimento pulito, pudico, quasi, almeno in principio, un amore che ci fa sorridere, ma non perchè sia patetico, anzi, uno dei maggiori pregi dell'autrice sta nel parlare di qualcosa di molto raro senza cadere mai nel banale o nel trito e ritrito. Anche quando parla, attraverso la protagonista, della vecchiaia, lo fa sempre in modo delicato ed ironico, senza cadere in sdolcinature, raccontandoci aspetti di essa su cui quasi nessuno si sofferma .Una straordinaria figura di donna, questa Iris, caparbia, determinata e decisa a prendersi dalla vita quello che le spetta. Come sono molto ben costruite le figure delle altre due donne, la figlia e la nipote, ognuna a suo modo decisa e conscia del proprio ruolo nella vita e così diverse fra loro. Indimenticabile il personaggio di Carlo, lo psicologo, uomo intelligente, arguto, dalla battuta facile ( i dialoghi sono godibilissimi ed alcuni meritano di essere trascritti). Insomma un romanzo in cui la prosa e la poesia si fondono in un'unica scrittura, una storia che emoziona, coinvolge e che vorresti non finisse mai, perchè ha il grande pregio di far bene all'anima, facendoci riconciliare con la vita , quella vita quotidiana che viviamo e che, sempre più spesso, è avara di cose buone, come ad esempio, il piccolo, grande miracolo di un amore che sboccia quando si stanno sfogliando le ultime pagine e non ci si aspetta più quasi niente.
Profile Image for cristina.
54 reviews1 follower
May 2, 2019
Oddio, menomale è finito!
Profile Image for LauraT.
1,386 reviews94 followers
October 31, 2020
Bello, bello bello. Non pensavo che una scrittrice così legata alla generazione di mia mamma e delle mie zie potesse parlarmi così forte, e così vicino. E’ un libro che descrive una vecchia – non una signora di mezza età o anziana, proprio una vecchia, con le sue cicatrici, i suoi errori, la sua enorme – volendo anche autocausata – solitudine. Ma con un coraggio da leone. In più di un punto sembrava parlare di me… Tante quindi le citazioni, he forse non diranno a tutti le stesse cose. Ma chi mi conosce sa cosa vogliono dire per me…
Grazie a Ilaria che me l’ha fatto prendere in mano

Pentita? No. Io non mi pento mai di niente. Il pentimento si porta dietro il rimpianto e il rimpianto è uno dei due sentimenti che non posso assolutamente permettermi.
L’altro è l’amore.

La certezza di avere un’anima è una buona cosa.
Ti consente di sbagliare senza spaventarti.
Ho scritto durante tutti i miei errori principali.

Non ho interesse a esercitarmi l’anima.
Non sono assolutamente certa di averne una, checché ne dica mia figlia.
E in ogni caso non credo che l’anima si nutra di frasi.

Sono entrata nel PCI nel 1952. “Scelgo lui. È un buon partito,” dissi a mia madre che mi incoraggiava a sposarmi come tutte le altre.
Sull’isola le case costavano poco. In una stanza avrei dormito, nell’altra avrei venduto libri.
I libri sono una merce a cui nessuno è particolarmente interessato, perciò nessuno avrebbe tentato di ostacolarmi.
Ti ostacolano se vuoi aprire uno spaccio alimentare, se offri generi di scarsa necessità, ti lasciano vivere.

Melina aveva 17 anni ed era bella secondo qualsiasi canone applicabile a un essere vivente, piante incluse. Era vitale, egoista e ignorante come una capra selvatica.
Per essere guardata da un uomo dovrei presentarmi all’appuntamento con la gola tagliata.
La piccola danza rituale davanti allo specchio, dunque, l’ho eseguita incoscientemente.
Poi però l’ho riconosciuta, ho riconosciuto il desiderio di essere bella per qualcuno. Si presenta per lo più sotto forma di apprensione.

Melina ha dedicato metà della sua vita alla cura del suo corpo. Alice gli ultimi dieci anni alla sua anima. Io sessanta secchi al mio cervello.
Non è detto che la peggiore di noi sia Melina.

“Non posso parlare di Dio con te.” “Soltanto perché sono fermamente convinta che non esiste?”
Sai, C., gli dirò, noi esistiamo in quanto qualcuno ci guarda.
Se nessuno ti guarda non esisti.
Io vengo guardata poco, di questi tempi.

Non c’è alcun alibi umanitario per andare a respirare aria di trapasso.
Non ci vai per confortare il malato.
Ci vai per sentirti sano.

“Sappiamo a memoria gli stessi libri?” ho chiesto.
Ero quasi eccitata, scoprire gusti affini stabilisce parentele interiori che possono degnamente sostituire i rapporti sessuali.

[…] Antonio non mi avrebbe baciata, io non mi sarei messa a piangere, lui non mi avrebbe detto dimentichiamo tutto e ti perdono, io non avrei detto ti amo.
Non era vero.
Non è mai vera, quella frase.

“Sono innamorata.”
Quella confessione di fantasia, che sta diventando realtà a tradimento.
Taccio perché sto parlando con l’oggetto sottinteso di quella dichiarazione intransitiva, e taccio perché tacerei comunque. Non sono discorsi che si fanno con gli uomini.

Ero triste e felice, un impasto cui forse dovrei abituarmi, in quanto la tristezza è stabilmente insediata nella vecchiaia e la felicità un ospite frettoloso.

Ho immaginato di ridere con lui del passato. Come da ragazza ridevo del futuro.
Perché bisogna ridere del tempo. Ed è maledettamente difficile farlo da soli.

“Non mi hai mai detto se ha funzionato, la terapia?”
“In un certo senso sì.”
“Hai imparato a dare risposte politiche.”
“Quali sono le risposte politiche?”
“Quelle che non rispondono.”

È notte.
Non riesco a prendere sonno.
Non riesco a spiegarmi il motivo della visita della moglie di C.
Non riesco a smettere di pensare a C.
Non riesco a pensare a C. senza illudermi che C. stia pensando a me.

“Mi sono innamorata. Ho amato. Non so se sono stata amata. Forse no. Oppure sì, a tratti. Come amano gli uomini. Finché resistevo, finché sfuggivo, prima di chiedere, prima di dare.

“La sincerità è l’unica forma di fascino alla portata della donna anziana. Pochi possono permettersela, ma lei sì. Potersi permettere ciò che è raro è quello che viene chiamato normalmente privilegio… un diamante un castello un aereo privato… da qui il fascino. La donna anziana può permettersi di essere sincera perché non ha quasi niente da perdere. Spesso niente del tutto. Può accettare il rischio di essere considerata sgradevole, di essere evitata o derisa, di suscitare pena, disgusto, repulsione. Tanto nessuno la odia. L’odio è una funzione dell’invidia. E quando sei vecchia non ti invidia più nessuno.

“Che il nuovo anno ci porti una porzione anche modesta di futuro. Ti aspetto. Iris.”
La sua risposta:
“È il miglior espediente per darsi un futuro, aspettare. Perciò ti aspetto anch’io. Buon anno, cara Iris.”

“Annalisa ha perfettamente capito perché vengo a casa tua tutti i pomeriggi. Vuole soltanto che io non glielo dica. Con le parole ha un rapporto completamente opposto al tuo. Le evita. In un certo senso è primitiva. Agisce nel modo che le pare più adeguato per far fronte alle emergenze, ma non intende nominarle

“Le tue mani. Mi hanno spaventata le tue mani.”
Carlo si guardò le mani, come per controllarne la pulizia.
“Tu non hai idea di quello che mi provocano le tue mani.”
“Paura?”
“Desiderio.”


Profile Image for Stefano.
81 reviews10 followers
January 19, 2018
Una storia che mi ha portato a rivivere la vita con i suoi impossibili slanci e/o mutamenti. Un libro per chi è arrivato a certi confini e magari può donare una forza che si pensava ormai persa. L'amore ha un'età solo in riferimento alle posture e alle velocità, ma non è detto che l'arrivare primi sia sempre una forma di condivisione. Bel finale a sorpresa.
Profile Image for Rosalba.
249 reviews32 followers
December 31, 2015
Poteva permettersi finalmente il lusso di ricordare l’amore? A ottant’anni, accoccolata nel bel mezzo del deserto.

“Sto per entrare nel mio ottantesimo anno di età. Ogni mattina scopro, sollevata, di essere sopravvissuta a un’altra notte. Ho vissuto un giorno di più, ho un giorno in meno da vivere. Sono diminuita, più che lievitare come le altre donne. E’ questa del resto la mia dieta. Togliere. Ambizioni, emozioni, desideri. Ridurre la superficie vulnerabile dalla delusione, dalla frustrazione. Volere poco, chiedere niente.”

Ho lasciato Iris e il suo diario con un po’ di nostalgia. Bello e originale questo personaggio, che si interroga sulla vita, che non ha paura di guardare in faccia la realtà, di riconoscere i propri errori, di dirsi la verità. E bella la storia, anche se un po’ improbabile. A chi non piacerebbe un amore, una comunanza di anime, come quella nata fra Iris e Carlo, nel pieno della vecchiaia, quando ormai i soli punti di riferimento rimasti sono gli acciacchi e il soffio della morte sul collo? E l’amore può far dimenticare tutto questo….almeno per po’…
"Piangi pure" dice Carlo nel finale... e io ho pianto...

“L’amore è un antidoto. Me l’hai detto tu. Hai detto: l’amore libera l’avvento di qualcosa, perché accetta che qualcosa avvenga e stimola profondamente la successione appassionante degli eventi…..[..] non puoi rinunciare ad amarti attraverso l’amore dell’altro, non puoi tacere, se taci scompari e allora devi parlare… devi fare progetti come se avessi un futuro perché l’amore ti proietta in avanti e se davanti non c’è una casa vuota da arredare di parole bellissime, una porta aperta che ti accoglie…. Se davanti c’è un muro, se c’è IL MURO…. Il limite… tu ci sbatti contro…e allora è stato tutto inutile… tutto… anche questa fioritura fuori stagione …”

Consigliato
Profile Image for Sally68.
298 reviews32 followers
November 18, 2017
Il finale meraviglioso salva questo libro, ma non posso andare oltre le tre stelline e mezza.
Iris e Carlo si sono incontrati tardi e per questo estremamente grati di poter condividere consapevolmente l'atto finale di una vita..
Il mio libro è contrassegnato da 4 note, che credo riassumano il libro:
-Attenermi agli stessi orari mi serve per trasformare un passante in una conoscenza occasionale e una conoscenza occasionale in un'amicizia. È una questione di ripetizioni.
-....noi esistiamo in quanto qualcuno ci guarda. Se nessuno ti guarda non esisti. Io vengo guardata poco, di questi tempi. E non si tratta di giorni o mesi. Si tratta di anni.
-Sono costretto a godermi la mia quota di egoismo tutta insieme, gli altri la spalmano su tutta la vita.
-Perché non parli Iris? Non sai consolarmi o non vuoi? ti do un po di materiale per il tuo diario: il tempo finisce con te. C'è sempre una vita ancora da vivere finché non si spegne la coscienza. Io ho un appuntamento tra poco, ma non so a che ora e perciò cerco di stivare ancora un po' di esperienza, cerco di eliminare un rimpianto o due ma sono gocce nel mare infinito di tutto quello che non ho goduto finché potevo ancora godere di tutto....
Profile Image for Marta Folgarait.
693 reviews7 followers
June 2, 2018
Una storia d'amore verso il tramonto della vita, una storia quasi adolescenziale, intensa, vissuta con avidità e parsimonia e con la consapevolezza che ogni giorno che passa è un miracolo da vivere con il fiato sospeso nell'attesa dell'inevitabile epilogo.
Profile Image for Clarissa.
585 reviews4 followers
May 20, 2020
Questo libro è ben scritto con un stile molto piacevole. Ma il racconto è insipido. E’ un diario di una vecchia donna con poche relazioni (neanche con la figlia o nipote) che pensa a un vicino sposato ed alla sua vita. Molto noioso come racconto per ben 300+ pagine.
Profile Image for Maggie.
55 reviews7 followers
April 16, 2014
Quanto dolore e quanta bellezza. La storia di un amore da vecchia mi commuove ancora di più di quanto non lo faccia l'amore in generale.
Profile Image for Liliana.
206 reviews2 followers
April 27, 2021
Un libro che non ha nulla da dire. Assolutamente bocciato
Profile Image for Eddy64.
589 reviews17 followers
March 22, 2025
Iris ha 79 anni, vive da sola in un attico al Parioli, di cui ha appena venduto la nuda proprietà per racimolare un po' di sicurezza economica per gli ultimi anni, anche se dovrà vivere con il pensiero degli acquirenti che non aspettano altro che la sua dipartita. Ha avuto una vita lunga, intensa e schiva: ha scritto un unico libro sotto forma di diario sulle sue vicende sentimentali della gioventù, ha avuto un marito, quadro comunista, ora novantenne e accudito da una nuova compagna badante, una figlia ribelle che vive e lavora in una casa famiglia per bambini abbandonati, una nipote che al contrario fa fruttare la sua bellezza e si fa mantenere da un avvocato d’affari cinquantenne; per lungo tempo ha gestito una libreria su un’isoletta del mediterraneo. Non si è mai persa d’animo, non si è mai pentita di niente, non ha rimpianti, e ha rinunciato all’amore: purtroppo è tempo di tristi bilanci e chiede consiglio all’unico conoscente del palazzo, Carlo psicologo ultrasettantenne con il quale prende il caffè al bar nel primo pomeriggio e l’aperitivo a fine giornata. La risposta è di scrivere di nuovo un diario, lei inizia e giorno dopo si scopre innamorata di lui, un amore di testa e di cuore, non certo di sesso, vista l’età. Comincia così una storia tenera, struggente malinconica, stralunata, impossibile e contemporaneamente molto vera. Lidia Ravera ha il merito di non cadere mai nel lacrimoso, zuccheroso, patetico, scontato anche quando si scopre che Carlo è malato e forse non ha più molto da vivere. La narrazione è secca, stringata, Iris nel diario non spreca parole, così da dare ritmo a una storia che si basa su poco o nulla a ben vedere, ma raccontato con i giusti toni Certo alcune cose sono inverosimili come lei che con la patente scaduta da vent’anni riprende a guidare per accompagnarlo o la moglie di Carlo, trent’anni più giovane che accondiscende di buon grado a questa “amicizia”, ma poi perché un romanzo deve raccontare solo il verosimile o invece dare quel pizzico di magia a una storia altrimenti molto triste. Iris e Carlo non piangono né si compiangono ma accettano il loro destino, vivendo giorno per giorno la loro piccola grande storia d’amore della terza età (o forse della quarta). Tre stelle e mezza.
Profile Image for Sara.
54 reviews1 follower
July 16, 2021
È stato allora che quasi senza avvederneme, ho incominciato a pensare al cambiamento in termini di degenerazione. Come se fosse l'unica trasformazione reale. O, quantomeno, l'unica possibile.
E ho iniziato a vivere cercando di rallentarla. Ho sognato una calma piatta, in cui potermi assestare, senza dare nell'occhio.

Tutto quello che desideravo era non soffrire più.
E avevo soltanto 35 anni.

Non avevo idea di quanto può essere lunga la vita.
Credevo di averne già percorso una parte rilevante.
La migliore.
Mi sono perciò reclusa nel territorio della rinuncia con scellerata precocità.
Così adesso mi trovo ad essere vecchia da quarantaquattro anni. Mese più mese meno.
Profile Image for Maria Rosaria.
77 reviews3 followers
May 26, 2021
3 ⭐
Scritto indubbiamente molto bene e scorrevole. Ha dato molti spunti di riflessione sulla vita e sulla morte, sulla solitudine e sul fatto di reagire davanti alle avversità. L'amore trattato è delicato e travolgente, tanto che a volte mi sembrava di leggere una storia tra due adolescenti.
Tuttavia non do un voto alto perché ho trovato la protagonista ipocrita e odiosa. Non la sopportavo, giudicava tutti e pensava solo a se stessa. Ovviamente è solo una mia opinione!
Però a parte ciò è molto bello, lo consiglio!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Ilaria Fevola.
175 reviews10 followers
July 31, 2018
Una bella storia d'amore in una stagione della vita, la vecchiaia, che spesso viene trascurata nei romanzi da questo punto di vista. Ben scritto, appassionante con personaggi complessi e ben descritti. Molto consigliato. Le 4 stelle sono per la dimensione un po' fiabesca della storia in alcune parti...diciamo improbabile. Situazioni che forse non capiterebbero così facilmente nella vita di tutti i giorni soprattutto ad una persona anziana.
18 reviews
March 18, 2022
mi è piaciuto, tanto. la storia d’amore che c’è non è chissà che cosa, quindi non aspettatevi troppo. ma ho amato lo stesso il libro, mi sono tanto affezionata a iris e alla nipote. come libro, è vero; non so bene come dire, ma mi sa proprio di realtà. quindi si mi è piaciuto, lo consiglio se vi piace il genere. (comunque sto andando a comprare una bottiglia di pernod. se qualcuno vuole farmi compagnia è ben accetto ahahahah)
Profile Image for Ramonaknowsbest .
18 reviews4 followers
January 11, 2025
Iris è il protagonista più odioso(per ora)che io abbia incontrato nella mia carriera da lettrice. Lidia Rivera è magistrale nel raccontare una storia famigliare caratterizzando così bene i personaggi, i luoghi, l’atmosfera. Un libro che parla di amore sì, ma soprattutto di una donna che farebbe di tutto per un uomo e così poi cresce una figlia e una nipote allo stesso modo. La figlia devota a Dio, la nipote a qualsiasi uomo la possa mantenere.
Profile Image for ZOE.
323 reviews6 followers
March 17, 2018
L'ho letto e riletto, è un libro molto bello. Iris è meravigliosa, profonda, forte e coraggiosa nell'affrontare i suoi inevitabili acciacchi e autoironica quando osserva se stessa, il mondo e i suoi sentimenti. Al di là della storia d'amore, questo romanzo va letto anche solo per avere l'opportunità di conoscerla.
Profile Image for Gaia Dell'Aquila.
42 reviews3 followers
November 10, 2018
" Mi sono addormentata pensando che la solitudine è una vecchia coperta. Ti ci avvolgi per difenderti dal freddo e prende la forma del tuo corpo. Diventa vestito. Non puoi accogliere nessuno dentro il tuo vestito.
Neanche se lo ami.
Neanche se è lì davanti a te.
E sta tremando di freddo. "
Profile Image for Livia Gervasoni.
89 reviews1 follower
May 31, 2021
Mi é piaciuto molto. Una storia « quasi » semplice ma ricca di emozioni. Un argomento che non avrei scelto - ma che, capitato per caso - mi ha appassionato. Attenzione e focus sulla terza età. L’età che tutti vorremmo avere ma solo vivendola appieno. Ecco: é possibile.
4 reviews
July 14, 2024
Spettacolare, mangiato fino alla fine, gustato. Momenti di fastidio, attimi di attesa. Una vita non sempre vissuta, la Vita di ognuno con i sui momenti di egoismo, la Vita che chiede il conto o che ti da il resto.
Profile Image for Michaela Petrella.
5 reviews
July 4, 2021
Ho letto questo libro in pochissimi giorni. Bello fino a tre quarti. Deludente il finale.
Profile Image for Simona Garbarini.
562 reviews3 followers
March 16, 2017
Quando ormai ero totalmente scoraggiata sulla possibilità di autrici italiane di produrre letteratura di qualità mi sono imbattuta in questo libro, che parla di una storia di amore in tarda età - argomento che ancora oggi fa discutere ma non solo - ma anche di che cos'è l'amore, che cos'è vivere, che cos'è morire, perché si scrive. il tono è disincantato, il linguaggio è privo di orpelli, il libro fa commuovere perché raggiunge delle alte vette di lirismo senza apparentemente cercarlo, giungendo alla fine alla definizione più scarna - ed essenziale - di che cos'è per l'autrice l'amore e il senso della vita. Bello, brava.
Profile Image for Angelica Caroli.
22 reviews1 follower
September 27, 2021
Iris mi ha portato su un altalena di emozioni, peccato per il finale che lascia molto a desiderare..
Profile Image for Andrea Bassano.
111 reviews18 followers
October 26, 2021

“Avessi osato dar seguito ai miei desideri, sarei stata una grande collezionista di cambiamenti di superficie.
Quelli profondi lì evito accuratamente.
Infatti sono rimasta sempre uguale, dentro.
Non sono riuscita neanche ad invecchiare.”



Il personaggio di Iris, 79 anni, mi ha ricordato tanto Renée dell’eleganza del Riccio, una donna che con gli anni migliora, invece che abbandonarsi alla vecchiaia. Ho amato questa storia, perché dimostra che c’è sempre una possibilità per cambiare la propria vita, persino quando tutto sembra perso. E soprattutto che per l’amore non c’è mai fine, nemmeno a 79 anni.
È stata una lettura intimista, scritta in parte nella forma diaristica, con cui Lidia Ravera scava nell’animo umano e mette su carta lo spettro dei sentimenti umani.
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E voi avete letto qualcosa di Lidia Ravera?
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📓TRAMA.
“Iris ha 79 anni, una figlia intelligentissima e antipatica, che parla esclusivamente con Dio, e una nipote bellissima e ignorante, che trae vantaggio dalle passioni degli uomini. Vive sola ed è in ottima salute, ma quando, per risolvere una decorosa miseria ormai intollerabile, vende la nuda proprietà della casa in cui abita, incomincia a pensare alla morte. E' perché ha scommesso sulla sua aspettativa di vita? Lo chiede a Carlo, lo psicoanalista che lavora al pianterreno e che da tre anni prende il caffè con lei al bar di fronte. Carlo è una buona conoscenza, una consuetudine, quasi un amico. E' lui che le consiglia di tenere un diario per contenere e disinnescare quei sintomi minacciosi. Iris esegue. Prima è cauta, racconta le sue paure per dominarle. Ma poi finisce per raccontare anche altro. E si scopre innamorata di Carlo. Anche questo è un sintomo? Esiste una scadenza per l'eros, oppure è uno dei tanti stereotipi che ci obbligano a rinunciare alla vita? Contro ogni previsione Iris e Carlo vivranno la loro storia d'amore. Impareranno a guardarsi l'un l'altra, e a guardare il tratto di strada che devono ancora percorrere.”
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Profile Image for 61pat.
753 reviews12 followers
July 12, 2014
E' possibile che un romanzo che racconta una storia d'amore tra due persone anziane diventi avvincente quanto un thriller? Ebbene si questo libro è veramente eccezionale, delicato, ma al tempo stesso profondo sia nel descrivere questa incredibile storia d'amore, sia nel raccontare il rapporto tra tre generazioni di donne.
Profile Image for Barbara Ab.
757 reviews8 followers
September 19, 2015
Letto in una giornata no a letto. Che dire? non è scritto malissimo. storia originale di un’anziana ex moglie adultera piccolo borghese anni 60.... alla fine se non lo leggevo era assolutamente lo stesso... ps Riconosco la nota positiva nell’affrontare un romanzo dal punto di vista di una signora di 79 anni che trova l’amore molto tardi...
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