Nel 1905 l’editore Pierre Lafitte, colpito dal successo del celebre detective inglese Sherlock Holmes, chiese all’amico scrittore Leblanc di creare un personaggio francese da contrapporgli. Così, con il racconto L’arresto di Arsène Lupin, subito dopo inserito con altri in volume, iniziò il ciclo. Nello stesso periodo si parlò molto in Francia delle avventure del celebre anarchico Alexandre Marius Jacob, che rubava ai ricchi e donava ai poveri, al quale pare si sia ispirato Leblanc. Che sorta di “ladro” è Arsène Lupin? “Ladro gentiluomo” è la definizione, coniata dall’autore stesso, dell’affascinante e irraggiungibile Lupin, amato dalle donne, ammirato dagli uomini, idolatrato dai giovani. Tale definizione, già presente nel titolo del primo volume del ciclo, Arsène Lupin, gentleman cambrioleur, divenne presto molto popolare e segnò la nascita di un mito cui il suo creatore dedicò la produzione raccolta in questo volume. L’affascinante Arsène è anche conosciuto come “il Robin Hood della Belle Époque”, e l’abbinamento è legittimo, tranne che per un Lupin non ha armi se non la propria intelligenza, perspicacia, intuizione. Perfino i rappresentanti della giustizia, che pure non vedono l’ora di catturarlo, sono fermamente convinti che un delitto non potrebbe mai essere opera sua. Si traveste continuamente e interpreta con maestria moltissimi personaggi, emulando in questo il suo grande ispiratore londinese; tra le sue più riuscite interpretazioni c’è quella del detective, con la quale conduce il lettore nel territorio della legalità per poi riserbargli, ovviamente, un finale a sorpresa. Con l’espandersi del mito, Lupin ha dato vita, senza soluzione di continuità, oltre che a un’ampia serie di saggi, alle più varie forme di cinema, serie TV e radiofoniche, composizioni musicali, fumetti e perfino gadget.
Maurice Leblanc (1864 - 1941) was a French novelist, best known as the creator of gentleman thief (later detective) Arsène Lupin.
Leblanc began as a journalist, until he was asked to write a short story filler, and created, more gallant and dashing than English counterpart Sherlock Holmes.
- Arsene Lupin, ladro gentiluomo: 4* (lettura 2013); - Arsène Lupin contro Herlock Sholmès: 4* (lettura 2013); - Il faraglione cavo: 4* e ½ (lettura 2013); - «813»: 4+*/4* e ½ (lettura 2014); - Il tappo di cristallo: 4+* (lettura 23/06/2014); - Le confidenze d'Arsène Lupin: 4-* [media] (lettura 09/09/2014); 1) I giochi del sole: 3* e ½ 2) L'anello nuziale: 3* 3) Il segno dell'ombra: 3+* 4) La trappola infernale: 4-* 5) La sciarpa di seta rossa: 4+* 6) La morte in agguato: 3* 7) Edith dal Collo di Cigno: 4* e ½ 8) La festuca di paglia: 4-* 9) Il matrimonio di Arsène Lupin: 4* e ½ - La scheggia d'obice: 4* (lettura 06/01/2015); - Il triangolo d'oro: 4* (lettura 01/07/2015); - L'isola delle trenta bare: 4* (lettura 04/07/2016); - I denti della tigre: 4* (lettura 25/05/2017); - Gli otto rintocchi del pendolo: 4=* (lettura 20/08/2018); - La contessa di Cagliostro: 4-* (lettura 21/07/2019); - Il soprabito di Lupin: 3-* (lettura 25/02/2020); - La signorina dagli occhi verdi: 4* (lettura 22/09/2021); - L'Agenzia Barnett & C.: 3+* [media] (lettura 22/08/2024); 1) Le gocce che cadono: 4* 2) La lettera d'amore di re George: 2* 3) La partita di baccara: 3* e ½ 4) L'uomo dai denti d'oro: 3* e ½ 5) Le dodici "africane" di Béchoux: 3* 6) Il caso fa miracoli: 3+* 7) Guanti bianchi... gambali bianchi...: 4-* 8) Béchoux arresta Jim Barnett: 3* e ½ - La dimora misteriosa - Lo smeraldo a cabochon - La Barre-y-va - La donna dai due sorrisi - Victor, della Brigade mondaine - La Cagliostro si vendica - I miliardi di Arsène Lupin - L'ultimo amore di Arsène Lupin
Un mammuth è sempre un libro da prendere con cautela. Non è tanto la mole, quanto l'enormità del tutto, la varietà delle storie, da leggere poco a poco, da digerire con calma.
In questo caso si trattava delle storie di Arséne Lupin, il famigerato ladro gentiluomo. Ho così scoperto che ci sono state diverse fasi nella sua vita.
La prima fase è senza dubbio quella del ladro. La sua struttura si crea poco a poco con i racconti brevi, per poi sublimarsi nei primi libri. Ladro trasformista, formidabile lottatore, dotato di un ingegno senza pari, di un'indomita forza di volontà e di un carisma irresistibile. Rifugge gli omicidi ed è un grande amatore. Ama il furto sopratutto per il rischio, ama il pericolo, gli imprevisti, l'improvvisazione. I racconti sono ancora acerbi, i libri andando avanti diventano notevoli
Poi abbiamo la fase del patriottismo, successiva alle pene d'amore che lo avevano visto cercare il suicidio invano. Si arruola così nella legione straniera, ottenendo successi strepitosi in sequenza e arrivando a conquistare un regno da devolvere alla Francia, già pacificato e disposto al governo. Un regno che poi donerà al primo ministro una volta tornato in patria, anche se in anticipo rispetto ai suoi piani visto che in questa fase spesso compare saltuariamente in Francia per aiutare conoscenti o persone che in qualche modo riescono ad attirarne la curiosità. Quando ha un ruolo di secondo piano le storie sono deboli, migliorano solo quando lui compare maggiormente.
Dopo questa fase, Lupin torna in Francia stabilmente. E con varie identità finisce a fare un po' il poliziotto. Certo, lo aveva già interpretato in passato arrivando a dirigere la Surete, ma in questo caso riusciamo a vederlo in azione, sia come investigatore di supporto alla polizia che come brigadiere, che come collaboratore esterno. In queste circostanze spesso viene riconosciuto, ma ormai gode quasi sempre di notevoli appoggi ai vertici del governo, frutto della seconda fase della sua carriera, che gli consentono di essere al di sopra e al di fuori della legge. Ormai non è più una minaccia, rubacchia poco e offre grandi servigi allo stato, quindi si tende a chiudere un occhio e a sfruttarne la mente prodigiosa. E poi, la fase della decadenza. Si ritira, o ci prova. Vuole godersi i soldi, ma i nemici provenienti dal passato lo braccano. Nemici personali, come la contessa di Cagliostro, o nemici della storia, sulle tracce di un manoscritto di un suo avo. Comunque è un Lupin che accusa la stanchezza, che vuole solo ritirarsi in pace e starsene tranquillo, magari facendo qualcosa di buono per il mondo. Non rinuncia al furto e non disconosce niente di quanto fatto, ma ora il furto è funzionale al finanziamento dei suoi progetti filantropici.Non è un gran periodo anche per le storie.
Di media non sono grandissime storie, ma ci sono alcune perle e sopratutto si tratta di un personaggio ormai entrato nell'immaginario collettivo, grazie anche e sopratutto all'anime di Lupin III, quindi direi che si è trattato di una lettura meritevole.
Scoperto, ovviamente, dopo la serie netflix, mi chiedo perché non l'ho mai considerato prima. È l'esatto opposto di Sherlock Holmes, con la stessa arguzia e passione per il dettaglio, ma con un pizzico di malvagità in più.
Mi ci è voluto un po' per finire questo tomo. La densità del linguaggio di certo non ha aiutato, e soprattutto non ha aiutato il carattere con qui questo tomo gigantesco è stato stampato. Tuttavia, è stata una lettura piacevole e divertente.
Dopo aver letto il tutto, credo che il vero finale di questo libro avrebbe dovuto essere questo: "Tutt'altro. L'avventura è la vita stessa di Arsène Lupin. Finché vivrà, sarà il centro e il punto di attrazione di mille e una avventure. Lo ha detto una volta: 'Vorrei che sulla mia tomba si scrivesse: 'Qui giace Arsène Lupin, avventuriero''. Uno scherzo che è una verità. Fu maestro dell'avventura. E se l'avventura lo condusse troppo spesso, un tempo, a frugare nella tasca del suo vicino, lo condusse anche su campi di battaglia che conferiscono, a chi è degno di lottare e di vincere, dei titoli di nobiltà che non sono alla portata di tutti. Su quei campi di battaglia si guadagnò i suoi. Là bisognava vederlo agire, consumare le forze, affrontare la morte e sfidare il destino. E appunto per questo bisogna perdonargli, se qualche volta si è burlato del commissario e qualche altra ha fatto sparire l'orologio del giudice istruttore. Bisogna essere indulgenti verso i nostri 'maestri di forza'. E don Luis (nota personale: che altri non è che Arsène Lupin) terminò crollando il capo: "E poi, pensi, ebbe un'altra virtù che no si può disprezzare, e di cui bisogna dargli merito in questi tempi tristi: seppe sorridere".
Se non altro questo libro mi ha insegnato che la miglior arma per affrontare al meglio la vita, con tutte le sue complicazioni, delusioni e perdite è trovare sempre la forza di sorridere.
Interessante scoprire le origini del mito. Alcuni racconti sono divertenti, ma il livello letterario è davvero bassino. Insomma, sembrano dei canovacci per soggetti cinematografici o teatrali, il che spiega perché il personaggio sia stato poi ripreso sopratutto in quei contesti.
• Arsène Lupin, ladro gentiluomo: ★★★☆☆(18/05/18 ~ 16/11/18); • Arsène Lupin contro Herlock Sholmès; • Il faraglione cavo; • «813»; • Il tappo di cristallo; • Le confidenze d'Arsène Lupin; • La scheggia d'obice; • Il triangolo d'oro; • L'isola delle trenta bare; • I denti della tigre; • Gli otto rintocchi del pendolo; • La contessa di Cagliostro; • Il soprabito di Lupin; • La signorina dagli occhi verdi; • L'Agenzia Barnett & C.; • La dimora misteriosa; • Lo smeraldo a cabochon; • La Barre-y-va; • La donna dai due sorrisi; • Victor, della Brigade mondaine; • La Cagliostro si vendica; • I miliardi di Arsène Lupin; • L'ultimo amore di Arsène Lupin.