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Contributo alla critica di me stesso

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Giunto alla piena maturità della sua vita, quando già aveva scritto alcune delle sue opere maggiori, come l’Estetica e Teoria e storia della storiografia, Croce si pose un interrogativo che Goethe aveva così formulato: «Perché ciò che lo storico ha fatto agli altri, non dovrebbe fare a se stesso?». Nella sua pacatezza, un interrogativo insolente: poiché presuppone, di fronte ai dati della propria esistenza, la stessa capacità di mettere a fuoco, la stessa distanza strategica dell’occhio che lo storico si conquista di fronte alle testimonianze di un’età remota. Con quella «calma» che fu l’acquisizione della maturità di Croce, ma celava in sé un costante e prezioso nutrimento di «angoscia», Croce affrontò la sfida implicita nell’interrogativo di Goethe e la vinse, stilando in pochi giorni, nell’aprile del 1915, questo Contributo alla critica di me stesso: una «autobiografia mentale» (così definita dall’autore) dove «un pathos rattenuto, una commozione non spenta ma vinta e superata» (Contini) danno alle pagine un timbro inconfondibile di verità.

131 pages, Paperback

First published January 1, 1915

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About the author

Benedetto Croce

694 books97 followers
From 1902, Benedetto Croce, noted Italian historian and critic, wrote the four-volume Philosophy of the Spirit as a major work of modern idealism to 1917, and staunchly opposed Fascism.

This politician wrote numerous topics, including aesthetics. A very strict Catholic family reared Benedetto Croce. After an earthquake in 1883 killed his parents and only sister and buried him for a very long time, he barely survived. From Catholicism around the age of 18 years in 1884, he turned away as an atheist for the rest of his life. After the incident, he inherited fortune of his family and ably lived the rest in relative leisure, which enabled him to devote a great deal of time.

Benedetto Croce served as the minister of education. He openly resisted participation in World War I. He openly hated the party till his death in 1952.

http://en.wikipedia.org/wiki/Benedett...

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Profile Image for Nephelibata.
153 reviews7 followers
September 3, 2022
Un'autobiografia filosofica senz'altro sui generis, quella di Croce, in linea del resto con la personalità del suo protagonista e scrittore. Pur con tutte le controversie che lo hanno accompagnato - e che tutt'ora lo rivestono come un ostinato velo di polvere - Croce è un personaggio interessante e utile da studiare per capire meglio non solo il suo pensiero ma l'intera epoca che ha rappresentato (e, pur con tutte le sue contraddizioni, contrastato). Un testo che, nonostante la brevità, si presenta sicuramente denso di pensiero e di storia, indubbiamente la pasta in cui Croce amava di più mettere le mani. Ed è proprio questo il lato caratteristico di questo personaggio: il (dis)fare, continuo e incessante, di un uomo che non ha mai abbandonato il pensiero. Molto bello il secondo capitolo, in cui, in barba alla dichiarazione risalente a poche pagine prima di non concedersi a memorie e ricordi, racconta l'infanzia con la madre, il primo amore verso l'arte e la letteratura, e l'angoscia vissuta a Roma dopo aver perso gran parte dei membri della famiglia nel terremoto di Casamicciola.

E continuerò a filosofare, se anche [...] abbandonerò un giorno la "filosofia", quella che si suol chiamare filosofia in senso stretto o scolastico; [...] perché questo appunto importa l'unità di filosofia e storia: che si filosofa sempre che si pensa.
Profile Image for Fede La Lettrice.
833 reviews86 followers
November 18, 2024
• Percorso di ricerca, atto di introspezione, Croce non redige un’autobiografia ma piuttosto un’esplorazione critica del suo sviluppo intellettuale, un esercizio di auto-svelamento che si distingue per la lucidità con cui riesce a distanziarsi da sé (cosa rara assai), valutando il proprio pensiero come fosse un osservatore esterno.

• Croce tenta di ripercorrere le tappe della sua formazione filosofica e i mutamenti che hanno segnato il suo pensiero, tra cui l'incontro con la filosofia idealistica, la sua adesione iniziale alla concezione hegeliana della realtà come spirito in movimento e l’approdo all’estetica come momento privilegiato di questa dinamica.

• Ma l'aspetto più interessante del testo risiede proprio nella sua volontà di autoanalisi critica: Croce non si risparmia nella valutazione dei propri errori e delle proprie illusioni giovanili, rivelando una straordinaria capacità di mettere in discussione le proprie certezze.

• Il momento storico è particolarmente delicato, l'Italia esce dalla Prima Guerra Mondiale e la cultura si trova sospesa tra il desiderio di rinnovamento e la consapevolezza dei propri limiti. In questo contesto, Contributo alla critica di me stesso è una risposta intellettuale che riflette una nuova idea di responsabilità del pensatore. Croce sembra suggerire che il filosofo debba assumere su di sé il peso della critica, un compito che non può delegare agli altri, in un atto di completa dedizione e onestà verso la verità. La sua è una critica che risuona non solo verso se stesso, ma verso l'intera classe intellettuale del suo tempo.

• Chiarezza espositiva e rigore logico la fanno da padroni ma c'è anche un tono più riflessivo e personale. In certi passaggi si può sentire la sensibilità di un uomo che rivela a se stesso le sue più intime perplessità e riflessioni.
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