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Gli uomini del disonore

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Gli uomini del disonore è nato dall'incontro tra due uomini divisi da tutto: nascita, valori, formazione. Da un lato Pino Arlacchi, uno dei massimi esperti del fenomeno mafia, dall'altro Antonino Calderone, mafioso di spicco e quindi "pentito", che ha deciso di parlare della sua vita. Ne è uscito uno spaccato unico della mafia siciliana, raccontato da un uomo che per decenni è stato vicino ai vertici dell'organizzazione. Il fratello di Antonino Calderone, Giuseppe, presiedeva la cosiddetta "commissione regionale" di Cosa Nostra, l'organismo che governa gli "affari civili e penali" della mafia. È per questo che Antonino Calderone conosce, come pochi altri, non solo la storia e la struttura gerarchica dell'organizzazione ma anche la vera condizione umana del mafioso. Una vita maledetta, che Calderone ci rivela con parole aspre e tese, attenendosi ai fatti, suggellandole con un drammatico appello ai mafiosi: "Prendete la Vostra famiglia e scomparite... fermatevi a pensare, cercate di salvarvi... siete gli uomini del disonore".

310 pages, Hardcover

First published January 1, 1992

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About the author

Pino Arlacchi

23 books3 followers

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Displaying 1 - 7 of 7 reviews
Profile Image for FiveBooks.
185 reviews79 followers
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May 5, 2010
Mafia expert Diego Gambetta has chosen to discuss Men of Dishonor: Inside the Sicilian Mafia, by Pino Arlacchi on FiveBooks as one of the top five on his subject - Sicilian Mafia, saying that:

“…This book is an interview with Antonino Calderone, probably the most interesting of the important Mafiosi who turned state witness. And you really get a very good account of what these people did and how they organize, and why they fought with each other and what kind of reasoning they go through in making their decisions, and how they make a living. So you get a first-hand account of that. And his confession, in its entirety, is tremendously interesting. …”

The full interview is available here: http://fivebooks.com/interviews/diego...
Profile Image for Marco Camillieri.
114 reviews1 follower
March 25, 2023
"Nitto Santapaola, Totò Riina, Bernardo Provenzano e gli altri come loro si sono autocondannati. Per loro non c'è speranza.
Moriranno ammazzati.
Alcuni di loro credono di proteggersi da questa maledizione attraverso il potere. Cercano di stare più in su di tutti gli altri perché pensano che non appena scendono, anche di poco, vengono uccisi. E così continuano ad ammazzare.
Uccidono per continuare a comandare, e a quel punto non c'è più via d'uscita. Non possono stare senza comandare perché fino a che comandano vivono, e quando non comandano più muoiono."

"In tutta la mia vita a Catania da uomo ricco, da mafioso potente e rispettato, non ero mai stato sereno, felice come in quei tre anni trascorsi a Nizza."

Pino Arlacchi, attraverso la bocca del pentito Nino Calderone, racconta di Cosa Nostra. È lo stesso Calderone a mettere subito le cose in chiaro: «Mi scuserete di questa differenza che io faccio fra mafia e delinquenza comune, ma ci tengo. Tutti i mafiosi ci tengono.
È importante: noialtri siamo mafiosi, gli altri sono uomini qualsiasi. Siamo uomini d'onore. E non tanto perché abbiamo prestato giuramento, ma perché siamo l'elite della criminalità. Siamo assai superiori ai delinquenti comuni.
Siamo i peggiori di tutti!»
Gli uomini d'onore si riferiscono alla loro organizzazione come Cosa Nostra, non come mafia, hanno un codice d'onore che non prevede estorsione, prostituzione, è codificato da precise regole che sottendono a un'etica e religiosità, seppur malate. Non sono banali delinquenti, sono ispirati Robin Hood: "E ora vi dico com'è nata la Cosa Nostra - È nata ai tempi dei Vespri siciliani. Quando la gente si è ribellata, e sono nati pure i Beati Paoli. Gli uomini d'onore si rifanno ai Beati Paoli" dice l'uomo d'onore ai nuovi iniziati.
Sarà lo stesso Calderone a rendersi conto che un simile progetto non poteva funzionare, non poteva non degenerare nella pura bestialità. Certo, la sua Catania fu un'isola "felice" per un po', finché i Corleonesi non ruppero ogni schema, trascinando con sé al potere le famiglie più sanguinarie come quella dei Santapaola, condotta da Benedetto detto Nitto. Un amico fraterno di Pippo Calderone, fratello del protagonista; i due erano inseparabili e legatissimi. Almeno fin quando Nitto non ne predispose l'assassinio. Perché i mafiosi non hanno altro affetto, altra priorità, altra missione che Cosa Nostra, ed essa li inghiotte inesorabilmente.
Calderone getta luce sulla struttura di Cosa Nostra, sulle sue gerarchie, le sue stratificazioni, e lo fa a cuore aperto, condannando tutti, senza fare eccezione per se stesso. La narrazione è affascinante, illuminante: spuntano nomi noti di gente più o meno vicina alla mafia. Franco Franchi che fece bruciare una roulotte della troupe per prolungare la sua vacanza, Mario Merola e Peppino di Capri che intrattenevano i mafiosi nelle loro feste e poi il deputato ragusano Lupis, Vittorio Mangano, carabinieri, politici, magistrati. Ma ci sono anche nomi di incorruttibili come quel Giovanni Falcone che Calderone cercò quando capì che solo la Giustizia, quella con la maiuscola, poteva salvare lui e la sua famiglia.
Da leggere per chi vuole comprendere meglio il fenomeno mafioso, il suo impatto sociale, le sue fragilità. A morire in queste pagine sono per lo più mafiosi e piccoli delinquenti; la mafia incredibilmente risucchia se stessa e miete più vittime tra le sue fila di quelle annoverate dalla Giustizia, in un circolo vizioso atroce. I figli del degrado crescono e diventano essi stessi degrado, paradossalmente senza averne alcuna colpa: il loro destino è già scritto.
Profile Image for Minerva Paradizo.
17 reviews6 followers
December 4, 2020
«E ora voglio gridare a tutti voi, a voce grossa: se avete 10 milioni in tasca, o 20 o 30 o 100 milioni - qualsiasi mafioso oggi li ha in tasca, questi soldi - procuratevi un passaporto. Prendete la vostra famiglia e fuggite da laggiù, scomparite. Andatevene in altro posto, in un altro continente, in un altro mondo più distante che è possibile dalla Sicilia. Perché lì va a finire sempre allo stesso modo.
Va a finire che si muore. E voi morirete, e i vostri figli moriranno pure. E le vostre mogli piangeranno, e le mogli dei vostri figli piangeranno, e così i figli dei vostri figli. Piangeranno lacrime amare anche le generazioni che vi seguiranno, perché è tutta una catena. La morte chiama la morte come il sangue chiama il sangue. E una cosa senza fine.»
22 reviews
July 29, 2024
"Nitto Santapaola, Totò Riina, Bernardo Provenzano e gli altri come loro si sono autocondannati. Per loro non c'è speranza. Moriranno ammazzati." E invece sono morti di morte naturale, anzi, Nitto Santapaola e' ancora vivo.

"In tutta la mia vita a Catania da uomo ricco, da mafioso potente e rispettato, non ero mai stato sereno, felice come in quei tre anni trascorsi a Nizza."

Bellissimo libro per capire Cosa Nostra negli anni '70-'80.
Profile Image for Saverio Bondì.
15 reviews
December 5, 2023
Una dettagliata descrizione della società mafiosa dettata dalle testimonianze di un pentito catanese. In confronto con altri libri del genere è un libro scritto in modo narrativo e scorrevole, piacevole alla lettura. Consigliato per chi studia l'argomento per conoscere la storia della famiglia catanese e dei suoi rappresentanti.
Profile Image for Walt.
1,216 reviews
February 24, 2008
One of the few English books on the Sicilian Mafia. It is also the only one I know focusing on the Catania Mafia Family. It has some good insights; but it is unverifiable. There are no glowing errors that have come to light; but one should remain skeptical especially when a former mafioso glorifies his own tale and criminalizes his rivals.
Profile Image for Nick.
678 reviews33 followers
August 26, 2010
It's always astounding to read a mafioso talk about being a man of honor and drawing fine lines distinguishing his actions and those of others. The clearest message for me was the brutality of organized crime, the way it murders its own and those perceived to have slighted the organization or some "man of honor."
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