Valerio Evangelisti, distaccandosi dai temi narrativi che lo hanno reso noto come scrittore, racconta in questo romanzo di ampio respiro le vicende di alcune famiglie di braccianti e contadini romagnoli, dall'epoca post-risorgimentale alle soglie del 1900. Sono storie minute, in cui si intrecciano momenti ora drammatici ora briosi. Assieme disegnano un quadro ben più grande, esteso a tutta l'Emilia Romagna e all'Italia. La trasformazione agricola di una regione, la bonifica di territori malsani, l'affermarsi del movimento cooperativo e di quello socialista, con le sue varie anime spesso conflittuali, la lenta e sanguinosa conquista della democrazia. Ciò è visto con gli occhi di protagonisti solo in parte consapevoli dello scenario grandioso in cui si muovono. Attilio, l'ex garibaldino che sperimenta tutte le forme e le miserie del precariato; Rosa, vittima predestinata ma non docile dello sfruttamento e dell'arroganza di chi comanda; Canzio, il ribelle per indole, refrattario all'ideologia e attratto dall'azione. Assieme a costoro una folla colorita di personaggi turbolenti e litigiosi, spesso realmente esistiti; trascinati in vicende politiche e umane che li porteranno dalle pianure e dai colli di Romagna alle paludi dell'Agro romano, fino ai campi di battaglia in Grecia. Umili costruttori di un Sole dell'Avvenire che non sorgerà mai, quanto meno nelle forme che speravano. Nel comporre forse il più ambizioso dei suoi romanzi, inizio di una trilogia estesa per un settantennio, Evangelisti si è tenuto lontano dalle opere, letterarie e cinematografiche, che hanno trattato lo stesso tema. Nessuna retorica, nessun miserabilismo, nessuna esaltazione della civiltà rurale. Solo la cronaca, secca e a volte spiazzante, di piccola gente partecipe di un'impresa immensa. Un'epopea, sì, ma narrata rifiutando gli stereotipi dell'epica a sfondo sociale.
Valerio Evangelisti è stato uno dei più importanti scrittori italiani di genere fantasy e horror. Si è laureato in scienze politiche, indirizzo storico-politico, e ha intrapreso una carriera accademica interrotta verso il 1990, alternata all'attività di funzionario del Ministero delle finanze. Dopo avere numerosi saggi, si è dedicato interamente alla narrativa. Nel 1994 è uscito il suo primo romanzo, Nicolas Eymerich, inquisitore, che ha vinto il Premio Urania. Sono seguiti seguiti altri numerosi romanzi, tradotti in più di dieci lingue.
Evangelisti earned his degree in Political Science in 1976 with a historical-political thesis. He was born in Bologna. Until 1990 his career was mainly academic. He also worked for the Italian Ministero delle Finanze (Treasury Department). His first written works were historical essays, including five books and some forty articles. In 1993 his novel Nicolas Eymerich, inquisitore won the Urania Award, which was established by Urania, Italy’s main science fiction magazine, with the aim of discovering new talent in the field. Urania published other novels of the series in the following years: Le catene di Eymerich ("Eymerich’s Chains", 1995), Il corpo e il sangue di Eymerich ("Eymerich’s Body and Blood", 1996), Il mistero dell'inquisitore Eymerich ("Eymerich’s Mystery", 1996), Cherudek (1997), Picatrix, la scala per l'inferno ("Picatrix, the Stairway to Hell", 1998), Il castello di Eymerich ("Eymerich’s Castle", 2001), Mater terribilis (2002). Most of the last ones were however first published as hardcover. Nicolas Eymerich is a real historical character, member of the order of the Dominicans and inquisitor in the Spanish Inquisition. He was born in 1320 in Girona, Catalonia, and died in 1399. Evangelisti’s interpretation of his character is a cruel, ruthless, haughty, restless man, who acts mercilessly to protect the Catholic Church against perceived menaces of natural or supernatural origin. At the same time he shows an outstanding intelligence and a deep culture in his actions. In the novels of the series he investigates the mysterious phenomena of Medieval Europe, thus subtly influencing many of the historical events of that epoch; on many occasions the solution of the riddles comes up from stories which are narrated along with the main plot, normally set in the present and in the future. Evangelisti's atmospheres are normally dark, nightmarish, haunting. Another success of 1999, also translated in several languages, is the Magus trilogy, a romanticized biography of the famous Middle Ages prophecies writer Nostradamus. The three novels, Il presagio ("The Omen"), L’inganno ("The Deceit") and L'abisso ("The Abyss") sold 100,000 copies in Italy. Evangelisti's novels are greatly appreciated in France (where he won several literary awards), Spain, Germany and Portugal. He is currently the director of the Carmilla magazine. In the last years he has written some works which show his love for heavy metal music, namely the short stories collection Metallo urlante (referring to the French magazine Metal Hurlant) and the novels Black Flag and Antracite: they are set during the American Civil War and feature a new character, Pantera, a palero shaman. One of his latest novels, Noi saremo tutto ("We Shall Be All"), spans several decades of the last century, exploring the life of Eddie Florio, a gangster, against the background of the history of the trade unions and the workers' battles for civil rights. Mexico is the setting for his next two novels, Il collare di fuoco ("The Fire Collar"), which was published in November 2005 and Il collare spezzato ("The Broken Collar", October 2006). In 2007 La luce di Orione was released, the ninth title in the Eymerich series, followed in 2010 by Rex tremendae maiestatis. Tortuga, a novel about pirates of the Caribbean, was published in 2008.
Rilettura in cui ritrovo intatta l’algida prosa di Evangelisti; tanto preciso e meticoloso nel riportare la scenografia storica quanto assente nel restituire uno spessore emotivo. Nonostante ciò, si tratta di un saga, per me totalmente coinvolgente che anche nella rilettura ha catturato la mia attenzione. Si parte dal 1870, tra l’Emilia e la Romagna. I Verardi, I Minguzzi, gli Zerardini..famiglie tormentate dalla fame non solo di pane ma di un’eterna assente: la giustizia sociale. Da un lato, loro: i proprietari totalmente disumanizzati e difesi da uno stato di polizia dove vige la persecuzione continua. Dall’altro loro, lavoratori animati dalle tante sfumature di quella una volta si chiamava “sinistra”(qualcuno lo ricorda ancora..). Garibaldini, internazionalisti, socialisti rivoluzionari, anarchici: tutti aspirano alla stessa metà ma a dividerli sono strade e sentieri diversi, Attilio Verardi cerca di sopravvivere in un paese dove i soprusi sono sempre più insopportabili.
”Raccomandavano di tirare la cinghia per fare uscire il paese dalla stretta del debito. Loro, i notabili, la cinghia invece la allargavano. La povertà non era per tutti. Teoria corrente, al governo, era che un maggior benessere per i privilegiati creasse posti di lavoro e col tempo risolvesse il problema della miseria. Col tempo.”
Eccezionale. Il vivido racconto della lotta contadina e bracciantile nella Romagna di fine Ottocento e l'intreccio con movimenti anarchici e la nascita dei partiti socialisti. Leggerò avidamente anche i due volumi seguenti. Non so se esagero, ma mi è sembrato di rileggere (con le necessarie distinzioni) i romanzi di Vasco Pratolini e Beppe Fenoglio.
Anni fa lessi il primo "Eymerich", mi piacque ma non proseguii, né lessi altro di Evangelisti. Terminato questo curioso "Sole dell'avvenire vol.1" ho compreso i motivi della mia desistenza. Uno di questi è che la scrittura di Evangelisti è piatta, assolutamente identica dalla prima all'ultima pagina. Tutto si svolge attraverso descrizioni abbastanza scarne e dialoghi un po' lunghetti e francamente innaturali; le descrizioni, dicevo, sono in realtà didascalie per informare con degli spieghini/spiegoni il lettore di cosa sta accadendo.
Peggio di questo (in fondo a qualcuno potrebbe piacere una scrittura così) c'è quello che, credo, si possa considerare un errore oggettivo: tutti i personaggi parlano alla stessa maniera. Qui Evangelisti ha commesso un errore, frutto di una scelta dichiarata esplicitamente nella nota finale, cioè ridurre i dialettismi (che sono pochissimi, meno di una decina). Ora, non volevo un Camilleri romagnolo però si poteva fare molto di più: la parlata dei personaggi, insomma, non si differenzia per classe sociale, livello di istruzione o provenienza regionale. Parlano tutti un italiano standard e "televisivo" da seconda metà del novecento!
Ci sono poi i difetti legati ai personaggi (mio giudizio soggettivo): nessuno dei tre protagonisti mi ha convinto. Ad ognuno (le vicende di padre, madre e figlio lungo un arco di venticinque anni) è dedicata una parte: la prima, di Attilio, se la cava, la seconda è molto interessante, l'ultima è gestita con troppo fretta e un po' anonima.
Detto questo il voto non è assolutamente negativo, anzi. Il primo punto di forza era l'interesse per l'ambientazione postunitaria. L'autore è bravissimo nel restituire la vita dell'epoca con tutte le sue difficoltà, descritte sia come struttura della famiglia sia come struttura della società. Ancor più significativo è che tramite il romanzo impariamo molte cose di Storia: la nascita dei diversi movimento socialisti, i cambiamenti dell'economia e dell'agricoltura, la precarietà dei ceti subalterni, l'irrompere di metodi "scientifici" nell'economia, la necessità dell'emigrazione e molto altro. Tutte queste cose sono ben calate nella trama, ne costituiscono l'essenza e sono il motivo per cui ho finito il romanzo. Ovviamente, se queste cose non fanno parte dei vostri interessi è difficile che possiate apprezzare il romanzo per i problemi di cui sopra.
Dunque, per concludere, darò senza dubbio un'occasione ai due seguiti (ambientati nel periodo 1900-1950) ma non mi ci fionderò sopra, ecco.
Un libro avvincente e didattico che non ha paura di mostrare le contraddizioni nei personaggi che descrive.
Perde un po' di realismo e risulta stucchevole quando i protagonisti, dei contadini semi-analfabeti di fine Ottocento, parlano di questioni teoriche e ideologiche, con un effetto un po' straniante. Un esempio:
« Canzio, stiamo parlando di uno Stato liberale, non di una dittatura! » « Liberale finché gli conviene. Quando si sente minacciato, lo Stato è capace di rinnegare tutti i suoi principi. »
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Un sguardo su alcune pagine poco conosciute della storia italiana, narrate con evidente passione e utilizzando il sempre valido espediente della saga familiare. La prosa di Evangelisti è quella dei tempi migliori, complice la conoscenza dei luoghi. Prima parte di una trilogia che vale sicuramente la pena di leggere.
Lettura a dir poco doverosa. Si parla tanto di cosa far leggere ai ragazzi a scuola al posto dei soliti classici ormai anacronistici, per far capire le loro radici e gli avvenimenti storici del loro paese e tutti restano lì a chiedersi quali letture. Questa sarebbe ottima... e non è certo l'unica né, tantomeno, l'unico autore. Quello che non abbiamo è il coraggio e la volontà politica.