Romanzo dalle atmosfere delicate ambientato in Giappone intorno a una Boulangerie (con tanto di ricette di pane e dolci francesi) che è aperta dalle 23.00 alle 5.00 del mattino, che parla del potere salvifico del pane, che è il primo nutrimento e quindi è rifugio, amore, vita, anche se per i giapponesi non è un alimento comune. (Quando Nozomi va fare volantinaggio per promuovere il negozio, Alcuni addirittura le gridarono contro, dicendo di mangiare riso come i veri giapponesi!) Pur essendo un romanzo corale, ci sono due personaggi protagonisti in questo primo romanzo, che hanno subito il trauma dell'abbandono, e cioè Nozomi e il piccolo Kodama. Nozomi è figlia di una mamma cuculo, una donna che l'ha sempre abbandonata in un luogo o in un altro, affidandola a persone sicuramente più capaci di lei, ma che non sono certo la persona da cui la ragazzina vorrebbe essere cresciuta, sua madre. Ora, adolescente, dopo essere stata ampiamente bullizzata dai compagni di scuola, Nozomi sa cavarsela da sola, ma la madre la affida definitivamente, con una lettera, a una sorellastra mai sentita nominare prima. Solo che la sorellastra è ormai morta da qualche mese e Nozomi si trova affidata alle cure del presunto cognato Kurebayashi (il proprietario della pasticceria) e del panettiere che vi lavora, Hiroki. Anche il piccolo Kodama è un bambino abbandonato a sé stesso da una madre spesso assente e talvolta violenta. Kurebayashi, Hiroki e Nozomi si prendono cura di lui, che però non vuole lasciare la casa nella speranza che sua madre ritorni, prima o poi. A queste quattro figure si affiancano Sophia, il travestito, e Madarame, lo sceneggiatore un po' hikikomori un po' guardone, perché il pane è democrazia e inclusione. Il pane è un cibo democratico. Semplice e versatile: si può mangiare per strada, al parco, ovunque. Anche se non hai un tavolo dove sederti, anche se non hai nessuno accanto a te, puoi morderlo e godertelo. Il buon pane ha lo stesso sapore per tutti.
Un racconto molto bello e leggero, ma anche emozionante, attraverso il quale l'autore ci invita riflettere sull'importanza della famiglia. Attraverso la storia di Nozumi infatti ci mostra come con costanza dedizione e soprattutto amore, che é sempre il fulcro di tutto, si possono superare problemi e difficoltà. Ma anche incomprensioni e mancanza di fiducia in sé stessi, quando si apre il proprio cuore e ci si fida dell'altro. E se si entra nella pasticceria di mezzanotte, un luogo speciale dove pasticcini e pane di ogni tipo sono esposti come fossero gioielli, il malessere va via e la felicità é assicurata.
Era da un po che non leggevo nulla di giapponese. Questa volta le aspettative sono state rispettate. Una boulangerie dove vorrei comprare tutto. Una “famiglia” un po strana ma ben assortita. Personaggi diversi che girano intorno al pane. Kodama personaggio prefe! Sophia mi ha stupito.
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La Boulangerie Kurebayashi è un forno-pasticceria dove si possono trovare vari tipi di pane, pasticcini, brioche e tanto altro. Questo locale ha un orario particolare: apre alle 23 e chiude alle 5 del mattino. Qui le vite dei due soci, Hiroki e Kurebayashi, si intrecciano con quelle di tanti altri personaggi.
Nozomi è una liceale di diciassette anni che, dopo essere stata nuovamente abbandonata dalla madre, viene affidata alla sorellastra e moglie di Kurebayashi. Nozomi non sa cosa significhi essere amata da una vera famiglia, la madre si è curata sempre poco di lei, da piccola è stata cresciuta dai nonni e poi da varie persone che incontrava la madre. È stata anche bullizzata e per difendersi si è costruita una corazza. Ma nella nuova casa, con il tempo, comincia a scoprire il significato della gentilezza, della collaborazione e, soprattutto, del senso di famiglia.
Kurebayashi è un uomo buono, sempre con un sorriso sul volto e con un consiglio pronto, mentre Hiroki è un tipo meno paziente e un po' più brusco.
La Boulangerie Kurebayashi diventa un punto di ritrovo per chi ha bisogno di un luogo dove sentirsi al sicuro. Incontriamo, tra gli altri, uno sceneggiatore che esce raramente di casa, Sophia, che porta con sé un passato doloroso, e tanti altri personaggi. Non mi sono piaciuti tutti, alcuni comportamenti li ho trovati davvero difficili da giustificare, ma insieme ci mostrano un mondo variegato, pieno di persone che fanno errori, persone reali che non si comportano sempre nel modo giusto. Mi ha fatto tanta tenerezza il piccolo Kodama, la sua storia non è molto felice ma lui è un bimbetto che trasmette amore incondizionato e tanta dolcezza.
È un libro che parla di vita, di sacrifici, di piccole gioie, ma soprattutto ci porta in un luogo capace di trasformare dei perfetti estranei in un gruppo pronto a sostenersi a vicenda. Mi è piaciuto molto come il pane, un alimento che viene definito semplice, sia riuscito a unire tutte queste persone. E che fame, leggendo di quei dolci appena sfornati e immaginando il loro profumo!
Mi sono avvicinata da poco alla letteratura giapponese e devo dire che ogni volta che inizio una nuova storia riesce a sorprendermi e allo stesso tempo regalarmi ore piacevoli di relax.
L’autrice Noriko Onuma inizia la sua carriera come sceneggiatrice cinematografica,poi debutta come autrice di romanzi. Con 𝐋𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐜𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 si afferma come scrittrice di talento ,diventando una delle autrici più amate del Giappone.
La Boulangerie Kurebayashi è una pasticceria particolare,apertura solo dalle 23 alle 5 del mattino. Il suo proprietario il signor Kurebayashi è una persona con un dono inestimabile,sembra saper leggere nel cuore di chi entra, attraverso il pane che sforna.
Quando Nozomi è difronte alla pasticceria non entra solo per il buon profumo del pane appena sfornato o per la dolcezza dei dolci di cui ha sentito parlare. Nozumi cerca qualcuno. Rimarrà sorpresa perché sembra che quel posto la stesse aspettando e per la prima volta nella sua vita proverà cosa significa non essere soli e amati .
La scrittura mi ha conquistata fin da subito,perché diretta e semplice. Bellissime sia le descrizioni che la caratterizzazione dei vari personaggi,a partire da Nozomi,al proprietario della pasticceria ma anche del giovane panettiere Hiroki. Bellissimi poi i personaggi secondari che prendono vita capitolo dopo capitolo.
L’autrice ci ricorda l’importanza della famiglia che non è quella in cui nasci,ma quella che ti scegli. La famiglia è come un impasto che con i giusti ingredienti e il calore può diventare qualcosa di meraviglioso.
Un racconto,che permette di riflettere sul tempo e sulle responsabilità.
Apparentemente in Giappone c'è questo grosso filone dei romanzi su negozi speciali, "posti dell'anima", dove c'è di solito un proprietario o una proprietaria speciale, e qualcuno che ritrova il suo percorso smarrito. Un po' come l'esplosione di gialli e polizieschi, in Italia, dopo il successo di Camilleri con Montalbano. A volte le imitazioni riescono, ma non sempre. Qui siamo sulle due stelle e mezzo, lettura piacevole ma un po' svampita.
Il profumo caldo e avvolgente di pane fresco appena sfornato permea ogni pagina di “La pasticceria di mezzanotte”. Come il primo sole caldo di primavera, il romanzo accoglie il lettore, offrendo una sensazione di confortante familiarità.
Ogni descrizione, dai dolci fragranti ai rumori soffusi della pasticceria, è una carezza per i sensi. Come un rifugio di tranquillità, la pasticceria diventa il nido dove Nozomi, finalmente, può iniziare a sentirsi a casa. Un luogo che, come il pane che cuoce nel forno, cresce lentamente con una dolcezza e una forza che accolgono.
Un libro che consiglio a chi ama le storie di solitudini che si sfiorano, di notti che curano, di incontri che lasciano un segno lieve come zucchero a velo sul cuore.
Nozomi è una ragazza di diciassette anni che non ha mai avuto davvero un posto nel mondo. Fin da bambina è stata lasciata qua e là, come un pacco dimenticato: dai nonni, dagli zii, da chiunque potesse prendersi cura di lei al posto di una madre che sembrava sempre pronta a volare via. Una “mamma cuculo”, così viene descritta. Questa solitudine, questo sentirsi sempre un peso di troppo, le hanno costruito addosso una corazza fatta di silenzi e rabbia. Nozomi odia tutto e tutti, o almeno così sembra, ma è solo il suo modo di sopravvivere. Il suo modo di non crollare davanti a compagne di classe che hanno una casa, due genitori che le aspettano a cena, una madre che le ascolta. E forse, per la prima volta, sarà proprio in quella piccola pasticceria aperta solo di notte, tra il profumo di pane fresco e la presenza silenziosa di due uomini che la accolgono senza fare troppe domande, che Nozomi inizierà a sciogliere quel nodo alla gola che si porta dietro da sempre. Un nido, finalmente. Un luogo dove non deve più sentirsi di troppo.
Grazie alla calma silenziosa della pasticceria e alla presenza discreta ma costante dei due proprietari, Hiroki e Kurebayashi, Nozomi comincia lentamente a costruirsi una routine. Una cosa semplice, quasi invisibile, ma per lei rivoluzionaria: alzarsi, scendere le scale, sentire il profumo del pane, ascoltare i rumori della cucina notturna, fare le consegne, impastare.
E intanto, anche il buio che portava dentro si fa meno pesante. Il bullismo a scuola si attenua, forse perché lei stessa comincia a respirare un po’ meglio, a camminare un po’ più dritta. In quel microcosmo notturno fatto di lievito, silenzi e piccoli gesti gentili, Nozomi non è più solo una ragazza arrabbiata con il mondo. È una ragazza che, finalmente, sta trovando il suo posto.
E poi nella storia entra anche Kodama, un bambino di appena otto anni che vaga tra il giorno e la notte con lo stesso smarrimento negli occhi che aveva Nozomi. Sua madre lo lascia solo per giorni interi, lo chiude fuori casa, e lui, piccolo, affamato, dimenticato, finisce per entrare nella pasticceria e rubare del pane. Ma in quel gesto disperato, Kodama trova qualcosa di più grande: trova delle persone che lo vedono davvero. Hiroki, Kurebayashi e Nozomi non lo lasciano andare, non lo ignorano. Lo ascoltano, lo accolgono. E in questo abbraccio silenzioso fatto di brioche al cioccolato, pane caldo e parole non dette, si forma una piccola famiglia improvvisata. Una famiglia scelta, non perfetta, ma vera.
Nel corso del romanzo fanno il loro ingresso anche altri personaggi solitari, smarriti, in cerca di calore. Come Sophia, un’ex proprietaria di un locale notturno che ogni giorno si mette il suo rossetto rosa perla, si spruzza Chanel n. 5 e recita la sua formula magica per affrontare il mondo. O Madarame, uno strano personaggio a tratti inquietante per il suo strano hobby (Nozomi ti capivo benissimo)
E poi ci sono i capitoli finali dedicati ai due uomini della boulangerie. Scopriamo il passato del panettiere Hiroki, che segue una donna fino in Francia e dove la passione per il pane diventa la sua ancora di salvezza. E non dimentichiamoci di Kurebayashi, con cui apre la pasticceria e condivide un dolore. Due uomini legati da un amore perduto e da un sogno nuovo, che profuma di farina e di rinascita.
Nozomi è solo una ragazzina, cresciuta da quella che lei definisce una "mamma cuculo", perchè le ricorda l'abitudine di questi uccelli di deporre le uova nel nido di altri, e di far crescere ad altri i suoi piccoli. E lei è sola, proprio perche la sua mamma cuculo l'ha abbandonata a se stessa. Quando Nozomi arriva alla pasticceria di Kurebayashi, è diffidente, ma si rende presto conto che la gentilezza di Kurebayashi, e la precisione di Hiroki per lei sapranno di famiglia. La pasticceria è aperta dalle 23 alle 5 del mattino ed è frequentata da personaggi di ogni tipo, alcuni dei quali diventeranno fondamentali presenze nella vita di Nozomi: il "guardone" gentile Madarame, la ragazza trans Sophia, il piccolo Kodama, faranno parte della sua crescita.
Recensione: che dire...è il genere di libro che leggo di solito? NO Mi è piaciuto? cavolo, SI!! è una storia dolce e amara, fatta di storie che si intrecciano, personaggi particolari, che inizialmente sembrano quasi negativi per poi rivelarsi fondamentali nella vita di Nozomi. Per una lettrice immersiva come me, per cui è fondamentale poter immaginare cio che si legge, è perfetto, sono riuscita a vedermi nella pasticceria, a sentire il profumo del pane caldo e dei dolci. Lo consiglio assolutamente, anche se devo dire grazie alla lettura condivisa, perchè dubito che avrei scoperto questo titolo altrimenti
"Voglio che Kodama si fermi molto, che vada lentamente e che veda molte cose. Voglio che incontri e parli con tante persone diverse e che si prenda il suo tempo per crescere."🔖
Una delle cose che amo nei libri è scoprire i cibi che raccontano. Così non potevo non provare il melonpan, il pane dolce giapponese che ne "La pasticceria di mezzanotte" mi ha fatto venire fame già solo a leggerne. Chissà se Hiroki sarebbe fiero del mio risultato. ✨️
Nozomi, “ragazza cuculo”, cresciuta senza radici, costretta a spostarsi di nido in nido da una madre incostante, che spariva e ricompariva a suo piacimento. Un giorno viene mandata dalla sorellastra, che però non troverà; ad accoglierla saranno invece Kurebayashi e Hiroki, due uomini che hanno aperto una pasticceria notturna e che fanno dell’arte della panificazione la loro vita. Qui, incontrerà anche Kodama, Orie, Madarame e Sophia, ognuno con la propria storia da raccontare e intrecciare alla sua. 📖
Durante la lettura mi sono ritrovata spesso in contraddizione con alcuni personaggi, incapace di condividerne scelte e pensieri. Eppure, pagina dopo pagina, tutto trova un ordine preciso, fino a comporre un quadro armonioso, fatto di emozioni e profumo di pane appena sfornato. ⚘️
"Questo è per ringraziarti, Yōsuke, per avermi salvato a Parigi. Per favore, usa la metà del mio cuore come desideri." 🔖
🌙 Quando cala la notte e la città rallenta il respiro, una piccola panetteria prende vita.
Nel silenzio delle ore più intime, il profumo del pane si mescola a solitudini e speranze, a sogni infranti e nuovi inizi. È qui che, tra morbidi impasti e mani gentili, Nozomi — giovane donna, straniera al mondo e a sé stessa — trova un rifugio, nuove amicizie e, forse, una famiglia. La gentilezza discreta del signor Kurebayashi, l’energia silenziosa di Hiroki si fondono al dolce profumo di ciò che diventa cura, ascolto, piccoli gesti che conducono ad un lento e dolcissimo risveglio.
Ci sono libri che non urlano, non corrono. Ti prendono per mano in silenzio, come fa una carezza quando ne hai più bisogno. 𝐿𝑎 𝑃𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐𝑐𝑒𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑧𝑧𝑎𝑛𝑜𝑡𝑡𝑒 è uno di quei libri. È una storia di legami che si costruiscono piano, senza fretta. Di ferite che non spariscono, ma che diventano più leggere. Di famiglie che non si ereditano, ma si scelgono.
Un romanzo che, attraverso silenzi condivisi, ci ricorda che la gentilezza è una forma di cura, e che la solitudine non è mai definitiva.
All’inizio ero titubante, pensavo fosse la solita storia “da scaffale”. Invece mi sono lasciato trascinare piano piano, come quando entri in una pasticceria solo per guardare e finisci per assaggiare tutto. La scrittura è semplice ma sa toccare corde profonde, e la pasticceria diventa davvero un rifugio, un luogo dell’anima più che un posto fisico. I personaggi hanno ferite, solitudini, ma anche quella luce che ti fa credere che il calore umano possa cambiare le cose. E io, pagina dopo pagina, mi ci sono innamorato
Una pasticceria che è molto più di un negozio: è un rifugio. Un luogo fatto di persone e di cose che ti fanno stare bene.
Come il pane: “Il pane non è per le occasioni speciali, si mangia quotidianamente. Un buon pane che ti faccia sorridere ogni giorno rende la vita più bella.”
Forse anche questo libro è così: non ha bisogno di effetti speciali. Ti accompagna con semplicità, e ti fa stare bene.
Alla fine ti accorgi che ogni pagina, come ogni giorno, può avere qualcosa di speciale.
Libro che si lascia leggere molto piacevolm, pagina dopo pagina. In perfetto stile "giapponese", resti coinvolto nelle vicende dei diversi personaggi e non vedi l'ora di capire come andrà a finire....atmosfere ai limiti dell'onirico e storie molto reali. Assolutamente consigliato. Non vedo l'ora di iniziare il secondo romanzo della serie "La pasticceria di mezzanotte - La vacanza".
Leggere questo libero e scoprire che cita due posti dove sei stata anche tu a Tokyo, pura meraviglia. Un libro tenero che ti fa venire voglia di provare il melonpan, (ahimè non l'avevo assaggiato) tutti i tipi di pane e dolci.
Lo ha tradotto un’amica quindi parto già con un bias positivo. Poi parla di lievitati e io amo mangiare. Una storia di famiglie di elezione e non di nascita dentro una panetteria che apre e accoglie quando il resto del mondo sembra chiudersi
Un racconto leggero caratterizzato da personaggi unici nel loro genere e carattere. Una panetteria - pasticceria soggetta ad episodi fuori dal comune. Consigliato per chi non esige letture lunghe, complicate e soprattutto ha nostalgia dell'Oriente! ⭐⭐⭐⭐⭐
Scritto bene, con personaggi e personalità stravaganti e anticoncezionali. Come storia ha un buon potenziale, personalmente avrei preferito più introspezione da parte dei personaggi (Nozomi a parte).
Una trama sconclusionata, personaggi inseriti a caso e poco approfonditi, il tutto con uno stile di scrittura veramente elementare e poco coinvolgente.
Per quanto questi giapponesi possano essere libri tranquilli, in realtà in questo libro si può riflettere sul concetto (i concetti) di famiglia. Ben tradotto, risulta decisamente scorrevole.
3,5 l’inizio non mi ha preso, ed è molto difficile da comprendere. Alcuni comportamenti o commenti dei personaggi sono inspiegabili (non so se a causa della traduzione o della differenza abissale di cultura che non viene in alcun modo spiegata o edulcorata nella traduzione). Avrei dato di meno, ma alla fine si è risollevato sia per scrittura che per tematiche.