In un futuro non troppo lontano ciò che resta dell’umanità vive isolato all’interno del un’enorme residenza mobile costruita a imitazione del corpo umano. Il mondo esterno è diventato troppo pericoloso e anche la vita all’interno del rifugio risulta sempre più difficile. “Prima il Bodhi”. Questo è il motto che viene insegnato ai coloni fin dalla tenera età. Il governo impone che il singolo si sacrifichi sempre e comunque per il bene comune, non sono concesse libertà o seconde occasioni. Chi non fa la sua parte viene condannato a morte senza possibilità di difendersi. Nonostante i piani alti cerchino di far funzionare tutto alla perfezione, delle strane esplosioni minano la stabilità delle strutture e l’intelligenza artificiale che gestisce il Bodhi stesso invia messaggi ambigui ai suoi abitanti. Tra manutenzioni rischiose, persone da salvare e segreti sussurrati tra i corridoi, saranno l’ex meccanico Nick, la specialista Inara e la giovane Sinapsi Ary a sfidare i limiti imposti da un mondo spietato per garantire la sopravvivenza dell’umanità.
Età di lettura consigliata 16+. questo romanzo è il primo di una dilogia, romanzo NON autoconclusivo (libro 1 di 2).
È un palcoscenico piccolo, piccolissimo, quello che ospita lo spettacolo crudele che è Cuore di Ferro, prima uscita nella nuova dilogia creata da Azzurra Pasquali. Quel palcoscenico è il BODHI, un habitat artificiale dalle forme umane capace di ospitare – o intrappolare – migliaia di persone.
Il Bodhi (che abitanti la chiamano Ellie) appare immenso. Torreggia sullo scenario di una terra affascinante e invivibile, reclamata da una natura che non ha più bisogno dell'umanità. Chi potrebbe definire quel prodigio ingegneristico – allo stesso tempo affascinante come un'opera d'arte postmoderna e terrificante come una mostruosità brutalista – piccolo?
La risposta è nella relatività di quelle dimensioni. Gli abitanti del Bodhi conoscono solo la loro quotidianità. Hanno imparato a temere il passato, che pure non conoscono davvero, e a mettere al primo posto solo ciò su cui possono posare gli occhi e toccare con mano.
Il Bodhi è immenso, sì. Il Bodhi è microscopico. Come la cultura artificialmente ristretta che ospita.
Ogni abitante del Bodhi conosce il proprio ruolo nel mondo, vive in virtù del proprio compito e muore per il bene comune: la sopravvivenza di un microcosmo circondato da materiali sintetici sperimentali che fanno da ossa, carne e pelle del Bodhi. Ci sono le sinapsi, gli specialisti, i mecca, i soma... E una miriade di altre etichette che definiscono, incanalano, ammanettano tutti gli uomini, donne e bambini che respirano l'aria riciclata di una residenza mobile. Cuore di Ferro ci mostra uno scenario assolutamente terrificante nel suo utilitarismo. I tre punti di vista principali che seguiamo durante il romanzo percepiscono quell'utilitarismo con vari gradi d'accettazione. C'è che vive il Bodhi come una manifestazione crudele di una società dalle vedute troppo ristrette, ossessionata dal controllo e priva di ogni lungimiranza. Chi è reduce da un dramma personale tanto devastante da vivere quelle limitazione come una sorta di scudo dal dolore, al contempo causa e via d'uscita dalle pene di un cuore spezzato. E chi vuole crescere, provare, sperimentare con gli occhi grandi dell'adolescenza e l'incoscienza di chi deve ancora capire come funziona il mondo. Anche un mondo immenso e piccolissimo come il Bodhi.
Attraverso capitoli brevi, che si avvicendano a ritmo serrato e – di quando in quando – lasciano spazio a veloci scorci del passato, Pasquali affresca le forme decise e i colori scrostati di un universo da cui è impossibile distogliere lo sguardo. Un'opera d'arte che è un incidente sanguinoso sulla via del nostro futuro. Non dovremmo guardare. Non dovremmo trovarlo così affascinante. Eppure.
La storia di Cuore di Ferro è fatta di suggestioni semplici. Pasquali scrive solo ciò di cui abbiamo bisogno per comprendere l'avvicendarsi – e l'evolversi – degli eventi. Le concessioni a digressioni sul worldbuilding sono poche. Se è vero che la parsimonia con cui vengono distribuite queste informazioni innalza vertiginosamente il desiderio di sapere di più, a tratti l'assenza di dettagli è straniante. A dire il vero, non mancano mai gli elementi per comprendere il quadro generale del contesto e delle motivazioni dei vari personaggi. Ma un centinaio di pagine in più sarebbero state gradite. Forse però così avremmo avuto tra le mani un romanzo troppo distante dalla sensibilità di Pasquali, che già con Wild Hunt e Numbers ci aveva abituati a una grande sobrietà ed economia nell'uso delle parole e – in definitiva – del conteggio di pagine.
E dal punto di vista, senza dubbio privilegiato, di chi ha già letto anche il secondo romanzo posso dirvi che alla fine ogni domanda ha risposta. Il mistero di fondo viene sviscerato con cura, spesso in modi inattesi, e il doloroso cliffhanger che “chiude” Cuore di Ferro risulterà così più digeribile.
In definitiva, Cuore di Ferro è la storia dei primi passi che tre persone compiono verso l'accettazione di una verità elementare e difficilissima: il presente è una menzogna. Perché il passato è viziato. E il futuro è più che mai incerto.
È stato facile affezionarsi a Nick, Inara e Ary. Sono tre personalità distinte e ben delineate, le loro storie catturano con successo l'attenzione e la tengono in ostaggio fino alla fine. Leggiamo di conflitti personali e del modo in cui si riflettono sul più grande contesto culturale. Assistiamo a prese di consapevolezza dolorose e galvanizzanti. Viviamo set pieces dal respiro hollywoodiano e dal ritmo incalzante. Il tutto racchiuso in un packaging che merita una nota di riguardo: se potete, leggete questo romanzo in cartaceo. I valori produttivi sono altissimi.
Cuore di Ferro è un romanzo che merita attenzione ma non la pretende. Potrete leggerlo sotto l'ombrellone e godervi una distopia che ricorda, rielabora e rinfresca i grandi classici sotto lo sguardo della letteratura fantastica moderna. E se vorrete potrete indugiare sui dettagli: dai dialoghi interni alle descrizioni, dai gesti ai non detti. Cuore di Ferro contiene la prime righe di un messaggio di fondo potente e a tratti controverso – per vederlo nella sua interezza dovrete leggere anche il secondo romanzo – che invita alla riflessione su certe dinamiche umane e culturali che ci definiscono come specie.
A volte quelle stesse riflessioni potrebbero metterci a disagio. Ma non dovreste indietreggiare di fronte alle domande scomode che Cuore di Ferro offre. Abbracciatele.
È stata veramente una bella lettura! Nonostante sia un libro estremamente veloce e incentrato sulla trama, l'autrice riesce a costruire un background estremamente interessante senza appesantire la narrazione ( tutto questo in poco più di 300 pagine ). Appena finito ho avuto la necessità di comprare il secondo immediatamente.
Nota di merito a tutto il lavoro grafico dietro questo libro: veramente ben curato!
Uno dei libri migliori che ho letto quest'anno, Bodhi si aggiudica un posto d'onore nel mio cuore che brama distopici coraggiosi e innovativi.
La scrittura di Azzurra Pasquali mi ha portato un passo alla volta all'interno del Bodhi, con una maestria tale che temo che ogni commento che possa fare sulla trama di questa splendida distopia possa considerarsi spoiler. Bodhi è un libro incentrato sul POV di tre protagonisti, Inara, Ary, e Nick, che ricoprono ruoli diversi all'interno della società del Bodhi. Inutile dire che mi aspettavo da un libro simile un'attenzione importante sul vivere in società, ma le mie aspettative sono state addirittura superate. Temi come l'ambientalismo, il libero arbitrio, il rapporto tra comunità e singolo vengono affrontati con maestria dall'autrice che ci mette davanti ai conflitti vissuti dai singoli personaggi. Tutto ciò che viene narrato è importante, e la scrittura asciutta di Azzurra seleziona con chirurgica precisione momenti, dialoghi e scambi che diano visioni precise al lettore senza mai spiegare in maniera didascalica ciò che sta succedendo.
Ho percepito più volte l'atmosfera a volte claustrofobica del Bodhi, la sensazione di vivere in un formicaio dove ognuno ha il suo ruolo, e questa percezione si fonde e confonde con l'essenza più intima dei personaggi. Dove si ferma ciò che è giusto da ciò che è dovuto? Ciò che facciamo quanto definisce ciò che siamo? Questa e tante altre domande sono inevitabili durante la lettura di un romanzo che non dà assolutamente alcuna sosta: gli eventi si susseguono fitti, senza alcun momento morto. Nonostante i personaggi principali siano tre, un intero mondo si muove intorno al loro al punto che ho percepito questo romanzo come qualcosa di corale, in cui è estremamente difficile parlare di individualismo.
Ho apprezzato particolarmente la maniera curata e originale in cui l'autrice ha inserito alcuni flashback del passato, costruendo una vera e propria storia nella storia che non ha mai spezzato la narrazione, ma anzi l'ha arricchita di dettagli preziosi forniti sempre al momento giusto. Una tale capacità di padroneggiare il ritmo di un libro è una dote non da poco.
Non vedo l'ora di leggere il secondo volume di questa dilogia.
All’inizio mi ha intrigata molto l’ambientazione, l’idea dell’umanità superstite rinchiusa dentro ad una macchina gigante a forma di corpo umano mi ha conquistata sin dall’inizio. Dopo poco però il mio cervello ha lentamente abbandonato l’attenzione per il contesto e si è dedicata a personaggi e storia.
I personaggi sono molto originali e, sinceramente, i protagonisti mi sono piaciuti tutti. Non c’è un personaggio che risulti piatto o antipatico (eccetto uno, ma niente spoiler). Mi sono sembrati tutti ben costruiti e non vedo l’ora di leggere il secondo (uscito il 20 Gennaio) per poterli conoscere meglio.
Anche i plot twist della trama non li ho proprio visti arrivare, come non ho visto arrivare il finale tanto che, quando ho girato pagina e non ho trovato più niente, mi sono sentita mancare un attimo!
La trama è certo avvincente, ma non toglie del tutto lo spazio alla caratterizzazione dei personaggi e le loro storie individuali. Una distopia che mi ricorda un po’ quelle degli anni 2010 e serie come The 100 o Snowpiercer (ma senza la deriva trash della prima, come qualcunə faceva notare durante la chiamata di Spaghetty Fantasy).
la scrittura poi è curata e semplice, non è mai superficiale ma non si perde neanche in particolari inutili o descrizioni eccessive. L’ho trovata il perfetto accompagnamento del contenuto, che si concentra sull’introspettività dei personaggi senza eccedere; capace di portare avanti la narrazione da più punti di vista intrecciandoli bene tra di loro.
Sono rimasta molto entusiasta di questa lettura! Mi ha preso da subito e lo stile scorrevole e senza fronzoli mi ha aiutato ad andare spedita. La storia non si perde allungando il brodo, ma imposta bene come funziona il mondo già dalle primissime pagine, e la trama va avanti con un bel ritmo. La storia si divide in tre punti di vista, tre personaggi che si muovono in tre diversi settori (e ruoli) del Bodhi, e non hanno tutti lo stesso peso nella storia (credo che Inara sia più protagonista di altri. Non me ne lamento, è solo un dato di fatto), ma i loro caratteri e obiettivi vengono fuori in modo lineare, seguendo le azioni. Anche il worldbuilding non viene mai "spiegato" ma snocciolato a poco a poco. Oltre alla storia in sé, lungo il libro ci sono dei "Frammenti", registrazioni del passato che aggiungono un tassello dopo l'altro per spiegare come si è arrivati al Bodhi. L'ho trovato davvero molto interessante e ben fatto. Non veniva mai detto troppo, ma solo il giusto per farti venire la voglia di andare avanti e saperne di più.
Se vi piacciono le distopie, le atmosfere alla Horizon ma anche Evangelion, e/o se siete "figli" di saghe come quella di Divergent, questo è il libro che fa per voi. Non vedo l'ora di leggere il seguito!
Bodhi - Cuore Di ferro è il primo volume di una dilogia sci-fi/distopica scritta da Azzurra Pasquali. Il libro è scritto in terza persona e seguiamo i punti di vista di Ary (sinapsi di primo livello), Inara (specialista, acrobata) e di Nick (ex mecca ora Soma). Ho amato tutti e tre i personaggi principali, ben costruiti e caratterizzati, tre persone diverse tra loro ma per cui è facile empatizzare. Anche i personaggi secondari sono ben strutturati e ognuno ha il proprio posto nella storia, tra loro Dezan è quello che più mi ha colpita e che potrebbe diventare il mio preferito nel prossimo volume. L'ambiente che Azzurra ha creato mi è piaciuto tantissimo, belle descrizioni che non annoiano ma che fanno immaginare bene il luogo in cui ci troviamo. Leggere sul funzionamento del Bodhi sembrava un pó come vedere una puntata di "siamo fatti così" ed è proprio questa ambientazione che ha reso la lettura originale e interessante. Altro punto positivo del libro è la scrittura chiara, scorrevole e senza fronzoli dell'autrice che permette di leggere il libro in poco tempo e con facilità. Per non parlare poi dei colpi di scena e degli ultimi capitoli che fanno rimanere con il fiato sospeso e che mi hanno inchiodata alle pagine. Se cercate un distopico diverso dal solito allora questo libro è da non perdere!
”Accetta quello che ti capita, le coincidenze sono un messaggio del destino che ha in serbo qualcosa per te.”
🫀Quel che resta di un’umanità decimata dal misterioso e ronzante arrivo delle Vespre è costretto a vivere all’interno del Bodhi – un automa di dimensioni gigantesche che offre agli esseri ultimi umani tutto ciò di cui hanno bisogno a patto che ciascuno, senza eccezioni, rispetti regole rigide e necessarie che, talvolta, risultano persino crudeli.
🦾In quest’ambientazione insolita si svolge la storia di “Cuore di Ferro”, primo di due volumi, raccontata dalle voci di Inara, una Specialista, di Nick, un ex-Mecca, e di Ary, una delle Sinapsi che, dalla calotta, si occupano di prendere le decisioni più importanti.
🫀Inara, Ary e Nick sono tre personaggi indomiti, che mostrano come gli esseri umani non siano mai riducibili a essere delle macchine e che hanno il fascino dei ribelli. Mentre la penna di Azzurra Pasquali esplora in maniera inedita tematiche come il controllo dei corpi, della sessualità e della tecnologia – lanciando un’occhiata alla tossicità di certe, insospettabili relazioni – i protagonisti di questo splendido romanzo ci dimostrano come, a volte, bastino pochi passi per raggiungere la libertà.
🩵Consigliatissimo, uno dei romanzi più belli che abbia mai letto.
Questo è il secondo libro di Azzurra che leggo ed è il secondo che divoro in (letteralmente) un paio di giorni. Ma partiamo dall'inizio. Bodhi - Cuore di ferro è il primo libro di una dilogia sci-fi distopica e, devo essere sincera, è il primo sci-fi che leggo. All'inizio ero un po' titubante, la fantascienza non mi ha mai affascinata più di tanto ma, conoscendo già il modo di scrivere e di raccontare le storie di Azzurra, mi sono fidata e, che dire, a buona ragione! La narrazione è divisa in tre POV - Inara, Ary e Nick - ed è sviluppata in un modo tale che ti porta a scoprire le vicende un poco per volta. Tutto il libro è ambientato all'interno del Bodhi (o Ellie), una gigantesca residenza mobile costruita a imitazione del corpo umano ma, a partire da delle strane esplosioni e dal furto di un mortale veleno, si scopre che non tutto è perfettamente sotto controllo come si vuole far credere. È proprio a partire da queste strane esplosioni che il destino dei tre protagonisti si intreccia e si viene a scoprire che ci sono dei segreti all'interno del Bodhi di cui nessuno è a conoscenza e il mondo che viene insegnato ai coloni - Prima il Bodhi - prende un significato del tutto diverso. La scrittura di Azzurra è immersiva, ti porta a divorare le pagine senza neanche rendertene conto, complici anche i capitoli brevi; i personaggi non sono mai scontati, empatizzi con loro e impari a conoscerli un poco alla volta e, soprattutto, non sono mai banali ma sono scritti e pensati a 360°. Quindi, dall'ambientazione - del tutto innovativa e nuova (almeno per me) - alla caratterizzazione dei personaggi e allo stile di scrittura, fino alla cura dei dettagli (sia degli interni ma anche delle fanart) Azzurra si conferma una (meravigliosa) garanzia. Come scritto anche all'inizio, questo è solo il primo di una dilogia e io non vedo l'ora di leggere il seguito perché questo primo libro si è concluso con un cliffhanger (anzi più di uno) e io sono davvero molto curiosa di scoprire come andra a concludersi la vicenda di Ellie e dei suoi coloni.
Un distopico ambientato in un futuro in cui tutta la popolazione mondiale è costretta a vivere all’interno di “meccanismi” giganti di forma umana (da qui Bodhi) senza possibilità di poter uscire all’esterno. Ci sono diverse storie che si incrociano, e diverse trame che vengono portate avanti. I nostri protagonisti saranno 3: Inara, una specialista con un passato ingombrante, Ary, una giovane sinapsi con un potenziale gigantesco, e Nick, un ex meccanico, ora costretto a fare da soma. Il libro è strutturato in multi-POV, quindi abbiamo la possibilità di vedere le storie di tutti e 3 i personaggi e scoprire gli altarini di ogniuno di loro. Una delle cose che più ho apprezzato nel romanzo è stata la presenza di diverse sottotrame, si perché non c’è solo la discussione sul “si può vivere al di fuori del bodhi?”, ma anche altre mini-trame, alcune legate ai protagonisti e altre no, che hanno reso la lettura ricca e coinvolgente. Molto forte c’è anche il discorso legato al “classismo” (passatemi il termine) perché tutti i personaggi vengono allontanati e bistrattati per il tipo di lavoro che fanno: Ary viene soprannominata “la fusa” per il suo collegamento al Bodhi, Nick viene chiamato soma perché, per consegnare i pacchi, è caricato più di un mulo, e Inara viene trattata come una pallone gonfiata perché cerca di essere sempre la numero uno. La storia di Inara poi è quella che mi è rimasta di più nel cuore. Leggendo il suo personaggio, infatti, ci imbattiamo in una delle cose più attuali che potessi trovare: il discorso del valore della donna, del corpo della donna, e la questione della gravidanza e del portare avanti la specie. Da donna mi sono sentita molto vicino ad Inara, anche se il mio pensiero è diametralmente opposto. Non potersi sentire liberi di voler essere quello che si è mi ha distrutto l’anima.
Non dirò altro o rischio di farvi spoiler e non mi va. Sappiate solo che questo libro merita davvero tantissimo di essere letto ed è entrato a far parte di uno dei miei libri preferiti di quest’anno!
È il secondo libro di Azzurra che leggo e che dire? Stupendo! Se amate le atmosfere alla "Illuminae Files" e "Horizon Zero Dawn", questo libro fa assolutamente per voi. Anche stavolta worldbuilding costruito benissimo: non ho faticato a immaginare il bodhi in ogni sua parte; personaggi ben strutturati e caratterizzati. Ne ho amati e ne ho odiati e secondo me, quando in un lettore vengono suscitati questi determinati tipi di sentimento, vuol dire che lo scrittore sta facendo un ottimo lavoro. Inoltre, come già detto a lei, si vede una maturazione nel suo stile di scrittura che mi ha coinvolta ancora di più. Mi limito a consigliarvi ancora una volta di leggerlo. Non ve ne pentirete. Questa saga non ha nulla da invidiare alle pubblicazioni con CE, anzi, per molte cose è di gran lunga superiore e meriterebbe davvero di scalare le classifiche. 5 stelle meritatissime.
Un perfetto viaggio distopico con zero secondi di noia, grazie all' ottimo intreccio di personaggi e la comprensione del mondo molto tra le righe nel corso di tutto il libro.. Nessuno spiegone noioso Yeaaaah! Lungo la trama vengono in mente rimandi ad altre saghe famose, è abbastanza ovvio in questo genere (la rigida divisione sociale, il controllo centrale) ma non soffre di banalità, potrebbe tranquillamente diventare una nuova serie e già io ci spero... Ho già letto l'intro del secondo libro (che mi ha anche chiarito un paio di cose che mi ero in effetti persa, buongiorno) e via, si prosegue senza interruzioni!
La mia fantasia non aveva mai immaginato nulla di simile al Bodhi e questo mi ha meravigliosamente stupito. Azzurra Pasquali è, per la mia libreria, una nuova autrice che con la sua inventiva e il suo stile di scrittura è riuscita a stupirmi. La premessa di Bodhi "Cuore di Ferro" non mi è sembrata così accattivante tanto che ho tentennato nell'iniziarlo ma mi sono dovuto ricredere dopo pochi capitoli perchè sono stato travolto dalla particolare ambientazione e dalla struttura della società che si è creata all'interno di quest'arca di Noè per l'umanità dall'equilibrio precario, il Bodhi. Lo stile di scrittura mi è apparso semplice e scorrevole (sono uno di quelli che amano i capitoli corti) con delle fasi descrittive e riflessive che avrei preferito approfondire, alternate da situazioni frenetiche che si creano di volta in volta. La divisione dei capitoli nei punti di vista dei personaggi è una caratteristica che apprezzo e il fatto che ogni evento narrato dai vari punti di vista in qualche modo coinvolge tutti i protagonisti è un dettaglio che permette di amalgamare al meglio tutta la trama.
Sono stato così coinvolto dalla lettura che non ho trovato grossi difetti, se non un'accelerazione della narrazione troppo forzata nell'ultima parte (nelle 100 pagine finali). Mi è sembrato che, magari per esigenze di struttura, si è diminuita la fase riflessiva per focalizzare i personaggi sulla narrazione dei fatti creando in diversi punti azioni "troppo forzate" in confronto a ciò che si era letto prima, un cambiamento troppo repentino in alcuni comportamenti.
Se non avete letto questo romanzo, fatelo. Azzurra ha una penna fantastica, una scrittura fluida, capitoli brevi e scorrevoli, tanto da essere buoni come le caramelle: l’ultima non è mai l’ultima. Quando si dice avere tra le mani un libro di qualità: ben curato, dall' impaginazione con grafiche interne pazzesche, alla presenza di un glossario che mi ha aiutata durante la lettura, soprattutto all'inizio. Sì, perché Azzurra ti catapulta in questa avventura di botto e non si perde in un mucchio di informazioni inutili, e onestamente l'ho apprezzato molto. Ho trovato dei personaggi ben caratterizzati, anche i secondari, ma le mie preferite sono Ary, per la sua dolcezza e il suo coraggio; e Inara, per il suo carattere forte e allo stesso tempo fragile. Sogno un finale rosa tra lei e Shane (e io non sono amante del rosa, è tutto un dire), a me piacciono tanto questi due! Ma a parte i personaggi, ho adorato i temi affrontati. Ary e il controllo che cercano di avere su di lei, che si estende su tutti i coloni, ma a catturarmi è stata la mancanza di privacy persino nelle lettere che vuole inviare all’amica, il che equivale alla totale mancanza di libertà. Questo concetto ritorna con Inara, la sua corsa per non sentirsi più in pericolo e scoprire di non essere al sicuro da nessuna parte e con nessuno, la mancata possibilità di scegliere sul proprio corpo. Temi attuali e molto importanti che spingono a una riflessione attenta oltre che al dare manforte al personaggio. Loro non si arrendono e la loro resistenza l'ho percepita forte, probabilmente le adoro anche per questo motivo. L’ambientazione, così come è stata immaginata dall’autrice, è stata per me d’impatto e una novità e ho amato il come l'ha gestita. Sia da un punto di vista di società interna che si è venuta a creare, con tutta la sua gerarchia di status sociali, che le regole interne, anche i nomi degli spazi in cui si muovono i personaggi li ho trovati geniali. Altra cosa, non indifferente: le rivelazioni, la suspense, i momenti di tensione, Azzurra sa come farti battere il cuore da 0 a 100, farti stare lì col fiato sospeso per poi terminare il capitolo, lasciandoti con la voglia di volerne sapere di più ancora e ancora. Ho deciso di dare quattro stelle su cinque perché per una parte del romanzo ho riscontrato dei momenti lenti, inoltre a storia terminata ho percepito forte che fosse stata pensata come un unico romanzo. Sono consapevole del motivo, tuttavia avrei apprezzato se avessi avuto qualche informazione in più, che mi aspetto di trovare nel secondo libro. Questo però non deve fare passare il messaggio che la storia non mi sia piaciuta, al contrario. È stata una lettura godibile, un’avventura che non vedo l’ora di continuare. Quando ho finito il libro, avrei desiderato avere con me già il seguito per continuarne la lettura e non dover soffrire la pausa. Attenderò impaziente!
Bello tutto: la storia, la scrittura, i personaggi e le ambientazioni. Azzurra è riuscita a tenermi incollata sino all'ultima pagina e lasciarmi il forte desiderio di avere altre pagine o direttamente il secondo libro subito tra le mani. 😍🤩
Se siete in cerca di uno scifi diverso dal solito e che vi tenga incollat* alle pagine, Bodhi - Cuore di Ferro fa al caso vostro. Con i suoi personaggi ben caratterizzati, un'ambientazione incredibilmente delineata e la trama interessante e ricca di misteri, credo rientrerà tra le migliori letture del mio 2023!
Una storia scorrevole e intrigante, che è riuscita a intrattenermi e incuriosirmi. Mi è piaciuta molto l'ambientazione e il worldbuilding in generale. Un romanzo multi PoV con un buon ritmo, personaggi ben pensati e credibili e un bell'intreccio, di cui sono curiosa di conoscere il finale.
Una delle mie storie preferite POPSUGAR2024 - 19) A book set in the future Ho trovato questo primo volume veramente bello. La scrittura è molto scorrevole e non ti permette di staccare gli occhi dalla storia. Ho trovato l'idea interessante perché nonostante fosse un espediente che avevo già letto altrove è stato rielaborato in un modo molto nuovo. L'unica pecca che mi viene da riportare e che essendoci tre punti di vista ho sentito che uno avesse molto meno spazio.
Cuore di Ferro è uno di quei romanzo self-published che ti mostra con chiarezza quanto la linea qualitativa tra l’autopubblicazione e i romanzi editi tradizionalmente sia ormai superata. Dei libri che ho letto quest’anno questo è sicuramente il meglio confezionato e il più curato, nonchè quello che si è rivelato il più piacevole da leggere. La scrittura dell’autrice è estremamente fluida e mai fraintendibile, i dettagli che usa per dare vita al suo mondo non sono tanti ma sono posizionati con cura, i personaggi hanno una voce chiara e caratteri ben distinti. Questi ultimi, worldbuilding e personaggi, sono di gran lunga i maggiori punti di forza di questo romanzo, peraltro ricco di ispirazioni che l’autrice riesce a mescolare tra loro andando a creare una storia con una propria forte identità, che ti fa capire bene di cosa sia debitrice ma che non appare mai derivativa. Anche i temi di cui l’autrice vuole parlare sono inseriti nella narrazione con grande naturalezza ed emergono come conseguenza del contesto che ha imbastito, senza che nulla appaia mai forzato.
Passando ai lati negativi, sono perlopiù soggettivi ma ci spendo lo stesso qualche parola. Ho già elogiato il worldbuilding imbastito dall’autrice, tuttavia personalmente non ho molto apprezzato le idee dietro questo worldbuiling. Al di là del concetto che i nemici che minacciano un habitat che ha le sembianze di un corpo gigantesco si presentino un po’ come un virus, che mi è anche piaciuta, dei suddetti nemici non conosciamo nulla se non una backstory molto generica, e quasi lo stesso si può dire del bodhi, la cui origine è in parte raccontata con frammenti distinti dalla narrazione principale, il cui contenuto non mi ha entusiasmato. Inoltre, la copertina riporta chiaramente la dicitura “libro 1”, quindi mi aspettavo sì che il romanzo avesse un finale aperto, ma non che l’intera storia fosse solo un primo atto. Cuore di Ferro dà l’impressione di essere un unico romanzo diviso in due, ma al termine della prima metà si rimane con un certo senso di incompiutezza, e non aiuta che le rivelazioni che arrivano nel finale siano davvero prevedibilissime per chi ha familiarità con la wave ya scaturita da Hunger Games.
La sensazione di aver avuto solo un assaggio che mi ha lasciato il finale è quanto mi ha spinto a valutare Cuore di Ferro con 4 stelline invece di 5, ma credo che il mio apprezzamento per l’opera sia destinato ad aumentare (ancora di più) con l’uscita del volume conclusivo. Resta vero quando ho detto nelle prime righe, questo è uno di quei romanzi da prendere in mano se si vuole dare o ridare fiducia al panorama fantastico italiano E agli autori e autrici che scelgono di autopubblicarsi.
Ci troviamo in un futuro distopico dove ciò che resta dell'umanità è contenuta nel Bodhi, un gigantesco automa con delle fattezze umane. Vige una società brutale, schematica, incapace di avere lungimiranza per il futuro, uno schema che riduce il singolo individuo a un'altra macchina più piccola di quella in cui è contenuto, con il solo scopo di prodigarsi per il bene comune. E finire con un chiodo nel cervello a 65 anni. Ma, tra di loro, abbiamo chi non accetta passivamente questo destino...
La ribellione al sistema permea sempre le opere dell'autrice. Come in WH avevamo la ribellione a una regina tirannica, in Numbers a una società avversa ai mutati qui abbiamo nuovamente uno schema che vuole incanalare la vita dell'uno in una singola direzione. E i protagonisti ci dimostrano che basta scavare un piccolo solco per deviare per sempre il corso di un intero fiume.
Cuore di Ferro è la scelta giusta se cercate un romanzo adrenalinico, dal ritmo serrato e con una buona componente scenografica. La scelta di seguire gli Specialisti del Bohdi, ha dato al romanzo quel particolare retrogusto da serie tv statunitense, dove si vede scendere in campo una squadra di soccorso e si assiste all'evoluzione delle loro vicende private. Ho molto apprezzato questa peculiarità, a mio avviso il modo migliore di mostrare tutto il Bohdi senza inutili spiegoni che avrebbero rallentato la narrazione.
Dal punto di vista tecnico, devo dire che Azzurra migliora sempre più a ogni libro. Lo stile di questo romanzo ci permette di immergerci completamente negli eventi e nelle sensazioni dei personaggi, e crea un'atmosfera davvero fantastica.
Il finale è illegale, io vi avviso. Non mi resta che augurarmi che Azzurra ci faccia presto dono della seconda parte che, sono sicura, sarà anche meglio della prima
Bodhi è scritto da un’autrice dalla tecnica solidissima, e si vede. Il bilanciamento tra azione e interiorità dei personaggi è ben mantenuto per tutto il libro, e i destini apparentemente slegati del cast principale si intrecciano in modo tanto sorprendente quanto impeccabile nel climax finale, attraverso scene d’azione vivide e incalzanti.
La complessità del mondo che Azzurra Pasquali ha costruito mi ha lasciato a bocca aperta, evocando dai miei ricordi adolescenziali una sorta di mix tra i film apocalittici/focalizzati su disastri che erano una tappa obbligatoria della maratona televisiva estiva e gli amatissimi anime con i mecha. Il risultato è un “Gattaca-incontra-Evangelion-incontra-Inferno di Cristallo” che sono curiosissim* di continuare a seguire nel prossimo romanzo.
Personaggio preferito: Inara, perché le donne determinate e ambiziose sono il mio tallone d’Achille (il nome è per caso un omaggio a Firefly? Se è così, la amo ancora di più). Ora che conosco il motivo che muove le sue azioni non vedo l’ora di vedere cosa il seguito della dilogia ha in serbo per lei.
Unico, lieve appunto che mi sento di fare: il trope Bury-Your-Gays che vediamo subito al principio del libro. Capisco perché è stato inserito. Capisco che si incastri con la trama. Ma personalmente mi piacerebbe vederlo usare sempre di meno come espediente narrativo.
Nel complesso comunque si tratta di un romanzo eccellente che fa onore al self-publishing italiano.
Come vedete in foto è quella di "Bodhi - Cuore di ferro", il primo volume della nuovissima dilogia distopica di Azzurra Pasquali 🔥
Ho amato così tanto questo libro che ci ho dovuto (e voluto) scrivere anche un post nel blog perché merita tantissimo!
Se vuoi regalarti una storia ben scritta, piena di colpi di scena e con personaggi indimenticabili - si Nick e Inara parlo di voi due 💞 - trovi disponibile, a partire dal 17 luglio, il cartaceo in versione flessibile e cartonata e l'eBook.
Se sei abbonato a KU lo trovi pure lì: insomma non hai scuse per non tuffarti all'interno di questo enorme Bodhi, una enorme macchina semovente dall'aspetto umano di nome Ellie.
È stato un piacere re-immergermi in pagine scritte da questa autrice, già avevo amato "Wild Hunt" e avevo pochi dubbi in merito alla forza che anche quest'opera avrebbe avuto.
È stato difficilissimo non potertene parlare prima: ora finalmente posso però gridare che mi è piaciuto da impazzire!
Grazie mille ancora all'autrice e alla passione con cui ha curato nei minimi dettagli la narrazione e la grafica interna, ottima la scelta dell'illustrazione di Giulia Calligola per l'artwork di copertina!
🫀 E se quel che rimane dell’umanità vivesse dentro un’astronave a forma di corpo umano? Dove ci sono regole di comportamento ferree, e ognuno sa qual è il suo posto? Questo è il Bodhi, ed esiste perché la Terra è inabitabile.
⚙️ Tre sono i protagonisti di questa storia: Inara, una determinata poliziotta, Ary, una pilota molto in gamba, e Nick, che fa il postino in seguito a un licenziamento. È con loro che scopriamo che il Bodhi è in condizioni disastrose, e che c’è una verità di cui nessuno vuole parlare.
🫀 Con un ritmo velocissimo e una gradita assenza di eccessive spiegazioni, l’autrice disegna molto bene il clima post-apocalittico. Richiama The100 e The Expanse, due serie a cui sono affezionata, e con l’aggiunta dei frammenti del passato è capace di fornire ottime colonne portanti alla storia.
⚙️ “Una storia di persone”, la definisce l’autrice. Ed è così. Ma è anche una storia di dettagli: il testa o croce, le cinghie di ancoraggio, il sistema di guida. Di questo mi è piaciuto tutto. A volte ho solo sentito un po’ scricchiolante la scrittura, come se il ritmo si perdesse, mosso da una specie di furia.
Rispetto ad alti libri dell'autrice che ho letto ci ho messo un pochino di più ad ingranare nella parte iniziale, ma è riuscito a coinvolgermi maggiormente dal 50% in poi. Un altro ottimo distopico con un multipov egregiamente gestito che non vedo l'ora di portare avanti con la lettura del secondo e ultimo capitolo.
#RECENSIONE - assieme al gdl di @spaghettyfantasy abbiamo finalmente indagato un romanzo che verte di più sul fantascientifico, puntando tutto su 'bodhi: cuore di ferro' di azzurra pasquali. una storia originale, che mi ha portato indietro al passato, quando nel 2010 volevamo il tatuaggio di tris, ma andiamo avanti... - questo libro ha talmente tanti pregi che persino i difetti vengono messi in secondo piano: una scrittura meravigliosa che scorre tranquillamente, dei personaggi che catturano il tuo cuore, ma soprattutto tematiche quali l'ambientalismo, il femminismo e mi sento anche di dire politica trattati con una delicata crudezza che fa aprire gli occhi e riflettere su elementi che possono sembrare 'banali', ma tali non sono in un periodo dove sembra di rivivere le stesse cose. - inara ha subito catturato il mio amore: una donna che vuole raggiungere il suo obiettivo, ma viene sempre messa in secondo piano a causa del suo fidanzato e sua madre, che prenderanno delle scelte al posto suo. ma in generale tutti i personaggi sono ben caratterizzati, diversi l'uno dall'altro e con una propria personalità (cosa non da tutti, oggigiorno, dunque ne decanto le lodi). l'unico difetto che mi ha rallentato nella lettura è, ahime, la lentezza per una buona prima metà della narrazione.
Cuore di ferro è una delle migliori letture dell’anno, uno di quei libri che lascia il segno. Scorrevolissimo e dal ritmo ben bilanciato, incalzante e ai limiti della tachicardia nelle scene d’azione e più quieto (per modo di dire 👀) quando occorre.
Già dal prologo e dal capitolo 0 veniamo catapultati all’interno del Bodhi, un gigantesco corpo di ferro, che rappresenta l’unico riparo e possibilità di sopravvivenza per l’umanità, dopo l’arrivo delle Vespre.
La ricostruzione degli eventi che hanno portato alla situazione attuale avviene tramite una sorta di reportage con frammenti audio, registrazioni video e scambi di messaggi inseriti con uno stile e una grafica curatissimi ed efficaci. Trovo che l’autrice sia stata bravissima a dosare le informazioni durante la lettura, considerando anche l’originalità del world building e i tanti termini specifici riguardo la vita nel Bodhi.
Vita tutt’altro che sicura, come i protagonisti testano sulla propria pelle. Nick è un ex mecca tecnico riassegnato a SOMA, Ary è una giovane e prodigiosa Sinapsi pronta a collegarsi con l’IA del Bodhi per monitorare il suo stato di “salute” e indirizzare i lavori necessari per la manutenzione, Inara è una specialista della squadra 36 che compete con Shane per entrare nella Selezione.
Come già per Wild Hunt e per Numbers, Azzurra ha la fenomenale capacità di far vivere a personaggi primari e secondari situazioni in cui viene naturale identificarsi e nel corso del romanzo le emozioni e i colpi di scena sono davvero dietro l’angolo 😱
Mi si è stretto il cuore per la bontà di Nick, ho tremato con Ary quando ha iniziato a comprendere la realtà dei piani superiori, mi sono infiammata assieme a Inara quando hanno calpestato la sua volontà, ho tifato per Shane mentre correva per salvare la propria vita e quella della nemica/amica.
La parte finale tiene letteralmente incollati alle pagine e all’ultima riga… pregherete di avere subito il secondo volume 🔥 (Info di servizio: uscirà a gennaio 👀)
Se lo avete letto, qual è il vostro personaggio preferito? E perché proprio Shane? No, non è vero, il mio cuore appartiene a Inara, anche se Shane è il tipo di personaggio che io ADORO. Se non lo avete ancora letto, fatelo, assolutamente.