Primo Levi, reduce da Auschwitz, pubblicò "Se questo è un uomo" nel 1947. Dal 1958 viene continuamente ristampato ed è stato tradotto in tutto il mondo. Testimonianza sconvolgente sull'inferno dei Lager, libro della dignità e dell'abiezione dell'uomo di fronte allo sterminio di massa, "Se questo è un uomo" è un capolavoro letterario di una misura, di una compostezza già classiche. È un'analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.
L'avevo letto da ragazzino. Rileggerlo mi ha provocato la stessa enorme emozione. Un libro che è un pugno nello stomaco dato con una compostezza e un'educazione, sì è la parola giusta, d'altri tempi. Quest'uomo, proprio attraverso il suo tono pacato, riesce a sottolineare in modo straordinario il suo essere appunto uomo, un individuo con una grande sensibilità umana, sbattuto sul fondo nel tentativo di cancellarlo. Un libro che dovrebbe essere in ogni classe delle nostre scuole.
4.5* "I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere... Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ossia i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà"
Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi.
Pois si, se estar como está a xentiña deste libro é ser un home... Eu lin o libro na súa lingua orixinal, o italiano, pola edición de Super ET, en tapa branda sen solapas e de 170 páxinas. O italiano non é a miña lingua nativa, polo que pido disculpas se dou algunha mostra de incomprensión. Se questo è un uomo conta a historia real do seu autor, Primo Levi, un químico italiano xudeu, dende que é prendido polos nazis e levado ó campo de exterminio de Auschwitz ata que os rusos toman Polonia e os liberan. É unha historia dura, e saber que foi real... Normal que o coitado de Primo se suicidase despois de escribila, co que tivo que pasar nese lugar infernal... Recomendado para quen queira aprender sobre o Holocausto.
"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate." Una lettura straziante, ma doverosa. Questo è un libro che dovrebbe essere in tutte le scuole, perché i giovani d'oggi, come ha confermato lo stesso Primo Levi, devono ricordare cosa è accaduto, devono sapere fin dentro ai dettagli che in questa vita nulla è certo, che oggi hai una casa e domani potrebbe spuntare un nuovo Hitler che te la toglierà. La conoscenza è potere, la verità vince su tutto.
Avevo letto in precedenza un altro racconto sull'esperienza nei lager dello psichiatra Austriaco Frankl "l'uomo in cerca di senso", e rispetto a quello Primo Levi descrive minuziosamente i fatti accaduti dalla sua cattura fino alla cosiddetta Liberazione. Si legge in fretta, alla fine si vorrebbe sapere cosa avviene dopo, il racconto è lucido, segue una successione cronologica, ordinata. Torna alla mente il film La Vita è Bella di Benigni, essondosi ispirato oltre ad altre cose, penso anche per il titolo alle parole del testo.
Ho letto questo libro fa cerca di 30 anni in inglese, ma questo ha servito solo per sapere l’argomento e che mi era piaciuto molto. Come non ho molto tempo per leggere, ho ascoltato tutto l’audiolibro letto da Lorenzo Pieri e con l’applicazione Speaker (ed al 70 percento de la velocità normale, per capire quasi tutto!).
É un libro da leggere, da ascoltare ad alta voce e da divorare tutto d'un fiato. É intenso, pieno di emozioni, di momenti bui e dolorosi. L'esperienza personale dello scrittore ti fa temere di voltare pagina e di addentrarti nell'oscurità della mente umana, perversa, opportunista e spietata. Una lettura necessaria per chi vuole riflettere su un periodo storico difficile da dimenticare.
Non ci sono parole per catturare il momento in cui un uomo smette di essere tale e diventa un mostro, non c'è cuore che può reggere l'istante in cui si comprende che si è un numero e forse anche meno di quello
Un romanzo gentile nella tragicità vissuta. Il narratore, pur rendendo su carta le atrocità vissute, mantiene un'elegante dei toni commovente. Un libro che oggi più che mai deve far riflettere su quello che è accaduto e sta accadendo...
Drammatico e intenso, un racconto devastante della follia umana. E, riflessione da etologo e animalista, è ciò che facciamo tutti i giorni a miliardi di animali.
Fa male, ma è assolutamente da leggere. È incredibile il modo in cui Levi ha raccontato ciò che ha vissuto. Una cronaca apparentemente distaccata che colpisce ancora di più. Imperdibile
[...]La scrittura di Levi è chiara e razionale, ma questo non gli impedisce di utilizzare al meglio il suo naturale talento e l’affetto per le umane lettere, rimuovendo la passione. Tutto il resto è fatto di cose. Se non fosse per il taglio narrativo e l’intenzione di voler essere una storia che si può raccontare e raccontare ancora, Se questo è un uomo resterebbe come freddo resoconto, quasi lucido e distaccato. Si propone come analisi sintetica di un esperimento sociale perché non c’è più spazio per il patetico, la commozione, il pianto, la sofferenza trasmessa al lettore. Le donne e i bambini sono scomparsi all’inizio del libro, e così i deboli. Non ci sono più lacrime per piangere, le ghiandole lacrimali sono disseccate come i ventri e le carni. Gli uomini sono stati reificati: dopo il ritiro delle SS dal campo, Levi fruga tra le baracche per cercare strumenti e cibo; dentro un magazzino c’è un cadavere, che in quanto tale viene incluso nell’inventario dei ritrovamenti come se fosse – perché quella è ormai la sua essenza – non un morto, ma una cosa senza valore, trascurabile. [...]
This is a must read (in the English translation also!) I cannot express how well-crafted the language is and how I have been left still unable to comprehend the horrors that these victims had to endure in the concentration camp. As Levi says, even if we can never understand what happened, we need to at least try.