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En cualquier caso, ningún remordimiento

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Ambientada en el París de comienzos del siglo xx, el protagonista de En todo caso, ningún remordimiento es un personaje real: Jules Bonnot. Chófer de Arthur Conan Doyle, anarquista, obrero metalúrgico, soldado, apasionado de las armas y los motores, Bonnot sufre en sus carnes todos los reveses de una sociedad injusta y clasista. tanto es así, que organiza una banda de dandis forajidos, pioneros en el uso del automóvil como medio de huida, que asaltan bancos para financiar el ideal libertario. Bonnot y los suyos se ganan las simpatías de las clases populares francesas, que ven en ellos a sus vengadores frente a los abusos de la burguesía, mientras la Prefectura los declara el enemigo público número 1 y se consagra a aniquilarlos.

Con un estilo cuidado y poético y una documentada ambientación histórica, Cacucci articula un argumento que va ganando en intriga e intensidad paulatinamente, rayano en la novela de aventuras, hasta el apoteósico final de este rebelde romántico, acorralado por centenares de policías y militares.

Cuando en 2012 los estudiantes italianos se movilizaron en defensa de la enseñanza pública, portaban grandes cubiertas de libros imprescindibles en su educación, a modo de escudos con los que «protegerse» de los ataques del Plan Bolonia: allí, al lado de La República, de Platón, o La Peste, de Camus, estaba In ogni caso nessun rimorso, todo un clásico moderno.

400 pages, Paperback

First published January 1, 1994

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594 people want to read

About the author

Pino Cacucci

151 books87 followers
Pino Cacucci (Alessandria, 1955) è uno scrittore, sceneggiatore e traduttore italiano.

Cresciuto a Chiavari, si è trasferito a Bologna nel 1975 per frequentare il DAMS. All'inizio degli anni ottanta è vissuto per lunghi periodi sia a Parigi che a Barcellona. In seguito viaggia molto in America latina e soprattutto in Messico dove ha abitato per lunghi periodi.

Ha pubblicato finora numerosi libri di narrativa e saggistica. Pone in risalto personaggi storici non vincitori, sommersi e nascosti dalla Storia ufficiale. Come posto in evidenza dallo stesso Autore nell´Opera "In ogni caso nessun rimorso”, la Storia viene scritta sempre dai vincitori ed i suoi protagonisti perdono, come conseguenza delle loro azioni tutto: battaglie, lavoro, amici, ideali, la loro stessa vita, tranne la dignità, ma con l'aggiuntiva sfortuna di vivere in un'epoca in cui la dignità stessa era l'ultima delle qualità necessarie per passare alla Storia.
Particolarmente intensa è anche la sua attività come traduttore.

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Displaying 1 - 30 of 42 reviews
Profile Image for paper0r0ss0.
651 reviews57 followers
September 1, 2021
Una vita controvento. A volte tutto, sin dalla piu' tenera eta', per qualcuno sembra andare per il verso sbagliato. Se poi questa tendenza e' in realta' il frutto avvelenato della costrizione sociale, della coercizione statuale, ecco che l'individuo ne rimane schiacciato. E' la possibilita' di scelta che viene a mancare: il proprio lavoro, le proprie idee, in definitava la propria vita, diventano indisponibili. L'incarnazione della ribellione anarco-individualista a questa struttura assume, a cavallo tra il XIX° e il XX° secolo, le fattezze di Jules Bonnot. Una scelta estrema, disperata e violenta, come violenta e' l'offesa portata alla liberta' dell'individuo. Morta e sepolta ogni speranza di far saltare il banco, di imprimere alla societa' intera un moto rivoluzionario che ridia fiato alle speranze comuni, che spezzi le catene, non resta che l'azione fine a se stessa, simbolica, senza una vera finalita' strategica, violenta quanto forse inutile e spesso ingiusta. Aldila' del ragionamento socio-politico (da fare altrove), Cacucci riesce a rendere in maniera esemplare (e sorprendente per molti) quali e quante sofferenze, violenze, sopprusi, abbiano sofferto le generazioni che ci hanno preceduto. Non molto tempo fa, qui in Europa, non su un altro pianeta, diritti che diamo oggi per scontati e spesso siamo disposti a sacrificare per inerzia e dabbenaggine, sono costati letteralmente lacrime e sangue. Bella lettura di rabbia e passione.
Profile Image for Corto Maltese.
99 reviews38 followers
April 17, 2018
"Εξέγερση" μουρμούρισε ο Ζίλ. Εξέγερση, όχι επανάσταση. Κάθε προσπάθεια να αντικατασταθεί μια αντιδραστική κυβέρνηση από μια επαναστατική, σκέφτηκε, σίγουρα θα άφηνε στη θέση τους τους καταπιεστές, αν όχι ως τέτοιους, σίγουρα όμως ως μεθοδολογία της καταπίεση. Το κράτος μπορεί να μεταβάλει τους στόχους του, όχι όμως τα μέσα του.
Το βιβλίο περιγράφει με ντοικιματερίστικο-σπιντάτο τρόπο την ξέφρενη πορεία προς το μοιραίο του Ζιλ Μπονό και των αναρχικών συντρόφων του στον αγώνα τους εναντίον τους κρατικού τέρατος και τους πάντα παρόντες σε κάθε εποχή μικροαστούς-δοσάδες-παρακρατικούς....κυρ Παντελήδες...

"Εμείς οι λίγοι....
Είμαστε εμείς, οι ονειροπαρμένοι τρελοί της γης...
Με τη φλογισμένη καρδιά και τα έξαλλα μάτια...
Είμαστε οι αλύτρωτοι στοχαστές και οι τραγικοί ερωτευμένοι...
Χίλιοι ήλιοι κυλούνε μες στο αίμα μας...
Κι ολούθε μας κυνηγά το όραμα του απείρου...
Η φόρμα δεν μπορεί να μας δαμάσει...
Εμείς ερωτευτήκαμε την ουσία του είναι μας...
Και σ΄όλους μας τους έρωτες αυτήν αγαπούμε...
Είμαστε οι μεγάλοι ενθουσιασμένοι κι οι μεγάλοι αρνητές...
Κλείνουμε μέσα μας τον κόσμο όλο και δεν είμαστε τίποτα απ' αυτόν τον κόσμο...
Οι μέρες μας είναι μια πυρκαγιά κι οι νύχτες μας ένα πέλαγο...
Γύρω μας αντηχεί το γέλιο των ανθρώπων..."

Είμαστε οι προάγγελοι του χάους...
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews465 followers
September 9, 2020
Storia di un anarchico d'altri tempi di prima (ma anche dopo) del motore





La scrittura di Cacucci non mi è piaciuta: o gli era morta la maestra il giorno in cui a scuola dovevano imparare a fare i riassunti, o era assente, o proprio non ha il dono della sintesi; il che non sarebbe necessariamente un difetto, come qualcuno faceva notare, se non fosse che, a mio parere, scrive anche male, o almeno non scrive in maniera per me piacevole; la storia sarebbe anche interessante, quella di Jules Bonnot anarchico francese agli inizi del secolo scorso, ma ne narra le gesta con una scrittura piana, eccessivamente didascalica e sempre in bilico tra retorica ed eccesso di pathos.
E poi, come dicevo, lungooooooooo (e noioso)! Vabbe' che ha voluto tentare la strada del romanzo documentato, ma non era necessario infilarci proprio tutto quello che aveva letto :-)

Per rifarmi, ad un certo punto, visto che l'argomento mi sarebbe anche interessato, sono andata a cercarmi Ormai è fatta! di Horst Fantazzini, anarchico bolognese degli anni Settanta, nella speranza di trovare una storia più vera e meno infarcita di eccessivi sentimentalismi: per fortuna l'ho trovata.



Non c'entra molto, ma alla fine di tutta questa storia mi sono trovata a canticchiare questa canzone qua.
Profile Image for Post Scriptum.
422 reviews120 followers
December 10, 2014
Jules Bonnot a 15 anni inizia a lavorare in fonderia. Malpagato e maltrattato, per lui che detesta le ingiustizie inizia il dramma che lo porterà alla tragica fine.
Jules fa aprte degli ultimi, quelli che nascono con il marchio indelebile della povertà. Operaio come suo padre e come tutti i Bonnot.
Jules è anarchico, sogna un mondo diverso. Legge e riflette. Incontra compagni. Nascono e crescono idee e sogni. Con i compagni organizza e partecipa a scioperi e lotte. Vuole un mondo equo e giusto, una vita dignitosa per tutti. È forse troppo?
Ma il potere non può permettere che dei miserabili abbiano certe pretese. E soprattutto che diffondano come il peggiore dei virus certe idee, per esempio di libertà.
Figurarsi! Da combattere come mostri coloro che azzardano attentare il potere. E se l'opinione pubblica decide che sei un mostro pericoloso, da quel momento tu lo sei e devi essere emarginato prima, sconfitto poi. Con qualunque mezzo.

"Era la felicità che avevo inseguito per tutta la vita, senza esser capace neppure di sognarla. L'avevo trovata, e scoperto che cosa fosse. La felicità che mi era stata sempre negata..."

"Avevo il diritto di viverla, quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti... Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, ma in ogni caso nessun rimorso..."

La felicità l’aveva intravista, così come aveva intravisto il mondo che si apriva là, oltre il vicolo che odorava di fango e di miseria.
Quando la disperazione presenta il conto ai disperati bisogna riuscire ad andare oltre. Oltre le parole e oltre i fatti. Si lascia il mondo, si penetra il vicolo maleodorante camminando nel fango, respirando miseria e soprusi. La rabbia brucia come un fuoco che si alimenta senza tregua. Si respira a fatica sotto il peso dell’oppressione. Il dolore è lancinante, quel dolore che “ha un confine”, oltre il quale “ci sono solo due strade: il rifugio nella follia o la gelida indifferenza". Superato quel confine ci si sente come Jules.

Questo libro è una porta che si apre direttamente sul dolore. Issiamo la bandiera della dignità, combattiamo i soprusi. Altrimenti sarà davvero peggio per tutti.
Profile Image for Aonarán.
113 reviews75 followers
April 14, 2008
I read this book while hitching and stranded in a small town in Ohio. It was pouring rain, and I alternated between the front of a BP/McDonalds slowly getting soaked and the side of the interstate where I was completely drenched by the mist of passing 18-wheelers despite my rain suit.

I liked this better than Larry Law's The Bonnot Gang, and I think it does a much better job of letting us know what the gang was like, despite (or maybe because of) this being a fiction and the other a non-fiction.

I feel like in order to understand what Cacucci's getting at and how Jules and Octave and Andre and the others felt, you really have to be at some of your lowest. Cacucci did an excellent job of narrating the beautiful potential there is in the world and what it's like when it's ripped away from us.

4.3

Profile Image for Elena.
122 reviews24 followers
March 16, 2020
"Non chiedevo granché. Camminavo con lei al chiaro di luna nel cimitero di Lione, illudendomi che non vi fosse bisogno d'altro per vivere...
Era la felicità che avevo inseguito per tutta la vita, senza essere capace neppure di sognarla. L'avevo trovata, e scoperto che cosa fosse. La felicità che mi era stata sempre negata...
Avevo il diritto di viverla, quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti... Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, ma in ogni caso nessun rimorso..."
Profile Image for Jaya Casini.
34 reviews1 follower
February 27, 2024
In ogni caso nessun rimorso

“ Il dolore ha un confine, una barriera. Oltre quel limite, ci sono solo due strade: il rifugio nella follia o la gelida indifferenza.”

Cacucci si spinge in una ricostruzione romanzata delle gesta, della vita e della lotta di Jules Bonnot nella Francia anarchica degli inizi del 20esimo secolo.
Vestendo i panni del romanziere, dello scrittore, diversi da quelli del Cacucci giornalista per stile, prosa e poetica, ci racconta della resistenza, della rabbia e del desiderio di rivoluzione sociale.
Un libro che procura una stretta al cuore ad ogni pagina.

Profile Image for Riccardo Cecchini.
4 reviews4 followers
March 13, 2014
Jules Bonnot una vita estrema! Pino Cacucci, scrittore, sceneggiatore e traduttore, scrive, e la Longanesi Editrice di Milano pubblica nel 1994, “In ogni caso nessun rimorso”, per poi essere ripubblicato prima da TEA e poi da Feltrinelli nel 2001. Cacucci autore anche di Outland rock (1988), Puerto Escondito (1990), La polvere del Messico (1992), Ribelli (2001) premio Fiesole e gli ultimi, Sotto il cielo del Messico (2009) e La giustizia siamo noi (2010). Federico Fellini disse di lui: «Cacucci è un artigiano, un costruttore di trame, di atmosfere e di personaggi.» E' una storia a tinte cupe, con tanta povertà, disprezzo e prepotenza sociale, che nasce cresce e si sviluppa nei sobborghi francesi. Si la Francia, Jules la gira per lungo e per largo, cercando inutilmente stabilità e tranquillità. Quella tranquillità che gli viene strappa sempre sul più bello, sempre e soltanto per il suo impegno, la sua idea e il suo modo di vedere il mondo, molto distante dalla massa, è nell'Anarchia che Jules cerca rifugio. Abbandonato ed allontanato anche dai suoi “compagni”, diventa il nemico pubblico della Francia tutta. Un uomo, un anarchico, un bandito alla ricerca spasmodica della felicità, di un barlume di normalità che il mondo e il sistema gli frantumava ad ogni flebile apparire. In modo morboso per un intera esistenza ha tentato di colpire, senza fare prigionieri, i simboli della società borghese che da sempre lo aveva messo ai margini. Colpirli nel modo più rumoroso possibile, significava sopravvivere. “Avevo il diritto di viverla, quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti … Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, ma in ogni caso nessun rimorso …” Jules Bonnot. Bello, bello, bello. L'artigiano delle atmosfere e dei personaggi Pino Cacucci, mi serve su un piatto d'argento un racconto esplosivo, inatteso e per questo da lasciarmi senza fiato. Ho divorato le trecento pagine dell'edizione Universale Economica della Feltrinelli in due giorni e una notte. Consigliarlo è troppo poco.
Profile Image for Mara.
353 reviews
August 1, 2012
Mi piace molto Cacucci, ma ho trovato faticoso questo libro. Probabilmente avrei molto dilazionato la lettura, se non fosse stato un prestito online “a scadenza” con blocco del libro dopo 15 giorni .
L’ ho quindi terminato per forza, senza apprezzarlo molto. Scritto bene, per carità, ma sempre sospeso fra narrativa e cronaca, qualche personaggio sbiadito ed un paio ben cesellati. Un libro un po’ noioso, per me.
Profile Image for Donald.
489 reviews33 followers
April 2, 2009
Though horribly edited and poorly written, the story of Bonnot makes the book compelling.
Profile Image for Makis Dionis.
558 reviews156 followers
January 31, 2015
...απ΄όσα έχουν γραφτεί,
μ’αρέσουν μόνον αυτά που κανείς
με το αίμα του τα έγραψε.
Γράφε με αίμα και θα νιώσεις
ότι το αίμα είναι πνεύμα.

Δεν είναι όμως εύκολο
να νιώσεις το ξένο αίμα
31 reviews
September 3, 2025
"Antes que nada diré que la culpa fue de sus entrañas, con ese fuego que ardía en su interior, alimentada por el hambre, por las palizas, por la inutilidad de todo esfuerzo por escapar de la marca de la miseria. Pero no habían sido las privaciones las que lo encendieron. Esto lo sabía, era inútil intentar engañar a la realidad."

Jules Bonnot, un anarquista, un hombre que se canso de estar a la espera de una gran revolución, y frustrado por la poca capacidad organizativa de la clase obrera. Un personaje al que le hervían por dentro las injusticias, las múltiples golpizas, encarcelamientos, la falta de oportunidades aún siendo un excelente mecánico y conductor (en aquellos tiempos poco común) decide pasar del lado del anarquismo individualista que como decía Max Stirner y compartía Jules, "Mi causa no es universal sino única como único es el individuo... Verdadero es lo que es único; falso, lo que no me pertenece, y falsos son la sociedad y el Estado, a los que tú le das fuerza y por quienes tu eres explotado"

Los condenados del mundo poseen una gran fuerza pero no están conscientes de ello: el poder devastador de no tener nada que perder, así sin nada que perder y con grandes ideales Bonnot decide pasar del lado de la ilegalidad , aquí las grandes teorías no tenían mucho lugar, su intención: golpear de manera espectacular y ejemplar para demostrar la vulnerabilidad del poder, escogiendo como objetivo lo que el poder más amaba, el dinero. La constatación de que no había diferencia entre actuar y mantenerse al margen fue lo que lo convencio de lanzarse sin reservas. Comienza a robar bancos, trenes y a los grandes propietarios para hacer por cuenta propia una distribución de la riqueza, parte del botin era distribuida a los compañeros despedidos por ser anarquistas, sindicalistas y familias de los detenidos. Si su destino era ser eternamente un hereje...ni modo. Significa que moriría sin remordimientos, con todas sus dudas pero con una certeza: no haber sido nunca cómplice del horror, del abuso de los opresores de ningún tipo, sea cuál sea el color y la ideología que los anime.

Solía esconder sus instrumentos de robo y parte del dinero en una lapida olvida del cementerio de Lyon dónde conoce a Judith de quien se enamora profundamente y conoce la felicidad, felicidad que ni siquiera era capaz de imaginar pero que también siempre le había sido negada, como los grandes amores no dura y termina en tragedia.

Este libro nos va relatando sus aventuras y desgracias, quizás por sus grandes ideales o por un instinto fuerte de autodestrucción termino sus días en un cobertizo rodeado de más de quinientos hombres armados y casi veinte mil espectadores, aún así, viéndose ya en el final, tras varias horas de enfrentamiento y con la posibilidad de ser detenido y más tarde mandado a la guillotina, con lo último que quedaba de sus fuerzas se disparó tres veces.

¿Valió la pena? ¿Tuvo otras opciones? Quizás... Pero en cualquier caso, no tuvo ningún remordimiento.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Licia.
135 reviews13 followers
July 30, 2018
La storia del primo anarchico ladro in automobile che terrorizzò Parigi e la Francia intera durante la Belle Epoquè: la sua triste storia parte dalla sua adolescenza, come minatore ribelle e insofferente ai soprusi dei pochi ricchi sui molti poveri. La sua vicinanza agli ambienti anarchici gli costa diverse volte il posto di lavoro e i vari scontri e scioperi ai quali partecipa lo portano più volte in carcere ed ad essere schedato come sovversivo, così da giocarsi il posto di lavoro più volte. Jules cerca in tutti modi di evitare gli ambienti anarchici, prima con la carriera militare, poi con il matrimonio, ma la sua indole insofferente alle gerarchie, lo portano in Inghilterra, dove diventa l'autista del più famoso scrittore di gialli dell'epoca, Sir Arthur Conan Doyle.
Jules è un personaggio tormentato, intelligente, sensibile, arguto, ma che non riesce a riscattarsi nel modo giusto, non riesce a piegare la testa davanti all'autorità e ingoiare più volte un boccone amaro; la sua voglia di riscatto sfocia nella criminalità e nelle rapine violente a colpi di proiettili. Il gruppo degli anarchici illegali non ha vita facile, ma con le azioni di Jules, la polizia decide di dare il colpo di grazia al gruppo attivo soprattutto a Parigi e a Lione. Le rocambolesche fughe di Jules e compagni si fanno sempre più tragiche, sanguinose e che mietono tante vite innocenti... allora ci si chiede: qual è il costo del riscatto sociale? fino a che punto si può sfidare l'autorità, le convenzioni sociali e l'ordine delle cose? La risposta è il tatuaggio di Platano, l'anarchico più intransigente: "in ogni caso, nessun rimorso".
Questo è il primo libro di Pino Cacucci, consiglio dell'affascinante e bravissimo attore Lino Guanciale, che ringrazio perché, senza di lui, questo autore mi sarebbe stato del tutto sconosciuto.
Basato su fatti realmente accaduti, entrare nello stile di Cacucci non è facile, inizialmente i diversi personaggi disorientano il lettore, che non capisce il collegamento tra di essi; man mano che la trama va avanti, si spiegano tutti i collegamenti tra anarchici e i vari gruppi.
Il libro è ben scritto, i dialoghi rendono la lettura molto scorrevole e il fatto che questi siano fatti realmente accaduti rende la cosa ancora più interessante.
Quindi rendiamo grazie a Lino Guanciale per i consigli letterari!
Profile Image for Marco Beneventi.
323 reviews8 followers
October 13, 2023
Francia, primi del ‘900, il giovane Jules Bonnot ha sempre creduto negli ideali anarchici in cui si dice che il povero non avrebbe mai dovuto soccombere al ricco ma queste sue inclinazioni lo porteranno a non riuscire mai a raggiungere quella felicità per tanto tempo accarezzata.
Rifiutato dai datori di lavoro perché considerato un sobillatore, cacciato dall’esercito per le sue idee, in perenne equilibrio fra sentimento e ragione, legalità e illegalità, Bonnot maturerà l’idea di dover colpire senza paure o rimorsi la società borghese causa di tanti, se non tutti, i mali.
Metterà così assieme una banda di sanguinari anarchici che rapineranno banche e persone benestanti mettendo in allarme una Parigi di inizio secolo.

“In ogni caso nessun rimorso” scritto da Pino Cacucci e pubblicato nel 1996 è una biografia romanzata di uno dei rapinatori francesi più feroci di inizio secolo, il primo nella storia, tra le altre cose, ad utilizzare le automobili per compiere le rapine.
Un racconto che nonostante abbia un ottimo materiale di partenza su cui sarebbe possibile costruire qualcosa di interessante, stenta a decollare a causa di una scrittura, soprattutto nella prima parte del libro, troppo sfilacciata e didascalica fatta di troppi buchi e salti temporali, racconto che trova invece ritmo e pienezza nell’ultima parte, quella narrante degli ultimi giorni della banda.
Il protagonista, così come gli altri personaggi, vengono raccontati dallo scrittore per ció che sono, tanto nella loro brutalità quanto nei momenti affettuosi, non cedendo mai a mitizzazioni magari congeniali al tipo di racconto.
Interessanti, seppur causa di rallentamento nel racconto, sono i passaggi in cui si cerca di spiegare al lettore il pensiero politico del protagonista.
Un romanzo-biografia sicuramente interessante ma sul quale si sarebbe potuto, date le premesse, fare qualcosa di più.
Profile Image for Óscar Brox.
84 reviews23 followers
February 12, 2014
Esta es la historia de los chicos del arroyo, huérfanos de la revolución industrial, mano de obra barata que respira nada más nacer el polvo que desprenden las fábricas; que soporta hogares desestructurados y muertes prematuras, madres ausentes y padres alcohólicos; que se cobija en la melancolía de la resistencia. Este es el relato de Jules Bonnot, de su atracción adolescente hacia las causas perdidas, hacia la dignidad que nadie puede expoliar, la que ante el agravio eleva orgullosa el mentón, la que aguanta estoica la paliza del capataz, la delación de los compañeros y el despido de la empresa. Bonnot, un obrero ejemplar que de bien joven se desliza hacia los movimientos sindicales, hacia el anarquismo de palabras y hechos, ese que le cierra las puertas a un futuro empleo cada vez que su nuevo patrón recibe la ficha policial. Bonnot, un muchacho obligado a transformar la sensibilidad en violencia porque la realidad no le deja otra salida, porque el tiempo ya le ha robado demasiadas vivencias.

Esta es una historia de violencia, de fábricas que vomitan humo y pulmones jóvenes prematuramente ennegrecidos, de coñac barato que calienta las entrañas y prostitutas honestas en cuyo regazo encuentras algo parecido a un hogar. Bonnot crece, cambia de trabajo y de residencia, pasa por el ejército y se casa con la hija de una buena familia, desarrolla su interés por la automoción… pero nunca abandona el gesto airado, la revuelta interior contra el Estado. La policía le ficha y le pega, la Industria lo explota y lo despide, la sociedad lo condena y lo margina. Y Bonnot solo quiere vivir sus pequeñas cosas, recordar la cara del hijo y el tacto de la esposa. Pero eso nunca sucede, como tampoco nunca desaparece esa sensación que se arremolina en su estómago cada vez que camina por la delicada línea que separa una clase de la otra.

Esta es una historia de amor, el que encuentra entre los muslos de Nicolette, de la que se despide sabiendo que nunca más la volverá a ver; el que siente tras los abrazos de Sophie, que le da un hijo y un presente, un negocio y una estabilidad cuando los tiempos comienzan a zozobrar; y el que espera de Judith en sus paseos nocturnos entre las tumbas del cementerio. El amor de Bonnot es fugaz y eterno, una fuerza que nunca desfallece por muy negro que esté el panorama, aunque Nicolette se esfume, Sophie se evada con un cantamañanas y Judith no pueda reunirse con él en el embarcadero de Le Havre. No por ello deja de ser menos hermoso. Quizá el poco remanso de paz que Jules puede escribir en su biografía tiene lugar cada vez que amanece en un catre modesto abrigado por el calor de alguien que de verdad le ama tal y como es.

Esta es una historia de viajes, de zigzagueos constantes entre Francia, Bélgica y el Reino Unido, entre trabajos para salir del paso y pisos en los que mantenerse oculto cuando arrecian los malos tiempos para los anarquistas ilegalistas. Este es el relato de un muchacho que empieza en la fábrica y de allí pasa a revisar el estómago de los primeros automóviles; del veinteañero que cambia los motores de unos cuantos caballos por la conducción cuando se cruza la posibilidad de ser el chófer de Arthur Conan Doyle. Pero también es el relato del paria, del criminal y del enemigo público de Francia, del perseguido que sabe que cuando nace ya no puede esconderse y del hombre que sueña con huir en dirección a Argentina para volver a empezar.

Esta es una historia de perdedores, una de las pocas que escriben aquellos que han fracasado. La historia de dos amigos, Jules y Plátano, que hacen de su resentimiento un arma con la que sacudir los cimientos de la política francesa a base de atracos y soflamas anarquistas. Y la historia de otros dos amigos, Raymond y Víctor, que saben que piensan de la misma manera pero, por algún motivo, nunca son capaces de ponerse de acuerdo; que fundan un periódico mientras bregan con las ideas y la lucha armada; que tienen la sensación de que la vida se les resbala de las manos cuanto más intentan apresarla. Porque saben que van a fracasar, aunque Raymond elija la violencia y Víctor nunca abandone las ideas. Porque la historia la escriben los derrotados, que siempre nos dan lecciones sobre cómo abordar nuestro presente y de ti (y de mí) depende qué hacer con lo que tenemos entre manos. Porque la violencia de aquellos sindicatos se llevó a muchos buenos hombres y a muchos buenos delincuentes, pero no se dejó doblegar por el rodillo que aplastaba implacablemente cualquier revolución social.

Esta es una historia de tristeza, de jóvenes que mueren cosidos a balazos, con el cuerpo hundido en el barro de una acera sin asfaltar y la mirada fija en el cielo permanentemente encapotado. Un relato que muestra cómo el crepúsculo del Siglo XIX ya adelantaba el poco futuro que nos esperaba y el desproporcionado sacrificio que debían llevar a cabo para asegurarse una brizna de paz antes de dar con la cabeza en la guillotina y con los huesos en una celda. Un relato en el que hay más palabras de aliento que balas, aunque las biografías nos adviertan lo contrario; donde se brinda por los pequeños placeres de vivir que sus protagonistas nunca vivirán; donde el último suspiro es el último de verdad y cada hombre cuida de que en el momento oportuno le funcione el fusil o la pistola. Esta es, en fin, la historia de la corta vida de Jules Bonnot, pero podría ser también la de Quico Sabaté, Etta Place o Butch Cassidy; la historia de un muchacho al que le roban todo y le dicen que viva con la nada, la de un criminal que borra el remordimiento de su repertorio moral porque en verdad lo ha perdido todo y la sensibilidad ha dejado paso a la violencia. Porque le han hecho tragar tanta violencia que cualquier cosa que haga no dejará de ser una recompensa insuficiente. Esta es la historia de una obra maestra. La que ha escrito, entre el ensayo y la ficción, Pino Cacucci y ha publicado con gran acierto la recién nacida editorial Hoja de lata.

Publicado en Détour
Profile Image for Vanessa .
43 reviews6 followers
April 9, 2018
"Non chiedevo granché. Camminavo con lei al chiaro di luna nel cimitero di Lione, illudendomi che non vi fosse bisogno d'altro per vivere...
Era la felicità che avevo inseguito per tutta la vita, senza essere capace neppure di sognarla. L'avevo trovata, e scoperto che cosa fosse. La felicità che mi era stata sempre negata...
Avevo il diritto di viverla, quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti... Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, ma in ogni caso nessun rimorso..."
Profile Image for Simona Dreca.
248 reviews5 followers
February 14, 2025
Una storia quasi di predestinazione quella dell'anarchico Jules Bonnot. Tra mille possibili vie ogni volta la strada del rifiuto delle ingiustizie, la strada che porta al fianco degli ultimi. La strada che conduce alla fine. Non sarebbe potuta andare diversamente, ecco cosa si pensa pagina dopo pagina. Ma anche se doveva andare così per tutta la lettura del libro ho pensato anche che fosse stato giusto provarci.
L'incontro con Conan Doyle è poi un piccolo motivo in più per leggere questo testo.
"In ogni caso nessun rimorso".
Profile Image for Marta Folgarait.
692 reviews7 followers
August 27, 2017
È il primo libro di Cacucci e se l'inizio era promettente, la parte centrale è stata un po ' faticosa. Le ingiustizie subite dal protagonista, il tramonto di un sogno di felicità lo portano a diventare un rapinatore violento e assassino disposto a rischiare tutto. La biografia di Jules Bonnot ci fa entrare in un mondo , ahimè sempre attuale, dove la miseria spesso rimane un marchio indelebile e conduce la vita su strade dove la violenza sembra essere l'unica arma per sopravvivere .
Profile Image for Andrea Sestini.
3 reviews
February 18, 2021
Ottima penna quella di Cacucci. È stato il primo libro dell’autore che ho letto e oltre ad aver apprezzato la trama eccellente, ho amato la certosina dovizia di particolari tecnicistici su varie tematiche che apparentemente sembrano fare esclusivamente da sfondo (armi, meccanica), ma che in realtà sono parte fondamentale del romanzo.
Lettura super consigliata!
Profile Image for Lorenza Alessandri.
558 reviews19 followers
April 25, 2021
Un libro che è una ricostruzione di fatti realmente accaduti, con un approfondimento psicologico importante del protagonista.

Un pezzo di storia dell’anarchia francese - che rende evidente come l’anarchia non ha mai avuto un futuro politico, per sua stessa natura - la storia molto umana delle vittime di ogni società.

Un bel libro, onesto.
Profile Image for Gabriella Rimondi.
24 reviews
October 21, 2025
Una lettura intensa e appassionante, con stile diretto e coinvolgente.
Si percepiscono l’energia e l’angoscia di Jules Bonnot ed è narrato con efficacia il contrasto tra ideali e realtà.
Il colloquio tra l’ispettore Jouin e Victor nella casa di quest’ultimo, l’ho trovato uno dei momenti più intensi del libro: carico di tensione, umanità e lucidità politica. Uno scambio che resta impresso.
Profile Image for baby.
20 reviews27 followers
July 9, 2017
this book is terribly edited and only okay in its writing, but if you have any love for criminals or anarchy the story of jules bonnot, our patron saint of sad bastards may he rest in peace, is inspiring, tragic, and exciting enough that none of that matters.
Profile Image for Cristian.
434 reviews7 followers
December 23, 2021
Splendida biografia romanzata di un anarchico e della sua banda. La banda Bonnot.
Ciò che davvero s'intende con l'essere "anarchico individualista".
Bellissima storia e al solito, chapeau per il grande Carucci che di queste storie ne è il cantastorie per eccellenza.
Profile Image for Matteo Pazzano.
116 reviews2 followers
March 1, 2021
Inizia in maniera avvincente, ma da metà libro assume un tono da articolo di cronaca. Ci si distrae in una ridondanza di nomi, e fatti ripetuti.
Profile Image for leir.
463 reviews4 followers
June 22, 2021
“Dammi un po’ di quel cognac da quattro soldi, piuttosto”.
“Piuttosto che?”
“Piuttosto che dire stronzate.”
Il tono era scherzoso —
Profile Image for Mae Toone.
10 reviews1 follower
December 23, 2022
These people are crazy but that’s cool you do you Italians
Displaying 1 - 30 of 42 reviews

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