Harry, Revised

by Mark Sarvas

In this critically acclaimed novel, Harry Rent finds himself single and lost after the passing of his wife. Although numbed by his life’s unexpected turn, Harry becomes fixated on Molly, an obsidian-haired, twenty-two-year-old waitress. Meanwhile, Harry is forced to fend off Clare, his sister-in-law, who is convinced that Harry is somehow responsible for her sister’s untimely death. At once deeply moving and darkly comedic, Harry, Revised is an extraordinary novel about the measure of a man’s worth, by a wonderful, emerging talent.

Genres: Fiction, Adult Fiction, Book Club

262 pages, Hardcover

First published January 1, 2006

About the author

Mark Sarvas is the award-winning author of the novels @UGMAN (ITNA Press), MEMENTO PARK (FSG, Picador) and HARRY, REVISED (Bloomsbury). MEMENTO PARK is the winner of a 2019 American Book Award (Before Columbus Foundation), and the 2019 American Jewish Library Association Fiction Award. It was a finalist for the Sami Rohr Prize for Jewish Literature, and was shortlisted for the JQ Wingate Literary Prize and longlisted for the Sophie Brody Medal. His debut novel, HARRY, REVISED, was published in more than a dozen countries around the world, earning raves from Le Monde to The Australian. A finalist for the Southern California Independent Booksellers Association's 2008 Fiction Award and a Denver Post 2008 Good Read, HARRY, REVISED has been called "A remarkable debut" by Booker Prize winner John Banville, and was compared to John Updike and Philip Roth by the Chicago Tribune. He was awarded a 2018 Santa Monica Arts Fellowship and is a 2021 Guild Hall Artist in Residence.

His book reviews and criticism have appeared in The New York Times Book Review, The Threepenny Review, The Philadelphia Inquirer, Bookforum, The Huffington Post, The Dallas Morning News, The Barnes and Noble Review, Truthdig, The Modern Word, Boldtype and the Los Angeles Review of Books (where he is a contributing editor). He is a member of the National Book Critics Circle and PEN/America, PEN Center USA and has judged the PEN Center USA Fiction Award, the Flaherty-Dunnan First Novel Prize, the Kirkwood Prize and The Tournament of Books.

He began his literary career as the host of the popular and controversial literary weblog “The Elegant Variation”, a Guardian Top 10 Literary Blog, a Forbes Magazine Best of the Web pick, and a Los Angeles Magazine Top L.A. Blog. It has been covered by The New York Times, The Los Angeles Times, The Scotsman, Salon, the Christian Science Monitor, Slate, The Village Voice, New York Newsday, The New York Sun, NPR's Day to Day and All Things Considered, and others. His short fiction has appeared in The Drawbridge, Troika Magazine, The Wisconsin Review, Apostrophe, Thought Magazine, Pindeldyboz and as part of the Spoken Interludes, Vermin on the Mount and Swink reading series in Los Angeles. He maintains an irregular newsletter, Eternal Recurrence.

He teaches advanced novel writing in the UCLA Extension Writers Program and holds an MFA in Creative Writing & Literature from Bennington College. He lives on the Monterey Peninsula.

Reviews

[Nood-Lesse · Rating 5 out of 5]

FB = Facebook? No = Funny Book

Ci sono solo due romanzi che ho trovato altrettanto divertenti nella mia carriera di lettore: il primo, quello dei miei 20 anni, è Sognavo di essere Bukowski di Gino Armuzzi (La trasformazione di un ex bocconiano all'epoca della Milano da bere). Il secondo, quello dei miei 30, La versione di Barney di Mordecai Richler (Un uomo traccia il bilancio della propria esistenza prima di..) E ora Harry rivisto, quello dei miei 40 (perchè questo decennio dubito che me ne potrà regalare uno più spassoso)
Il primo capitolo sono 5 stelle superior, potrebbe essere venduto come singolo, tipo un 45 giri. All'interno ci sono l'omaggio a Chishotte e a Montecristo. (Il romanzo di Dumas farà da spina dorsale a tutta la storia, e anche Cervantes sarà ripreso più avanti).
Il secondo capitolo è una sorta di B-side all'altezza del lato A (*1)
I miei tre Funny-books hanno tutti la medesima caratteristica: danno l'idea che i loro autori si siano divertiti scrivendoli.
..La sua soluzione preferita, mani in tasca, gli pare un po’ troppo disinvolta per la circostanza. Prova a congiungerle davanti all’ombelico, ma sa ridicolmente di pio. Mani dietro la schiena è troppo marziale, più guardia d’onore che marito. E così, come tante volte in passato, decide di lasciarle cascare inerti lungo i fianchi, pennoni abbandonati dal vento.
..L’agenzia sa che genere di ragazze gli piacciono: giovani ma non troppo, floride ma non troppo, bionde ma non troppo. Le telefoniste lo chiamano il signor Non Troppo.
..Tony Glide, l’azzimatissimo, manicuratissimo, profumatissimo necroforo di Flavin & Makepeace. Glide era un tipo parimenti a suo agio nel fornire casse, bare o appezzamenti fondiari in Florida.
I due capitoli sono ben congegnati. Non viene rivelato cosa abbia portato Harry al Cafè Rètro, e quando si crede di averne capito il motivo, emerge una triste verità: sua moglie...

Con Savras si ride e si riflette. Spesso è così, l'ironia ha bisogno del terreno fertile dell'intelligenza per essere coltivata. Quella che poteva sembrare una scorribanda di puro divertimento mostra passaggi tetri, rielaborazioni del lutto e del senso di inadeguatezza. Con il passare delle pagine si ride di meno, ma non si smette di farlo, specie nei momenti in cui Harry racconta le proprie insane fantasie.
La stanza d’albergo è impuzzolita, piena di lenzuola sporche e di asciugamani umidi. Lo sportello del minibar è desolatamente spalancato. Le patatine fritte sono finite e gli M&M’s sono stati razionati in base al colore – rossi il lunedì, gialli il martedì. I verdi salvati per festeggiare quando sarà finita. I balconi dirimpetto all’albergo sono popolati di sostenitori, bandiere con LIBERATE HARRY garriscono al vento mentre il Dito Maligno continua a bloccare lo spioncino. L’avventura si dipana nel cervello febbricitante di Harry e lui la segue, alla deriva…
Harry, rivisto è il risultato dei cambiamenti messi in pratica dal protagonista per correggere i comportamenti che lo avevano infilato in un tunnel di menzogne e solitudine.
Il mio entusiasmo per il nuovo Harry è sceso, ma non abbastanza da pregiudicare le cinque stelle.

(*1)
BEATLES - (1965)
a side “We can work it out”
b side ”Day tripper”
http://www.youtube.com/watch?v=a_UMZ_...
http://www.youtube.com/watch?v=Fwt2qw...
DOORS – (1970)
a side “You Make Me Real”
b side “ROAD HOUSE BLUES “
http://www.youtube.com/watch?v=cuOGYQ...
http://www.youtube.com/watch?v=Sf9soe...
U2 - (1992)
a side “One”
b side “Satellite Of Love” (Ok questa era una cover..)
http://www.youtube.com/watch?v=ElxO4e...
http://www.youtube.com/watch?v=8q1zWN...

[Grazia · Rating 4 out of 5]

Si cambia si cambia per non cambiare mai

Protagonista di questo romanzo è Harry, anonimo radiologo, sovrappeso.

Lo incontriamo per la prima volta in un bar, preso da un amore, improbabile e un po' surreale, per una bellissima cameriera, Molly, che ha la metà dei suoi anni, ma anche un affascinante paio di ali tatuate che spuntano da un ammirevole fondoschiena, che accendono le fantasie del nostro Harry.

Harry appare, a un primo sguardo, Fantozziano, sì... meglio, proprio un vero "sfigatone"... E conoscendolo, man di mano che procedi nella lettura, soffri per le sue scelte quasi sempre sbagliate, per le situazioni imbarazzanti in cui si riesce a infilare, per la sua goffaggine che sottende comunque a un cuore buono.

E ti accorgi che ti sei affezionato a lui, proprio per le sue debolezze, per il suo essere "falloso", imperfetto, ma profondamente umano.
E affronti con lui il suo viaggio interiore, che lo porta, alla fine, ad affrontare la verità di un grande, grandissimo dolore, perchè "i tempi bui vanno attraversati per superarli".

A rendersi conto che ciascuno di noi va compreso e accettato per quello che è, perchè NON "si può cambiare in modo da quadrare con l'idea altrui di come dovresti essere".

A rendersi conto che le buone azioni sono tali proprio e solo quando sono fini a se stesse.
Una lettura che ha un buon sapore, o meglio che lascia un sapore di buono in bocca.

Per me nulla a che fare con Barney, però!

[eb · Rating 1 out of 5]

Why in God's name are Joshua Ferris and John Banville blurbing this ludicrously bad novel? I'm not even going to get into the fake characters or the dull, lad lit plot. Let's talk about the fifth-rate prose! To pick one characteristic sentence: "That leaves fifty-three minutes and forty-one seconds, which inch past glacially, seeming to Harry to delight in their truculence." Bad enough that the seconds inch past glacially, which is how seconds inch in every hack novel. They also delight in their own truculence! CHRIST.

[Carlos Aymí · Rating 3 out of 5]

Una excelente novela que estuve a punto de abandonar. Por suerte no lo hice y recomiendo que nadie siga mi impulso inicial. Lo cierto es que los dos primeros capítulos se me hicieron difíciles, el personaje no terminaba de gustarme, o más bien me gustaba poco, y, sobre todo, encontraba que la prosa era pesada y por momentos farragosa.

Sin embargo, me gustaban los pequeños giros, algunas reflexiones y saber que abandonar una novela todavía no es lo mío, aunque creo que con los años tenderé a ello con menos remilgo. El caso es que seguí, y para el cuarto capítulo ya estaba enganchado. Harry resultaba entonces una personalidad interesante y compleja, y me apetecía saber hacia dónde derivaba todo el viaje que Mark Sarvas había preparado.

Y puedo decir que he tenido una travesía excelente, y que me alegro y mucho de no haberme bajado antes de tiempo del barco. Además, me ha ayudado a comprender mejor ciertos aspectos estructurales de mi futura novela. Así que espero que Harry pueda tener una buena vida, allá en el universo de los personajes donde ha quedado, una vez que su creador lo dejó suelto.

[Kinga · Rating 2 out of 5]

Here is what is wrong with this book:



1) Sarvas loves to write sentences.

It is as if he has only recently discovered this magical power within him and now he is on a roll. He gets so excited over those sentences he is writing that quite often he forgets he is writing a book. His poor protagonist Harry seems to be the biggest victim of Sarvas’ new found skill, he feels stabs of ‘pain’, ‘jealousy’, ‘irritation’, ‘anger’, then he feels waves of all those feelings. Finally, towards the end of a book there is a climax in form of a ‘tsunami’ (sic!) of something, sadness or regret.

2) The main character is completely dumbed down so he can serve as a foil to the author’s sparkling intelligence.

Sarvas worked himself into a catch 22 with this though, because at the same time he can’t use his literary references as his protagonist is semi-illiterate. But hey, there are comic books and Puffins abridged classics! When Harry remembers reading a comic book based on the Count opf Monte Cristo, he can’t remember Dantes’ love interest’s name (of course that would make him appear way too smart), so he wonders… It was definitely ‘some car’s name’… Well, gee, I don’t know. Try Toyota. Now keep in mind that the main character is a radiologist which must make him have some sort of higher education. He also landed this amazing, rich, smart, and beautiful wife who reads Madame Bovary and goes to spinning classes. I mean seriously, Harry doesn’t even know who D’Artagnan is (though he should! There was a cartoon!)

3) There is a plethora (Sarvas, I said ‘plethora’, you like them big words, don’t you? Plethora, plethora, plethora) of stock, cartoonish characters.

A Polish prostitute, who is so bored and jaded that she is filing her nails in front of the police, crazy, super enthusiastic fitness instructor who has a cult like following, bored shop assistant who doesn’t even lift his head up when a customer asks a question, Chinese jeweler who is all smiles but greedy and cunning at the same time (and has no understanding of English grammar like every non-American character in the book regardless to how long they’ve lived in the US), Anna’s stiff and rich parents (the parents from Meet The Parents seem a lot more authentic in comparison) and so on and so forth.



What’s lurking behind all this hot mess, is actually a pretty good novel with an endearing protagonist whose wife died and he doesn't quite know how to deal with it.



Sarvas, go back to your room and rewrite it!

[Ste Pic · Rating 4 out of 5]

chi non muore si rivede

Infiocchettato in una confezione sontuosamente artificiosa, un involucro di divertente e brillante scrittura, che cuce con sapienza alcuni topos della letteratura americana (epperò Sarvas è abbastanza talentuoso da non mostrare sempre i segni di cesura e il lavoro modello "scuola di scrittura creativa"), questo romanzo è davvero godibile. Inizio scoppiettante nel quale facciamo conoscenza con Il personaggio di harry, uomo di mezza età, il quale rischia di arrivare tardi al funerale della moglie per assecondare l'infatuazione provata verso la giovane cameriera di un bar, lo si ritrova per tutto il libro a fare i conti con la sua vita, le sue tante debolezze. Partito come personaggio canagliesco si rivela lentamente per quello che è: un formidabile, ridicolo pasticcione inadeguato e infelice, ricco suo malgrado, con una disastrosa propensione alle buone azioni dai catastrofici esiti. Un simpatico cialtrone che qualcuno ha avvicinato a Barney Panofsky e effettivamente qualche eco del romanzo di Richler c'è. E nel libro, nascosto tra le righe ritmate, tra i dialoghi brillanti, tra le situazioni leggere e divertenti, c'è il tema tragico della morte e della sua accettazione che viene trattato in maniera nient'affatto scontata e banale e da solo riscatta il libro, rendendolo più vero. Assieme forse alla sottolineatura ironica di quel senso di inadeguatezza che tutti, prima o poi, proviamo nei confronti della vita.

[Andrea · Rating 1 out of 5]

A pretentious masturbatory exercise in wallowing with little to recommend it. There is the glimmer of a good book, with some interesting ideas to explore, but it is unfortunately overlaid with a tedious, self-consciousness that gets in the way of itself.

[Ginny_1807 · Rating 4 out of 5]

Contrariamente a quanto potrebbe risultare da un approccio superficiale, questa non è una storia leggera destinata ad uno scontato lieto fine.
Il percorso di “revisione” di Harry, infatti, nonostante la sequela di avventure buffe e maldestre che lo vedono protagonista, si presenta impervio, irto di ostacoli e di delusioni.
Incline a rifugiarsi in un mondo effimero fondato su improbabili fantasticherie o a cercare illusorie gratificazioni per affermare se stesso, questo eterno bambinone distratto e sognatore dovrà alla fine ravvedersi prendendo definitivamente contatto con la realtà.
E realtà per lui significa accettare il dolore, incassare i fendenti della sofferenza per la perdita della moglie ed elaborare il rimpianto struggente di non poter più rimediare agli errori passati.
Lo stile di Mark Sarvas, che esordisce con questo romanzo, oscilla sapientemente tra i toni gustosi di un umorismo raffinato e gli affondi drammatici riservati ai momenti più intensi, senza mai perdere il senso della misura proprio dei grandi narratori.
Anche la nutrita galleria dei personaggi riserva piacevoli sorprese, delineando in modo originale ed evidente figure fisiche e tratti psicologici dei componenti di questa piccola comunità ritratta con sottile ironia nei suoi vizi e virtù.
Inutile dire che si fa il tifo per Harry, fragile, goffo e perennemente insicuro, che una volta “rivisto” sarà finalmente un uomo nuovo.

[Xenja · Rating 2 out of 5]

Prende il via come una commedia umoristica (lui il solito antieroe senza qualità, mediocre, insicuro, maldestro, pusillanime, ma in fondo, si capisce subito, dal cuore buono) e si trasforma via via in un dramma sul disastro che sono certi accoppiamenti e certe famiglie (e allora non c’è più niente da divertente perché l’uomo si dibatte in un’angosciosa solitudine e si tormenta sul naufragio del suo matrimonio). Personalmente non amo i generi misti, però ammetto che l’idea poteva anche essere buona, senonché non è riuscita, il romanzo non fa né ridere né piangere ma solo sbadigliare perché è inutilmente tortuoso, fintamente complesso, e soprattutto molto sentimentale.
Mi stupisce che un romanzetto così dappoco abbia avuto successo e ancora più mi stupisce che sia stato scelto da Adelphi. E che brutto titolo!

[Francesco Cicconetti · Rating 3 out of 5]

Un libro sicuramente simpatico, di cui non mi hanno convinto diverse cose. Non mi è piaciuto il continuo commentare i corpi altrui (sono veramente innumerevoli le volte in cui il protagonista dice quanto sono grassi gli altri personaggi). Questo sicuramente lo caratterizza, ma alla lunga sembra essere più lo sguardo dell’autore che di Harry, il protagonista.
I primi 3/4 di libro molto più riusciti della chiusura, secondo me, che mi è sembrata un po’ affrettata.

Il cuore del libro è il percorso interiore che Harry fa per superare la morte della moglie e le ultime pagine, dedicate al loro rapporto, avrebbero meritato ulteriore approfondimento.

Nel complesso comunque un libro godibile che ho letto con piacere e senza fatica.

[Kevin · Rating 4 out of 5]

I will admit that it took me a few pages to acclimatize to Mark's writing style and I will also admit that it might not be for everyone. Troy Patterson seemed to become obsessed with it to the point of excluding everything else.

But what kept me going was Harry. Perhaps because I could relate. Not that I am a radiologist who married a wealthy and beautiful wife out of my league (my wife doesn't come from money), but that I often find myself spacing out and living inside my head. I can relate to he way he finds his world upside down without having consciously taken the steps that put it there. How he avoids risk and procrastinates and yet finds not safety but more trouble. How even good fortune can increase his insecurity and self-doubt. I am not saying I am a character on the level of Harry, but I could appreciate the perspective and emotions involved. I found Harry a believable and interesting character.

Mark also does a good job of pulling the reader in with the structure of the novel. The initial farcical circumstances of Harry chasing after a young women after the death of his wife play out on one level but on another Harry is simply avoiding thinking about more serious issues. Mark slowly reveals these issues to the reader as Harry comes to grips with them - or attempts to anyway - through flashbacks to his courtship and marriage of his wife. This creates a sense of tension as the reader comes to understand what really led to his wife's tragic death and his seemingly bizarre reaction.

What is revealed is that Harry's failure to risk confrontation with his wife - his inability to be honest with her - led to a series of deceptions and betrayals that warped his marriage and his life. Harry will do almost anything to avoid facing up to this but finds that starting all over isn't as easy as it seems. "Harry, Revised" simply won't work without a fuller understanding and reckoning with the Harry that brought him to this place.

To me the novel gained in strength as it progressed. I found the last third particularly moving. I stayed up late one night furtively reading to get to the end. As Harry fully came to grips with his life and his role in its collapse some of the busyness and slapstick fell away and this brought clarity and focus. The ending was a moving exploration of grief and loss; of the danger of deception, particularly self-deception; of how relationships can become broken without honest communication and openness. It was also a compelling read.

For me, the style was less and less important as the characters and the story played out. Sure, there were times when the prose could make you cringe - it could also make you laugh out loud - but to focus too much on the syntax would be to miss the larger picture; to miss the forest for the trees as the cliche goes.

I found Harry, Revised to be an entertaining, thought provoking, and moving first novel; full of over-the-top humor at times and yet also containing deep emotions. I have to agree with the critic who noted "there may be legions of writers spurned by his blog just willing for Sarvas to fail, this is a self-assured, comic and satisfying story."

[Kirsten · Rating 1 out of 5]

I hate to contribute to the raft of unflattering commentary about this book, but I am so irked by the experience of reading it that I feel compelled to make a few comments. Overwrought and completely hollow, frankly. Doesn't justify complete sentences in this review. Makes me worry about the state of contemporary literature. Or more specifically the segment of publishing where books with 'zany' but mundane plots are celebrated. A protagonist is not sympathetic simply because he is moved to behave bizarrely in feeble rebellion against his empty life. Other than an unbearable urge to shout "LIAR" when I read the jacket copy, this book left me completely flat.

[Toby · Rating 4 out of 5]

This might actually be closer to 3.5 stars. It was well-written, and I laughed out loud on several occasions, but I'm not sure how well the book would hold up under further scrutiny. There's a sort of episodic sameyness to the plot (Harry tells a lie, things get hilariously awkward, lather, rinse repeat), and I'm still not sure if I'm really satisfied with the ending.

Still, the book made me cackle like an idiot at five in the morning in a crowded airport departure lounge. That's enough to merit giving it the benefit of the doubt.

[Lewis Manalo · Rating 2 out of 5]

They need a new category on Goodreads for "tried-to-read." I may try this again, but it really felt like lad lit with an older protagonist. I really like Sarvas' blog, and perhaps that's why I expected more from his novel. The present tense didn't really work for me either (felt like writing class writing), but he knows how to use free indirect style quite well. If you do like lad lit, then this may be your thing; however, it was not mine. I expect Sarvas has a promising career ahead of him, but I may not be one of his readers.

[Jennifer · Rating 3 out of 5]

This book was an odd combination: a really interesting character study, wrapped in a bad sitcom plot. Not to not say that I'm above enjoying a bad sitcom, but it made for a weird tone. In the end, I'd say it was a black comedy, that did have some some flashes of truth and heart, which is generally all I need to enjoy and finish a book, but it lacked a certain spark that stops me from saying it's a must read.

[Jon · Rating 5 out of 5]

I had a hard time getting into this book. The difficulties the main character kept creating for himself made me think of a Larry David sitcom. But that's a good thing, is it not? About mid-book I suddenly realized I couldn't put it down and yes, it was like a Larry David sitcom and I kept being surprised by the next page and then i was there at the last page and found i wanted more. So a surprising change of events for me but a pleasant one.

[Francesco Sapienza · Rating 5 out of 5]

Harry Rent, rivisto e riletto, si insinua nella mente e prende il suo posto nel cuore. Come Barney Panofsky, anche se è il suo opposto, o come Edmond Dantés, anche se ne è l'emulo. Uno dei più bei romanzi scritti negli ultimi vent'anni, che meritava (merita) maggior fortuna: fa ridere, commuovere, innamorare, pensare. Sublima la vendetta verso la bontà, il dolore verso il riscatto, il coltellino svizzero come metafora dell'amore.

[Deanna · Rating 3 out of 5]

Part of a bizarre streak in which it seemed that nearly every novel I picked up involved someone, under some set of circumstances, in a hotel room with a hooker.

[floricanto · Rating 4 out of 5]

splendido esordio

[lise.charmel · Rating 3 out of 5]

Un romanzo sull'elaborazione del lutto e sull'inadeguatezza. Il libro è molto arguto e ci sono momenti in cui strappa una bella risata. Ma se l'obiettivo dell'autore era di far riflettere con garbo il lettore su "in che razza di mondo viviamo", nel mio caso non è riuscito nell'intento.

[Luc Paredis · Rating 3 out of 5]

Entertaining

[Moloch · Rating 4 out of 5]

Che piacere constatare che esistono ancora (bei) romanzi che non prevedono la presenza di:

a) poliziotti
b) avvocati
c) serial killer
d) "una serie di morti sospette/inquietanti omicidi apparentemente senza connessioni/cadaveri eccellenti"
e) orrendi squartamenti
f) complotti della Chiesa contro l'umanità
g) vampiri
h) ________________

Harry, rivisto narra la storia del radiologo californiano Harry Rent, 45 anni, mediocre, maldestro, imbranato, represso, la cui moglie Anna è appena morta per un intervento di chirurgia plastica andato male. Harry sa che dovrebbe essere distrutto dal dolore, eppure, inaspettatamente, si sente subito tentato da una nuova storia d'amore con Molly, cameriera in un fast food, di 20 anni più giovane di lui. E sarà proprio questo lo stimolo a buttarsi in un processo di rinnovamento radicale che lo porti a liberarsi del vecchio Harry opaco e dimenticabile e gli doni una personalità nuova. Nel farlo decide di ispirarsi al Dantès de Il conte di Montecristo di Dumas (c'è una scena comicissima in cui Harry deve scegliere se comprarsi la versione integrale del romanzo, un mattone di più di 1000 pagine, o la versione ridotta di 300 pagine e, poiché non sa giungere a una conclusione, alla fine le compra tutte e due), ma siccome Harry è Harry, per conquistare Molly attuerà una tattica tortuosissima e metterà in atto una serie di piani, la maggior parte dei quali si risolverà in modi imprevisti e spesso ridicoli.
Nel frattempo, però, Harry non può impedirsi di riflettere sul perché la sua vita fino a quel momento non l'ha soddisfatto, e che cosa abbia compromesso il suo matrimonio con Anna, all'apparenza così perfetto, portandolo, nel corso degli otto anni vissuti insieme, a mentirle e a tradirla, come scopriamo in una serie di flashback "a ritroso", dall'ultimo periodo prima della morte di lei al momento in cui Harry e Anna si sono conosciuti.
Lo stile di Sarvas, al suo esordio come romanziere, è brillante, piacevolissimo e spiritoso, e il personaggio di Harry adorabile nel suo miscuglio assolutamente autentico di meschinità e virtù, di bassezze e qualità, nei suoi flussi di pensieri contorti e contraddittori, di calcoli, di bugie dette a se stesso, di ingenuità.

Da qui in poi, se vi interessa il libro, non andate avanti a leggere, rivelerò qualcosa del finale.

Se la prima parte ha un tono da commedia grottesca, la seconda è più riflessiva e amara (ed è bene così: un libro in cui vi fossero solo le tragicomiche disavventure di Harry sarebbe stato forse più divertente ma meno reale, e il personaggio avrebbe avuto meno spessore). Harry si rende conto che il processo di cambiamento che ha intrapreso, anche se aveva secondi fini (sedurre Molly), è positivo, ma è arrivato troppo tardi: che se avesse compreso molte cose prima il suo matrimonio con Anna sarebbe stato diverso, se si fossero detti molte cose prima magari, ora, lei sarebbe ancora viva. Capisce anche che non può sperare di diventare una persona migliore manipolando la vita degli altri, sia pure a fin di bene (il suo piano per conquistare Molly, infatti, prevede di aiutare la sua sfortunata e anziana collega al fast food perché così la ragazza lo ammiri, ma nel farlo si spinge troppo in là, e contemporaneamente fa di tutto per sabotare la relazione di Molly con Bruce, un soggetto poco raccomandabile). Dantès, alla fine, si vendica dei propri nemici, ma finisce per perdere tutto anche lui.
Ho molto apprezzato questa virata finale malinconica e dolente (però sempre con toni di grande affetto e vicinanza dell'autore a tutti i suoi personaggi), così come il fatto che, alla fine, anche dopo che le ha detto la verità e che potrebbe avere Molly, Harry capisca di non volerlo davvero, perché, arrivato in fondo a questo processo di autoanalisi, ha finalmente compreso cosa significhi per lui la perdita di Anna, gli errori commessi da entrambi, il dolore che finalmente sente sincero.

4/5

http://moloch981.wordpress.com/2009/0...

[Lindsay · Rating 4 out of 5]

I picked up Mark Sarvas's debut novel, "Harry, Revised," ages ago, but it has languished on my shelf unread and unloved. However, there is just something exciting about a debut novel and the possibility of discovering a piece of writing that is truly wonderful. Not to mention, I am perpetually in envy of Sarvas and his job. In case you don't know him, Sarvas is a premier literary blogger and book critic - that's what he does for a living. So when the reviewer decided to put his own work out there, my interest was piqued.

This novel follows Harry Rent, the soft around the edges with a weak chin type, who undergoes a kind of personality crisis after the sudden death of his wife. The pliable husband, ever unsure of his worthiness in marriage, becomes a renegade widower modeling himself after the hero of "The Count of Monte Cristo," Edmond Dantes. In an effort to win the affections of a waitress half his age, Harry becomes a master manipulator, wondering both at what point he will stop and whether he can truly rewrite his character. As the hero of his own tale, Harry is pitiable even while his actions can be revolting. Sarvas succeeds in that I empathized with Harry and wanted to see him succeed to become a true hero of his own story.

One thing that I found inherently charming about this novel was in its construction. The chapter titles set the stage for the action about to unfold in a way that is forthcoming yet elusive. For example, chapter one follows, "In which our hero orders a sandwich and is late for an appointment." I still cannot put my finger on why I liked this feature so much, but needless to say it drew me in. If I could fault Sarvas anywhere, it is with the women he creates; I found their behaviors and actions often unbelievable or unnatural. The women themselves are such stereotypes - attractive waitress with suggestive tattoo, fat waitress limiting social interaction through bad attitude, waspy wife with a penchant for cycling - they felt more like tools for drawing out Harry's character than real characters themselves.

Generally, I enjoyed this book and it is clear that Sarvas has taken some of his own review notes and applied them here. I look forward to seeing what may be coming next and will pick up his future writing endeavors with high expectations.

[Adair · Rating 1 out of 5]

On the way to his wife Anna’s funereal, Harry Rent stops off at Café Retro for lunch in order to indulge his crush on Molly, a twenty-something waitress. Ordering a meal he doesn’t want just to impress her, Harry gets caught up in a fantasy of derring-do sexuality and is late for the ceremony. Is Harry stunned with grief, or is he just that shallow? The answer to both is yes. And this is the problem.

As the story unfolds, Harry attempts to come to terms with his wife’s death by reinventing himself. This journey is undertaken with so much emotional constipation and so little insight, one begins to feel Anna is better off dead. Maybe Molly is too.

There are slapstick escapades with Eastern European prostitutes, clichéd police officers, an exercise bike, and a urinating man two flights up, all which get in the way of liking Harry. He models himself after the Count of Monte Cristo, attempting good deeds to impress Molly. This idea is presented as a long shot and Harry as a hapless hero. Failure seems certain. When Molly does fall for him, it isn’t quite believable.

For that matter, would the beautiful, confident Anna really go in for plastic surgery to compete with Harry’s whores? What’s she doing with Harry in the first place? Is it likely that the middle-aged, physically unfit Harry would manage to beat up Molly’s much younger tattooed biker of a boyfriend? The novel depends upon the reader buying into this implausibility.

Harry, Revised is filled with glib, uneven narration, cardboard characters, and unlikely plot twists. Mark Sarvas has had success as a blogger, authoring The Elegant Variation. His attention—and ours—is better placed there.

[Hal Brodsky · Rating 5 out of 5]

This is a book I picked up because I liked the dust jacket. (I don't understand the cover photo, but it is certainly fascinating). I had never heard of the author or the book, but it just looked so literary!

Anyway, it is difficult to review this book without ruining the fun, but think is is fair to say it is a book about a man finally trying to grow up in his 4th decade. The protagonist is what the Jews would call "a nebish", a nice guy who is only partially here.... as he goes through his day people speak to him and he immediately begins dissecting their remarks and day dreaming and having flashbacks and never seems to be part of the conversation or his own life. This created misunderstandings often with hilarious outcomes.

The author repeatedly tortures his hero by placing him in uncomfortable (and unexpected) situations, again with side splitting results.

I should mention at this point that the author is a wordsmith. This is well written with excellent grammar and a few 25 cent words thrown in here and there. Yet is it fast reading, which speaks to the author's skill.

My only complaint with the book is its final moral conclusion which suggests to me that the author is pretty young and has not been married very long. Not that the conclusion is incorrect, but its really not very profound. But, decide for yourself, as getting to the conclusion is a great deal of fun.

[El · Rating 3 out of 5]

Harry Rent has just lost his wife in a cosmetic-surgery-gone-awry, but this isn't reason to feel bad for him. Harry is a completely unsympathetic character, rightly so. He lies, cheats, self-loathes, just to name a few, and all of which occur before, during and after his wife's death. Falling in love with a much younger woman, a woman at a cafe he visits, he decides to try to rectify his wrongs by revising himself; for help in this nature he turns to Dumas's The Count of Monte Cristo with hopes that Edmond Dantes will be able to teach him a few things about being an honorable character. In order to win Molly's heart he sets his attentions on her older and curmudgeonly coworker, Lucille - after a series of complicated, awkward and well-meaning gestures he starts on the road towards revision.

Rather well-written and enjoyable for a first-time published author. I loved the stretched connection between Dantes and Harry. Again, there was no room to sympathize or even empathize with Harry, but I don't think that was the point. He was not supposed to be someone to aspire to, but that made him somewhat realistic, in a pathetic sort of way.

I'm eager to see if Sarvas writes anything after this. I have a feeling he will only get better the more he writes.

[Thais · Rating 4 out of 5]

Cercherò di superare il ribrezzo per certe scelte traduttive e alcuni errori veri e propri e di dare un giudizio al libro nel suo insieme più che alle singole parole, anche se, lasciatemelo dire, è un peccato doversi irritare ogni tre pagine per parole "stonate".
In ogni caso, Harry è un personaggio straordinario, buffissimo, un antieroe goffo e impacciato che dopo la morte della moglie si ritrova a fare i conti con la propria coscienza, i propri desideri e una serie di situazioni che lo colgono impreparato. Harry è un po' tutti noi: non sa bene come comportarsi, ma si sforza di non apparire troppo ridicolo, si ispira al Conte di Montecristo per ostentare una sicurezza che in realtà non ha, e la storia procede a ritroso fino al momento in cui ha conosciuto sua moglie, che lo amava moltissimo ma si vergognava della sua goffaggine. Senza di lei, Harry deve ritrovare il suo posto nel mondo, scendere a patti con l'uomo che è diventato, e ricominciare a vivere. Solo che è talmente pasticcione e confusionario che il processo risulta più difficile del previsto, con picchi veramente comici e altri più drammatici.
Insomma, un bel libro, consigliatissimo perché sebbene non succeda poi un granché, vale sempre la pena di seguire l'evoluzione di un personaggio umano e comune come Harry.

[La Stamberga dei Lettori]

Questo libro generava in me una certa aspettativa, un po' perché il blog letterario dell'autore è molto noto e seguito in rete, un po' perché le poche anticipazioni che ne avevano preceduta l'uscita erano lusinghiere e intriganti. A cominciare, se posso dirlo, da una copertina dove freddezza ed eleganza si uniscono in perfetta misura. Quella sì, una delle più belle degli ultimi anni.

Eppure l'approccio non è stato dei più facili: come capita spesso, le grandi aspettative generano anche grandi corpo-a-corpo, fatiche, lotta. Già alle prime pagine mi è tornata in mente una definizione che qualche anno fa andava per la maggiore in Francia: parlo di 'nombrillisme', quella particolare etichetta che era stata coniata per il cinema, in particolar modo per certi film d'autore, un po' pretenziosi, che invece di raccontare il mondo sembravano ripiegarsi su se stessi, sulla fama e a volte sulle ossessioni dei rispettivi registi, come se stessero rimirandosi, appunto, l'ombelico...



http://ghettodeilettori.blogspot.com/...

[Lorin Cary · Rating 4 out of 5]

Mark Sarvas's protagonist Harry is a lost soul. His wife has died and he slowly finds his way, although he doesn't know that he's grieving at first. Sarvas has some marvelous ways of showing us Harry as he flounders about, trying to help an overweight waitress at a restaurant in hopes of snagging the younger waitress. He shows us, for instance, Harry opening the storeroom where he has kept all the purchases which reflected his passions but which his wife ultimately disagreed with. At times Sarvas comes up with some beautiful phrases which, I think, any writer would love to have written---certainly I would. In the storeroom he surveys "his past passions, his past selves, all represented and rejected....He wanders amid the comfort of his abandoned selves and wonders how his latest self will fare without Anna to render judgment...." Ultimately Harry comes to understand the truth of his marriage, of his role in what led to her demise, and how things might have been different had he spoken up.

[Alistair · Rating 4 out of 5]

To meet Harry Rent is to encounter one of the most likeable 'anti'-heroes in recent fiction. Recently widowed, Harry is an unassertive radiologist, incapable of firing his incompetent secretary, often lost in a fog of internalized thoughts and feelings. Oh, and a wee bit scared of his near-perfect wife Anna (dec).
He and Anna live in a "white box on stilts", terribly exclusive and terribly expensive. "Not to Harry's taste, but taste is never an issue with Harry. He can't be said to have taste, so much as a clot of loosely held leanings, any one of which can quickly be negotiated away and are, almost daily."
Harry has been nursing feelings for waitress Molly, feelings he hasn't acted upon: naturally. However using Dumas' The Count of Monte Cristo's Edmond Dantes as his spiritual guide (and it's an amusing story of how he latches onto Dantes), Harry considers it's the beginning of a new Harry and resorts to a variety of stratagems to woo young Molly. Most of which horribly unravel in the second half of the novel which is less overtly funny and more reflective.