Al dipartimento di polizia di Tokyo c’è tensione. Tutta colpa del ritrovamento del cadavere di un uomo che ha in tasca il biglietto da visita di un noto Takeshi Nishida, il detective hāfu, il mezzosangue nippoamericano della squadra Omicidi. Nishida, suo malgrado chiamato direttamente in causa, nel vedere il volto della vittima riconosce un suo compagno di classe. Ma che cosa ci faceva adesso, a distanza di anni, con il suo contatto? Che cosa voleva dirgli? L’ispettore dovrà fare l’impossibile per scoprirlo, e la ricerca della verità lo porterà a inoltrarsi lungo le strade di Tokyo, fino ai quartieri in cui scorrazzano i bōsōzoku, le «tribù della corsa violenta», gang di motociclisti che provocano disordini, e forse qualcosa di molto più inquietante. Con I diavoli di Tokyo ovest, Tommaso Scotti non crea solo un giallo perfetto e un thriller avvincente, ma con uno stile prepotentemente evocativo scende più a fondo, toglie il velo delle apparenze di cui si ammanta la cultura del Giappone, mostra che cosa c’è dietro le illusioni di educazione, silenzio e il lato più oscuro dell’uomo.
A very well written book. A detective story written by an Italian who lives in Japan: I wasn't expecting much, but instead it turned out to be a good book. A book based above all on the sense of friendship, even if the investigative vein is very present and also well articulated. The two main protagonists (even if there are others that defining secondary is very simplistic) are Takeshi Nishida, the policeman, and Jin Kazama, who should be "the bad guy", and who instead turns out to be very different. Kazama is the leader of the Devils of West Tokyo, the motorcycle gang that gives the book its title. The West Tokyo Devils are the sworn enemies of the East Tokyo Devils, a rival motorcycle gang, and when Kazama is found dead, sitting under a tree with a hole in his temple and the gun nearby, Nishida obviously focuses on two leads: that of suicide or that of the Devils of Tokyo East. We will instead see that the plot is much more dense, and I won't say more so as not to spoil. Interspersed with the investigative plot are descriptions, really well written, of the city of Tokyo, of some ways of seeing life and considering honor that we often see combined with Japanese culture. But there is nothing stereotyped here and we perceive that the author, although he is Italian, loves and knows that culture. A truly enjoyable read, which deserves 4 stars.
4.5 ⭐ La penna di Tommaso Scotti è incredibile, a me piace da matti. Anche questo giallo, mi ha regalato tante belle emozioni e poi beh, tutto quello che è ambientato in Giappone, è sempre super affascinante anche se si parla di omicidi. 😂 Il suo personaggio, l'ispettore Nishida, oramai fa parte di me, spero di rincontrarlo ancora e ancora. ♥️
Io con questa serie ho un rapporto altalenante e sebbene questo terzo libro mi sia piaciuto, per me non è all’altezza del secondo. Però ho anche un debole per i racconti nostalgici e questo romanzo ne è impregnato: Jin Kazama è il simbolo di una sottocultura che sta morendo, schiacciata dai meccanismi omologatori della cultura giapponese. Come sempre, l’indagine conduce nei meandri meno conosciuti del paese del Sol Levante, che sono stati molto apprezzati. Deboluccia la parte investigativa (sul finale mi sono proprio persa, il volo pindarico di Nishida non l’ho capito) e mi sarebbe piaciuto vedere un po’ di più della sergente Umelda, ma per quello c’è sempre spazio nei prossimi libri.
Ho trovato questo terzo capitolo dell'ispettore Nishida troppo filosofeggiante 'a distrazione'... cioè ho avuto la netta sensazione che l'autore abbia inserito questi passi nostalgici pseudo-profondi per distrarre da un trama piuttosto debole, un'indagine poco incisiva e prevedibile, una pigrizia nell'approfondimento dei personaggi, che è sfociata quasi in un fastidio. Lo stesso protagonista è spesso infastidito da un atteggiamento o da una persona o tramortito dalla 'bellezza sconvolgente' delle varie donnine che compaiono come funghi qua e là senza un reale motivo. Lettura del narratore un po' troppo scimmiottata.
"Sì, inizierà questa nuova vita tramandando a una persona importante qualcosa che ama. Che può esserci di meglio? Si domanda. E, per la prima volta in vita sua, Jin Kazama si sente davvero padre." • A differenze dei primi due, è molto sentimentale, dal momento che la vittima è un caro amico del protagonista, nonché un personaggio che si può solo amare. Mi devo ancora riprendere dal finale.
«Questa è la storia di una foglia che cade. È la storia di una musica triste, che la foglia scrive in silenzio mentre vaga nell’aria in balia delle correnti…” Dopo “L’ombrello dell’Imperatore” e “Le due morti del Signor Mihara”, eccoci alla terza indagine dell’ispettore Takeshi Nishida, il detectivehāfu, il detective nippoamericano della squadra Omicidi. Ritroviamo Nishida che pur portando ancora i segni del suo burrascoso divorzio, è sereno per aver ritrovato il rapporto con l’adorata figlia Mia. Un Nishida reso più pensoso e intimista dall’ autunno che tinge le foglie ormai pronte a cadere e soffia un vento gelido e malinconico. Questa volta l’indagine lo coinvolge personalmente: In un parco cittadino viene ritrovato il cadavere di un uomo che ha in tasca il suo biglietto da visita. Nisida, chiamato sul posto, riconosce nella vittima Jin Kazana, un suo ex compagno di scuola. Da adolescenti erano due ragazzi molto diversi che, forse proprio per questo, avevano stretto un profondo legame di amicizia e solidarietà. La vita però li aveva portati su strade divergenti: uno difensore della legge, l’altro deciso a vivere ai margini della stessa diventando il “diavolo bianco”, capo di un gruppo di motociclisti, “I diavoli di Tokyo ovest”. Il caso viene etichettato come suicidio, ma sono molte le domande e le incongruenze che non convincono l’ispettore, nel ricordo di quell’antica amicizia dalle radici profonde che ora stanno stringendo il cuore di Nishida, si opporrà con tutte le sue forze all’archiviazione come suicidio: il nostro ispettore deve sapere cosa è realmente successo a Jin Kazana, sente di doverglielo e vuole ristabilire la verità. Lo stile di Scotti, evocativo e coinvolgente, trasporta i lettori direttamente nelle strade di Tokyo e nella mente dei personaggi. Ritroviamo la sua grande capacità di addentrarsi nei sentimenti che agitano l’animo umano e di esplorare in profondità la cultura giapponese, mostrandocene il lato più oscuro che si cela dietro le illusioni di educazione, silenzio e ordine. “I Diavoli di Tokyo Ovest” è un thriller avvincente che riesce a catturare l’attenzione del lettore sin dalle prime pagine. La prosa di Scotti è poetica e profondamente suggestiva e ricca di dettagli che danno vita a Tokyo e ai suoi personaggi in modo realistico.
Terzo volume di Tommaso Scotti italiano in Giappone. Il protagonista è Nishida poliziotto mezzo giapponese mezzo americano con un occhio azzurro. Qui cerca di risolvere l'omicidio camuffato da suicidio dell'amico e compagno di liceo Jin, che pur provenendo da una ricchissima e nobile famiglia, decide di mollare tutto e fondare una banda di motociclisti teppisti. Per la prima metà del libro non succede assolutamente niente, a parte la noia. diversi personaggi, interrogati, forniscono ovvi indizi ma la trama si perde in altre direzioni. Quando finalmente la soluzione arriva sembra più un sollievo che una sorpresa. Non male alcuni personaggi secondari (il partner, la recluta), ma i due precedenti erano decisamente meglio sia come soluzione di trama che di scrittura.
Gran bel libro di Tommaso Scotti, di cui avevo già apprezzato molto L'ombrello dell'imperatore. Ambientato a Tokyo, con protagonista Takeshi Nishida , l'ispettore nippoamericano alle prese con un caso di omicidio anche stavolta complicato, che lo riporta indietro al passato, in quanto la persona uccisa è un suo vecchio amico. Facciamo conoscenza con i diavoli di Tokyo ovest, una banda di motociclisti che scorrazza e compie azione non sempre legali. Il personaggio di Nishida è sempre più intrigante, con i suoi problemi familiari, una figlia Mia che vede raramente, e il fatto di essere un nippoamericano con gli occhi azzurri e sicuramente anticonvenzionale . La scrittura sempre molto fluida e coinvolgente e mai noiosa. Ascoltato in audiolibro e consigliato.
This is the first book I read about detective Takeshi Nishida. The book is extremely well written and the plot is very well calibrated around the murder of the leader of Bōsōzoku (Japanese youth subculture associated with customized motorcycles) who was also a friend of the main character. There are no crazy plot twists, but the book is also very interesting because of the author's notes on Japanese culture and daily life.
Tommaso Scotti si conferma uno dei miei autori preferiti. Un buon libro per me è quello che ti tiene incollato fino all'ultima pagina e quando arrivi alla fine ti dispiace di doverlo lasciare. Con le vicende dell'ispettore Nishida è una certezza. Il prologo con la descrizione della foglia d'acero che cade è pura poesia come molte pagine di questo romanzo.
Si legge bene, si legge in fretta, si legge con passione perché Scotti scrive benissimo e perché Nishida ti entra nel sangue e scorre nelle tue vene, proprio come il suo caffè Boss. E ogni volta si impara qualcosa di nuovo sul Giappone, oltre che sull'umanità, perché è sempre ricco di riflessioni mai banali. Da leggere!
Semi giallo , semi poesia. È a volte un distrazione del tema. Per esempio Honda fu un poliziotto corrotto? La figlia di Joe ha trovato la via giusta? Etc … Ma da una buona visione della società Giapponese
Questo terzo libro è bello e continua l’ottimo lavoro iniziato dai primi due. Il caso è interessante anche se il libro è focalizzato più sul lato introspettivo rispetto ai primi due perché vediamo e conosciamo una parte più interiore di Nishida.
Le vite di 4 donne si intrecciano influenzate dalla rigida cultura sociale giapponese. L’ispettore Nishida deve risolvere un caso di suicidio che non lo convince e che riporta in superficie ricordi di gioventù
Sempre meglio. Oltre che interessante per la trama e per i personaggi questo romanzo è anche piacevole per la sua liricità, vedi il prologo, che per la sua umanità. E per il coraggio di manifestare dei dubbi sulla società giapponese cercando di inviduare del marcio sotto le foglie.
Scotti è migliorato molto, ora scrive come De Giovanni, con uno stile molto simile e più poetico. Bella indagine che mi ha tenuto all'erta fino alla fine.
Anche in questo romanzo sullo sfondo il giappone con i suoi colori, i pregi ed i difetti. Una storia di amori e scelte che condizionano la propria vita e quella delle persone che ci circondano.
Questa serie mi piace tantissimo. In questo libro, grazie alla storia, scopriamo anche qualcosa in più dell'adolescenza di Nishida. Non vedo l'ora che esca il prossimo.