Il famoso cantante Angelo Galassi risulta ufficialmente deceduto in circostanze mai del tutto chiarite. La verità è che negli ultimi dieci anni Angelo Galassi ha semplicemente trovato più facile nascondersi tra i grattacieli di New York. Ha nascosto se stesso e i suoi non pochi problemi legati all'alcol, al cibo e a un'identità sessuale incerta. Tutto è filato più o meno liscio finché non si è visto recapitare da una vecchia fiamma di una notte una bambina di quattro anni identica a lui, tranne per un Sophia non parla. Un racconto che, pagina dopo pagina, svela l'universo di emozioni e pensieri che Tiziano Ferro ha condiviso fino ad oggi attraverso la sua musica e le sue canzoni.
Carino. Non ho altri aggettivi da usare per questo libro. E questo mio “carino” è esclusivamente dovuto all’affetto che nutro per Tiziano Ferro, dal quale mi aspettavo molto più di un libro banale, con concetti ripetuti più volte sono a diventare noiosi. È un libro che si legge, ma come centinaia di altri, senza portare nulla di nuovo a chi lo legge. Una grande occasione sprecata per Tiziano. Peccato!
Si legge, ma sinceramente potevo farne a meno. Mi sembra anche un regalo dare 2 stelle, giusto perché la parte finale l'ho ascoltata in audiolibro ed effettivamente la voce di Tiziano rende il tutto più digeribile, ma sarei stata benissimo anche senza leggere questo libro. La storia è FORTEMENTE ispirata a quella di Tiziano (ovviamente... si parla di un cantante che non ha il suo nome, ma è lui, tale e quale) e da fan non ho letto niente di nuovo, anzi, ho provato solo tristezza nel leggere questo libro che mi è sembrato l'occasione sprecata per fare una buona critica allo "star system". Non dice niente di nuovo e la scrittura non è adatta a un romanzo, come ho già detto in altri aggiornamenti: non si può scrivere un libro come si scrive una canzone. Alcuni passaggi veramente non ho capito che cosa significassero. Le pagine sono ricche di retorica inutile e la trama è praticamente quella della quarta di copertina, non c'è altro. Decisamente di un altro livello le pubblicazioni dei diari di Tiziano, lì secondo me Tiziano esprime il meglio e anche la scrittura non è così artificiosa, consiglio particolarmente "Trent'anni e una chiacchiera con papà", "La felicità al principio" invece si può tranquillamente evitare.
Storia banale, infantile direi. Mi aspettavo di leggere frasi ricche e ricercate come i testi delle sue prime canzoni e invece… bah… da blocco del lettore
Una lettura leggera, ma profonda; ogni pagina mi ha trascinata in una montagna russa di emozioni potentissime. Un libro che ora so di avere molto a cuore <3
Mi dispiace dirlo in quanto fan di Tiziano, ma purtroppo mi aspettavo qualcosa di completamente diverso. Il libro risulta banale sia nella storia raccontata che nello stile di scrittura. I concetti non sono approfonditi e sono ripetuti fin troppe volte. L'unica cosa davvero bella è la voce di Tiziano Ferro che legge il libro (l'ho ascoltato) su Bookbeat.
Angelo Galassi, classe 1977, originario di Monterotondo, fin da bambino è stato bersaglio di prese in giro: veniva chiamato “ciccione” o deriso con insulti omofobi. Per proteggersi, si è rifugiato nel canto e nella musica, trovando in esse un rifugio sicuro.
Suo padre lo sosteneva, ricordandogli la forza ispiratrice di Lucio Battisti, capace di farsi amare anche da chi inizialmente lo criticava. Lo invitava a fare lo stesso. Ma quell’uomo, che in alcuni momenti sembrava essere un faro, era anche violento. Un giorno, ubriaco, picchiò Angelo, che aveva solo sei anni.
Angelo ha vissuto il bullismo sulla propria pelle, colpito nel corpo e nell’anima dai comportamenti omofobi dei suoi compagni di classe. Tra le esperienze che l’hanno segnato c’è anche un amore incompiuto con un ragazzo, Fabio. Quando lo rivede anni dopo, ripensa ai momenti passati insieme, ai loro incontri sotto le lenzuola. Fabio ora è fidanzato con una modella, ma Angelo lo ha conosciuto diverso, autentico. Crede che si sia omologato, scegliendo la via più semplice per essere accettato.
C’era anche uno zio con cui Angelo aveva un buon rapporto, ma che cercava di indirizzarlo verso una vita convenzionale fatta di calcio e ragazze, non riuscendo ad accettare pienamente la sua identità.
Negli anni, Angelo è caduto in un baratro: l’alcol, gli oppiacei, i ricoveri in ospedali psichiatrici dove tutto era grigio e privo di vita. In quei luoghi ha assunto numerosi farmaci, ma non ha mai trovato una vera cura. Per salvarsi, ha scelto di “far morire” la sua vecchia identità e rinascere in una nuova, lasciandosi alle spalle un passato troppo doloroso.
È un credente “di convenienza”, che prega un Dio buono e misericordioso solo nei momenti di bisogno. Ma nel finale del suo viaggio spirituale trova un’intimità profonda con la divinità, scoprendo in Dio un amico che gli dà finalmente un senso di appartenenza.
Nella sua vita entra Sofia, una bambina silenziosa e traumatizzata che prende in affido. Con lei, inizia a riscoprire la bellezza delle piccole cose: la loro prima attività insieme è dipingere ceramiche. Grazie a Sofia, Angelo riesce anche a sbloccarsi musicalmente e torna a scrivere un brano dopo tanto tempo. Insieme si trasferiscono a Milano.
Sofia rappresenta per lui una creatura unica, libera, che non ha bisogno di adattarsi agli altri per sentirsi parte di qualcosa. La sua forza è proprio quella di trasformare la fragilità in potere.
Dopo dieci anni di silenzio, Angelo torna a Milano e rivede il suo vecchio amico e manager Alberto, che rimane sconvolto ma felice di riabbracciarlo. Angelo, però, vuole fare le cose con calma, senza farsi travolgere di nuovo. La sua rinascita si fa concreta: ha smesso di anestetizzarsi con droghe e alcol e ha imparato ad accettarsi, grazie all’amore di Sofia. La musica, una parte di sé che aveva represso, torna ad essere una fonte di vita.
Ritrova anche la sua ex insegnante d’inglese, la prima a vedere in lui un talento nella lingua straniera.
Durante un’esibizione, Angelo si gode finalmente il palco, ma Sofia reagisce male: è gelosa nel vederlo condividersi con la folla. Lui si sente di nuovo sbagliato, sfiora il pensiero di tornare alle pasticche, ma si ferma in tempo.
Poi un passo falso: un video in cui è ubriaco finisce sui giornali, minacciando di distruggere tutto. Proprio nel momento più buio, Sofia rompe il suo silenzio e pronuncia la parola “basta”. È un’illuminazione: Angelo ritrova forza e dignità.
Arriva il giorno del grande concerto a Roma. Ma proprio lì, di fronte al pubblico, sceglie di voltare le spalle al palco per guardare sua figlia. Rinuncia alla fama per amore, dimostrando che ciò che conta davvero per lui non è la carriera, ma la vita con Sofia.
Alla fine, si riavvicina ai genitori, dopo anni di distanza. Quando lascia di nuovo la famiglia, non è per fuggire, ma per iniziare una vita nuova, finalmente felice, insieme alla sua bambina.
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Inizio dicendo che Tiziano è il mio cantante preferito, sono innamorata della sua musica e dei suoi testi, che sanno arrivare nel profondo dell’anima. Questo libro fa la stessa cosa, ti entra dentro, ti coinvolge nel racconto fatto di sofferenze, di amore e di rinascita, una forza di volontà che solo un figlio può tirarti fuori. Penso che Tiziano abbia molta umanità ed empatia, sa scavare dentro se stesso per donarci delle vere e proprie perle da ascoltare ed in questo caso da leggere. Nella storia si alternano momenti del passato e del presente, che ti fanno capire di più il protagonista e le sue azioni. Si trattano temi molto delicati ed importanti, come le dipendenze, l’omosessualità, l’essere genitore, la famiglia, l’abuso.
Ne "La felicità al principio" conosciamo Angelo Galassi, che ha 44 anni e vive nascosto tra i suoi problemi, fingendosi deceduto. Fino a quando appare Sophia, 5 anni, la figlia che Angelo non sapeva di avere. E Sophia non parla.
"La felicità al principio" di Tiziano Ferro è una favola moderna, molto attuale. Siamo di fronte a un romanzo dolceamaro, intriso d'amore, di immagine poetiche ottimamente calibrate. Lo stile è diretto e raffinato allo stesso tempo...
La bambina lo guardava e stava zitta. “Non parla.” “Come non parla? E perché?” chiese Galassi. “E che sono, un medico? I medici costano, e se fossi un medico non starei qua. Non parla. Capisce tutto, in due lingue, reagisce, ci sta con la testa… Però non parla. Se la vuoi, è tua!” Angelo Galassi aveva approfittato al volo di un errore burocratico che lo dichiarava deceduto, facendo perdere le sue tracce così bene che ormai tutti lo consideravano morto: i suoi genitori, il suo agente, il suo pubblico adorante. Il grande cantautore, l’idolo delle folle, era in realtà un uomo tormentato e depresso, che aveva sperato di riuscire a sfuggire a sé stesso e ai suoi problemi nascondendosi tra i grattacieli di New York. Ma la vita è più forte, e dal nulla appare Sophia, una figlia che Angelo non sapeva di avere, cinque anni, muta per "scelta".
Tiziano Ferro racconta la storia di una lunga discesa agli inferi, iniziata con un'adolescenza di abusi e ossessioni e culminata in una clamorosa rinuncia.
"La felicità al principio" è un libro sorprendente, rabbioso come un urlo, ma pieno di tenerezza.
Un romanzo sentito e poetico, che appassiona e commuove.
Un racconto che, pagina dopo pagina, svela l'universo di emozioni e pensieri del cantante italiano.
"Troppe volte è accaduto nella mia vita. E poi, da quanti millenni non mi capitava di vederlo pieno, questo bicchiere riempito a metà? Oggi mi sento coraggioso e utilizzerò il coraggio per ammettere che sono felice. Almeno per oggi voglio bere questa gioia a piccoli sorsi."
Ringrazio molto Tiziano per questo libro e spero che continuerà ancora a deliziarci con la sua arte...
Galassi Angelo funge da alter-ego, un duplicato del vero Tiziano Ferro, la sua vita a metá. Spesso l'omogenitorialitá in Italia viene tacciata come un nemico, di non essere vista oggettivamente. Anche se con una scrittura a volte equivocabile Tiziano riesce a vincere le trappole del nazionalismo e riuscire ad essere se stesso nell unica e vera prospettiva possibile. Assieme alla figlia Sophia nonchè Margherita. Molti non comprendono il suo orgoglio, non li biasimo. Un libro importante da DIFESA a chi come me si sente un figlio ambiguo, un ragazzo odiato x il proprio orientamento sessuale anche da una politica demagoga e colpevole. La consapevolezza che mi ha portato ad acquistare questo libro é il pettegolezzo diffuso degli altri che certi scrupoli non se li fanno ed ascoltano e legittimano vecchie forme di berlusconismo come Elodie. A DIFESA dei miei diritti questo è un tassello ancora più importante, questo libro.
"Troppe volte è accaduto nella mia vita. E poi, da quanti millenni non mi capitava di vederlo pieno, questo bicchiere riempito a metà? Oggi mi sento coraggioso e utilizzerò il coraggio per ammettere che sono felice. Almeno per oggi voglio bere questa gioia a piccoli sorsi, per farla durare da qui a quando sarà possibile". Scritto bene, a tratti è davvero commovente. Si legge con facilità, ma alcune parti son decisamente noiose e un po' ripetitive. È solo un romanzo ma fa molto riflettere: si parla di depressione, di dipendenza (da alcol e droghe), e si parla anche di cosa si è disposti a fare per i propri figli. Ma è anche un trattato su come le luci della ribalta e della notorietà "schiaccino" la persona dietro il vip di turno. [https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
“Pazzetta ha mai avuto una reazione simile ascoltando la musica. Anche se in casa c'è sempre musica (degli altri!) e Sophia mai, MAI!, ha reagito così. Avrei potuto riprovare con un'altra mia canzone, ma ho lasciato stare. "Ho preferito vivere in quella terra di mezzo del bicchiere mezzo pieno. Senza strafare rischiando di affogarci dentro. Troppe volte è accaduto nella mia vita. E poi, da quanti millenni non mi capitava di vederlo pieno, questo bicchiere riempito a metà? Oggi mi sento coraggioso e utilizzerò il coraggio per ammettere che sono felice. Almeno per oggi voglio bere questa gioia a piccoli sorsi, per farla durare da qui a quando sarà possibile.”
In questo giorno di festa “tenebrosa”, tra #zucche e #dolcetti ricordiamo un mantra di vita: mettere la felicità al principio di tutto, sempre al primo posto. Buon #halloween a tutti!
Quante lacrime. Questo romanzo, sembra quasi più un’autobiografia, mi ha distrutta. Le pagine sono intrise di verità, rabbia, voglia di riscatto, umanità, debolezze… È stato straziante tornare a leggere frammenti dei diari di Tiziano, sempre così veri e crudi. La trama in se per se non ha nulla di troppo accattivante, la cosa bella è il tuffo che questo romanzo permette di fare nel dolore altrui per, forse, capire meglio il nostro. È un romanzo che parla della scintilla che fa scoccare la rinascita. Una scintilla mai facile da far scoccare. È un libro ben scritto che si legge in poco tempo ma lascia molto.
Se è innegabile che la vita sia una sola, è altrettanto vero che alcune sembrano contenerne molte di più, per l’intensità con cui la si affronta, che fa sentire maggiormente il dono o il peso delle esperienze accumulate nel tempo, o perché si ha la sfortuna o la buona sorte di doversene reinventare spesso un’altra. E a volte, in quest’ultimo caso, è anche mettendo una distanza fisica tra noi e il resto del mondo, che troviamo la forza di pensarci diversi e solleticare la possibilità di un cambiamento radicale, che giovi al nostro presente, fintanto che il futuro si riveli come qualcosa da cui non scappare.
Paradossale ma più comune di quanto non si pensi, è il tentativo di allontanarsi da una vita che, sulla carta, è quella che cercano in molti e che ha spesso al primo posto l’affermazione lavorativa che, se riconosciuta e apprezzata anche a livello pubblico, può portare a moti d’affetto inimmaginabili, autostima inattaccabile, benessere economico e la sensazione di aver trovato il proprio posto nel mondo. Ma, come da sempre la storia degli uomini ci insegna, è proprio quando si vive sotto un cono di luce, che agli animi più sensibili ed emotivi, torna forte la voglia di tornare al buio, e questo buio, quando non ha a che fare solo con le luci di un palco spente ma con quelle che regolano la nostra voglia di vivere e di brillare, può portare alla negazione di sé, spesso attraverso una fuga, che può illuderci di ritrovare la pace.
A delineare molto bene, il tratto esistenziale di un personaggio a cui capita tutto ciò, è uno degli interpreti musicali italiani più originali ed intensi, amato da noi e all’estero, il cantautore Tiziano Ferro, che al suo debutto con il romanzo “La felicità al principio”, ci racconta la storia di Angelo Galassi, sul quale non si fa fatica ad intuirne l’intenzione di gettargli addosso un mondo che Tiziano conosce bene, in quanto cantante come lui e per anni soggetto a dipendenze da alcol e cibo e consapevole di una società che discrimina ancora per le proprie scelte sessuali.
Insomma, mi piacciono le canzoni di Tiziano Ferro, non ho mai letto niente di suo , ma questo libro non mi è piaciuto molto. Ha cambiato i nomi e i personaggi, ma è un pochino la sua storia, saputa e risaputa. Non mi ha lasciato granché, tranne in alcuni passaggi di grande emotività. Il resto molto piatto e raccontato non proprio benissimo, un conto scrivere belle canzoni, un altro conto scrivere bei libri. Fortunatamente ascoltato in audiolibro, dalla voce stessa dell'autore, che ha sempre il suo perché. Consigliato? Non saprei.
Mi sono spesso chiesta quanto ci fosse di autobiografico in questo romanzo. L'intensità delle emozioni espresse da Galassi, la depressione e la grande sensibilità emergono in maniera vibrante e coinvolgente, permettendo al lettore/spettatore di osservare il punto di vista di una personalità nota al pubblico tuttavia sconosciuta nelle sue fragilità di essere umano. Un percorso profondo e perché no, anche di speranza, dove l'amore e il rispetto dei più deboli e indifesi permette di trovare la forza di risalire dalle proprie tenebre.
Tiziano Ferro è il mio cantante preferito, ma questo libro non mi è piaciuto. Inizia con la pretesa di non essere un'autobiografia, ma io, che lo seguo da anni, ho rivisto molto di lui: la scena degli insulti in macchina, la scrittura del diario, la preghiera della serenità, l'alcol, la passione per le lingue... Tanti elementi che sono ripresi dalla sua vita. Il libro comunque scorre velocemente, ma alcuni passaggi sono poco trattati e, in alcuni punti, la scrittura è mediocre.
Lo stile ricorda quello dei diari, ma non è adatto ad un romanzo. All'inizio è davvero difficile capirlo, ed è brutto. Anche se l'autore lo nega, non vediamo altro che un suo alter ego in azione, forse il peggio di lui. Non succede molto nella trama, forse pecco di quella profondità che il protagonista si affetta tanto a dire manchi al pubblico e alla società odierna. Una lettura di scarso spessore, che ho portato a termine solo in quanto fan del cantante, per questo ho dato due stelle.
Lho ascoltato in versione audiolibro ed è innegabile che la voce di Tiziano Ferro sia meravigliosa. Trama piuttosto originale, ovviamente molti spunti autobiografici (non capisco le critiche per questa cosa). Non sopporto il nomignolo della bambina, la trovo giudicante e non amorevole e neanche l'uso di parolacce, per il resto mi è piaciuto ascoltarlo complice il contesto in mezzo alla natura durante un trekking.
Questo libro è un viaggio intenso, di quelli che ti fanno riflettere e ti lasciano con il cuore pieno di emozioni. un viaggio della rinascita, della scoperta di sé e della ricerca di un senso più profondo.
Tiziano Ferro ti trascina dentro la storia con una delicatezza incredibile. È un libro che parla di identità, famiglia, seconde possibilità, e lo fa con una sincerità che ti arriva dritta al cuore.
Non saprei come valutare questo libro. Sicuramente averlo ascoltato in audiolibro, letto da Tiziano, ha aggiunto qualcosina in più. La storia in se è anche carina, per quanto ingenua, purtroppo però, ci sono anche un paio di scene veramente brutte e gratuite. Se siete anche un minimo familiari con l'autore, troverete concetti che negli anni avrete sentito ripetere all'infinito.
“Non sono io” come alibi per lamentarsi un po’ di tutto, per rosicare con una scrittura abbastanza insipida, lontana anni luce dalla profondità più o meno sincera dei primi due libri diario/autobiografia. Molta plastica e un paio di brani interessanti. Bah.
una storia forte che non ti aspetti, ci sono veramente tantissimi tw in cosi poche pagine. Bisogna leggerlo con la consapevolezza che non si tratti di una storia leggera e fugace, anzi è una storia pensante e piena di importanti riflessioni.
Tiziano mi piace molto come cantante e mi aspettavo qualcosa di più da un suo libro.
Non scorre e non appassiona, racconta la storia di Angelo, con i suoi problemi e le sue rivincite.. i messaggi che vuole trasmettere hanno un senso ma lo stile non colpisce..
È un libro che si legge volentieri per l’affetto che ci lega a questo GRANDE artista, che nonostante all’inizio specifichi che lui non è il protagonista, secondo me ha messo in Angelo tanto di se stesso.
Avevo grandi aspettative sul primo romanzo di Tiziano Ferro. Sono rimasta delusa,non mi è piaciuto,ho fatto molta fatica a finirlo. Un romanzo piatto,lento ... peccato,Ferro scrive canzoni da dio,non vale per i libri... 🙅♀️