Valtrompia, Brescia, 1986. Al carabiniere Alessandro è affidata la riapertura del misterioso caso irrisolto di Martina Richiedei, una ragazza di vent’anni scomparsa nel ‘56. L’uomo cerca di comprendere cosa è accaduto alla giovane, e così inizia per lui una vita nuova, fatta di incognite, stranezze e incontri paranormali. Aiutato dalla sorella Chiara, dall’amico Gianluca e dalla medium Agnese, Alessandro intraprende una lotta contro il tempo, contro lo strappo nel Velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti, contro gli incubi che colpiscono i suoi compaesani devastandone le vite. A fronteggiarlo un nemico diabolico: Lönòcc, lo stregone della Valle. Il viaggio nell’Altrove alla ricerca dell’anima smarrita de “la benandante” è l’unica speranza di salvezza.
Tra un passato oscuro e un presente nebuloso, le leggende del folklore valtrumplino prendono vita.
✨️Se volete immergervi nelle leggende e nel folklore italiano della Val Trompia allora questo è il libro giusto!
🔮In questo romanzo autoconclusivo troverete miti e leggende che, grazie alla notevole mano di Sara, danno vita ad una storia unica e avvincente... ma anche piuttosto cruenta!
👹Si tratta di un libro che, nonostante possa sembrare molto intricato a livello di trama, rimane davvero scorrevole e coinvolgente. Infatti ne sono rimasta sorpresa in quanto non sono una grande avvezza del thriller, ma in questo volume il paranormale si mescola alla credo religioso e insieme danno vita ad un mistero incredibile!
✨️Un aspetto particolare è il fatto che la storia si apre con Alessandro e sua sorella Chiara, ma in realtà poi non vi sarà un vero e proprio protagonista, in quanto le vicende li porteranno fin da subito a confrontarsi con altri personaggi, i quali tutti insieme con continui cambi di pov, ci daranno l'intera visuale della storia.
🔮Io personalmente preferisco avere pochi pov perché amo entrare nei dettagli e nell'animo del personaggi, tuttavia mi sono trovata bene lo stesso in quanto hanno tutti una caratterizzazione piuttosto definita. In special modo mi sono legata a Chiara e mi è piaciuto molto anche Gianluca.
🧙🏻♀️Vorrei sottolineare anche l'originalità delle creature magiche e fantastiche, come le fate protettrici del Velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti, o anche la stessa figurara del/della Benandante ossia una strega o stregone bianco che sottoforma di spirito combatte il male demoniaco. Sicuramente riprendere le leggende del territorio ha dato una marcia in più e si vede anche lo studio di ricerca che vi è dietro, ma devo dire che il lavoro di fantasia e di costruzione della storia è stato quello che merita certamente una lode.
👹In generale è un libro che ho apprezzato molto, in cui spesso vengono utilizzati toni leggeri, ma non mancano situazioni in cui le atmosfere si incupiscono con scene anche abbastanza forti e vi0l3nte. Nel finale tutto trova una risoluzione e un suo posto, quindi il cerchio si chiude completamente senza buchi di trama.
✨️Per concludere ovviamente consiglio questo libro perché in esso vi è tutto ciò di cui amo leggere: creature fantastiche, avventure, miti, leggende; e grazie a Sara si ha la possibilità di viverlo come se fosse ancora più vicino a noi... e chissà, magari è proprio tutto vero! 😏 Apprezzatissime e super interessanti le fonti consultate alla fine del libro! 🤍
"Nel mondo c'è bisogno di equilibrio, o per lo meno c'è bisogno che l'equilibrio possa essere ristabilito qualora si perda. E perché questo si realizzi è necessario che a tanto male possa controbilanciarsi altrettanto bene." ☯️
Ho aderito al gruppo di lettura da beta reader, e ho avuto la possibilità di scrivere spesso a Sara per confrontarmi con lei su alcuni punti del romanzo, questo credo sia uno degli aspetti più belli di leggere “emergenti italiani”. Sara, oltre a essere una bravissima scrittrice è anche una persona fantastica, super gentile e sempre disponibile al dialogo e al confronto.
Quando ho iniziato a leggere il romanzo, ho immaginato la cover dello stesso, ma appena ho visto la copertina ufficiale realizzata da Antonello Venditti ne sono rimasta stupita, perché è molto di più di quello che mi ero immaginata; anche se in verità non capisco perché mi stupisco ogni volta, conoscendo le opere che realizza l’artista ^^” . Chi leggerà il romanzo (fatelo!) noterà tutti i fantastici dettagli inseriti, e l’unica cosa che mi viene da dire è che è perfetta, anche la scritta, nonostante non ami molto quell’effetto, credo che possa comunque richiamare gli anni ’80, periodo in cui si svolgono la maggior parte dei fatti.
Fin da subito ero molto curiosa di questa lettura, visto anche le sue sfumature thriller, genere che solitamente non leggo. Il romanzo è diviso in capitoli, conosciamo Alessandro, carabiniere razionale e pragmatico e sua sorella Chiara, dal carattere e visione del mondo completamente opposti al fratello. Più avanti si inserirà anche un’altra figura, la benandante, alla quale l’autrice dedica particolare attenzione (spostandosi dalla terza persona alla prima).
Ma l’attenzione di Sara non si ferma a questo, infatti, è molto evidente il suo lavoro di ricerca, non solo riguardo le leggende del suo territorio da cui ha preso ispirazione ma anche per altri particolari: i tarocchi, gli esorcismi, ma anche la numerologia. Ritroviamo 7 figure che sembrano essere l’incarnazione della natura stessa, e il numero 7 -per chi non lo sapesse- ha diversi significati che secondo me combaciano perfettamente con queste figure (perfezione, creazione, completezza ecc).
Un altro elemento che mi ha colpita è la musica e il suo utilizzo. In una parte ha un ruolo molto importante (evito di aggiungere altro per non fare spoiler), ma ciò che mi è piaciuto è come l’autrice fa incastrare le canzoni nelle vite e nei pensieri dei personaggi. Mi ha fatto pensare a uno dei miei romanzi fantasy preferiti La saga de “I Guardiani della notte”, dove il protagonista trova le “risposte” premendo il tasto “casuale” dal suo walkman. Oltretutto, il romanzo contiene strisce Spotify per ogni canzone!
L’ambientazione è quella della provincia di Brescia anni ’80, e l’autrice anche qui riesce a far sentire a casa chi è di quelle parti, e portare noi lontani nella sua regione, infatti ho apprezzato l’inserimento del Pirlo nella storia, che è una bevanda di cui non conoscevo l’esistenza, e che dà proprio il senso di appartenenza alla zona; così come spesso vengono usati termini più dialettali/regionali come “smacchinare” invece di ragionare, che io per esempio non avevo mai sentito/usato.
Un altro punto forte del romanzo secondo me sono i personaggi, tutti caratterizzati molto bene, e non si può fare altrimenti di affezionarsi ad ognuno di loro.
La benandante è un romanzo fresco, con elementi nuovi rispetto ai “soliti” fantasy, è un mix eccezionale tra paranormale, thriller, fantasy, con sfumature dark.
Una storia davvero carina, ricca di spiritualità, folklore, sovrannaturale, musica (tanta musica), fede e un pizzico di magia. Non conoscevo l'autrice e le sue opere precedenti, ovviamente sono stata attratta come una calamita dalla cover pazzesca e dalle vibes di mistero che avvolgono questa storia, e sono contenta di non essermi sbagliata. E' una storia che attraversa un arco temporale di 30 anni, dal 1956, anno in cui Martina Richiedei scompare nella cantina della sua cascina, lasciando come ultima traccia di sè solo granelli di sale e segni di bruciature sul pavimento, al 1986, anno in cui il suo caso viene riaperto, e risolto grazie all'aiuto incrociato di due fratelli, un amico, una medium e una fata della Valtrompia..Una squadra fantastica per risolvere un mistero che si muove attraverso il Velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti, per salvare le sorti del mondo dalla minaccia del demonio Lonòcc, risorto per liberare l'anima dannata della sua compagna, e seminare morte e distruzione tra gli uomini. Ho scoperto tante tradizioni, leggende che popolano questa Valle e questa terra nel bresciano e me ne sono innamorata, ho trovato estremamente interessante la figura dei benandanti e mi piacerebbe approfondirne le radici storiche e culturali. Lo stile di scrittura è scorrevole e sciolto, i registri ben adeguati al contesto storico e ai personaggi che vivono nel pieno degli anni Ottanta, e questo elemento l'ho gradito molto. Il finale l'ho trovato forse un po' troppo veloce, alcuni passaggi chiave dell'ultima battaglia contro Lonòcc avrei preferito fossero maggiormente dettagliati, ma nel complesso mi è piaciuto tutto lo svolgersi della trama. C'è amore, sacrificio, amicizia, interazione diretta con Spotify per ascoltare le canzoni nel mentre che si affronta la lettura (cosa che ho adorato!) e un epilogo a dir poco perfetto. Lettura consigliatissima!
👮🏻Strani eventi e apparizioni intaccano la routine del carabiniere Alessandro, trentenne molto ligio al dovere e realista, questi strani eventi coincidono con la riapertura del caso della sparizione (avvenuto vent'anni prima) della giovane Martina Richiadei.
👩🏻🦰 In suo aiuto giunge la sorella minore Chiara, da sempre affascinata dal paranormale e ai tarocchi, rassicura Ale e lo aiuta in questa sua folle impresa portandolo dalla medium Agnese.
🌄Quest'ultima riesce a mettersi in contato con gli spiriti che infestano la valle. Da loro apprende che il Velo, la barriera che divide il mondo dei vivi e quello dei morti, è stata strappata e deve essere riparata poiché Lönòcc vuole le anime dei vivi per riavere ciò che più brama...
😈 Lönòcc è uno stregone antico, padrone della valle da tempo immemore, desidera impossessarsi di tutte le anime per vendicarsi. Squarciare il Velo sarebbe l'inizio della fine dei mortali...
Gli unici che potrebbero ostacolarlo sono i benandanti, antichi streghe e stregoni buoni inviati dell'angelo, ma chi potrebbe giungere in loro aiuto? L'ultimo era il nonno della scomparsa Martina Richiadei, possibile che la sua sparizione sia collegata?
Questa avventura adrenalinica si prende 4,5⭐️, avevo l'affanno solo a leggerlo figuriamoci se avessi dovuto aiutare Ale e Chia🤯.
In questo romanzo autoconclusivo Sara ci mostra un altro lato di sè e della sua bravura nello scrivere: in diversi capitoli ha scelto di cambiare il punto di vista, dalla terza alla prima persona, scelta azzardata ma che ha ripagato dando al lettore un'esperienza più immersiva.
Qualche tempo fa avevo fatto una recensione in cui parlavo di "voci autoriali forti" e di "creatività", due concetti che vanno a braccetto e che il mercato editoriale odierno sembra aver affossato. Per farlo, e per sostenere che ancora c'era chi riusciva a staccarsi dal coro pur scrivendo un bel libro, citavo dei mostri sacri quali Neil Gaiman e Kristoff, definendoli dei "casi rari".
E poi... e poi succede che un giorno ti capiti tra le mani La benandante, di Sara Cremini , e che l'unica parola che ti venga in mente sia: CAPOLAVORO.
Non saprei in quale altro modo definire "La benandante", perché La benandante è TUTTO.
La benandante è lacrime e sangue, La benandante è gioia ed emozione, La benandante è ricerca, storia, curiosità, mistero. La benandante è Sara senza essere e non essere Sara, La benandante è amore per la propria terra, le proprie origini, il proprio ruolo di formatrice, la scrittura tutta.
In fin dei conti, a ben pensarci, La benandante è soprattutto amore, perché come l'amore può essere felicità senza fine, dolore senza fine, consapevolezza del tutto e inizio e fine del tutto stesso.
In un mondo giusto, in un mondo ideale, La benandante sarebbe sullo scaffale di ogni libreria. Ed ecco perché ho deciso, in questo post, di lasciar semplicemente parlare le immagini: esse, come le parole, parlano da sole.
Perché tutto ciò che ho detto nelle righe precedenti è La benandante. E, al contempo, La benandante è qualcosa di più. Qualcosa che, come l'amore, non si può definire. E che proprio per questo è perfetto.
Inizio col dire che La Benandante di Sara Cremini è il primo fantasy ambientato in Italia che leggo e, nonostante fossi un po' scettico, ammetto che è stata una bella lettura. Ambientato in quel di Val Trompia, la storia segue le gesta di più protagonisti ottimamente caratterizzati. In particolar modo mi è piaciuta Chiara e anche Alessandro, che sono un po' il fulcro del gruppo. L'antagonista ha un forte carattere e certe situazioni mi han dato effettivamente la sensazione di pericolo, non sempre presente in molti libri. Sapere che questo libro è basato su leggende e miti nostrani ha dato quel pizzico di interesse in più, senza contare la scrittura scorrevole dell'autrice che fa letteralmente divorare ogni pagina. Carina l'idea delle canzoni che determinano momenti ed emozioni, così come personaggi secondari ben definiti. In definitiva vi consiglio La Benandante e sono curioso di leggere altri titoli dell'autrice.
Questo libro mi ha conquistata. Un mistery legato al fantasy, in particolare al folklore italiano...geniale! I personaggi, la storia, i colpi di scena, tutto mi è piaciuto veramente tanto 😍 La storia è divisa in quattro parti, ma secondo me possiamo anche suddividerla in due grandi momenti: l'indagine sulla scomparsa di Martina (la parte mistery) e la missione di salvataggio del mondo (la parte fantasy). La seconda parte è sicuramente quella più "adrenalinica" e per molti versi anche più intensa. C'è un'intera sezione dedicata alla storia del "cattivo" dal suo punto di vista. Una parte che ci svela quando sia mostruoso, ma che dal punto di vista narrativo è molto bella e che da Sara (come la conosco io da scrittrice) non me l'aspettavo. Una gradita sorpresa! Nel finale abbiamo pezzi del futuro e la certezza che la storia forse non è proprio finita. Un libro adatto a lettori più vecchi e consapevoli che è così ben intrecciato con la realtà da fare dubitare che sia tutta finzione....
Mi sono subito appassionata a questa storia ed ho letto il libro in 24 ore. La prima cosa che mi ha affascinata è stata l'ambientazione nei luoghi a me così vicini: la Valle Trompia, i suoi paesi, le sue bellezze naturali... Procedendo nella lettura mi sono sempre più affezionata ai quattro protagonisti: Chiara, Alessandro, Gianluca e Martina. Bellissimo il rapporto fra i due fratelli! Mi ha commossa la figura di Paolo ed il suo messaggio da "Lassù": chi non c'è più riesce ad essere contemporaneamente sempre accanto a tutti coloro a cui ha voluto bene.
Riordino le idee e ve ne parlo. Ancora una volta, mi dispiace dare una valutazione negativa a un fantasy italiano, ma ci tengo a essere sempre onesta e obiettiva, e questo romanzo è davvero un'occasione sprecata.
Un fantasy paranormale decisamente insolito che unisce storia, religione e folklore della Val Trompia. Un demone antico e sadico e una squadra di italiani medi che cercano di salvare il mondo usando poteri che ancora faticano a spiegarsi
Non c’è niente da fare: l’Italia è attraversata da una corrente magica che scorre dirompente in tutte le cose. Quella stessa energia, che infonde calore nei nostri corpi, ha anche il potere di ispirarci. Sara Cremini, autrice de La Benandante, si è servita di quell’incantesimo ancestrale per dar vita a una storia di streghe, antiche leggende e battaglie eterne tra bene e male. I miti celati della Val Trompia, prendono vita, a metà tra il mondo greco-romano (che tanto amo) e una spiritualità che va ben oltre la concezione di religione. Così gli Angeli, lə Benandanti e le fate nascono per custodire il sottile confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Chiara, che già crede nella magia, grazie all’amica medium Agnese, suo fratello Alessandro e il loro amico Gian entrano all’improvviso in un mondo in cui la realtà non è solo quella che vedono con i loro occhi, ma che si cela tra le pieghe di molteplici dimensioni. Con l’ombra del mostruoso Lönòcc, stregone malvagio dal potere illimitato, in agguato lə protagonistə non possono far altro che affidarsi alla loro fede, all’amore che hanno l’unə per l’altrə, che lə porta a collaborare con la misteriosa Nadin per liberare Martina, la Benandante che può salvare il mondo. Ed è così che noi lettorə cominciamo ad innamorarci di tutti questi personaggi, così umani e disperati, desiderosi di preservare tutto ciò che per loro è sacro: la loro famiglia, quella di sangue e quella che si sono sceltə. “La Benandante” è un viaggio nel tempo, in più dimensioni, un racconto che si serve di un patrimonio folkloristico vastissimo per renderci testimonə di un conflitto secolare che, in un modo o nell’altro, ritroviamo in tutte le storie. E così la malvagità abietta di Lönòcc riemerge, con la sua grottesca sensualità, con la perversione che rischia di avvelenare il mondo che conosciamo. Un mondo che può essere salvato solo dalla determinazione di Martina, una giovane donna che ha perso tutto. Sara Cremini riesce a delineare perfettamente le figure dei protagonisti e degli antagonisti, donando loro una tridimensionalità che non è facile trovare in un romanzo già così ricco a livello di worldbuilding. Io mi sono sentito parte di questo viaggio, sono diventato un Benandante, ho lottato contro mostri spaventosi, ho cercato di fare del mio meglio per salvare la mia realtà. Sara, in qualche modo, è riuscita a rendermi parte della storia, quasi come se l’avesse scritta per me. E se questa non è magia, allora non saprei come chiamarla.
Non posso non consigliare questo fantasy che ha letteralmente riportato alla luce il tesoro di miti e leggende del Nord Italia. So che, nonostante qualche piccolo difetto di pacing e la risoluzione piuttosto veloce del conflitto finale, non potrete fare a meno di amare “La Benandante” e tutto quello che questa storia rappresenta.
4.5 ⭐ (SUL FONDO CI SONO SPOILER SUL FINALE) Un signor fantasy, che affonda le radici direttamente nel folklore italiano, riprendendo quelle figure a metà tra la stregoneria e il cristianesimo che furono i Benandanti. Il libro non è del tutto lineare. Esistono più pov, cambiamenti nella narrazione (alcuni personaggi vengono scritti in terza persona, altri in prima persona), a cui si intreccia indissolubilmente la musica, fondamentale nel racconto. Un "atto" centrale del libro è dedicato completamente all'antagonista, rendendolo decisamente più profondo ed interessante. L'autrice ha fatto ottime ricerche per poter realizzare il romanzo, eppure un poco mi ha innervosito (pur essendo un fantasy) il poco approfondimento dell'esoterismo: ci imbatteremo in lingua ogamica (è una scrittura) e in rune celtiche (non sono rune), e una lettura dei tarocchi iniziale che è sì, funzionale alla trama, ma a me, appassionata dei temi, ha dato fastidio. Insomma, mi rendi i Benandanti e i viaggi in spirito alla perfezione, e poi mi cadi su un paio di frasi sugli ogham - che era possibile aggirare. Al di là di questo, che mi rendo conto essere un problema mio, e che non intacca in alcun modo la storia, ho amato i personaggi e mi ha tenuto incollata alle pagine. Altro difetto, per me, il finale. Letteralmente si fanno un culo a paiolo per chiudere i due dell'ave Maria in un sasso e poi, durante un'escursione, uno si taglia sulla roccia e libera di nuovo il male (male che non è che ha solamente dato noia, ha tipo distrutto un'intera città controllando le menti degli abitanti e squartato i clienti di Agnese. Male che se non veniva imprigionato avrebbe, tipo, distrutto il mondo). Avrei preferito piuttosto un finale aperto (amo i finali aperti), o direttamente un bad ending (ci poteva pure stare). Magari qualcosa tipo Martina e Alessandro che controllano il sasso e poi dicono "massì, siamo vecchi, questo tanto dove vuoi che vada?" e mentre si allontanano una nebbiolina si dipana dalla roccia... Invece no, ci ha tenuto a esplicitare che il signor stregone riprenderà a uccidere gente e a portare un sacco di pestilenza. Mi ha dato la sensazione che l'intero viaggio che ho fatto con i protagonisti sia stato inutile. E questo spiega la votazione più bassa di quello che volevo: è arrivato a tanto così dal diventare il mio libro preferito di sempre. E mi dispiace.
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Se cercate una storia che racconti il folklore italiano, ricca di elementi esoterici e antagonisti da brivido, La Benandante fa proprio per voi! A Marcheno, in Val Trompia, qualcosa di malvagio si sta risvegliando e la quotidianità di Alessandro, Chiara e Gian viene ribaltata da eventi che li porteranno a collaborare con la medium Agnese per identificare la minaccia e contrastarla. Ritrovare la Benandante è la loro unica possibilità. Se dovessi descriverlo in un solo termine, sceglierei “sperimentale” perché La Benandante è sì un bel romanzo, con personaggi e intrecci che funzionano, ma presenta alcune caratteristiche atipiche rispetto a ciò che il lettore si aspetta. Alcuni li ho apprezzate molto, come l’inserimento di capitoli dal fraseggio breve e dal ritmo concitato, che hanno reso perfettamente in uno dei passaggi chiave della trama, altre un po’ meno, come nel caso della seconda “quest” che avviene, secondo me, un po’ troppo avanti nella narrazione, dove avrei preferito il classico crescendo fino al momento della risoluzione finale. Ho amato la caratterizzazione di Lönòcc, il contrasto tra le scene crude e brutali del suo vissuto e quelle più calde e confortevoli del gruppo di amici che coopera per il bene, nonostante l’iniziale incredulità di alcuni. Ho trovato geniale il metodo di comunicazione attraverso la musica, e l’inserimento delle grafiche per poter ascoltare le tracce su Spotify è una chicca che aumenta il coinvolgimento e la comprensione dell’atmosfera! La Benandante è un inno alle tradizioni folcloristiche del territorio italico e l’enorme lavoro di ricerca effettuato dall’autrice per rendervi onore si nota tutto, l’effetto è sbalorditivo. Un’altra dimostrazione di quanto il fantasy Made in Italy abbia davvero tanto da offrire, basta sapere da dove attingere!
"𝑼𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒆𝒊 𝒍𝒊𝒃𝒓𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒅𝒊𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊𝒄𝒉𝒆𝒓ò😱" Una delle letture più belle del 2023 è sicuramente ᏞᎪ ᏴᎬΝᎪΝᎠᎪΝͲᎬ di @saracremini.autrice un paranormal dark fantasy con richiami folkloristici e un pizzico di thriller mescolati tra loro alla perfezione La trama è semplice, al carabiniere Alessandro, uno dei nostri protagonisti, viene affidato un caso irrisolto,quello di Martina Richiedei, una giovane ragazza che scompare dal nulla in una notte del '56. Ad accompagnarlo nella ricerca ci sarà Chiara,sorella di Ale, considerata la stramba a causa dei suoi capelli rossi,del suo modo di vestirsi e del suo comportamento ritenuti dalle persone,non normali. Da Gianluca amico di Ale,uno dei personaggi più tremendi della storia e da Agnese, una medium amica di Chiara. Tutti insieme si ritroveranno coinvolti nel fronteggiare il male, in particolare Lönòcc, uno stregone che vuole strappare il velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. Non fatevi ingannare, la benandante è una storia per quanto semplice molto intricata, è una lettura che ti travolge perché intriso di mistero, colpi di scena e paranormale. Non è un libro leggero, incontrerete lungo la lettura scene macabre e un linguaggio scurrile. Nonostante ciò la scrittura resta bellissima, coinvolgente e diretta. I personaggi hanno carattere e spessore, sono uno più bello dell'altro, penso siano un punto di forza come i capitoli brevi e la sensazione di sentirti parte della storia. Una storia mai noiosa e banale e il finale, per quanto mi sia arrabbiata l'ho trovato, nonostante tutto, coerente. E poi la copertina, ogni immagine è un richiamo del libro stesso, lo adoro! Voglio ringraziare l'autrice per essere stata sempre presente durante il mio viaggio. Per concludere: se amate questo genere leggetelo, se volete provare qualcosa di diverso è perfetto! Consiglio questa lettura nel mese di ottobre🤍
Come fosse un grande thriller, il prologo ti aggancia e i capitoli brevi e ben congegnati ti inducono a voltare pagina e a leggerne un altro e poi un altro ancora.
La Benandante è un fantasy radicato nella realtà: la magia si basa sulle leggende del folklore della Valle Trompia e questo la rende credibile, oltre che interessante. È come se gli incubi dei nostri nonni prendessero vita.
Ed è una storia ben scritta, capace di catapultarti nell’Italia degli anni ‘80 facendotene respirare l’aria, e contenente elementi originali (come la musica, che ricopre un ruolo fondamentale) ed elementi tipici delle grandi storie: la lotta infinita contro il male; la forza dell’amicizia e dell’amore; un velo che divide il nostro mondo da quello dei morti e che sta per essere distrutto; una corsa contro il tempo; un gruppo di amici che deve restare unito per salvare il mondo, perché - come scrive l’autrice - da soli non si va da nessuna parte.
Insomma, la Benandante è un’avventura da leggere tutta d’un fiato, un romanzo che ti tiene incollato fino all’ultima pagina, grazie a un finale emozionante, capace di esaltare quanto seminato.
Sapevo che questo quarto libro dell’autrice, slegato dalla saga che ha pubblicato per prima, sanciva un cambio di tono e target rispetto a Nemeria, quindi mi ci sono approcciata con molta curiosità e quello che ho trovato mi ha lasciata abbastanza soddisfatta.
Appurato che questo "cambio target”funziona, l'unico difetto-non-difetto è stato giocare in una specie di comfort zone tematica che però, ripeto, non posso considerarlo tanto un difetto quanto una specie di limitazione autoimposta, ma, vabbè, il libro è talmente bello che me ne è fregato molto poco in fase di lettura.
I personaggi li ho trovati molto interessanti, sia quelli più scettici verso la magia sia quelli che al sovrannaturale ci credono da più tempo. Proprio dalla sinergia tra questi due "schieramenti” si vengono a creare delle interazioni molto, molto interessanti e, soprattutto verosimili da seguire.
Insomma, dopo aver cianciato così a lungo posso dire che questo esperimento da parte di Sara lo definirei come molto riuscito.
Il folklore mi ha sempre interessata soprattutto quello della mia bella penisola. Ho deciso di leggere questo libro principalmente per la tematica trattata ma anche perché ho letto altri libri scritti dalla stessa autrice, la dolce Sara. Se anche voi avete letto qualcuno dei suoi libri sappiate una cosa: il modo di scrivere è completamente diverso. Le tematiche trattate sono certamente adulte e il linguaggio è a tratti crudo. I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno con la propria storia e la propria personalità. La lettura è scorrevole, piacevole e travolgente. È impossibile smettere di leggerlo, si vuole solo continuare e capire cosa succede fino alla fine. Una nota di merito alla splendida copertina realizzata da Antonello Venditti che azzecca in pieno la tematica del romanzo. Ringrazio Sara per la dedica e per aver scritto questo racconto. Bellissimo il finale, l'ho davvero apprezzato.
"La benandante" di Sara Cremini, letto con un GDL organizzato, è stata la lettura che mi ha accompagnata alla scoperta di nuove informazioni, nuove leggende e nuovi luoghi della nostra Italia.
Sara è stata molto brava, anche alla luce delle sue opere precedenti, a tessere questa trama così fitta ma non contorta. Si può vedere il suo stile unico che accomuna le sue opere, ma si percepisce anche la maestria dello scrivere per un altro pubblico, con altre tematiche. Si capisce anche che si è informata molto sul periodo, i luoghi e le musiche citate ed è sempre bello scoprire queste piccolezze che rendono la lettura più immersiva e coinvolgente.
Personaggi, musiche, leggende e molto altro vi accompagneranno nella lettura attraverso la Valtrompia e i luoghi che la circondano, di questo mondo o degli altri...
La Benandante di Sara Cremini è un romanzo che ci trasporta negli affascinanti anni '80, un'epoca in cui internet era ancora un sogno lontano e le conversazioni avvenivano tramite il telefono di casa.
L'autrice ci regala uno spaccato di vita quotidiana, intrecciato con leggende che prendono vita e fantasmi che ci avvolgono con la loro bellezza inquietante. Attraverso le sue pagine, esploriamo il confine tra scetticismo e credenza, tra il coraggio di affrontare l'ignoto e la dolcezza dell'amore e dell'amicizia. La Benandante è una corsa contro il tempo, un viaggio emozionante e pieno di suspense, dove ogni respiro è carico di aspettative. È un'avventura verso l'oscurità, incerta ma colma di speranza. La scrittura di Cremini è semplice e lineare, ma riesce a catturare l'attenzione del lettore, trascinandolo in un vortice di emozioni.
Per accompagnare questa lettura, vi consiglio un bicchiere di vino rosato, la cui freschezza e profumo si sposano perfettamente con la struttura del libro, e un abbondante tagliere di formaggi, che richiamano l'esuberanza di alcuni personaggi.
"La Benandante" è un romanzo che ti immerge nel folklore della Val Trompia: segreti e misteri, fantasmi e fate, angeli e stregoni malvagi... La penna di Sara Cremini ci fa viaggiare indietro nel tempo, fino agli anni '80, quando un giovane carabiniere riapre un caso di una ragazza scomparsa trent'anni prima. L'autrice fa un uso peculiare delle pause, detta un ritmo ben preciso, generando un crescente turbine suggestivo. Ogni parola è pesata e scelta con cura per suscitare nel lettore non solo emozioni, ma anche riflessioni. Con il suo stile, l'autrice riesce a creare immagini vivide nei cuori dei lettori. I personaggi sono vivi, coerenti e umani, ed è difficile non empatizzare.
Tra le righe, si riesce a leggere la ricerca e lo studio minuzioso che Sara Cremini ha svolto per la stesura della storia.
Un fantasy non comune e per nulla scontato, un romanzo che incuriosisce ogni tipo di lettore, anche coloro che non sono affezionati al genere.
Bellissimo libro fantasy originale con spiccate sfumature paranormali. Ambientato in Italia, a metà degli anni '80, tematiche reali si miscelano alla perfezione al folklore bresciano. La riapertura di un vecchio caso porta Alessandro alla scoperta dell'esistenza del mondo paranormale e delle forze oscure che minacciano la sua terra e le persone che vuole bene. Il romanzo appassiona, incanta e stupisce. Le descrizione dei personaggi (introspettive e i loro legami), come quelle ambientali, sono ricche e delineate alla perfezione. "La Benandante" è una coccola per chi ama i culti popolari, l'esoterismo, il mondo dell'occulto che poi, come il libro insegna, non è così lontano dal nostro.
Un fantasy autoconclusivo, questo, a cui secondo me non manca proprio nulla: dalla copertina stupenda e accattivante, all'interattività data dai tracciati spotify delle canzoni presenti nella storia; dagli elementi di un folklore italiano troppo poco valorizzato, all'avventura dai toni dark e dai messaggi importanti; dal mistero di una scomparsa da risolvere, ai forti sentimenti di amore e amicizia; dal sacrificio per un bene superiore e per la famiglia, ad un villain con una storia che potrebbe quasi commuovere; dai momenti comici per smorzare la tensione, alla magia e alle trasformazioni. Questo e molto, molto altro.
Il termine "benandante" non vi svelo cosa significa, ma porta con sé la storia stupenda su cui si basa questo romanzo; essa parte in una maniera del tutto realistica e pragmatica, per poi finire per unire realtà e leggende, illusioni e credenze, riti e viaggi sia fisici che spirituali.
I protagonisti sono tutti personaggi ben differenziati e definiti, ognuno con una sua storia e personalità che porta a sviluppi e cambiamenti differenti. Hanno tutta una loro evoluzione, quindi, e nessuno rimane "statico" risultando noioso e piatto. Il cattivo della vicenda è un personaggio che sa il fatto suo: inquietante e crudele, ma a suo modo sentimentale e passionale.
Decisamente un romanzo dai toni più adulti e cupi (in fondo si parla di esoterismo e omicidi) rispetto all'altra saga di questa autrice, che rivolgendosi ad un target differente dimostra anche di saper variare e sperimentare col proprio stile di scrittura.
Ho adorato i piccoli dettagli interni dati dalle chicche grafiche inserite, e poi onestamente trovo sia ora che si sfruttino le mille storie leggendarie facenti parte dei nostri territori per dar vita a lavori come questi: fantasy coi fiocchi in cui i lettori italiani (soprattutto, ma non solo) possono rispecchiarsi e ritrovarsi.
Questa storia si svolge in Valtrompia nel 1986. Alessandro è un carabiniere a cui è stata data la missione di risolvere un cold case...la sparizione di Martina Richiedei accaduta nel '56. Così la sua vita si stravolge tra stranezze e avvenimenti paranormali. Per fortuna verrà aiutato da Chiara, la sorella, a comprendere questi avvenimenti per lui incomprensibili...A loro si uniranno, anche, Gianluca, un amico, e Agnese la medium. Alessandro dovrà così correre contro il tempo e, anche, ricucire lo strappo nel Velo, il muro che separa i vivi e i morti, per salvare il suo bel paese e i suoi abitanti. Ma non può mancare il Villain della situazione lo stregone della valle Lönòcc che cercherà di fermarlo in tutti i modi. Riusciranno i nostri eroi a ritrovare la "Benandante" e salvare il mondo? Lo scoprirete solo leggendolo ✨
È stata una lettura che mi ha toccato nel profondo e da vicino essendo di Brescia. Sapevo delle leggende delle valli ma il Folklore della Valtrompia mi mancava. La scrittura di Sara è sempre molto scorrevole, coinvolgente ed evocativa. Anche se in questo libro si impara a conoscere un nuovo lato dell'autrice più adulto e serio ma non meno affascinante. La Benny è un libro che, grazie ai suoi personaggi, e leggende ti cattura e non ti lascia più fino all'ultima pagina. Ovviamente è consigliato ad un pubblico dai 16+ per alcune scene un po' crude e poco comprensibili per un bambin*. Leggendolo sono uscita, in parte, dalla confort zone Ma sono felice di averlo fatto quindi è un super consigliato 💖
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Pezzaze (Valle Trompia), ottobre 1956. La ventenne Martina Richiedei, a poche ore dalla morte dell’amato nonno, scompare durante la notte senza lasciare traccia. Nessuno ha visto né sentito niente. La sorella Piera la cerca ovunque, insieme ai carabinieri, ma senza risultato. Si è come volatilizzata nel nulla.
Marcheno (Valle Trompia), ottobre 1986. A distanza di trent’anni, Piera non ha perso la speranza di ritrovare la sorella, ma ora che sta per lasciare questo mondo affida a un carabiniere di fiducia gli ultimi appunti di Martina e del nonno. Forse tra quelle pagine è nascosto qualche indizio per ritrovarla. Quei diari, fitti di scritte strampalate, riusciranno a risolvere il mistero della scomparsa della giovane?
Tra spiriti maligni, morti che fanno ritorno e stregoni, ci addentriamo così nel mondo magico della Valle Trompia de “La benandante” (PAV edizioni, 2023) di Sara Cremini, un avventuroso fantasy costruito a partire dalle leggende locali che l’autrice ha raccolto e miscelato alla sua fantasia.