Un libro utilissimo, interamente dedicato al periodo della guerra civile tra la Repubblica Sociale Italiana e i partigiani. Mentre sulla Resistenza esiste una vastissima letteratura, quest’opera si distingue per l’analisi puntuale e dettagliata del funzionamento della Repubblica Sociale. Perfetto per chi vuole comprendere a fondo quei drammatici 600 giorni.
Con il suo golfo azzurro e l’elegante lungolago dai bei palazzi, Salò è sicuramente uno dei posti più affascinanti della sponda bresciana del Garda. Tuttavia, nella storia nazionale, il suo nome resta indissolubilmente legato a quello della Repubblica sociale italiana (Rsi), fondata fra questa ridente cittadina e Gargnano nell’autunno del 1943.
Soprannominata “Repubblica di Salò”, l’Rsi, in sostanza un governo fantoccio subordinato alla Germania nazista, ha rappresentato un nuovo capitolo del fascismo dopo la destituzione di Mussolini e ha esercitato il suo dominio per circa seicento giorni, fino all’aprile del 1945. Suo compito primario è stato quello di mantenere il controllo sull’Italia del centro-nord, lacerata fra gli strenui difensori di un regime morente e il fronte di chi invece ha scelto di unirsi alla resistenza per liberare il paese dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.
Nel saggio “Salò. I seicento giorni della Repubblica sociale italiana” (Diarkos, 2023), il noto giornalista e autore bresciano Pino Casamassima ricostruisce accuratamente la storia dell’Rsi dalla fondazione sino alla caduta, ripercorrendone tappe, eventi e figure fondamentali.
Il volume è arricchito da un’interessante appendice e da un gran numero di preziose testimonianze, provenienti in particolare da uomini e donne della resistenza bresciana. Degna di nota è anche l’introduzione dello stesso autore, che lega efficacemente il tema storico affrontato all’odierna struttura socio-politica del nostro paese, offrendo numerosi spunti di riflessione. Spunti doverosamente atti a ricordarci che, sebbene il fascismo storico sia stato sconfitto, è altrettanto vero che dobbiamo tuttora fare i conti con gli elementi che l’hanno contraddistinto, fra cui nazionalismo, populismo, razzismo e antisemitismo, che sopravvivono e continuano ad attraversare la nostra storia.