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Missing words

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Zaf ha sedici anni ed è innamorato di Tiara. Vorrebbe spiegarle cosa prova per lei, ma non trova le parole giuste... l'uso delle parole nel mondo di Zaf non è libero, ma limitato a quelle presenti nel proprio dizionario personale. Quelle assenti vengono bloccate e non possono essere sentite né lette. Per ottenere nuovi vocaboli bisogna acquistarli, ma Zaf, figlio di un cuoco - motivo per cui il suo nome completo è Zafferano - e di famiglia modesta, non può permetterselo. La soluzione a tutti i suoi problemi? I campionati di Scribolo, lo sport nazionale, durante i quali il vincitore ha la possibilità di conquistare nuovo lessico. Ma se dopo aver finalmente trovato le parole per dichiararsi, Zaf si rendesse conto che Tiara non è la ragazza che fa per lui? Con grande abilità e con uno stile impeccabile, Andrea Viscusi accompagna il lettore in un universo distopico unico, in cui ognuno impara a fare il proprio gioco e il motore di tutto sono i vocaboli che raccontano la realtà, creano legami e costruiscono mondi.

384 pages, Hardcover

First published August 29, 2023

4 people are currently reading
174 people want to read

About the author

Andrea Viscusi

40 books84 followers
Sono un autore di speculative fiction (fantascienza, weird, distopia, slipstream) since 2008.

Ho un centinaio di racconti pubblicati in antologie e riviste. Finalista a premi nazionali come Trofeo RiLL, Premio Robot, Premio Italia, Premio Vegetti (ma mai vinto niente). Una manciata di racconti tradotti e pubblicati all'estero.

Con il mio nome sulla copertina ci sono due raccolte personali, una novella, tre romanzi e un libro illustrato.

I miei racconti e romanzi sono usciti con Zona 42, Moscabianca, Sperling&Kupfer, Urania Mondadori, Future Fiction, Delos, and many more.

Come Story Doctor mi occupo di scrittura, editoria e narratologia su youtube. Divulgo fantascienza e affini sul mio profilo tiktok e nel podcast Reading Wildlife. Ho fondato la rivista Specularia.

Sono il maggior fan italiano di Futurama.

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5 stars
28 (26%)
4 stars
43 (40%)
3 stars
23 (21%)
2 stars
9 (8%)
1 star
2 (1%)
Displaying 1 - 30 of 34 reviews
Profile Image for Andrea Viscusi.
Author 40 books84 followers
Read
January 28, 2024
*** SONO L'AUTORE DEL LIBRO ***

Commento solo per segnalare che sul mio sito sono disponibili i contenuti extra legati al romanzo, inclusi gli schemi delle partite per seguire mossa dopo mossa i campionati di Scribolo:

http://www.andreaviscusi.it/p/missing...
Profile Image for Tiziana.
223 reviews36 followers
September 28, 2023
Se mi avessero detto che avrei letto un libro su un ragazzino che gioca ad un gioco da tavolo per amore, e che mi sarebbe anche piaciuto… non so, avrei questionato la sanità mentale di qualcuno, e invece eccoci qui.
Indichiamo subito gli elefanti nella stanza: c’è una storia d’amore, di innamoramento più che altro, sì, è vero. Ma non è stucchevole – e credetemi, perché ho il diabete per queste cose.
Si parla di ragazzi di sedici anni, ma non sono né infantilizzati né si comportano come adulti bassi; non c’è neanche il trope del ragazzino che salverà il mondo e sovvertirà il sistema perché lui è l’eletto predestinato. No. C’è un ragazzo che ha le sue motivazioni per fare quel che fa e che – come capita molto spesso nella vita – si trova ad inciampare in tutt’altro rispetto a quanto preventivato.

C’è quindi una presa di coscienza graduale da parte di Zaf sui vari altri temi molto importanti che corrono tra le pagine; classismo, nepotismo, cementificazione della stratificazione sociale, censura.
Missing words è un libro complesso perché ti mette di fronte ad un concetto a cui non siamo abituati tantissimo da queste parti.
Se le parole non possono essere sentite, lette etc etc, il problema non si pone solo a livello lessicale, ma anche e soprattutto a livello concettuale. Se hai una sensazione, un pensiero, ma non c’è una parola nel tuo vocabolario per definirli, è un po’ come se quella sensazione o pensiero non fossero mai esistiti prima né esisteranno poi. E tu sei il solo ad aver pensato quella cosa.
Capite dove voglio arrivare?

Ammetto di aver avuto un piccolo timore iniziale riguardo all’integrazione delle partite di un gioco da tavolo nella cornice di una narrazione.
Sono stata smentita, queste scene si incastrano perfettamente e, per ritmo, possono tranquillamente prendere il posto delle più canoniche scene di azione o combattimento.

La fortuna non serve!
Profile Image for Akemichan.
696 reviews27 followers
March 13, 2025
Purtroppo la ragione per cui l'ho letto (uno spokon versione libro) è anche la ragione per cui non mi ha conquistato (ho letto troppi spokon) :(
Però mi ha intristito un sacco vedere quanto felice fosse l'autore di essere riuscito a pubblicare la storia sapendo che la casa editrice gli ha cancellato i seguiti :(
A questo proposito, nota: non leggete le ultime tre-quattro pagine, tenetevi il bel ricordo di una storia più o meno conclusa.
Profile Image for Ruby La Belva.
718 reviews156 followers
October 16, 2023
4.5
Perchè ho avuto previsto il finale nonostante questo l ho apprezzato moltissimo soprattutto la crescita " non crescita" del protagonista. Forse avrei approfondito meglio la parte distopica (piccolo dettaglio) però merita tantissimo.
Profile Image for Beppe Roncari.
Author 10 books68 followers
December 13, 2023
"Missing Words" ovvero Come rendere distopico "Scarabeo"

Voto 7½ (arrotondato a 4⭐)

"Missing Words" è il primo episodio di una trilogia che rivede in chiave distopica... i giochi da tavolo. Come poteva non piacermi? Soprattutto perché il primo romanzo parla di un mondo in cui lo sport nazionale è "Scribolo" e in cui le parole non sono libere. Per averle, usarle, anche solo sentirle bisogna pagarle. "Scarabeo" incontra il New Speak di "1984" di Orwell con un pizzico di "Fahrenheit 451" di Bradbury, senza dimenticare l'Accademia della Crusca... Sì, perché "Missing Words" è ambientato in un futuro in cui l'Italia è dominata da una dittatura delle parole, in cui i ceti dominanti mantengono il controllo tramite l'accesso a un vocabolario più forbito mentre bloccano a livello neurologico e con i terminali i vocaboli che può usare il popolino. E se qualcuno tenta di ribellarsi arriva la Pula o Pulizia, la versione letteraria della polizia.
L'adolescente Zafferano, il figlio di un cuoco, vuole fare colpo su Tiara, che è di una famiglia molto più altolocata. Ma gli mancano le parole. Intraprende allora una serie di sfide per diventare campione di "Scribolo", gli "Hunger Games" di questo mondo. Qui c'è uno dei problemi principali della trama, l'idea è geniale e originale, ma la tensione e la preoccupazione del lettore per il personaggio è molto bassa, e le partite di parole descritte nel dettaglio risultano spesso noiose o di difficile comprensione.
La storia lascia inoltre molti interrogativi senza risposta, per esempio com'è possibile che l'Accademia della Pula abbia preso il potere e come faccia a bloccare i dizionari delle persone a livello neurologico, dato che il cervello umano non funziona come un terminale ma in modo molto più euristico. Spero che l'autore chiarisca questi dubbi nei prossimi due volumi.
Nonostante ciò è stata una lettura molto piacevole.
Profile Image for Giorgia Scalise.
Author 3 books18 followers
October 16, 2023
È un libro più intelligente di quello che il target farebbe pensare, ma o c'è un seguito o io sbarello. Forte, anche. Mi rifiuto di accettare che sia finito-finito. Non esiste.
Profile Image for Rita .
4,009 reviews93 followers
September 6, 2023
DEGNO DI NOTA

Una sinossi estremamente particolare mi ha attirata verso questo romanzo, che ha saputo appassionarmi dall'inizio alla fine (che, ahimé, ho scoperto essere un finale aperto). Mi sono affezionata moltissimo a Zaf, il tenero protagonista di questa storia, la cui crescita personale è testimoniata dalla sua lettera a Tiara, la ragazza di cui è innamorato e per la quale ha preso parte al torneo di Scribolo.
Per quanto riguarda la trama, l'ho seguita con grande attenzione grazie al suo ritmo fluido e scorrevole. Ma per quanto risulti apprezzabile l'accuratezza con cui l'autore descrive tutte lo mosse dei giocatori di Scribolo, devo ammettere che questi passi a lungo andare mi hanno annoiata.
Resto comunque in attesa di leggerne il seguito: l'epilogo è letteralmente in sospeso, con Cosa accadrà?
Spero che sia approfondita anche la questione delle disparità sociali e delle ingiustizie derivanti dal possesso di un dizionario più o meno ricco, tema che mi è parso veramente degno di nota. Come, del resto, il romanzo nella sua interezza.
Profile Image for Fenix Albastru.
30 reviews2 followers
November 1, 2023
"I confini del nostro linguaggio rappresentano i confini del nostro mondo", diceva Wittgenstein, e questo concetto veniva citato spesso dalla mia professoressa di lettere.
È un concetto che mi è stato riportato alla mente da questo libro, già dalle prime pagine.

Non riuscivo a staccarmene, l'ho messo giù (già arrivata a metà) solo per dormire.
Ho apprezzato la riflessione sulle disparità e quanto impattino sulla vita di tutti, anche e soprattutto dei giovani. Disparità a cui le istituzioni sono talvolta cieche, non facendo altro se non accentuarle.

Per me è un libro scritto bene, interessante e coinvolgente. Avrei forse voluto più dettagli su questo mondo distopico, ma chissà, magari lo vedremo in un secondo volume? Non so se l'autore abbia in mente di scrivere un seguito (o un prequel, o una storia parallela), ma so per certo che lo leggerei molto volentieri!
244 reviews2 followers
June 22, 2025
Bel libro di un autore che ancora non conoscevo. Livello della scrittura decisamente molto buono. La storia è coinvolgente e descrive un mondo distopico (me neanche poi tanto) in cui si hanno a disposizione per esprimersi solo le parole che si può permettersi di acquistare. Il protagonista, figlio di un cuoco, è di bassa estrazione sociale, quindi spesso non ha nemmeno le parole per capire cosa viene spiegato a scuola. Così, spinto dall'amore, cerca di cambiare la propria condizione.
Il finale mi ha portato a dare 4 stelle anziché 5, perché lo avrei voluto diverso, ma è solo gusto personale, in effetti non poteva andare in altro modo.
Tre le privazioni nella libertà di esprimersi e pensare, trovo che quella descritta sia davvero terribile. Come si può vivere senza parole sufficienti per esprimere ciò che si prova? Non puoi neanche concettualizzare senza le parole. Nel mondo di oggi, in cui la gente non si fa un problema di sapere sempre meno, anzi a volte se ne vanta quasi, questo romanzo è un attualissimo spunto di riflessione.
Profile Image for Beatrice Spada.
Author 19 books11 followers
November 12, 2023
Missing Words mi è piaciuto. Ho faticato un pochino all’inizio nel seguire le partite di Scribolo, ma una volta capito il gioco ho trovato le partite entusiasmanti. Divertente anche il fattore “parole censurate”.
A parte un paio di capitoli di Zaf a Fochenza che ho trovato un po’ più lenti, in generale il libro è molto ben leggibile, con una storia che prende parecchio e che contiene più livelli di lettura.
Il finale, invece, purtroppo non l’ho capito: non ho colto indizi che potessero far presagire un qualcosa del genere. Mancava la risoluzione di quel punto, ma così va un po’ a minare una promessa di fondo che mi pareva di aver colto. Certo, se il libro fosse il primo di una serie, come ho letto da altre recensioni, allora il finale avrebbe più che un senso, ma allora (nota per l’editore) sarebbe stato meglio esplicitarlo, anche con un banale “continua…” al termine del libro.
Profile Image for Elisa Zucca Nigra.
61 reviews
January 12, 2024


Per me un libro brillante. L'idea già da sola vale tutto il libro. Immaginate un futuro dxsxoxixo in cui le parole che puoi conoscere sono a pagamento e quindi il modo di esprimersi è fortemente condizionato dalla propria situazione reddituale. Detto così sembra qualcosa di oscuro, ma la storia in realtà è giovane e fxexcx. Il protagonista è convinto di non avere abbastanza parole per dichiarare il suo amore alla ragazza che gli piace e quindi decide di partecipare ai campionati di Scribolo (sarebbe Scarabeo per noi) perché per ogni partita ufficiale vinta, si possono vincere le parole giocate. Sa già di partire svantaggiato perché se può usare meno parole degli altri, trovandosi in una fascia più bassa, ma questo non gli impedirà di impegnarsi per cercare di vincere contro i favoriti che hanno accesso a tante parole. Ve lo consiglio cxlxrxsxmxnxe <3
Profile Image for Marco  Cosci.
7 reviews
September 1, 2025
è come un calciatore che parte dalla difesa palla al piede, scarta ogni avversario - portiere compreso -, arriva sulla linea di porta ma poi all'improvviso blocca la palla lì senza spingerla dentro. Ci ragiona due secondi, inspira ed espira, poi si volta e la scaglia in fallo laterale, magari colpendo in faccia un raccattapalle.
Profile Image for ELISA CAPPELLI.
102 reviews3 followers
January 3, 2024
E se le parole non fossero a libera disposizione di tutti?

Questa l’idea originale, alla base di Missing Words, il nuovissimo distopico young adult di Andrea Viscusi, un romanzo che mi ha impegnato la mente e costretto a riflettere su quale impatto abbia effettivamente il linguaggio nella nostra vita. Le parole ci definiscono come persone? Ci permettono davvero di comprendere il mondo?
Non sono quesiti facili, soprattutto se a porseli è un sedicenne con ancora la corteccia cerebrale in via di sviluppo e una personalità non ben definita.

Le avventure del giovane Zaf, tra famiglia, scuola e partite a Scribolo, possono essere considerate anche un romanzo di formazione, e tale opera sta per essere diffusa proprio nelle scuole.
I temi trattati sono quelli consoni all’adolescenza: il primo amore, il bullismo, l’amicizia, l’insicurezza e il conoscere sé stessi, e il messaggio bellissimo che ne deriva: la serendipità, quel ritrovarsi alla fine con qualcosa del tutto inaspettato, molto diverso da ciò che si desiderava, ma molto più importante.
Il fatto di non conoscere la parola serendipità, (così come tante altre parole che il personaggio apprende durante la storia), non impedisce a Zaf di farne esperienza, di vivere sulla sua pelle l’attesa e la sorpresa di diventare più grande e di comprendere cosa è davvero importante e cosa no, per cosa o chi vale la pena lottare. Quindi, le parole non ci definiscono, solo l’esperienza e l’insegnamento che ne traiamo lo fa. Le parole non ci servono per vivere, solo per comunicare. Prima dobbiamo comprendere noi stessi, poi, se lo vogliamo, possiamo comunicarci agli altri, però anche le altre persone, per comprenderci davvero, devono fare esperienza di noi, devono entrare in relazione, interagire per riuscire a carpire chi noi siamo. Non basta comunicare a parole chi siamo, dobbiamo dimostrarlo coi fatti. Show, don’t tell!
Il rapporto tra Zaf e la sua amata Tiara rimane sempre platonico, perché non c’è interazione tra loro, non hanno condiviso alcuna esperienza. Tiara è l’oggetto del desiderio per Zaf, lo stimolo che lo porta a migliorarsi, ma riamane una sua idealizzazione. Zaf non conosce veramente Tiara, non sa chi lei sia in realtà e che cosa la spinga a dire e fare certe cose: le importa qualcosa di lui? Perché gli chiede di rinunciare alla partita? Sarà sincera?

Sono tutte domande che rimangono ad aleggiare nell’aria e che probabilmente troveranno risposta in un secondo volume. È comunque super interessante notare le diverse riflessioni che il romanzo va a stimolare, per cui, questa potrebbe essere la storia di un primo amore finito male, una crescita del protagonista in cui, alla fine, l’amore non c’entra poi molto, ma potrebbe anche essere letta come la storia di un sentimento in divenire, perché Zaf, indubbiamente ridimensiona la sua percezione di Tiara, ma ciò che lui prova non è scomparso, e non chiude mai quella porta. Le persone adulte che leggono questo libro, possono vedere chiaramente come gli occhi di Zaf siano ancora pieni di lei, anche se probabilmente lei è una stronza e lui non se ne rende ancora pienamente conto.
Davvero, questo romanzo ha tantissimi motivi per essere elogiato. Il primo è sicuramente il grande lavoro di silent worldbuilding condotto dall’autore, che ha suggerito, alla nostra immaginazione, pagina dopo pagina, un mondo alternativo eppure molto simile al nostro, senza mai tediarci con lunghe descrizioni statiche. Ogni dettaglio di questa società emerge da ogni scena in modo spontaneo, con naturalezza perché i personaggi agiscono in un determinato ambiente e solo ciò che li tocca direttamente va a finire sulla pagina. Sappiamo che i fatti si verificano in un futuro mai definito, in un paese mai definito, ma in cui ci sono delle città con nomi strani. A Fochenza, la capitale, (che risuona con Firenze), c’è il duomo che affascina molto il protagonista, strade, piazze, hotel, ristoranti, scuole e la sede dei campionati di Scribolo. L’unica cosa che differisce dal nostro mondo è che ogni essere umano ha un congegno nella testa, collegato a un computer che blocca l’accesso alle parole. I nomi propri sono scomparsi a favore di parole con senso compiuto, ecco che tra i personaggi abbiamo Scaleno, Casto, Cadmio, Nadir, Parallasse ecc. Ma un tempo non era così.

Ciò che ha fatto Viscusi è stato diramare il suo what if in modo controllato, soltanto in quei campi che riguardano il suo protagonista: il sistema scolastico, la famiglia, le dinamiche sociali e relazionali, la comunicazione, senza darci un quadro dettagliato della politica, per esempio, o di come si sia arrivati al blocco delle parole, perché la storia di Zafferano non richiede che siano date queste informazioni. C’è infatti la massima aderenza al suo punto di vista, una focalizzazione interna precisissima e tutto ciò che esula da questo è stato omesso. Ecco perché il personaggio di Tiara rimane molto nell’ombra, per esempio, e di lei non sappiamo praticamente nulla.

Proprio lo stile è ciò che esalta questa storia. Oltre alla gestione del pov, ciò che mi ha entusiasmato sono i singoli dettagli di descrizione delle persone, o delle ambientazioni, così originali, specifici e caratterizzanti, da avere la sensazione che emergano dalla pagina.
Schiocca le labbra e tiene la bocca mezza aperta, la lingua chiara sollevata come se dovesse starnutire.
Mi guarda di traverso con i suoi occhi macchiati di giallo. Dentro i buchi del naso ha un intreccio di peletti bianchi.

Oltre a tutto questo, la caratteristica più importante per la credibilità e la verosimiglianza del romanzo è l’aderenza del registro utilizzato, al filtro psicologico di un sedicenne che ha un vocabolario molto ristretto e che progressivamente si espande. Questo è ciò che ci tiene immersi nella mente di Zaf, noi viviamo la storia insieme a lui, comunichiamo come lui, con le parole più semplici a cui possiamo pensare, capiamo e non capiamo i concetti esattamente come accade a lui, perché tanti vocaboli sulla pagina si vedono bloccati. Questo può essere disturbante per alcuni lettori, ma di fatto capiamo esattamente qual è il disagio provato da Zafferano nel rapportarsi a persone di fascia più elevata rispetto a lui. È tutto un altro mondo, un’esperienza di lettura incredibile, che renderà questo romanzo difficilmente dimenticabile.

L’unico appunto che mi sento di fare all’autore è di aver speso troppo tempo nel descrivere ogni mossa di ogni partita, una cosa da nerd che mi ha piuttosto annoiata, perché ho trovato stressante seguire ogni passaggio sul tabellone delle partite a fine capitolo. È evidente che si sia voluto dare uno stimolo intellettuale ai lettori, peccato che le persone più emotive come me, invece, si possano sentire un po’ trascurate.
Un altro aspetto che mi ha un po’ deluso è lo scoprire che la storia non è affatto finita e che ci sarà un seguito, perché di fatto ci lascia appesi con molte questioni ancora da risolvere.

In ogni caso, Missing Words è sicuramente un’opera notevole, che è rientrata a pieni voti nella mia top5 del 2023 e che consiglio, in particolare, per l’originalità dell’idea, la tecnica narrativa e lo stile.
Profile Image for Drilli.
382 reviews33 followers
November 4, 2025
Un romanzo originale, che parte da un'idea intetessantissima, ma che non mi ha convinta nel tutto nella sua realizzazione.

L'idea di partenza è che in un qualche momento nel futuro a ogni persona viene installato un terminale in grado di bloccare, a livello neurologico, l'ascolto, la lettura e la comprensione di tutti i vocaboli che non siano stati precedentemente acquistati o che non si sia guadagnato in qualche modo.
Questa situazione ha conseguenze di varia natura, niente affatto banali, che l'autore ci presenta in maniera graduale, man mano che il protagonista, Zaf, ragazzo di 16 anni, si imbatte in una serie di situazione che fanno comprendere a lui e a noi tutte le ingiustizie che questa società porta con sè.
Si tratta dunque di un romanzo di formazione, e molto ben gestito: la crescita di Zaf è graduale ma tangibile, non c'è un solo episodio del romanzo che non sia motivo per Zaf di imparare qualcosa di nuovo e maturare di conseguenza. In più, trovo che l'autore sia stato veramente bravo a modulare lo stile del romanzo di pari passo con la crescita di Zaf, che, dato il particolare tema del romanzo e il fatto che esso segue sempre il punto di vista del protagonista, coincide anche con la crescita del suo vocabolario: se dunque all'inizio il lessico è semplice, lineare, ricco di parafrasi per esprimere quei concetti e oggetti di cui Zaf non possiede ancora le parole, man mano che il protagonista ne ottiene di nuove anche il lessico del romanzo si arricchisce e lo stile si fa più curato e complesso perché più complessi sono i ragionamenti di Zaf, che conosce più cose e i termini con cui esprimerle.

Tuttavia... il romanzo mi è parso troppo lungo per la storia che racconta, e costellato di momenti morti che, pur non essendo per fortuna mai troppo lunghi, non erano neanche particolarmente interessanti. Mi domando, visto che il pubblico di riferimento del romanzo sembra proprio essere quello degli asolescenti, se una tale lunghezza e lentezza non siano un po' una "zappa sui piedi".
Ci sono poi le partite a Scribolo (ovvero Scrabble/Scarabeo), sorta di sport nazionale in questa particolare società nonché strumento per acquisire nuove parole (se si vince una competizione ufficiale, si ottengono le parole giocate dell'avversario che non si conoscono) e quindi motore del gioco, perché è per questo che Zaf decide di iniziare a giocare e a farlo in modo serio. Nel romanzo si descrivono dettagliatamente numerose partite, seguendo i ragionamenti di Zaf turno dopo turno. Personalmente la cosa mi ha appassionata, perché sono un'appassionata di boardgames, in passato ho giocato moltissimo a Scarabeo ed è uno dei pochi giochi da tavolo "classici/non moderni" che ancora gioco volentieri. Però, guardando alle partite da un punto di vista oggettivo, non posso non notare che queste sono molto simili tra di loro, perché Zaf in esse ripete gli stessi ragionamenti, seppure in modo sempre più sciolto, articolato e con maggiore padronanza, e contro avversari che si comportano in modi sempre un po' diversi dai precedenti. E dunque non faccio fatica a credere che per molti lettori queste partite siano di una noia mortale, o comunque di scarso interesse, e mi chiedo ancora una volta come possano reagire ad esse gli adolescenti. Credo che se ne sarebbe potuta tagliare qualcuna senza che il romanzo perdesse alcunchè.

Infine, la cosa che NON mi è piaciuta: la quasi totale assenza di approfondimenti sul funzionamento della società distopica in cui ci troviamo ma soprattutto sulla storia di questa società, ovvero su come si sia arrivati a installare i terminali e poi da lì al sistema sociale a caste praticamente chiuse che ci viene mostrato. Verso i 3/4 del romanzo ci si dice qualcosina sul fatto che i terminali, quando furono installati, avevano uno scopo diverso, ma che poi le cose sono in qualche modo degenerate fino a farne di fatto uno svantaggio per la maggior parte della popolazione, ma non ci viene mai detto come e perché, o cosa sia successo di preciso. E a me dà sempre un sacco fastidio quando idee originali e interessanti come questa non vengono sfruttate e giustificate come si potrebbe.
So che originariamente questo non doveva essere un romanzo autoconclusivo (e infatti, purtroppo, non lo è) ma una trilogia, dunque forse l'autore si proponeva di svelarci di più nei capitoli successivi? Forse, ma resta il fatto che, che i due romanzi successivi vedranno la luce oppure no, avrei decisamente preferito saperne di più sim dal primo capitolo.

Trovo comunque che l'autore sia davvero in gamba, ha avuto un'idea interessantissima e ha saputo fare emergere molti aspetti collaterali del problema con naturalezza e semplicità, e in più, come dicevo, ha adeguato perfettamente il tutto alla struttura e alle esigenze del romanzo di formazione, lessico compreso, cosa non semplice nè banale.
Penso proprio che gli darò una "seconda possibilità" con i suoi romanzi per adulti!
Author 29 books9 followers
September 10, 2023
MISSING WORDS, Andrea Viscusi, Sperling & Kupfer

Noi e loro: la visione del mondo degli adolescenti è estrema e semplificata, spesso si riduce a una contrapposizione assoluta, senza scale di grigi. Anche il loro mondo interiore è estremo: i sentimenti mandano la psiche in subbuglio, le idee diventano ideali per cui vivere, le emozioni sono ingestibili. Bruciano, non si controllano. Non hanno un nome, e ciò che non ha nome non si può pensare, sistemare. Ricordiamolo, cari boomer, ogni tanto. Viscusi ci spara addosso questo intenso romanzo di formazione immersivo: la prima persona non lascia scampo, ci costringe a vedere il mondo con gli occhi di un diciassettenne innamorato insicuro, figlio di una classe sociale medio-bassa, che deve fare i conti con i suoi limiti e le sue frustrazioni. Già, perché questo libro è uno young adult, se lo legge un ragazzo si trova in una distopia lessicale in cui potrà riconoscersi, e forse comprendere lo straordinario potere della parola per capire il mondo e sé stessi. Ma se il lettore è un adulto, deve fare o conti anche con una visione del mondo che forse ha dimenticato e troppo spesso giudica con durezza solo perché ha le parole per farlo. Un libro che parla di sfide, riscatto, timidezza ed emozioni impossibili da raccontare, ma allo stesso tempo non indulge a facili soluzioni, teatrini idealizzato stile "se ci credi ce la fai", che non portano da nessuna parte. Quasi quattrocento pagine molto coinvolgenti, che mi sento di consigliare a tutti gli adulti, in modo che questi lo consiglio ai ragazzi da 12 ai 18 anni.
Una critica, se no mi dicono che esatto troppo i libri di cui parlo e li descrivo come capolavori imperituri: le descrizioni delle partite di Scribolo, un po' troppo lunghe... ci poteva stare qualche pagina in meno.
Ma leggetelo, i tabelloni finali aiutano.
Profile Image for Laura Brunelli.
Author 2 books5 followers
September 11, 2023
In un mondo in cui le parole non si apprendono con l’esperienza, l’imitazione e lo studio, ma devono essere comprate o vinte a Scribolo, Zafferano, Zaf per gli amici, un ragazzo di sedici anni, le cui condizioni economiche lo constringono ad un vocabolario ridotto, ha un grosso problema: si innamora di Tiara, una ragazza con maggiori disponibilità economiche e un vocabolario molto più ampio del suo.
Zaf non ha, letteralmente, le parole necessarie a confessare i suoi sentimenti, così, spinto dal fratello Timo, decide di partecipare al torneo scolastico di Scribolo per poter vincere le parole che gli servono.
L’idea di base della storia è molto interessante è originale, ma quello che colpisce in questo romanzo non è tanto, o solo, l’originalità della storia o i temi trattati, che sono tanti: amore, disuguaglianza, emarginazione, bullismo, libertà e tanti altri. Non sono nemmeno la trama solida, o i personaggi tridimensionali e ben caratterizzati.
Quello che davvero colpisce in questo romanzo è lo stile. L’autore azzarda con grande coraggio, usando una prima persona focalizzata su Zaf, un ragazzo di sedici anni con un dizionario limitato che si riflette nella prosa in modo credibile e solido e, sebbene agli inizi sia un tantino sconcertante, una volta entrati nella testa di Zaf ci si scorda dell’apparente povertà della prosa, si prende il ritmo e la lettura scorre veloce.
Andrea Viscusi dimostra con grande abilità che è possibile catturare l’attenzione del lettore anche se, e forse proprio quando, l’autore scompare dalla prosa, lasciando spazio ai personaggi e alla loro voce.
Buona parte della prosa di Missing words è, e non poteva essere altrimenti, quella di un sedicenne appartenente alla miserabile fascia di diecimila parole. Nonostante questo, Andrea Viscusi riesce a renderla memorabile.
Profile Image for BookieBits.
81 reviews2 followers
September 26, 2023
Zafferano, Zaf per gli amici o Zafferino per i nemici, ha sedici anni ed è innamorato di Tiara, una compagna di classe. Vorrebbe spiegarle cosa prova per lei, ma non possiede le parole giuste… letteralmente.
Infatti in questo mondo distopico la ricchezza si misura in parole: sei ricco se ne hai tante, in caso contrario vieni guardato dall’alto in basso.
L’unico modo per averle? Comprarle, perché l’uso dei vocaboli non è libero, ma limitato a quelli presenti nel proprio dizionario personale. Quelli assenti vengono bloccati e non possono essere né letti, né sentiti e capiti.
Zaf, essendo il figlio di un cuoco, fa parte di una modesta famiglia e non può permettersi di acquistare quello che gli manca per dichiararsi a Tiara. Per cercare di risolvere si iscrive ai campionati di Scribolo, lo sport nazionale, durante i quali il vincitore ha la possibilità di ottenere nuovo lessico.
Il libro descrive la corsa del ragazzo alla conquista di sempre più parole per raggiungere il suo scopo. Si fa strada partita dopo partita in quello sport che è prerogativa delle persone benestanti e nel farlo scoprire se stesso.
Ma se dopo aver finalmente trovato quello che cerca, Zaf si rendesse conto che Tiara non è la ragazza che fa per lui?
In questo mondo distopico le parole raccontano la realtà, creano legami e sono il motore di tutto. Perfino i nomi propri devono significare qualcosa e sono lo specchio di ciò che fanno le persone.
Tutti hanno un terminale, una sorta di cellulare che ti collega con tutti ma soprattutto contiene il tuo vocabolario, è insomma il mezzo per comunicare.
E se commetti infrazioni? Arriva l’Accademia della Pula accompagnata dalla Pulizia che ha il compito di separare i termini buoni da quelli cattivi, come si fa con il grano quando si tolgono gli scarti… la pula.
È stata fastidiosa la criptica censura delle parole che i personaggi non hanno, tutte scritte con lettere intervallate da x. Capisco l’esigenza di farci immedesimare con loro, ma molte non si capiscono. Altra pecca sono state le partite di Scribolo troppo dettagliate, mi sono persa più volte.
Non viene spiegato molto del perché le parole siano bloccate e alcune cose restano in sospeso.
Missing words dovrebbe essere il primo di una trilogia e spero che nei prossimi libri l’autore chiarisca qualcosa in più.
Profile Image for LaCitty.
1,035 reviews184 followers
October 25, 2025
La mia valutazione di questo romanzo è stata ondivaga. Ci sono aspetti che mi sono piaciuti e altri che mi hanno annoiata.
Partiamo dai punti a favore:
- il tema: un mondo in cui le differenze tra persone si misurano anche in base alle parole possedute e in cui è possibile controllare il vocabolario a disposizione di ogni persona è molto interessante ed è di grande attualità. Il protagonista, Zafferano, arriva a riflettere su come il fatto di possedere o no un certo termine lo aiuti o lo limiti nel ragionamento. Questa riflessione è importante soprattutto considerando il pubblico giovane a cui è rivolta questa lettura;
- l'evoluzione del protagonista e dei personaggi che lo circondano: molti hanno un bel percorso di crescita e di maturazione, non forzato, ma ben calibrato in base agli episodi e agli eventi che li coinvolgono.

Non mi sono piaciute:
- le partite di Scribolo (gioco che riprende lo Scrabble o Scarabeo), una noia mortale, troppe, troppo lunghe, troppi dettagli. Però quello che ha annoiato me, potrebbe interessare gli appassionati del gioco;
- il finale che apre ad un seguito. Il romanzo si poteva concludere in modo più o meno felice a seconda delle scelte dell'autore e basta, ma lui ha voluto introdurre un capitolo finale che rilancia ad una prosecuzione con due seguiti come annunciato anche nella postfazione. Per me è un no. Forse se avessi amato questo romanzo, sarei stata entusiasta all'idea di proseguire, ma, visto il mio giudizio tiepido, l'idea di un secondo e poi di un terzo volume, mi sembra troppo, un ulteriore allungare il brodo.
Sbaglierò di certo. Probabilmente Viscusi ha in serbo idee interessanti e ulteriori evoluzioni dei suoi personaggi, ma io non credo che sarò tra i suoi lettori. Mi spiace.
Profile Image for Marty Lodigiani.
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November 18, 2024
Per questo romanzo avevo iniziato a scrivere una recensione ma la verità è che adesso che l'ho finito il risultato si è ribaltato. Se la recensione che avevo scritto era abbastanza negativa, le sensazioni che provo adesso che il romanzo l'ho finito sono contrastanti: da un lato trovo le premesse un po' debolucce, e fino a metà libro la storia non decolla. Il sistema "magico" non è spiegato perché sono gli stessi personaggi a non saperne niente (mi piacerebbe leggere i seguiti, a tal proposito, perché so che erano previsti, ma ci sono stati dei "problemi" dal punto di vista editoriale, nello specifico delle copie vendute quindi non so se saprò mai come finirà questa storia) e per questo ho trovato un po' sprecato il focus interno. Dalla seconda metà in avanti, quando comincia il torneo di Scribolo, il ritmo aumenta, ci sono spiegazioni in più e delle riflessioni interessanti. Per questo mi trovo in difficoltà a dare una valutazione a questo libro. Per ora non mi esprimo, mantengo la riserva che (forse) scioglierò nei prossimi giorni. Grazie per l'attenzione.
Profile Image for Marta Fornasari.
119 reviews
October 13, 2023
⭐️ 4.5

Una distopia davvero originale, una trama interessante e che riesce a tenerti incollato alle pagine anche se l’azione di per sé non è molta. La cosa che ho apprezzato di più è l’idea che il potere sia legato all’uso della parola: un’idea davvero originale ma che allo stesso tempo rispolvera credenze antiche quanto le prime civiltà. E a questo proposito è stato bellissimo vedere come si evolva il linguaggio narrativo: dal momento che la storia è raccontata in prima persona dal POV del protagonista, è necessario che i termini impiegati siano solo quelli che lui conosce. Ed è geniale vedere come al procedere della narrazione e all’ampliarsi del suo vocabolario segua di pari passo anche un’evoluzione del linguaggio impiegato. Insomma questo primo libro (ho scoperto solo dopo averlo finito che è prevista una trilogia) pone basi solide per uno sviluppo davvero promettente! Non vedo l’ora di leggere i successivi!
Profile Image for Sara Congiu.
198 reviews1 follower
October 14, 2023
L'idea di base da cui prende vita il mondo distopico creato da Andrea Viscusi è geniale. Il romanzo ci porta a riflettere sul potere delle parole, sul controllo della conoscenza, sull'inequitá sociale. Scrittura accattivante, gli eventi e le partite si succedono in maniera incalzante coinvolgendo il lettore pagina dopo pagina. Ci sono però alcuni aspetti che mi hanno fatto un po' storcere il naso, come la riproposizione pedissequa delle regole di Scrabble, la ripetitività delle partite, che a un certo punto diventano difficili da seguire. Non ho amato il finale aperto, spero che ci sia un secondo libro che approfondisca le questioni lasciate in sospeso. Nel complesso però una storia che merita assolutamente di essere letta
Profile Image for Connie Valentini.
56 reviews
November 20, 2023
Questo libro mi ha fatto ricredere su ciò che, negli ultimi tempi, temevo con tutto il mio cuore: ovvero che fossi troppo “vecchia” per immedesimarmi nelle vicende e nelle storie che vedono protagonisti degli adolescenti.
Invece no, ho semplicemente scoperto che quelli letti negli ultimi tempi erano scritti male, that’s it.
“Missing word” è stata una piacevole scoperta: coinvolgente, appassionante, con una scrittura sempre sul pezzo.
Il finale forse un po’ citofonato e molto crudo ma l’autore ci ha promesso una trilogia quindi per il momento lo perdono (sì sono super arrabbiata come si può far finire un libro in questo modo?? Che comportamentazione nei confronti dei lettori è questa?). <—— spoiler: sono ironica - non si sa mai.
Profile Image for Leti.
15 reviews
January 16, 2024
3.75 🌟 per me.
Lettura carina, veloce ma di sicuro a cui prestare attenzione: non sempre è facile restare dietro ai giochi che nasconde questo mondo così simile al nostro.

Zafferano e le sue avventure mi hanno tenuta compagnia con poche pagine al giorno ma volevo sempre saperne di più, anche se arrivata a circa pagina 270 avevo già capito come sarebbe andata a finire la storia.
finale per questo un po’ deludente e molto aperto, motivo per cui spero in un secondo volume anche se non credo ci sia.
CONSIGLIO VIVAMENTE sia il libro in sé, ma soprattutto di guardare i contenuti speciali durante la lettura del libro perché ho scoperto l’esistenza di questo materiale solo alla fine e pensavo fossero cose aggiuntive alla fine, invece no! possono aiutare molto ad ingranare la lettura :)
Profile Image for Debora.
173 reviews8 followers
October 26, 2025
Portare la distopia e la fantascienza ai ragazzi con profondità, sfruttando temi e meccaniche a loro cari ma senza scadere nello stereotipo, scrivere una storia stratificata, trattando con forza il legame tra lingua, giustizia sociale, istruzione e controllo. Andrea Viscusi ci è riuscito. Il tema che tratta dovrebbe essere al centro del dibattito in questo tempo in cui torna un nuovo analfabetismo, insidioso e sottile perché mascherato dall'illusione di averlo sconfitto. Come insegnante vedo il rischio di cui parla, le parole di Don Milani che sono vere ancora oggi. "Se il padrone conosce 1000 parole e tu ne conosci solo 100, sei destinato ad essere sempre servo".
Spero davvero che il seguito di questa storia prima o poi venga alla luce
Profile Image for Hypatia 'Free Palestine, Stop Genocide'.
333 reviews25 followers
November 30, 2025
In un mondo in cui le parole non sono liberamente alla portata di tutti, ma un bene di consumo come altri che può essere acquistato, il sedicenne Zaf viene da una famiglia di mezzi troppo ristretti per poter possedere la parole giuste a dichiararsi a Tiara, la sua compagna di classe che gli fa battere il cuore da anni.
Come risolvere il problema?

Un libro che parte da una premessa di worldbuilding molto interessante e originale: un mondo in cui il linguaggio, che noi diamo per scontato a partire dall'infanzia, si trasforma in un privilegio, perché le parole devono essere acquistate nel corso della propria vita, diventando così un elemento discriminatorio tra persone di diverse possibilità economiche.
Chi ha più denaro può permettersi un linguaggio più ricercato, può permettersi di acquistare senza problemi tutti i pacchetti di parole che servono per seguire le lezioni scolastiche, avendo così meno problemi nell'apprendimento.

E' un'idea davvero molto intrigante, perché se è pur vero che non tutti nella realtà abbiamo abbiamo lo stesso tipo di linguaggio, è anche vero che almeno in teoria, tutti abbiamo la possibilità di acquisirlo gratuitamente attraverso molteplici mezzi a nostra disposizione.

L'autore ha voluto scrivere in prima persona, così noi vediamo le cose dal punto di vista del ragazzino protagonista, Zaf (diminutivo di Zafferano) e in questo modo anche per noi sono censurate le parole che lui non possiede nel proprio vocabolario.
Devo ammettere che interpretarle (sono scritte alternando una lettera a una x, per esempio exexpxo) non è sempre banale: alcune sono semplici, per noi che lo conosciamo e possiamo dedurle dal contesto, mentre altre sono più difficoltose, di sicuro scelte apposta dall'autore per far entrare il lettore nella mente di un agazzo che non può comprenderle.
E sì, su alcune mi sono dovuta arrendere e non sono riuscita a decifrarle! 😰​
Questo ha influito anche sulla velocità di lettura, soprattutto all’inizio, perché mi è capitato di rimanere fissa su una pagina per decine di minuti nel tentativo di interpretare le parole censurate.

A dispetto della premessa, non altrettanto entusiasmante è la realizzazione.

Scrittura direi... ok. Io non pretendo chissà che cosa da questo punto di vista, se il libro è bello mi basta il minimo sindacale, cioè evitare errori grammaticali, ortografici, sintattici (e sì, purtroppo a volte si trovano anche questi nei libri pubblicati).
Diciamo che magari il modo di scrivere di questo autore, che è pur scorrevole, non mi ha fatto impazzire.

La più grande delusione all’inizio del libro è stato lo Scribolo: : pensavo fosse un gioco o uno sport inventato e mi aspettavo chissà quale geniale idea potesse aver avuto l'autore, invece ha solo dato un altro nome allo Scarabeo! ​😑
Le lunghe descrizioni delle partite di Zaf non aiutano di certo a superare questa delusione.
Capisco inserirne alcune parti, perché sono importanti nella storia, ma così secondo me è troppo e quei capitoli diventano noiosi e ripetitivi già all’inizio, anche perché, sai già che il protagonista vincerà fino ad arrivare almeno ai campionati regionali, altrimenti la storia finisce.

Su questo punto, secondo me l'autore ha esagerato. Avrebbe magari potuto descrivere nel dettaglio un paio di scontri importanti e rimanere un po' più vago sugli altri: così sono troppi, sono ripetitivi, perché i ragionamenti sono sempre gli stessi e dopo un po' viene voglia di passare direttamente al risultato finale. Io non lo faccio, perché sono maniacale, ma se fossi stata appena un po' più normale, non ci avrei pensato due volte.

Ci sarebbero state cose molto più interessanti da approfondire: c’è davvero poco worldbuilding, ed è un peccato, perché credo sarebbe stato interessante saperne di più di questo mondo così particolare, che rimane troppo superficiale rispetto alle potenzialità.

Io capisco che l'intento dell'autore fosse concentrarsi sul gioco: lo spiega lui stesso nella postfazione, dicendo che l'idea è nata molti anni prima, quando ha scritto su facebook che avrebbe voluto creare una trilogia dedicata, nell'ordine, a Scrabble, Taboo e Monopoly... però ecco, anche meno.

Cioè, in pratica, se continuerà la storia (e credo dovrebbe essere così, visto le tante questioni irrisolte, come il personaggio di Ampio/Mauro, e la scena finale) avremo un libro pieno di partite a Taboo e uno a Monopoly?
Per carità, entrambi mi piacciono e ci ho giocato un sacco in passato, ma se siamo ai livelli delle partite a Scrabble in Missing Words, non ce la posso fare.

Non mi ha proprio convinta.
Belle idee, ma realizzazione non all'altezza.
Profile Image for Angela Bernardoni.
72 reviews2 followers
September 9, 2024
A parte il notevole pregio di avermi tenuto attaccata alla pagina durante le partite di Scribolo come neanche le migliori battaglie all'arma bianca sono mai riuscite a fare, e una metafora non banale sul classismo, ho adorato l'arco di crescita di Zaf, che si conquista un posto nella top three dei maschi meno tossici della letteratura YA tutta (al primo posto resta Peeta, scusa Andrea).

Nonostante consideri un po' da sxrxnxi la decisione della CE di non far proseguire la storia, ho almeno la fortuna di poter provare a convincere l'autore a raccontarmela a voce.
Profile Image for Stefania Spada.
38 reviews
July 29, 2024
L'idea di fondo, quella delle parole "bloccate" da acquistare e delle classi sociali divise in base alla quantità di parole possedute, è molto interessante. Ho trovato un po' noiosi alcuni passaggi delle partite di Scribolo, ma nel complesso la storia è piacevole da leggere.
Finale un po' prevedibile, ma al tempo stesso a sorpresa (lo so, è un ossimoro). Età di lettura consigliata: medie!
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Profile Image for elisa emiliani.
Author 9 books20 followers
October 20, 2024
Può sembrare assurdo che un romanzo sci-fi dove l'elemento distopico è il blocco delle parole e la trama ruota attorno a un torneo di Scarabeo ti tenga attaccato a leggere per 300+ pagine. Eppure è così. Ottimo lavoro Viscusi!
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