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Exit reality: Vaporwave, backrooms, weirdcore e altri paesaggi oltre la soglia

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«Internet è un'entità aliena», annunciava David Bowie nel 1999: oggi la profezia si è avverata, e i nostri strumenti digitali sono diventati portali magici dalle proprietà misteriose, finestre che affacciano su una dimensione al limite tra sogno e realtà. Oltre lo specchio degli schermi che teniamo comodamente in tasca, abbiamo scoperto una regione infestata da presenze strane – a volte minacciose, a volte surreali, a volte affascinanti, altre volte insensate. Sono le stesse presenze che, negli ultimi quindici anni, hanno plasmato le cosiddette «estetiche di internet», quell'insieme di sottoculture, narrazioni popolari e linguaggi visivi e sonori grazie ai quali l'entità aliena si è finalmente dichiarata al genere umano. La rete si rivela allora per quello che davvero è: una soglia tanto fisica quanto mentale in cui accadono cose bizzarre, il tempo viene deformato, e noi ci ritroviamo ad abitare una dimensione intermedia, un territorio che non è «né di qua né di là». Exit reality è il primo tentativo di mappare un mondo che, intriso di spiazzanti qualità allucinatorie, ci appare come un pianeta parallelo emerso dalle galassie del codice-spazio.

212 pages, Kindle Edition

Published September 13, 2023

33 people are currently reading
670 people want to read

About the author

Valentina Tanni

12 books86 followers
Valentina Tanni is an italian art historian, curator and lecturer. Her research focuses on the relationship between art and technology, with a particular focus on internet culture. She is adjunct professor of "Digital Art" at Politecnico University in Milan and lecturer of the course "Culture Digitali" (Digital Cultures) at NABA. Nuova Accademia di Belle Arti di Roma.

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Displaying 1 - 30 of 39 reviews
Profile Image for noise hello kitty.
20 reviews8 followers
November 15, 2023
Era da tanto che desideravo uscisse un libro di questo tipo. Mi sono rilassata nel leggerlo, ascoltando una playlist con brani di Arca, Aphex Twin e Oneohtrix Point Never. Con mia sorpresa quest’ultimo è stato nominato nel libro e ho pensato wow sembra che abbia messo questa playlist apposta.

Ho cercato su google Bliss. Rivedere quell’immagine mi ha ricordato di quando ancora ero piccola e fortunata, fortunata perché avevo tutta la vita davanti. Vorrei tornare a quando andavo alle elementari. L’ora di computer la passavamo davanti a quei catamarani che usavamo solo per scrivere o usare paint. Sono stata le ore su Microsoft Word a scrivere piccoli testi che poi dovevamo stampare. Mi divertivo tantissimo a scegliere su wordart quale font usare. I colori di quelle scritte erano vivissimi e bellissimi. Mi sembravano eccezionali. La mia postazione era davanti alla finestra. Venivo colpita dai raggi del sole che attraversavano le tapparelle. E io ero davanti a un computer enorme che adesso è un oggetto di antiquariato. Che strana malinconia. Faccio ancora sogni dove rimango intrappolata nei videogiochi a cui giocavo da bambina. Era una realtà alternativa. Alcune volte ripensando ai miei primi approcci con internet e console come Nintendo Ds provo nostalgia, altre volte inquietudine.

Questo libro ha fatto riaffiorare in me tutti questi strani ricordi ovattati. E mi è piaciuto molto.
Profile Image for Francesca.
466 reviews521 followers
Read
September 8, 2024
Sono contenta di vivere nel 2024 perché posso leggere un trattato di storia dell’arte che ti spiega il meme di me as a baby
Profile Image for Silvia.
9 reviews2 followers
July 4, 2024
saggio pazzesco. Un trip incredibile. Mi sono ritrovata molto spesso imbabolata a fissare il vuoto bloccata su una pagina per diversi minuti, pensando, riflettendo, tornando indietro nella mia memoria e nelle mie sensazioni di bambina e di adolescente. Ho dato un significato a cose che prima avevo messo in una parte della mente dimenticata e comincio a vivere la realtà che mi circonda con altre percezioni. Uno scantinato, un garage semi vuoto o un ufficio spopolato poco prima della chiusura appaiono ai miei sensi come iconici. Una figata dai.
Profile Image for Paolo.
139 reviews12 followers
December 26, 2023
Stupendo, anche se ora sono intrappolato in questa sala d'attesa e non mi ricordo più come si tocca l'erba
Profile Image for Carmine R..
628 reviews93 followers
December 7, 2025
Affacciarsi sulla soglia: nostalgia di ricordi mai vissuti

Se non si sta attenti e si noclippa fuori dalla realtà nei punti sbagliati, si finisce nelle backrooms, dove non c'è altro che puzza di vecchia moquette umida, la follia della luce gialla, l'infinito rumore di fondo delle lampade a neon che ronzano fortissimo, e circa 600 milioni di miglia quadrate di stanze vuote, disposte a caso, in cui rimanere intrappolati. Dio vi salvi se sentite qualcosa che si aggira nelle vicinanze, perché sicuramente lei ha sentito voi - anonimo, post di 4chan (2019).

E niente, pensavo che il premio della mia miglior lettura del 2025 dovesse andare a So cosa hai fatto di Pier Maria Bocchi. Temo, però, che il primo posto sarà diviso ex aequo con Exit Reality di Valentina Tanni.
E dire che la lettura non era in programma; eppure, dopo aver discusso con un amico del videogioco The Cabin Factory, piano piano il dibattito è andato a sconfinare verso i territori degli spazi liminali e backrooms: a quel punto era chiaro che il saggio della Tanni dovesse essere preso di petto. Ovviamente partendo da metà lettura, più precisamente dal capitolo dedicato alle Creepypasta, Backrooms e spazi liminali: sia mai che mi metta a leggere un saggio partendo dalla prima pagina.

L'excursus disegnato dalla Tanni è quello di una discesa nella tana del Bianconiglio del web: un luogo dove le leggende e le dicerie trovano nuovamente linfa in quella viralità tipica degli spazi virtuali (creepypasta); un luogo dove il noclippare dalla realtà ti fa precipitare nell'orrore iterativo delle backrooms; un luogo dove i rituali esoterici per proiettarsi "altrove" sono la normalità e l'umore può essere modulato attraverso la scelta dell'ASMR più corretto; un luogo dove un ricordo non appartenente a nessuno può essere così peculiare a livello inconscio da diventare un'esperienza di nostalgia collettiva; un luogo dove lo sfondo collinare di Windows XP diventa l'infanzia di tutti; un luogo dove Millennials e generazione Z sono cresciuti con l'ascesa dell'internet e hanno fatto i conti con una progressiva frammentazione del tessuto sociale tra la realtà visibile e la realtà dello schermo: essere allo stesso tempo retroguardia e pionieri.

La verità? L'umanità ha sempre cercato di decodificare quello che chiama realtà; si è raccontata storie per millenni, ha tramandato ai posteri le proprie verità e i propri punti fermi con la speranza che chi venisse dopo raccogliesse l'eredità degli sforzi passati; ha scritto libri, prodotto film, realizzato quadri e sculture capaci di resistere alla prova del tempo. Ha provato a divinare il futuro con gli aruspici, ha creduto nella magia, nei miracoli, nell'esistenza di qualcosa; uomini e donne sono morti per un sogno; si sono intrattenuti con quello che il periodo storico poteva offrire.
L'umanità è sempre stata figlia del proprio tempo e in ogni tempo ha lasciato traccia del proprio passaggio: per comprendere qualcosa di più o anche solo per il piacere di agire perché si è vivi. Non c'è spiegazione razionale che racconti l'operato dell'uomo.

L'attraversare come una folgore la Vaporwave, gli ambienti ASMR, gli spazi liminali e backrooms, l'esoterismo memetico e le varie estetiche core non deve essere visto come uno sprofondare nell'oblio dell'alienazione quanto il guadagnare coscienza dei tempi che corrono: l'umanità vive attraverso il sul web e lascia segno di sé anche in questi nuovi ambienti. E fra cento anni ci sarà un'altra Valentina Tanni a scrivere un Exit Reality dove l'umanità si starà adattando a nuove tecnologie con la quale lasciare un segno mentre evade dalla propria realtà.
Profile Image for Samuele Altomare.
18 reviews2 followers
March 1, 2025
Cosa c'è dietro l'escapismo della generazione Z?

Nel corso della mia ancora breve vita, ho avuto spesso la sensazione che la mia generazione, diciamo i nati nella seconda metà degli anni 90 e i primi 2000, sia un agglomerato di persone con pochi legami culturali e identitari gli uni con gli altri, frammentati in dieci mila modi di essere, con in comune solo una certa assuefazione tecnologica, una certa disillusione e una percezione costante che i cosiddetti boomers hanno di noi, questa condizione mi ha sempre dato la sensazione di non vivere in un contesto vivo, coeso ma sempre in una situazione un po' zombificata, post-storica, dove non sembra che esistano più fenomeni di costume in grado di lasciare un' impronta culturale nel mondo, un' impronta in grado di dare valore a noi non solo come singoli individui ma come parte di un insieme, laddove la spaccatura maggiore si crea ormai sul come si usano i social media.

Per chi come me fa studi più o meno da autodidatta o meno su questi temi umanistici, è una tentazione troppo forte quella di cercare chiavi di lettura da bignami, fomentate da riflessioni icastiche su come i Nirvana abbiano incarnato le ansie della propria generazione in un CD di 40 minuti, su libri che hanno imbrigliato una fascia di popolazione definita e ridotti a questa importanza, vedere in un singolo oggetto aspetti di un contesto più ampio emoziona chi ha a cuore il potenziale dell'arte e la vitalità della nostra società, ma può essere anche un grave limite, la frammentazione delle sottoculture di internet rende però sempre più chiaro a chi le conosce che queste semplificazioni risultano fuorvianti e banalizzanti.

Ebbene, la storica dell'arte Valentina Tanni è riuscita non tanto a dare una sintesi icastica, perché il suo obiettivo non sembra essere una panoramica della mia generazione. Piuttosto, è stata in grado di comprendere e divulgare con scrupolosità accademica molte tra le nostre più ampie innovazioni e i nostri più grandi fenomeni sociali, descrivendo non le nostre mode passeggere ma la nostra essenza unica che parte da un contesto di estrema frammentazione, in cui chi frequenta i meandri underground dei social e dei motori di ricerca sembra un alieno agli occhi sia degli accademici che dai nostri coetanei che non frequentano questi ambienti, si crea un paradosso in cui i ragazzi che vivono di più il proprio presente e lo scarto con il passato sono non l'individuo medio ma gli utenti delle nicchie di internet.

È proprio per questo motivo che è su reddit, 4chan, le wiki, i forum e altre community "nerd" (nel senso più ampio possibile, non necessariamente riguardante i videogiochi ma anche una certa passione culturale per nicchie bistrattate o ignorate) che fioriscono i pochi eredi di tutti quei fenomeni identitari del passato come il grunge, il goth, il punk ecc. Se la vaporwave, i liminal space, il lo-fi ecc siano alla pari del passato glorioso delle scorse generazioni è oggetto di discussione e non è importante, lo è invece chiarire (ed è questa la grande forza di Exit Reality) come anche questi ultimi sviluppi hanno una loro dignità e una loro forza intellettuale che dovrebbe essere più studiata, compresa e difesa a livello accademico come tra la gente comune.

Il fatto che queste nuove sottoculture siano rimaste, nel loro complesso, dei fenomeni ricchi ma pur sempre nelle periferie del mainstream si spiega nelle stato di realtà attuale che, per parafrasare Valentina, vive in una frammentazione della conoscenza che, nonostante raccolta in una misura enorme rispetto al passato, è difficilissima da catturare per la vertigine delle infinite possibilità e la necessità di un mediatore, qualcuno o qualcosa che ci faccia da bussola, al punto che spesso questa conoscenza enorme risulta più paralizzante che un incentivo alla ricerca.

Le bussole però sono anche troppe e quindi la realtà e la finzione fanno sempre più fatica a distinguersi, gli interessi delle persone si diversificano, insieme al loro carattere e alle nicchie di mercato, capite bene che in questo contesto trovare un fenomeno mainstream diventa sempre più impossibile e i tanti oggetti, i tanti artistucoli che si succedono nelle radio o nei cinema sono più minimi comuni multipli in grado di non far lamentare più persone possibili che icone in grado di appassionare il grande pubblico e generare entusiasmi duraturi e capillari, più che musica da ascoltare fungono da "atmosfera", termine che il libro ripete spesso come importante elemento dei nostri anni.

Come osserva la scrittrice, «Molti, tra noi che lavoriamo nel campo delle arti, in quest'epoca informatica si sentano archivisti, antropologi o viaggiatori del tempo. Siamo stati letteralmente dotati di tutto il necessario per viaggiare facilmente attraverso il tempo grazie all'arte e alla scienza». Ne consegue che le tante sintesi di cui parlavo all' inizio creano uno stereotipo degli anni 80, uno stereotipo della cultura giapponese, uno stereotipo delle metropoli americane ecc, tutti pezzi diversi tempo e spazio che caratterizzano chi vive nell'era di internet, in grado di viaggiare nel tempo e nello spazio per appassionarsi a contesti che prima non si potevano conoscere, come dei quadri che si potevano trovare solo in qualche libro di storia dell' arte oppure i film che permettono di dare un bignamino di come si vive a New York anche per chi nasce e muore in Italia, non più solo al cinema ma anche sul divano con Netflix.

È in questa realtà che si pone la vaporwave che Valentina Tanni riconosce come la progenitrice di tutto il fenomeno delle aesthetic, una delle prime a prendere coscienza che «La nostalgia stessa ha una dimensione utopica, solo che non è più rivolta al futuro. A volte la nostalgia non è nemmeno diretta verso il passato, ma piuttosto verso l'esterno.»

Una apparente banale moda di foto strambe e una musica derivativa che deforma il passato a immagine dei nostri sogni è in grado di avere radici profonde nell'arte contemporanea e nella teoria estetica che Valentina, con piglio da storica dell' arte ma anche da pescatrice di prima mano e studiosa interdisciplinare, sviscera con riferimenti notevoli ad altri studiosi delle sottoculture come Mark Fisher e Simon Reynolds che cercano di essere accettati (o dovrebbero esserlo) nel mondo conservatore e snob dei letterati universitari, spesso incapaci di capire il proprio presente e i linguaggi più giovanili o popolari.

Lo sguardo di Valentina Tanni è quello appassionato di chi in primo luogo ha bazzicato di persona in quel mondo, arrivando a citare non solo intellettuali ma anche democraticamente i commenti più profondi ed eloquenti di quei giovani che in fondo sono il perno della materia trattata, tutto però appare contestualizzato e mai lezioso o simile all' approccio di una veterana che cerca di apparire più giovane e aggiornata attraverso un contatto goffo con i ragazzi (dopotutto, l'autrice sarebbe definibile come un membro della generazione x ma il livello di comprensione nei nostri processi mentali e interessi lascia basiti), forse non poteva che realizzare un simile compito una persona dalla mente ricettiva che ha vissuto tutti gli sviluppi di internet ma anche gli anni 80 e 90, ossigeno creativo di sottoculture così nostalgiche, che si nutrono di quegli immaginari.

Se questo tema della nostalgia, di evasione del passato è stato oggetto di critiche severe, come un indice della stanchezza creativa del presente, non si può fare a meno di notare come il rifacimento al passato ha fatto sempre parte del mondo artistico, in questo le aesthetic trattate nel libro non sono né le prime, né le ultime. Quello che però le distingue è il grado di consapevolezza di questa dinamica, tipicamente postmoderna, che porta un notevole impatto sui contenuti e l'immaginario.

In un contesto di viaggio mentale, non più fisico perenne (dobbiamo viaggiare per vedere il paesaggio di un altro paese? Non sempre), di maggiore comprensione antropologica e folkloristica di mondi e tempi lontani, la nostalgia non è inevitabilmente più ristretta alla nostra esperienza di vita, ai nostri ricordi d'infanzia, ma è estesa a contesti che dal vivo non vivremmo mai, ne consegue che, per parafrasare un' analisi della scrittrice su opere come Floral Shoppe di Macintosh Plus, le epoche e le culture diventano come attrezzi di una cassetta più ampia, un busto greco o romano può essere usato come sintesi di un ideale di perfezione formale, di antico, di archeologico e scomparso, gli anni 80 possono essere un sunto di un modo di vivere edonista e patinato, essenza del consumismo spesso criticato con un distacco ironico da pop art, con cui il movimento vaporwave ha molto in comune.

L' ASMR, l'ambience, tutte queste tendenze sono indici di una cultura che sfrutta i timbri sonori e l'equivalente visivo dei filtri, dei flash, in generale delle distorsioni di oggetti preesistenti per cambiarne completamente il contesto, il significato e lo spirito ad immagine di una sensibilità tutta nuova e fresca, riescono a prendere il vecchio e a farlo nuovo, ricostruendolo con tecniche già inventate dalle avanguardie del Novecento ma ad immagine di una sensibilità nuova.

Oltre a delineare bene le tendenze internettiane e lo zeitgeist dei nostri tempi, Exit Reality è anche un saggio sul potenziale di internet in generale, visto in relazione alle sperimentazioni e concetti di altre epoche. Dalla cultura psichedelica alla caverna di Platone fino allo sciamanesimo, internet realizza in una maniera pressoché imprevedibile tentativi secolari di arrivare ad una dimensione che travalica le generazioni verso un nuovo modo di intendere la vita, non più limitato dai vecchi concetti di realtà ma proiettato su nuove sensazioni, nuovi modi di conoscere il mondo, tutti concetti che sono afferrabili solo se si utilizza sfruttando in pieno il potenziale internet, cosa che purtroppo deve essere scoperta anche dalla maggioranza di noi giovani, troppo concentrata sull'aspetto pratico (quello che li rende utili ai vecchi) e poco sull'idea di internet come scorciatoia attraverso cui arrivare a nuovi livelli di ispirazione, apprendimento e scoperta della propria personalità e dei propri valori più intimi.

In conclusione, Exit Reality è un gioiello inestimabile che era necessario in questo mondo culturale della letteratura che è ancora troppo ricco di problemi e chiuso su sé stesso, in questo contesto un saggio così prezioso è in grado non solo di far comprendere meglio delle sottoculture, ma anche di far comprendere il mondo in cui ancora viviamo, laddove anche la nascente generazione successiva alla mia non sembra aver perso una parte consistente di questo spirito, anche se molti di questi fenomeni sono passati di moda benché il mondo del tardo capitalismo, tanto ben sentito e discusso dai pezzi migliori della vaporwave, quella nostalgia di futuri che abbiamo perso e di passati mai vissuti, siano ancora imperanti come le condizioni più frequenti della nostra epoca, così come l'edonismo, l'attaccamento quasi spirituale ai beni materiali e tanto altro, questo è un libro che ricorderemo ancora a lungo.

Voto personale "completo": ★★★★½ (9/10)
Profile Image for Maurizio Ferrero.
Author 24 books37 followers
August 7, 2025
Interessantissimo saggio che analizza in toto il mondo liminale di internet, passando per vaporwave, backrooms, estetica e memetica. Più di una volta mi ha fatto riflettere su quanto la nostra esistenza, ormai condizionata dall'utilizzo della rete, possa utilizzare la rete stessa come punto di fuga dalla realtà.
Profile Image for Alessandro Migliori.
74 reviews
January 2, 2024
L'insight più evidente che ho avuto da questo libro non è dovuto da quello che c'è scritto dentro ma ad una sorta di autoanalisi: sono anche io un terminally online.
Siccome l'angolo italiano dell'internet mi fa ribrezzo passo gran parte del mio tempo online nelle comunità anglofone.
Premetto questo per dire che ogni singolo movimento digitale descritto dal libro io già lo conoscevo. Ho anche pubblicato alcuni album vaporwave abbastanza apprezzati dalla community, a suo tempo. Questa personalissima situazione mi ha portato ad annoiarmi abbastanza quando l'autrice descrive le caratteristiche e l'estetica dietro i "generi" internettiani prescelti.
Non è una cosa del tutto negativa, almeno potenzialmente, perché farsele raccontare "da fuori" potrebbe portare a vedere con occhi nuovi, gli occhi dell' "altro". Ma le descrizioni sono accademiche, appassionate certo, ma molto alla wikipedia.
Su questo punto: le opere citate, per ogni singolo "core"/"wave"/etc sono "mainstream", nella fattispecie mi ha lasciato stupefatto che l'autrice abbia parlato di Vaporwave solo prendendo in considerazione quasi unicamente i Big 5 del genere, senza invece guardare al Future Funk come genere affine e gemello della Vaporwave.
Per la parte restante del libro sono riportati passaggi di altri saggi, alcune volte cose già sentite, altre volte analisi in fondo azzeccate e non banali. Alcune volte pure interessanti.
La parte migliore dell'intera opera sono i commenti di utenti del web tradotti dall'inglese (abbastanza maluccio in genere, ma non mi sorprende -sarebbe stato più opportuno, penso io, lasciarli nella lingua originale-), che sono sparsi per le pagine.
Altro punto a favore è la scorrevolezza del testo: Valentina Tanni scrive bene e non si perde in arcaicismi lessicali. Il lettore della domenica ne sarà lieto.
Non posso promuovere con voti massimi il libro perché in sostanza si sente poco il piglio dell'autrice, si sente la mancanza di una tesi centrale, di una ragione d'essere.
Exit Reality pare invece più un'introduzione per chi non dovesse conoscere questi movimenti digitali, e che dopo dovrà approfondirli sull'internet stesso.
Detto questo è stata una lettura molto piacevole, anche se non mi ha lasciato tanto.
Non ho ancora letto "Memestetica", spero che almeno quello mi dia un insight diverso da "cazzo, devo staccarmi un po' da internet".

3/5
Profile Image for Artù.
223 reviews7 followers
December 9, 2023
Bello, mi ha divertito molto leggerlo.
L’autrice affronta le tematiche con precisione in uno stile molto fruibile, tra la divulgazione e la critica ci introduce le maggiori tendenze artistiche o sottoculture o estetiche del web.
Tempo fa lessi un saggio introduttivo sulla fotografia. Questo saggio si concludeva affermando che data la grande varietà dei temi in osservazione era sensato paragonare la macchina fotografica al gabinetto della curiosità umana.
Le cose si sono accentuate con internet, dove tutto ha i proprio bit di spazio. La cosa che più colpisce in questo saggio è che superato l’aspetto puramente tecnologico di internet, la rete viene percepita dalla mente come una fuga dal reale, un luogo dove è possibile anche cercare la propria spiritualità.
Se vedi video strani su internet, che vanno oltre al mercificazione del corpo e del sesso per lucro, troverai in questo libro pane per i tuoi denti: ti farà sentire meno strano.
16 reviews4 followers
January 16, 2024
Una lettura che mi ha restituito senso ed entusiasmo per la realtà attuale. Credo sia un libro importante per capire su più livelli questo nostro strano tempo e quale possa essere un buon uso della tecnologia. Mi è venuta voglia di immergermi in una rete diversa da quella che frequento per consuetudine o necessità pratiche. Densissimo di stimoli e senza ombra di vanità.
Profile Image for Arianna.
73 reviews8 followers
August 25, 2025
Perf llibre d’historia de l’art amb me as a baby i this is where i post from inclosos
Profile Image for Francesca.
107 reviews
June 1, 2025
Leggere di correnti/fenomeni che ho visto nascere, crescere e svilupparsi non ha eguali. Ho adorato questo libro e vi consiglio caldamente di leggerlo con in sottofondo una delle tante compilation dreamcore/weircore che potete trovare sulla rete.
Profile Image for Andrea.
163 reviews
August 16, 2024
Un gran bel saggio squisitamente brillante sul panorama di alcune subculture di Internet. Da puro millennialcore, non riesco a comprendere i sottomondi zoomer che ritengo da buon vecchio bacucco delle trashate pazzesche (su tutto il mondo ASMR). Internet non è un luogo, è una entità metafisica terribilmente irreale, una creatura tentacolare che modella l’inconscio, e quando modelli l’inconscio, modelli la realtà materiale. Una pluralità di mondi che convergono in un unico luogo informativo. Un sistema a retroregolazione di cui non si comprende più chi influenza chi. Le grandi corporazioni hanno imparato a utilizzare efficacemente la creatura nel loro grande gioco di distrazione di massa. D’altronde, la miseria dell’uomo sta proprio nell’incapacità di stare seduto da solo in una stanza senza davanti a sé uno schermo acceso su un’altra realtà, giusto?
Profile Image for Alessandra.
133 reviews13 followers
July 31, 2024
Bellissimo saggio sull'estetica e le sottoculture del web. No, non è l'ennesima analisi sui social, è qualcosa di molto diverso e sicuramente non facilmente fruibile da chiunque perché non si parla del web che la maggior parte della gente frequenta.
Se siete o siete stati terminally online o frequentatori di siti come Reddit, è il libro perfetto per voi. Se invece per voi internet è solo Instagram e Wikipedia, beh, fatevi tentare dalla curiosità e intraprendete questo bellissimo viaggio alla scoperta di qualcosa che esiste da decine di anni e che ancora non conoscete. Ne vale sempre la pena.
Profile Image for Dag.
27 reviews
October 18, 2024
Viaggio attraverso i vari "core" e le correnti estetiche dell'internet. È un saggio medio / breve, ma nonostante questo, e nonostante abbia vissuto negli anni dello sviluppo di queste correnti, mi ha fatto scoprire delle cose nuove, quali artisti, video e podcast. Ho anche approfondito alcune correnti che non conoscevo troppo ed è stato per un certo punto rivivere proprio quel periodo. Interessante anche come si evidenzia la presenza della FOMO, degli psichedelici, della metascienza e della "realtà o finzione" (citando anche "cake or fake").
Profile Image for Lichrospher.
14 reviews
July 31, 2024
Analisi eccellente su tematiche spesso poco considerate. Fondamentale, da leggere immediatamente.
Profile Image for Sophie.
51 reviews6 followers
October 23, 2023
Interessante come argomenti ma talvolta ripetitivo, mi ha farro conoscere mondi all’interno di internet che non conoscevo come la vaporwave ma poteva essere un po’ più sintetico
Profile Image for RICCARDO.
103 reviews1 follower
October 24, 2023
Glitch.
Un saggio viscerale su alcune culture nate da internet. Estremamente interessante sia per chi le conosce che per chi rappresentano un approccio inedito.
Profile Image for Eds06.
5 reviews
April 17, 2025
Mentre Biennali e rassegne di arte contemporanea propongono carrellate di opere slegate dal sentire comune, esiste un'altra arte strettamente legata a un bisogno contemporaneo, a un bisogno giovanile: proiettarsi al di fuori della realtà attraverso internet, dato che nel mondo concreto non esiste più la possibilità di sentirsi davvero rappresentati.
Reality shifting, creepypasta, spazi liminali e, più in generale, l'estetica e la cultura di internet, creata non da singole persone, ma coralmente dagli utenti, ha quasi sempre questa valenza. L'indagine dell'autrice si proietta verso un'analisi sociologica stupendamente drammatica. Veramente incredibile pensare come, mentre il mondo scatena guerre atroci e si riarma per scaternarne forse altre, tanti giovani provino irrazionalmente di effettuare il "reality shifting" nelle loro camerette. 10/10
Profile Image for Pyknoparakmachia .
183 reviews6 followers
February 25, 2024
Un saggio che presenta con lucidità i movimenti estetici di questi ultimi anni. Credo di averlo amato, soprattutto per avermi fatto conoscere aesthetic wiki, un vero e proprio raccoglitore delle tendenze odierne ma con uno sguardo sempre rivolto al passato. Credo che il tema principale del saggio sia proprio questo passato, uno sguardo nostalgico o invissuto di qualcosa, una sorta di fantasma, che non abbiamo mai afferrato, e che emerge nei vicoli bui di internet, in quei canali come 4chan o reddit, per poi irrompere nel mainstream sottoforma di meme.
In tutta la lettura la mia mente ha fatto continui rimandi ad un gioco: Omori. Credo che quel videogioco sia il manifesto (o meglio il raccoglitore) di tutte le tendenze degli ultimi anni: dallo spazio liminale alla vaporwave per poi passare al dreamcore e cadere nel traumacore sfiorando l'iperrealismo orrorifico delle proprie paure.
Un fatto è certo: tutte queste tendenze non solo ci dicono che l'estetica non è morta, che il vitalismo artistico esiste ancora, ma che rifugge dalla realtà per esplodere in un chiaro desiderio di ricomporre ciò che sta dentro di noi-altro da noi digitale e la realtà per accedere ad una dimensione nuova, una rappresentazione del nuovo abitare: essere qualsiasi cosa vogliamo, qualunque cosa desideriamo nello spazio infinito che è internet. In questo senso tali movimenti potrebbero essere potenzialmente infiniti e rimescolarsi e risputarsi per scoprire nuove sfumature dell'umano digitale.
Profile Image for Jake Whitey.
33 reviews
September 18, 2024
more descriptive than philosophical, this short guidebook touches on all recent online cultural phenomena that i secretly hoped it would, and in doing so, it touched my heart

the only trend perhaps that it lacks discussion about are ARGs (alternate reality games) that would've fitted the book's theme, but otherwise i can highly recommend either if you're unfamiliar with these cultural waves and looking to explore, looking back on them with a sense of nostalgia, or looking forward trying to guess what's next

an important and timely book on post-internet culture—no cap
Profile Image for Ludvig.
61 reviews
January 12, 2025
"It expresses a very clear desire to reunite the two sides; to forge an organic connection between inside and out, reality and simulation; between what happens on this side of the screen, in the physical dimension, and the world of infinte possibilities that opens up on the other side. As yet, however, we have not managed to do away with this threshold, which is why we dream about it, represent it, and are always looking for new ways of inhabitating it."
Profile Image for Angelo Maria Perongini.
114 reviews1 follower
June 19, 2025
Una delle letture più stimolati degli ultimi tempi. Si parla di spazi liminali, di nostalgia e ovviamente di internet. Ho salvato questo passaggio:
"Il concetto di post-verità [...] appare oggi riduttivo e superato. Non si tratta più soltanto di fare i conti con la disinformazione [...] quanto piuttosto di confrontarsi con un orizzonte sociale in cui vero e finto non sono - e non saranno mai più - distinguibili in senso assoluto".
20 reviews1 follower
August 2, 2025
la tanni riesce ad analizzare argomenti non storicizzati con ferocia e garbo allo stesso tempo. risveglia ricordi e ti dice cose che hai sempre saputo, a patto che tu sia nativo digitale, ma che non hai mai saputo come verbalizzare. un vero genio contemporaneo
Displaying 1 - 30 of 39 reviews

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