Ci sono momenti nella vita in cui si sente il bisogno di prendersi una pausa e ripercorrere con calma, senza le continue incombenze quotidiane, le tappe della nostra esistenza. Un viaggio che, anche nei momenti difficili e bui, ci ha portato a provare un sentimento di riconoscenza e gratitudine verso chi ha condiviso con noi il cammino, le prove, le epifanie. Così Chiara, alla soglia dei sessant’anni, approfittando dell’improvviso silenzio che avvolge la sua casa in collina, decide di scrivere tre lettere. La prima alla luminosa figlia adottiva, Alisha, ormai ventenne; la seconda alla diciottenne Ginevra, la problematica figlia naturale; e la terza all’amato e solido marito Davide, con il segreto intento che un giorno la farà leggere anche al piccolo Elia, arrivato in un momento di grande crisi familiare. Sono tutte, in qualche modo, lettere d’amore, declinate nei diversi linguaggi in cui si esprime questo sentimento invincibile e misterioso che ci lega indissolubilmente gli uni agli altri, aprendo nel nostro cuore porte segrete che non sapevamo di avere.
Trent’anni dopo Va’ dove ti porta il cuore, Susanna Tamaro ci riporta all’interno di complesse dinamiche generazionali, regalandoci pagine preziose che sovrastano il vociare confuso di questi tempi. Il vento soffia dove vuole ci cattura, ci consola e ci guarisce. Un romanzo profondo, appassionante e ricco di umorismo che è un inno alla forza dei legami familiari e all’importanza di dare un senso alla nostra vita.
Susanna Tamaro is an Italian novelist. Her second novel Per voce sola (Just For One Voice) won the International PEN Award and was translated into several languages. Her novel Va' dove ti porta il cuore (Follow your Heart) was an international best seller.
Secondo approccio con questa scrittrice andato, anche in questo caso si tratta di una storia forte, significativa, intesa e per nulla scontata; creata sotto forma di diario/lettere indirizzate ai familiari. In questo romanzo si parla di così tanti temi (l’amore appena lasciato e quello appena scoperto, l’ab0rto, la m0rte, la separazione, adottare un figlio, il rapporto genitori-figli e il rapporta tra fratelli…), temi definiti quotidiani che potrebbero interessare tutti quanti. Dovete leggere questo libro se.. conoscete già la scrittrice o volete scoprirla ancora una volta, dopo trent’anni dalla prima uscita; vi piace leggere il genere della narrativa contemporanea; cercate una storia forte, intensa ed emozionante!; vi piacciono le storie scritte sotto forma di lettera; volete immergervi in eventi passati che si intrecciano con il presente; cercate una storia con tanti personaggi e diversi rapporti tra di loro; cercate una storia piena di spunti di riflessione che vi scavi dentro; siete pronti a prendere una matita e un righello… perché qui si sottolinea sin dalla prima pagina!
“Korkma Ginevra, çünkü hayat yüreklerimizde dolaşan o kasvetli hayaletlerden daha güçlü ve büyüktür ve dünyanın acısıyla yüzleşmemizi sağlayan tek alevi canlı tutabildiğimiz sürece olağanüstü bir yaratıcılıkla yenilenir. Sevginin alevini.”
Leggere Susanna Tamaro per me è sempre un'emozione. "Il vento soffia dove vuole" è il secondo romanzo che leggo e mi sono sentita avvolta in un abbraccio 💞 Con una penna sensibile, delicata la Tamaro racconta storie di vita evidenziando rapporti familiari, mettendo il sentimento e l' amore in prima linea, perché "l' amore è la fiamma capace di affrontare il dolore"😍 La forma epistolare rende tutto più intimo, più profondo e toccante, chi scrive mette nudo le proprie emozioni e sensazioni e io amo scrivere e ricevere lettere❣️ Un viaggio introspettivo, una riflessione sulla vita e tutte le sue sfumature ⭐⭐⭐⭐⭐
✨Ci sono momenti nella vita in cui si sente il bisogno di prendersi una pausa e ripercorrere con calma, senza le continue incombenze quotidiane, le tappe della nostra esistenza. Un viaggio che, anche nei momenti difficili e bui, ci ha portato a provare un sentimento di riconoscenza e gratitudine verso chi ha condiviso con noi il cammino, le prove, le epifanie. Così Chiara, alla soglia dei sessant’anni, approfittando dell’improvviso silenzio che avvolge la sua casa in collina, decide di scrivere tre lettere. La prima alla luminosa figlia adottiva, Alisha, ormai ventenne; la seconda alla diciottenne Ginevra, la problematica figlia naturale; e la terza all’amato e solido marito Davide, con il segreto intento che un giorno la farà leggere anche al piccolo Elia, arrivato in un momento di grande crisi familiare. Sono tutte, in qualche modo, lettere d’amore, declinate nei diversi linguaggi in cui si esprime questo sentimento invincibile e misterioso che ci lega indissolubilmente gli uni agli altri, aprendo nel nostro cuore porte segrete che non sapevamo di avere. Il vento soffia dove vuole ci cattura, ci consola e ci guarisce. Un romanzo profondo, appassionante e ricco di umorismo che è un inno alla forza dei legami familiari e all’importanza di dare un senso alla nostra vita.
Bralno leto sem začela z romanom Pojdi, kamor te vodi srce od pisateljice Susanne Tamaro. Zgodbo, ki jo pripoveduje babica skozi pisma svoji odsotni vnukinji, se me je dotaknila do te mere, da o njej razmišljam še skoraj eno leto potem.
Torej je bila izbira S. Tamarinega drugega romana, izdanega v slovenščini leta 2024, za zaključek leta logična odločitev. Po sinopsisu je roman Veter veje, koder hoče zelo podoben predhodnemu: epistolarni roman, v katerem starejša ženska piše svojim ljubljenim osebam o življenju.
Tamaro res zna pričarat svet, kot da bi bral pisma svoje babice, polne modrosti in topline, ki ti poboža dušo.
Vsake toliko se mi je zdelo, da je v meni vel ledeni veter, takšen, kot ga začutiš pri vhodu v podzemno jamo. Znotraj mene je vladala praznina, ničesar ni bilo, kar bi oddajalo toploto, vse je bilo poledenelo. Če bi se pred mano pojavil kdo s kristalno kroglo in bi mi rekel, da bom nekega dne poročena in imela otroke, bi se mu le kislo nasmehnila, češ, naj se neha delati norca iz mene.
Pisateljica je močna v ustvarjanju dialogov med ženskami, medtem ko se mi odnosi med žensko in moškim niso zdeli tako močni in presunljivi kot ženske vezi.
Čeprav je formula romana podobna prejšnjemu, se mi je avtoričen glas v določenih temah zdel v tem romanu izrazitejši, kar ni nujno boljše, saj se je po mojem mnenju tako izgubil glas glavne protagonistke, in mi je roman deloval na trenutke moralizirajoče in zato za kanček slabši od prejšnjega dela.
RECENSIONE 📚- IL VENTO SOFFIA DOVE VUOLE - SUSANNA TAMARO in collaborazione con @solferinolibri che ringrazio per la copia cartacea e @tandemcollectiveglobal per avermi selezionata e scelta per partecipare alla Readalong ⭐⭐⭐⭐ Tre lettere d’amore ognuna a suo modo, ognuna indirizzata alle persone che per Chiara hanno contato nella sua vita e con le quali ha condiviso tappe della sua esistenza.
Trent’anni dopo il bestseller Va’ dove ti porta il cuore, Susanna Tamaro ci riporta all’interno di complesse dinamiche generazionali, regalandoci pagine preziose che “sovrastano il vociare confuso di questi tempi”.
Un romanzo epistolare attraverso il quale riesce a scandagliare l’animo umano in maniera genuina e disarmante, con citazioni poetiche che rendono il libro intimamente toccante.
Una storia forte, emozionante ed intensa che parla di amore, separazione, figli, rimorsi, rapporti tra fratelli, sentimenti profondi che l'autrice in maniera introspettiva ci fa vivere come spettatori silenziosi.
"Ogni tanto percepivo salire, all'interno del mio corpo, un vento gelido, lo stesso vento che ti investe all'imboccatura di una grotta"
ANTICONFORMISTA, MA NON TROPPO
Seconda parte della readalong dedicata a Susanna Tamaro, potremmo definire "Il vento soffia dove vuole" come il seguito ideale del suo celeberrimo "Va' dove ti porta il cuore". Infatti entrambi i volumi si presentano come degli epistolari, nei quali la voce narrante è quella di una donna non più giovanissima che desidera raccontare la sua esperienza di vita -e fornire qualche consiglio- ai familiari.
In questo caso la protagonista è la professoressa di biologia Chiara che, per la prima volta da anni, si trova a passare le vacanze natalizie a casa da sola. Non è stata però abbandonata dalla sua famiglia, anzi: lei stessa li ha incoraggiati a far visita agli amici e a dedicarsi ai loro hobby; nel mentre, lei si cimenterà nella stesura di tre lettere, da consegnare alle figlie -Alisha e Ginevra- ed al marito Davide. In ogni missiva, la donna ripercorre alcuni episodi del suo passato, svelando segreti e dispensando insegnamenti.
Proprio alcuni di questi insegnamenti rappresentano per me uno degli aspetti meno riusciti del volume; sarà una preferenza personale, ma i messaggi pro-life, le sviolinate al cattolicesimo e la demonizzazione del mondo contemporaneo (con tanto di endorsement ai cambiamenti climatici) mi hanno infastidita parecchio: ho avuto l'impressione che l'autrice ficcasse a forza alcune frasi in bocca alla sua protagonista per veicolare in modo evidente le proprie idee. A questi slogan irritanti si aggiungono le riflessioni nostalgiche di Chiara, indubbiamente utili per inquadrarla in quanto boomer, ma un po' pedanti e ripetitive. Per mio gusto non ho poi apprezzato la motivazione alla base di questo romanzo, nonostante sia gestita meglio rispetto al primo libro; proprio la corrispondenza tra i due mi ha dato la sensazione di una minestrina riscaldata.
Lasciando per un attimo da parte le mie impressioni, ho notato altre problematiche, come i dialoghi: non solo sono molto più presenti rispetto a "Va' dove ti porta il cuore" -rendendo poco credibile la finzione dell'epistolario-, ma si tratta molto spesso di battute artificiose e farcite di retorica, con il risultato di far sembrare i personaggi tutto fuorché spontanei. Non ho trovato per nulla riuscita poi la caratterizzazione di Davide che, a differenza degli altri personaggi, viene descritto in termini tanto idealizzati da renderlo a dir poco inverosimile. Inoltre questo non è un titolo che consiglierei a chi vuole un minimo di trama, perché le svolte in tal senso sono pochissime: ci si limita a seguire le vicende più o meno quotidiane di Chiara e della sua famiglia.
Quindi, per chi sarebbe invece una valida lettura? indubbiamente per i lettori che cercano una prosa sempre curata e ricca di metafore evocative, in questo caso legate soprattutto al mondo della natura. Lo apprezzerà molto anche chi ha un debole per i momenti potenti a livello emotivo, che qui vengono raccontati in modo da rendere decisamente credibile la voce narrante. In generale, è una lettura piacevole e dai toni misurati, che nonostante questa placidità riesce a trasmettere con chiarezza l'affetto profondo ed il legame familiare tra i personaggi.
Personaggi che dimostrano poi delle caratterizzazioni valide e non scontante come ci si potrebbe aspettare, perché più di uno rivela dei tratti imprevedibili. Come voce narrate poi Chiara è nettamente superiore ad Olga, anche soltanto perché cerca attivamente di mostrare empatia nei confronti della sua famiglia e non si limita ad enunciare una scusa dietro l'altra per i suoi errori. Anche se di errori veri e propri è difficile parlare in questa versione parmense della famiglia del Mulino Bianco!
non sono ancora il target del libro quindi non mi ha particolarmente toccata, ripete i soliti tre concetti in croce che la Tamaro porta avanti nei suoi ultimi libri, cioè la questione olistica del tempo e dell'amore, in questo libro dal punto di vista della famiglia. potrebbe essere un buon regalo per vostra madre
"Sai cosa ho capito in quei mesi? Che il supporre di essere in qualche modo superiori dona una rigidità che impedisce di godere la vita."
Siamo arrivati alla conclusione della lunghissima readalong organizzata da Tandem Collective Global e Solferino per il trentennale dall'uscita di Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro. E quale modo migliore se non farla finire in grande stile con la recensione del suo sequel spirituale, Il vento soffia dove vuole.
In questo libro, la nostra protagonista Chiara decide di scrivere tre lettere in una giornata in cui è sola in casa. La prima la scrive alla solare Alisha, sua figlia adottiva e primogenita; la seconda a Ginevra, così simile alla nonna; l'ultima a Davide, l'amore di una vita. Anche se in modo diverso, sono tutte lettere d'amore puro.
Se con il suo predecessore ho dovuto far pace più volte prima di riuscir a portare a termine la lettura, per questo è stato più facile ma con sempre quella sensazione di surrealtà presente e sono arrivata ad una conclusione: forse i libri di Susanna Tamaro non fanno per me.
Purtroppo mi ritrovo con poco da dire perché ciò che mi ha lasciato questo libro, tolto il senso di fastidio di cui vi parlerò a breve, è davvero poco. Sia chiaro, questo è sempre un mio parere e non deve essere per forza uguale al vostro e non prevale sul vostro. Se a voi questo libro è piaciuto ne sono immensamente felice perché vuol dire che a voi ha parlato e quando un libro ci parla è sempre bellissimo. Purtroppo a me questo non è successo.
La prima lettera, quella per Alisha, è forse quella che mi è piaciuta di più anche se non è mancato il momento nervoso. Vi chiederete: ma quando? Quando Chiara resta incinta di Ginevra. Che caduta di stile. Il nervoso che ho provato è stato enorme, come si può anche solo pensare una cosa del genere? E da quel momento in poi ho visto tanto (troppo) marcio nel comportamento di Chiara.
Ci sono due parti che più delle altre mi hanno reso questa lettura difficile: la parte che trattava della salute mentale e delle relazioni umane e quella del lutto. Se nelle mani di una persona un po' più facile, questo libro può essere distruttivo. La salute mentale di una persona non va di pari passo con quella dei propri avi e non viene neanche tramandata tramite geni. Le relazioni umane sono difficili tanto quanto un tempo, forse di più. E nonostante il mondo oggigiorno sia iperconnesso le "grandi domande che nascevano dalle solitudine" esistono ancora e potrebbero essere anche più di quelle di una volta. Tutto questo non dipende dalla comunità ma dal singolo. Se non si fosse capito, in questo volume si trovano delle generalizzazioni che, personalmente, mi infastidiscono sempre. E forse è meglio che non apro la parentesi del lutto perché potrei forse straparlare e non mi sembra il caso. Dico solo che no, non è vero che con una morte per una malattia il dolore si stempera.
Nuovissimo romanzo firmato dalla Tamaro, che torna ad emozionarci con una storia delicata e vera sull’essere umano e i suoi infiniti spigoli. Chiara, la nostra protagonista, si ritrova sola nella sua casa in mezzo ai boschi appena dopo Natale. Approfitterà di questo breve tempo di solitudine e raccoglimento per scrivere tre lettere, indirizzate alla sua famiglia, in cui cercherà di trasmettere l’inesprimibile. L’amore, i sogni, il passato, le sensazioni che permangono, la vita che è stata vissuta e che la resa la donna che è adesso. Chiara assomiglia in qualche modo ad Olga, la protagonista di “Va dove ti porta il cuore” (per recensione clicca qui); entrambe sono donne che si scuciono di fronte a noi, senza voler altro che mostrarsi per quello che si è. Entrambe trasmettono tanto attraverso carta ed inchiostro sperando di poter raggiungere i propri cari. La narrazione della Tamaro non delude. La sua protagonista si sveste con una delicatezza decisa che sa di vita vissuta e desiderio viscerale di raggiungere le persone amate, di lasciare a loro qualcosa di concreto. Ma non solo, riesce a cogliere aspetti dell’esistenza che lasciano una scia di pelle d’oca e sensazioni ataviche che si risvegliano e si riconoscono nel lettore. Le pagine crescono e veniamo a conoscenza della libertà sudata, sofferta ma anelata che Chiara intraprende per liberarsi dalla catena pesante che la tiene ferma in un sentiero già prestabilito. Una catena che rappresenta tante cose ma soprattutto l’eredità di una famiglia, di un destino già scritto e tracciato di cui si sarebbe dovuta solo limitare a percorrerlo quietamente. Queste lettere sono la manifestazione di tanti piccoli atti d’amore a cui si vuole lasciare un’impronta che abbia un senso. Lettere indirizzate a persone che le leggeranno solo dopo la fine dell’esistenza di Chiara. Eppure, l’amore contenuto e lasciato maturare in un inchiostro ormai asciutto ha saputo raggiungere anche noi. (recensione completa sul blog respiri d'inchiostro)
Ieri, in un pomeriggio stranamente calmo, fatto di silenzio e quiete, ho terminato la lettura di Il vento soffia dove vuole. Devo dire che ho avuto qualche difficoltà per tutti i concetti, le associazioni e i lunghi pensieri che vengono presentati nelle lettere che Chiara scrive alla sua famiglia. Cercavo di tenere il passo con ciò che leggevo ma non sempre ci riuscivo. A tratti avevo la sensazione di perdere il filo del discorso. È in definitiva in romanzo ricco di significato, pieno di spunti di riflessione e analogie, adatto a chi ama riscoprire la bellezza delle piccole cose e del vivere il momento presente.
La scrittrice ha un modo unico di presentare ciò che i personaggi provano e le loro aspirazioni, cosi come le paure, i dubbi e le ansie che inevitabilmente tutti portiamo dentro. Ci sono stati molti passaggi in cui mi sono ritrovata e questo è uno di quelli:
"Mi è venuta allora in mente un'altra immagine, quella delle matrioske - sai, quelle bamboline di legno russe che si infilano una dentro l'altra. In ogni persona, mi sono detta, ce ne sono altre nascoste che aspettano di uscire, di essere risvegliate; a volte non escono mai, rimangono là dentro prigioniere per sempre: bisogna che qualcuno le urti, che cadano, che succeda qualcosa di imprevisto perché la più esterna ceda il posto a quella racchiusa dentro di lei; andare all'inferno e farvi ritorno con le proprie gambe forse è uno dei dolorosissimi modi per liberare quell'energia che, altrimenti, potrebbe restare prigioniera per sempre.
Non è stato semplice chiarire il mio pensiero su questo libro, dato che come ho detto, non è propriamente il genere che leggo di solito, tuttavia posso dire che all'ultima pagina ho provato una pace difficile da spiegare.
Quindi non posso che ringraziare Chiara per le sue parole, Alisha e Ginevra per i battibecchi e le scaramucce che caratterizzano il rapporto fra sorelle, Davide per il suo amore incondizionato e per la forza d'animo e Susanna per aver scritto una storia talmente delicata da far invidia ai papaveri.
Trent’anni dopo l’uscita di “Va’ dove ti porta il cuore” Susanna Tamaro torna con un romanzo che è un po’ il suo erede morale, “Il vento soffia dove vuole”. Lo schema è molto simile al primo libro: c’è una protagonista che, in questo caso, è la mamma Chiara, e scrive delle lettere a qualcuno. La prima è per Alisha, la sua adorata figlia adottiva, la sorella maggiore dei figli che verranno poi dopo. Con lei si è creato un legame sin da subito e la sua pacatezza, tranquillità e gentilezza hanno sempre affascinato tutti. È una ragazza molto spirituale che ricerca le sue origini indiane ed è completamente l’opposto della sorella Ginevra, seconda destinataria delle lettere della madre. Lei è più materialista, avendo preso dalla nonna materna è molto attaccata agli oggetti, ma questo non vuol dire che sia meno emotiva. Semplicemente tende a piangere in silenzio, lontano da tutti, a differenza di Alisha che non ha problemi ad esprimere le proprie emozioni davanti agli altri. Queste due ragazze mi hanno scaldato il cuore ognuna in un modo diverso. Sono sempre state super diverse, non hanno mai avuto un bel rapporto, e nelle lettere sembra anche che la madre voglia esprimere una preferenza per una delle due, cosa che non ho apprezzato molto. Comunque appena nascerà Elia le due si riappacificheranno per coalizzarsi insieme e crescere al meglio il fratellino, e questo mi ha fatto sorridere. Non è lui, però, il terzo destinatario delle lettere; infatti è Davide, il marito di Chiara e padre dei ragazzi. Insieme ne hanno passate davvero tante e le hanno superate tutte rimanendo sempre l’uno al fianco dell’altra. L’amore di questa famiglia è meraviglioso e in questo romanzo impariamo a conoscere principalmente Chiara, che si apre a noi e ci racconta la sua vita e i suoi segreti, ma anche gli altri familiari, tramite le sue parole.
Susanna Tamaro, anche in questo libro, affronta temi importanti, come la morte, l’aborto, l’adozione e la fede. Davide è molto credente, il suo amore per Dio è infinito, e porterà anche Chiara ad avvicinarsi alla fede.
Questo romanzo, come “Va’ dove ti porta il cuore”, è stato capace di emozionarmi, ma se dovessi preferirne uno sceglierei il primo. La scrittura di Susanna Tamaro, la schiettezza dei suoi racconti e l’amore che trasmette dalle sue parole mi hanno rapita sin da subito, ma a volte non sono stata d’accordo con alcune affermazioni. Nonostante questo “Il vento soffia dove vuole” è un libro stupendo 💚
Il Vento soffia dove vuole è il nuovo romanzo di Susanna Tamaro, edito Solferino. Non si tratta di un vero e proprio seguito di Va’ dove ti porta il cuore, il bestseller che ha consacrato l’autrice nel panorama letterario italiano e internazionale, ma c'è una stretta connessione. Entrambi sono scritti come lettere e i temi sono sempre la famiglia, amore, senso della vita e fede, insomma tutte cose che non sono esattamente nelle mie corde quando parliamo di libri e letture, ma... piaccia o no, la Tamaro sa scrivere e lo sa fare molto bene.
Io ho divorato questo romanzo, nonostante lo possa definire lontano dai miei gusti.
"Il vento soffia dove vuole" non possiede un titolo potente come "Va dove ti porta il cuore" ma è molto più intenso, molto più trascinante.
Cavolo merita l'attenzione dei lettori!
La scrittura di Susanna Tamaro è confortevole, è avvolgente. Io mi nutro di testi spiazzanti, crudi, spesso freddi. Questo libro è stato occasione per mettere in pausa tutto questo.
Il romanzo si compone di tre lettere in cui la protagonista scrive ai suoi cari, in cui racconta la sua storia, le sue scelte, i suoi dubbi e le sue speranze, in un certo qual modo ci si affeziona ai personaggi, mi scoccia quasi dirlo, ma questo libro mi ha fregata in pieno perché ero pronta ancor prima di cominciare a dire le peggio cose. Invece, amici lettori, non lo posso fare perché questo libro è un ottimo lavoro!
Chiudo con i ringraziamenti a @solferinolibri e @tandemcollectiveglobal per queste occasioni di lettura e per questa parentesi sentimentale nel panorama delle mie letture 😸
La protagonista di questa storia è Chiara che nel silenzio della sua casa scrive tre lettere,la prima alla figlia adottata Alisha, la seconda a sua figlia Ginevra e la terza al marito Davide. Penso che l'autrice ci volesse far entrare nel suo mondo, leggendo del suo passato creando un'empatia con la protagonista ma purtroppo per me non è stato così. È stato soprattutto un viaggio dei rimpianti, di racconti su scelte fatte e vissute ma purtroppo per me non è scattata la scintilla come in "va dove ti porta il cuore". So che non bisogna paragonare i due libri ma avrei voluto sapere molto di più sulle figlie,sulle loro vite e sul rapporto con la madre ma purtroppo non sono riuscita a comprendere cosa la protagonista stesse provando e dove volesse arrivare scrivendo queste lettere. La lettera che mi è piaciuta è la lettera al marito si vede che in una grave situazione che ha vissuto lui, la coppia ne ha risentito ma l'amore che prova per lui si sente in ogni riga che scrive. Nel complesso il libro tratta dinamiche familiari con i rimpianti della protagonista che ci rivanga situazioni vissute piangendosi addosso. La storia e l'idea non erano male ma secondo me non è stata sviluppata al meglio ma sono solo gusti miei,io avrei preferito sapere di più sulle figlie e conoscere il rapporto che le lega o le allontana dalla madre e avrei voluto sapere di più su Elia perché a dire la verità se ne parla veramente poco e mi è sembrato che fosse un personaggio marginale di poca importanza. Quindi se vi piacciono le vicende familiari,le lettere scritte a un caro affetto, e il passato che ci tiene intrappolati questo è il libro che fa per voi.
"Il Vento Soffia Dove Vuole" è il sequel morale di "Va' Dove Ti Porta Il Cuore".
È la storia di Chiara, madre di Alisha, Ginevra ed Elia e moglie di Davide che a quasi sessant'anni scrive 3 lettere. La prima alla ventenne primogenita Alisha, la seconda alla diciottenne secondogenita Ginevra e l'ultima al marito Davide.
In ogni lettera racconta qualcosa che la riguarda e lo fa a cuore aperto.
⭐⭐⭐/5
Complessivamente è una bella lettura, la scrittura dell'autrice è schietta e diretta come sempre e il contenuto c'è, ma, (personalmente) con dei MA..
Nelle varie lettere ho trovato molti passaggi e spunti di riflessione degni di nota, (vedi il precedente reel), in alcune situazioni mi sono anche ritrovata, però, ahimè in alcuni momenti mi sono sentita spaesata come quando percorri una bella strada ma la trovi a fondo chiuso.
Rispetto al predecessore qui non troviamo lettere come fossero "capitoli" quindi dall'intestazione per ogni destinatario procede fino alla fine.
Sicuramente come dicevo gli spunti di riflessione non mancano però a fine di ogni lettera ho pensato "e quindi?!" perché non capivo come il racconto fatto avesse a che fare con la persona destinata a leggerlo.
In diversi punti in cui mi sono rivista o per quanto l'argomento e la scena fosse toccante non mi sono emozionata come credevo e forse averlo letto a distanza di poco da "Va' Dove Ti Porta Il Cuore" non ha aiutato.
Che dite vi ispira? Se lo avete letto o leggete fatemi sapere la vostra opinione. ❤️ (Su IG @libriconmarta )
Una lettura che ho portato avanti un po’ più del previsto. Lo stile della storia ricalca senza alcun dubbio “Va’ dove ti porta il cuore” che però ho trovato molto più intimo. Se le tematiche affrontate riguardano sempre l’amore, la famiglia, gli errori e i rimorsi del passato, questa volta la scrittura è indubbiamente più moderna.
Il romanzo è articolato in tre lettere che la protagonista, Chiara, scrive alle sue due figlie e al marito. La voce e le opinioni di Chiara sono molto forti nelle tre lettere, cosa che mi ha portata un po’ a mantenere le distanze dalla storia. L’amore che la protagonista prova per la prima figlia è proporzionale ai suoi rimproveri alla seconda, che viene nominata sempre nel corso del libro con un tono paternalistico e a tratti sconsolato. Non ho apprezzato particolarmente il giudizio della protagonista sulle cose che racconta, su come si pone un po’ al di sopra dei suoi errori - pur riconoscendoli - e puntando sempre su quelli degli altri.
Nonostante ciò, ho apprezzato molto il fatto che in questo romanzo ci siano meno frasi costruite rispetto a “Va dove ti porta il cuore” e per questo risulti un po’ più spontaneo.
Penso che sia una lettura perfetta per chi ama i racconti intimi che parlino della natura umana, ma che forse dovrebbe essere letto a distanza di tempo dalla lettura di “Va dove ti porta il cuore”, perché rischia di sentirne eccessivamente il peso.
Amici buongiorno, eccoci alla fine di questa meravigliosa #tandemreadalong per la quale devo ringraziare di cuore @chemrich , @solferinolibri e @tandemcollectiveglobal . 🙏🏼❤️
Questa volta con #ilventosoffiadovevuole l'autrice ci fa conoscere Chiara, una donna sulla sessantina che decide di scrivere tre lettere ai propri cari. 💌 Nel momento in cui scrive queste lettere Chiara si trova a casa sua ma per la prima volta sperimenta il silenzio più totale. 🤫E sempre per la prima volta marito e figli sono fuori per le vacanze con amici.🎄❄️☃️
💌 La prima lettera è indirizzata alla sua primogenita, adottata, Alisha. Nonostante sia carica di dolori e frustrazione per non poter concepire un figlio, è veramente tangibile la gioia dell'accogliere un bambino 'non tuo' in famiglia e donargli una nuova vita.👨👩👧 Tra le tre la mia preferita. 😍
💌La seconda lettera è indirizzata alla seconda figlia Ginevra, figlia naturale, ragazza che non ha risparmiato alla donna mille problemi ma a cui scrive con non meno sensibilità e dolcezza della prima.🥰
💌L’ultima, ma non per importanza, la dedica al marito Davide ed anche in questo caso ho provato emozioni molto forti in quanto purtroppo, a volte, ci si trova in situazioni strane per errore. 😣
Una bellissima lettura! ❤️ Per altro particolarmente scorrevole, cosa non banale per i temi trattati.💖
Ho trovato questo secondo volume molto più emozionante🫶🏼 e posso dire di essermi sentita molto più coinvolta da questa lettura rispetto alla prima.📚
Valutare questo libro è complicatissimo, soprattutto dopo aver letto Va dove ti porta il cuore.
Rispetto al primo l'ho trovato leggermente meno scorrevole e più pesante, ma probabilmente questo è dovuto al fatto che tratta tematiche più attuali. Adozione, aborto, tecnologia, social, solitudine e suicidio. Sono tematiche con cui abbiamo familiarità, per un motivo o per un altro, e che sentiamo più nostre rispetto alla nonna che soffre per l'allontanamento della nipote in un momento in cui capisce di non avere più tempo per rimediare.
Ci sono più personaggi, abbiamo modo di indagare il rapporto tra due sorelle, il rapporto tra mamma e figlia o tra moglie e marito, ma anche le sensazioni provate da una figlia di due genitori che si amano troppo e che sono l'una il centro dell'altro.
Abbiamo modo di capire che quelle che crediamo certezze, a volte non lo sono. Coloro che consideriamo rocce possono trasformarsi in sabbia.
In questo libro ho empatizzato più con Alisha, Ginevra e Davide. Le loro storie mi hanno fatto compagnia, mentre la storia di Chiara appare a volte come una sottotrama fastidiosa che interrompe il flusso delle loro storie.
In conclusione, è stata una lettura intensa, emotiva e stupenda, ma il mio cuore è riuscito a legare meglio con Olga che con Chiara e quindi ho apprezzato leggermente di più Va dove ti porta il cuore.
Ero molto indecisa se dare tre o quattro stelle. Alla fine ho optato per quattro, principalmente per le sensazioni che ho provato leggendo. La trama è piuttosto semplice: una donna rimasta per qualche giorno a casa da sola si mette a scrivere lettere ai suoi cari e ripensa alle loro vite, ripescando vecchi episodi dalla memoria e condendoli con le sue riflessioni. Nel complesso mi è piaciuto, lo stile è scorrevole, non troppo leggero perché comunque compaiono temi abbastanza “tosti”, ma neanche pesante perché tutto è toccato con delicatezza. Ecco, se dovessi riassumere questo libro in una parola lo definirei senz’altro “delicato”. Questo non mi ha impedito di commuovermi un paio di volte. L’unica pecca di questo libro secondo me sta nell’ultima lettera. Mentre le altre due sono chiare, complete e coerenti tra loro, l’ultima secondo me mette tanta carne al fuoco senza spiegare bene tutto (ad esempio, avrei voluto sapere qualcosa di più sul personaggio di Elia… questo considerando anche che è l’unico a non avere la sua lettera, poverello). In generale, comunque, carino. Fa parte di un genere che mi appassiona fino a un certo punto, ma comunque mi ha catturata. Lo consiglio a chi ha voglia di una lettura tranquilla, ma che comunque stimoli all’introspezione (le lettere a me fanno questo effetto).
Ringrazio @solferinolibri e @tandemcollectiveglobal per avermi permesso di partecipare a questa doppia readalong in onore dei due libri di Susanna Tamaro. È la seconda volta che mi immergo nella lettura di un libro scritto di questa autrice. Una storia che è riuscita a 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐝𝐚𝐫𝐞 il mio cuore e a evidenziare, soprattutto, il bellissimo concetto di famiglia. Ogni personaggio, è riuscito a trasmettermi emozioni e sentimenti 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢: gioia, paura e tristezza.
Sentimenti che tutti quanti noi proviamo 𝐨𝐠𝐧𝐢 giorno.
È una storia che mi è piaciuta, ma in alcuni punti ho trovato la lettura un po’ 𝐥𝐞𝐧𝐭𝐚. Però, le tematiche trattate e ciò che trasmette l’ha reso davvero un libro molto significativo.
La forma 𝐞𝐩𝐢𝐬𝐭𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 riesce a farti addentrare nella storia e la caratterizzazione dei personaggi mi è piaciuta molto. Il vento soffia dove vuole è un romanzo che trasmette amore e pensieri. L’amore verso i propri cari e a tutti coloro che ci circondano.
Ci insegna ad aprire il proprio cuore, vuole che impariamo ad 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚𝐫𝐞 anche quelle parole che alcune volte tendiamo a ignorare.
Le paure non devono fermarci. Solo con l’amore, la vita avrà un altro sapore.
Eccoci ad un’altra #TandemReadalong che è arrivata a sorpresa, insieme a quella dedicata a “Va’ dove ti porta il cuore” e per cui ringrazio tanto @tandemcollectiveglobal e @solferinolibri La famiglia di Chiara è composta da cinque persone, ma ritrovatasi momentaneamente sola, decide di scrivere una lettera per Alisha, la figlia adottiva, una per Ginevra, la figlia che pensava non sarebbe mai arrivata e una per Davide, marito e roccia su cui poter sempre contare. In queste pagine imprime la sua infanzia, il suo primo amore, le difficoltà incontrate durante il percorso della vita e l’arrivo inaspettato di Elia, figlio concepito in tarda età, e altri fatti che le hanno permesso di essere quella che è ora. In sole 240 pagine si concentrano temi importanti come: la morte, il tradimento, l’aborto, l’adozione, il suicido. Susanna riesce a trattare con delicatezza ed attenzione tutti questi argomenti, è incredibile come il libro sembri tratto da una storia vera. È difficile descrivere la bellezza della scrittura di Susanna, riesce a travolgerti completamente, con fatti spesso drammatici ma reali e molto attuali. Anche se gli argomenti trattati nel testo non sono affatto leggeri, il libro si divora in pochissimo tempo, è scorrevole, e nonostante sia composto unicamente dalle tre lettere arriviamo a conoscere in modo approfondito la famiglia di Chiara, una famiglia normale con le sue imperfezioni. Avendo letto in poco tempo due libri dell’autrice mi sento di dover approfondire, ho bisogno di continuare a conoscere la sua scrittura, con cui è facile empatizzare.
Ringrazio Solferino e Tandem Collective Global per la copia.
Il Vento Soffia Dove Vuole mi è piaciuto un po' di più del suo predecessore, Va' Dove ti Porta il Cuore, ma confesso che nessuno dei due mi ha conquistata.
All'inizio ho fatto un po' di fatica, riuscivo a leggere solo poche pagine alla volta, ma più la protagonista si apriva grazie alle lettere che stava scrivendo alla sua famiglia, più la lettura si faceva scorrevole.
Personalmente sono riuscita a empatizzare di più con questa protagonista, Chiara, che con quella di Va' Dove ti Porta il Cuore, anche se non sempre mi trovavo d'accordo con lei. Ho anche apprezzato i personaggi che in maniera indiretta hanno fatto parte della storia e cioè i destinatari delle lettere: le due figlie e il marito. Personaggi tutti diversi l'uno dall'altro, ma che insieme formano una famiglia che si ama nonostante tutto.
In comune i due libri hanno infatti i temi legati alla famiglia e a tutto ciò che ruota intorno a essa: l'amore incondizionato per i propri cari, le incomprensioni, i segreti, il perdono, l'accettazione, il lutto, le insicurezze e altro ancora.
L'autrice ha usato questa storia per parlare anche di altre tematiche, sulle cui esternazioni però non mi trovo particolarmente d'accordo. In altri casi, invece, ho avuto la stessa sensazione che mi ha dato il libro precedente, cioè di verità espresse con profondità soltanto apparente, molta forma ma poca sostanza.
Penso che, nel complesso, questo libro sia un valido sequel spirituale del romanzo originale scritto 30 anni fa, quindi non posso che consigliarlo a chi ha amato Va' Dove ti Porta il Cuore.
Il libro letto in questi giorni è stato Il vento soffia dove vuole ed è il sequel di Va' dove ti porta il cuore. Così come nel primo anche in questo volume sono racchiuse delle lettere, tre per l'esattezza. Due alle sue figlie Alisha e Ginevra e una a Davide,suo marito. Tramite queste lettere Chiara,la protagonista,si mette a nudo facendoci entrare nella sua vita,dove il rapporto delle sue figlie è un pò conflittuale ma ognuna ha un rapporto differente con la madre. Queste lettere mi hanno colpita molto per la loro semplicità, perchè racchiudono momenti di vita quotidiana,anche se non tutti hanno potuto soffrire lo stesso dolore ma chiuque può immedesimarsi nelle sue parole. In queste lettere si parla di morte, aborto,adozione... ma anche di amore,comprensione e come poter andare avanti nonostante tutto. Ancora una volta la penna dell'autrice arriva diritto al cuore e sono stata felicissima di poter leggere qualcosa di suo e averla conosciuta.
Nel linguaggio epistolare la Tamaro è sicuramente penna indiscussa, che tocca corde profonde e scomode. • Qui ci sono tre lettere, fatti che sembrano ripetersi ma che ad ognuno dei destinatari vengono spiegati in modi diversi, perché in fondo ognuno merita un dialogo diverso. • Questa madre, in una solitudine cercata, riorganizza i ricordi per spiegare la vita che c’è stata fino a quel momento a chi ne ha vissuta solo una parte. Non ci sono sconti di pena, la realtà è quella che è e l’anima si mette a nudo, senza vergogne, né paure dei giudizi. • Raccontare se stessi non per calmare i sensi di colpa, ma per regalare esperienze e punti di vista, per consentire agli altri di crescere anche attraverso la sua vita. • Ci sono domande scomode, ci sono liti che aiutano e sono la base del rispetto reciproco, c’è amore, tanto, così tanto che mette paura, ma che alla fine si dimostra la cosa più giusta. E c’è amore per se stessi che è forza. Ci sono la morte e la vita. • Ho il quaderno zeppo di citazioni. Il cuore pieno. • Questo libro dovrebbe essere accompagnato da un bugiardino che ne indica le precauzioni d’uso e le controindicazioni.
«Anche nei momenti più bui, siamo riusciti a far vincere la saggezza, e la saggezza è la via più potente attraverso cui si esprime l’amore.»
Dopo 30 anni dall’uscita di “và dove ti porta il cuore” Susanna Tamaro torna con un romanzo molto simile, epistolare e familiare, dove ci invita nuovamente a riflettere su vari aspetti della vita familiare, attraverso la sua scrittura delicata ma anche potente. Qui, la nostra protagonista Chiara, scriverà diverse lettere indirizzate ad ognuno della sua famiglia, riflettendo sui punti di forza e sui punti deboli di ciascuno e ripercorrendo allo stesso momento la sua storia, molto insolita e travagliata. Sicuramente il fatto che il romanzo sia stato scritto molti anni dopo dal precedente si fa sentire, la nostra autrice tratta i vari argomenti in chiave più moderna, ma nonostante tutto ancora fatico a comprendere a pieno alcuni dei suoi punti di vista. Rimane il fatto che da questi due libri si possono prendere dei grandissimi spunti di riflessione e per questo consiglio ad ognuno di voi di dargli una chance.
𝐈𝐥 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐟𝐟𝐢𝐚 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 si presenta come un romanzo epistolare, se così si può dire: già in 𝐕𝐚' 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐭𝐢 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞 avevamo visto la protagonista scrivere una lunga e commovente lettera alla nipote partita per un viaggio studio in America. Qui troviamo Chiara, moglie e madre, ma soprattutto donna, con i suoi presi e difetti, i suoi punti di forza e le sue debolezze: in un momento in cui si trova da sola tra le mura di casa scrive tre lettere, una per il marito Davide e due per le sue figlie Alisha e Ginevra. In queste lettere lei si mette a nudo raccontando cose di sé che la famiglia ancora non sa e allo stesso tempo ci descrive la sua vita e quella dei personaggi cui le lettere sono indirizzate.
Come già avevo detto per il primo libro letto di questa autrice, non sono un’amante di questo genere, ma ogni tanto provo a uscire dalla mia comfort zone e certo di trovare letture diverse dal solito che possano piacermi e farmi riflettere. Grazie a queste due readalong dedicate a questa autrice ho avuto modo di conoscerla, di tuffarmi nei suoi libri, di scoprirli, di rifletterci e di farli un po’ miei. Il punto forte di questo libro e di 𝐕𝐚' 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐭𝐢 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞 è sicuramente quello di raccontare una storia che può appartenere e può far riflettere tutti. Nonostante il libro tratti temi importanti, la penna dell’autrice è così delicata e così accattivante da tenerti incollato alle pagine fino alla fine, perché senza ombra di dubbio la storia non è banale e fornisce molti spunti di riflessione. Questo è il classico libro che ti fa sentire un vuoto dentro nel momento in cui lo termini: ti lascia tanto, veramente tanto, e ti stravolge a tal punto da portarti a riflettere e avere più consapevolezze.
Mentre leggerete le tre lettere che Chiara lascia alle sue figlie e a suo marito vi renderete conto di quanto vere siano le parole e i paragoni che vengono fatti. I temi trattati sono sempre più contemporanei, dall'aborto alla scelta dell'addozione per arrivare fino alla scelta universitaria e di vita in generale. • La mia recensione su IL VENTO SOFFIA DOVE VUOLE di Susanna Tamaro è online sul blog.💚✨
📖 Il vento soffia quando vuole #collab @tandemcollectiveglobal @solferinolibri
Dopo trent’anni da Va dove ti porta il cuore Susanna Tamaro è tornata a raccontarci tramite delle lettere Chiara, una donna qualunque di 60 anni. Come ogni persona qualunque Chiara ha dovuto affrontare nella vita tante scelte, tante difficoltà e soprattutto tante emozioni e in questo momento di solitudine è pronta a farci ragionare sulla vita e sul senso delle cose. Chiara scrive tre lettere, alle due figlie (una adottiva e l’altra naturale) e al marito. Ci racconta di lei, della sua famiglia con tante difficoltà, dell’amore, dell’amicizia, dell’adozione, della separazione, dei rimorsi, dell’aborto e anche del suicidio.
Le emozioni descritte da Susanna Tamaro sono più marcate e attuali rispetto al libro precedente, così come anche la sua scrittura che risulta più matura.
Forse per il legame affettivo con il precedente volume o anche per la scrittura più lenta di questo ho apprezzato maggiormente Va dove ti porta il cuore; in ogni caso consiglio a chi vuole perdersi nelle pagine di una grandissima scrittrice anche questo romanzo epistolare molto toccante.
4⭐️ Ringrazio ancora Tandem e Solferino per la possibilità #susannatamaroreadalong
Un libro sull'amore in tutte le sue forme,una madre e una moglie che scrive alle persone importanti della sua vita spaziando tra il bello e il brutto che la vita ha riservato e riserva a molte famiglie. Inizialmente avevo qualche perplessità, ma poi devo ammettere che mi è proprio piaciuto questo libro!