C’ERA UNA VOLTA UN NARRATORE DI STORIE. SI DICE CHE INCANTASSE ANCHE LE ANIME PIÙ DISILLUSE, PERCHÉ I SUOI RACCONTI DONAVANO CIÒ CHE PIÙ CI R INCUORA: LA SPERANZA.
Sogna in grande, Trinity. Era la frase con cui papà mi dava la buonanotte. Si sedeva sotto il nostro acchiappasogni e mi leggeva i suoi racconti per spazzare via gli incubi. Ora che lui non c’è più, passo le sere a bordo della mia auto, con il finestrino abbassato, il cappuccio in testa e la musica dei Bee Gees che sovrasta il rumore delle onde. D’altronde, qui a Seafolk, non c’è nulla da fare. Ma la monotona routine a cui sono ancorata sta per essere stravolta dall’arrivo di Acher Morris. Mia madre ha deciso di ospitarlo per aiutare la sua migliore amica, ma io non lo voglio in casa mia. Per quanto mi riguarda, può mettere in valigia le sue immacolate camicie di lino e uscire dalla porta, con i suoi odiosi ricci e i suoi finti sorrisi educati. Voglio che se ne vada dallo studio in cui mio padre scriveva le sue storie solo per me. Voglio che fugga lontano dalle mie parole taglienti, dalla mia rabbia che sobbolle, dai miei sbagli a cui risponde con irritanti silenzi. Eppure, solo lui riesce a scovarmi al faro quando voglio stare da sola. Solo lui non mi volta le spalle quando esplodo. Solo lui capisce il mio dolore. Noi due, tempesta e quiete, insieme, ci completiamo. Liberi come la neve è rimasto per mesi in vetta alle classifiche italiane. Un risultato incredibile per una giovane scrittrice di talento come Rita Nardi, che è riuscita, partendo dal web, a costruire una community che aspetta con ansia i suoi libri. Finalmente, dopo migliaia di richieste, arriva in libreria con una storia d’amore di grande impatto. Perché Trinity e Acher, i protagonisti di questo romanzo, sono due adolescenti che combattono, la prima con furore, il secondo trincerandosi dietro il silenzio. Ma, nel loro incontro, c’è la chiave per superare la grande sofferenza che nascondono.
il narratore di storie è il secondo romance autoconclusivo di Rita. è un libro commovente e davvero dolce, la sua scrittura è una penna che ti culla e ti abbraccia. è una storia molto intima e si è visto anche da come Rita l’ha raccontata spesso sui social.
più che romantico è molto introspettivo, racchiude tante insicurezze della protagonista, Trinity, molte in cui mi ci sono tanto ritrovata🫂
una cosa che è mancata secondo me è la tensione tra i due protagonisti. forse è la mia mente che all’inizio non riusciva ad inquadrarli in una relazione vera e propria essendo parenti, e questo a parer mio ha rallentato un po’ la lettura perché ero cosciente non si sarebbe mai arrivati al “dunque” ed aspettavo senza reali speranze che qualcosa sarebbe successo. Infatti ogni gesto, ogni frase che doveva farmi saltare di felicità per lo sclero, ha suscitato in me una reazione molto piatta.
aspettatevi sicuramente uno slow burn, sicuramente tante lacrime e un vocabolario solo di insulti per il protagonista AHAHAH
Se cercate una storia senza spicy, che vi faccia piangere e riscaldare il cuore dalla dolcezza, questo libro fa per voi.
4⭐️ Mi sono rivista tantissimo in Trin e questo libro mi ha insegnato tantissimo. È il primo libro di Rita che leggo e la sua scrittura è DIVINA✨. Ma avrei voluto sapere come si sarebbe evoluta la storia tra Trinity e Acher.
Ho dato 5 ⭐ veramente bellissimo,ho amato i personaggi e mi sono rivista in entrambi i protagonisti🥹 max>>>>> HO DILUVIATO QUINDI LE PERSONE SENSIBILI DEVONO PREPARARSI MENTALMENTE HAHAH❤️❤️
«Credevi che non mi importasse di te? Io muoio per te, Trinity.»
«Non sono bravo con le dichiarazioni… So che tu sei tempesta, ma se lo vuoi, io posso essere il tuo faro.»
Grazie Rita. Ti ringrazio immensamente per averci donato un’altra delle tue storie, la tua penna è magica. Ti arriva fin dentro l’anima. Sono con le lacrime, ogni volta che leggo qualcosa di tuo mi riduci sempre così, com’è possibile? Le tue storie mi fanno sognare ad occhi aperti, vedo quasi una realtà più bella, accettabile. Quando giro anche l’ultima pagina che spero, con tutto il cuore, di restare lì, ancora per un po’.
Ho iniziato questo libro qualche giorno fa, sono in un mezzo periodo del blocco del lettore. Riesco a divorare e ad amare così pochi libri ultimamente, poche storie, che ho paura che siano loro ad abbandonare me. Ma con questa storia ne ho avuto la certezza: tendo ad affezionarmi così tanto solo con queste storie speciali, non c’è niente da fare. Sei tu. Sei speciale Rita. Vorrei poterti riabbracciare di nuovo, forte forte.
Trinity e Acher mi hanno tenuto compagnia, ho pianto, sì l’ho ammetto, ma li ho amati tantissimo. Con tutto il cuore. Ho subito empatizzato moltissimo con Trinity, siamo così simili..❤️🩹🫂 I tuoi personaggi secondari, che fanno da “contorno” alla storia, li sento sempre così vicini vicini che sono importanti tanto quanto i personaggi principali. Come il professore Max. Come Miles. Come Lola.
Che dire di questo libro… È entrato nel mio cuore, non da subito, ma poco dopo. Il tuo primo romanzo pubblicato, Liberi come la neve, rimarrà sempre in cima per me, niente da fare🤍
Rita, mi hai dato quella piccola speranza.. Anche se è un peccato non aver incontrato, fino ad ora, una persona come Acher🥺 Vi auguro a tutti di sognare in grande🌟
🌿 Dunque, con questo romanzo ho avuto un conflitto interiore, nel senso che la parte iniziale è iniziata con il botto per poi proseguire e abbassare la mia asticella di concentrazione. Ovviamente lo stile è molto scorrevole e non è stato quello ad abbassare il mio giudizio, ma per Trinity, la protagonista. L’ho trovata molto presuntuosa e, concedetemelo, non faceva che comportarsi da “vittima”, a tratti incoerente con il suo personaggio. Non sono riuscita per niente ad empatizzare con lei e, secondo me, proprio per questo motivo la lettura andava appesantirsi.
🤍 Acher, lui mi è piaciuto. Meno scontroso. Più comprensibile e tenero verso Trinity.
🌿 Nell’insieme, però, non posso classificarlo come un romanzo scadente perché la storia di fondo è stata interessante e bella. Soprattutto per “il narratore di storie”, i flashback e tutto ciò che girava intorno a questo aspetto. Mi ha catturata, ed è proprio per queste motivazioni che vale la pena leggerlo. ❤️🔥
Trinity ha appena perso il padre ed è rabbiosa e triste. A complicare la situazione vi è la scelta di sua madre di ospitare Acher, cugino di secondo grado della ragazza, perché sua madre è ricoverata in ospedale, gravemente malata. Entrambi stanno soffrendo, sono disperati, e così si scontrano con parole taglienti e muri di silenzio, trincerandosi ognuno nel proprio dolore. Un romanzo young adult che mi ha attratta per la bellissima copertina e che ho preso senza leggere la trama. Sinceramente ho trovato il racconto di una banalità disarmante, con una protagonista davvero insopportabile, infantile, superficiale e egoista, con la quale non ho potuto in alcun modo entrare in empatia, nonostante avessimo una storia familiare e personale con diversi punti in comune. Il titolo è fuorviante e la storia d’amore può essere emozionante soltanto per gli adolescenti alle prese con il primo amore. La prosa è davvero semplice e lineare. Trovo che ci siano romanzi più avvincenti ed emozionanti per adolescenti.
Molto molto bello. Mi è piaciuta moltissimo la storia, e Acher è super dolce😍. Tematiche serie affrontate con la giusta delicatezza e attenzione. La scrittura di Rita super scorrevole. Bravissima Rita🫶🏻
Sinceramente mi dispiace anche segnarlo come “letto” perché sono arrivata solo al 28% e a fatica. Mi pare di aver letto che questa è una storia uscita da wattpad e se è così si vede, se non è così ha tutte le carte in regola per esserlo😂.
dico solo che è diventato il mio libro preferito.WOW.nessuna pecca,è perfetto. sto avendo un vuoto ora che l'ho finito. pieno di colpi di scena,personaggi affascinanti,scorrevole(mi fermo ma potrei andare avanti per 5 ore senza fermarmi)
Sono combattuta Da un lato, il libro mi ha intrattenuta molto, diverse frasi mi sono rimaste incise nel cuore e mi hanno proprio fatto bene all'anima Dall'altro, ci sono cose che mi hanno fatto storcere il naso in più di un'occasione
Prima di tutto, cose inverosimili come Trinity che vede le pagliuzze dorate negli occhi di Acher a diversi metri di distanza... Insomma, una specie di cyborg. Devo dire che la invidio molto
Lo stile di Rita è semplice, un po' acerbo, comunque piacevole
Il finale è la parte che ho apprezzato meno, per diverse ragioni La prima è la scelta dell'adozione di Acher. Capisco che la storia d'amore fosse complicata, ma si trattava di cugini di secondo grado, sarebbe stato comunque digeribile. Visto che tutta la storia si basa su un amore "proibito", sarebbe stato meglio portarlo avanti fino alla fine, no? Dopo tutte le frasi come "non è sbagliato se ti rende felice" ecc ecc, concludere con una scoperta simile mi è sembrato come buttare all'aria tutto ciò che ci è stato prima, del tipo "sì, non è sbagliato se ti rende felice, ma questa storia adesso è giusta per tutti quindi tranquilli, no problem"
Stesso discorso per la "passione" di Trinity. Per carità, sono contenta per lei, maaaa perché buttare tutto così nel giro di venti pagine? Trinity scopre che le piace cantare, okay... Poi dopo una recita scolastica le viene offerta la possibilità pazzesca di firmare con una casa discografica super mega importantissima. Lasciando perdere la scarsa verosimiglianza di una situazione del genere, anche qui... perché? Perché far ottenere tutto questo a Trinity dieci minuti dopo aver scoperto del suo "talento", tutto senza fatica, senza sacrifici? Non sarebbe stato meglio ottenere un riconoscimento simile dopo una strada lunga come qualsiasi persona di questo mondo? Avrei empatizzato molto di più con lei, invece è finita come la solita storiella della protagonista che ottiene tutto solo perché è brava, perché lo "merita"... No, il talento non ti fa meritare le cose. Il talento può essere un'ottima base da cui partire, ma senza lo studio, la costanza e il sacrificio è difficile che i sogni si avverino. Può capitare, certo, ma dopo una storia simile, questo finale mi ha lasciata con l'amaro in bocca e non mi ha fatto percepire la gioia dei protagonisti. Mi ha solo ricordato quanto la vita sia ingiusta, perché sognare in grande non basta. Nella vita il talento non basta. E speravo che da un libro simile si potesse intravedere un significato più profondo fino alla fine, come è stato nelle pagine precedenti
Tutto il resto del romanzo, come dicevo, è molto carino e ho empatizzato tanto sia con Trinity che con Acher (in realtà, soprattutto con lui)
Pensavo di dare 4 stelle, ma dopo aver letto il finale non posso proprio... è stato davvero una grande delusione. Mi dispiace
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4⭐️ Non potrei descrivere come, piano piano, io mi stia affezionando a quest’autrice, perché le parole non sarebbero abbastanza.
Ma cosa non è questo libro Rita, ho notato un netto miglioramento tra questo e “liberi come la neve”. Hai sempre questa grande abilità nel descrivere i dettagli e nel caratterizzare i tuoi personaggi da rendere ogni racconto un'esperienza immersiva; anche chi non ha passato determinate cose riuscirebbe a empatizzare con i tuoi personaggi.
Mi sono trovata molto in Trinity e l’ho amata come protagonista, nonostante tu possa pensare che fosse insopportabile, ma mi sono sentita a casa. Anche senza l’esistenza di questi personaggi. Non stavo leggendo nemmeno, quello che faceva a Seafolk mi passava davanti gli occhi, proprio come se fossi lì con lei, ad ascoltarla e ad empatizzare con il suo dolore.
Hai avuto un approccio molto più introspettivo, cosa che amo un sacco, che non solo arricchisce la narrazione, ma invita a riflettere sulle tante realtà che coesistono all'interno delle nostre vite e quelle degli altri (Acher mio marito)
Ma poi Rì, le tue descrizioni sono vivide, sentivo il grecale sulla pelle (forse perché abito anche in zone marittime, quindi giocavo a casa ((metaforicamente)) ) e ogni pagina è intrisa di una sensibilità che qualche lacrima mi è anche scesa e non voglio dilungarmi troppo
"Il narratore di storie" è un libro che parla al cuore del lettore, un invito a perdersi e ritrovarsi nei mondi che solo la narrazione può creare (chi ha letto “i racconti di michael sanders” sa🫶🏻)
Rita, hai una penna sensibile e decisa, il narratore mi rimarrà nel cuore, e un segno nell'anima
Un libro speciale,significativo. Avevo letto la storia di Acher e Trinity già su Wattpad ma riviverla è stato magnifico. Ammetto anche se sarebbe stato bello “dimenticarla” per riviverla da capo, però è altrettanto emozionante leggere la loro storia in cartaceo, con scene extra, e soprattutto i racconti finali.
I trope principali sono: enemies to lovers, small town, grumpy & sushine e slow burn. (Trope che amo e libro che vi consiglio vivamente se li amate anche voi)
Grazie alla Garzanti e a Rita per avermi dato la possibilità di leggere questa meraviglia.
Forse lo ho iniziato con troppe aspettative, per questo il mio 3 due ragazzi adolescenti, hanno in comune il fatto di essere cugini alla lontana e aver avuto una perdita importante nella vita che li fa rinchiudere in loro stessi, ma dopo scocca la scintilla... "Sogna in grande..." Bellissime le favole scritte dal papà di trinity
Cuori graffiati e anime affini in una scrittura fluida e nostalgica che approfondisce delle tematiche importanti… e poi il riferimento a Greese, alla musica dei Bee Gees e quella sensazione di benessere che solo la musica regala ascoltandola vicino al mare, col cappuccio in testa e sentendo le onde infrangere la spiaggia. Davvero un plus pazzesco! Il sentirsi diversi e non capiti, ancor prima che una tragedia ti colpisca per perdere ulteriormente la rotta. Perché se a dare conforto e speranza c’era un genitore avvolto nell’alone della meraviglia delle sue storie, un narratore di storie e speranze, la protagonista Trinity, perde anche quello.
L’autrice decide di raccontare la storia di Trin e Archer soprattutto dal pov di lei, regalandoci un unico capitolo col pov di Archer; un capitolo che svela l’’affinità di storia/ferite nell’anima, ma anche la speranza di un sentimento sincero. Inoltre rivivere per intero le storie che vengono accennate rende ancora più significativa questa esperienza di lettura.
Leggere Il Narratore di Storie mi ha colpito, devastato e messo di nuovo insieme i pezzi del mio cuore. É stata una lettura interessante, di spessore ed è proprio quello che più mi rende entusiasta. Quando il potere dei libri creano scompensi che poi trovano il modo di “risanare” i cuori feriti. Le fragilità raccontate sono così vere da sentirle nelle ossa, da portare brividi alla pelle. E poi arriva quella persona che ti comprende come nessuno mai é riuscito, che ti fa arrabbiare, ma anche ti fa stare in pensiero e ti fa sorridere. Però provare queste emozioni è pericoloso, non porta a nulla se l’oggetto di questi pensieri è un tuo cugino. Quindi Trin vive questo ulteriore scompenso. Ma se Archer può capirla è perché la pena è condivisa, non solo per la madre malata e le cure troppo costose da sostenere dal ragazzo. C’è altro e Trin é determinata a capire cosa. Quindi ci saranno scontri e battibecchi a rendere frizzante la lettura, un bel mix di sentimenti e verve!
Penso che ormai sapete tutti quanto io sia affezionata a questo libro e ai suoi personaggi. Lo lessi un anno fa e già era diventato io mio libro preferito, ma adesso rifacendo la rilettura mi sono resa ancora di più perché lo é. Mi ha insegnato a vivere, a sperare e soprattutto a sognare sempre in grande. Questo libro penso che sia uno dei motivi che mi fa andare avanti, perché mi ricorda che la vita va vissuta e non bisogna sprecare nemmeno un attimo. Mi sono rivista tantissimo in Trinity, credo di essere la sua fotocopia, ho il suo stesso carattere e le sue stesse insicurezze, le sue fragilità. Anche in Acher mi ci rivedo molto poiché sono ancorata al mio passato, e spero un giorno di lasciarlo andare via. Entrambi si sono aiutati, hanno messo a nudo le loro fragilità e le loro debolezze, perché se c'è una cosa che ho capito é che non fa niente se non ci mostriamo sempre forti, ci sono dei momenti in cui va bene essere deboli, e va bene chiedere aiuto, non siamo soli. Trinity e Acher mi hanno insegnato cos'è il vero amore. Acher mi faceva venire le farfalle nello stomaco ogni volta, penso che sia lo standard e mi ha fatto capire che non mi devo accontentare MAI. Acher ha aiutato Trinity ad andare avanti, a trovare un motivo per continuare a vivere, per sperare, è diventato il suo faro, e nonostante tutto ha apprezzato la trinity fragile. Ecco perché per me questo libro è casa, perché quando lo leggo non mi sento giudicata e mi sento al sicuro. Mi ha salvata e mi salva tutt'ora. Forse se non fosse per questo libro, non sarei qui a parlarvene di nuovo. Perché a novembre ho passato il periodo più buio della mia vita e quando pensavo di non farcela mi ricordavo di Trinity, abbracciavo il libro e ripetevo tra me e me "Sogna in grande Iolanda". Questo libro mi ha fatto apprezzare di più la vita, non devo solo sopravvivere ma devo VIVERE. La scrittura di Rita è magnifica e super coinvolgente, e il pensiero che lei ci ha messo un po' di sé in questo libro, mi fa sorridere, perché è stata più forte di qualsiasi altra cosa e si è rialzata sempre. Non ha mai smesso di sognare. Rita ti stimo tantissimo, sei una forza della natura. Grazie per avermi salvata con i tuoi libri. Soprattutto nds, ecco perché è quello a cui sono legata di più. Sono fiera di te. Non smetterò mai di consigliare questo libro, mai. E ricordatevi sempre di sognare in grande, perché la vita è una e va vissuta appieno, e bisogna farsi forza sempre, anche nei momenti no. E ricordatevi di non accontentarvi mai, perché Acher è, come ho già detto prima, lo standard, ha sempre amato trinity anche con le sue imperfezioni e l'ha aiutata a trovare un motivo per andare avanti. Leggetelo!!! Lo consiglierò per sempre..❤🩹 Grazie Rì, sarò sempre al tuo fianco ricordatelo sempre🤍
PS: Hai visto trinity? Ce l'hai fatta nonostante tutto🫂
Ognuno di noi desidera raccontare una 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, ma alcune volte evitiamo di farlo per paura. Trinity, per tanto tempo, ha scelto di narrare soltanto il 𝐬𝐮𝐨 silenzio. Ha dato voce alle sue lacrime, alla sua rabbia e ai tanti 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡é della vita. Mi sono sentita Trinity in alcuni momenti. Mi sono rivista nel suo dolore, nelle sue fragilità e nella sua paura di esprimersi agli altri.
Questo libro è riuscito a toccare alcuni punti che, 𝐢𝐨 stessa, tendevo ad ignorare. Ho aperto il mio cuore al Narratore di Storie, mi sono sentita capita e protetta.
Come sempre, Rita Nardi è stata capace di scrivere una storia pura e dolce. Ha dato vita non solo a Trinity, ma anche al nostro Acher. Acher, colui che 𝐦𝐨𝐫𝐢𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 per lei. Colui che affronterebbe le sue peggiori paure, soltanto per aiutarla. Per farla sentire al sicuro.
Ho amato l’ambientazione, la scrittura e, quindi, l’alternanza tra i discorsi e le parti di narrazione. Il Narratore di Storie è un romanzo ricco di speranza, amore, amicizia e forti sentimenti. Trasmette quanto sia bello e solido il concetto di famiglia. L’amore di una madre e di un padre. L’amore di un’amica e di un amico. E l’amore della propria anima gemella.
𝐒𝐨𝐠𝐧𝐚𝐭𝐞 in grande, proprio come insegna questo libro. Siate sempre pronti a narrare la 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 storia.
Grazie a Rita e alla Garzanti per questa opportunità. Rita, 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐨 di poterti incontrare presto!
Sinceramente non so come spiegare quanto io abbia amato questo libro. Rita è una delle poche scrittrice in cui riesco ad entrare “nella testa” dei personaggi. Ho pianto fiumi per questo libro, la loro storia mi ha distrutto, ma mi ha insegnato molte cose. Come che nonostante tutti gli ostacoli che incontrerò nella vita, devo sempre seguire i miei sogni, e come dice il padre di Trinity “Sognare in grande”. Questo libro è proprio entrato nel cuore, mi sono sentita capita perché mi sono rispecchiata molto nella protagonista, e non mi capita spesso. Nonostante abbia allagato casa, questo libro rimarrà nel mio cuore. É consiglio di leggerlo assolutamente. Consigliatissimo, leggetelo!!! Trinity e Acher sempre nel mio cuore!!🩵
ho appena finito questo capolavoro e non so davvero cosa dire. è come se sapessi che qualunque cosa dirò non potrà mai essere all’altezza di questo splendido libro. non riesco a trovare le parole per descrivere quello che è stato, quello che è e che sarà per me il narratore di storie. provo comunque a raccontarvelo, come farebbe un narratore di storie (anche se non penso di poterlo essere). questo libro parla di sogni, di quei sogni che non sapevi di avere finché non ti gridano in faccia “ehi, esisto anche io, cosa aspetti, realizzami!”. parla di quei tuoi sogni chiari a tutto tranne che a te. questo libro mi ha ridato una cosa che credevo di aver perso per sempre: la speranza. quella cosa che ti fa pregare e desiderare qualcosa insistentemente, quello che io non riesco più a fare da molto perché mi dico che se una cosa deve succedere succederà a qualsiasi costo. “hai cambiato idea?” potrebbe chiedermi qualcuno dopo questa dichiarazione, “sì e no” gli spiegherei io, confondendolo ancora di più. avevo perso la speranza perché credevo che essa potesse uccidermi. sperare ti fa credere che qualcosa, anche se irrealizzabile, possa comunque realizzarsi. e quello che fa male non è questo, ma lo schiaffo che ti da la realtà quando tutto va in frantumi e la speranza va via, perché ciò per cui pregavi non può più prendere forma. eppure ho capito che senza quella speranza nulla ha più senso, perché essa ti fa agire, ti fa andare avanti anche se tutto sta andando a rotoli. è quella cosa per cui ti svegli la mattina e dici: “posso farcela, non è ancora finita, io posso fare la differenza”. avevo smesso di sperare perché credevo che mi facesse solo stare peggio, ma in realtà non era la speranza a farmi soffrire, ma la realtà che poi mi costringeva a tornare con i piedi per terra quando essa spariva. da piccola ero una sognatrice, sempre ottimista, ma la vita mi ha cambiata, spingendomi a diventare quella realista (non pessimista), sempre con i piedi per terra e mai con la testa tra le nuvole perché tornare alla realtà è più doloroso dopo. mi riprendevo sempre quelle poche volte in cui mi concedevo di viaggiare con la mente perché non volevo stare male, non più di quanto già non stessi. eppure mi sono accorta che, in realtà, la speranza non mi ha mai abbandonata, non del tutto. il fatto che continuassi ad andare avanti era segno di speranza in un futuro migliore di quello che stavo vivendo. è buffo il fatto che io parli al passato anche se penso di essere ancora in parte così, anche se so che questo libro (perché si, in teoria dovrei parlare di questo) ha smosso in me qualcosa di molto grande che mi ha cambiata, e voglio continuare per questa strada, anche se so che sarà dura, moolto dura, con continui alti e bassi, ma so che ci sarà qualcosa a farmi andare avanti, nonostante tutto e tutti: la speranza. perciò mi impegnerò a visualizzarmi in un futuro migliore, a inseguire i miei sogni, come mi hanno insegnato Michael, Trinity e Acher e tutti gli altri personaggi di questo libro. tornando ad esso, i racconti di Michael (e il 100 di Acher) mi sono entrati dentro con estrema facilità, sono stati una carezza dopo mille schiaffi, un abbraccio dopo mille pugnalate, un sorriso dopo mille risate. sono stati casa quando mi sentivo persa, sono stati faro quando ero tempesta. e nonostante tutto, ho apprezzato l’happy ending al posto di un finale traumatico da cui mi sarei ripresa molto difficilmente, perché è stato proprio come se mi avesse urlato “vivi, sogna e spera”. e ora ho proprio intenzione di ascoltarlo per davvero, una volta per tutte. perciò devo ringraziare te Rita, perché è merito tuo se questa storia incredibile mi è entrata nel cuore con così tanta facilità. è grazie alla tua penna magica se questi personaggi che mi porterò dentro per sempre hanno preso vita. è grazie a te se ho imparato cosa vuol dire sperare. è grazie a te se adesso riprenderò a sognare. perciò grazie per avermi donato ciò che più ci rincuora: la speranza. grazie per essere stata la luce del faro quando io ero solo tempesta (sono certa che lo sarai ancora❤️). stavo scrivendo la recensione di “il narratore di storie” (a cui non potevo non dare 5⭐️ dato quello che ormai rappresenta per me) e poi ho iniziato a scrivere così un commento/sfogo che mi è partito molto naturale e ci tenevo a condividere con te quello che stato e che sarà per me questo libro perché penso che per un’autrice sia importante sapere che quello che scrive fa stare bene delle persone, indipendentemente da quante esse siano❤️.
Giovanissima e piena di talento, Rita Nardi torna per Garzanti con Il narratore di storie. Dopo aver incantato migliaia di lettori con Liberi come la neve, l'autrice ci racconta la storia struggente di due ragazzi feriti che cercano un nuovo equilibrio in quella folle giostra che è la vita. Trinity ha perso ogni punto di riferimento da quando suo padre non c'è più. Il suo migliore amico, la guida, il faro che le indicava la via da percorrere ogni volta che si sentiva perduta non è più a portata di braccia quando sente che sta per cadere. Il dolore si è radicato profondamente in Trin, la quale ha sviluppato un comportamento ostile e aggressivo come meccanismo di difesa al dolore. Rifiutare gli altri, tenerli lontani attraverso il suo comportamento è un modo per non lasciare avvicinare più le persone, trincerandosi nel suo piccolo spazio personale fatto di notti insonni, ricordi e parole. Questo quadro sta per essere sconvolto dall'arrivo inaspettato di Acher Morris, figlio di una cara amica della madre di Trin e bisognoso di ospitalità. La nuova presenza non sarà accolta nel migliore dei modi perchè Trinity rifiuta con tutta se stessa il ragazzo, considerandolo un vero e proprio invasore. Trin però non ha ponderato che Archer non è il tipo che si intimorisce di fronte alle bizze di una ragazza ferita, non fugge ma la affronta a muso duro. Lui comprende la sua sofferenza perchè in parte è anche la sua, ma non ha intenzione di giustificarla. La convivenza forzata darà modo ai due ragazzi di conoscersi e avvicinarsi fino a comprendere che tra due dolori, seppur diversi, non c'è reale distanza. Anche questa volta Rita Nardi è riuscita a conquistarmi con una storia dal sapore young adult che non sconfina mai in un genere che non è il suo. Archer e Trinity sono due adolescenti pieni di rabbia, in lotta con se stessi e con il mondo ed entrambi devono imparare come far fronte alle grandi prove che la vita ci mette davanti. Trin non è stata la mia protagonista preferita e devo dire che empatizzare con lei non facile, se non addirittura impossibile. Il suo carattere spigoloso, la rabbia di cui è vittima e che riversa sugli altri, l'estremo isolamento la rendono poco simpatica. Con Archer poi, è scontro immediato e immotivato perchè il ragazzo non ha fatto nulla per meritarsi le sue battute taglienti, se non aver avuto bisogno di accoglienza in un momento di difficoltà. La morte del padre per Trin è stata un duro colpo. Con lui condivideva tanti interessi, la passione per la musica degli anni 80' e per le storie che l'uomo creava per lei. Perderlo l'ha lasciata in balia di insicurezze, preda di un dolore senza nome che si sprigiona all'interno del suo petto come fuoco che incenerisce ogni altro sentimento.
«Non ci riesco, va bene? Non ci riesco. Così come non riesco a esprimere questo dolore che mi porto dentro, questa tristezza che mi accompagna da mesi, ormai. E la rabbia… la rabbia che mi fa essere impulsiva, per cui mando tutto a rotoli.»
Anche per Archer la vita non è facile, ma la sua reazione alle avversità e alla malattia della madre non è l'aggressione. Custode di un senso di colpa che lo tiene prigioniero, Archer è incapace di guardare al futuro e questo influenzerà il suo modo di relazionarsi a Trin. Da un lato lui sarà la persona in grado di accogliere la sofferenza di Trinity, ma dall'altro lato sarà capace di perdonarsi?
So che tu sei tempesta, ma se vuoi posso essere il tuo faro.
Il narratore di storie parla di resilienza, crescita e del potere catartico delle parole, capaci di unire mondi apparentemente distanti. Rita Nardi però ci racconta anche altro, di quanto sia importante avere accanto amici veri come Lola e Miles, e poter contare sull'amore e il sostegno della famiglia anche quando ne perdi una parte. Con uno stile capace di insinuarsi sin sotto la pelle e parole che esprimono sentimenti veri, Rita Nadi ha disegnato due protagonisti reali, tridimensionali, diversi eppure uguali, che conquistano chi ama il genere di storie che parlano di giovani e ai giovani, ma non solo. E poi la chicca finale, un bellissimo regalo da parte dell'autrice per chi ama le favole, per chi non smette mai di inseguire i propri sogni. https://ariaswild.blogspot.com/2023/1...
Oggi vi porto la mia ultima lettura conclusa ‘Il narratore di storie’, secondo libro autoconclusivo di Rita Nardi. Si tratta di un contemporaneo new adult, ambientato nella minuscola città marittima di Seafolk, con protagonista Trinity Sanders, una ragazza al quale il destino ha giocato un bruttissimo scherzo, privandola di una delle persone più importanti della sua vita. In un’età già di per sé difficile, a nome mesi dalla sua perdita, Trinity è una persona solitaria, aggressiva e scontrosa, che non riesce a trovare dei motivi buoni per desiderare di più o per uscire dal buco che si è scavata e nel quale ha deciso di nascondersi. Vittima di bullismo e in una condizione economica non delle migliori, le viene sbattuto in faccia un radicale cambiamento nella sua già non semplice esistenza: suo cugino vivrà con lei e sua madre per un tempo imprecisato; e se credeva di non poter cadere più in basso di quanto ha già fatto, sta per essere smentita.
Come esperienza, è stata una bella lettura: non mi sono mai fermata, ho sempre proseguito – segnandomi anche qualche citazione con i post-it colorati; ma ha avuto degli alti e dei bassi, perché inizialmente ho letto “tanto per”, ormai avevo iniziato e quindi dovevo proseguire; ma poi ho cominciato a leggere perché volevo genuinamente sapere che cosa sarebbe successo.
Mi è piaciuto moltissimo lo stile di scrittura dell’autrice: semplice, pulito, coinvolgente, senza troppe pretese, privo di inutili tentativi di voler “fare di più”; è stato molto probabilmente grazie a esso se ho continuato a leggere nonostante determinate cose che minacciavano di farmi abbandonare la lettura. Rita è stata in grado di trascinarmi nelle pagine da lei scritte, di accompagnarmi nella storia dei suoi personaggi e di non perdere la mia attenzione di lettore, il che, per uno scrittore, direi che si può sempre considerare una soddisfazione.
A crearmi i problemi maggiori è stato il personaggio della protagonista, Trinity. Abbiamo capito: hai subito una perdita grave, ti trovi in una situazione precaria, nessuno riesce a capirti e ti senti diversa da tutti gli altri (ma dai?). Però, a una certa, il suo “inveire” contro l’universo intero è diventato petulante, quasi quanto il tipico conflitto interiore di amore e odio per il ragazzo che le ha sconvolto la vita o il fatto di ritenersi la sola a conoscere la musica degli anni ’80. Ho davvero faticato a empatizzare con lei, soprattutto perché non ho una grande considerazione di coloro che sfogano i loro drammi sugli altri; li abbiamo tutti i problemi, purtroppo (o per fortuna).
Non è poi stata la storia più originale che io abbia mai letto: bene o male, nelle storie d’amore ci sono sempre un sacco di cliché, di scene già viste e riviste; il “colpo di scena” finale, quello che (senza fare spoiler) permetterà a questa vicenda di avere un lieto fine (in tutti i sensi) l’ho trovato banale, molto prevedibile. E, nel momento in cui le cose cominciano ad andare bene, diventa tutto tanto, troppo: dalla disperazione più totale, passiamo a un paradiso terreno; che, ci mancherebbe… Trinity se lo merita anche, ma affrontiamo un’escalation di buone notizie da far girare la testa e ci dimentichiamo per strada anche alcune cose, come la “cattiva” della storia della quale non si sente più nemmeno parlare.
Quindi che cosa mi è davvero piaciuto de ‘Il narratore di storie’ e perché ve lo potrei consigliare? (Oltre alla scrittura di Rita, che “Chapeau!”).
Prima di tutto la speranza, nel presente e nel futuro: l’avere fiducia nel fatto che tutto si aggiusterà, che smetteremo di piangere e di vedere tutto nero; che, in un modo o nell’altro, saremo di nuovo felici. Poi l’invito a chiedere aiuto, ad accettare che va bene non riuscire a farcela da soli, perché le persone che ci amano e che noi amiamo sono lì, per noi. La colonna sonora: una scena in particolare mi ha lasciata senza fiato tanto per lo sviluppo della stessa quanto per la canzone che la accompagna, che ha reso quel passaggio memorabile; Trinity, non sei la sola ad ascoltare i Bee Gees né ad aver visto i film di John Travolta, ma ti concedo un certo buon gusto. Acher: il personaggio maschile che arriva e manda a gambe all’aria la vita della protagonista; e non perché è bello e dannato e “Amiamo il malessere!”, ma per ciò che rappresenta nella storia e perché il suo è un percorso che ho apprezzato e ritenuto coerente dall’inizio alla fine. E, per ultimo ma non meno importante, per tutta la questione del Narratore di Storie: per gli insegnamenti e per i racconti di Michael Sanders; e perché tutti abbiamo bisogno di sognare in grande.
Sarò sincera: non sono una grande lettrice di romance. Odio le storie in cui i protagonisti sono "spezzati" e l'unico modo di superare i loro traumi è "ripararsi a vicenda" (cit. Il Fabbricante di Lacrime). Non mi piacciono perché non le trovo realistiche. Mi sembrano troppo pretenziose, le protagoniste sono sempre troppo forti o troppo deboli e dipendono dal loro amore in tutto. Ecco, questo libro è diverso. È inevitabile leggerlo senza confrontarlo con gli altri romance che ho letto (quelli di Erin Doom, prevalentemente), ma questa è una storia che vale davvero la pena di essere letta, perché risolve tutti gli errori evidenti presenti nel Fabbricante di lacrime.
Personaggi: TRINITY All'inizio non la sopportavo. Mi sembrava soltanto una ragazzina viziata ed egoista che non faceva altro che piangersi addosso e odiare senza motivo il povero Acher. Nel corso del romanzo, però, cambia tutto. Non si considera "migliore" degli altri: solo diversa. Non è straordinariamente buona, pura, la principessa delle fiabe che salverà il principe dall'incantesimo che tiene il suo cuore imprigionato. È vera. Ha i suoi difetti, ma sono reali, non esagerati, non patetici. Sbaglia e chiede scusa. Trova la sua strada. Sogna in grande. E l'ho sentita vicina, vicina perché persa, vicina perché in passato era qualcuno e adesso è qualcun altro e in futuro sarà qualcun altro ancora, e non c'è niente di più vero di questo.
ACHER Non è colui che deve essere salvato, né il salvatore. È il narratore di storie, che cerca a sua volta di scrivere la sua. E mi è piaciuto perché anche lui come Trinity ha dei difetti. Non è immacolato, ma ha bisogno di essere supportato e allo stesso tempo cerca la sua strada. Ed è una strada che non si basa sullo stare accanto a Trinity per tutta la vita, ma sulle sue passioni. È un individuo, non soltanto il "protagonista maschile". E questo è raro.
MILES E LOLA Non voglio spoilerare niente, quindi dirò solo che purtroppo non mi sono piaciuti. Rimangono superficiali, delle macchiette nella vita di Trin che vengono messi da parte e tornano fuori senza un perché. Peccato. Comunque, proprio perché sono abbastanza superficiali, non incidono sul mio gradimento di questo romanzo.
SANDIE Lurida bulla senza un minimo di redemption arc. La odio. Avrei voluto vederla pentirsi delle sue azioni. Lei è il motivo per cui il libro è 4.5 stelle invece di 5. Mi dispiace, ma il bullismo è il tema che è stato trattato più superficialmente in questo romanzo. Non c'è una reazione, non c'è un vero e proprio motivo al bullismo. Come andrà avanti, poi? Continuerà per sempre? Sandie si pentirà delle sue azioni? È lì, sospeso. Forse non ce n'era bisogno.
Ho seguito la crescita di Trin pagina dopo pagina, errore dopo errore, e mi è sembrato di crescere con lei. Senza fretta, senza un cambiamento radicale da un giorno all'altro grazie al "potere dell'amore". Lenta e vera. Perché l'amore la sostiene, certo, ma non sovrasta il suo essere Trinity.
Ultime indicazioni: -non è spicy -lo stile di scrittura può sembrare troppo pretenzioso, ma la sua delicatezza si accorda bene con i temi di cui tratta. Io l'ho sentito vero, non forzato. -letto in tre giorni
Quando ho iniziato questo libro, mai avrei pensato di leggere un libro così emozionante. È il primo libro che leggo di Rita e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Lo stile di scrittura scorrevole ed estremamente maturo rende questa storia toccante e profonda sotto molti aspetti. Il libro affronta tematiche importanti come il lutto e i disturbi del comportamento alimentare (DCA), quindi se siete particolarmente sensibili a questi temi, vi invito a evitare la lettura, tenendo presente che il tatto con cui questi temi vengono trattati è estremamente significativo.
La caratterizzazione di ogni singolo personaggio è stata sviluppata in modo impeccabile, creando così un forte legame tra storia e lettore. Mi sono sentita molte volte affine alla personalità di Trinity durante la lettura e, confrontandomi anche con altre lettrici, abbiamo riscontrato come ognuna di noi si sia identificata con la protagonista in momenti diversi della lettura, come se fossimo tutte un po' protagoniste di questa storia.
Più procedevo nella lettura, più mi immergevo nelle vite di Trinity e Acher, due giovani che hanno dovuto affrontare molte situazioni negative e i traumi che hanno lasciato segni profondi nelle loro anime. Come accennato prima, ogni personaggio è stato descritto nel modo giusto, permettendo al lettore di comprendere le loro emozioni come se fossero persone reali.
Sono convinta che chi legge questo libro e successivamente conosce Rita avrà l'impressione di conoscerla già. L'autrice ha messo molto di sé in questa storia, rendendola quasi autobiografica, e questo porta il lettore a riflettere una volta terminata la lettura. Il libro offre un pezzo di vita di Rita.
Nel corso della lettura, ci si rende conto che ogni evento è stato sviluppato nel modo giusto, senza nulla di superfluo; ogni azione ha una conseguenza, positiva o negativa che sia. La narrazione è impeccabile dall'inizio alla fine, senza momenti di stasi o avvenimenti insignificanti. Non sembra nemmeno di leggere un libro di 400 pagine.
Desidero fare una menzione speciale per il finale: fino all'ultima pagina ho temuto ciò che sarebbe potuto accadere, ma fortunatamente tutti i colpi di scena mi hanno appassionato e ogni personaggio ha trovato la propria risoluzione, diventando il protagonista della propria storia.
In conclusione, consiglio vivamente questo libro sia per la storia che per le emozioni che suscita. Non vedo l'ora di leggere altro dell'autrice, un anima rara al giorno d’oggi.